OVIDIO RUNNING COSTANZA

Grande successo per gli atleti sulmonesi nella terza edizione della competizione. A settembre appuntamento a Sulmona

Costanza (Romania), 25 aprile 2024. Ancora un successo per i Runners Sulmona e il Liceo “Giambattista Vico” in terra rumena per la terza edizione di “Ovidio Running Costanza”, disputatasi sabato scorso. Negli assoluti di corsa donna, a conquistare il gradino più alto del podio è stata dell’atleta e studentessa sulmonese, Jeona Pireci. Ottimo anche il quinto posto tra gli assoluti uomini di Rocco Tofano ed in generale buoni piazzamenti di tutti gli atleti sulmonesi che hanno preso parte alla gara.

La competizione, giunta quest’anno alla terza edizione, ha visto protagonisti oltre 600 partecipanti. Tra atleti professionisti e appassionati di corsa e camminata. La prova, riconosciuta per la prima volta dalla Federazione Atletica Rumena, è stata animata da tante iniziative collaterali, riproducendo, con buoni risultati, il modello nato a Sulmona nel 2016, ora diventato un riferimento a livello Europeo per gli eventi sportivi e culturali. Difatti anche a Costanza la manifestazione sportiva è stata accompagnata da molte iniziative sportive per i più giovani e uno spettacolo teatrale dedicato al poeta Ovidio, ideato e prodotto dalla Facoltà di Arte dell’Università Ovidio di Costanza.

Con l’occasione, la delegazione sulmonese, guidata dalla professoressa Emanuela Cosentino, è stata ricevuta in un incontro ufficiale, dal prorettore dell’Università Raluca Trandafir; a lei è stata consegnata una lettera di cortesia del Sindaco di Sulmona e la maglia ufficiale di Ambassador per la prossima “Ovidio Running Sulmona” che si disputerà il 21 settembre nella città peligna.

L’iniziativa “Ovidio Running” è cofinanziata dalla Commissione Europea nell’ambito del progetto ERASMUS+ SPORT denominato SCORE – Stretegy and Capacity Builiding for Ovidio Running in Europe, promosso proprio dal Liceo “VICO” e Gp Runners Sulmona, in collaborazione con L’organizzazione no profit ECOS.




COMUNITÀ CUORE DELLE VALLI

A Goriano Valli nasce la cooperativa. Sabato presentazione ufficiale e poi il rito del fuoco di san Giorgio

L’Aquila, 25 aprile 2024. Nasce in Abruzzo una nuova cooperativa di comunità, “Cuore Delle Valli”, che sarà presentata sabato 27 aprile alle ore 18:00 a Goriano Valli di Tione degli Abruzzi, in provincia dell’Aquila, alla presenza della cittadinanza tutta, delle istituzioni e delle associazioni del territorio. L’appuntamento è al circolo ricreativo dell’Asd Vallese, in piazza del monumento, dove al termine dell’incontro si celebrerà il rito dell’accensione del fuoco di San Giorgio, con musica, cibo e convivialità.

Interverranno alla presentazione Massimo Pedone, presidente della Cooperativa di Comunità, Stefania Mariani, sindaca di Tione degli Abruzzi, Lorenzo Berardinetti, sindaco del Comune di Sante Marie, Igino Cucchiarelli, direttore del Parco Naturale Regionale Sirente Velino, Annalisa Spalazzi, ricercatrice del Gran Sasso Science Institute e Massimiliano Monetti, presidente nazionale settore Cooperative di Comunità di Confcooperative Habitat e Borghi in Rete.

La cooperativa ha già redatto e condiviso un proprio piano operativo ed economico, pronto ad entrare nella fase attuativa, e che sarà sabato illustrato nel dettaglio.

Al termine dell’incontro saranno premiati gli studenti Manuel Aloisi e Andrea Valentini, della classe III B del Liceo Artistico “Fulvio Muzi” dell’Aquila, per aver realizzato il logo “Cuore delle Valli”, riuscendo a cogliere a pieno l’essenza del progetto: il “battito” della comunità, la bellezza del territorio e il futuro che ci attende.

“Cuore delle Valli” è una cooperativa di comunità senza scopo di lucro, retta e disciplinata secondo il principio della mutualità senza fini di speculazione privata, nata con l’obiettivo di perseguire gli interessi generali della comunità del territorio del Comune di Tione degli Abruzzi, con particolare riferimento alla frazione di Goriano Valli. “Un’impresa che parte dal basso – anticipa il presidente Pedone -, creata proprio da chi questo territorio lo vive in prima persona, che vede protagonisti cittadini, associazioni e aziende locali, insieme per realizzare un piano di rilancio, sostenere il benessere sociale della comunità, rigenerare economie locali e creare occasioni di lavoro, valorizzare il patrimonio storico, culturale e di bellezza della nostra piccola ma preziosa realtà montana. Siamo i costruttori di un sogno che parte dal basso per dare una risposta immediata ai bisogni del territorio. E la cosa che ci piace di più è che questa risposta, viene fornita proprio da chi questo territorio lo vive in prima persona: cittadini, lavoratori e associazioni insieme, per crescere, costruire futuro e sviluppo”.

I festeggiamenti continueranno dunque in piazza del monumento per celebrare il Fuoco di San Giorgio, un antico rito beneaugurante tramandato dalla civiltà contadina, che vede in questa particolare giornata un rinnovato valore simbolico. Non mancheranno musica, balli e una salsicciata per divertirsi insieme.

L’iniziativa del fuoco è organizzata dall’associazione sportiva dilettantistica Vallese, socia della cooperativa Cuore delle Valli, che gestisce grazie alla generosa dedizione dei volontari il circolo ricreativo e organizza varie attività sportive, ludiche e culturali.




LA LIBERTÀ VENNE DAL MARE

Dodicesima edizione continua a onorare la resistenza italiana a Roseto degli Abruzzi verso la Riserva Borsacchio. 25 aprile cerimonia e biciclettata

Roseto degli Abruzzi, 25 aprile 2024. Oggi segna il dodicesimo anno della manifestazione in bicicletta “La libertà che venne dal mare”, un evento che continua a ricordare e onorare gli eroi della resistenza italiana. Ideata da Franco Sbrolla, insieme a Gigino Braccili e ispirata al libro “Abruzzo kaput”, questa manifestazione porta avanti il ricordo delle storie di coraggio e sacrificio legate alla lotta per la libertà.

L’evento è organizzato dalle Guide del Borsacchio in collaborazione con FIAB, WWF ,  l’Istituto Abruzzese Aree Protette e gode del patrocinio e della partecipazione attiva del Comune di Roseto.

Durante le tappe della manifestazione, sono state deposte corone di fiori per ricordare i caduti della resistenza, un gesto simbolico che sottolinea il rispetto e la gratitudine verso coloro che hanno sacrificato la propria vita per la libertà del nostro Paese.

Il percorso della manifestazione tocca luoghi simbolo della resistenza, tra cui la foce del Torrente Borsacchio, teatro di agguati nazifascisti durante il periodo bellico. Prima della partenza, le istituzioni si sono unite per commemorare i caduti e coloro che hanno dato la vita per la libertà, rendendo omaggio al Monumento dei Caduti e alla Targa di Libero Pierantozzi.

L’entusiasmo e la partecipazione della comunità locale e delle istituzioni sottolineano l’importanza di mantenere viva la memoria storica e di trasmettere ai giovani le lezioni di coraggio e resilienza delle generazioni passate. “La libertà che venne dal mare” è molto più di una semplice manifestazione sportiva; è un atto di resistenza e di riconoscimento verso coloro che hanno combattuto per un’Italia libera.

Anche quest’anno, l’evento è stato un’occasione per ribadire con forza il motto “ora e sempre, resistenza”, continuando a celebrare la storia della resistenza italiana e a rendere omaggio ai suoi protagonisti.




25 APRILE

Giornata di eventi per la Festa di liberazione.  L’Amministrazione e organizzatori: “Si rinnova il sodalizio con ANPI e associazioni cittadine per onorare una ricorrenza importante per il futuro di tutti”

Chieti, 25 aprile 2024 In occasione del 25 aprile si ripete la sinergia fra Comune, Presidenza del Consiglio comunale, ANPI, Arci e le altre associazioni cittadine, una cordata nata per condividere valori, storia e memoria della Liberazione e della Resistenza. Gli eventi saranno a cura di CGIL Chieti, UdS, SlowFood, Fictio Arci, Da grande voglio crescere.

“Ora più che mai è necessario coltivare il significato e soprattutto la memoria della Resistenza e della Liberazione – così il sindaco Diego Ferrara e il presidente del Consiglio Comunale Luigi Febo – La festa come al solito si articolerà intorno alla cerimonia istituzionale e sarà celebrata da eventi, resi possibili dalla sinergia con la Prefettura e con diverse associazioni cittadine che non fanno mai mancare la propria testimonianza sul tema. Ci preme ringraziare tutti coloro che, con noi, si sono fatti parte della giornata, perché il valore del 25 aprile passi alla sua massima potenza e con l’attenzione che merita, è la nostra storia, la storia di tutti, un insieme di fatti accaduti che hanno cambiato l’Italia e che non si possono né dimenticare, né ridimensionare”.

“Il 25 aprile a Chieti è concepito come una festa di tutti e per tutti fondata sul grande significato della Resistenza – così l’assessora Alberta Giannini e il consigliere Paride Paci, motori per il Comune della sinergia con le associazioni – . Continua il lavoro di costruzione della memoria, con attività che guardano al futuro. La città di Chieti, grazie ad un lavoro trasversale tra amministrazione e realtà del territorio, garantisce anche quest’anno un programma ricco di eventi per celebrare la resistenza al nazifascismo. Domani saranno concentrati tutti gli eventi, ma un’anteprima della Festa c’è stato il 19 aprile con lo spettacolo teatrale Tenere in serbo la vita, un emozionante spettacolo sulla resistenza di Pizzoferrato che ha riempito il Marrucino alla prima. Una giornata ricca di iniziative, quella di domani, spaziando dalla cerimonia istituzionale per la deposizione delle corone, passando per il corteo organizzato dall’Unione degli Studenti di Chieti e dal Collettivo Studentesco di Lanciano, che animerà il Corso Marrucino fino a ritrovarsi in Piazza Mazzini. La sera, poi, spazio alla musica, perché anche le note fanno resistenza. Ecco, quindi, Luigi De Gregori live al Circolo Arci Fictio, dalle 21.30. Siamo felici che il coinvolgimento sia trasversale e intragenerazionale ai ragazzi e a tutte le associazioni che fanno da motore a questi eventi, arrivi il nostro grazie, è sempre un piacere lavorare insieme per dare alla città occasioni di crescita e riflessione”.

“L’Anpi di Chieti ritiene quanto mai attuale ed importante celebrare il 25 aprile – sottolinea Gianluca Antonucci, dell’ANPI di Chieti – Come accade ormai da tre anni siamo felici di collaborare con il Comune di Chieti e di vedere la partecipazione di tante associazioni cittadine a questa celebrazione. L’ANPI continua a lavorare per promuovere una memoria attiva, specie verso le future generazioni. Riteniamo questa cosa importante ed attuale, soprattutto nel particolare periodo che stiamo attraversando. È necessario ricordare e sottolineare, proprio in una fase di revisionismi e censure, il ruolo della Resistenza quale vera e propria lotta di liberazione e ci fa specie sentire che ci sia ancora chi non riesce a pronunciare la parola ANTIFASCISMO, che è alla base della nostra costituzione Repubblicana. Costituzione che intendiamo anche difendere contro ipotesi di modifiche che ne minino i valori fondanti, come il premierato e l’autonomia differenziata”.

Il programma completo

Giovedì 25 aprile

ORE 9,30 – Cerimonia istituzionale e deposizione delle corone d’alloro al monumento alla Resistenza in Largo Cavallerizza, seguito dall’omaggio alla lapide in memoria dei partigiani teatini in largo Martiri della Libertà e a quella in memoria delle vittime teatine al Polo Tecnico della Provincia, lungo la discesa delle carceri. La conclusione sarà al Monumento ai caduti, alla Villa comunale, per le ore 10.45, cui seguirà l’alzabandiera.

ORE 9,45 – Mostra fotografica ANPI Chieti. Si svolgerà lungo Corso Marrucino tutta la giornata.

ORE 10.30 – Corteo della Liberazione: concentramento in Piazza Malta, via Arniense, corso Marrucino, piazza Trento e Trieste, via della Liberazione, Villa Comunale, Piazza Mazzini. A cura degli studenti UDS e ANPI.

ORE 21,30 – Ritornando al folk. Spettacolo di Luigi De Gregori. Fictio club Arci.




L’AQUILA CULT

Laudomia Bonanni alla rassegna culturale con  Gianfranco Giustizieri a narrare il grande talento della scrittrice aquilana. Venerdì 26 aprile alle ore 17:30 Centro Commerciale L’Aquilone

L’Aquila, 25 aprile 2024. L’esperimento di portare la cultura in un luogo ad alta frequentazione per gli acquisti,  in un centro commerciale, dove la gente non si immagina, sta dando grandi soddisfazioni. Il pubblico si dimostra sempre più interessato e numeroso.

È la volta di Laudomia Bonanni, scrittrice aquilana per oltre quarant’anni, apprezzata da Montale, ad essere il personaggio alla ribalta del terzo incontro della rassegna L’Aquila Cult, il 26 aprile, alle ore 17:30, al Centro Commerciale L’Aquilone. 

Sarà Gianfranco Giustizieri, scrittore, docente e ricercatore nonché segretario generale dell’associazione internazionale che porta il nome della scrittrice, a tracciare la singolarità di questa straordinaria donna che non si finisce mai abbastanza di conoscere e della narrativa che ha portato la Bonanni ad essere considerata tra i nomi femminili più autorevoli della letteratura italiana. 

Un mondo, quello di Laudomia Bonanni, da percorrere interamente, ed è quello in cui la scrittrice vive e si impegna a penetrare con suo realismo surreale con il quale scava ed esplora un insolito mondo di donne per scoprirvi dimensioni nuove e insospettate.  

L’Aquila Cult è costellata di altri interessanti appuntamenti come il prossimo del 3 maggio dedicato ad Amalia Sperandio, fotografa aquilana di fine Ottocento, di cui  tratterrà Liliana Biondi, scrittrice, critica letteraria e già docente Università dell’Aquila.

Per essere sempre aggiornati sulle iniziative in calendario, basta andare su: centrolaquilone.it per non perdere neanche un appuntamento. Tutti gli eventi si terranno di venerdì alle 17:30 presso il Centro Commerciale L’Aquilone e saranno aperti a chiunque abbia voglia di vivere e condividerne l’esperienza.




IL TRAMONTO DEI GIUSTI

I crimini di guerra e le resistenze europee al nazifascismo. Esce in occasione del 25 aprile la nuova edizione del libro di Pino Pelloni. La storia in presa diretta, raccontata con dovizia di dati e con le testimonianze dei protagonisti

A pochi giorni dal 25 aprile il giornalista e storico sociale Pino Pelloni dà alle stampe la nuova edizione del volume Il Tramonto dei Giusti. I crimini di guerra e le resistenze europee al nazifascismo, pubblicato dalla casa editrice EthosLab Publishing.

Il libro, che si avvale dell’introduzione dello storico Piero Melograni, è stato scritto con un taglio divulgativo, con il chiaro intento di avvicinare i più giovani alla storia e ad alcune delle pagine fondamentali del nostro passato più recente. Pelloni lo ha fatto utilizzando le testimonianze più disparate: diari privati, pagine letterarie, raccolte di giornali, canzoni popolari, reperti filatelici, ricette di cucina, almanacchi da barbiere, film ed interviste fatte direttamente a testimoni di quegli eventi. Insieme con il racconto della “storia degli storici” l’autore ci fa così conoscere, quasi in presa diretta, le testimonianze di Giorgio Bocca, Antonio Ghirelli, Amos Luzzatto, Carlo Lizzani e dello stesso Piero Melograni. Il volume è arricchito dalle pagine letterarie di Jacques Maritain, Hannah Arendt, Alberto Moravia, Enzo Biagi, Piero Ottone, Marek Edelman e di numerosi altri protagonisti di quei tragici giorni. Inoltre, i contributi di storici come Renzo De Felice, Léon Poliakov, John Cornwell, Robert Sommer, Theodore Hamerow, Gian Maria Vian e Riccardo Calimani aiutano a ricostruire le vicende narrate.

