IL COMBATTIMENTO ESCATOLOGICO ALLA FINE DEI TEMPI

di Don Marcello Stanzione e Lorenzo Ventrudo – Recensione

IlNuovoAregario.com, 21 aprile 2024. “Il combattimento escatologico alla fine dei tempi”, di Don Marcello Stanzione e Lorenzo Ventrudo (edito da Segno) è il compimento della trilogia sulla tematica escatologica. Gli altri due testi erano: “666. Il numero della bestia” e “L’Anticristo della fine dei tempi sta per arrivare?”, sempre editi da Segno di Udine.  Scopo di questo terzo libro, “Il combattimento escatologico alla fine dei tempi”, non è quello di trattare sul ruolo generico della Madonna, degli angeli, dei demoni e degli uomini ma del loro impegno nel combattimento finale degli ultimi tempi. La finalità, pertanto, non è quella di una trattazione generica e sistematica dell’argomento, ma quella di offrire ai fedeli delle informazioni pastorali, con supporto teologico, utili al loro impegno nel lottare consapevolmente contro le insidie anticristiche.

Nel contesto dell’imminente persecuzione anticristiana già teorizzata dal potere diabolico per mezzo dell’abbinamento del Falso Profeta e dell’Anticristo (Ap 13), i veri cristiani devono essere edotti sui segni del loro tempo, per impegnare adeguate strategie pastorali difensive della sana dottrina cristiana e cattolica e in particolare per salvare quanto più anime possibili.

Verrà un giorno in cui il nostro mondo terminerà. Sarà questo il giorno di Dio, il giorno della Sua giustizia, del Suo trionfo. Dio deve avere l’ultima parola e mostrare ch’Egli è il Padrone onnipotente, il sovrano Giudice. Occorre anche che di fronte all’universo, la virtù sia ricompensata, il vizio punito ed umiliato! San Michele avrà un grande ruolo da compiere negli eventi che allora si compiranno. In un modo spettacolare, egli apparirà come il soldato di Dio, il vendicatore dei suoi diritti. Il beato cardinale Schuster in un’omelia sull’arcangelo del 1950 dichiarò: “L’importanza attribuita nella liturgia al culto di S. Michele si comprenderà facilmente quando si porrà mente alla parte principale e all’ufficio attribuito all’Arcangelo nella lotta contro Satana. La battaglia, impegnatasi già in cielo subito dopo la prima ribellione di Lucifero, non è che un episodio staccato d’una guerra lunga ed immane che continua attraverso i secoli, e che costituisce la storia stessa della creazione. Il Verbo di Dio discende in terra, quale fortissimo armato, a rivendicare l’onore sprezzato del Padre Suo, e a porsi i Suoi nemici quale sgabello sotto i Suoi piedi. In questa lotta tra il bene ed il male, dove nessuna creatura può essere neutrale, Egli ha per alleati Michele e gli angeli Suoi, la Chiesa e i santi, i quali combattono sotto i suoi stendardi al grido: “Quis ut Deus?”. Dalla parte opposta stanno Lucifero e gli angeli suoi con tutti i loro ausiliari, soprattutto le moderne società segrete, le quali tentano di compiere in terra quello che l’Apostolo chiama “mistero d’iniquità” che va maturando, e che raggiungerà il colmo verso la fine del mondo, prima della parusia finale del Cristo.

Lo svolgimento però di questo piano diabolico d’iniquità, al dir di S. Paolo, adesso viene alquanto ritardato e trattenuto, affinché Dio possa intanto svolgere il piano suo di salvezza e di amore. Secondo l’Apostolo, quella che trattiene adesso e ritarda i passeggeri trionfi di Satana, è una potenza personale, che perciò i teologi identificano con S. Michele, o con la Chiesa Cattolica.

Il demonio, mentre pur si prepara alla lotta decisiva e suprema che intraprenderà contro Cristo alla fine dei secoli, per il momento tuttavia non può fare ciò che vuole: la Chiesa è protetta dall’invisibile assistenza di Michele e degli angeli suoi. Si domanda perché in questa lotta contro il demonio Iddio ci abbia commesso alla difesa degli angeli. La ragione è facilmente comprensibile. Il demonio è uno spirito che nulla ha perduto della nobiltà della sua natura. Perché dunque la lotta non sia sproporzionata, Iddio ha posto a nostro fianco dei difensori della stessa natura di Lucifero, cioè dei puri spiriti, ma che sono assai più forti e potenti di lui”.

La Chiesa chiama temibile quel giorno del giudizio. Beati quelli che, durante la loro vita, avranno chiesto a san Michele aiuto e protezione per non perire in quel giorno di spavento.

Di fronte all’apostasia generale, una luce di speranza è la Madonna.

Siamo in un’epoca di prevaricazione che abbraccia tutti i popoli, le culture più diverse e persino la stessa religione, il che rende imperativo pensare che la missione di Elia debba essere rinnovata con urgenza e zelo raddoppiati. Al tempo di quest’uomo provvidenziale, l’intero Israele correva dietro a falsi dei; oggi, però, si palesa una situazione ancora peggiore. Secoli dopo la Redenzione operata da Gesù, la Civiltà Cristiana viene travolta da un torrente di apostasia che trascina grandi moltitudini. D’altra parte, la crisi radicale negli ambienti cattolici ha raggiunto proporzioni tali che si vede stabilito nel luogo santo “l’abominio della desolazione” (Mt 24,15).

Di fronte a questa cupa prospettiva, c’è solo una via d’uscita: la Vergine dell’Apocalisse, rivestita di fulgente splendore, con la Luna sotto i suoi piedi e sul capo una corona di dodici stelle (cfr. Ap. 12,1). A Lei l’Altissimo ha affidato la missione di Elia per i giorni che viviamo, missione questa incalcolabilmente più eroica e grandiosa di quella del profeta igneo.

La Vergine, che nella pienezza dei tempi è stata la risposta di Dio alla disobbedienza di Eva, sarà in questi ultimi tempi la sua più sublime vendetta contro il peccato di coloro che calpestano il Sangue Preziosissimo di Cristo. Attraverso i suoi figli fedeli, Ella abbatterà gli idoli di oggi e libererà la Santa Chiesa dalla prigione oscura e purulenta in cui i suoi nemici intendono tenerla, come un muro vivente, visto che non possono distruggerla in virtù della promessa di immortalità che la sostiene (cfr. Mt 16,18).

Dalle purissime labbra di Maria si udiranno esortazioni al coraggio nel santo combattimento della Fede, simili a quelle che si trovano nell’Apocalisse di San Giovanni: “Vidi un altro angelo discendere dal cielo con grande potere e la terra fu illuminata dal suo splendore. Gridò a gran voce: E’ caduta, è caduta Babilonia la grande ed è diventata covo di demoni, carcere di ogni spirito immondo, carcere di ogni uccello impuro e aborrito e carcere di ogni bestia immonda e aborrita. Perché tutte le nazioni hanno bevuto del vino della sua sfrenata prostituzione, i re della terra si sono prostituiti con essa e i mercanti della terra si sono arricchiti del suo lusso sfrenato. Poi udii un’altra voce dal cielo: Uscite, popolo mio, da Babilonia per non associarvi i suoi peccati e non ricevere parte dei suoi flagelli. Perché i suoi peccati si sono accumulati fino al cielo e Dio si è ricordato delle sue iniquità. Pagatela con la sua stessa moneta, retribuitele il doppio dei suoi misfatti. Versatele doppia misura nella coppa con cui mesceva. Tutto ciò che ha speso per la sua gloria e il suo lusso, restituiteglielo in tanto tormento e afflizione. Poiché diceva in cuor suo: Io seggo regina, vedova non sono e lutto non vedrò; per questo, in un solo giorno, verranno su di lei questi flagelli: morte, lutto e fame; sarà bruciata dal fuoco, poiché potente Signore è Dio che l’ha condannata” (18,1-8).

Maria Santissima, simboleggiata dalla nuvoletta che annunciò a Elia la prossimità della pioggia, risplenderà sulla cima del Monte Carmelo, incoraggiando le schiere del bene e disperdendo i nemici di Dio, al fine di istaurare il Regno di Cristo sulla terra, come annunciò a Fatima: “Alla fine, il mio Cuore Immacolato trionferà”. Con gli occhi fissi sulla Madonna, sforziamoci con fedeltà e zelo di combattere per la causa di Dio, certi della vittoria. Il giorno della santa vendetta non tarderà, rallegriamoci ed esultiamo, perché la nostra liberazione è vicina. Quando apparirà l’Anticristo, verrà il momento in cui Nostro Signore Gesù Cristo stesso, con un soffio della sua bocca, lo sterminerà. Ma questo momento non sarà affrettato dalla Madonna? Ella dirà: “Ecco, gli ultimi buoni che restano, gridano e chiedano che Tu venga! Vieni, per favore, Tua Madre te lo chiede”. E con il soffio delle labbra di Nostro Signore, la Storia avrà fine. Comprendiamo, allora, la direzione “intercedente” della Storia. Dio dirige tutto, ma la Madonna compie la volontà del Signore ottenendo la modifica dei suoi piani. Così Ella dirige la Storia verso la salvezza degli eletti e la sconfitta totale dell’Anticristo e dei suoi collaboratori.




DRAGHI E L’EUROPA: IL FUTURO È OGGI

di Guido Puccio

PoliticaInsiemw.com, 21 aprile 2024. Formidabile intervento di Mario Draghi a Bruxelles. Anticipando con una conferenza un lavoro, lungo e silenzioso, sullo stato dell’Unione europea e sulla competitività, l’ex presidente della BCE è entrato come l’elefante in cristalleria: nessuna critica alla Commissione ma un severo richiamo ai Paesi membri.

È inutile-ha detto sostanzialmente-continuare nella contesa tra i membri dell’Unione, magari compiacendosi se il PIL di un Paese cresce del due per cento rispetto allo zero virgola di un altro. Come è inutile sottrarsi quote di mercato l’un l’altro; ridurre i costi a scapito del welfare; scaricare le tensioni dei bilanci sui salari o utilizzare la leva fiscale, magari a termine. Ed ancora: non ha più senso il confronto tra le “operose formiche” dei Paesi del nord Europa e le “cicale” di quelli del sud.

Il mondo è cambiato con due guerre sulla porta dell’uscio di casa, la grande crisi energetica, le raffiche dell’inflazione. Il mondo di ieri non c’è più e quello di domani sarà sempre più influenzato dal peso delle grandi potenze, Stati Uniti e Cina, dove tutto ciò che avviene condiziona il resto del mondo.

L’Europa deve tenerne conto se vuole avere ancora un ruolo ed essere competitiva. Il mercato unico deve essere completato, così come l’unione bancaria, una difesa integrata, politica estera e finanziaria comuni. Le sfide aperte riguardano tutti: dalla crescita dei settori innovativi alle nuove tecnologie digitali; dalla fine dello sfruttamento dei territori alle conseguenze delle mutazioni climatiche. Gli altri ci sono già.

Ecco allora la proposta: una strategia comune che superi i sovranismi, ormai insignificanti e polverosi, basata su grandi investimenti pubblici e privati a dimensione continentale. Solo così l’Europa potrà essere competitiva e fare la sua parte nel mondo.

Non hanno più senso gli affannosi tentativi dei tedeschi per mantenere il mercato cinese; il piano Mattei per l’Africa in capo solo all’Italia; le ambizioni francesi per superare tutti nell‘automotive, nella grande distribuzione e nel lusso; l’ambizione della Spagna impegnata per valutare la sua crescita maggiore rispetto a quella di altri. Come non hanno più senso le superbie dei Paesi cosiddetti frugali per opporsi al debito comune; la solitudine degli ungheresi nel considerare i rapporti con Putin allo stesso livello di quelli con l’occidente; la fiscalità olandese per attrarre da sola investimenti privati.

I primi commenti all’intervento di Draghi si sprecano. Apprezzato dalla grande stampa economica, da qualche autorevole personaggio e da autorevoli leader del continente, l’intervento ha sollevato le solite perplessità in patria, dove nella cronaca politica prevalgono le baruffe pugliesi o gli scandali dei voltagabbana. Significativo il primo commento della presidente Meloni: “È filosofia” ha detto pur apprezzando l’intervento. Come dire: appartiene al mondo dei sogni. No, signora Meloni appartiene al mondo di oggi.

Dedichiamo alla nostra presidente quanto diceva Eleonora Roosevelt, in anni difficili per tutti: ”il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni”.

Guido Puccio




CENTO METRI DI CATENE

Appuntamento ad Avezzano con il Presidente Odg Abruzzo Pallotta e lo storico Patricelli

Avezzano, 21 aprile 2024. Martedì 23 aprile alle ore 17:30, ci sarà la prima presentazione ufficiale del volume edito da Ianieri Edizioni “Cento metri di catene”di Pietrantonio Palladini con il figlio Pietrantonio Lanzi Palladini, presso la libreria Mondadori di Avezzano (Aq), via Monsignor Bagnoli 86. Interverranno inoltre Stefano Pallotta, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo che ne ha scritto la prefazione, lo storico Marco Patricelli; modera la giornalista pescarese Alessandra Renzetti.

Nato a Pescina il 7 maggio 1898, Pietrantonio Palladini è deceduto nel 1981, era un avvocato e socialista, attivo sin da giovane nelle Leghe contadine, dopo la Prima guerra mondiale, alla quale partecipò da volontario, riprese l’attività politica. Palladini, che aveva ospitato ad Avezzano la vedova Matteotti, dopo l’uccisione del martire socialista respinse le provocazioni dei fascisti locali, ma nel 1927 fu arrestato e radiato dall’Albo degli avvocati. Da allora fu un susseguirsi di arresti e soggiorni al confino sino a quando, dopo l’armistizio, l’avvocato socialista partecipò attivamente alla lotta contro i tedeschi, riuscendo, tra l’altro, a salvare dalla deportazione in Germania una trentina di patrioti.

Dopo la Liberazione guidò le lotte per la riforma agraria nel Fucino. Eletto consigliere provinciale, Palladini presiedette il locale comitato contro la guerra nel Vietnam. È stato anche presidente regionale dell’ANPPIA. Sulle lotte dei contadini abruzzesi ha lasciato il libro Cento metri di catene in cui è  presente la lotta della classe lavoratrice contro la violenza fascista asservita alla dominazione feudale e agraria; violenza della prima ora che Palladini definisce “confusa, caotica azione squadrista che divampò improvvisa sotto la spinta di facili istinti, ed armò la mano di sparuti gruppi senza arte né parte”.

Come spiega il Presidente Pallotta è una lotta che ha avuto, secondo l’autore, “una tale intensità di valori umani ed un così autentico richiamo alla giustizia sociale da ispirare, nella realtà e nelle origini ideali, il romanzo Fontamara di Ignazio Silone il quale pur riproducendo la triste condizione dei contadini, ha inteso denunziare l’inumana ed intollerabile ingiustizia che volevasi imporre con tutti i mezzi”.

Una lotta di classe che è scritta con il colore del sangue versato a Trasacco, a Pescina, a Cerchio, ad Aielli e a Celano perfino all’indomani della Repubblica. Epopea di persone umili, di contadini, braccianti, donne, socialisti, anarchici, comunisti, cattolici del partito popolare e di tre marsicani che avrebbero influenzato il pensiero nazionale, Ignazio Silone, Camillo Corradini e Benedetto Croce.




