Pescara, 11 maggio 2024. Il silenzio dell’azienda sui tanti temi oggetto di discussione e gli ultimi accadimenti confermano il gioco al massacro sulla pelle del giornale e del sito de il Centro. Non è solo una questione sindacale di ridimensionamento dell’organico e di tutela del posto del lavoro: si tratta piuttosto di qualità dell’informazione in Abruzzo e di pluralismo. Di principi di democrazia che un po’ alla volta stanno venendo meno.
I giornalisti, sorpresi dal silenzio delle istituzioni, hanno reagito in questi mesi raddoppiando gli sforzi, la nostra gratitudine si misura con i carichi di lavoro che abbiamo sopportato e sopportiamo giornalmente (al limite della resistenza fisica) per tenere in piedi un giornale che si è affermato grazie anche alla credibilità e al lavoro di ogni singolo redattore e collaboratore. L’azienda, invece, continua a tagliare a discapito del prodotto giornalistico incurante di avvenimenti ed esigenze dei lettori.
C’è chi, i giornalisti, vede andare in fumo i sacrifici fatti per anni per creare il punto di riferimento dell’informazione nella nostra regione; e chi, il management dell’azienda; invece, lavora per ridimensionare progressivamente quanto edificato dagli altri. Con lo sciopero di oggi, sabato 11 maggio, rinunciamo a un’altra giornata di lavoro e alla sua retribuzione per non rinunciare alla dignità. E a quei principi di terzietà ed equilibrio indispensabili in vista degli impegni che ci attendono. Rivolgiamo un appello alle istituzioni – a tutti i livelli – per affrontare il problema prima che sia troppo tardi e ci scusiamo con i lettori e gli edicolanti, nostri preziosi punti di riferimento.
Il Comitato di redazione de il Centro
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