Nel libro c’è il racconto dello sterminio degli ebrei, degli zingari, degli omosessuali; della violenza sulle donne e i bambini; della razzia dell’oro e delle opere d’arte perpetrato dai nazisti in tutta Europa; delle stragi italiane, da Boves a Marzabotto, da Pietransieri a Sant’Anna di Stazzema sino agli stupri in Ciociaria. E poi la rivolta del ghetto di Varsavia e delle ribellioni nei campi di concentramento come di altri episodi della resistenza ebraica. La lunga guerra di liberazione dell’Europa dal nazifascismo raccontata con dovizia di dati e con i suoi protagonisti. I “silenzi” di Pio XII ma anche quelli degli Alleati in nome di un realismo politico che, agli occhi dell’oggi, stride con gli imperativi della morale.

E tutto questo – lo ha scritto Piero Melograni nella sua introduzione –  Pino Pelloni ha voluto raccontarlo  alle giovani generazioni, perché sappiano e soprattutto perché non dimentichino. “Lo ha fatto da giornalista, da storico del costume, da critico letterario e cinematografico. Da uomo curioso delle vicende umane, da intellettuale che vuole capire. Con quella curiosità che, secondo Calvino, prese tutti gli italiani alla fine della guerra: pieni di storie da raccontare. Per non dimenticarsele. E quel desiderio di raccontare ha dato vita ad un importante movimento letterario e cinematografico italiano, il neorealismo.”

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Un brano del libro: la testimonianza di Antonio Ghirelli

Dal libro riportiamo la testimonianza di Antonio Ghirelli, giornalista e scrittore napoletano – molto noto come capo ufficio stampa di Sandro Pertini alla Presidenza della Repubblica – sul tema della stampa di regime e sul ruolo propagandistico assunto dalla radio nel corso della Seconda guerra mondiale. Anche se il pubblico aveva già cominciato da tempo ad ascoltare, nonostante i divieti, le radio straniere. Tra le quali Radio Londra, seguitissima sino alla fine della guerra.

“Quando si parla della propaganda del regime fascista dobbiamo ricordare un fatto, e cioè che Mussolini è stato con Nenni e con Montanelli forse uno dei più grandi giornalisti del secolo. La propaganda fascista era senza dubbio martellante e forse la parte migliore di quella propaganda erano proprio gli articoli di fondo di Mussolini su Il Popolo d’Italia. Mussolini e Nenni erano come fratelli, poi si erano divisi. Potrei raccontare molti aneddoti sulla loro amicizia ma mi fa piacere raccontarne uno in particolare. Nel 1923, c’era ancora libertà di stampa, Nenni è corrispondente dell’Avanti a Parigi mentre Mussolini è capo del governo e ministro degli esteri: al termine dei lavori di una conferenza internazionale Nenni, durante una sua solitaria e romantica passeggiata a Boulevard des Italiens, scruta nel buio una sagoma a lui familiare, quella del romagnolo Benito. I due si incontrano, non si prendono a male parole ma nemmeno Mussolini osa offrire la tessera del partito a Nenni. Invece, come ricorda lo stesso Nenni nel suo diario, è Mussolini ad offrirgli l’incarico di ambasciatore a Parigi cortesemente rifiutato. I due si lasciano e venticinque anni dopo Hitler telefonerà a Mussolini dicendogli «guarda che l’ho preso, è già arrivato a Monaco e sta per essere internato in un campo di concentramento» e Mussolini di risposta disse… quello no… quello è mio. E Nenni dal lager passò al confino. E si salvò. I due amici-nemici furono grandi comunicatori perché sapevano parlare alla gente comune, con grande semplicità ed essenzialità. I discorsi di Mussolini duravano venti minuti. I discorsi di Nenni erano entusiasmanti ed entrambi avevano l’abilità di usare gli slogan, di fare titoli ad effetto. Quando noi vincemmo il referendum il titolo più bello, che porta la firma di Nenni, è stato quello dell’Avanti: Siamo più liberi.“

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L’autore del libro

Giornalista e scrittore, Pino Pelloni ha iniziato la sua carriera professionale negli anni Settanta sulle pagine di “Paese Sera”. Ha scritto per “Il Messaggero” e “La Nazione”, ha diretto uffici stampa di importanti Enti ed Istituzioni italiane e collaborato a programmi di Rai Uno nella struttura diretta da Brando Giordani. Con lo storico Piero Melograni ha realizzato l’opera multimediale “Storia della Seconda Guerra Mondiale” (RaiTrade-Corriere della Sera, 2009) e ha preso parte alla stesura de “L’Italia in guerra” (Marsilio, 2010)

Autore di testi per la radio e il teatro, ha all’attivo numerosi saggi dedicati alle culture dello spettacolo, alla storia sociale e alla storia del Novecento.

Oggi è Segretario Generale della Fondazione Levi Pelloni, Presidente del Premio FiuggiStoria e dirige l’agenzia stampa com.unica. Per ÈthosLab ha pubblicato Peccati di Gola (2023).




TORTORETO CITTÀ DELLA PACE

In ricordo di don Tonino Bello si è costituito il Comitato Sindaci per la pace

Tortoreto, 25 aprile 2024. Il Comitato, con sede provvisoria a Tortoreto e con presidente pro tempore il sindaco Domenico Piccioni, si è costituito tramite la sottoscrizione di oltre 30 tra sindaci e delegati dei Comuni abruzzesi, riunitisi attorno ai valori della pace e della solidarietà cui si ispira la manifestazione “Tortoreto città della Pace”, promossa dal Comune di Tortoreto in collaborazione con l’associazione Ets Società Civile.

“Da Tortoreto vogliamo dire che la guerra è sempre una sconfitta e che solo coltivando la Pace possiamo proteggere davvero il nostro futuro”, ha dichiarato il sindaco Piccioni. La Regione ha aderito fin dall’inizio alla proposta del Comitato, garantendo pieno sostegno a tutte le iniziative che il Comitato dei sindaci intenderà promuovere ed attivare sui territori, anche con il coinvolgimento delle Istituzioni scolastiche e le associazioni: “È con grande senso di responsabilità che, oggi, plaudiamo alla costituzione del Comitato dei sindaci per la pace, certi che le adesioni aumenteranno e certi che, tutti noi, ciascuno per il ruolo che ha l’onore di ricoprire, dobbiamo e possiamo fare la nostra parte per tutelare e promuovere i valori della solidarietà, del confronto civile, della pace, della cooperazione. Tutti siamo chiamati, nel nostro quotidiano, ad essere operatori di pace”, ha dichiarato l’assessore D’Annuntiis.

“Tortoreto Città della Pace” culminerà sabato 27 aprile alle ore 20:30 in piazza Carducci a Tortoreto con la cerimonia di conferimento del Premio per la pace e la Solidarietà don Tonino Bello ad 11 personalità ed associazioni. Di seguito l’elenco dei premiati:

– Medici senza frontiere: associazione internazionale umanitaria non governativa, attiva in 73 Paesi

– Mani Tese: organizzazione non governativa che da anni in Africa, Asia e America Latina si impegna per la giustizia economica, sociale ed ambientale

– Rete delle università per la pace, promossa dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane

– Mons. Giuseppe Ricchiuti Presidente di “Pax Christi”, movimento cattolico internazionale per la Pace.

– Patrizia Giunti, presidente della Fondazione Giorgio La Pira;

– Carlo Cefaloni, coordinatore di “Economia Disarmata Focolari Italia,” gruppo di riessione e azione su disarmo, riconversione e ammino della pace;

– Padre Quirino Salomone, frate minore, scrittore, direttore della rivista “La Perdonanza”, Presidente del “movimento celestiniano” e della “Fondazione Studi Celestiniani per la Pace”, fondatore della mensa dei poveri di L’Aquila;

– Don Vinicio Albanesi, fondatore del Coordinamento delle Comunità di accoglienza, Presidente della Comunità di Capodarco impegnata nell’accoglienza di persone in condizione di grave disagio. – Nicola Mattoscio, presidente della Fondazione PescarAbruzzo con l’obiettivo di migliorare il benessere sociale e lo sviluppo economico della collettività di riferimento;

– Giuseppe Leonelli, fondatore del “Cammino per l’Unione e la Pace”, un percorso ad anello che porta alla scoperta di paesi e colline in provincia di Modena;

– Francesco Barone, presidente dell’Associazione “Help senza confini”, ambasciatore di Pace e autore di oltre cinquanta missioni umanitarie in Ruanda, Burundi, Senegal e Repubblica Democratica del Congo




L’IMPORTANZA DELLA CUCINA TRADIZIONALE NELLO SVILUPPO TURISTICO DELL’ABRUZZO

[Contributo di F. Cercone pubblicato nel volume: AA. VV.  “Vecchi e nuovi sapori nella cucina tradizionale abruzzese”, Quale Vita Edizioni, Torre dei Nolfi 1995.][1]

di Franco Cercone

Con l’inaugurazione delia linea Sulmona-Isernia (1897) si completa nella nostra Regione la rete ferroviaria. Per le difficoltà superate e la mole degli investimenti l’opera fu salutata da G. Strafforello come «un nuovo trionfo dell’intelligenza e del lavoro», una pietra miliare anche per lo sviluppo turistico dell’Abruzzo, che veniva a collegarsi con il resto dell’Italia e dell’Europa.

Si deve proprio ai resoconti dei colti viaggiatori europei, che utilizzano la comoda e veloce strada ferrata per visitare l’Abruzzo, l’eliminazione di molti pregiudizi che persistevano oltralpe nei confronti di una Regione, come la nostra, ben presto definita ideales Ferienland sia per il fascino del

suo territorio che per la peasant life dei suoi abitanti, quasi elevata a “modello di vita”.

Alfred Steinitzer scrive al riguardo nella sua “Aus dem unbekannten Italien” (1909) che, dopo aver concluso presso la sede del Club Alpino di Monaco di Baviera una conferenza sull’Abruzzo, molti membri del sodalizio gli rivolsero queste precise domande: “Non è stato mai assalito laggiù dai briganti?” Ed ancora: “Ma dove si trovano precisamente gli Abruzzi?”

La “scoperta” dell’Abruzzo, non incluso normalmente negli itinerari del Grand Tour settecentesco, avviene essenzialmente nei primi decenni dell’800 sotto la spinta di tendenze storico-culturali che possono essere considerate come i prodromi del movimento turistico nella nostra Regione, in un’epoca dunque anteriore alla realizzazione della rete ferroviaria. Il “campo base” per le escursioni è per lo più Roma e seguendo l’antica Tiburtina-Valeria si perveniva al lago di Fucino che costituiva una attrattiva irresistibile per la maggior parte dei colti “turisti”. Accanto a personaggi come K. Craven, E. Lear, T. Mommsen, F. Gregorovius va annoverato un folto gruppo di storici, incisori, studiosi di oreficeria medievale, geografia ecc. e soprattutto artisti che, sulla scia delle teorie romantiche, considerano il paesaggio come proiezione di un particolare stato d’animo.

Una menzione particolare merita Christian Zahrtmann, caposcuola della pittura romantica danese, che soggiorna per alcuni anni a Civita d’Antino. Alcuni suoi capolavori, oggi al Museo Nazionale di Copenaghen, riproducono scene di vita della Valle Roveto e contadini colti nei loro caratteristici costumi.

In seguito molti discepoli danesi ripercorsero le orme del loro maestro e contribuirono a diffondere nel nord Europa l’immagine affascinante della nostra terra.

Al completamento delle linee ferroviarie segue la realizzazione della rete stradale regionale. Va ricordato in particolar modo il tratto Anversa-Scanno, scaturito da un ardito progetto dell’ingegnere di Popoli, Antonio Lepidi-Chioti, in ricordo del quale l’Amministrazione Provinciale di L’Aquila volle

affiggere nel 1911 una lapide commemorativa nei pressi di Anversa.

Connesso allo sviluppo della rete stradale è quello dell’industria automobilistica, che contribuisce notevolmente, come scrive nel 1909 Giovanni Cena, alla scoperta dell’Abruzzo, la cui fama, per essere terra attraente e per certi versi “primordiale”, aveva cominciato a diffondersi grazie ad alcuni

capolavori del D’Annunzio, all’opera di Primo Levi dal fortunato titolo “Abruzzo forte e gentile” ed alle prime guide pubblicate in tale periodo, fra cui la nota Guida dell’Abruzzo di E. Abbate, apparsa nel 1903.

«Non potremmo sottolineare – scrive F. Sabatini a tal riguardo – alcun fatto più caratteristico della famosa spedizione automobilistica di deputati, scrittori e giornalisti, che mosse da Roma nel 1909 per una ricognizione ufficiale dei quieti borghi, dei monti e delle vallate abruzzesi».

L’avvenimento ebbe grande eco sulla stampa dell’epoca ed oggi potrebbe essere considerato una prova generale d’orchestra rispetto al movimento turistico legato essenzialmente all’automobile.

Nel periodo compreso fra le due guerre mondiali vengono create – ed in certe aree, come negli Altopiani Maggiori, potenziate – le indispensabili strutture alberghiere e ricettive. In particolare Roccaraso, grazie alla ferrovia che lambisce il centro abitato, diventa la località più importante dell’Italia centro-meridionale per gli sports invernali e per il soggiorno estivo, meta preferita da esponenti di Casa Savoia, dalla nobiltà romana, dall’agiata borghesia ed anche dal mondo letterario. Nel settembre del 1898 vi soggiorna per es. Maud Howe, che dedica a Roccaraso alcune pagine significative nell’opera “Roma Beata”. All’incirca dieci anni dopo Estella Canziani esalterà i prodotti dell’artigianato abruzzese, fra cui i merletti di Pescocostanzo. Un turismo dunque “d’élite” che assumerà in Abruzzo ed altrove la connotazione “di massa” dopo il secondo conflitto mondiale, in conseguenza del processo di industrializzazione avviato nel nostro Paese. Il generale miglioramento delle condizioni economiche fa sentire i suoi benèfici effetti anche in Abruzzo e soprattutto nella fascia costiera regionale, verso la quale si proietta di preferenza la domanda turistica.

Sottoposto tuttavia – anche a causa dell’emigrazione interna – ad una allucinante voluptas fabrícandi, il litorale abruzzese diventa nell’arco di pochi decenni un tassello di quella immensa ed indifferenziata “megalopoli padano-adriatica” invano denunciata da studiosi ed ambientalisti.

Anche la ristorazione si adegua da noi alle profonde trasformazioni determinate dal turismo di massa. Le tecniche di surgelazione, sperimentate con successo nei grandi centri urbani per veloci soste al fast-food, subentrano negli alberghi e nei ristoranti, all’insaputa – come avviene ancora oggi – degli ignari commensali. Svanita tuttavia la cosiddetta civiltà dei consumi, molti corposi problemi si sono addensati sull’orizzonte della nostra società, afflitta da una vistosa crisi occupazionale e riduzione dei redditi. Fattori che hanno proiettato i loro deleteri effetti anche nel movimento turistico e nel settore alberghiero, con una drastica riduzione delle presenze perfino nelle strutture ricettive più economiche. Questo complesso fenomeno socio-economico ha imposto nuove scelte nell’impiego del tempo libero ed una necessaria riconversione del modo di trascorrere le ferie, che sono venute a coincidere in Abruzzo con un particolare momento “storico”, quello del potenziamento delle aree destinate a Parchi e Oasi flori-faunistiche, non disgiunto dalla sempre più diffusa e corrente necessità di difendere e nello stesso tempo di “industrializzare” il verde, finalmente inteso come la più importante risorsa economica dell’Abruzzo che, non a caso, è stato riconosciuto “Regione Verde d’Europa”.

