Chieti celebra la Festa dei Lavoratori
Chieti, 1° maggio 2024. É un giorno memorabile. Un lungo corteo, partito dalla Villa Comunale, attraversa il Corso Marrucino, cantando Bandiera Rossa al suono della banda di Bucchianico, e giunge in Piazza Valignani. Ci sono proprio tutti: sarti, calzolai, tipografi, ferrovieri, elettricisti, panettieri, falegnami, salariati del comune, postelegrafonici, pensionati dello Stato. Hanno emblemi e fiori rossi all’occhiello.
Inviato dalla Direzione nazionale del Partito, alla testa del corteo marcia il deputato Giacomo Matteotti, a fianco di Guido Torrese, un giovane professore che insegna Lettere italiane e latine nel Regio Liceo Ginnasio G. B. Vico. Il primo giugno 1919 ha fondato il settimanale socialista La Conquista Proletaria e il 6 luglio la prima Camera del Lavoro.
Sul palco lo presenta ai cittadini: ”Il compagno Giacomo Matteotti viene dalla provincia di Rovigo. Irriducibile antimilitarista, si è opposto alla guerra libica e al conflitto europeo. Per punizione lo hanno spedito in Sicilia. Nel 1919 ha guidato le lotte bracciantili nel Polesine e ha subito aggressioni da parte degli agrari. A novembre è stato eletto deputato nel collegio di Rovigo-Ferrara.”
Prende la parola Giacomo Matteotti: “La classe borghese è nemica dei lavoratori. Vogliamo costruire la società socialista non con eversioni violente, ma a gradi, con l’educazione politica delle masse, nelle organizzazioni economiche di classe e nelle amministrazioni locali. I vecchi sistemi amministrativi sono corrotti e inefficienti.” Le sue parole suscitano l’entusiasmo dei lavoratori e l’avversione di nobili e borghesi.
Dopo una bicchierata nella sede della Camera del Lavoro, in via dello Zingaro, accompagnato da Torrese, Matteotti compie un giro di propaganda in Provincia. Incontra alcuni giovani intellettuali, provenienti dalle file liberali, ma orientati a impegnarsi in politica a favore dei ceti più deboli: a Orsogna l’avv. Pasquale Galliano Magno, a Guardiagrele l’avv. Luigi Orlando, a Casoli il farmacista Germano De Cinque, a Bomba il dr. Gabriele Impicciatore, ad Atessa il notaio Ottorino De Francesco, a San Vito l’avv. Antonio Dazio, a Paglieta il geometra Canziano Di Nella e altri. Incontra anche molti contadini.
I colloqui con Matteotti favoriranno la maturazione politica dei giovani intellettuali (organizzeranno nei loro Comuni sezioni socialiste) e accresceranno nei contadini la coscienza dei propri diritti: organizzati in leghe e cooperative, promuoveranno i primi scioperi e rivendicheranno l’occupazione delle terre incolte.
Nelle elezioni politiche d’autunno i socialisti conquisteranno alcuni Comuni. Giovani borghesi e combattenti reagiranno, organizzando con la violenza i primi fasci di combattimento.
Filippo Paziente
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