GIULIANOVA NEL SOLE

L’incontro su comunità energetiche e modernizzazione degli impianti è in programma per martedì 23 aprile alle 18 all’ hotel Europa. 

Giulianova, 21 aprile 2024. Si parlerà di transizione energetica, risparmio in bolletta, solidarietà e sensibilità ambientale nel corso dell’incontro “Giulianova nel Sole”  organizzato per martedì 23 aprile, nella sala conferenze dell’ Hotel Europa, dalla Comunità Energetica di Giulianova, da Obiettivo Famiglia/Federcasalinghe, Anta, Domina e Casa del Consumatore. L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Giulianova, sarà utile ad illustrare gli enormi vantaggi, ambientali ed economici, provenienti dalla creazione di comunità energetiche. Saranno non a caso presenti al convegno esperti del settore delle  rinnovabili e delle economie connesse.

“Sono grandi opportunità offerte dalle politiche nazionali ed europee – spiega l’assessore Marco Di Carlo – che possono essere colte da imprenditori, commercianti, operatori turistici, scuole, diocesi”.

“ L’incontro – puntualizza l’assessore Paolo Giorgini – metterà a confronto cittadini e associazioni con esperti del settore. La nuova frontiera per combattere la povertà energetica e tutelare l’ambiente è proprio quella del fare comunità. Aggiornarsi e capire è dunque fondamentale” 

“Siamo orgogliose – sottolinea la Presidente Nazionale di Obiettivo Famiglia/ Federcasalinghe Federica Rossi Gasbarrini – di poter offrire ai cittadini e alle imprese del territorio proposte interessanti e condivisibili, che aiuteranno le famiglie ad avere case green e sicure con  meno costi in bolletta”.




ARTINVITA 2024

Lunedì la conferenza presso l’Università ‘G. d’Annunzio’ di Chieti – Pescara

Chieti, 21 aprile 2024. Dal 26 aprile al 12 maggio 2024 torna per la settima edizione Artinvita, il Festival Internazionale degli Abruzzi, un progetto nato nel 2018 dalla collaborazione tra l’Associazione abruzzese Insensi, Direttore artistico Marco Cicolini e il Théâtre de Léthé à Paris – Collectif 2 plus, Direttrice artistica Amahì Camilla Saraceni: si tratta di un percorso condiviso tra Francia e Abruzzo, con un piede saldo nel presente e l’altro che fa un passo verso il futuro.

Nuova è la collaborazione con l’Università G. d’Annunzio di Chieti – Pescara (e in particolare con il Coro di Ateneo UdA InCanto) e che ospiterà la conferenza stampa del Festival lunedì 22 aprile alle ore 11.00 presso l’Aula multimediale del Rettorato in via Dei Vestini 31, Chieti.

Interverranno: il Magnifico Rettore, Prof. Liborio Stuppia, l’Assessore regionale Roberto Santangelo ed i due direttori artistici. 

Teatro, musica, cinema, danza, circo, installazioni, workshop, scuole: Artinvita è un progetto multiculturale, trasversale e internazionale che, facendosi portavoce della diversità, produce ed accoglie le nuove forme artistiche in uno spirito d’apertura e di originalità in rapporto diretto con la vitalità della produzione contemporanea.

Un Festival che apre le porte ad artisti emergenti, performer, autori contemporanei con lo scopo di avvicinare l’arte alla vita, creare ponti tra culture e tra generazioni, promuovendo al tempo stesso la bellezza dei luoghi d’Abruzzo animando, in primavera, una fetta di territorio che si estende dalle pendici della Maiella al Mare Adriatico.

Le location, diverse, dislocate lungo l’asse territoriale coinvolta accolgono gli artisti e le loro opere offrendo l’opportunità di dedicare un tempo alla creazione artistica condivisa e dunque anche nel 2024 la rete di Artinvita sarà partecipata dai Comuni teatini di: Guardiagrele con l’Ente Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese e la nuova collaborazione con /f urbä/, di Simone Marsibilio, Orsogna, luogo di nascita del Festival con il Teatro Comunale C. De Nardis grazie alla consolidata collaborazione con la gestione di Zenone Benedetto; Arielli, dove si trovano la Chiesa Sconsacrata di San Rocco e una delle principali strutture di residenza artistica, Dentro La Terra. Si prosegue con Crecchio e l’Auditorium Santa Maria da Piedi, per poi arrivare al mare e dunque Ortona con il Cinema Auditorium Zambra gestito da Unaltroteatro e lo spazio culturale ZooArt.

Si rinnovano le preziose collaborazioni con la storica azienda vitivinicola Masciarelli che ospiterà un artista con il suo progetto nell’incantevole Castello di Semivicoli a Casacanditella; con lo Spazio Matta di Pescara e con lo storico Teatro Marrucino a Chieti dove prosegue l’intenzione di lavorare sulle nuove tendenze performative che uniscono i linguaggi del teatro con quelli della musica contemporanea. In ognuno di questi luoghi il Festival trova dei partner e delle persone con cui si creano scambi costruttivi.

Artinvita è un Festival Multidisciplinare finanziato dal Ministero della Cultura (MIC) attraverso il Fondo Nazionale dello Spettacolo dal Vivo (ex FUS), dalla Regione Abruzzo e dalla Fondazione Nuovi Mecenati – Fondazione franco-italiana di sostegno alla creazione contemporanea e in collaborazione con l’Institut Français. Presenta i seguenti patrocini: Ambassade de France en Italie, Ambasciata Argentina, Buenos Aires Ciudad, Comune di Guardiagrele, Comune di Orsogna, Comune di Arielli, Comune di Crecchio.




PROSPETTIVA PERSONA

Salotto culturale e la raccolta poetica di E. Mazzarella

Teramo, 21 aprile 2024. Il prossimo 24 Aprile 2024  alle ore 18,15 il Salotto culturale di Prospettiva persona (Patrocinio MIC e Fondazione Tercas) Via N. Palma, 31,  presenta la  raccolta poetica di E. Mazzarella, Cerimoniale, Crocetti Editore, Milano 2023. Ne discuteranno, sotto la presidenza e il coordinamento di Enrica Lisciani Petrini, Adriano Ardovino e Vincenzo Lisciani Petrini

Vi aspettiamo numerosi sia in presenza che in streaming: manderemo link

Approfondimenti:

Cerimoniale, Poesia di “visioni”, che si accendono a farsi parola, “sopra pensiero”, nella “cosa che pensa” – “che dubita, che concepisce, che afferma, che nega, che vuole, che non vuole, che immagina anche, e che sente”.  La poesia di M. guarda il sorgere e il perire delle cose, il loro andare per il mondo che va via, a cominciare dagli occhi di chi guarda;  trascrive il dettato del “Golgota delle cose” che la coscienza ha voluto vedere scalando le mura del “giardino della natura”, per vedere fuori.  Fuori – dalla fisica, dalla natura – trova solo la fisica che muore, cioè noi, l’unica metafisica conosciuta. E tuttavia un’illusione – “che l’anima potesse essere casa/ presidio di qualcosa” – in cui tenere campo con dignità in un “cerimoniale” di presenza, “perché nella vita/ il posto è/ dove trovi posto”. Cerimoniale   chiude Opera sesta, silloge che considera “il grande Sistema del Silenzio” davanti alla Sapienza – il Poemetto di chiusura – che perdona.

Eugenio Mazzarella è professore emerito di Filosofia Teoretica all’Università Federico II di Napoli, dove è stato Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia. È stato parlamentare nella XVI Legislatura. Tra i maggiori interpreti di Heidegger e Nietzsche, cui ha dedicato studi considerati classici, ha sviluppato una riflessione antropologica il cui focus filosofico è un programma di “tenuta” dell’umano conosciuto: Vie d’uscita. L’identità umana come programma stazionario metafisico (il Melangolo, Genova 2004); L’uomo che deve rimanere. La smoralizzazione del mondo (Quodlibet, Macerata/Roma 2017). Ha trattato il nesso poesia-ontologia in Perché i poeti. La parola necessaria (Neri Pozza, Milano/Vicenza 2020). Ha pubblicato quattro raccolte di poesia: Il singolare tenace (I Quaderni del Battello Ebbro, Alto Reno Terme (Bo) 1993), Un mondo ordinato (Palomar, Milano 1999), Opera media (il Melangolo, Genova 2004) e Anima Madre (Artstudio Paparo, Napoli 2015).

Enrica Lisciai Petrini, professore ordinario di Filosofia teoretica presso l’Università degli studi di Salerno, è membro della Direzione scientifica della rivista “Il Pensiero” e del Comitato di direzione della rivista “Filosofia Politica”. Ha dato particolare attenzione alle riflessioni di autori come Heidegger, Bergson, Jankélévitch, Merleau-Ponty e Deleuze; tra essi ricordiamo L’apparenza e le forme. Filosofia e musica in V. Jankélévitch, Nuove Edizioni Tempi Moderni, Napoli 1991; Il suono incrinato. Musica e filosofia nel primo Novecento, Einaudi, Torino 2001;  La passione del mondo. Saggio su Merleau-Ponty, ESI, Napoli 2002;   Risonanze. Ascolto Corpo Mondo, Mimesis, Milano 2007;   Charis. Saggio su Jankélévitch, Mimesis, Milano 2012; Vita quotidiana. Dall’esperienza artistica al pensiero in atto, Bollati Boringhieri, Torino 2015




BELLISSIMA GIORNATA DI IMPEGNO CIVILE

La pulizia della discarica Colle di Croce

Montorio al Vomano, 21 aprile 2024. Una bellissima pagina di impegno civile è stata scritta ieri mattina a Montorio al Vomano con la pulizia della microdiscarica di Colle di Croce che ha visto partecipazione e voglia di dare il proprio contributo per liberare il sito dai rifiuti abbandonati e sensibilizzare su questo grave problema che affligge alcune zone periferiche del territorio. Le Associazioni Rifiuti Zero Abruzzo e Fiab Teramo, gli operatori della Team, liberi cittadini e soprattutto i ragazzi del Gruppo Parrocchiale Dreamers – accorsi in tantissimi per supportare questa buona causa – hanno liberato il sito sotto il ponticello letteralmente seppellito di immondizia di ogni genere.

Muniti di guanti anche il vicepresidente Team Gianni Falconi e signora, e il giornalista Gianfranco Falconi che hanno dato una grande mano facendo un vero e proprio tiro alla fune per recuperare quintali di immondizia che gli impavidi Cristian Di Pietro, Roberto Di Luigi, Giovanni Di Francesco, Aldo De Dominicis e i giovanissimi Dreamers raccoglievano stoicamente sotto la scarpata. Materassi, sacchi enormi pieni di strisce di erba sistetica, sanitari, secchi di vernice, pezzi di motociclette, piccoli elettrodomestici, vasetti e bottiglie di vetro, scarpe, abiti, stoviglie e tanto altro sono stati, purtroppo, il ricco bottino della raccolta. Catia Di Luigi, Katia Nori, Luciana Del Grande e Angese Testa insieme ad alcuni ragazzi del gruppo parrocchiale Dreamers hanno raccolto e differenziato i materiali che potevano essere avviati a riciclo mentre alcuni operatori della TEAM provvedevano a liberare la strada dai tanti sacchi di rifiuti recuperati.

Presente la vice sindaca Mariangela Cortellini in rappresentanza del Comune di Montorio al Vomano che ha patrocinato e supportato l’evento e che provvederà ad intensificare i controlli per disincentivare l’abbandono dei rifiuti e punire i responsabili. La giornata si è conclusa con una passeggiata da Colle di Croce fino a Montorio in cui abbiamo potuto ammirare le bellezze naturalistiche che ci circondano. Si ringraziano gli organizzatori e tutti coloro che hanno partecipato dando prova di grande attenzione e sensibilità verso l’ambiente in cui viviamo. Una menzione speciale agli abitanti del luogo – che hanno ringraziato i partecipanti all’azione di pulizia offrendo una ricca colazione e un buonissimo caffè – e ai ragazzi del gruppo parrocchiale Dreamers, che hanno contribuito alla pulizia del sito in modo encomiabile.

In particolare, grazie ad Aldo De Dominicis che ha saputo aggregare un gruppo di giovani particolarmente sensibile ai temi ambientali. La nostra speranza è che in un futuro non molto lontano non ci sia bisogno di giornate ecologiche per raccogliere rifiuti abbandonati. Noi intanto non abbassiamo la guardia e abbiamo attenzionato altre microdiscariche.

Vi diamo appuntamento al prossimo incontro con PULIAMO MONTORIO, sempre più numerosi.

Luciana Del Grande, Presidente Rifiuti Zero Abruzzo




SENTIERI D’AUTORE

S’inizia con il caffè letterario

 Paglieta, 20 Aprile 2024 – Domenica 21 aprile, Paglieta ospita la seconda edizione di “Sentieri d’Autore” – Festival letterario, un evento che promette di portare la magia della letteratura nel piccolo ed accogliete borgo della Val di Sangro. Organizzato con cura e passione dal Comune di Paglieta, l’appuntamento apre alle ore 10:30, con il “Caffè letterario”, la cui partecipazione per gli autori è gratuita.

L’evento si terrà nella Sala Polivalente in Via Sandro Pertini di Paglieta. La manifestazione  darà voce agli autori abruzzesi, pronti a condividere le loro storie e le loro esperienze con il pubblico che interverrà.

Tra gli autori che saranno presenti, spiccano nomi di grande rilevanza e talento: Laura Bassano, ex giocatrice di Calcio, Basket e Pallavolo, che con il suo coraggio e la sua determinazione ha affrontato la sfida di una malattia rara, raccontando la sua storia in una toccante biografia;

Massimo Carugno, avvocato e scrittore, testimone di eventi drammatici vissuti durante la sua infanzia in Africa, autore di romanzi di grande successo;

 Martina Pace, scrittrice, psicologa clinica ed esperta in DSA, impegnata anche come volontaria in varie associazioni;

 Emiliana Petti, conosciuta come Iaia’, autrice di Paglieta nota per i suoi libri che hanno suscitato grande interesse e attenzione;

 Giulia Di Rocco, autrice del primo libro in Italia e nel panorama internazionale scritto da una donna rom italiana, un importante contributo alla letteratura contemporanea;

 Lina Rossi, conosciuta come Lenuccia, insegnante e autrice al suo primo libro, il cui ricavato sarà devoluto all’AIRC;

 Sandra Cirigliano, insegnante e poetessa di Paglieta, che con la sua passione per la scrittura ha conquistato numerosi riconoscimenti letterari.

L’assessore comunale Debora Chiavaro, curatrice della kermesse culturale, ha dichiarato: “Siamo entusiasti di poter ospitare nuovamente il Festival letterario ‘Sentieri d’Autore’ a Paglieta che rappresenta un’importante opportunità per promuovere la cultura e l’arte nella nostra comunità, e siamo grati agli autori per il loro impegno e la loro adesione. Vi invitiamo a partecipare numerosi a questa emozionante giornata dedicata alla letteratura e alla cultura, pronti a scoprire nuovi “sentieri” di ispirazione e creatività”.

Per ulteriori informazioni e aggiornamenti sull’evento, consultabile la pagina Facebook del Comune di Paglieta e  altri canali di comunicazione ufficiale della pagina Facebook e di Instagram: Sentieri d’Autore- Festival Letterario”.