Come ha messo in rilievo una recente indagine ISTAT, questo fenomeno ha contribuito anche ad avviare un pur lieve “movimento demografico di ritorno”, soprattutto dalla indifferenziata megalopoli costiera verso l’entroterra regionale, scoperto come ambiente a misura d’uomo. Inoltre sui nostri “paesi-presepio” si sono riversati da Napoli e Roma gruppi familiari che hanno acquistato e ristrutturato persino vecchie stalle, rese cosi abitabili. La fuga dalle invivibili città ha contribuito a rianimare la vita dei nostri piccoli centri adagiati sulla fascia pedemontana e ad eliminare il silenzio cui l’emigrazione, da mezzo secolo, li aveva condannati.

Le conseguenze scaturite da queste nuove tendenze sono molteplici ed hanno portato, per ciò che in tale sede interessa, ad un notevole incremento di aziende agrituristiche (luoghi ideali di fruizione sia di prodotti genuini “di stagione” che di ospitalità a prezzi accessibili) nonché di ristoranti sorti anche

negli angoli più remoti del territorio regionale, ma spesso troppo facilmente qualificati dai proprietari come “tipici”. I menu risultano infatti ovunque indifferenziati e ibridi, dagli antipasti costituiti da “Salame Milano” e sottaceti di fabbrica fino alla Carbonara con panna, mozzarelle allo spiedo, agnello alla brace ecc., per tacer poi del cosiddetto “Amaro della Casa” che conclude a mo’ di cicuta socratica un pasto pesante e raramente preparato con olio extra-vergine d’oliva. È inutile inoltre cercare il proprietario del locale, magari ex idraulico o venditore di vernici che ha chiuso bottega per aprire un ristorante: di norma egli non è mai presente in sala da pranzo per illustrare ai clienti ciò che stanno mangiando. Questa facile intercambiabilità professionale è tanto grave che meriterebbe addirittura l’intervento deciso del Legislatore Regionale.

Per mancanza di formazione enogastronomica questi improvvisati ristoratori non sono in grado di capire che il mangiare ha perso oggi la valenza del nutrirsi ed ha assunto una dimensione socio-culturale connessa ad un saldo principio della scienza dell’alimentazione: mangiare e bere bene per

vivere meglio.

In questo mutato scenario il piatto tradizionale è il solo che possa costituire una alternativa sia alle allettanti proposte della Nouvelle Cuisine, che durano – come le “Penne alla vodka” – brevissimo tempo, sia alla gastronomia standardizzata, la quale, proprio perché uniforme e priva di “diversità”, si traduce in un decremento dell’attrazione clientelare.

L’unica via d’uscita a quella che è stata definita “tensione epocale gastronomica”, è costituita dalla cucina semplice tradizionale, imperniata attorno alle combinazioni di sapori genuini del mondo rurale ed all’uso sapiente dei prodotti stagionali di campo e di bosco, come funghi, asparagi selvatici, erbe,

lumache e via dicendo.

Quanti sono infatti i ristoranti abruzzesi che presentano nei loro menù orapi, “cascigni”, brodo di pollo ruspante con tagliolini e rigaglie, sagne e ceci al sugo di baccalà, “pallotte” cacio e uova, e torcinelli?

Al posto del brodo con tagliolini troviamo quello con tortellini, estraneo alla nostra cultura gastronomica come il ragù di vitello, magari reso pingue da estrogeni, con cui si condisce, al posto del castrato, la salsa per i nostri maccheroni alla chitarra. Ne consegue, come crediamo, che nessuno compie un’ora di viaggio per raggiungere un ristorante che prepara le stesse cose del ristorante che abbiamo sotto casa.

Ai tradizionali fattori del turismo (arte, storia, folklore ecc.) che spingono a spostarsi dal luogo di residenza ad un altro, va aggiunta dunque la cucina tradizionale, intesa come emanazione della cultura gastronomica di una determinata località o area geografica regionale.

Ora, che la cucina sia destinata a possedere perennemente due anime, una conservatrice e l’altra innovativa, costituisce una costatazione inoppugnabile e le “varianti” di un determinato piatto tradizionale possono benissimo riscuotere il favore del buongustaio.

È appunto questa la ratio insita nel tema dibattuto nel corso della presente manifestazione ed al quale l’Assessorato Regionale al Turismo ha dato molto opportunamente il titolo di “Vecchi e nuovi sapori nella cucina tradizionale abruzzese”.

La ricerca promossa, vera e propria operazione di recupero di un bene culturale, ha avuto due finalità:

– accertare quali ristoranti abruzzesi annoverano nei loro menù piatti tipici regionali;

– individuare “varianti” di tali piatti, degne di essere annoverate per i prodotti regionali usati (si pensi per es. allo zafferano di Navelli, al tartufo nostrano bianco e nero ecc.) fra i piatti della gastronomia regionale.

Per fregiarsi di tale riconoscimento, queste “variazioni sul tema” dovranno conservare requisiti costanti nel tempo, sia per quanto concerne gli ingredienti usati – che vanno perciò “codificati” al pari delle ricette originali – che per il modo di cottura.

È stato proposto inoltre che tutte le ricette siano incluse in una specie di “Annuario gastronomico regionale”, da pubblicarsi a cura dell’Assessorato e da distribuirsi a tutti gli operatori gastronomici. Nei menù pertanto la dicitura “piatto tipico” potrà essere apposta solo alle ricette originali ed alle “varianti” riconosciute come tali dall’Assessorato. Una volta codificate nei loro ingredienti e modalità di preparazione, esse non sono più suscettibili di modificazioni. Il mosaico della tipicità, secondo le illuminate intenzioni dell’Assessorato al Turismo della Regione Abruzzo, non sarà mai tuttavia una entità statica, ma si arricchirà sempre, alla luce anche di ricerche storico-gastronomiche, di nuovi tasselli che, ottenuto il riconoscimento di piatto tipico, confluiranno poi “nell’Annuario Gastronomico Regionale”.

È stata indicata così, simile a quella tracciata in Francia e che sta riscuotendo notevole successo, la Via del buon bere e mangiare, la sola che nell’attuale panorama gastronomico può conferire nuova vitalità al movimento turistico di fine settimana.

Il “buon bere” impone però sforzi organizzativi anche a tutte le aziende vinicole regionali. Esse infatti restano chiuse normalmente di domenica, mentre i ristoranti presentano carte dei vini in cui non sono rappresentate tutte le qualità prodotte in Abruzzo. Si dimentica così, come ha scritto di recente Bruno Casetta nel periodico “Arte in tavola” (giugno 1994) che «il ristorante da sempre è stato ambasciatore e portatore di immagine per le aziende di vini che propone». Il ristorante pertanto non deve essere, al pari degli Istituti Alberghieri della nostra Regione, luogo di preventiva esclusione nei confronti di certi vini, ma al contrario un punto di incontro e di confronto.

Dal che si evince anche la necessità, ovunque avvertita, che le migliori aziende vinicole istituiscano nei più noti centri turistici e storico-artistici regionali dei “Punti d’assaggio e degustazione” al fine di rendere note anche le nuove tendenze che si registrano nella nostra vinicoltura.

È un dato di fatto incontestabile che alcuni vini, “Trebbiano”, “Montepulciano” e soprattutto “Chardonnay”, solo raramente oltrepassano la soglia dell’area geografica abruzzese in cui vengono prodotti e non vengono valorizzati, come opportunamente meriterebbero, anche come ottimi aperitivi.

Riappropriarsi del vino bianco come aperitivo, auspicato da molti gastronomi, costituisce a nostro avviso un omaggio alla scienza dell’alimentazione ed un atto economico-culturale di grande importanza, se non altro per sradicare anche quella deprecabile e diffusa convinzione che associa il concetto di “ubriacone” al bevitore di vino e non invece al bevitore di liquori.

Ai fattori tradizionali del movimento turistico, quali arte, storia, folklore ecc. va aggiunto dunque anche il settore eno-gastronomico, il quale, nei giusti intendimenti dell’Assessorato al Turismo della Regione Abruzzo, deve essere ora pienamente rivalutato e valorizzato.


[1] (N.d.r.: La Pubblicazione è stata presentata nell’ambito della Manifestazione svoltasi l’8 aprile 1995 presso L’Istituto Alberghiero di Roccaraso, in cui l’A. era Preside. L’evento, patrocinato dall’Assessorato al Turismo Regione Abruzzo, aveva lo scopo di codificare i piatti da ascrivere alla gastronomia tradizionale come “piatti tradizionali e tipici abruzzesi” per la valorizzazione dell’offerta gastronomica abruzzese, quale importante fattore del movimento turistico.)




CITTÀ-SANTUARIO DI ANGIZIA

Reperti trafugati restituiti alla collettività. Dal ministero della cultura fondi per la valorizzazione dell’area sacra ai marsi

Luco dei Marsi, 25 aprile 2024. Monete, mascherine fittili, vasellame ed ex voto diversi, ottimamente conservati. É quanto apparso agli occhi stupefatti degli Amministratori e degli agenti della Polizia locale di Luco dei Marsi al rinvenimento di alcuni contenitori, lasciati nei pressi di un ingresso secondario del Comune. Una raccolta consistente di reperti, testimonianze della civiltà marsa, che richiamano i numerosi ritrovamenti avvenuti nell’area di Anxa-Angitia, città-santuario dei Marsi che continua, da decenni, a riservare scoperte e sorprese, e oggetto negli ultimi anni di una costante campagna di promozione che ha portato nel centro fucense un numero consistente e sempre crescente di visitatori da tutto il centro Italia e non solo.

É notizia dei giorni scorsi che il Ministero della Cultura, su istanza della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio d’Abruzzo, ha disposto, nell’ambito del programma triennale dei lavori pubblici 2024-2026, lo stanziamento di 100mila per la valorizzazione dell’area archeologica “casa”, per la leggenda, della Dea Angizia. Dalle prime campagne di scavo, iniziate nel 1998, le vestigia dell’antica città-santuario dei Marsi hanno restituito alla luce e alla memoria, tra altri numerosissimi reperti, due templi, uno di epoca italica e uno di epoca augustea, il muro di terrazzamento dell’area sacra di Angizia insieme alla cinta muraria con la porta vecchia, tre statue, tra cui una in terracotta, risalente al III sec. a.C., ricollegabile alla figura della stessa Dea, cisterne, pavimentazioni stradali, resti di edifici in opera reticolata, le tracce del foro e del quartiere artigiano, numerosi ex voto, armi, dischi-corazza, ceramiche di varie epoche, epigrafi, bassorilievi e tombe, come anche il quartiere artigianale, con fornaci, e un’area cultuale con diverse stipi votive.

“Il gesto di questo ignoto cittadino, che ha fatto pervenire al Comune numerosi reperti, per tipologia e peculiarità certamente provenienti dalla vasta area di Anxa-Angitia, ci ha riempiti di stupore e di gioia, perché beni di inestimabile valore sono tornati di fatto nel patrimonio della collettività. I reperti sono stati immediatamente consegnati alle Autorità competenti, che attualmente li custodiscono, per tutte le attività di censimento e catalogazione.

In questi giorni abbiamo anche appreso, con grande soddisfazione, della programmazione relativa ai fondi per la valorizzazione dei siti archeologici, tra cui la nostra area archeologica, luogo di straordinaria valenza per la Marsica e non solo. Sappiamo che molte sono le ulteriori testimonianze della storia dei Marsi che possono venirne e contiamo sul finanziamento per dare corso anche a nuove campagne di scavi”, spiega la sindaca Marivera De Rosa.

“In questi anni abbiamo dato vita a numerose iniziative, alcune delle quali divenute appuntamenti costanti, dagli eventi speciali che hanno visto protagonista l’area archeologica con il contributo di storici, archeologi, scrittori, artisti, e che hanno richiamato l’attenzione e la presenza di un vastissimo pubblico dalla regione e oltre, alle visite guidate e ai laboratori per i più piccoli, sempre partecipatissimi.  Un’opera di valorizzazione che ci ha dato grandi soddisfazioni, come quella, tra altre, di vedere il nome di Luco dei Marsi sotto i riflettori in diversi continenti e in contesti eccellenti, grazie alla mostra Tota Italia, alle origini di una Nazione, in cui una delle statue rinvenute nel sito, secondo gli studiosi raffigurante proprio la Dea Angizia, è stata selezionata, insieme a un letto in osso rinvenuto a Fossa e alla statua bronzea di Ercole Curino, ritrovata a Sulmona, in rappresentanza dell’Abruzzo. Sono lieta dell’attenzione concretamente espressa dal Ministero della Cultura, un prezioso supporto per continuare e implementare le attività di valorizzazione e promozione dell’area e dell’intero Territorio, e ringrazio la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio d’Abruzzo, in particolare la Dottoressa Manuela Ceccaroni, per la straordinaria e costante opera di cura e valorizzazione dei beni archeologici del territorio”.




INSIEME: 25 APRILE FESTA DELL’ITALIA DEMOCRATICA

PoliticaInsieme.com, 25 aprile 2024. In occasione del 25 aprile, INSIEME ribadisce la sua piena adesione ai valori della Resistenza antifascista sfociata nella Costituzione e nella rinascita del Paese, con una scelta di partecipazione democratica, sociale e inclusiva che ha garantito uno sbalorditivo sviluppo economico e il più lungo periodo di pace nella storia d’Italia.

Il 25 aprile richiama alla libertà responsabile, al consentire alla società di esprimere liberamente tutte le proprie voci e potenzialità. L’antifascismo non è solo una retorica scelta di campo che va comunque ricordata e rinnovata costantemente. Richiede che anche le istituzioni assicurino una gestione della cosa pubblica improntata al bene comune, alla risposta dei problemi che riguardano l’intera società civile, alla difesa della dignità di tutti gli esseri umani, a partire da quella garantita da un lavoro sicuro e da salari giusti ed equi, dalla libertà d’impresa e dalla valorizzazione dei gruppi intermedi liberamente organizzati.

INSIEME ritiene che il 25 aprile debba spingere le forze popolari a ritrovare una piena coerenza con il patrimonio rappresentato da quanti – Sturzo, Donati, Ferrari, De Gasperi, Moro – hanno saputo interpretare una continuità fatta di democrazia, libertà, pluralismo, giustizia sociale e attenzione alla Persona.

Ecco perché INSIEME invita alla coerenza tutti coloro che al Popolarismo si richiamano. Non si può seguire il doppio criterio di essere anti-sovranisti e antipopulisti in Europa e, al tempo stesso, partecipare a una coalizione di estrema destra in Italia. Facendo propria, inoltre, una proposta di legge che introduce il Premierato e l’Autonomia differenziata, in gran parte emanazione della cultura post-fascista e della P2.

L’ antifascismo è una discriminante per la coscienza morale, civile e politica del nostro Paese: a noi preme sapere se, in quanto tale, riguarda o meno la maggioranza di governo.

La celebrazione del giorno della Liberazione non lascia spazio ad alcun equivoco e ad accomodamenti di natura elettorale o di potere.

Infine, INSIEME esprime la propria solidarietà a quanti, per le loro idee non gradite al governo, vengono censurati dalla RAI, cui è affidato il delicato compito di assicurare il servizio pubblico: che è tale solo se in grado di garantire il pluralismo e una informazione non di parte.




IL TORNEO BORGO SAN PANFILO

Torna con l’ottava edizione: Memorial Luisa D’Agostini

Sulmona, 24 aprile 2024. Torna, il prossimo 16 giugno, il Torneo Borgo San Panfilo – Memorial Luisa D’Agostini, il torneo per musici e sbandieratori organizzato dal Borgo San Panfilo, giugno all’ottava edizione. Il torneo, diventato ormai un appuntamento fisso, sta riscuotendo di anno in anno sempre più successo riuscendo a coinvolgere centinaia di atleti provenienti da tutta Italia, uniti nel ricordo dell’indimenticata socia del borgo, Luisa D’Agostini.

