CABINA DI TRASFORMAZIONE PRIMARIA A LORETO

la risoluzione dei consiglieri Blasioli e Paolucci: «Delocalizzare l’impianto per minimizzare l’impatto ambientale e dare attuazione ai decreti per prevenire casi analoghi»

Pescara, 4 maggio 2024. La vicenda della cabina di trasformazione primaria di Enel Distribuzione in località Remartello di Loreto Aprutino, e di quello che potrà seguirne in termini di occupazione di suolo agricolo con pannelli fotovoltaici, riporta alla ribalta un tema centrale per la nostra Regione, di cui ci siamo occupati anche nella precedente consiliatura con una legge che purtroppo è stata impugnata dal Governo e cassata dalla Corte costituzionale.

Il tema è polare nell’agenda politica, tra la tutela del territorio e la produzione di energia pulita.

Proprio perché condividiamo appieno l’esigenza di aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili entro il 2030, riteniamo altresì che sia necessario dare al più presto attuazione al D.Lgs. 199/2021, che permette alle Regioni, a seguito di indirizzi forniti da un apposito Decreto Interministeriale condiviso con la Conferenza delle Regioni, di individuare le superfici e le aree idonee e inidonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili, al fine di contemperare obiettivi energetici e tutela ambientale. Già l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) ha avuto modo di trattare di questo tema relativo al consumo di suolo, specie il suolo pianeggiante e collinare, particolarmente adatto alla vocazione agricola ma preso di mira per il raggiungimento degli obiettivi di fabbisogno energetico.

Spetta dunque al Ministero dell’Ambiente disciplinare principi e criteri per l’individuazione da parte delle singole Regioni dei siti idonei e non ad ospitare pannelli fotovoltaici, e qualora ciò non dovesse accadere, quanto sta accadendo a Loreto potrebbe verificarsi anche in altre aree della nostra Regione.

Nel caso specifico, all’interno di un ampio piano di potenziamento della rete elettrica nazionale, E-Distribuzione dovrebbe infatti realizzare in Abruzzo ben 7 cabine primarie di trasformazione, un investimento importante che interessa anche il Molise, prevede una spesa di circa 90 milioni di euro e ha l’obiettivo di migliorare la capacità di ospitare e integrare ulteriore generazione di energia distribuita da fonti rinnovabili.

Tra queste cabine c’è ovviamente anche quella in località Remartello, per la cui realizzazione la società proponente ha individuato un terreno agricolo. Noi sposiamo in toto la richiesta del Comune di Loreto di delocalizzarla nella vicina zona industriale, un dislocamento che consentirebbe di minimizzare l’impatto ambientale senza determinare grossi stravolgimenti per E-Distribuzione, per cui questa mattina chiediamo al Consiglio Regionale di votare la nostra risoluzione. Un atto con cui intendiamo affrontare anche la prospettiva che più spaventa amministrazioni comunali, cittadinanza interessata e associazioni di agricoltori, e che discenderebbe dalla realizzazione della cabina, ovvero l’installazione di pannelli fotovoltaici fino ad un massimo di 400 ettari, costituendo uno dei campi fotovoltaici più grandi d’Italia.

Esiste pertanto una duplice questione ambientale. La prima riguarda la paventata realizzazione della cabina di trasformazione primaria in un’area a forte vocazione agricola e con vincolo paesistico, come effettivamente si evince dalla cartografia del Prg del Comune di Loreto Aprutino (se solo la Regione Abruzzo avesse adottato il Piano Regionale Paesistico del 2004), elemento su cui occorre tenere alta l’attenzione per fare in modo che la delocalizzazione – che, come si evince dalle dichiarazioni apparse sulla stampa, sta incontrando, almeno nelle intenzioni, anche il parere favorevole di numerosi esponenti di maggioranza – venga effettivamente portata a casa. La seconda riguarda invece l’occupazione di suolo agricolo con pannelli fotovoltaici come presumibile e diretta conseguenza della realizzazione della cabina.