 Nel pomeriggio, il programma di Sentieri d’Autore sarà così articolato:

Dalle 15:00 alle 17:0 – sala polivalente, il minicorso di dizione e fonetica: “Gli accenti al posto giusto”, curato dall’Associazione Culturale Teatrale “Amelìe” di Paola Caporale;  ore 18:00 – “Pomeriggio con l’Autore” , insieme a Andrea Stucchi e Antonella Frixa, autori di “L’elicottero di latta”. In serata,  alle 21:00 al teatro comunale, commedia dialettale in due atti “Io non so niente”, a cura dell’Associazione Culturale e Teatrale “Drago d’Oro”.




LA LETTURA CONTRO L’ATTESA

La Tua collabora con Libridine

Francavilla al mare, 20 aprile 2024. C’è sempre più la necessità per le storie di essere trasversali, di abitare nei libri e non solo. Sempre più assistiamo a nuove modalità di fruizione delle storie, basti pensare agli audiolibri o al kindle. Alla luce di ciò, e per avvicinare più persone possibili alla lettura, lunedì 22 aprile partirà per “Libridine” del Comune di Francavilla al Mare il progetto “Leggiti Forte” che vuole sfruttare le attese alla fermata dell’autobus per divulgare racconti brevissimi, leggibili in pochi minuti, cercando di avvicinare soprattutto i più giovani alla lettura. Il sistema funzionerà attraverso QrCode ed ogni giorno ci sarà un mini-testo differente, un racconto breve, un estratto, un capitolo anche di autori noti, con cui ingannare il tempo in modo costruttivo ed anche differente, attraverso le parole.

Il progetto a cura della Scuola Macondo, con la preziosa collaborazione dell’Azienda di Trasporti Abruzzesi Tua Spa, durerà in questa fase circa sei mesi: “Condividere un prodotto creativo all’interno di un luogo di trasporto, ma anche di socialità, come un mezzo pubblico, è per noi un motivo di particolare soddisfazione – spiega Gabriele De Angelis, presidente Tua Spa. – A volte si tende a cercare di oggettivare la qualità di un servizio, in termini di puntualità, comfort, sicurezza, e non solo. Elementi, questi, senza dubbio fondamentali. Ma, spesso, non si tiene in giusta considerazione l’aspetto valoriale e di socialità che sono parte integrante di uno spostamento su di un treno o un autobus. Nel caso del progetto “Leggiti forte”, che abbiamo accolto subito con particolare attenzione, i nostri mezzi diventano anche luoghi di cultura, di scambio di esperienze, di condivisione delle opere dell’ingegno. Un bell’esempio che, senza dubbio, contribuisce a sviluppare la cultura del viaggio”.

I QrCode che si troveranno sulle pensiline del Comune di Francavilla e all’interno degli autobus di Tua rimandano a una pagina su cui sarà possibile leggere ogni giorno un racconto, un estratto, un incipit diverso, su autori del passato e contemporanei ed inoltre all’interno di “Leggiti Forte” è stata inserita una lotteria con lo scopo di premiare i lettori: sulla pagina che si aprirà inquadrando il QrCode è possibile compilare un form per partecipare e vincere buoni per l’acquisto di libri.

Si ricorda che “Libridine”, promosso dal Centro per il Libro e la Lettura (CEPELL), istituto del Ministero della Cultura ha le seguenti associazioni partecipanti al fianco del Comune di Francavilla al Mare: l’Aps Macondo, Fonderie Ars, l’Associazione Alphaville – nonsolocinema, la Neo edizioni, Sophia Aps e l’Associazione Identità Musicali che a loro volta coinvolgeranno location strategiche, culturali, turistiche del territorio; inoltre c’è la Mondadori di Francavilla.




ENERGIA E GAS

Grazie all’accordo con Agsm Aim l’affidabilità di Confartigianato a tariffe vantaggiose

Chieti, 20 aprile 2024. Mercato particolarmente appetibile, quello dell’energia elettrica e del gas. Mai come in questo periodo, infatti, si riscontra un’aggressività sempre più spinta, con pressioni telefoniche al limite della truffa, difficilmente intercettabili, che creano confusione e preoccupazione tra i tanti cittadini quotidianamente contattati da agenzie che propongono offerte in realtà ben poco vantaggiose.

L’energia elettrica e il gas non le regalano nessuno ed è per questo che diventa importante per il cittadino rivolgersi a soggetti i cui riferimenti siano chiari e vicini. Da alcuni anni Confartigianato Chieti L’Aquila e AGSM AIM Energia si sono unite nel promuovere, a livello locale e nazionale, proposte tariffarie negoziate annualmente fra i due soggetti, con l’obiettivo finale di offrire all’utente un’opportunità di risparmio, ma anche sportelli nel territorio. Uffici ‘fisici’ negli spazi associativi con personale in grado di fornire assistenza e consulenza.

“La collaborazione alcuni anni fa – spiega il presidente di Confartigianato Chieti L’Aquila, Camillo Saraullo – ha portato ad un migliaio di contratti di fornitura domestica sottoscritti nelle nostre sedi territoriali. Negoziando poi direttamente con AGSM AIM Energia le condizioni tariffarie annuali puntiamo alle migliori offerte per le utenze domestiche dei nostri soci, dei loro dipendenti, dei pensionati. Dobbiamo riconoscere che AGSM AIM sin dall’inizio ha condiviso con noi l’idea di dare respiro ai domestici, applicando tariffe concorrenziali e offrendo un servizio di assistenza in caso di necessità. Chi stipula un contratto di fornitura nei nostri uffici sa che per ogni eventuale questione potrà rivolgersi a noi e non a degli sconosciuti con cui parlare al telefono”.

Il presidente ricorda anche che la collaborazione con AGSM AIM si è sviluppata pure nel resto del Paese. Il risultato è che ad oggi sono circa 68.500 i contratti di fornitura domestica sottoscritti, a dimostrazione della bontà dell’accordo.

“L’intenzione è quella di continuare la collaborazione con la società di proprietà dei comuni di Verona e Vicenza anche per altre iniziative – aggiunge Saraullo – Per esempio in relazione ai punti di ricarica elettrica, all’efficientamento energetico e alle rinnovabili, tutti temi sui quali ci stiamo già confrontando. Sono convinto che l’unione delle forze tra AGSM AIM e Confartigianato, potrà essere di grande utilità per la nostra provincia”.

Anche Federico Testa, presidente di AGSM AIM, esprime la soddisfazione per la collaborazione con Confartigianato: “Stiamo lavorando insieme da tempo e vogliamo cercare di aprire nuove forme di collaborazione, convinti che così si possano raggiungere risultati interessanti per tutti. Le nuove sfide che la transizione energetica presenta richiedono investimenti importanti e cambiamenti sia nelle imprese che nelle famiglie. Quando i costi energetici sono lievitati abbiamo capito tutti cosa comporti la dipendenza energetica da altri Paesi e quindi la necessità di renderci maggiormente autonomi con la produzione di energia rinnovabile, ma anche efficientando processi produttivi o stabilimenti”.

“La collaborazione con Confartigianato – continua Testa – è per noi molto importante, lo testimoniano i numeri che derivano dagli accordi per le forniture energetiche: ai 68.500 contratti domestici si aggiungono 14.000 punti di fornitura gas e energia elettrica per un totale annuo di 226 milioni di kWh e 20 milioni di metri cubi erogati. Sostanzialmente siamo di fronte ad una partnership di grande dimensione che si amplierà sicuramente con nuove opportunità per gli associati di Confartigianato e per le utenze domestiche che fanno parte di tale sistema”.




BASTA CON LE CHIACCHIERE E LE FOTO INUTILI

Vertenza Denso: si garantiscano i posti di lavori e si diano certezze sugli investimenti

San Salvo, 20 aprile 2024. Le dichiarazioni espresse dai sindacati Fim, Fiom, Fismic Nazionali in merito alla vertenza Denso ci destano molta preoccupazione.

Gli esuberi annunciati che ridurrebbero l’organico dagli attuali 834 a 635 lavoratori, e l’incertezza sugli investimenti verso una diversificazione delle produzioni, unite alla conferma solo verbale della volontà della casa madre giapponese di proseguire l’attività a San Salvo, evidenzia quanto l’esistente tavolo istituzionale “Regione-Governo” non ha finora portato a risultati concreti e tangibili a difesa del lavoro e del futuro dell’azienda.

Il Partito Democratico esprime dunque la propria  preoccupazione sulla vertenza Denso e allo stesso tempo non accetta le parole espresse dal sindaco di San Salvo, Emanuela De Nicolis che sembra essere distante dal problema e interessata solo a dare sostegno al neo Assessore Regionale al lavoro.

Il Pd spera quindi, così come auspicato anche dal presidente della Provincia di Chieti, Francesco Menna, in un deciso e risolutivo cambio di passo.

Il momento che stiamo attraversando, e che dura da troppo tempo oramai, è delicato e difficile e la Regione Abruzzo in questi sei anni, non ha dato risposte concrete, così come la tanto e sempre decantata filiera “Comune-Regione”.

Il tempo delle chiacchiere è finito, il tempo dell’attesa è terminato. Occorrono fatti concreti e la Politica ha dei compiti: garantire i livelli occupazionali esistenti che, se dovessero ancora diminuire, causerebbero serie ripercussioni sul tessuto economico-sociale delle nostre realtà territoriali.

Pd del Vastese




IL CORDOVA SI LASCIA BENDARE DALLA POESIA

Nella giornata della festa del libro una performance di Cesira Donatelli

Pescara, 20 aprile 2024. Quello che domenica 21 aprile alle ore 12.20, porterà in scena, al teatro G. Cordova di Pescara, la poetessa Cesira Donatelli sarà un nuovo happening poetico originale e coinvolgente.

L’Associazione Editori Abruzzesi ha inteso riunire durante il prossimo week end, nel capoluogo pescarese, tante case editrici e tanti autori.  Tutti tra sabato e domenica, appunto, si alterneranno sul palco del   noto Teatro Gianni Cordova. Questa pregevole iniziativa, inserita nella Giornata dedicata alla festa del libro, ha potuto contare, fra le altre, sull’immediata adesione della casa editrice Masciulli Edizioni. Significativo ricordare che la poetessa Cesira Donatelli è legata alla Masciulli Edizioni, per la pubblicazione della sua silloge di poesia Nettare di Luce.

L’autrice abruzzese non è nuova a performance ideate per rappresentare i suoi versi attraverso esibizioni sempre inusitate e curiose. Interpretazioni volte a declamare la bellezza della natura e la necessità di tornare a sposarla quotidianamente, con azioni rispettose e amorevoli. Solo pochi mesi fa, durante la Notte dei Libri organizzata dalla Masciulli Edizioni, interpretava una sua lirica del titolo “Sposa ogni giorno tua Madre” indossando il suo personale abito da sposa. Il monologo che fece da apripista alla declamazione invitava a rispettare madre natura in quanto genitrice di ogni forma di vita, ricordava il significato dei quattro elementi naturali e sollecitava un ritorno alla semplicità. In una edizione del Salone Internazionale del libro di Torino, indossò un abito della tradizione contadina abruzzese per evocare, attraverso la poesia, la bellezza delle tradizioni e dei riti. Apprezzatissimi gli eventi in cui la poetessa benda il pubblico e lo culla attraverso la lettura dei suoi versi. L’ascolto al buio genera riflessioni profonde e inaspettate, creando discussioni e riflessioni ampie e autentiche.

Mai una poesia statica o canonica quella proposta dall’autrice abruzzese. Porta la sua firma l’hashtag #poesiaovunque. Il tutto fu concepito all’interno di una fattoria didattica e da quel giorno la sua poesia è stata composta e a raggiunto, veramente, tanti ovunque.

Cesira Donatelli con la sua opera Nettare di Luce ha calpestato lo scorso febbraio lo spazio Casa Sanremo Writers 2024, all’interno del Palafiori di Sanremo, essendo fra le autrici selezionate per questa importante rassegna culturale. Una penna, la sua, avvezza a ricevere riconoscimenti e cittadinanze onorarie, insomma un modo a dir poco sfizioso di fare e proporre poesia.

Quella a cui sta lavorando per domenica prossima sarà una performance dalle note colorate e dalle essenze ammalianti. Costante il sostegno della casa editrice Masciulli per le iniziative, sempre, nuove dell’autrice. Ultimamente per realizzare i suoi componimenti si sposta con a seguito una minuscola “scrivania da campo”, perché fermamente convinta che la poesia abbia componenti prossimi all’attività di ambulante, di girovago. Solo andando nell’ovunque si può meglio percepire la propria interiorità e si può accogliere quella degli altri, una semina e un raccolto continuo frutto della mescolanza delle sementi.

Dunque, l’invito ad un sentire vivace della poesia è per tutti ed è, per domenica 21 aprile presso il Teatro Gianni Cordova di Pescara. A moderare la presentazione di Cesira Donatelli il giornalista Tony Zitella. Sulla sua gradita carriera giornalistica, superfluo aggiungere qualsiasi lode, rilevante ricordare che Tony Zitella è l’autore dell’apprezzatissimo romanzo giallo dal titolo Il Giallo nel Verde edito Masciulli Edizioni.

La cultura serve a non servire, attingendo dalla sua fonte si vivranno meno carestie. 




PAROLE D’ABRUZZO

Due tappe: Alanno e Pescara

Alanno, 20 aprile 2024. Due nuovi appuntamenti per “Parole d’Abruzzo” di Daniela D’Alimonte:  oggi 20 aprile alle ore 18 l’autrice sarà ad Alanno presso la Casa della Cultura e dialogherà con Giovanni Assetta; mercoledì 23 aprile invece alle ore 17.00 sarà SpazioDonna WeWorld di Pescara, in via Saffi 11 a proporre la presentazione del libro moderato a sua volta dalla scrittrice Raffaella Simoncini.

Questo primo volume sull’Abruzzo immateriale targato“Comete. Scie d’Abruzzo”, collana diretta dallo scrittore Peppe Millanta vede la prefazione del giornalista e scrittore Giovanni D’Alessandro. Per Millanta con questo nuovo volume si va “scavare nelle parole, ricercare la loro origine, arrivare alla loro fonte, significa confrontarsi e mettersi in contatto con quello che siamo stati”, dunque anche la parola dice tantissimo sulla storia di un passato che va riscoperto e che inevitabilmente proietta verso il futuro.

Tra le sue pagine si passano in rassegna alcune delle parole più iconiche del dialetto abruzzese. Di ogni termine è stata riportata la trascrizione con alcuni segni convenzionali, e la trascrizione fonetica vera e propria. Inoltre sono state inserite attestazioni e varianti e anche il vivo uso nella letteratura locale, a opera di nostri scrittori, oppure la presenza in proverbi e tipici modi di dire. Per ciascuno di essi vi è soprattutto una precisa ricostruzione etimologica.

Daniela D’Alimonte è nata a Roccamorice e vive a Pescara. Nella vita svolge la professione di Dirigente scolastico, ha insegnato per 15 anni materie letterarie; è giornalista pubblicista e ha collaborato con la testata ‘Il Centro- Quotidiano d’Abruzzo’. É cultrice di ‘Dialettologia e Linguistica italiana’ presso la Facoltà di Lettere dell’Università ‘G. D’Annunzio’ di Chieti-Pescara e di ‘Linguistica e linguaggi settoriali’ presso la facoltà di Scienze Sociali della stessa Università. Studiosa ed appassionata della storia della lingua italiana e del dialetto, è autrice di numerosi volumi e saggi linguistici che riguardano in particolare la parlata abruzzese e la toponomastica. Dal 2007 è uno dei direttori artistici del Premio Nazionale Parco Majella; è organizzatrice di manifestazioni ed eventi culturali che tendono a promuovere e valorizzare il dialetto della propria regione; è presente nella giuria di numerosi Premi di poesia dialettali abruzzesi. Ha ricevuto il Premio Cultura 2016 della città di Moscufo.