Il torneo, patrocinato dal Comune di Sulmona e dall’Associazione Giostra Cavalleresca di Sulmona, si svolgerà domenica 16 giugno, all’interno del suggestivo cortile del Palazzo Vescovile, con accesso da Piazza Carlo Tresca, in pieno centro storico. Le specialità in gara, che verranno giudicate da una giuria federale, sono: Singolo Tradizionale, Coppia Tradizionale, Piccola Squadra e Musici Assoluti, a cui si legano anche le Specialità di Singolo Tradizionale, Coppia Tradizionale e Piccola Squadra Under 15. Il torneo prenderà il via alle 09:30 fino ad ora di pranzo, per riprendere alle 16:00 e concludersi, con le premiazioni, alle 18:00.

“Siamo arrivati all’ottava edizione del torneo – spiega il Capitano del Borgo San Panfilo, Filippo Ficorilli – ed è una nuova occasione per noi per ricordare ed onorare la nostra Luisa. Sono già aperte le iscrizioni per partecipare, sono tanti i gruppi che hanno già chiesto informazioni e speriamo di replicare i successi degli ultimi anni in cui la presenza è stata massiccia. Ringraziamo il Vescovo Mons. Michele Fusco, la sua gentilezza e la sua disponibilità nell’averci concesso anche quest’anno il meraviglioso cortile del Palazzo Vescovile, luogo suggestivo in cui svolgere il torneo. E un ringraziamento voglio rivolgerlo all’Associazione Giostra Cavalleresca di Sulmona e al Comune di Sulmona per il patrocinio concesso a questo importante evento”.

“L’Amministrazione Comunale è onorata – commenta l’Assessore alla Cultura e allo Sport, Andrea Ramunno – di poter sostenere e patrocinare il Torneo Borgo San Panfilo – Memorial Luisa D’Agostini, giunto all’ottava edizione. È un evento che, andando ad inserirsi in un quadro generale di lavoro, rende chiaro ancora una volta l’impegno profuso durante tutto l’anno dai borghi e sestieri, e in questo caso dal Borgo San Panfilo che, tra l’altro, onora la nostra città competendo nella Tenzone Aurea. L’Amministrazione Comunale ha intenzione di dialogare costantemente con borghi e sestieri perché il mondo Giostra è centrale per Sulmona e quindi, andare verso iniziative di questo tipo, è fondamentale per il bene della nostra città”.




LA  FESTA DI LIBERAZIONE

Il Comune di Sante Marie celebra il 25 aprile, ecco il programma

Sante Marie, 24 aprile 2024.  Il Comune di Sante Marie celebra il 25 aprile festa di Liberazione. Una data importante per l’Italia, in quanto segna la fine della Seconda Guerra Mondiale e la sconfitta del regime fascista, un giorno di festa e di commemorazione, un momento per ricordare i sacrifici fatti per la libertà e per riaffermare i valori della democrazia.

L’amministrazione comunale, con i rappresentanti di tutte le associazioni del paese, celebreranno il 25 aprile con una cerimonia solenne. Il programma della giornata prevede per domani il raduno alle 10:15 in piazza Aldo Moro da dove alle 10:30 partirà il corteo che farà tappa presso la lapide di Antimo Ermili e la lapide alla Banda del Bardo per la deposizione di un omaggio floreale. Alle 10:50 ci sarà la deposizione di una corona d’alloro al monumento ai caduti e un momento di preghiera.

“Invitiamo tutti a partecipare – ha commentato il sindaco Lorenzo Berardinetti – è un’occasione importante per ricordare il passato e per costruire un futuro migliore”.




PANTANI DAY

Domenica 28 aprile mostra di cimeli del campione e incontro con Tonina Pantani, madre dell’indimenticato campione delle due ruote

Martinsicuro, 24 aprile 2024.  Continuano gli appuntamenti di preparazione al Giro d’Italia che giovedì 16 maggio vedrà Martinsicuro grande protagonista del tour in rosa. Dalla città truentina, infatti, partirà la 12esima tappa con arrivo a Fano e fervono i preparativi.

Domenica, in sala consiliare, andrà in scena una giornata interamente dedicata a Marco Pantani, campione italiano  tra i più amati di sempre, scomparso il 14 febbraio 2004 in circostanze ancora poco chiare. L’appuntamento è alle 13 in sala consiliare con l’apertura di una mostra di cimeli appartenuti al Pirata. Dopo una presentazione da parte dell’amministrazione comunale, sarà ospite Tonina Pantani, madre di Marco, che dialogherà con Simone Tommolini, presidente degli operatori turistici di Martinsicuro, ripercorrendo la vita del campione dall’infanzia, alla passione per le due ruote, fino alla prematura scomparsa sulla quale sono ancora tanti gli aspetti da chiarire. Un appuntamento assolutamente da non perdere.

“Ed è  con grande soddisfazione che accogliamo la signora Tonina Pantani nella nostra città – le parole del consigliere con delega al Turismo, Umberto Barcaroli – è un evento che abbiamo fortemente voluto e che personalmente ho caldeggiato sin da quando ci è stato proposto. L’occasione di ricordare uno dei più grandi campioni italiani del ciclismo alla prima e storica partenza del Giro d’Italia a Martinsicuro, non poteva che essere colta subito”.

“Siamo orgogliosi di accogliere nel nostro paese la madre di un campione come Pantani – il commento invece di Alessandro Casmirri, delegato allo Sport – un uomo che  ha dato tutto se stesso in uno sport che lo ha portato ad essere per molti un simbolo indelebile. La sua forza  resterà nei ricordi e nella memoria storica del nostro Paese per sempre”.




LA RISERVA È PATRIMONIO DEI CITTADINI, NON DEL MERCATO!

Pescara, 24 aprile 2024. Sembra essere proprio il ROGO il destino del legname accatastato nella zona sud della Riserva Dannunziana a seguito delle operazioni di bonifica attuati per rimuovere i tronchi interessati dall’incendio del primo agosto del 2021.

Anche se non direttamente, così è stato più volte annunciato e ribadito dall’Amministrazione comunale che, abbastanza pilatescamente, sembra intenda affidare al “MERCATO” la sorte di questo prezioso, in quanto serbatoio di carbonio, patrimonio di sostenibilità, che appartiene all’intera comunità pescarese e non solo, trattandosi di una Riserva Regionale.

Di quest’area protetta, tra l’altro, a distanza di quasi 25 anni dalla sua istituzione (2000), non vi è ancora traccia di un comitato di gestione e della relativa direzione scientifica che molto avrebbero potuto dire e fare in un quarto di secolo in termini di tutela e valorizzazione naturalistica.

E pensare che dopo l’approvazione del PAN nel 2018 e la tardiva pubblicazione dell’atto sul BURA il 13 febbraio 2019, su tutte,  ma proprio tutte,  le versioni del Documento Unico di Programmazione (DUP), prodotti dall’Amministrazione dal 2020 al 2023, alla voce: “Riserva Naturale Regionale Pineta Dannunziana” il testo distrattamente esordisce sempre con lo stesso testo: “Nelle more del completamento da parte della Regione Abruzzo dell’iter approvativo del Piano di Assetto Naturalistico (avvenuto come detto nel 2019), andranno perseguite le seguenti azioni (…). A pag. 103 del DUP 2023-2025, ma anche degli altri, si legge inoltre: “4. Gestione – Nelle more della definizione, da parte del Consiglio comunale, di un più incisivo e potenziato assetto di gestione della Riserva, si procederà, in coerenza con il PAN, alla realizzazione di strutture di accoglienza volte a garantire sostenibilità economica ad azioni di gestione organiche dell’area protetta”. Altre simili “enigmatiche” dichiarazioni, ripetute in fotocopia, chiudono in tutti i DUP il breve capitolo sulla Riserva.

Ad essere chiari, l’intervento in corso è riconducibile, come modello contrattuale, ad un appalto pubblico (una ditta si è aggiudicata i lavori a seguito di un bando) regolamentato dal Codice degli appalti (ultima release del 2023, ma già vigente nel 2016) che a sua volta rimanda ai cd CAM, criteri ambientali minimi (vigenti dal 2020), che chiaramente ne definiscono la cornice nonché le procedure. Ma di tutto questo non vi è traccia in quanto sta accadendo, né nella progettazione né nella esecuzione dei lavori.

Per venire alla sorte del legname di “esbosco”, ad esempio, che dovrebbe essere compostato in loco o presso impianti dedicati, con tanto di certificazione e sorveglianza da parte del Comune che ciò accada, questo è classificato del progettista, nonché DL dell’intervento, “nelle disponibilità della ditta appaltatrice” oltre che di “scarso valore di mercato“, e addirittura suggerire all’Ente appaltante di bruciarlo (ma quindi a chi appartiene questo materiale, all’ente appaltante o alla ditta appaltatrice?).

Consultate le attuali norme di riferimento, dalla Legge 21 novembre 2000, n. 353: “Legge-quadro in materia di incendi boschivi”, alla Legge 14 gennaio 2013, n. 10: “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani“, e finanche L.R. 4 gennaio 2014, n. 3: “Legge organica in materia di tutela e valorizzazione delle foreste, dei pascoli e del patrimonio arboreo della regione Abruzzo“, tutte  rimandano al PAN vigente, senza trovare riferimento alcuno ad un presunto uso “energetico” del materiale di esbosco, men che meno nel PAN stesso.

Ma quand’anche fosse, si tratta di un obbligo o di un’opportunità? In entrambi i casi, nel gestire un patrimonio pubblico di cui il Comune è custode in quanto Ente gestore per conto della Regione Abruzzo, e quindi della comunità dei cittadini, quale sarebbe la posizione dello stesso nei confronti dell’impegno che invece è tenuto ad assumere dal “Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della Pubblica amministrazione” (Codice degli appalti) a cui i Comuni italiani sono chiamati ad aderire e a dare il loro contributo, e dove la parola combustione non è mai citata?

Alla luce del fatto che nel caso in esame si è di fronte ad una Riserva Naturale, cioè un’area protetta, e non un bosco coltivato destinato a produrre biomasse (né tantomeno ad una grande isola verde spartitraffico), sarebbe logico aspettarsi che il materiale legnoso rimosso venisse trattato con coerenza, soprattutto per il fatto che il legname costituisce un immenso serbatoio di CO2 assolutamente da non reimmettere in atmosfera. Come?

L’approccio ambientale traccia alcune possibili strade: il legname, che rimane tale e che quindi diventa risorsa, può essere trasformato in opere per la messa in sicurezza del territorio, oppure usato nel settore dell’edilizia di arredo verde, con tavoli e panchine, capanni, giochi,  oppure opportunamente cippato come materiale pacciamante nella gestione del verde pubblico ovvero compostato (biochar) per restituire sostanza organica al suolo e continuare a fungere da substrato di cattura della CO2. Tutti i parchi e i giardini urbani, come tutta la riviera (modello “ecodune”) della città potrebbero essere interessati da detti usi, costituendo tra l’altro una grande occasione occupazionale di tipo artigianale, con dando luogo ad una esposizione artistica e turistica di richiamo: la Riserva rinasce nell’arredo della città e nella sua vocazione turistica e ambientale.

Alla luce di tutto ciò, neppure un chilogrammo di legname raccolto può andare a finire nel circuito che alimenta le centrali elettriche a biomasse, soprattutto perchè è un business per i provati (la combustione del legno ad uso energetico  incentivata dallo Stato: per ogni € di elettricità prodotta ne ricevono ben 3,9 di incentivi!).

Con una direzione scientifica dell’area protetta tutto quello a cui stiamo assistendo, almeno per quanto imprevedibile, forse non sarebbe accaduto. Non può oltremodo avvenire quanto invece oggi prevedibile, ovvero mandare in fumo, per una seconda volta, un patrimonio naturale che appartiene alla collettività e tale deve rimanere.

Giancarlo Odoardi




TORTORETO CITTÀ DELLA PACE

Dal 24 al 28 aprile, in ricordo di don Tonino Bello. Oggi ci sarà la costituzione del comitato “Sindaci per la pace”

Tortoreto, 24 aprile 2024. Si svolgerà da oggi, 24 aprile, al 28 aprile Tortoreto città della Pace, una manifestazione promossa dal Comune di Tortoreto in collaborazione con l’associazione ets Società Civile e che, per quattro giorni, promuoverà testimonianze e momenti di incontro all’insegna dei valori della pace e della condivisione.

Da Tortoreto vogliamo dire che la guerra è sempre una sconfitta e che solo coltivando la Pace possiamo proteggere davvero il nostro futuro”, ha dichiarato stamane, in conferenza stampa a Teramo, il sindaco di Tortoreto, Domenico Piccioni, accanto al presidente di Società Civile, Leonardo Nodari.

Una quattro giorni interamente dedicata ai valori della Pace e che culminerà, il 27 aprile alle ore 20.30 in Piazza Carducci, con la cerimonia di conferimento del Premio per la pace e la Solidarietà don Tonino Bello ad 11 personalità ed associazioni.

Di seguito l’elenco dei premiati:

  • Medici senza frontiere: associazione internazionale umanitaria non governativa, attiva in 73 Paesi
  • Mani Tese: organizzazione non governativa che da anni in Africa, Asia e America Latina si impegna per la giustizia economica, sociale ed ambientale
  • Rete delle università per la pace, promossa dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane
  • Mons. Giuseppe Ricchiuti Presidente di “Pax Christi”, movimento cattolico internazionale per la Pace.
  • Patrizia Giunti, presidente della Fondazione Giorgio La Pira;
  • Carlo Cefaloni, coordinatore di “Economia Disarmata Focolari Italia,” gruppo di riessione e azione su disarmo, riconversione e ammino della pace;
  • Padre Quirino Salomone, frate minore, scrittore, direttore della rivista “La Perdonanza”, Presidente del “movimento celestiniano” e della “Fondazione Studi Celestiniani per la Pace”, fondatore della mensa dei poveri di L’Aquila;
  • Don Vinicio Albanesi, fondatore del Coordinamento delle Comunità di accoglienza, Presidente della Comunità di Capodarco impegnata nell’accoglienza di persone in condizione di grave disagio.
  • Nicola Mattoscio, presidente della Fondazione PescarAbruzzo con l’obiettivo di migliorare il benessere sociale e lo sviluppo economico della collettività di riferimento;
  • Giuseppe Leonelli, fondatore del “Cammino per l’Unione e la Pace”, un percorso ad anello che porta alla scoperta di paesi e colline in provincia di Modena;
  • Francesco Barone, presidente dell’Associazione “Help senza confini”, ambasciatore di Pace e autore di oltre cinquanta missioni umanitarie in Ruanda, Burundi, Senegal e Repubblica Democratica del Congo

Il programma completo:

Domani, mercoledì 24 aprile, alle 10 presso l’Istituto comprensivo Tortoreto ci sarà l’inaugurazione della mostra di disegni e pensieri “Siamo angeli con un’ala sola” e alle 11.30 all’Hotel Parco del mare, ci sarà la cerimonia di costituzione del comitato “Sindaci per la pace” alla presenza di 30 sindaci.

– Giovedì 25 aprile, dalle ore 9 alle 20, si celebrerà la Giornata in ricordo di Don Tonino Bello con la proiezione di 12 filmati dei suoi interventi (saranno mandati in onda su You tube e sulle pagine social di Radio Cerrano web Tv.

– Venerdì 26 aprile, alle ore 20.30 in Piazza Carducci, appuntamento con il Concerto degli Exentia Live Band, con le letture e le testimonianze su Don Tonino Bello

– Sabato 27 aprile, alle 20.30 Piazza Carducci Cerimonia di consegna dei Premi per la Pace e la Solidarietà “Don Tonino Bello” (in diretta streaming nazionale su Radio Cerrano Web Tv) e, a seguire, alle ore 22 sempre in Piazza Carducci Lungomare Sirena, ci sarà il Concerto “Prendila cosi” Mogol Battisti TRIBUTE BAND

– Domenica 28 aprile, alle ore 18 in Piazza Carducci, lo Spettacolo musicale e teatrale “Fuori Posto”




MATTA ARTE CONTEMPORANEA

SeTaccio il Vento: restituzione della residenza di Agnese Purgatorio  + TALK sulla pratica delle Residenze d’Arte a cura di Marcella Russo 27 aprile ore 18

Pescara, 24 aprile 2024. Attività promosse e organizzate da Artisti per il Matta nel Programma della Presidenza Consiglio Ministri per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie della città di Pescara. Matta Arte Contemporanea è la sezione dedicata alle arti visive dello Spazio Matta, a cura di Marcella Russo.  MAC è un luogo fisico ma anche virtuale, dove i protagonisti dell’arte incontrano il pubblico per uno scambio, un confronto, un dialogo finalizzato ad approfondire i temi e linguaggi più attuali del mondo dell’arte. Dal 2020 Mac porta avanti un programma di residenze d’arte, grazie al quale sta costruendo una collezione di opere site-specific permanenti collocate nella sede dell’ex mattatoio di Pescara.