L’area in questione, ricordiamo, si trova nella vallata del fiume Tavo e, oltre ad essere soggetta a vincolo paesistico, è anche inserita all’interno del contratto di Fiume “Tavo, Fino e Saline”, costituito da 15 Comuni e oggetto di cospicui finanziamenti, da ultimo circa 1 milione e mezzo di euro di fondi Fesr. È inoltre rinomata per le colture di pregio viticole, olivicole ed ortofrutticole, e per la produzione del fagiolo tondino del Tavo, una varietà autoctona e tradizionale a rischio di estinzione che è entrata a far parte, nel 2018, dei 18 Presidi Slow Food Abruzzesi, progetto di recupero finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Nella nostra risoluzione evidenziamo oltretutto quanto messo in atto da altre Regioni, come l’Emilia Romagna, che in questa fase transitoria in cui sulla base del comma 6 dell’Articolo 20 non possono essere disposte moratorie – ovvero sospensioni dei termini dei procedimenti di autorizzazione – al fine di tutelare i suoli agricoli si è comunque espressa con un provvedimento di Giunta, poi approvato dall’Assemblea Legislativa, dettando criteri generali per l’individuazione delle aree idonee alla realizzazione di impianti a fonti rinnovabili, e che ha lanciato una raccolta firme nazionale per la tutela dei suoli agricoli, nonché un forte appello al Governo per sollecitare l’approvazione dei Decreti.

Con questo atto intendiamo quindi chiedere anche alla Regione Abruzzo di fare la sua parte, di attivarsi per accelerare le procedure di approvazione del Decreto Ministeriale e soprattutto tutelare con ogni mezzo le zone agricole caratterizzate da produzioni agro-alimentari di qualità (produzioni biologiche, produzioni D.O.P., I.G.P., S.T.G., D.O.C., D.O.C.G., produzioni tradizionali) e/o di particolare pregio rispetto al contesto paesaggistico-culturale, al fine di non compromettere o interferire negativamente con la valorizzazione delle tradizioni agroalimentari locali e del paesaggio rurale.




GIORNATA DELLA SCIENZA

La città si riempie di laboratori ed esperimenti. Assessore Giammarino: “Una grande mobilitazione per la conoscenza”

Chieti, 4 maggio 2024. Corso Marrucino anche quest’anno è diventata contenitore di creatività e di sperimentazione, grazie alla Giornata della Scienza: 9 scuole, 54 classi e 753 ragazzi delle scuole primarie e secondarie teatine sono diventati motore di questo importante evento conoscitivo. Astronomia il tema cardine scelto da alunni e docenti, esplorato attraverso laboratori, esperimenti, piccoli viaggi nel mondo della scienza sotto i portici di Corso Marrucino e lo spazio di piazza Vico per una giornata davvero speciale aperta alla Città.

Un’iniziativa supportata dall’assessorato alla Pubblica istruzione del Comune e dal Consiglio comunale delle ragazze e dei ragazzi di Chieti che ha coinvolto tutti e quattro i Comprensivi, più primaria e secondaria del G.B. Vico.

“Bello vedere tanto impegno e tanta partecipazione – così l’assessora alla Pubblica Istruzione Teresa Giammarino – , un evento che ha coinvolto tantissimi ragazzi che si sono preparati a scuola settimana dopo settimana per diventare delle guide speciali della conoscenza. Una grandissima mobilitazione che ha coinvolto scuole primarie e secondarie dei quattro Comprensivi cittadini che ringraziamo per la bellissima e colorata risposta che hanno saputo dare, come sempre, a questo evento. Ai ragazzi va il più forte grazie da parte dell’Amministrazione, perché anche attraverso questi momenti di condivisione e aggregazione, dimostrano la passione e l’amore per la città e per il suo futuro di cui saranno interpreti”.

Banchetti ed esperimenti erano a cura delle scuole: Nolli, Cesarii, Sant’Andrea, Brecciarola, Chiarini, De Lollis, Via Arniense, Via per Francavilla e Corradi, Vicentini/Della Porta, Via Lanciano via Pescara e via Amiterno, Antonelli, Villaggio Celdit, via Bosio e Selvaiezzi, Istituto comprensivo Giovan battista Vico.




