ELEZIONI NEL SEGNO DELLE GRAVI SPESE LEGALI

Quindici anni di cause perse ed esborsi continui a danno del cittadino

Torrevecchia Teatina, 17 maggio 2024. La campagna elettorale è iniziata da qualche giorno. Due liste in competizione: Uniti per Torrevecchia, capeggiata da Francesco Seccia, e Torrevecchia Libera, capeggiata da Massimo Pasqualone. Qualche candidato vecchio, tanti candidati nuovi, comunque tutti in circolazione per la cittadina, in questi giorni, con la candida ansia di una performance.

Rinnovamento, dunque, in entrambe le liste che si ripresentano, manca quella di Salvatore Di Nino, che si è ritirato.

La lista del Seccia conta 10 candidati su 12 possibili, di cui quattro uscenti (uno proveniente dalla lista opposta). La lista di Pasqualone, che prende il posto di Nando Marinucci, invece è al completo con 12 candidati consiglieri su 12 possibili, di cui solo uno uscente.

Corpo elettorale di circa 3.800 aventi diritto, per una percentuale d’affluenza prevista al di sotto delle ultime consultazioni. A registrare le diffuse voci, si prevede un forte astensionismo; difficile se non impossibile raggiungere il 71 % del 2019.

Tanti i motivi di questo astensionismo dilagante; c’è stanchezza per l’inutilità del voto ovviamente. Tante le motivazioni per questo distacco: dal disagio amministrativo vissuto per le promesse e le tutele disattese, ai chiari limiti politici più che dimostrati; dai gravi danni erariali registrati ed in corso di valutazione in questi ultimi giorni fino alle condotte politiche legate più al potere che al servizio. Tanta sfiducia per quest’attuale politica; partendo dall’alto dei quadri nazionali e regionali per arrivare al nostro piccolo, una caterva di errori sistemici che fanno riflettere davvero sull’attuale democrazia.

Oramai è più che chiaro, il vero problema politico risiede nell’incredibile ma reale congiuntura fra vanità ossessiva e scaltrezza dissennata dei politici e la metodica ingenuità elettorale.

Una miscela esplosiva che sta producendo danni inenarrabili e che solo le future generazioni potranno rilevare in tutta la loro mostruosità: un popolo fragile che, inconsapevole, con il proprio voto brucia denaro per un gusto ancora inspiegabile.

Tanti denari persi e bruciati a Torrevecchia; in oltre 15 anni di attività amministrative della compagine Mincone/Genobile, guidata prima dalla Baboro e adesso dal Seccia, protese al dispendio dissennato di denaro pubblico bruciati nelle diatribe giudiziarie le più folli ed incomprensibili: si parla di oltre il milione di euro.

Dalla Methapower all’ACA, alla questione del saldo del risarcimento inerente il grave sinistro stradale oggetto della causa eredi Sacco/Polidoro di importo ingente e che essendo fuori massimale di copertura assicurativa era posto parzialmente a carico del Comune, alle questioni rifiuti consorziali e alle tante altre ancora, l’ultima delle quali la temeraria azione proposta in danno dell’Avv. G. Rocchetti il quale, nel 2014 è stato ingiustamente citato in giudizio dal Comune per asserite, infondate ed inesistenti colpe professionali che invece erano sin dall’origine attribuibili ad altro difensore. Ciò nonostante l’Amministrazione comunale dal 2014 in poi ha ritenuto di continuare ad accusare ingiustamente un professionista di grande valore (la cui famiglia è ben nota al Comune di Torrevecchia) ciò facendo in modo del tutto errato tant’è, dopo 10 anni di giudizi ed una chiara sentenza d’Appello sfavorevole per l’Ente, la terza sezione della Corte di Cassazione, con ordinanza n. 9584 dello scorso aprile, ha ritenuto il professionista teatino esente da ogni e qualsiasi colpa professionale evidenziando invece a chi questa colpa appartenesse o facesse capo. Tutto ciò ha comportato e comporterà gravissimi danni economici per le casse pubbliche. Infatti, a prescindere dalle spese dei tre giudizi da pagare a favore della parte vincente che ammontano ad oltre 50 mila euro, (oltre costo registrazione sentenze per oltre 13000 euro) e che il Comune dovrà sopportare per aver citato in giudizio il professionista sbagliato spingendosi sino alla Corte di Cassazione (con ricorso dichiarato inammissibile) andranno aggiunti tutti i danni anche da lesa immagine professionale dell’avvocato G. Rocchetti, che ammonteranno a cifre elevatissime. Si tenga poi conto delle spese che il Comune avrà pagato ai tre avvocati che aveva officiato per attaccare il noto professionista teatino attribuendogli colpe inesistenti. Danaro pubblico quindi che non andava impiegato nel modo in cui si è operato a partire dal 2014 al 2021, anno del ricorso in Cassazione.

Tante perplessità ed una paura malcelata, dunque, per i tanti problemi stanno sicuramente tormentando la nostra comunità, togliendo qualche appetito di potere ai più oculati che si stanno chiamando fuori da tempo.

La stragrande maggioranza degli amministratori, di questi ultimi 15 anni, non ha riconfermato la propria candidatura. Una lista, quella che si ripropone di amministrare il paese, incompleta per il sindaco Seccia, e suo entourage, che insiste nonostante le continue e ripetute sconfitte. Tante, troppe défaillance nel suo gruppo, per non comprendere i rischi per i pericoli diffusi lungo il cammino: la Corte dei Conti è l’organo di controllo e non conosce limiti di tempo per il recupero del denaro bruciato: tanti sono i danni erariali perpetrati per rimanere indifferenti.

Per chi gestisce il potere in Paese, comunque, sono utili i silenzi, utili le distrazioni, utile l’inesperienza per una campagna che si ripresenta, dunque, con il solito schema.

Sempre novità da sacrificare per la conservazione del potere e la gioia di un paese, consapevole o meno, pronto a pagare ancora il giro di giostra, ma questo è ancora da vedere.