Il 27 aprile 2024 alle ore 18 Matta Arte Contemporanea presenta “SeTaccio il vento”, restituzione della residenza dell’artista Agnese Purgatorio, un percorso sensoriale e ritmico che conduce lo spettatore nelle trame della materia, in un viaggio onirico attraverso una natura potente e sublime, ma con un senso di spaesamento che caratterizza da sempre il nomadismo esistenziale dell’artista, sottolineato anche da una sperimentazione acustica. L’arte come linguaggio dell’immaginario in una frammentazione linguistica che in certi momenti attraversa un tempo dilatato, mentre in altri si trasforma in apparizioni di luce, sottolineata da una ricerca costante sul suono che Agnese Purgatorio porta avanti da alcuni anni. Opera che accompagna la residenza pescarese dell’artista e che affronta questioni urgenti, come la rivolta delle donne iraniane, con la leggerezza metaforica delle folate di vento e con una libera interpretazione del verso di Abbas Kiarostami “Il vento porta via il velo” che ondeggia nel video in lingua originale. Un atto poetico e politico che con ambientazioni mentali ed esistenziali, condensate in una atmosfera sospesa, ci esorta ad affrontare le grandi sfide del nostro tempo, ma con cautela e con la purezza del gesto infantile del protagonista che ci invita a tacere per ascoltare le voci lontane.

Il titolo dell’opera permanente è una libera citazione di un verso di Abbas Kiarostami “Il  vento porta via il velo”: un neon in vetro soffiato e scritto in farsi da una donna iraniana residente a Pescara.

L’incontro si chiuderà con un talk aperto al pubblico, dove si approfondirà la pratica delle Residenze d’Arte. Si parlerà di arte pubblica e del suo mescolarsi ai territori e alle storie delle persone, quale linguaggio espressivo del presente capace di creare nuove narrazioni.

Partecipano al talk l’artista Agnese Purgatorio, Marcella Russo, Andrea Croce, Giovanni Gaggia, Lucia Giardino e Miriam Di Francesco.

PROGRAMMA

H 18.00 – Focus residenza “SeTaccio il Vento”

Presentazione del progetto con l’artista Agnese Purgatorio e la curatrice Marcella Russo.

H 18.15 – Proiezione opera video “SeTaccio il Vento” durata 6’ 10” (loop) realizzata dall’artista durante la residenza a Pescara.

H 18.30 – TALK/FOCUS sulla pratica delle Residenze d’Arte.

Partecipano:

Andrea Croce_ curatore e artista visivo, nel 2018 ha fondato Unpae, un progetto di residenze d’artista caratterizzato da uno spirito libero e spontaneo. Nel 2021, 2022 e 2023 lavora come curatore e produttore per Una Boccata d’Arte in Abruzzo, seguendo pratiche artistiche scultoree, installative e performative.

Giovanni Gaggia_ artista, nel 2008 fonda Casa Sponge, luogo di accoglienza e rifugio di artisti nelle Marche.

Lucia Giardino_ Insegna storia dell’arte e dal 2007 cura e dirige GuilmiArtProjects, un programma di residenza d’artista che ha come elemento fondante la pratica della coabitazione. È tra i soci fondatori di STARE APS ETS.

Agnese Purgatorio_ artista

Marcella Russo_ curatrice e manager culturale

Modera: Miriam Di Francesco_ Laureata in estetica alla Cattolica di Milano, coordinatrice di progetto per la Fondazione No Man’s Land e la Galleria Ceravento.

H 19.30 – Presentazione al pubblico dell’opera permanente “Il Vento porta via il Velo” realizzata per la residenza da Agnese Purgatorio con la partecipazione  di Bob Cillo, chitarrista, cantante e compositore della scena “underground” nazionale. La performance musicale presenterà un testo rielaborato, che sarà la base della performance , tratto da  “La casa è nera” (Khaneh siah ast) un cortometraggio, scritto e diretto nel 1963 da Forough Farrokhzad, poeta e regista femminista iraniana. Bob Cillo ha realizzato 6 album con i progetti “Dirty Trainload”, “Behind Bars Collective” e “Bob Cillo & Mafia Trunk”. Si è esibito in tutte le principali città europee e ha esportato il suo “new blues” anche a Chicago e per due volte al Deep Blues Festival a Minneapolis e a Clarksdale, Mississippi.

BIO AGNESE PURGATORIO

Agnese Purgatorio è una artista italiana attiva nel campo delle installazioni multimediali, della performance e del collage, analogico e digitale. Il suo lavoro riflette sulla memoria e la ricostruzione di narrazioni personali e collettive, sia con la messa in scena, sia con materiale d’archivio su cui interviene. Ha esposto in prestigiose istituzioni nazionali ed internazionali come la Pinacoteca Metropolitana Corrado Giaquinto di Bari, la Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare, la Triennale di Milano, la Galleria Nazionale di Roma, the Jordan National Gallery, il Museo della Scultura Contemporanea di Matera, the Moscow Biennale of Contemporary Art, la Biennale di Venezia, a Bienal Internacional de Arte Contemporânea de Curitiba, the Armenian Center for Contemporary Experimental Art – Yerevan.

INGRESSO GRATUITO: è consigliata la prenotazione.




MISURE A SOSTEGNO DEL PNRR

Protocollo d’intesa provincia di Chieti-Guardia di Finanza per la tutela degli interessi finanziari

Chieti, 24 aprile 2024. La Provincia di Chieti e il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Chieti hanno sottoscritto un importante protocollo d’intesa che mira a potenziare le misure di prevenzione, ricerca e contrasto delle violazioni dannose per gli interessi economico-finanziari dell’Unione Europea, dello Stato, delle Regioni e degli enti locali nell’ambito delle misure a sostegno del Pnrr.

Il protocollo, sottoscritto presidente Francesco Menna in rappresentanza della Provincia e dal comandante provinciale Col. Michele Iadarola per la Guardia di Finanza di Chieti, prevede una collaborazione mirata alla individuazione e rettifica delle frodi, dei casi di corruzione, dei conflitti di interesse e della duplicazione dei finanziamenti.

Tra i punti salienti dell’accordo, la promozione di confronti periodici per individuare settori a rischio e l’istituzione di referenti del protocollo sia per la Provincia che per la Guardia di Finanza. Inoltre, viene stabilita la modalità di scambio informativo e il trattamento dei dati personali, nel rispetto delle normative vigenti in materia di privacy.

Il protocollo, che prevede anche la promozione di incontri e corsi formativi per il personale coinvolto, avrà una durata di 36 mesi, prorogabile su esplicita volontà delle parti e potrà essere oggetto di integrazioni o modifiche concordate nel corso della sua vigenza.




ABRUZZO IN SALUTE

Arriva sabato prossimo, 27 aprile, il camper della campagna di prevenzione gratuita. Il poliambutorio mobile sosterà in piazza del Mare, esclusi i festivi, fino all’ 8 maggio.

Giulianova, 24 aprile 2024. Sosterà dal 27 aprile all’ 8 maggio, in piazza del Mare, il camper medico attrezzato attraverso cui la Regione sta portando avanti la campagna di prevenzione gratuita “Abruzzo in salute”.  A Giulianova il poliambulatorio mobile sosterà il 27, 29 e 30 aprile; il 6, il 7, l’8 maggio. Le equipe messe a disposizione dalla Regione effettueranno gratuitamente la mammografia ( esame, questo, rivolto a donne dai 50 ai 69 anni), il Pap/HPV Test, la consegna Kit colon retto, il controllo dei nei sospetti, l’ ecocardiografia e la spirometria.

Il servizio, gestito dalla Regione Abruzzo e riservato agli assistiti della Asl di Teramo,  sarà a disposizione dalle 9 alle 17 dei giorni indicati. Non è necessaria la prenotazione e, fatta eccezione per la mammografia, non ci sono limiti di età. È necessario avere con sé la tessera sanitaria ed un documento di riconoscimento.

“Il Comune di Giulianova –  commenta il Vicesindaco – ringrazia la Regione Abruzzo e la Asl di Teramo. Si tratta di un’iniziativa sempre molto utilizzata dai cittadini, un prezioso strumento per educare alla prevenzione ed alleggerire le liste d’attesa, favorendo il miglioramento dell’assistenza sanitaria ed il supporto dei servizi ospedalieri”.




LE PRIORITÀ DEL PROSSIMO MANDATO

Asbuc Paganica e San Gregorio: Galletti, anni di impegno e dedizione, ecco i risultati ottenuti

L’Aquila, 23 aprile 2024. – “Durante questi anni, tante sono state le iniziative di cui la nostra Asbuc si è fatta carico, con quotidiana dedizione, ponendo sempre attenzione all’ambiente, alle attività agro-silvo-pastorali, al bene della collettività, e alla sensibilizzazione alle problematiche locali, confermandosi come l’unica realtà amministrativa rimasta nel nostro territorio, spesso e volentieri suo malgrado costretta a fronteggiare gli annosi problemi di cui il Comune dell’Aquila non riesce a farsi carico”.

Lo afferma Fernando Galletti, presidente dell’Amministrazione separata degli usi civici di Paganica e San Gregorio, ricandidato alle elezioni di domenica 28 aprile per il rinnovo dei vertici dell’Asbuc, nella lista numero 3, assieme ad Angela Rossi, Chiara De Paulis, e Gianluca Cinque.

Il voto è riservato ai residenti delle due frazioni aquilane domenica 28 aprile dalle ore 9 alle ore 20, presso il seggio della scuola elementare di Paganica, con necessità di esibire la sola carta di identità. 

Galletti, che punta alla conferma, illustra prima di tutto solo parte di quanto realizzato sotto la sua presidenza, come “la  manutenzione di circa 15 chilometri di strade campestri, operando anche su strade di competenza comunale, si pensi alla complanare Paganica-San Gregorio, e la pulizia strade urbane, in particolar modo in occasione delle festività pasquali. Abbiamo garantito costantemente la potatura di siepi e alberi, e la manutenzione e pulizia della Villa Comunale, del parco giochi e delle aree limitrofe. Abbiamo realizzato l’impianto del distributore di acqua minerale, molto apprezzato dai cittadini, la valorizzazione del territorio di Sant’Egidio, tramite scavi archeologici e pubblicazione di un libro inerente ai ritrovamenti antichi, il ripristino e manutenzione di fontanili vari, sorgenti, sentieri attrezzati alti e bassi sulla valle della Madonna D’Appari e su un tratto del Centenario di nostra competenza, il ripristino a manutenzione delle aree pic-nic attrezzate a Pontignone, “Le Vena” e San Gregorio. Abbiamo organizzato giornate ecologiche per la manutenzione e pulizia del letto del torrente Raiale, del parco del Castello, delle aie di Sant’Antonio e Pontignone. Abbiamo concluso l’iter per l’installazione di un bagno pubblico alla Villa Comunale. Abbiamo recuperato e pulito i terreni limitrofi al cimitero di San Gregorio, garantendo la manutenzione delle aree verdi adiacenti”.

E ancora prosegue Galletti, “abbiamo garantito il trasporto di acqua nei pascoli montani, interramento serbatoi per recupero acque piovane e ristrutturazione di uno vecchio in località Sant’Egidio, e abbiamo acquistato serbatoi mobili per l’abbeveraggio degli animali e rifacimento del tetto dei rifugi. Abbiamo recuperato terreni di uso civico impropriamente occupati. e proceduto alla regolarizzazione del Mulino e del casale di ‘Luiggio”.

Galletti ricorda poi le tante iniziative sul fronte del sociale e della cultura, “grazie alla proficua collaborazione con le scuole materne di Paganica e San Gregorio mediante iniziative ricreative volte a far conoscere ai più piccoli le vecchie realtà tradizionali,  e le collaborazioni con altre realtà associative locali per l’organizzazione di eventi, dai comitati festa al C.A.I., dalla Pro Loco alle società sportive, gli eventi itineranti a supporto delle attività locali, in particolare in uscita dal periodo Covid”.

Guardando in avanti, il presidente uscente fissa le priorità per l’immediato futuro, e per quanto riguarda il presidio sanitario, “annoso e doloroso problema, ci impegniamo a indurre il Responsabile unico del procedimento, a far sì che la ditta, impostaci dalle leggi vigenti in materia di appalti superiori a 1.000.000 euro, che non ha completato i lavori entro i termini previsti, rilasci la struttura, in modo che il committente Asbuc, possa trovare altre forme per completare lo stabile e consentire l’attivazione del presidio”.

Inoltre, facendo pressione e affiancando nella ricerca delle soluzioni le autorità preposte, a cominciare dal Comune dell’Aquila, Galletti evidenzia che “permangono difficoltà a rientrare in alcuni aggregati riconsegnati, per la mancanza di sottoservizi e la presenza di zone rosse adiacenti, c’è la presenza di fogne a cielo aperto in località Concia, disagi sui pascoli montani per la mancanza di acqua. Altro tema dirimente è quello dei danni causati da fauna selvatica, come cinghiali, istrici e lupi. Ci sono poi disagi per la viabilità locale, ad esempio tombini sprofondati, ostruzioni varie, in particolar modo in via Dell’Emigrante e via del Rio. Per non parlare dei disagi causati da puntellamenti post-sisma, marcescenti e pericolosi, sulla chiesa e sulla fontana di Sant’Antonio, sulla Chiesa Madre, sulla chiesetta di Santu Rivoru e sulla chiesa del Castello”.

E ancora: “occorre recuperare il terreno destinato da tempo all’area di prima accoglienza mai creata e a realizzare una struttura polivalente che funga anche da centro civico, di cui oggi Paganica è priva, in collaborazione con la protezione civile; Regolarizzare l’abitabilità del rifugio di Sant’Egidio con realizzazione di posti letto, bagni e cucina. Occorre ripristinare le infrastrutture esistenti atte al recupero delle acque piovane in montagna (Vela, sorgente Faeto), Sostituire, lungo il sentiero della Madonna D’Appari, il tavolato in abete esistente con un tavolato in castagno, più resistente e adatto per l’esterno. Occorre recuperare le somme di denaro dovute per l’attraversamento dei tralicci di Terna e Enel, mai regolarizzato, e su cui c’è un contenzioso in atto. E’ necessario ultimare l’iter di sclassificazione dei terreni per regolarizzare le abitazioni dei cittadini costruite su terreni di uso civico, e risolvere i contenziosi in essere nelle cause verso Tempera, Pescomaggiore e varie reintegre già in Regione”.

Segnatamente per la frazione di San Gregorio, “occorre moltiplicare gli sforzi per recuperare la piazza con abbattimento della vecchia latteria e cabina Enel, recuperare i terreni utilizzati dai M.A.P. e scegliere insieme alla popolazione nuovi progetti, è necessario realizzare un bacino idrico da “Albero di Cipolla” sino sotto al cimitero, già sottoposto a studio di progettazione, come pure progettare sentieri, anche da ricongiungere a quelli della Monticazione e della Madonna D’Appari”.




ROSETO 20.24 EVENTI D’AMARE

Presentato il cartellone. Una lunga stagione di manifestazioni che unisce sport, grande musica, cultura e divertimento

Roseto degli Abruzzi, 23 aprile 2024. Roseto degli Abruzzi si appresta a vivere una lunga stagione di manifestazioni, con un programma di eventi senza precedenti nella storia della città. “Roseto 20.24, Eventi D’Amare” è il titolo evocativo di questa serie di manifestazioni che, grazie all’impegno dell’Amministrazione Comunale e al lavoro sinergico degli Assessorati al Turismo e alla Cultura, si preannuncia come un’offerta variegata e di qualità. La primavera, l’estate e l’autunno saranno scanditi da appuntamenti che spazieranno dalla musica al teatro, dalle esposizioni artistiche alle manifestazioni sportive, dall’enogastronomia alle notti bianche, dal sociale all’intrattenimento, coinvolgendo ospiti di fama nazionale e internazionale.