ADRIATICA PRESS FUTURA TERAMO CROTONE 3-2

Teramo, 4 maggio 2024. L’Adriatica Press si congeda dal proprio pubblico superando 3-2 il Crotone dopo una partita combattuta. Chiude con una vittoria la Futura l’ultimo match della stagione sul proprio parquet. Ora resta da giocare soltanto una gara, quella di sabato prossimo in Sicilia a Catania contro la vicecapolista del girone E della B1. Onori alla squadra calabrese, impegnata nella lotta per non retrocedere, che ha combattuto e portato al quinto set il sestetto di casa. Questo il tabellino dell’incontro:

ADRIATICA PRESS FUTURA TE      3: Vendramini, Ragnoli, Poli 10, Di Diego 3, Ventura 1, Costantini 17, Patriarca 2, Mazzagatti 10, Fanelli 7, Capulli, La Brecciosa, Lestini 23. All. Collavini

PALLAVOLO CROTONE    2: Belotti 6, Sansò, Santambrogi 11, Capone 3, Kus 14, Maggipinto, Bellanca 17, F. Caliò, G. Caliò, Cesario 2. All. Asteriti.

PARZIALI: 25-18;18-25;25-14;23-25;15-6.




L’EUROPA NEL NUOVO ORDINE MULTIPOLARE

di Domenico Galbiati

PoliticaInsieme.com, 4 maggio 2024. Le contumelie che si scambiano i leader “scesi in campo” per le europee, ormai ad un tiro di schioppo, poco o nulla hanno a che vedere con le prospettive che si dovrebbero indicare per le istituzioni dell’ Europa e per il loro cammino verso una effettiva unità politica. Per dirla schietta, si tratta di sapere quale e quanta sovranità – e in quale forma – vogliamo riconoscere alle istituzioni europee. Anziché gingillarci con dichiarazioni più o meno forbite ed eleganti che, almeno da parte di taluni, inneggiano all’ ideale europeo, ma non affondano il coltello nella questione.

“Riconoscere” si diceva sopra, non “attribuire” sovranità all’ Europa. Nel senso che vi sono ambiti di “sovranità” che, di fatto, per quanto appunto non riconosciuti, esistono di per sé e, sia pure negletti, stanno, per forza di cose, in capo al vecchio continente o meglio esisterebbero effettivamente solo a condizione che venissero presi in carico secondo la dimensione sovranazionale che ad essi strutturalmente compete.

In sostanza, l’Europa soffre il deficit di una “sovranità” necessaria, cioè scritta nell’ ordine naturale delle cose. In carenza della quale, tutto l’impianto europeo traballa, come fosse sbullonato, perché gli viene meno il termine “ad quem” Cioè quel punto di riferimento conclusivo che funzioni da “attrattore” e risucchi, in un certo senso, il processo politico in corso verso il suo storico approdo finale. Senonché, la sovranità non è un pranzo servito, gratis, a tavola.

La sovranità costa ed il prezzo non lo paga un’ entità astratta, un po’ fantasmatica che si chiama Europa e si arrangia lei. Sono gli europei, uno per uno, che – a costo di una certa sobrietà di vita fin qui trascurata, ma forse necessaria – devono mettersi le mani in tasca. Inutile girarci in giro.

Se non ci difendiamo da soli, se da noi stessi non sappiamo stare nella competizione tecno-scientifica globale, ad esempio, non avremo mai la forza necessaria per stare da protagonisti sulla scena mondiale, al di là dei tanti auspici e delle belle parole con cui lastrichiamo la strada delle buone intenzioni.

 È in grado l’Europa, ha la credibilità necessaria per chiedere, ad esempio, che l’Alleanza Atlantica, ovviamente da tenerci stretta, i paesi che ne fanno parte possano declinare la loro cooperazione non solo sul piano militare, ma anche ricercando un nuovo approccio al tema dello sviluppo, della giustizia e dell’ equilibrio internazionale?

Ha la forza, a fronte della guerra e delle tensioni che stiamo soffrendo, di proporre la piattaforma di una nuova conferenza sulla sicurezza in Europa, come fu ad Helsinki?