MANIFESTAZIONE UIL E CGIL A ROMA

Il segretario generale Uil Abruzzo Michele Lombardo: “I governi mettano in campo politiche adeguate”

Roma, 20 aprile 2024. Si è svolta questa mattina a Roma la manifestazione nazionale di Uil e Cgil  per ribadire le richieste su  salute e sicurezza, diritto alla cura e sanità pubblica, riforma fiscale e tutela dei salari.

Grandissima partecipazione della Uil Abruzzo che ha raggiunto la Capitale con numerosi pullman. I manifestanti si sono radunati in piazzale Ugo La Malfa per poi dirigersi in corteo a piazzale Ostiense , dove si è svolto il comizio conclusivo, con gli interventi del  segretario generale nazionale Uil, Pierpaolo Bombardieri, e del segretario generale nazionale Cgil, Maurizio Landini.

Il segretario generale Uil Abruzzo, Michele Lombardo, ha ribadito: “Siamo qui per continuare a mobilitare e a chiedere ai governi nazionale e regionale di introdurre politiche adeguate a sostegno di sanità e sicurezza, riforma fiscale e tutela dei salari. Allo stato attuale, più di due milioni di lavoratori non hanno i contratti collettivi nazionali di lavoro rinnovati, questo significa non aumentare i salari e non dare maggiore potere di acquisto alle loro buste paga”.

“La delegazione regionale della Uil, oggi, ha partecipato alla manifestazione di Roma – ha aggiunto il segretario Lombardo – per dire anche alla Regione Abruzzo che i temi che toccano a livello nazionale riguardano anche quello regionale. A partire dalla sanità pubblica, per la quale noi chiediamo di investire risorse attraverso fondi strutturali e del Pnrr, per rimettere in campo una sanità pubblica regionale credibile e all’altezza della situazione e che dia diritto di cittadinanza sulla sanità a tutti gli abruzzesi”.

Barbara Del Fallo




LA MADONNA DELLO SPLENDORE

Grande interesse per il 43° Annuario di Studi. Questo pomeriggio, la presentazione in sala Buozzi. Ha aperto l’ incontro il Sindaco Jwan Costantini.

Giulianova, 20 aprile 2024. In una sala Buozzi gremita, si è rinnovato questo pomeriggio il tradizionale appuntamento con la presentazione dell’ Annuario di Studi “La Madonna dello Splendore”.

Moderati dal direttore della Biblioteca e dei Musei Civici Sirio Maria Pomante, sono intervenuti gli autori Cinzia Falini, Antonello Ciabattoni, Ottavio Di Stanislao, Matteo Nanni, Matteo Di Natale e Luciana D’Annunzio.

Hanno portato i saluti istituzionali, in apertura dei lavori, il parroco di San Flaviano don Enzo Manes, il presidente dell’associazione “Festa Maria. SS. ma dello Splendore” Luigi Martinelli  ed il Sindaco Jwan Costantini, che ha sottolineato il valore della pubblicazione, a buon titolo parte significativa e irrinunciabile del patrimonio editoriale, storico e culturale della Città di Giulianova.




MARSICA SHARING al Parlamento Europeo per l’Abruzzo

confronto su sviluppo, innovazione e prospettive future del territorio

Avezzano, 20 aprile 2024. Il team di Marsica Sharing, su invito dell’On. Elisabetta De Blasis, si è recato a Bruxelles per discutere di territorio, sviluppo e innovazione nelle giornate del 16, 17 e 18 Aprile.

La tavola rotonda è stata inaugurata dall’intervento di Marsica Sharing che, partendo dall’analisi delle criticità e delle problematiche riscontrate durante questi anni di attività svolta sul territorio, ha evidenziato l’importanza della capacità di adattamento come fattore chiave per il riscatto e la crescita delle aree interne.

Sono state poi ascoltate le testimonianze di diversi abruzzesi emigrati all’estero per necessità o scelta, che tuttavia provano ancora un forte legame con la propria terra di origine alle quale sentono di dover dare, in un modo o nell’altro, il proprio contributo.

Infine, si è discusso di bandi e possibilità che l’Europa può offrire ai giovani abruzzesi volenterosi di mettersi in gioco per il proprio territorio.

Alla tavola rotonda organizzata nelle stanze del Parlamento Europeo, dal titolo “Insieme per il futuro della Marsica e dell’Abruzzo”, hanno partecipato, oltre all’On. De Blasis, anche il Presidente dell’associazione Abruxells Monica Serracchia, il portavoce di Abruxells e Responsabile dei rapporti con le associazioni del Comites Belgio Claudio Vernarelli, la rappresentante di Confprofessioni Anna Di Domenicantoni, il rappresentante del Circolo Roseto degli Abruzzi Umberto Valentini ed altri giovani abruzzesi.

Nelle tre giornate trascorse a Bruxelles, l’associazione Marsica Sharing è stata guidata dall’entourage dell’On. De Blasis alla scoperta della storia e della vita del parlamento europeo. Quest’esperienza dimostra come gli sforzi dell’associazione, oramai al suo quarto anno di fervente attività, stiano portando ad ampliarne la rete anche al livello internazionale.

A questo proposito il Presidente di Marsica Sharing, Giorgio Calisi, ha commentato: “Per noi è stato un grande onore conoscere da vicino le istituzioni europee ed un’emozione unica confrontarsi su tematiche a noi care proprio all’interno delle aule parlamentari. Nei prossimi mesi continueremo a lavorare per il territorio nella speranza che questo dialogo costruttivo possa rimanere vivo.”

Chi è Marsica Sharing

Marsica Sharing è un ente del terzo settore (ETS) e nasce nel 2020 dalla volontà di un gruppo di ragazzi e ragazze di creare uno spazio dove poter condividere progetti e connessioni che possano favorire lo sviluppo della Marsica.

A quattro anni dal suo avvio, l’associazione, un vero e proprio incubatore di idee, conta 10 membri attivi che lavorano ai progetti sempre più rivolti all’ecosistema lavorativo e socioeconomico della Marsica. Grazie anche al supporto di persone che nella loro quotidianità danno contributo al territorio che vivono, sono molte le partnership attivate con le numerose realtà, associative e no, presenti sul territorio, con le quali collaborano e si sostengono a vicenda.




LA COOPERAZIONE SCIENTIFICA

L’IZS dell’Abruzzo e del Molise sigla un accordo con l’Agenzia di Regolazione e Controllo Fito e Zoosanitario dell’Ecuador

Teramo, 20 aprile 2024. La mattina di venerdì 19 aprile, nella sede dell’Istituto di Teramo, è stato ratificato un protocollo d’intesa di cooperazione scientifica strategica tra l’IZS dell’Abruzzo e del Molise e l’Agenzia di Regolazione e Controllo Fito e Zoosanitario (Agrocalidad) della Repubblica dell’Ecuador: una delle più importanti istituzioni pubbliche del Paese sudamericano che opera sotto il controllo del Ministero dell’Agricoltura e dell’Allevamento come Autorità nazionale per la protezione e il miglioramento della salute degli animali, della salute delle piante e della sicurezza alimentare.

L’accordo firmato dal DG dell’IZS di Teramo, Nicola D’Alterio, e dal Direttore di Agrocalidad, l’Ing. Wilson Patricio Almeida Granja, ha una durata di 5 anni e si concentra sul rafforzamento delle collaborazioni scientifiche, il trasferimento di competenze e conoscenze, lo scambio di ricercatori e lo sforzo congiunto nell’intercettare nuove linee di finanziamento per sostenere la ricerca scientifica. Un ruolo primario lo avrà la Formazione: sono previste attività formative specifiche su problematiche relative alla salute e al benessere degli animali, quindi l’organizzazione congiunta di corsi per medici veterinari, studenti e operatori sanitari.

“L’accordo ratificato oggi, oltre al trasferimento delle conoscenze, si fonda anche su una stretta collaborazione finalizzata allo sviluppo di attività di ricerca a livello internazionale nel campo della diagnosi veterinaria di malattie sottoposte a controllo ufficiale” – ha dichiarato il DG dell’Istituto Nicola D’Alterio – “Non è una novità, mi piace ricordare che esattamente due anni fa terminava nella provincia di Manabi, zona costiera dell’Ecuador, una nostra missione scientifica per una collaborazione sulle malattie trasmesse da vettori, in particolare le arbovirosi, studiate in prospettiva One Health. Collaborazione sostenuta dal Fondo Ítalo Ecuatoriano para el Desarrollo Sostenible e dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo che ha permesso a noi e ai collegi dell’ISS di lavorare sul campo a stretto contatto con esperti ecuadoriani”.

Per la ratifica del protocollo d’intesa è arrivato a Teramo anche Patricio Troya Suárez, Ministro Plenipotenziario dell’Ambasciata dell’Ecuador in Italia che ha sostenuto molto questo accordo di cooperazione “tra due prestigiose istituzioni come Agrocalidad e IZS di Teramo”. L’Istituto ha ricevuto il plauso per l’apertura alla negoziazione e il prezioso contributo nel mettere la propria esperienza al servizio dell’Ecuador, rafforzando in questo modo anche le relazioni internazionali tra i due Paesi.

Il Direttore Generale dell’IZS, nel ringraziare il Ministro Plenipotenziario per la presenza a Teramo, ha ricordato che sul finire del 2019, all’inizio della sua Direzione, ha avuto l’onore di ospitare l’allora Ambasciatore dell’Ecuador in Italia, Nelson Robelly Lozada, gettando le basi per possibili scenari di cooperazione nel campo della prevenzione, sorveglianza e diagnosi delle malattie esotiche degli animali: “Cooperazione che con questo protocollo d’intesa viene formalizzata e strutturata” – ha aggiunto D’Alterio – “rimarcando l’importanza della ‘politica internazionale’ per il nostro Istituto che ha nel Dna l’apertura al mondo e che trova linfa vitale proprio nel confronto con realtà scientifiche di primo livello, solo apparentemente distanti da noi, come quelle dell’Ecuador”.

Dopo la ratifica formale dell’accordo gli ospiti dell’Ecuador hanno voluto visitare alcune strutture scientifiche della sede centrale dell’IZS: il reparto Accettazione e Controllo, il Laboratorio Sicurezza Chimica degli Alimenti e dell’Ambiente e il reparto Biologia Molecolare e Tecnologie Omiche.

Nella delegazione presente in Istituto anche l’analista delle relazioni internazionali di Agrocalidad Maria Veronica Velandia Revelo e il teramano Alfredo Aramondi, rappresentante in Italia della CBEI, la Camera Binacional Ecuador Italia, che ha agevolato i contatti tra le due Istituzioni.




TORNA LA MOSTRA DEL FIORE FLORVIVA

La fiera di settore più longeva d’Abruzzo. Dal 25 al 28 aprile, al porto turistico, la 46esima edizione dell’evento dedicato a piante e fiori

Pescara, 20 aprile 2024. Piante, fiori, mostre di orchidee, bonsai e piante succulente, laboratori di coltivazione, corsi e consigli degli esperti per realizzare magnifici giardini e balconi verdi e fioriti. Saranno quattro giorni dedicati agli amanti della natura e agli appassionati di florovivaismo quelli in programma dal 25 al 28 aprile 2024 al porto turistico Marina di Pescara che ospiterà la 46esima edizione della Mostra del Fiore Florviva.

L’evento, il più longevo del settore in Abruzzo, è promosso da Arfa, Associazione regionale del florovivaismo abruzzese, e Assoflora, Associazione dei produttori florovivaisti abruzzesi, in collaborazione con la Camera di commercio Chieti Pescara.

Saranno circa 150 gli espositori che coloreranno il padiglione Becci e la piazza esterna del porto turistico con ogni tipologia di pianta e fiore, dalle più comuni alla più rare, arrivando a Pescara da tutta l’Italia, ma anche dall’estero. A esporre i propri prodotti, infatti, saranno anche delle aziende provenienti da Germania, Francia e Paesi Bassi. Anche quest’anno, inoltre, non mancheranno le mostre dedicate ad alcune specie particolarmente apprezzate. La prima sarà quella promossa per il terzo anno di seguito in collaborazione con la sezione abruzzese dell’Associazione Triveneta Amatori Orchidee, rappresentata in Abruzzo da Anna De Medio, che porterà in esposizione numerose varietà di orchidee, di cui alcune anche molto rare, coltivate dai soci di tutta Italia. Ci sarà poi la mostra delle piante succulente, realizzata grazie alla presenza dell’Associazione Italiana Amatori delle Piante Succulente, sezione Abruzzo, Molise e Marche, che consentirà ai visitatori di ammirare queste piante e scoprire le loro peculiarità grazie alla guida del segretario di sezione, Domenico Rocchi, e degli amici dell’associazione. Gli amanti dei bonsai, invece, potranno deliziarsi con tante varietà messe in vetrina grazie alla mostra amatoriale dedicata agli affascinanti alberi in miniatura curata da Raffaello Pellicciotta di Pescara e Carmine Iezzi di Montesilvano.

Tra le novità dell’edizione 2024 ci sarà l’iniziativa “Giardini in Mostra”, un allestimento nella piazza centrale del Marina di Pescara realizzato con la partecipazione di 10 aziende abruzzesi che daranno vita al più grande giardino mai realizzato in 46 edizioni della Mostra del Fiore Florviva.

Durante la quattro giorni pescarese, spazio sarà dedicato poi agli studenti del territorio grazie alla collaborazione tra la Mostra del Fiore Florviva e l’Università europea del Design. La Ued, infatti, porterà in esposizione i quattro progetti elaborati nell’ambito del concorso nazionale “Balconi per Roma” e selezionati per il Festival del Verde e del Paesaggio di Roma. Nel dettaglio, sarà possibile visionare i prototipi: “Il suono della rugiada” di Matteo Ramundi e Melissa Sideri; “Ecozen” di Giammarco Petrillo e Priscilla D’Antonio; “Frame” di Roberta Del Roscio, Flavia Di Petrucci e Alessia Di Marco; “Libertà verde” di Ester Venditti e Lara Di Biase.

«Inauguriamo questa nuova stagione al Porto turistico Marina di Pescara con uno degli eventi più attesi dell’anno: la Mostra del Fiore Florviva», dichiara il presidente della Camera di commercio Chieti Pescara, Gennaro Strever. «Un plauso agli organizzatori che stanno preparando una edizione da record, con oltre 150 espositori provenienti da tutta Italia. La Camera di commercio Chieti Pescara ha da sempre creduto in questa manifestazione che sposa i temi della sostenibilità e dell’ambiente, dando risalto ad uno dei settori più fiorenti dell’economia regionale. Da quest’anno, gli organizzatori potranno anche contare sulla creatività degli studenti di alcuni istituti, testimoniando l’attenzione dell’ente alla formazione di nuove competenze da spendere nel mercato del lavoro».

Nel corso della manifestazione, oltre all’ampia scelta di fiore, piante ornamentali, da orto e da frutta, ci sarà spazio anche per laboratori e corsi gratuiti su temi che spazieranno dalla potatura alla concimazione, passando per la cura delle piante più delicate.