La presentazione del Cartellone si è svolta questa mattina nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta in Sala Consiliare alla presenza del Sindaco Mario Nugnes, dell’Assessore al Turismo Annalisa D’Elpidio, dell’Assessore alla Cultura Francesco Luciani, del Vicesindaco Angelo Marcone, dell’Assessore alla Rigenerazione Urbana Gianni Mazzocchetti e del Consigliere con delega alle Frazioni Vincenzo Addazii.

“Oggi raccontiamo una città che ha degli eventi “da amare” nel vero senso del termine, perché è l’amore per la collettività di Roseto che ci ha spinti, come squadra, a preparare qualcosa di speciale – ha detto il Sindaco Mario Nugnes – Siamo riusciti a creare un cartellone capace di accontentare tutti i target, siamo riusciti a destagionalizzare la nostra offerta, siamo riusciti a delocalizzare le manifestazioni su tutto il territorio e oggi posso dire con fierezza che siamo riusciti nella programmazione dei fondi derivanti dall’Imposta di Soggiorno con netto anticipo rispetto al passato. L’obiettivo è chiaro: confermare Roseto come un polo di attrazione culturale e turistico, un luogo dove arte e intrattenimento si fondono per creare un’esperienza unica per ogni tipo di pubblico. L’estate a Roseto sarà un mosaico di emozioni, un tessuto di esperienze che intrecciano il locale con il nazionale, il tradizionale con l’innovativo, il divertimento con la cultura”.

“Presentiamo con piacere un calendario degli eventi in netto anticipo rispetto al passato – ha aggiunto l’Assessore D’Elpidio – Un calendario ricco e attrattivo che sarà utile per tutti gli operatori che potranno utilizzarlo per divulgare l’offerta turistica di Roseto. Sono tante le novità in programma frutto della condivisione interna e del dialogo con il territorio, con i giovani e con le famiglie. Tra gli eventi che mi piace sottolineare, tra i tanti in programma, voglio ricordare il “Roseto Summer Sound” che prevede dei fine settimana dedicati alla musica. Poi, dal 17 maggio, avremo il Sunny People Fest con importanti ospiti che andranno ad animare la spiaggia libera del Lido “Ah! Mar.”

Tra le novità mi piace citare il primo Festival “Roseto Gentile” che si svolgerà dal 21 al 23 giugno. Il 5 luglio appuntamento con la “Notte dei Miracoli”, dedicata a food, musica e shopping mentre, il giorno successivo, torna il “Roseto Junior Fest”, dedicato alle famiglie e ai bambini che coinvolgerà il centro della nostra città. Tornano anche il Montepagano Jazz Festival e la Mostra dei Vini (2-4 agosto) che andranno a valorizzare il nostro fantastico borgo storico.

Il mese di agosto inizierà con l’ormai tradizionale rassegna musicale “Emozioni in Musica” con nomi di rilievo del panorama musicale italiano. Importante novità in arrivo per il 14 agosto con un grande concerto gratuito sul lungomare che vedrà l’esibizione di un artista italiano molto importante il cui nome renderemo noto più avanti. Poi ancora, in programma c’è la Festa dello Sport del 7 settembre alla quale parteciperanno tutte le associazioni del territorio, il Borgo Incantato che verrà riproposto con alcune novità dal 1° al 3 novembre e il tanto apprezzato teatro dialettale il cui calendario andrà a toccare tutte le nostre frazioni. Previsti nel calendario, ovviamente, anche tanti importanti eventi sportivi: tornei di livello nazionale e internazionale che dal prossimo fine settimana a settembre si alterneranno nella nostra città”.

“Quello che stiamo presentando non è un semplice calendario “estivo” perché va ad abbracciare un periodo che va da aprile a novembre – ha detto l’Assessore Luciani presentando le manifestazioni culturali – Sono due le novità che mi rendono particolarmente orgoglioso: la prima è il “Fram[m]menti book festival” che quest’anno crescerà e vivrà sei appuntamenti diversi da giugno a settembre, quando si svolgerà la cerimonia finale del Premio di Saggistica “Città delle Rose”. La seconda è rappresentata dal “Transumare Fest”, dal 22 al 24 agosto, un evento culturale di livello nazionale dedicato ai più giovani con la presenza di cantanti e dj internazionali. Tra le belle riconferme voglio citare lo “Special Festival” del 20 luglio, una serata di spettacolo dedicata alla disabilità e alle famiglie. Poi, ancora, “Roseto Opera Prima” che con il bando triennale avrà la continuità necessaria alla sua ulteriore crescita e, non ultimo, il progetto “Villa in Arte” che aprirà le porte il 24 maggio e che vedrà la Villa Comunale trasformarsi in una galleria aperta a cittadini e turisti. Sono sicuro che gli operatori faranno la loro parte per diffondere il calendario e per crescere assieme a noi, perché solo insieme possiamo rendere veramente attrattiva e turistica la nostra città”.

Il Calendario Completo




PHF.1/ POETRY HOUSE FESTIVAL         

Quarto appuntamento. Donne, poesia, contemporaneità: ospiti Giulia Madonna e Sandra De Felice

Pescara, 24 aprile 2024. Venerdì 26 aprile 2024 (ore 20:40) in #pasquinellicasacultura, quarto appuntamento con il PHF.1/Poetry House Festival che andrà avanti fino a maggio e ospiterà nomi eccellenti della nuova scrittura abruzzese contemporanea. Ospiti della quarta serata Giulia Madonna (scrittrice e poetessa pluripremiata) e Sandra De Felice (poetessa pluripremiata). Il PHF.1 è patrocinato dal Comune di Pescara.

Il festival vuole innescare una potente riflessione sulla scrittura poetica e la poesia, sugli spazi autentici dell’ascolto sempre più rari e poco programmati. Direzione artistica Beniamino Cardines, promozione culturale Annarita Pasquinelli. In casa, in un salotto, vicinissimi perché abbiamo bisogno di toccare con mano le parole del poeta o della poetessa. La poesia è fatta di cuore e passioni, di libertà e rivendicazioni, di partecipazione e democrazia, di esistenza e vitalità.

Un programma realizzato attraverso una rete organizzativa che guarda alla letteratura e alla poesia come promotrice di valori e socialità. Collaborano al progetto: Bibliodrammatica aps (capofila), La Casa di Cristina odv-ets, coop La Minerva, OL/Officine Letterarie e Ooops! (scrittura e narrazione), Eracle Templari Federiciani aps, Ci vuole un Villaggio aps, CSEN Abruzzo, USACLI Pescara, www.condividiamocultura.it, SL/SegnalazioniLetterarie, www.rtradioterapia.it, www.zaffiromagazine.it, Cipas Abruzzo, www.alternewspress.eu, Radio Città Pescara.

Giulia Madonna, poetessa: “Non mi sento mai intera, mai intatta, sempre a pezzi piccolissimi dentro e fuori. La poesia è la mia voce, le mie ferite, le mie lacrime, la mia gioia. Sono una donna che vive e guarda sempre avanti. Non mi arrendo, nonostante i molti ostacoli e le mille difficoltà della vita. Continuo ad amare ogni singolo momento. L’amore fa parte di me.”

Sandra De Felice, poetessa: “La poesia racconta la vita, poche parole per dire mondi di emozioni, la nostra interiorità ma anche l’assordante bellezza che ci circonda e che troppo spesso non riusciamo a vedere. Nella mia vita la poesia è come un fermo immagine che mi permette di fissare in parole e versi tutto ciò che altrimenti non riuscirei a trattenere.”

Beniamino Cardines, direttore artistico: “Rimettiamo al centro il gesto della scrittura come luogo di socialità, socializzazione, e restituiamo alla parola scritta il potere di innescare confronti, dialoghi e relazioni. Cercare insieme è ritrovarsi e mettere in moto un dialogo attivo. Non c’è solo chi scrive, ma anche chi ascolta, entrambi parlano. Le parole hanno un peso, un significato, sono la continua esplorazione della nostra capacità di esprimerci, comunicare, entrare in relazione con gli altri. La cultura è qualcosa da desiderare, da volere, non solo qualcosa da fruire come spettatori in luoghi preposti e per il resto del tempo vuoti e silenziosi. La cultura nasce e cresce in ogni casa, è dalle nostre case che immaginiamo una società, che la rinnoviamo o la regrediamo.”

PHF.1 / date 2024 – programma

Gennaio 26: Beniamino Cardines – Margherita Bonfilio

Febbraio 23: Caterina Franchetta – Domenico Cornacchia

Marzo 22: Antonio Lera – Simona Novacco

Aprile 26: Giulia Madonna – Sandra De Felice

Maggio 24: Alessio Scancella – Tania Santurbano

Autori e Autrici in programma nella prima edizione di PHF.1 / 2024:

Beniamino Cardines / scrittore e giornalista, vincitore al Salone Internazionale del Libro di Torino come “Autore dell’Anno 2023 LFA Publisher”, proclamato “Scrittore ecologico d’eccellenza nazionale” Premio Alter News Press 2023 – FIGEC Federazione Italiana Giornalismo Editoria Comunicazione, Premio “Cultura Inclusiva e Arte” Agape 2023/Caffè Letterari d’Italia e d’Europa “Per la sua opera culturale intrisa di valori portatori di pace, arte e bellezza”.

Margherita Bonfilio / poetessa, scrittrice pluripremiata e giornalista, già ospite di Casa Sanremo Writers 2023 e prossimo 2024.

Antonio Lera / poeta pluripremiato, più volte candidato al Premio Nobel per la Letteratura, presidente Agape Caffè Letterari d’Italia e d’Europa.

Caterina Franchetta / poetessa e performer, autrice pluripremiata.

Simona Novacco / poetessa pluripremiata, già Premio “Books For Peace 2018”, Premio “Letterario Giornalistico Piersanti Mattarella 2022” per la poesia di impegno sociale.

Domenico Cornacchia / poeta, scrittore.

Giulia Madonna / scrittrice e poetessa.

Sandra De Felice / poetessa pluripremiata.

Alessio Scancella / poeta e teologo.

Tania Santurbano / scrittrice, poetessa pluripremiata.

Direzione artistica: Beniamino Cardines

Promozione culturale: Annarita Pasquinelli

Location: Casa Pasquinelli Via Nicola Fabrizi 14 – Pescara

Ingresso gratuito – con obbligo di prenotazione




SOFTBALL: AL VIA LA STAGIONE DI SERIE B

Domenica 28 aprile gara casalinga per l’Atoms’ Chieti, in campo a Tollo contro Grosseto

Chieti, 24 aprile 2024. Pronti, via. Domenica 28 aprile si inaugura la stagione 2024 di softball, che anche quest’anno vede protagonista la squadra dell’Asd Atoms’ Chieti, unica realtà abruzzese iscritta al Campionato nazionale di serie B.

E in casa Chieti c’è grande attesa per l’esordio stagionale: così come ormai già da due anni, la società teatina disputa le gare casalinghe sul nuovissimo diamante “Tommy Lasorda”, di Tollo.

Si parte domenica 28, con la doppia sfida contro il Big Mat Grosseto: gara 1 è prevista alle ore 11, gara 2 si gioca a seguire. Le toscane, inserite nel girone G insieme ad Atoms’ Chieti, Cali Roma Girls, Fiorentina Softball e Campania Felix Fisciano, partono leggermente avvantaggiate: sono reduci, infatti, da una doppia vittoria conquistata domenica scorsa, nell’anticipo di campionato contro il Cali Roma. E dunque arrivano in Abruzzo già a punteggio pieno dopo due partite.

Per l’Atoms’ dunque gara impegnativa sia dal punto di vista tecnico, che da quello mentale, vista anche la componente emotiva di ogni avvio di campionato. Tra le novità della stagione 2024, c’è la conferma del manager Francesco Pasqualoni, al suo secondo anno a Chieti e l’ampliamento del roster, con l’innesto di quattro giocatrici provenienti dal settore giovanile del Foggia, in prestito quest’anno alla società teatina.

Questo il calendario 2024 di Softball – Serie B:

28/04/2024 – ATOMS’ Chieti – Big Mat Grosseto (gara 1 h. 11:00 – gara 2 h.13:30)

05/05/2024 – ATOMS’ Chieti – Cali Roma (gara 1 h. 12:00 – gara 2 h.14:30)

19/05/2024 – Fiorentina Softball – ATOMS’ Chieti (gara 1 h. 11:00 – gara 2 h.13:30)

26/05/2024 – ATOMS’ Chieti – Felix Fisciano (gara 1 h. 11:00 – gara 2 h.13:30)

02/06/2024 – Big Mat Grosseto – ATOMS’ Chieti (gara 1 h. 11:00 – gara 2 h.13:30)

23/06/2024 – Cali Roma Girls – ATOMS’ Chieti (gara 1 h. 11:00 – gara 2 h.13:30)

07/07/2024 – ATOMS’ Chieti – Fiorentina Softball (gara 1 h. 12:00 – gara 2 h.13:30)

14/07/2024 – Felix Fisciano – ATOMS’ Chieti (gara 1 h. 11:00 – gara 2 h.13:30)




ERMANNO BENCIVENGA A NEON

Libri intorno e dentro il pianeta

Martinsicuro, 24 aprile 2024. Stasera, mercoledì 24 aprile, alle 21:15 a Martinsicuro (sala consiliare) prende il via la rassegna letteraria NEON. Libri intorno e dentro il pianeta, con il libro di racconti Il viaggio e altri iscritti di Ermanno Bencivenga (Di Felice Edizioni). Si tratta di “ritagli di pensiero e di scrittura caduti sul pavimento e finiti in un angolo, oscurati per decenni da progetti di ben più ampia portata e ambizione. Raccolti ora con una cura prima ignota, rimessi pazientemente in ordine e sistemati in una casa stabile e accogliente, dove potranno confrontarsi stagioni diverse di una vita, modulazioni diverse di una stessa voce, interpreti diversi di un unico dramma.”

Ermanno Bencivenga è Distinguished Professor of Philosophy and the Humanities, Emeritus, all’Università di California; logico di fama, ha dato importanti contributi alla filosofia del linguaggio, alla filosofia morale e alla storia della filosofia.

Per il grande pubblico ha scritto La filosofia in ottantadue favole (Mondadori), Nel nome del padre e del figlio (Hoepli), Critica della ragione digitale (Feltrinelli), Il teatro dell’essere (Hoepli), Logica dei paradossi (UTET) e La finestra sul male (Hoepli).

Per Di Felice Edizioni ha pubblicato Le parole della notte, Amore per Milla, Canti di Urania e Sereno variabile: un diario; per Arsenio Edizioni Ada. Lettera a mia madre.

Le letture saranno a cura dell’attrice Laura Margherita Di Marco (Compagnia dei merli bianchi)

Conversa con l’autore Valeria Di Felice, direttrice artistica di NEON.

Neon è una rassegna organizzata dall’amministrazione comunale – dalla consigliera delegata alla cultura Giuseppina Camaioni e dalla consigliera delegata alla biblioteca Valentina Coccia, con la direzione artistica di Valeria Di Felice, e la collaborazione della Di Felice Edizioni e dell’Istituto Comprensivo Pertini di Martinsicuro. Ha come partner il Punto Einaudi di San Benedetto del Tronto e Nati per leggere Abruzzo. È patrocinato dalla Regione Abruzzo, dalla Presidenza del Consiglio Regionale Abruzzese, dalla Provincia di Teramo.




DOPO DI VOI CI SIAMO NOI

Pronto per Natale 2025 il sogno dell’ associazione Orizzonte

Miglianico, 23 aprile 2024. È forse il più grande sogno di Michelina Mattoscio, fondatrice e Presidente dell’associazione Orizzonte Odv, attiva da oltre 30 anni a Francavilla al Mare, e come tutti gli altri sogni sta diventando realtà.