È capace di dotarsi di strumenti istituzionali che siano in grado di stabilire rapporti formali, stabili e strutturati con i Paesi dell’ Africa, a cominciare dal bacino del Mediterraneo, per dare una valenza strategica ad una sorta di aggregato intercontinentale?

È consapevole che il fenomeno migratorio allude ad uno sviluppo di società multietniche sul suolo europeo che rappresenterà una sfida secolare e dirimente per il suo futuro?

Insomma, l’Europa può esistere solo se è in grado di guardare al di là dei suoi confini e riconoscersi in un compito di civiltà, di equilibrio e di pace a livello internazionale. Deve decidere a che altezza vuole porre l’ asticella delle sue ambizioni e se intende corrispondervi.




ENNESIMO PASSO INDIETRO DEL SINDACO

Dietrofront sull’impianto sportivo, dopo i semafori, viale Marconi e i parcheggi. Vittoria dei cittadini

Pescara, 4 maggio 2024.  “Ennesimo passo indietro del sindaco Masci, che ieri ha dovuto annullare in autotutela la delibera con la quale aveva approvato il progetto dell’impianto sportivo di Colle Breccia. Vincono ancora una volta i cittadini che da mesi sostengono questa battaglia, a partire da Antonio Di Girolamo”. Lo afferma il candidato sindaco di Pescara per la coalizione di centrosinistra, Carlo Costantini.

“A Colle Breccia – ricorda il candidato sindaco – era prevista la realizzazione di impianti sportivi, ma il Comune ha approvato un progetto che prevedeva la copertura dei campi con una struttura alta 12 metri che, se realizzata, avrebbe rasentato i balconi degli appartamenti ed oscurato completamente quelli fino al terzo piano della palazzina, come rilevabile dalla foto scattata da un appartamento al quarto piano. Inoltre, sebbene fosse prevedibile un enorme incremento degli accessi all’impianto sportivo, la viabilità sarebbe rimasta la stessa di prima ed i parcheggi (anche questi rimasti invariati) sarebbero stati quasi completamente sottratti ai residenti”.

“Sono serviti mesi di proteste da parte dei residenti per fare comprendere all’attuale amministrazione quello che chiunque avrebbe compreso fin dal primo momento: quel progetto – sottolinea Costantini – non poteva essere approvato e, dunque, andava modificato. Ieri, finalmente, è arrivato l’annullamento della delibera con la quale il sindaco e la sua Giunta avevano approvato questo progetto”.

“L’ennesimo passo indietro, costato anche in questa occasione sacrifici e proteste da parte dei residenti ed un inutile dispendio di spese per un’attività amministrativa che andava evitata sin dal primo momento”, conclude Carlo Costantini.




CRESCITA PASSA DA INFRASTRUTTURE

Ferrante (Mit), Porto Vasto essenziale per la competitività

Vasto, 4 maggio 2024.  “Il Mit sta realizzando interventi importanti per il porto di Vasto, con risorse per oltre 60 milioni di euro, perché dal suo sviluppo dipende la competitività del territorio. È un hub strategico sul piano economico e logistico, che deve esprimere il suo potenziale anche in termini di intermodalità. Le infrastrutture abruzzesi hanno un ruolo determinate non solo per la crescita della regione, ma anche per il rilancio dell’intera area centro-adriatica.” Lo ha dichiarato il deputato e Sottosegretario al Mit, Tullio Ferrante, a margine della visita presso la sede della Guardia Costiera di Vasto, dove è stato accolto dal Comandante della Capitaneria di porto di Ortona, Dario Ambrosino, e dal Comandante vastese Stefano Varone.

“Stiamo avviando una stagione di investimenti mirati sull’ambito portuale di Vasto che – ha aggiunto Ferrante – prevedono il potenziamento delle sue infrastrutture e il miglioramento dell’accessibilità stradale con risorse per oltre 8,5 milioni di euro.