«Il numero di edizioni raggiunte e la qualità dell’esposizione, che aumenta ogni anno», evidenzia Guido Caravaggio, presidente di Assoflora, «dimostra che le aziende di questo settore, in termini di professionalità, hanno molto da dire. In Abruzzo ci sono circa 250 imprese che muovono un volume di affari di circa 80 milioni di euro annui, dando lavoro a un numero di addetti che varia tra le 3.000 e le 5.000 persone, a seconda delle stagioni. Si tratta quindi di un settore piccolo rispetto ad altri, ma il fatto che la nostra associazione è attiva da decenni, così come la fiera, denota la capacità degli operatori di voler collaborare per crescere tutti insieme. E questo non può che renderci orgogliosi».

«Siamo pronti per tornare con un appuntamento diventato, nell’arco di quasi 50 anni, un punto di riferimento in Abruzzo per tutti gli operatori del settore, ma anche per gli amanti delle piante e dei fiori», commenta Remo Matricardi, presidente Arfa. «Dopo gli anni difficili del Covid, finalmente la manifestazione, dallo scorso anno, è tornata a contare sui numeri pre-pandemia, con circa 80 mila visitatori nell’edizione 2023. Numeri che siamo certi aumenteranno in questa edizione in cui avremo a disposizione un giorno in più e la giornata festiva del 25 aprile, quando è in programma il taglio del nastro».

La manifestazione, a ingresso gratuito, sarà aperta al pubblico dalle 10.00 alle 20.00. Il taglio del nastro è in programma giovedì 25 aprile alle ore 11,30 alla presenza degli organizzatori e dei rappresentanti delle istituzioni locali.

Programma completo:

GIOVEDÌ 25 APRILE

Ore 11.00 Apertura “Giardini in Mostra”

Ore 11.30 Inaugurazione Mostra del Fiore Florviva edizione 2024

Ore 11.30 Laboratorio piante succulente a cura di A.I.A.S. – Discussione degli inerti nella preparazione dei terricci (Relatore Francesco Zavattaro)

Ore 15.30 Laboratorio orchidee a cura di A.T.A.O. – Phalaenopsis: Cura e Concimazione”

Ore 16.30 Parliamo di Bonsai a cura di Amatori Bonsai

VENERDÌ 26 APRILE

Ore 11.00 Laboratorio piante succulente a cura di A.I.A.S. – Tecnica di rinvaso

Ore 15.30 Laboratorio orchidee a cura di A.T.A.O. – Le orchidee da esterno: I Cymbidium

Ore 16.30 Parliamo di Bonsai a cura di Amatori Bonsai

SABATO 27 APRILE

ore 10.00 Recital di poesia a cura di Ass. Culturale Teatranti D’Abruzzo

ore 15.00 Scopriamo il mondo dei Bonsai a cura di Amatori Bonsai

ore 16,00 Laboratorio orchidee a cura di A.T.A.O. – In quanti modi possiamo coltivare le Phalaenopsis

Ore 17.00 Laboratorio piante succulente a cura di A.I.A.S. – Laboratorio semine

DOMENICA 28 APRILE

Ore 10.00 Recital di poesia a cura di Ass. Culturale Teatranti D’Abruzzo

Ore 12.00 Laboratorio orchidee a cura di A.T.A.O. – Phalaenopsis: Cura e Concimazione

Ore 15.30 Laboratorio piante succulente a cura di A.I.A.S. – Come difendersi dalla Cocciniglia

Ore 16.30 Il mondo dei Bonsai a cura di Amatori Bonsai




DISSESTO IDROGEOLOGICO, nuova ordinanza di interdizione

Riguarda il condominio Bella Dormiente. Il sindaco Diego Ferrara: “Un atto a tutela della popolazione, a fronte di dati che attestano il peggioramento della situazione”

Chieti, 20 aprile 2024. Nella mattinata odierna il sindaco Diego Ferrara ha firmato una nuova ordinanza di interdizione e a tutela dell’incolumità pubblica, a causa del dissesto idrogeologico. L’atto riguarda il Condominio Bella Dormiente situato in via don Giovanni Minzoni.

“Il provvedimento si è reso necessario a fronte degli ultimi dati sul monitoraggio della situazione idrogeologica nella zona interessata, una delle più colpite dal dissesto, per questo tenuta sotto strettissimo controllo dal Comune grazie alla sinergia voluta e attivata con la Protezione civile nazionale, regionale e comunale, nonché con l’Università d’Annunzio, con cui abbiamo un continuo rapporto di collaborazione, che si è rafforzato con il riconoscimento dello stato di emergenza da noi chiesto e ottenuto con decreto del Governo in agosto – spiega il sindaco Diego Ferrara – Proprio l’ultima relazione di questo composito gruppo che coinvolge attivamente il Dipartimento di Ingegneria e Geologia del nostro Ateneo, rileva la presenza di una condizione “estremamente pericolosa” per l’area di Santa Maria, perimetrata con delibera di giunta di luglio 2023 e inserita nel Piano di assetto idrogeologico, un atto che abbiamo prodotto perché da anni mancava un aggiornamento.

L’ordinanza di  “interdizione all’uso” verrà notificata ai soggetti preposti ed è stata assunta perché l’edificio risultava ancora abitato e bisognava mettere in sicurezza i condomini, circa 40 persone, con i quali si sta già interloquendo e molti dei quali hanno già individuato delle sistemazioni alternative. I nuclei rimasti saranno ospitati per ora nelle strutture ricettive convenzionate per l’accoglienza in emergenza, ma è nostra intenzione intercettare anche altre opzioni, non ultima quella di poter usufruire di appartamenti liberi, da affittare grazie ai contributi per autonoma sistemazione, somme di cui può disporre chi si trova in queste condizioni. Molti cittadini che hanno dovuto abbandonare le proprie case possono farvi affidamento, richiedendolo attraverso l’avviso pubblico che abbiamo predisposto non appena attivati i fondi di protezione civile dedicati.

Le criticità che hanno portato all’ordinanza hanno visto peggiorare di mese in mese la situazione anche del condominio Bella Dormiente: interessata è soprattutto la zona nord est e l’angolo sud ovest, come emerso anche dalle misurazioni effettuate mediante indagini geognostiche e satellitari.

Le lesioni sono diffuse e di diversa entità, si legge nella relazione: ci sono lesioni di tipo danno leggero (minore e uguale a 2 mm) per un’estensione minore di 1/3 della superficie del fabbricato e di tipo medio-grave (minore di 2 mm e minore-uguale a 5 mm) ed in talune situazioni anche del tipo gravissimo (minore-uguale a 5 mmm) per un’estensione minore di 1/3, chiaramente visibili sulle tamponature tramezzature” e, inoltre: “il cedimento che coinvolge il lato nord est del fabbricato è particolarmente evidente, con danneggiamento di tutti i piani in elevazione e conseguente perdita di orizzontalità dei solai e malfunzionamento degli infissi. Il provvedimento ha carattere di temporaneità, in quanto è legato all’attivazione e alla durata necessaria all’esecuzione di azioni e interventi tesi a riportare le condizioni nei limiti della sicurezza a garanzia della pubblica incolumità. È al momento l’unico strumento possibile ad assicurare i residenti da pericoli, disagi ed eventuali danni. Sapevamo da subito che questo dissesto, insieme a quello economico e finanziario, sarebbe stato uno dei problemi più grandi dell’Amministrazione, per questo, pur avendo altrettanto gravi problemi economici, abbiamo attivato tutte le azioni possibili e mai esperite prima: interventi per la messa in sicurezza della zona, già presenti nel nostro primo triennale delle Opere pubbliche; ampliamento e finanziamento dei monitoraggi  che ci hanno consentito di tenere costantemente sotto controllo la situazione, intervenendo con atti di interdizione sia su condomini e sia sulle due scuole presenti in area; creazione di una unità di studio e intervento con Agenzia della Protezione civile nazionale, con quella regionale e anche con l’Università d’Annunzio; abbiamo aggiornato la perimetrazione delle aree pericolose inserendo quelle non incluse nella cartografia PAI, azione attesa da anni, necessaria per avere ulteriori attenzioni e fondi per agire su un fronte più esteso; lo stato di emergenza lo abbiamo chiesto noi, pressando attraverso la Regione perché anche Chieti potesse avere un fronte aperto e riconosciuto per combattere il fenomeno come altre città abruzzesi e italiane. Nel frattempo, abbiamo messo in cantiere interventi che stanno per partire nella zona, insieme ad altre attività anche per cominciare a parlare del futuro degli edifici dove si trovano alloggi divenuti pericolosi, alcuni dei quali da abbattere. Il tutto condividendo sempre con i residenti, i comitati e le autorità del territorio le azioni necessarie a tutelare la vita delle persone, di cui siamo responsabili come istituzione cittadina”.




ORTONA DEVE RIPARTIRE

Ortona Popolare parteciperà alle prossime elezioni amministrative per un progetto utile alla comunità

di Tommaso Coletti

Ortona, 20 aprile 2024. Dopo tante incertezze provocate dall’amministrazione uscente, guidata da Leo Castiglione, da venerdì 12 aprile la città è stata affidata al Commissario prefettizio, viceprefetto dr. Gianluca Braga, funzionario esperto e capace.

Appena insediato, affiancato dai dirigenti del Comune, si è messo subito al lavoro per esaminare i vari fascicoli da troppo tempo chiusi nei cassetti, per dare le indicazioni necessarie a far ripartire la macchina amministrativa, ormai ferma da mesi a causa dell’instabilità della maggioranza che sosteneva la Giunta Castiglione.

Il secondo mandato del Sindaco Leo Castiglione, già dall’insediamento nell’estate 2022, ha infatti mostrato delle criticità a causa di un’eccessiva litigiosità ed una evidente debolezza della maggioranza.

In due anni, dopo che la Giunta è stata cambiata più volte e dopo che il Sindaco ha coinvolto Emore Cauti e Giorgio Marchegiano nel governo della Città, le tensioni nella maggioranza sono esplose e il Sindaco ha dovuto azzerare per la terza volta la Giunta Comunale,  subito dopo le elezioni regionali del 10 marzo scorso.

Sarà un caso, ma l’iniziativa del Sindaco ha avuto più il sapore di un regolamento dei conti all’interno della maggioranza che un dissidio su questioni amministrative che riguardano la Città!

Dal 15 marzo scorso, comunque, la Città di Ortona era rimasta senza guida, completamente paralizzata a causa dell’impossibilità del Sindaco di adottare provvedimenti utili per l’amministrazione della Città, non avendo ricostituito una Giunta comunale e con il bilancio in gestione provvisoria (in questo caso le uniche spese consentite dalla legge sono quelle per il personale, i mutui, i contratti in essere e in generale quelle obbligatorie per legge, necessarie per evitare danni patrimoniali certi e gravi all’ente).

Il Sindaco, pur non potendo fare da solo, non si è preoccupato di ricostituire una Giunta comunale come previsto dalla legge. Nello stesso tempo ha comunicato alla città che non si sarebbe dimesso, non preoccupandosi così del vuoto amministrativo che aveva provocato.

Inoltre, non solo non ha ricostituito la Giunta ma non ha provveduto nemmeno a portare in Consiglio comunale il bilancio di previsione, già predisposto dalla Giunta dimissionata. Nemmeno la diffida del Prefetto di Chieti è riuscita a fargli cambiare idea (sostanzialmente: non mi dimetto, non faccio niente e resto fino a quando mi cacciano), lasciando il Comune senza amministrazione fino all’arrivo del Commissario!

Di fronte all’inaccettabile posizione del Sindaco, hanno fatto bene i nove consiglieri comunali a dimettersi per evitare alla Città un ulteriore mese di vuoto amministrativo.

Gli ortonesi adesso possono stare tranquilli perché il Commissario, che ha tutti i poteri del Sindaco, della Giunta comunale e del Consiglio Comunale, potrà amministrare senza limiti, naturalmente facendo gli interessi della collettività.

Chi sostiene che il Commissario è un danno per la città sbaglia! Certo è un danno per quelle liste civiche o forze politiche che hanno fallito nell’attuare un progetto su cui avevano ottenuto il consenso degli elettori, facendo commissariare il Comune.

Sono certo che le forze politiche e quelle civiche che operano ad Ortona non faranno mancare il loro sostegno e i loro suggerimenti al Commissario.

Ortona Popolare, forza civica democratica, moderata e popolare, farà la sua parte e lavorerà affinché la città, nel prossimo futuro, possa tornare ad essere guidata da un’amministrazione rinnovata nei metodi e formata da donne e uomini che vogliono davvero mettersi al servizio della comunità.

La nuova amministrazione comunale, ad esempio, dovrà avere la capacità di portare a termine la realizzazione delle infrastrutture portuali e turistiche, di reinserire la nostra zona industriale nell’ambito delle competenze dell’ARAP (Agenzia Regionale per le Attività Produttive) e tutelare il nostro comparto agricolo, magari promuovendo l’unione delle cantine sociali dell’ortonese nell’interesse degli agricoltori. Bisogna ripartire dalle imprese, dai professionisti e dal lavoro per dare modo alla nostra comunità di continuare a vivere assicurando benessere per tutti.

Con questi obiettivi Ortona Popolare, proseguendo innanzitutto il confronto con le forze politiche e civiche che hanno condiviso la qualificata e costruttiva opposizione in Consiglio comunale e con chi ha contribuito a liberare la città dall’immobilismo degli ultimi mesi, parteciperà alle prossime elezioni amministrative con donne e uomini, giovani e meno giovani, con la giusta preparazione e con lo spirito di servizio adeguato per dare vita ad un progetto partecipato e inclusivo, capace di attuare un programma concreto che sia utile alla comunità ortonese.




LA VEGLIA PER LE VOCAZIONI

Domani a Raiano alle ore 21. Mons. Fusco: siamo tutti chiamati a riscoprire la vocazione a “creare casa”

Sulmona, 19 aprile 2024. Si terrà domani 20 aprile, alle 21:00, presso la parrocchia di Santa Maria Maggiore in Raiano, la veglia di preghiera per le vocazioni che la Chiesa universale celebra in occasione della Giornata mondiale delle Vocazioni, giunta ormai alla sua 61° edizione, e che desidera essere un momento di partecipazione sinodale per chiedere sante e abbondanti vocazioni per il mondo intero.

La liturgia vespertina sarà presieduta dal Vescovo diocesano mons. Michele Fusco e coadiuvata dal parroco di Raiano, don Daniele Formisani, e dall’equipe di pastorale vocazionale, diretta da don Giacomo Tarullo. Saranno presenti anche i seminaristi diocesani, studenti del Seminario Regionale di Chieti, i religiosi e le aggregazioni laicali presenti in diocesi.

“Pregare per le vocazioni – afferma mons. Fusco – significa mettersi in ascolto dello Spirito Santo affinché tutti possiamo comprendere qual è la volontà di Dio per ciascuno nel mondo e all’interno della Chiesa per testimoniare la bellezza del vivere in comunione”. Da qui l’invito di Mons. Fusco a pregare “perché, come ci ha promesso Gesù, dalla nostra preghiera dipenderà il futuro delle vocazioni e, dunque, delle nostre comunità parrocchiali”.

Al centro della veglia il tema scelto direttamente da Papa Francesco: “Creare casa”, che spiega come “in tutte le nostre istituzioni dobbiamo sviluppare e potenziare molto di più la nostra capacità di accoglienza cordiale […], le comunità come la parrocchia e la scuola dovrebbero offrire percorsi di amore gratuito e promozione, di affermazione e di crescita […], come evidenziato nel documento Christus Vivit dello stesso papa Francesco, scritto ai giovani nel 2019.