Nell’incontro organizzato alla Chiave Bianca dell’azienda Marfisi a Miglianico, la Mattoscio ha ricostruito la genesi di un progetto sociale grandioso, quello di creare un centro diurno con residenzialità (20 posti letto), riconvertendo un immobile già esistente, sempre a Miglianico, capace di essere luogo di inclusione e di attività per un gran numero di laboratori.

Entusiasti il Sindaco di Miglianico Fabio Adezio, l’assessore alla cultura di Francavilla al Mare Cristina Rapino, amici e partners di oggi e di domani dell’impresa, che hanno testimoniato a vario titolo l’adesione al progetto, come Pasetti, Marramiero, Sicma e, sul fronte istituzionale, CSV Abruzzo.

Decisivo l’intervento di Banca Intesa San Paolo, rappresentata da Bruno Ricchi della Direzione Impact dell’istituto. Mattoscio ha ringraziato, tra i presenti, gli ex proprietari dell’immobile e i responsabili della ditta di progettazione Mercurio e di quella di Costruzione Martelli. Proprio Simone Martelli, anche a sorpresa, ha annunciato l’operatività effettiva a partire dal dicembre del 2025.

Un tributo grato e sincero ha riguardato la Vicepresidente Assunta Graziani, Vincenzo Di Peco, socio onorario. La Dottoressa Giulia di Sipio ha illustrato un focus sui numeri della disabilità in Italia oggi. Con lei Michelina Mattoscio ha intessuto la rete di relazioni e idee condivise, capace adesso e domani di donare una sponda di serenità e prospettiva ai ragazzi e alle loro famiglie.

E così il “Dopo di Voi ci siamo Noi” diventa garanzia di servizio, solidarietà e futuro.




MURATI VIVI IN CASA

Cgil Abruzzo Molise: con dl 39/2024 problemi per migliaia di disabili

Pescara, 23 aprile 2024. “Il Decreto-legge del 29 marzo n. 39 del 2024, recante misure urgenti in materia di agevolazioni fiscali, adottato dal Governo comincia a dare i suoi frutti: migliaia di abruzzesi con disabilità sono di fatto agli arresti domiciliari. A causa di questo vergognoso Decreto sono sparite le agevolazioni per la cessione del credito e lo sconto in fattura del 75% per l’abbattimento delle barriere architettoniche.

Questo significa che le persone con disabilità che non possono anticipare somme elevate per installare ascensori, servoscala o piattaforme elevatrici saranno murate vive perché non potranno più uscire di casa a causa delle barriere architettoniche”. Lo denunciano il segretario generale della Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri, e il responsabile regionale Cgil Ufficio politiche per la disabilità, Claudio Ferrante

“Solo qualche mese fa, con l’emanazione del decreto legge n. 212 del 2023, entrato in vigore il primo gennaio 2024, le persone con disabilità erano state penalizzate poiché il governo aveva escluso dallo sconto in fattura gli interventi di eliminazione di barriere architettoniche quali: infissi, pavimenti, servizi igienici ed altri ancora – ricordano Ranieri e Ferrante – Ora il Governo ha completato l’opera rimuovendo lo sconto in fattura anche per la realizzazione, in edifici già esistenti, di interventi volti all’eliminazione delle barriere architettoniche aventi ad oggetto scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici”.

“La domanda che facciamo alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni è questa: a seguito di incidente o malattia – aggiungono – un cittadino che si trova con difficoltà di deambulazione come fa ad entrare o uscire dalla propria abitazione?  Come faranno i nuclei a basso reddito o incapienti o con scarse possibilità economiche ad eliminare le barriere architettoniche? In Abruzzo la questione delle barriere architettoniche crea continue discriminazioni e continue violazioni dei diritti umani. Se nel percorso di conversione in legge del decreto non si ripristina il diritto dello sconto in fattura per eliminare le barriere architettoniche, migliaia di abruzzesi con disabilità saranno costretti a non poter più uscire di casa”.

“Il ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli, non può far finta di niente e se il Governo nazionale non farà dietro front la palla passerà all’assessore alle Politiche Sociali della Regione Abruzzo, Roberto Santangelo, che dovrà preoccuparsi di risolvere il problema attraverso fondi regionali. La Cgil Abruzzo Molise – concludono Carmine Ranieri e Claudio Ferrante – chiede ai parlamentari eletti in regione di farsi carico della problematica per far sì che ai disabili siano garantiti i diritti fondamentali così come stabilito dalla nostra Costituzione”.




PROPOSTE VALORIZZAZIONE  SMPP1

Foce del Saline: dopo le denunce di deforestazione per i lavori idraulici

Pescara, 23 aprile 2024. Dopo le denunce di Marzo 2024 per i lavori di deforestazione delle sponde del Saline, che abbiamo scoperto poi, essere legati ad un finanziamento da 11 milioni di euro per la difesa idraulica dalle inondazioni, ha risposto alle nostre osservazioni l’Ing. Vittorio Di Biase, commissario straordinario per la difesa idraulica della Regione Abruzzo. Lo ringraziamo della disponibilità a confrontarsi con le istanze e dei cittadini. Ma non tutte le istanze presentate possono essere decise dal funzionario tecnico. Per cui il comitato Saline.Marina.Pp1 ha rivolto ai decisori eletti, sindaci e amministratori regionali, le  richieste escluse dalle decisioni tecniche ma  afferenti agli indirizzi politici, per trovare soluzione alle richieste dei cittadini. 

Il comitato ha inoltrato, via Pec, ai sindaci e rappresentanti eletti dei Comuni (Montesilvano, Città Sant’Angelo, Silvi, Pescara, Spoltore), e della Regione Abruzzo (presidente Marco Marsilio, cons.reg.opposizione Luciano D’Amico).

In particolare, il comitato Saline.Marina.PP1 di Montesilvano si è rivolto ai decisori eletti di Comuni e Regione, per intervenire modificando il progetto approvato di nuovi argini fluviali, che si chiede di trasformare da opera solo idraulica in infrastruttura verde per la valorizzazione del patrimonio naturalistico del fiume e opportunità di offerta turistica, legata alla rete ciclopedonale regionale Bike-to-Coast, prolungata in percorsi interni Along-the-River.

Le proposte del comitato SMPP1 riguardano :

1. Creazione di un parco metropolitano Foce del Saline-Piomba tra Montesilvano, Città Sant’Angelo e Silvi.

2.  Revisione delle norme regionali su trasparenza, pubblicazione e partecipazione dei cittadini, al monitoraggio dei progetti finanziati, per migliorare la qualità dei progetti stessi.

3. Obbligo di cartello di cantiere anche per i lavori sul patrimonio naturale e forestale diversi dai lavori agricoli, come avviene anche in altre regioni.

4.  Progetto di qualificazione di un argine fluviale come vero percorso ciclopedonale, verde, illuminato, collegato alla rete Bike-to-Coast come infrastruttura verde che unisca alla difesa idraulica, la valorizzazione del territorio.




POTENZIAMENTO LINEA PESCARA – CHIETI

Al via a Palazzo Silone il Dibattito Pubblico sul progetto. Progetto è parte integrante degli interventi inclusi nel Global Project della Roma-Pescara e rappresenta un’opportunità per i territori dell’Abruzzo centrale di collegarsi con le polarità dell’area metropolitana di Roma e con la direttrice Adriatica

L’Aquila, 23 aprile 2024. Si è conclusa a Palazzo Silone la conferenza stampa di presentazione del Dibattito Pubblico sul progetto di potenziamento della linea Pescara – Chieti.

Dopo i saluti istituzionali di Pierluigi Biondi, Sindaco dell’Aquila, alla conferenza stampa hanno partecipato il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio; la Componente della Commissione Nazionale Dibattito Pubblico (CNDP) e Relatrice per il Progetto, Andreina Scognamiglio; l’Amministratore Delegato di Rete Ferroviaria Italiana – RFI (Gruppo FS), Gianpiero Strisciuglio; il Vice Direttore Generale Operation di RFI, Vincenzo Macello; il Coordinatore del Dibattito Pubblico, Roberto Zucchetti.

Il Dibattito Pubblico ha l’obiettivo di informare e illustrare il programma dell’opera di raddoppio della tratta Pescara-Chieti-Interporto d’Abruzzo, volta a rendere competitivo il sistema ferroviario sulla direttrice Roma-Pescara rispetto alle altre modalità di trasporto, nonché a garantire migliori livelli prestazionali dell’offerta in termini di tempi di percorrenza e di capacità. Beneficeranno contestualmente dell’opera i servizi passeggeri, ma anche le relazioni merci da e per l’Interporto d’Abruzzo.

Il sito DP Pescara Chieti (potenziamentopescarachieti.it) fornirà un’informazione completa e tempestiva sul progetto infrastrutturale e sull’avanzamento del Dibattito Pubblico; da giovedì 2 maggio partiranno gli incontri del Dibattito Pubblico, per esaminare attentamente insieme ai cittadini e ai soggetti interessati le potenzialità del progetto e i suoi impatti sul territorio

I lotti sottoposti a Dibattito Pubblico

Il Progetto di raddoppio della tratta Pescara-Chieti-Interporto d’Abruzzo rientra nel più ampio intervento di velocizzazionedella direttrice Roma-Pescara, quale itinerario trans–appenninico per un migliore collegamento dei territori dell’entroterra con Roma e la direttrice Adriatica. Il potenziamento del collegamento ferroviario si estende per circa 16 km di linea ed è articolato nei seguenti tre lotti:

·      Lotto 1: Raddoppio della Pescara Porta Nuova – P.M. San Giovanni Teatino (da progressiva 0+000 a 6+500), attraverso delle rettifiche puntuali di tracciato;

·      Lotto 2: Raddoppio della P.M. San Giovanni Teatino – Chieti (da progressiva 6+500 a 12+050) con una variante velocizzata di tracciato (variante di San Martino);

·      Lotto 3: Chieti – Interporto D’Abruzzo (da progressiva 12+852 a 16+959). Il Piano regolatore generale dell’impianto ferroviario di Chieti separa il Lotto 3 dal Lotto 2.

Il costo del Programma di Investimento di potenziamento dell’intera linea Roma-Pescara sottoposto a valutazione è stimato complessivamente in 15,9 miliardi di euro ed è previsto il suo completamento entro il 2032.

I benefici del progetto

La realizzazione degli interventi di raddoppio della tratta Pescara-Chieti-Interporto d’Abruzzo costituisce un’opportunità concretaper contribuire alla valorizzazione del territorio e agli obiettivi di sostenibilità ambientale, anche in virtù della sinergia con altri interventi inclusi nel programma di potenziamento della linea Roma – Pescara (Global Project).

In particolare, il progetto:

·       potenzia le prestazioni dell’infrastruttura ferroviaria, grazie alla presenza di servizi regionali più capillari che consentiranno tempi di percorrenza equivalenti a fronte di una maggiore offerta sul territorio determinata dalla presenza nuova fermata “Pescara Aeroporto”. I servizi regionali veloci dedicati a spostamenti pendolari di maggiore ampiezza inoltre saranno caratterizzati da una riduzione dei tempi di percorrenza;

·       incrementa la capacità della linea, portando ad un significativo aumento dei servizi giornalieri che, per i servizi regionali, passano dai 44 treni/giorno attuali, ai 100 treni/giorno nello scenario di progetto;

·       favorisce le opportunità di sviluppo dell’intermodalità logistica grazie al miglioramento della rete ferroviaria, in quanto gli interventi di raddoppio ferroviario prevedono l’implementazione di servizi ferroviari aggiuntivi da/per Interporto d’Abruzzo che contribuiranno ad aumentare la movimentazione delle merci su treno, con un incremento dagli attuali 4 treni/giorno a 8 treni/giorno nello scenario di progetto;

·       supporta gli obiettivi ambientali di mitigazione dei cambiamenti climatici e riduzione dell’inquinamento atmosferico. A seguito della prevista attivazione di tutti gli interventi, il Global Project comporterà una riduzione al 2029 di 227.235.962 veicoli-km per gli autoveicoli e circa 8.310.000 veicoli-km per i mezzi pesanti e una riduzione delle emissioni di C=2 equivalente pari a 7.135 tonnellate/anno.

Gli appuntamenti del Dibattito

Il calendario degli appuntamenti del Dibattito prevede webinar e eventi in presenza finalizzati a trasmettere una informazione esauriente e imparziale e promuovere il confronto tra tutte le diverse posizioni esistenti, anche quelle dei singoli cittadini.

Webinar:

·       “Presentazione del progetto” | Giovedì 2 maggio, ore 17:30 – 19:30

·       “Le ragioni dell’opera e i vantaggi per l’entroterra e la costa abruzzese” | Martedì 7 maggio, ore 17:30 – 19:30

·       “Gli aspetti urbanistici e ambientali dell’opera” | Giovedì 9 maggio, ore 17:30 – 19:30

“Il tracciato dell’opera e le principali interferenze con il territorio”, Incontri a inviti con amministratori locali e tecnici:

·       Pescara, martedì 14 maggio, ore 10:30 – 13:00

·       San Giovanni Teatino, mercoledì 15 maggio, ore 10:30 – 13:00

·       Chieti, giovedì 16 maggio, ore 10:30 – 13:00

Incontri pubblici (disponibile anche lo streaming):

·       “L’opera al servizio dei territori: obiettivi nazionali, benefici locali e soluzioni per il suo inserimento nel contesto di Pescara” | Pescara, martedì 14 maggio, ore 17:30 – 20:00

·       “L’opera al servizio dei territori: obiettivi nazionali, benefici locali e soluzioni per il suo inserimento nel contesto di San Giovanni Teatino” | San Giovanni Teatino, mercoledì 15 maggio, ore 17:30 – 20:00

·       “L’opera al servizio dei territori: obiettivi nazionali, benefici locali e soluzioni per il suo inserimento nel contesto di Chieti” | Chieti, giovedì 16 maggio, ore 17:30 – 20:00.

Per i webinar e gli incontri pubblici che prevedono la diretta streaming, sono disponibili i link di accesso sul sito DP Pescara Chieti (potenziamentopescarachieti.it)

Per Marco Marsilio, Presidente della Regione Abruzzo: “Quello di oggi è un passo in avanti e un segnale molto importante per lo sviluppo del territorio. Ora si entra nel vivo del Dibattito con un calendario che viene presentato per definire la parte di progetto che riguarda la tratta da Pescara fino a Chieti, un altro passaggio fondamentale che per decenni è rimasto bloccato per un’antica contesa sull’attraversamento di Sambuceto. Si va avanti su una ferrovia che è fondamentale, è una spina dorsale dei collegamenti della nostra Regione verso la Capitale”.

Il Professor Roberto Zucchetti, Coordinatore del Dibattito Pubblico e Senior Advisor di PTS, ha dichiarato: “Il dibattito pubblico non decide cosa fare: serve a far emergere tutte le critiche e le proposte migliorative del progetto in modo che chi dovrà poi decidere lo possa fare con il massimo delle informazioni.  Per questo invito tutti a contribuire, informandosi, inviando osservazioni e contributi e partecipando agli incontri pubblici.  È un progetto molto importante, che unirà in maniera rapida e sostenibile il centro dell’Italia; al tempo stesso, sono consapevole dei disagi che la sua realizzazione progetto crea a molte persone e attività economiche: proprio queste difficoltà ci devono sollecitare a fare un buon lavoro insieme, per trovare soluzioni che riducano e, dove non è possibile, compensino adeguatamente chi viene danneggiato”.

Per Gianpiero Strisciuglio, Amministratore Delegato RFI: “Avviamo la fase di Dibattito Pubblico su quest’opera perché crediamo nel confronto con gli stakeholder, partito circa due anni fa, con la Regione e con i comuni abruzzesi. La velocizzazione della linea Roma Pescara consente il diritto alla mobilità di aree interne, di territori lontani dai grandi nodi urbani una maggiore capacità di spostamento per i pendolari verso Roma e verso Pescara, di animare il turismo alla scoperta di luoghi attraversati dalla ferrovia”.

Tra gli altri, ha preso parte all’evento Andreina Scognamiglio, Componente della Commissione Nazionale Dibattito Pubblico (CNDP) e Relatrice per il Progetto.