Altri 50 milioni di euro, la metà dei quali a valere su fondi Fsc di cui il Mit mantiene la responsabilità attuativa, sono destinati a interventi per il completamento dell’ultimo miglio ferroviario, per rendere lo scalo sempre più interconnesso e multimodale. Anche l’aeroporto di riferimento dell’area chietina, quello di Pescara, è interessato da interventi importanti come i lavori di prolungamento della pista di volo appena avviati, finanziati con 7,5 milioni di euro dai FSC 2014/2020. Ricordo che, grazie all’accordo di Coesione firmato con la Regione, il Governo ha stanziato in totale più di 1,15 miliardi di euro per l’Abruzzo che consentiranno di realizzare opere fondamentali. Gli interventi che stiamo introducendo – ha concluso Ferrante – dimostrano che la crescita dei territori passa dalle infrastrutture”.




DIGITALIZZAZIONE, CYBERSECURITY, INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Presentate le opportunità per le imprese abruzzesi

Mosciano Sant’Angelo, 4 maggio 2024. Ieri presso il Blu Palace Business Center di Mosciano Stazione si è svolto l’incontro promosso da Confindustria Abruzzo, Confindustria Abruzzo Medio Adriatico e Match4.0 che ha illustrato gli strumenti destinati alle imprese abruzzesi che permetteranno di restare competitivi in un mondo in costante e rapida trasformazione, attraverso finanziamenti già stanziati, con coperture fino al 100% per le PMI abruzzesi.

Nata nel 2018 da tutte le associazioni Confindustriali abruzzesi, MATCH 4.0 – Digital Innovation Hub Abruzzo è una struttura agile e diffusa sul territorio che ha l’obiettivo di facilitare e promuovere attraverso attività di sensibilizzazione, formazione e affiancamento, processi di trasformazione digitale, di innovazione e sostenibilità nei settori dell’Intelligenza Artificiale e dell’High Performance Computing.  

Muovendo i passi dagli obiettivi indicati dal Programma Europa Digitale, Match 4.0, insieme a partner di prestigio, si è già aggiudicata importanti progetti che avranno significative ricadute sul territorio in termini di Digitalizzazione Cybersecurity e Intelligenza Artificiale. Tra le sfide più importanti, la creazione di un ecosistema resiliente e sostenibile, più efficiente e competitivo. 

Il Direttore Generale di Confindustria Abruzzo Luigi Di Giosaffatte, introducendo i lavori, ha sottolineato che, “Importanti fondi europei arriveranno grazie al partenariato altamente qualificato, abbiamo quindi la responsabilità collettiva di spendere i fondi sul territorio e per le imprese, in un momento cruciale della storia. In particolare, vogliamo arrivare alle piccole imprese: è fondamentale infatti innalzare il livello di digitalizzazione delle PMI abruzzesi. Se il livello di digitalizzazione e innovazione non crescerà, le nostre medie e piccole imprese non potranno sopravvivere sui mercati internazionali. Le Grandi Imprese e quelle specialistiche, oltre a poter usufruire dei servizi con un intervento finanziario di minore intensità, possono candidarsi per erogare servizi a valore aggiunto per le PMI.”

Per Ercole Cauti – Direttore di Match 4.0: “La vera sfida sono le competenze, i finanziamenti in questo momento non mancano. Tra i nostri partners ci sono competenze altissime portate ad esempio da università, centri di ricerca, ITS, che metteremo a disposizione nei servizi che verranno erogati alle imprese. Ci sono risorse per dare risposte a tutte le imprese che vorranno ricevere i servizi, che verranno forniti anche attraverso selezionati erogatori.” 

Ad esempio, con il progetto EDIHAMO – che coinvolge trentuno partners – si gestiranno servizi che vanno dall’analisi valutativa sulla maturità digitale nelle aziende – per individuare gli eventuali gap presenti in azienda. Servizio che viene offerto alle PMI con il 100% di finanziamento. Ci si occuperà di formazione delle persone presenti in azienda, perché solo con persone motivate e informate ci sarà un pieno passaggio alla digitalizzazione. Dalla cyber sicurezza ai supercalcolatori, per offrire servizi di predittività ed elaborazione dati attraverso network di super computer. Anche qui, vengono finanziati al 100% fino a 24 mesi di formazione per le PMI Sarà fondamentale la capacità di promuovere l’utilizzo dei servizi da parte delle imprese.