L’appuntamento è, allora, per domani sera, sabato 20 aprile, alle 21:00, per vivere un momento d’intimità col Signore, Buon Pastore, e perciò con la Chiesa madre e custode di ogni vocazione.




LA CRISI ENERGETICA IN EGITTO

Cause, Implicazioni e Prospettive Future

Pescara, 19 aprile 2024. L’Egitto, una volta noto per la sua ricchezza di risorse energetiche e la sua posizione chiave nel panorama energetico regionale, si trova ora sull’orlo di una crisi senza precedenti nel settore. La crescente instabilità geopolitica, i problemi infrastrutturali e la riduzione della produzione di gas naturale hanno scatenato una situazione di emergenza che potrebbe avere ripercussioni a livello nazionale e internazionale.

Le Cause della Crisi Energetica

L’Egitto, tradizionalmente un esportatore di gas naturale, si trova ora nella difficile situazione di dover diventare un importatore netto di energia. Questo cambiamento di status è dovuto a diversi fattori, tra cui la riduzione della produzione di gas nei giacimenti esistenti. Uno dei principali giacimenti, Zohr, proprietà di Eni, ha registrato una diminuzione della produzione, mettendo ulteriormente sotto pressione il sistema energetico egiziano.

Inoltre, la situazione geo-politica instabile nella regione, inclusa la guerra nella Striscia di Gaza e gli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso, ha reso difficile il trasporto e il commercio di energia attraverso il Canale di Suez, complicando ulteriormente la situazione energetica dell’Egitto.

Le Implicazioni per l’Egitto

Le conseguenze della crisi energetica in Egitto non si limitano al solo territorio nazionale. L’instabilità nel settore energetico egiziano potrebbe avere ripercussioni significative anche per gli attori regionali e globali. Per l’Unione Europea, ad esempio, l’Egitto è un importante partner nel settore energetico, e una crisi nel paese potrebbe influenzare l’approvvigionamento di energia per l’intera regione mediterranea.

Inoltre, l’Italia potrebbe essere particolarmente interessata a questa situazione, considerando il ruolo chiave del Mediterraneo Orientale nel suo approvvigionamento energetico. La crisi energetica in Egitto potrebbe comportare una maggiore dipendenza dalle forniture energetiche provenienti da altre fonti, con possibili conseguenze economiche e geopolitiche per l’Italia e l’Europa nel suo complesso. Questa dipendenza potrebbe influenzare direttamente il costo per kwh per le famiglie e le imprese italiane, aumentando la pressione sui consumatori.

Maggiori paesi importatori di energia dell’Egitto

in rosso, i paesi più dipendenti. in rosa, quelli dipendenti in misura minore

Le Possibili Soluzioni per fronteggiare la crisi energetica

Nonostante la gravità della situazione energetica in Egitto, esistono ancora alcune prospettive e soluzioni che potrebbero contribuire a mitigare la crisi e a garantire una maggiore stabilità nel settore. Una possibile strada da seguire potrebbe essere l’investimento nelle energie rinnovabili. Attualmente, le rinnovabili coprono solo una piccola parte del fabbisogno energetico egiziano, ma un aumento degli investimenti e degli sforzi potrebbe portare a una maggiore diversificazione delle fonti energetiche e all’introduzione dell’energia solare come alternativa sostenibile. Tali iniziative non solo ridurrebbero la dipendenza dalle importazioni di gas, ma potrebbero anche contribuire a ridurre la bolletta della luce delle famiglie egiziane.

Inoltre, è essenziale affrontare i problemi infrastrutturali che stanno contribuendo alla riduzione della produzione di gas naturale. Investimenti nella manutenzione e nello sviluppo delle infrastrutture energetiche potrebbero contribuire a garantire una maggiore efficienza e una produzione più stabile nel lungo termine.

Dal punto di vista geopolitico, è fondamentale per l’Egitto stabilire relazioni solide con i suoi vicini regionali e con i partner internazionali. La collaborazione con paesi come Israele, Giordania e l’Unione Europea potrebbe portare a soluzioni condivise per affrontare le sfide energetiche comuni e a una maggiore sicurezza nell’approvvigionamento energetico per tutti gli attori coinvolti. Inoltre, diversificare la base dei fornitori potrebbe ridurre il rischio di interruzioni nell’approvvigionamento energetico e contribuire a una maggiore stabilità nel lungo termine.

Prospettive Future della situazione energetica in Egitto

In conclusione, la crisi energetica in Egitto rappresenta una sfida significativa non solo per il paese stesso, ma anche per l’intera regione mediterranea e per gli attori globali coinvolti nel settore energetico. La riduzione della produzione di gas naturale, la situazione geo-politica instabile e i problemi infrastrutturali stanno contribuendo a una situazione di emergenza che richiede soluzioni urgenti e coordinate.

Tuttavia, nonostante le difficoltà, esistono ancora opportunità per affrontare la crisi e per garantire una maggiore stabilità nel settore energetico egiziano. Investimenti nelle energie rinnovabili, miglioramenti infrastrutturali e una maggiore cooperazione internazionale potrebbero contribuire a superare le sfide attuali e a garantire un futuro più sicuro e sostenibile per l’Egitto e per la regione nel suo complesso.

Fonte: https://www.prontobolletta.it/news/crisi-energetica-egitto-2024/




L’ABRUZZO DEI POETI

Giornata Mondiale del Libro Unesco 2024. Un libro, una poesia. I poeti ricordano i poeti. Martedì 23 aprile, ore 17, presso la Fondazione La Rocca

Pescara, 19 aprile 2024. “Alcuni libri sono immeritatamente dimenticati; nessuno è ricordato immeritatamente.” Così scriveva il grande poeta inglese Wystan Hugh Auden. È con questo spirito che, in occasione della Giornata mondiale del libro e della lettura dell’Unesco, che cade quest’anno martedì, 23 aprile, 17 poeti parteciperanno alla terza edizione dell’evento “Un libro una poesia: i poeti ricordano i poeti”.

Nel corso della serata, ideata e condotta da Dante Marianacci, presidente della Casa della poesia in Abruzzo – Gabriele d’Annunzio, in collaborazione con la Fondazione La Rocca, presieduta da Ottorino La Rocca, ciascun poeta partecipante leggerà una breve poesia di un poeta abruzzese scomparso, da d’Annunzio ai giorni nostri, commemorandolo brevemente, anche attraverso il libro dal quale la poesia è tratta; poi leggerà un proprio componimento in omaggio al poeta che verrà ricordato.

Ecco l’elenco dei poeti partecipanti e, tra parentesi, di quelli che verranno commemorati: Vittorina Castellano, Rosetta Clissa (Gabriele d’Annunzio), Daniela D’Alimonte (Giuseppe Tontodonati), Franca Di Bello (Marco Tornar), Nicoletta Di Gregorio (Rita Ciprelli), Francesco Di Rocco (Ubaldo Giacomucci), Nunzia Macciocca (Domenico Stromei), Elena Malta (Ottaviano Giannangeli), Dante Marianacci (Clemente Di Leo), Mara Motta (Ennio Flaiano), Leda Panzone Natale (Alfredo Luciani), Sonia Pedroli (Annamaria Albertini), Daniela Quieti (Igino Creati), Paolo Rosato (Tonia Giansante), Stevka Šmitran (Carlo Lizza), Flora Amelia Suárez Cárdenas (Benito Sablone), Marco Tabellione, Patrizia Tocci (Vito Moretti)




RESTAURARE L’EX RETTORATO

Conservare un pezzo di storia dell’Università D’Annunzio

Pescara, 19 aprile 2024. Si apprende dalla stampa locale che l’Università G. D’Annunzio Chieti-Pescara ha deciso di abbattere entro breve termine l’edificio che ospitava l’ex Rettorato, realizzato tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70.

La costruzione del fabbricato fu il primo passo per la realizzazione della città universitaria a Madonna delle Piane di Chieti Scalo, all’interno di una ipotesi generale di assetto di cui voleva rappresentare un caposaldo. Il suo progetto è a firma dello Studio BBPR (Gian Luigi Banfi, Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti ed Ernesto Nathan Rogers), costituito da professionisti che hanno svolto un ruolo importante nello sviluppo della cultura architettonica italiana del dopoguerra.

La decisione è stata annunciata dal Rettore e presa dal Consiglio d’ Amministrazione dell’Università a seguito di problemi strutturali e di una parziale inagibilità del fabbricato. Al suo posto si ipotizza uno spazio verde, un piccolo anfiteatro o una piazza. Questo è quello che riporta l’articolo; se ne deduce che la scelta non deriva da un progetto significativo ma solo da una valutazione a priori basata su un discutibile raffronto tra gli oneri della demolizione (comunque superiori ai due milioni di euro) e quelli di un restauro statico e funzionale necessario, del resto, per molti edifici coevi. Dopo il mancato completamento e la successiva demolizione dell’edificio per la Casa dello Studente di Giorgio Grassi, un altro episodio di architettura verrebbe eliminato.

La decisione di abbattere l’edificio non ci sembra condivisibile: con la sua demolizione si elimina una testimonianza importante del percorso formativo del Campus Universitario di Chieti, l’edificio col quale fu posta la sua prima pietra.  Per il progetto fu emanato un Concorso di idee ad inviti, vinto da uno Studio di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e internazionale del ‘900 che ha portato nella ricostruzione italiana il tema del rapporto tra tradizione e modernità, animando il dibattito anche con la direzione che Ernesto Rogers esercitò nelle maggiori riviste del settore.   

Perciò si può dire che l’ex Rettorato, anche al di là della sua qualità intrinseca, ha un valore significativo sia per la formazione del Campus che nell’ambito dell’architettura del ‘900.

L’edificio, inoltre, è stato inserito all’interno del “Censimento delle architetture italiane dl 1945 a oggi” promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e la sua scheda è stata curata, tramite la Soprintendenza – Direzione Regionale per l’Abruzzo, dal Dipartimento di Architettura della nostra Università. Quindi lo stesso Ateneo che lo ha segnalato adesso ne decreta l’abbattimento.

Chiediamo all’Università di ritornare sui suoi passi; di considerare il valore dell’edificio, di coinvolgere in questa fase anche la Soprintendenza ABAP ed il Dipartimento di Architettura nel trovare modalità e strategie per la sua salvaguardia e conservazione in un restauro che ne recuperi l’utilità per l’Ateneo, finalizzando a questo le somme stanziate. Si tratta di un edificio pubblico con una firma autorevole che tuttavia non gode di tutela perché non presenta ancora il requisito dei 70 anni di vita previsto dal Codice dei beni culturali per la verifica e la dichiarazione dell’interesse culturale. Questo è un grande limite del Codice che ha dilatato il precedente termine di 50 anni. Ciononostante, chiediamo che un Ente preposto alla trasmissione della cultura voglia adoprarsi per conservare una testimonianza della sua stessa origine. Il Comitato Direttivo della Sezione Italia Nostra “L. Gorgoni” di Pescara           




LA FORMA DEL DESIDERIO

Andrea Magno da oggi in libreria e negli store online

L’Aquila 19 aprile 2024. Una raccolta di poesie del direttore artistico del Festival Autori in piazza di Chieti.  Andrea Magno scrive in versi da anni per la sua esigenza di esprimere le proprie emozioni. Lo fa di getto, su un foglio bianco. Esordisce nella poesia con Sotto falso nome, segue Sotto falso nome, Da qui ho un posto comodo, Fuori dal coro.

Ospite al Carta Carbone Festival, Sirmio International Poetry Festival e altri importanti appuntamenti letterari. Presente nelle riviste e antologie di settore. Dal 2016 è direttore artistico del Festival culturale Autori in Piazza a Chieti.

LA FORMA DEL DESIDERIO, ARKADIA, 2024

La poesia è un modo per guardare se stessi e gli altri?

Andrea Magno sperimenta questa ricerca con l’osservazione attenta del mondo

che lo circonda, che si trovi in riva al mare, immerso nel silenzio, puntando lo sguardo all’orizzonte, o nel caos di una metropoli.

L’introspezione scaturisce da momenti particolari, in cui l’occhio metaforico è rivolto alla propria anima, all’esistenza che palpita in ogni angolo dell’universo. Le mani del poeta scavano nelle onde e nell’aria in cerca di legittima felicità e di necessaria bellezza.  

Angelozzi Comunicazione




BEETHOVEN 5

L’Isa conclude la 49° stagione con Marco Boni sul podio, Yuanfan Yang al pianoforte. Sabato 20 aprile 2023, ore 18.00 L’Aquila, Ridotto del Teatro Comunale

L’Aquila 19 aprile 2024. Con la produzione dal titolo “Beethoven 5” interamente dedicata al genio di Bonn, l’Orchestra dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese conclude in grande stile la quarantanovesima stagione dei concerti sabato 21 aprile alle 18.00 sul palco del Ridotto del Teatro Comunale “V. Antonellini”. Per l’occasione, i professori dell’Orchestra dell’ISA saranno diretti da Marco Boni, uno dei direttori italiani in carriera più rappresentativo della sua generazione per la sua vasta esperienza internazionale, ospite delle migliori orchestre, nominato Direttore Onorario dai membri della Royal Concertgebouw Orchestra, dopo aver svolto attività di Direttore Principale della Concertgebouw Chamber Orchestra di Amsterdam per 18 anni.

Solista ospite il pianista britannico Yuanfan Yang, vincitore nel 2022 del Primo Premio alla 32ª edizione del prestigiosissimo Concorso Pianistico Internazionale “Alessandro Casagrande” dopo aver concluso precocemente e a pieni voti i suoi percorsi di studio alla Royal Academy of Music e al Royal College of Music di Londra e aver vinto numerose altre competizioni di rilievo in ambito internazionale.

Il ventiquattrenne eseguirà il Concerto n. 5 in mi bemolle maggiore op.73 uno dei più famosi concerti di pianoforte e orchestra del repertorio occidentale, potente e audace. Completa il programma un’altra opera iconica di Ludwig van Beethoven: la Quinta Sinfonia, anche detta “Del Destino”, certamente la più eseguita e la più universalmente conosciuta delle nove sinfonie, un vero spartiacque in tutta la storia della musica, noto per il suo vigoroso incipit, probabilmente il più famoso inizio sinfonico scritto, che con le sue quattro note introduttive ricorda il destino che bussa alla porta.

Il concerto, che verrà eseguito anche questa sera a Terni e domenica 21 aprile a Foligno, conclude una stagione molto positiva per l’Istituzione Sinfonica Abruzzese, come afferma il Presidente, il M° Bruno Carioti: “Quella che si conclude è una stagione che ha visto ancora una volta l’ISA incrementare i propri successi e consolidare la propria immagine di compagine di alto livello artistico. Ci sono stati alcuni eventi realizzati in collaborazione con altre Istituzioni che operano in campo musicale nel nostro territorio. Intendo ringraziarle per la loro disponibilità e confermare il nostro impegno per il territorio anche in futuro coinvolgendo anche altri soggetti. L’aumento del numero di abbonamenti e biglietti venduti testimonia che il rinnovamento dell’offerta artistica operata negli ultimi anni unita alla grande professionalità dei musicisti che compongono l’orchestra sta dando i suoi frutti. – Spiega Carioti che conclude: “Questa appena conclusa è la XLIX Stagione concertistica dell’ISA, la prossima sarà la L Stagione: abbiamo intenzione di celebrarla dal prossimo ottobre nella maniera più consona. Diamo intanto appuntamento al pubblico per la nostra ricca stagione estiva che riserverà grandi sorprese”.