CITTÀ SANT’ANGELO RIENTRA NEL PINQUA

Il programma nazionale della qualità dell’abitare per riqualificare i centri urbani

Città Sant’Angelo, 23 aprile 2024 – La Regione Abruzzo, grazie al PinQua, il Programma nazionale della qualità dell’abitare, promosso dal Ministero per le Infrastrutture e la Mobilità Sostenibili con l’obiettivo di riqualificare i centri urbani, ridurre il disagio abitativo e favorire l’inclusione sociale, può disporre di risorse pari a 45 milioni di euro.

Il Comune di Città Sant’Angelo, grazie all’impegno profuso dall’Amministrazione e dagli uffici, è rientrato all’interno di questo importante programma al fine di riqualificare diverse aree della città, in particolar modo nella zona costiera. L’importo previsto per tutti gli interventi è di 2.800.000 euro e sarà destinato alla costruzione della strada di collegamento tra Silvi e Montesilvano sul fiume Piomba-Saline, già in corso d’opera; alla rigenerazione di Via Torre Costiera con rifacimento della viabilità e del parco urbano ed infine alla ristrutturazione di un bene sequestrato alla criminalità al fine di renderlo una nuova postazione per la Protezione Civile nonché sede di nuovi alloggi sociali, quindi a pieno servizio della comunità.

Il Sindaco Matteo Perazzetti: “Il progetto PinQua rappresenta una grande opportunità per la nostra città perché ci permetterà di dare nuova vita a diverse aree e strutture importanti per la comunità angolana. Si tratta di un finanziamento notevole che siamo riusciti ad ottenere grazie ad una costante interlocuzione con gli enti. Città Sant’Angelo è stata selezionata tra pochi comuni in Abruzzo ed inserita all’interno di questo programma di riqualificazione cittadina, che migliorerà la qualità della vita soprattutto nella zona costiera. La maggior parte di lavori sono già stati avviati oppure sono in corso di avviamento e verranno consegnati ai cittadini entro il 2026.”




LESSAME, GRANATI, TOTEMAJE E VIRTÙ

Cibi sacrali in Abruzzo nella ricorrenza del Primo di Maggio

[Prefazione di Franco Cercone Pubblicata nel volume “Tra la fame e l’abbondanza” di A. Stanziani. Edizioni Tabula Lanciano 2012]

di Franco Cercone

Quando il Liber mortuorum fa luce sulle cause delle flessioni demografiche, soprattutto in occasione di epidemie e carestie, esso riscatta la sua sterile funzione di mero registro dei defunti ed assurge a fonte storica di primaria importanza.

Questo principio, contenuto nel noto saggio di G. De Rosa dal titolo “Rituali della morte e cronaca nei libri parrocchiali del Mezzogiorno tra XVIII e XIX secolo”, ha suggestionato non pochi studiosi abruzzesi ed aperto nuovi squarci sull’orizzonte storiografico regionale.

Così nel redigere una monografia su Collelongo, suo paese natio, il compianto Walter Cianciusi ha saputo – grazie a tale chiave interpretativa – “ficcar lo viso a fondo” in un Liber mortuorum della seconda metà del XVIII secolo, miracolosamente conservatosi nell’archivio parrocchiale di questo centro agricolo della Marsica.

L’attenzione dello Studioso è stata attratta infatti da una sfilza di persone passate a miglior vita nel maggio del 1764, e puntualmente registrate dal parroco dell’epoca insieme alle cause del decesso.

Il lessico usato dall’arciprete è una allucinante variazione sul tema della “morte per fame”: fame interfectus, fame confecta, fame repente confectus e via dicendo.

Commenta, al riguardo, il Cianciusi: “Morto all’improvviso (repente) di fame! Sembra impossibile. E tutti alla costa di maggio!”, espressione tuttora viva nel mondo rurale e che ci aiuta a comprendere l’argomento che ci accingiamo a trattare. Le frequenti carestie nel XVIII secolo – e quella di maggio del 1764 fu particolarmente terribile – mettevano in luce, in modo drammatico, una precaria situazione alimentare che emergeva soprattutto in un periodo dell’anno rimasto tristemente proverbiale nella memoria dei nostri vecchi, appunto la “costa di maggio”.

Va ricordato che a partire dalla prima metà del XVI secolo, scarso giovamento trasse il mondo rurale europeo dalla introduzione dei nuovi e rivoluzionari prodotti originari dell’America Centrale e Meridionale e nei luoghi dove se ne iniziò la coltivazione essi apportarono sensibili mutamenti al paesaggio agrario, e non solo abruzzese.

Risale proprio al periodo successivo al 1764, scrive il Palma nella sua Storia ecclesiastica e civile di Teramo[1], “l’uso dei nostri contadini di seminar il grano turco” o grano d’India (donde la voce dialettale grandinie), mentre alla seconda metà dello stesso secolo XVIII risale la diffusione in Abruzzo della  patata, a spese soprattutto di vaste estensioni di cerreti che, radicalmente disboscati per incrementare le aree coltivabili, sopravvivono ancora oggi nella toponomastica regionale, privi tuttavia di alcun significato[2].

Ma chi erano i “contadini” nel XVIII secolo, il periodo appunto che in tale sede interessa? La risposta ce la offre F. Longano nel suo noto saggio Viaggio per lo Contado del Molise (1788): “Generalmente i contadini sono fittuarj, e fittuarj annuali, ed è in arbitrio de’ proprietari di espellerli da’ loro territorio. … A molti manca la terra, o la sementa, o gli istromenti, o la salute, o lo stesso vitto”.

A questi diseredati, o “eredi” immortalati nell’omonimo e famoso quadro del Patini, si prospettava costantemente lo spettro della fame nella prima decade del mese di maggio, caratterizzata dall’esaurimento delle scorte dell’annata agricola precedente e dall’assenza sui campi dei prodotti del nuovo ciclo coltivatorio.

Tale situazione si verificava specie quando il mese di aprile – fenomeno tuttora riscontrabile – era stato particolarmente freddo ed accompagnato anche da fenomeni nevosi. Il Longano per es., nell’opera in precedenza ricordata, scrive che in Molise nel mese di aprile “lo foco è più importante de lo pane” e se ne ha una conferma da due proverbi assai noti in Abruzzo nei vari dialetti e che riportiamo in lingua per una loro miglior comprensione. Il primo recita: “In aprile chi ebbe il fuoco campò, e chi ebbe il pane morì”; ed il secondo: “Chi non ha la legna d’aprile, fa una brutta fine!.  Ecco, dunque, il senso drammatico insito nell’espressione “costa di maggio”, quando le scorte alimentari della casa contadina erano ormai prossime all’esaurimento e poche manciate di farina, soprattutto di mais, oppure di legumi restavano nel fondaco nei sacchi afflosciati, immagini plastiche dello stomaco perennemente afflitto dal morso della fame.

Per essere la prima ad apparire, insieme ai piselli, nel nuovo ciclo coltivatorio, grande attesa v’era per la maturazione della fava, che riscatta la sua negatività presente nel pensiero pitagorico come “legume inferico” perché legata – come del resto nella stessa Roma – al culto dei morti, assumendo già nel basso medioevo una sacralità che sarà ereditata dall’agiografia popolare.

In molti racconti popolari (si vedano, per esempio, anche alcune “Sacre leggende” raccolte da De Nino)[3], le fave sono sempre benedette da Dio, dalla Madonna o da alcuni Santi (per es. da San Domenico di Cocullo), ai quali si attribuisce in alcuni episodi agiografici la fioritura miracolosa e perciò fuori stagione del prezioso legume, capace di lenire il morso della fame che attanagliava la gente umile, specie quella del mondo rurale.

La preparazione di minestre a base di legumi, detti appunto “virtù”, imponeva ai ceti indigenti un uso promiscuo di questi ultimi, allorché verso la fine di aprile poche manciate restavano di ciascuna varietà ed il loro consumo, in fase ormai di completo esaurimento delle scorte, si arricchiva di una ritualità propiziatoria per l’imminente raccolto.

Vanno relegate pertanto al mondo delle amene curiosità le notizie sulle origini delle “virtù teramane”, che di tanto in tanto riaffiorano in tono fiabesco nei quotidiani o nei diversi periodici in occasione della ricorrenza del 1° maggio.

Va sottolineato innanzitutto che ancora oggi le “virtù“, nell’accezione in precedenza ricordata, costituiscono il piatto devozionale del 1°maggio in alcuni paesi della Valle dell’Aventino e del Sangro, dove assumono – anche in area frentana e nei centri degli Altopiani Maggiori (soprattutto a Pescocostanzo) – la designazione di totemaje, granati oppure – come ad Atessa – lessame.

Il termine i “lessame” chiarisce il modo in cui ad Atessa venivano preparati i legumi, conditi con solo olio ed offerti devotamente a parenti e conoscenti. Sorprende tuttavia la circostanza che né il Bartoletti e né storici atessani, come Alfonso e Domenico Iovacchini, si soffermino su questa particolare costumanza, conservatasi come sembra solo presso i ceti rurali.

 Il Finamore d’altro canto, nel chiarire che con “virtù” si intendono generalmente cereali e legumi bolliti, ci dice che a Torricella Peligna esse vengono designate con il nome di “granati[4] ed offerte ai poveri il 1° maggio, mentre M. Javicoli ci informa in un suo noto saggio[5] che a Cittaducale i “granati” si chiamato “vertuti“, quasi a sottolineare l’identico valore semantico dei due termini, estesi a tutti i cereali o legumi che hanno “il potere” di generarsi di nuovo attraverso la semina.

Nel corso delle conviviali teramane del 1° maggio, le virtù, ormai piatto rielaborato, “colto” ed assai lontano dalla sua antica semplicità, sono degustate insieme ad altre vivande e specialità della gastronomia locale, fra cui le note e squisite “mazzarelle“.

L’atmosfera che circonda la loro degustazione è particolarmente allegra, per essere il I° Maggio la ricorrenza della festa del lavoro. Il luogo d’incontro delle comitive è costituito per lo più da ristoranti o tipiche trattorie che vantano una propria “ricetta” in merito alle virtù, ormai profondamente destoricizzate. Si coglie, al riguardo, una profonda modificazione di quello che fino agli anni Cinquanta circa del secolo scorso costituiva un vero e proprio “rituale magico-propizìatorio”, celebrato attorno ad un altare costituito dal desco della umile famiglia rurale.

I pochi cereali superstiti, lasciati bollire in una grande pignatta che troneggiava nel piano del camino, come un Santo nella propria nicchia, venivano consumati devotamente e talvolta per più giorni, fino al loro completo esaurimento, in attesa che l’intenso freddo di aprile cessasse del tutto in modo da favorire la crescita dei nuovi prodotti agricoli sui campi.

Non clima di festa, ma preghiera sommessa come quella recitata dai due personaggi dell’Angelus del Millet e pregna di angoscia per l’incertezza del futuro e del raccolto, accompagnava dunque il frugale consumo delle “virtù“. E la circostanza che fossero donate il 1° maggio ai poveri, ci dice che esse costituivano in tale periodo, per i ceti rurali, un dono divino elargito dal cielo.

Gli umili legumi o “virtù“, inseriti nell’ambito del quadro storico-culturale delineato, riscattano cosi la loro apparente insignificanza e ci aiutano a comprendere meglio una pagina di quell’affascinante poema che è appunto la storia delle Genti d’Abruzzo.

Franco Cercone


[1] Teramo1833, vol. III della ristampa, Teramo 1980.

[2] Da recenti indagini d’archivio si apprende tuttavia che la prima notizia sulla presenza del mais in Abruzzo è contenuta in un rogito del 1720 stilato a Casoli, ma tale prezioso cereale non era ancora destinato all’alimentazione umana bensì a quella degli animali da cortile. Cfr. N. Fiorentino, Parole e cose dei nostri avi. Abruzzo Meridionale, secc. XVI-XIX., s.v. ‘granodindia’. Edigrafital, S. Atto di Teramo, 2004. La prima notizia sulla patata in Abruzzo (in area fucense, nella Marsica) risale invece al 1789 ed è contenuta nel resoconto di viaggio dell’agronomo svizzero Carlo Ulisse de Salis von Marschlins, Viaggi attraverso varie Province del regno di Napoli nel 1789, trad. a cura di I. Capriati, Trani 1906. Cfr. anche F. Cercone, Storia della coltivazione della patata in Abruzzo, Ed. Qualevita, Torre de’ Nolfi (Aq.) 2000.

[3] Cfr. A. De Nino, Usi e costumi abruzzesi. Sacre leggende, vol. IV. Firenze 1883.

[4] Anche nella Conca Peligna. Cfr.al riguardo A. De Nino, Tradizioni popolari abruzzesi. Inediti e rari a cura di B. Mosca, vol. I, Japadre Ed., L’Aquila 1970.

[5] Cfr. M. Javicoli, Cibi di rito, Cittaducale (Rieti) 1920.




POPOLO E POPOLARI

di Domenico Galbiati

PoliticaInsieme.com, 23 aprile 2024. Da tempo, il tema dei popolari è tornato ad essere motivo ricorrente nel discorso pubblico. Sia pure, spesso, in modo approssimativo e un po’ confuso. Per lo più evocando il superamento della cosiddetta diaspora, intendendo come tale la pulviscolare dispersione – e dissipazione – della cultura politica, delle idee e delle stesse militanze politiche che si sono riconosciute, fino alla metà degli anni ‘90, nella Democrazia Cristiana.

Ora non si tratta di mettere in scena l’amarcord di una stagione di straordinaria importanza per la maturazione civile e democratica dell’Italia che, giunta all’ apice del suo compito storico, ha esaurito l’ arco temporale della sua funzione. Piuttosto, va considerato come oggi, sia in quanto a metodo che in ordine ai contenuti, il popolarismo, secondo un’ accezione differente e nuova, meriti di essere rilanciato, nella misura in cui rappresenta la più efficace antitesi a quel troppo di ideologismo che, in ultima analisi, continua a rappresentare l’ordito su cui costruiscono le loro trame ideali e programmatiche sia la destra che la sinistra.

Nazionalismo e sovranismo da una parte, declinazione individualista e radicaleggiante di una cultura che pur fu, a suo tempo, popolare dall’altra, stanno determinando l’involuzione di un confronto politico che ha ben scarsa aderenza con le più impellenti preoccupazioni quotidiane degli italiani. In altri termini, è necessario riportare con i piedi per terra una politica dai toni urlati e striduli, giocata sul piano della mera contesa di potere che non fa altro che allontanare gli italiani dalle urne.

Come succede, ancora una volta, in Basilicata, addirittura con una partecipazione al voto inferiore al 50% degli aventi diritto….e dovere. Oggi è più problematico, di quanto non sia stato in altre stagioni, cogliere, con la necessaria evidenza, quelle istanze comuni che fanno popolo, cioè contrassegnano le attese e le speranze che creano reciprocità e coesione sociale, perfino al di là delle diverse appartenenze politiche.

Questo collante, rappresentato dalla comune vocazione popolare, ha giocato un ruolo importante nei momenti più delicati della nostra vicenda democratica. Oggi questa dimensione va, in un certo senso, portata alla luce scavando nel coacervo di interessi particolari, desideri, aspettative particolareggiate, aspirazione strettamente personali, opzioni individuali che ne occultano l’ impalcatura che pur persiste.

Il filo conduttore di questa ricostruzione di un destino comune passa, anzitutto, dopo una lunga stagione di diritti individuali, da una riscoperta dei diritti sociali, di quelle politiche che rispondono alle istanze fondamentali in cui le famiglie ritrovano un sentimento di identità condivisa e di reciproca solidarietà.

Il lavoro, la casa, la scuola e l’ educazione e la cultura, la salute, la cura dei minori e l’accoglienza degli anziani, l’ambiente, la vivibilità dei contesti urbani: sono, in primo luogo, questi i luoghi e gli spazi entro cui riedificare quella comune ricerca di una motivazione forte e di un senso compiuto della vita.

Popolo e popolari – di Domenico Galbiati – Politica Insieme