In rappresentanza della Regione Abruzzo è intervenuto Daniele Antinarella.

Le opportunità riservate al sistema produttivo, attraverso un catalogo di servizi di digitalizzazione, cybersecurity e intelligenza artificiale, offerti nei settori della valutazione, test before invest, formazione e sviluppo competenza, ricerca finanziamenti e networking, sono state illustrate in dettaglio a beneficio delle tante imprese presenti all’evento anche da Andrea Ciccarelli – per UniTE, Fabio Graziosi – per UnivAQ, Gaetano Vespasiano – per REISS Romoli, Giovanna Frastalli – per Match 4.0, Valentina Carlini – Dirigente area Digitalizzazione e Filiere Confindustria.

Ha moderato l’evento Alessandro Di Emidio, giornalista.

Foto – credits Confindustria Abruzzo Medio Adriatico




FESTA DELL’EUROPA

Opere pittoriche di Guadagnuolo: “Le Panchine blu dell’unione Europea per David Sassoli”

Roma, 4 maggio 2024. Giovedì 9 maggio 2024, anniversario dell’istituzione comunitaria, Francesco Guadagnuolo dedica un progetto di Pace e Libertà, a due anni dalla scomparsa dell’ex Presidente del Parlamento Europeo

Francesco Guadagnuolo da tempo segue l’evolversi della politica italiana ed i rapporti con il Parlamento Europeo.  Dopo il successo perla sua scultura “Femminicidio, quel che resta per non dimenticare”, sulla violenza contro le donne, tenutasi il 25 novembre 2023, nella Sede del Parlamento Europeo a Roma, l’artista ha realizzato il ritratto: “In memoria di David Sassoli”, che richiama Pace in Europa e nel Mondo, secondo il pensiero di Sassoli, sugli argomenti dell’Unione europea: libertà, equità, giustizia, crescita del benessere e la sua divulgazione che diventano, attraverso l’arte, significato di umana libertà.  

Il 9 maggio ricorre la Giornata dell’Europa, per celebrare l’anniversario della Dichiarazione di Robert Schuman e rinnovare i valori di pace e democrazia. É proprio nel mese di Maggio 2024 vede il progetto artistico di Pace e Libertà di Guadagnuolo: “Le panchine blu dell’Unione Europea per David  Sassoli” che diventerà itinerante, in occasione di ricorrenze o avvenimenti associati alla figura di David Sassoli. Due delle tre opere pittoriche di Guadagnuolo con l’uso del collage sono ispirate a Firenze, dove nacque Sassoli, esprimono un’esortazione a sostenere gli ideali comuni all’Unione europea. David Sassoli prendeva in considerazione un moderno programma di fiducia per l’Unione che mettesse alla pari “i nostri valori e la nostra civiltà, un progetto chiaro per tutti gli europei che permetta di unirci”.  

Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, nel 1941 pensarono ad un programma: Per un’Europa libera e unita”, quando erano stati esiliati sull’isola di Ventotene per essersi messi in contrasto al fascismo, delineando una trasformazione importantissima nella pianificazione di un continente europeo unificato. Il cosiddetto “Manifesto di Ventotene” è una documentazione con la visione europeista di una riforma democratica d’Europa, nell’attuare una federazione europea invogliata agli ideali di pace e libertà, con supporto democratico munito di parlamento e governo, al quale assegnare grandi capacità di tutta la politica estera ed economica.