IL MIO IMPEGNO IN POLITICA, PERCHÉ?

 di Mauro Spallucci

PoliticaInsieme.com, 19 aprile 2024. Da cristiano ho deciso di impegnarmi in politica perché oggi la politica serve. Cioè?

Chi ha senso di responsabilità ed ha a cuore il bene non può restare indifferente, a guardare o peggio…. mettersi a fare il “guardiano a pagamento oppure il mercenario” anche in politica. Vale a dire?

Si appartiene alla fede cristiana – religione incarnata – quando coerentemente e volontariamente si sceglie tra “m’importa o non m’importa” dell’altro. Ci vuole coraggio?

Si. Il coraggio dell’amore e del donarsi. Come quando la mamma offre il seno al suo bambino.

Ma la politica non è una cosa sporca?

No. La politica è un servizio nobile. Un servizio utile e necessario per costruire il futuro. Un sogno Comune. Un progetto costruito insieme. Come da sempre ci viene suggerito dalla Dottrina Sociale della Chiesa. La Dottrina Sociale della Chiesa è da attualizzare?

Innanzitutto, da conoscere. Poi da attualizzare. Riconoscendo la centralità della persona umana da cui discendono tutti i diritti che la nostra Costituzione Italiana riconosce e garantisce.

Tutto qui?

Il Bene comune è necessario per garantire ad ogni uomo di realizzarsi al meglio delle sue possibilità. Per questo bisogna sapere attualizzare, oggi più che mai, i principi di sussidiarietà e solidarietà. Vale a dire?

La sussidiarietà che permette ed aiuta i corpi intermedi e gli individui nelle iniziative sociali. La solidarietà per crescere nella  sensibilità verso gli altri, soprattutto per chi è in difficoltà, debole, fragile. E poi?

Di questi tempi il lavoro dovrebbe essere al primo posto nell’agenda delle priorità di ogni partito e politico. Ad ogni livello. Il lavoro dignitoso che serve per generare quel benessere sociale che aiuta la convivenza pacifica e serena in ogni territorio.

Soprattutto in quelli più complicati nei quali è indispensabile e non più derogabile arginare ogni fenomeno malavitoso. Quindi un sogno soltanto per giovani?

La politica serve per dare risposte e per anticipare il futuro. Si ha bisogno di politici coraggiosi,  capaci con il proprio esempio di indicare la strada da percorrere insieme per costruire il futuro. Pertanto, possiamo essere tutti – in alleanza – generativi di decisioni e scelte coraggiose. Per concludere?

Chi è cristiano sa distinguere tra un “prima e un dopo” poiché il cristianesimo fa nascere il “radicalmente nuovo”.

Per questo mi dispiace molto quanto qualcuno definisce i cristiani in politica “moderati”. In Italia oggi si ha bisogno di “risorse cristiane”. Ad iniziare dalla consapevolezza che il “profondo di me” è il rapporto con l’altro, la condivisione anzi essere nell’altro”. Il prossimo.

Il mio impegno in politica, perché? – di Mauro Spallucci – Politica Insieme




I COLLAGE IN CONCERTO

Oggi serata in sostegno del reparto di ortopedia dell’ospedale ore 21 – teatro comunale

Sulmona, 19 aprile 2024. Questa sera, alle ore 21, al teatro comunale, ci sarà il concerto dei Collage, una delle formazioni italiane più note della musica pop italiana nata alla fine degli anni ‘70. L’appuntamento è stato presentato ieri mattina nel capoluogo peligno nel corso di una conferenza stampa, che ha visto la partecipazione della formazione sarda, composta dal leader Tore Fazzi (voce solista e basso), Francesco Astara (batteria), Fabio Nicosia (tastiere, pianoforte e cori) e Uccio Soro (chitarre e cori).

Il concerto, promosso dall’Associazione Culturale Nomadi Fans Club Un giorno insieme di Sulmona, con il patrocinio del Comune di Sulmona, darà il via alla nuova edizione di “Musica e solidarietà – Una colonna sonora per la vita” a sostegno quest’anno del reparto di ortopedia dell’Ospedale di Sulmona. I posti a sedere sono numerati con prenotazione obbligatoria (per informazioni sulla serata si può contattare il 389 9737620 oppure scrivere a vbisestile@gmail.com).

“Dopo il successo delle precedenti edizioni – ha spiegato il presidente del Nomadi Fans Club, Vincenzo Bisestile – Ci siamo posti per il 2024 un nuovo obiettivo, che è quello di acquistare un macchinario di ultima generazione da destinare al Reparto di ortopedia dell’ospedale di Sulmona e da rendere disponibile per l’utenza del centro Abruzzo. Abbiamo scelto i Collage che hanno subito sposato questa iniziativa di musica e solidarietà”.

I Collage presenteranno al pubblico tutti i maggiori successi, come “Due ragazzi nel sole”, “Tu mi rubi l’anima” “donna musica”, “Sole rosso” e tutti gli altri, fino al più recente singolo “Rinasco”.

Sono sicuro che questo ecografo portatile arriverà all’ospedale di Sulmona – ha detto il fondatore del gruppo Tore Fazzi – Anche la musica fa bene alla salute e al benessere delle persone. Ringrazio l’associazione Nomadi Fans Club e Vincenzo Bisestile per averci coinvolto in questo progetto. Faremo una grande festa il 19 aprile. Canteremo tutti insieme e ci divertiremo. Sin dai nostri esordi siamo sempre venuti a suonare in Abruzzo. Ogni anno facciamo almeno cinque tappe in questa regione e siamo contenti di tornare a Sulmona, dove abbiamo suonato alcuni anni fa”.

I Collage hanno propiziato gli amori estivi di diverse generazioni. Con la loro musica hanno conquistato notorietà e successo negli anni Settanta e Ottanta, affermandosi con un pop melodico originale e coinvolgente. Nel 1976 si aggiudicarono il Festival di Castrocaro con “Due ragazzi nel sole”, mentre l’anno seguente si piazzarono al secondo posto al Festival di Sanremo con il brano “Tu mi rubi l’anima”.

Un brano, quello che arrivò secondo alla kermesse sanremese, che poi scalò le classifiche di gradimento, affiancandosi a dei big della musica nazionale e internazionale. Della formazione storica del gruppo, l’unico rimasto è Tore Fazzi. Tra un tour e l’altro la band partecipa ad altre tre edizioni del festival di Sanremo (alla XXIX edizione del 1979 con “La gente parla”, alla XXXI edizione del 1981 con “I ragazzi che si amano” e alla XXXIV edizione del 1984 con “Quanto ti amo”) e lancia in Spagna e Sudamerica “Como dos niños”, “Poco a poco…”, “La gente habla” e “Sol caliente”, versioni spagnole di alcuni tra i maggiori successi del complesso. Negli anni ’90 il rilancio discografico con l’album “Replay” (1994) e l’antologia “Settantaseiduemila” (2000). Nel 2003 nascono le nuove atmosfere di “Abitudini e no”, un progetto discografico di inediti dove le melodie italiane si vestono di sonorità e ritmi rock-blues e persino funky. Dal concerto registrato nell’agosto 2008 a Muro Leccese (Lecce) viene pubblicato un doppio album live nel 2010, che raccoglie le atmosfere delle ultime esibizioni e un nuovo singolo inedito: “Non ti dimenticherò”. Nel 2020, in piena pandemia, il frontman Tore Fazzi pubblica il suo primo album solista, “Lughe noa”, contenente tracce inedite in lingua sarda, oltre alla più classica delle melodie sarde, “No potho reposare”. Nel 2022 il gruppo ha pubblicato il singolo “Accanto”, mentre lo scorso anno è uscito “Rinasco”.




NUMERI DA CAMPAGNA ELETTORALE!

Se i numeri parlano, diranno pure qualcosa. E allora analizziamoli

Pescara, 19 aprile 2024. Nel gennaio del 2023 l’Amministrazione comunale fa sapere che la Fondazione Alberitalia darà il suo contributo per la rinascita della Riserva Dannunziana. Gratis, donando pini certificati, geneticamente simili, anzi migliori, di quelli andati a fuoco. La donazione garantisce l’ordine degli agronomi e forestali, prevede inoltre la messa a dimora, le cure colturali per i 3 anni successivi, le spese di progettazione tecnica di agronomi e forestali coinvolti: tutto a ZERO spese per il Comune!

A febbraio del 2023, in sede di Commissione Ambiente, i consulenti del comitato scientifico, coinvolti anche loro a titolo gratuito, danno i primi numeri della rinascita dopo l’incendio di agosto del 2021, che hanno interessato 5 ha del comparto 5, 5 del 4 e 0,5 del 4. Il dr Savini, in particolare, afferma che “il soprassuolo è stato ricostituito e già si potevano contare 1.500-2.000 piantine di Pino d’Aleppo nuove su ogni ettaro di terreno. Poi la siccità ha fatto scendere il numero a 600-1.000 unità per ettaro”. Suggerisce anche la bonifica del terreno dai resti del vecchio vivaio, da rifiuti vari e “l’affidamento di un incarico multidisciplinare per lavorare nelle parti percorse dal fuoco con un progetto SOFT che preveda l’eliminazione dei tronchi bruciati rimasti”.

Pochi giorni fa, aprile 2024, dopo gli incarichi “onerosi” dati a Alberitalia di redigere un documento di linee guida e ad  un agronomo forestale di redigere il piano di esbosco, a seguito dell’affermazione di Radici in Comune che nei numeri qualcosa non tornava, il Sindaco, durante un sopralluogo, fa sapere che “tra i pini d’Aleppo nati spontaneamente nelle varie aree, alcuni spostati per un loro successivo travaso, e i 200 donati da Alberitalia, la Riserva può contare oggi su … 510 esemplari!”. Nessuno scempio ambientale, quindi!

Inoltre, aggiunge accarezzando il novellame in crescita, il legname rimosso andrà all’asta, come dice la legge, “… perché quello che seguiamo è un iter di legge”. Al seguito del primo cittadino, l’Assessore Santilli sottolinea come l’acqua, quella necessaria, sia stata regolarmente data!

Il Sindaco poi in più di un’occasione chiosa sulla vicenda sottolineando che il periodo elettorale ha stimolato diverse persone a riunirsi in una lista “contro di lui” ma che in tale veste non hanno competenze in materia, che invece ha l’ordine degli agronomi e forestali. Punto!

Ma veniamo ai numeri

Alberitalia ha redatto il progetto “Indirizzi operativi per la rimozione delle piante danneggiate dal fuoco all’interno dei Comparti 4 e 5 della Pineta Dannunziana e Linee Guida per l’assetto forestale di tutta l’area protetta” per un compenso di circa 43 mila €!

Giuseppe Farina, agronomo forestale, è stato incaricato della “Progettazione Definitiva, Esecutiva, Direzione Lavori e redazione del CRE relativamente ai servizi di Rimozione delle piante danneggiate dal fuoco all’interno dei comparti 4 e 5 della Pineta Dannunziana” per un compenso poco oltre gli 8 mila €.

Delle 1.500-2.000 per ettaro, poi diventate per la siccità, contrariamente alle affermazioni dell’assessore al verde, 600-1.000 sempre per ettaro, oggi, comprese quelle “donate da Alberitalia”, la Riserva “può contare in totale su 510 esemplari”.

Ma dove sono finite, allora, le migliaia di piantine dello scorso anno? Decedute per  siccità? Sepolte dai tronchi rimossi nei loro letti di caduta? Sotto i trattori?




ANDREA PIGONATI E LA “REAL STRADA DEGLI ABRUZZI”

[Pubblicato dal “Centro Servizi Culturali” Castel di Sangro – L’Aquila 1983]

Di Franco Cercone

La viabilità da Castel di Sangro a Sulmona, a partire soprattutto dal valico di Roccaraso, ha costituito un problema che storicamente si è risolto solo nei nostri giorni, grazie alle rivoluzionarie tecniche di

costruzione delle autostrade.

Le tre direzioni che si schiudono all’orizzonte dal valico di Roccaraso o dalla piana peligna, cioè il Piano delle Cinque Miglia, il Quadro di S. Antonio (Bosco di S. Antonio) ed il Quarto di S. Chiara (Forchetta Palena), avevano costituito, fin dall’antichità, i canali naturali di comunicazione tra la Valle del Sangro – vera porta per il Sannio – e la Conca di Sulmona.

l diversi periodi storici portarono, in conseguenza di complessi fattori politici ed economici, a privilegiare ora l’una ora l’altra delle suddette direzioni, che avevano comunque a sud, come punto imprescindibile di riferimento, il valico di Roccaraso.

Nella tarda età repubblicana, all’arteria che univa Sulmo con Aufidena, si dà in genere il nome di via Minucia, “nome che certo essa aveva nel tronco meridionale, ben noto perché offriva un’alternativa all’Appia per portarsi a Brindisi”[1].

Poiché, come ha confermato la moderna archeologia, non può non supporsi un collegamento a valle (Conca Peligna) ed a monte (Quarto di S. Antonio) del pagus romano che affiora in località Zeppe, alle falde del Monte Mitra, oggi in tenimento di Cansano, tale arteria doveva snodarsi necessariamente lungo il Vallone della Mazza, che collega direttamente il Quarto di S. Antonio con la piana di Sulmona.

È pertanto nella suddetta località Zeppe (o Pantano), ricca di reperti archeologici, che andrebbero effettuate ricerche dirette ad individuare l’ubicazione del tanto discusso Tempio di Giove Lareno, menzionato dalla “Tavola Peutingeriana”, tanto più che nelle vicinanze è sopravvissuto un toponimo, Casa Minucia, che non richiede ulteriori commenti.

Non sappiamo quali eventi storici determinarono la distruzione dell’insediamento romano sito a valle del Quarto di S. Antonio ed al conseguente declino del Vallone della Mazza come veloce canale di collegamento tra gli Altopiani e l’area peligna.

Certo è che successivamente, tra l’VIII ed il X secolo, la presenza sempre più rilevante dei Volturnesi sul Piano delle Cinque Miglia, con i possedimenti intorno al Monastero di S. Maria de Quinquemilia e la grancia di Florina [2] (attuale Rocca Pia), il lento ma costante vivacizzarsi dell’industria ovina, costituiscono alcune fra quelle decisive premesse che portarono al consolidamento degli interessi e dei traffici sul Piano delle Cinque Miglia, sancito definitivamente, al tramonto del XIII sec., dalla via degli Abruzzi che collegava Firenze con Napoli, assurta a capitale del regno Angioino.

È da ritenersi tuttavia, che il passaggio per il Quarto di S. Antonio non restasse completamente in disuso. Anche se in modo discontinuo, esso dovette essere in parte utilizzato dalla cosiddetta “diaspora lombarda”, cioè “quel grande fenomeno migratorio di artigiani e mercanti che investì tutto il Regno ed in particolar modo l’Abruzzo, e che tracce profonde e durature ha lasciato proprio a Pescocostanzo” [F. Sabatini, op.cit.], nonché in circostanze particolari, come si evince dal seguente documento pubblicato dal Faraglia: “Bartholomeo de Pacili militi, civi Sulmone commissio ad adaptandas stratas et vias quibus itur a Sulmona usque Iserniam per partes vallis oscure, Peschi, Rivinigri et foroli quia sunt adeo occupatae et aquis pluvialibus et saxis et spinis occupatae quod non potest haberi transitus” [N. F. Faraglia , Codice diplomatico Sulmonese.Doc CIX, Lanciano 1888].