Ecco che interviene Guadagnuolo ispirandosi, come si può vedere, in un suo dipinto con l’isola di Ventotene su una panchina azzurra una delle tante installate in molte città italiane, che vola metaforicamente sulle ali blu e gialle dell’Europa, nei cieli di Firenze, pronta a cogliere l’anima del suo illustre cittadino David Sassoli che diventerà Presidente del Parlamento Europeo. La panchina è un minimo segno per l’edificazione di quella comunità europea in cui lo stesso Sassoli credeva e prestava fede. In un’altra opera, con tecnica mista e collage, Guadagnuolo interpreta le frasi di Sassoli che ha pronunciato quando era Presidente, una in particolare è stata messa nell’opera: “Il dovere delle Istituzioni Europee è proteggere i più deboli e di non chiedere altri sacrifici aggiungendo dolore al dolore”. In alto a sinistra campeggia la cupola del Brunelleschi e a destra un fascio di rose blu simbolo del Parlamento Europeo, un plauso sia per la persona, che per il genio umano che ha creato qualcosa a cui la natura non aveva pensato. La terza opera dal titolo: “Le panchine blu dell’Unione Europea, in Italia, per David Sassoli” esprime l’affetto del popolo italiano per lo stimato politico che non sarà mai dimenticato.

Questo è il messaggio espresso dall’artista. Non è altro che il principio dello sviluppo di completamento europeo, il quale ha accompagnato l’origine dell’Unione europea.  Guadagnuolo intende così rendere onore all’europeità dei valori e della personalità dell’italiano David Sassoli che con la sua politica umanitaria al di là delle scelte dei partiti si è guadagnato stima e gratitudine.

L’artista lo aveva conosciuto quando ancora era giornalista alla Rai, lo accomunava il fatto di essere nato lo stesso anno, stesso mese e stesso giorno di Sassoli, con strade lavorative diverse, ma con punti convergenti di pensiero. Il progetto comprende, disegni, dipinti e sculture, che prendono il via dalla personalità di David Sassoli e dai valori europei da lui sempre difesi, per estendere l’attenta valutazione sul futuro Europeo e sulle nuove vedute geopolitiche che l’Europa sta passando, anche in conseguenza della tragica guerra Russia Ucraina, alle porte dell’Europa, che ancora oggi non sappiamo come andrà a finire.




INIZIO LAVORI TRIBUNALE DI TERAMO

Protesta l’avvocatura teramana

Teramo, 4 maggio 2024. Il 15 maggio dovrebbe aver inizio la cantierizzazione dei lavori nel Tribunale di Teramo e nel contiguo edificio (ex Caserma Rossi). Tuttavia, ad oggi, nessuna comunicazione ufficiale al riguardo è pervenuta al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, nonostante formale richiesta inviata a tutti gli organi preposti.

Il COA di Teramo esprime tutta la propria insoddisfazione, considerato che i lavori dovrebbero riguardare solo il cosiddetto efficientamento energetico (sostituzione infissi, sistema aerazione) più l’innalzamento di qualche balaustra ed il rifacimento di qualche servizio igienico.

Si spenderanno decine e decine di milioni di euro (non ci è dato ancora sapere quanti) su una struttura il cui progetto risale agli anni Cinquanta del secolo scorso, che è e che resterà del tutto inadeguata rispetto alle esigenze di un’efficiente amministrazione della Giustizia.

A L’Aquila ci sono un Tribunale e una Corte di Appello da poco riedificati, a Pescara c’è un tribunale grande e moderno, a Chieti si prevede la realizzazione di una moderna cittadella giudiziaria.

A Teramo, invece, si impiegano ingenti fondi su una struttura del tutto obsoleta e inadeguata.

Se, come previsto, i tribunali di Lanciano e Vasto verranno accorpati a quello di Chieti e se quelli di Sulmona e Avezzano verranno accorpati a quello di L’Aquila, il tribunale di Teramo diventerà il tribunale minore d’Abruzzo.

Se a ciò si aggiunge il fatto che, ancora una volta, il tribunale di Teramo si segnala ancora in termini di arretrato, è facile prevedere, da qui a qualche anno, che anche il nostro tribunale diventerà un ramo secco da accorpare a qualche altro ufficio.

Il COA di Teramo si è fatto carico di molte e pubbliche iniziative, di interrogazioni parlamentari, di incontri ai massimi livelli ministeriali.

Come ringraziamento, pare che durante l’esecuzione dei lavori (sedici mesi) gli uffici del COA (e solo gli uffici del COA) verranno trasferiti, non si sa bene dove, lontano dal Tribunale, quando invece, per legge (art. 25 L. 247/2012), il COA deve avere sede presso il tribunale stesso.