E se in tali circostanze non poteva “haberi transitus”, i traffici dovevano svolgersi attraverso il Quarto di S. Antonio, tanto più che le lotte esplose tra Sulmonesi e Pescolani nella prima metà del XIV sec. per il possesso delle Campora, un ampio territorio che si estende da Fonte Sulmontina (alle falde del monte Mitra) fino alla contrada Primo Campo (sita non lungi da Pescocostanzo), rivelano senza dubbio un movimento di merci e viaggiatori attraverso il Quarto di S. Antonio.

Il problema della viabilità sugli Altopiani Maggiori affiora di nuovo nell’ultimo ventennio del ‘700 durante la fase di progettazione della quarta Strada di Fabbrica, cioè la “Real Strada degli Abruzzi”, che doveva congiungere “la Capitale del Regno agli Abruzzi, fino a Chieti e al Mare Adriatico da una parte, e ad Aquila dall’altra”[3].

Il collegamento con l’Abruzzo era quasi inesistente in quanto, sottolinea il Di Vittorio, “solo attraverso piste e sentieri era possibile da Capua – attraverso Venafro, Isernia, Castel di Sangro, Sulmona e Popoli – raggiungere da un lato Avezzano, al confine con lo Stato della Chiesa, dall’altro l’Aquila, Antrodoco, Amatrice e, più a oriente, Chieti, Penne e Teramo” [A. Di Vittorio Gli Austriaci e il Regno di Napoli 1707-1734. Giannini Ed., Napoli 1973].

Secondo il Di Vittorio, “queste carenze del sistema stradale del regno dipendevano, senza dubbio, da difficoltà finanziarie”, mentre da altri Autori sono messe in relazione, per quanto concerneva l’Abruzzo, con un disegno ben preciso dell’amministrazione borbonica, secondo cui le regioni nord-orientali del regno costituivano un baluardo naturale contro eventuali eserciti invasori, donde la necessità che le nostre contrade restassero prive di arterie, capaci di permettere una rapida avanzata di truppe straniere verso il sud[4].

I lavori della Strada di Fabbrica per l’Abruzzo furono eseguiti con una certa celerità da Venafro a Castel di Sangro, mentre per il tratto Castel di Sangro-Sulmona si rendeva necessario, data l’asprezza dei luoghi, uno studio attento delle caratteristiche morfologiche e geologiche del territorio come premessa necessaria al progetto dell’arteria da costruire, che fu affidato, da Ferdinando IV, al “cavalier” Andrea Pigonati, noto architetto dell’epoca.

Nel 1783 il Pigonati pubblicò a Napoli un volumetto dal titolo “La parte di strada degli Abruzzi da Castel di Sangro a Sulmona”, che per iniziativa lodevole del Dr. Mario Liberatore, Presidente dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Roccaraso, viene riproposto in forma anastatica all’attenzione degli studiosi in un momento particolare e significativo: l’imminente e completa realizzazione della superstrada Sulmona-Castel di Sangro.

Il Pigonati esaminò direttamente le caratteristiche del Piano delle Cinque Miglia e del Quarto di S. Antonio e nell’omonima chiesetta, sita in quest’ultima località, interrogò alcuni eremiti sulla quantità di neve che ivi d’inverno cadeva.

Alla fine concluse, informandone Napoli, che l’arteria dovesse snodarsi necessariamente lungo il Piano delle Cinque Miglia, in modo che attraverso la gola di Barbatosa potesse raggiungere Rocca Valle Oscura (Rocca Pia) per proseguire a ponente verso Pettorano ed immettersi così nella piana peligna.

Contro la scelta di questo tracciato, che aveva già ottenuto l’approvazione di Napoli, intervenne Giuseppe Liberatore, medico e dottore di filosofia, nato a Castel di Sangro nel l756.

Nel 1789 – anno, come vedremo tra poco, in cui erano iniziati i lavori nel tratto Pettorano-Rocca Valle Oscura – il Liberatore pubblicò a Napoli, per i tipi di Vincenzo Manfredi, un volume dal titolo Ragionamento topografico-istorico-fisico-ietro sul Piano Cinque Miglia.

Dopo aver descritto i “fenomeni del Piano Cinque Miglia” e le cause che originavano le terribili tempeste di neve che ivi si scatenavano d’inverno, arrecando morte agli infelici “viatori” (perirono sul Piano, nel 1528, trecento fanti al soldo dei Veneziani ed altri 600 fanti, l’anno dopo, al comando del principe d’Orange), il Liberatore conclude: “Dal fin qui narrato, a ciascuno per istinto sorge, diligentemente ricercare, se, oltre il Piano di Cinque Miglia, altro luogo esista, onde, senza tanti disagi, entrare negli Abruzzi. Dalla Terra di Roccaraso, per tre varie direzioni, pel cennato Piano…, pel Quarto di S. Antonio, pel Quarto di S. Chiara, può andarsi alla Città di Solmona. A fin di decidere quale debbasi alle altre anteporre, fa pria mestieri, cadauna precisamente descrivere, e poscia, tutte fra esse confrontare” [G. Liberatore, Ragionamento topografico …ecc., op.cit.]

L’intento dell’A. è chiaramente polemico: dimostrare, contro le tesi sostenute dal Pigonati nella sua citata “operetta”, che, esclusa ogni possibilità di costruire l’arteria per il Quarto di S. Chiara, restavano solo due tracciati da prendere in considerazione: quello per il Piano delle Cinque Miglia e quello per il Quarto di S. Antonio. “Richiamando a memoria – afferma il Liberatore – gli aggiunti del Piano delle Cinque Miglia, e del Quarto di S. Antonio, opìno potersi decidere, che il secondo, meno periglioso, meno ferale, di minor dispendio del primo, sia a giudicarsi, e che conseguentemente presceglier si debba”. Occorre sempre tener presente, conclude l’A., che le strade si costruiscono “affinché con maggior sicurezza, ed agio, e con minor tempo si cammini, si accresca il commercio, il disbrigo delle faccende, e ‘l trasporto delle diverse derrate da luogo a luogo, pel bisogno, e beatitudine della società”. [G. Liberatore, op.cit.].

Non va esclusa del tutto l’ipotesi che dietro le tesi del Liberatore si nascondessero comprensibili e giustificati interessi della borghesia di Pescocostanzo, proiettata, con il declino della pastorizia, verso “una più attiva ricerca di nuove fonti di guadagno” [F. Sabatini, op. cit.] nel settore dell’agricoltura e dove, come sottolinea il Colapietra, “la borghesia professionistica e l’artigianato si dedicano a più complesse forme di investimento e di speculazione”[5], che certamente si sarebbero potenziate, tramite l’arteria da costruire, con il collegamento diretto tra Pescocostanzo e la conca Peligna.

Ma, come si diceva in precedenza, le “real decisioni” non furono favorevoli al Liberatore ed il progetto Pigonati passò già nel 1789 alle fasi di realizzazione. Osservatore d’eccezione, durante lo svolgimento dei lavori nel tratto Pettorano-Rocca Valle Oscura fu, nel 1789, il marchese tedesco von Salis-Marschlins, che annota: “A tre miglia di distanza da Pettorano, ed uno prima di raggiungere Rocca Valoscura (sic), trovai iniziati i lavori della nuova strada che si ha intenzione di proseguire sino a Pescara, attraverso il piano di Sulmona; e siccome gli operai erano intenti al lavoro, ebbi opportunità di seguire il modo di costruzione della strada, osservando le fondamenta dei ciglioni laterali e della copertura”[6]. Il parere, tuttavia, del von Salis-Marschlins, sull’esecuzione dei lavori e sulla scelta del tracciato, è estremamente negativo: “Questa strada, oltre ad essere stretta, poco solida, e con nessun criterio costruita, è stata tracciata in un punto male scelto, attraverso paesi che non hanno se non pochissima importanza. Pur essendovi cosi vera necessità altrove, la si è voluta far passare presso Rocca Valoscura, nel letto di un torrente che la danneggia ogni anno, in una vallata ripida ed angusta, mentre la si poteva tracciare attraverso paesi più importanti per traffico e posizione e che, sino ad un certo punto, offrivano un livello molto più regolare. Si mormora a questo proposito che gli ingegneri si sieno lasciati corrompere cosi dai privati come dai paesi intressati…” [U.K. von Salis-Marschlins, op. cit.].

Gli eventi politico-militari degli anni seguenti, che culminarono con l’invasione degli eserciti francesi e l’instaurazione della Repubblica Partenopea, non permisero il proseguimento dei lavori tra Pettorano e Rocca Valle Oscura. Essi furono ripresi e completati, come è noto, durante il regno di Gioacchino Murat, per cui tale tratto è chiamato ancora oggi via Napoleonica.

Altri particolari interessanti si apprendono da Giuseppe Del Re, che precisa: “La strada consolare che da Terra del Lavoro s’inoltrava in Abruzzo, terminava a S. Maria di Portella, precisamente presso il miglio 80… (Sui Piano delle Cinque Miglia) il cammino era indicato da una traccia naturalmente fatta da ruote e da some, la quale si rendeva invisibile per le erbe che la ricuoprivano, e che dimenate da’venti facevano smarrire il tragitto a’ viandanti. Si progettò nel 1812 una strada regia che scorresse per quel Piano…; se ne approvò nel 1814 il disegno, e se ne intraprese nel 1817 la costruzione, che nel 1820 ebbe il total compimento”[7].

Nello stesso periodo fu sistemato anche il tratto Fontanella-Rocca Valle Oscura, poiché, nota giustamente il Leone (e una conferma si evince anche dal Del Re e dal von Salis-Marschlins) “i1 percorso Pettorano-Rocca Pia viene denominato ancora via Consolare o Napoleonica, mentre quello che da Rocca Pia sale a Fontanella dai vecchi del luogo veniva indicato come Strada o via Borbonica” [O. Leone, Roccapia…ecc., op. cit.].

Il giudizio severo del von Salis-Marschlins sia sulla scelta del tracciato che sulla conduzione dei lavori nel tratto Pettorano-Rocca Valle Oscura è apparso ai tecnici moderni alquanto frettoloso ed al

riguardo il Di Benedetto precisa che l’arteria “si distingue ancor oggi, sebbene da molto tempo abbandonata dal grande traffico, per la concezione tecnica, ardita, ma accorta. Il tracciato, segnando il fianco della montagna secondo l’andamento più naturale (nessun tornante, nessun viadotto), segue la via più breve con buona esposizione e felice scelta del terreno, privo di zone geologiche di detrito calcareo e, quindi, con risparmio di grandi e costose opere di contenimento. Rimangono ancora oggi, bruniti dal sole, grossi muraglioni di sostegno dell’ampia sede stradale, deliziosi piccoli parapetti, anch’essi in pietra, brevi tratti di muratura a mattoni, a rafforzare il pendio dei terrapieni e, infine, monolitiche colonnine in pietra, terminanti a cupola dopo il collarino, con il numero scolpito delle miglia da Napoli… Allora essa doveva creare dei problemi per la trazione dei carri pesanti, in qualsiasi stagione, e delle vetture, nei periodi di neve e ghiaccio. I cavalli erano allora sostituiti dai buoi, ai cui piedi nell’inverno si applicavano ferri chiodati, antenati delle moderne catene e delle gomme antineve. La strada registrò sempre traffico intenso sia in persone che in merci. La Messaggeria degli Abruzzi, il veloce servizio di posta in partenza da Napoli ogni mercoledì e ogni sabato alle 2 e da Sulmona ogni martedì e venerdì, fu uno dei servizi viaggiatori più frequentati del secolo scorso. Il percorso da Sulmona a Napoli contava 90 miglia napoletane, con 12 poste e mezza per lettere e viaggiatori, e sette cambi di cavalli…” [F. Di Benedetto, op. cit.]

Certamente, non pochi dovevano essere i problemi della viabilità soprattutto nel periodo invernale. Da una relazione del vice Intendente, datata Sulmona, 20 marzo 1845, ed inviata al consigliere distrettuale D. Raffaele Vitto, a Pettorano, si apprende che “il Corriere di Reggia Posta D. Gabriele Guidelli ha avanzato delle doglianze contro il Sindaco di Roccavallescura, come indolente alle richieste fattegli per aiuto di cui aveva d’uopo, attesoché nevi (sic) e contro il di costui fratello bovaro, che pretendeva smodato compenso onde attivare la corsa della diligenza con due bovi…”[8]

E ciò malgrado che nel 1817 fosse stata approvata una risoluzione, la quale stabiliva: “A voler che la corrispondenza sul Piano 5 Miglia non venga interrotta nei mesi invernali, si emette il progetto di due slitte tirate da buoi nel Comune di Roccaraso e di Vallescura, le quali… tenessero attiva la comunicazione della Capitale con le Provincie…” [F. Di Benedetto, op. cit.].

Ancora oggi la Napoleonica non manca di esercitare un certo fascino su chiunque la percorre a piedi per respirare una boccata d’aria del tempo che fu.

E con un po’ di fantasia, si possono ancora udire le grida dei passeggeri, atterriti dagli attacchi dei briganti Crucitto e Tamburrino, entrati ben presto nella memoria dei vecchi e trasfigurati in personaggi da leggenda.

Sotto questo aspetto, la cara, vecchia Napoleonica, attende una pagina di storia che finora non è stata scritta.


[1] F. Sabatini, La Regione degli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, Roccaraso, a cura della A.A.S.T., 1960.

[2] F. Sabatini, ivi; O. Leone, Roccapia. Notizie storiche, Sulmona, Stab. Tipogr. Angeletti, 1977.

[3] F. Di Benedetto, Da Sulmona verso il Sannio Carecino e Napoli, in “Bollettino del Rotary Club Sulmona”, Sulmona,   sett. 1979. Le altre tre “Strade di Fabbrica” erano: La Strada di Roma, La Strada di Puglia, e La Strada delle Calabrie.

[4] L. Russi, Viaggiatori europei nell’Abruzzo dell’Ottocento, in “Atti del Terzo Convegno Viaggiatori Europei negli Abruzzi e Molise nel XVIII e XIX secolo”, Teramo 1976 (a cura del “Centro di Ricerche storiche Abruzzo Teramano”).

[5] R. Colapietra, Abruzzo. Un profilo storico, Carabba Ed., Lanciano 1977.

[6] K. U. von Salis Marschlins, Viaggio attraverso l’Abruzzo (1789), Polla Ed., Avezzano 1981. Si tratta della ristampa anastatica dell’edizione italiana dell’opera, pubblicata a Trani nel 1906. Il “Viaggio in Abruzzo” costituisce il cap. IX del volume, pubblicato a Zurigo nel 1790 con il titolo originale “Beitrage zur naturlichen und okonomischen Kenntniss des Konigreiches Beider Sizilien”. Una seconda edizione apparve, sempre a Zurigo, nel 1793 ma con titolo diverso: Reisen in verschiedene Provinzen des Konigreiches Neapel, ed è anche citata da L. Russi.

[7] G. Del Re, Descrizione topografica, fisica, economica politica de’Reali Dominy al di qua del Faro nel Regno delle Due Sicilie, Tomo II, Napoli 1835.

[8] F. Di Benedetto, ivi. I documenti in questione sono tratti dall’Archivio della Famiglia Vitto-Massei, Pettorano.