Si porta così a compimento, dopo la trattazione scritta e le udienze da remoto, il disegno di allontanare definitivamente l’avvocatura dagli uffici giudiziari.

Anche il bar del Tribunale, per il cui mantenimento il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati si è battuto, pare dovrà rimanere chiuso durante i lavori, all’esito dei quali difficilmente potrà riaprire, posto che i relativi locali verranno probabilmente adibiti ad uffici.

A Teramo ebbe a recarsi l’allora capo dipartimento dell’edilizia giudiziaria del Ministero, Massimo Orlando, con il quale venne discussa la possibilità di realizzare una cittadella giudiziaria nell’area posta alle spalle del santuario della Madonna delle Grazie, sulla quale area vi fu anche un sopralluogo alla presenza di tutti i responsabili.

Ci si chiede che fine abbia fatto quel progetto e chi lo abbia portato avanti. Il COA di Teramo ritiene estremamente grave la situazione sopra descritta, alla quale si aggiungono altrettanto gravi criticità.

Per questo, al fine di valutare la situazione in atto e assumere ogni iniziativa necessaria a tutela della propria sede e del futuro della Giustizia a Teramo, il COA ha indetto una riunione di Consiglio per il 9 maggio, in mattinata, alla quale saranno chiamati a partecipare anche la Camera Penale, la Camera Civile, il CPO, l’AIGA di Teramo, con invito a tutti i colleghi interessati a offrire il loro contributo.

Antonio Lessiani

Presidente del Consiglio

dell’Ordine degli Avvocati di Teramo




IL POLO MUSEALE COMUNALE  

Nascerà a Villa Santa Maria

Villa Santa Maria, 4 maggio 2024. Nella famosa patria dei cuochi nascerà il Polo museale comunale, volto a valorizzare il patrimonio artistico e culturale del paese. Il Polo, che avrà sede a Palazzo Caracciolo,  racchiuderà i tre musei già presenti sul territorio: il Museo dei cuochi, il Museo di San Francesco Caracciolo e il Museo del Casco, che sarà inaugurato ad agosto prossimo.

“Il nostro intento – spiega il sindaco Giuseppe Finamore – è quello di creare un centro culturale e educativo permanente, al servizio della comunità e aperto al pubblico, che custodisce, conserva, valorizza e promuove lo studio e la conoscenza del patrimonio culturale della città e del territorio di riferimento. Come amministrazione comunale, ci adopereremo affinché  il Polo diventi regionale, in quanto vogliamo che le ricchezze custodite nel nostro borgo possano avere  la giusta visibilità e la completa tutela, non solo a livello comunale”.

Il Museo dei cuochi raccoglie le testimonianze vive degli chef che si sono formati all’istituto alberghiero di Villa Santa Maria e che hanno avuto la considerazione dei migliori alberghi e ristoranti nel mondo. Dalle testimonianze raccolte nel museo, si evince che non c’è forse nel mondo un prestigioso ristorante o un grande albergo che non abbia avuto tra il suo personale cuoco, maître o portieri, nativi di Villa S. Maria o che hanno studiato alla scuola alberghiera.

Il Museo di San Francesco Caracciolo è dedicato al Patrono dei Cuochi d’Italia, al quale Villa Santa Maria ha dato i natali. Nel 1996, i cuochi hanno scelto e voluto come loro Patrono il Santo, non solo perché San Francesco Caracciolo è nato nella patria dei cuochi, ma anche perché, secondo una

tradizione antica, il primo prototipo di scuola alberghiera è stato realizzato proprio a Villa S. Maria dalla famiglia Caracciolo nel XVI secolo.

Il Museo del Casco sarà inaugurato ad agosto e racconterà tutte le testimonianze e gli aneddoti legati a questa geniale invenzione, creata da Luciano Di Lello, nato a Villa Santa Maria.

“L’amministrazione comunale – conclude il sindaco Finamore – analizzerà ogni possibilità di finanziamento per la realizzazione del Polo museale e si occuperà di redigere i progetti necessari alla presentazione delle candidature ai relativi bandi”.

Barbara Del Fallo