La proposta di riutilizzo
Pescara, 17 maggio 2024. Per quanto fin qui premesso, la proposta più forte (dal punto di vista ecologico, economico, sociale e culturale) che può essere avanzata sul riutilizzo del vivaio comunale della Città di Pescara è quello della sua conversione in un
centro specializzato per la raccolta, la coltivazione e la propagazione di alberi, arbusti e di essenze erbacee, tipici della vegetazione spontanea potenziale del territorio di Pescara.
Ovviamente una proposta del genere richiede una “direzione scientifica” e programmi di analisi scientifica sul germoplasma vegetale e sulla situazione floristica di dettaglio della Città ed una gestione non improvvisata.
Per il primo aspetto (direzione) l’Amministrazione potrebbe appoggiarsi al patrimonio di competenze esistente in Città, professionalmente ragguardevole e che si trova in rete con istituzioni scientifiche di eccellenza e con soggetti che si occupano di questa materia in Italia. Lo strumento può essere quello dell’incarico e/o quello della concessione ad Associazione idonea, quale l’Ecoistituto Verde Abruzzese ( E.V.A.) costituito nel settembre u.s. in Pescara, con finalità sociali e non a scopo di lucro,
Per la manutenzione ordinaria l’Amministrazione potrebbe fare ricorso a personale appositamente formato e successivamente professionalizzato “in progress” dall’Associazione concessionaria.
La struttura qui proposta è un vero e proprio Centro Studi, ma con caratteristiche di propria operatività pratica e promotore e facilitatore di altrui operatività.
L’azione dovrà essere caratterizzata da livello alto e da rigore scientifico nell’affrontare e proporre soluzioni per i moderni problemi dell’ecologia del territorio e degli adempimenti in materia conseguenti alle convenzioni internazionali, alle Direttive dell’Unione Europea e all’applicazione migliore della normativa nazionale e regionale (ricordiamo che Pescara non ha applicato, ad oggi, neppure le norme relative all’obbligo di piantare un albero per ogni bambino nato).
Il centro collaborerà con centri omologhi all’uopo realizzati dall’A.R.S.S.A. in Abruzzo, con il mondo dell’Università e potrà costituire uno straordinario strumento a sostegno della politica per il verde dell’Amministrazione comunale e per l’assetto ecologico dei parchi tematici programmati.
Il rapporto ed il coordinamento con il circuito degli Ecoistituti operanti nel nostro Paese potrà accrescere ulteriormente la disponibilità di competenze operative e dare ai programmi pescaresi rilievo e respiro nazionali.
La scala spaziale di elezione sarà, ovviamente, quella del territorio comunale di Pescara ma indagini e ricerche (per quanto detto sopra) dovranno inevitabilmente essere estese a territorio vicini: la provincia di Pescara in primis e poi i territori limitrofi di Francavilla, S. Giovanni T., Spoltore e quelli limitrofi della prov. di Teramo ove potrebbero essere sopravvissute specie, ecotipi selvatici e cultivar scomparsi dal territorio comunale.
Per svariate specie già il mondo scientifico ha messo a punto tecniche di buona raccolta e propagazione; una quota di ricerca sperimentale riguarderà le tecniche di propagazione che, per molte specie, non sono mai state messe a punto.
Pertanto, si potrebbe partire da una situazione “semplice”, di immediato avvio, ed estendere gradualmente – anche sulla base della verifica dei buoni risultati ottenuti- la dotazione di attrezzature del centro proposto.
La dotazione “minima” ma sufficiente per avviare il riutilizzo del vivaio con le finalità fin qui esposte individuata nell’elenco seguente:
Elenco delle attrezzature e stima dei costi
attrezzature
a) teloni a rete di ombreggiamento (modello filtravedo) relative intelaiature metalliche euro € 15.000
b) fitocelle…………………………………………………………………… € 1.000
c) bancali anti-ristagno per l’acqua………………………………………….. € 2.500
d) dispositivi per l’irrigazione……………………………………………….. € 2.500
e) un frigorifero semplice ( con congelatore)………..……………………….. € 500
La dotazione che consentirebbe alla città di Pescara di disporre di un centro di rilievo scientifico e sociale di tutto rispetto, dovrebbe comprendere , inoltre:
f) un microscopio stereoscopico ( con telecamera)………………………… € 8.500
g) stereoscopio per aerofotogrammetrie…..…………………………………… € 2.000
h) un armadio termostatico ( con regolazione caldo/freddo) per i semi………. € 6.000
i) stufa la disidratazione fino all’umidità ottimale per la loro conservazione… € 5.000
l) bilancia elettronica…………………………………………………………. € 4.000
Ovviamente è indispensabile la disponibilità, quale base logistica per gli operatori, dell’edificio, ristrutturato, annesso al vivaio che andrà corredato di
m) postazione lavorativa di base ( computer, periferiche ecc.)………………. € 4.000
n) arredi essenziali ………………………………………..………………….. € 5.000
o) materiali di consumo ( pinzette, reagenti, vetrini, materiale fotografico)….. € 1.000
p) strumenti per il giardinaggio (badili, zappe, falciatrice ecc.)………………… € 3.000
Stima presuntiva per il complesso delle attrezzature…………. € 60.000
Le attrezzature sopra elencate sono di modesta consistenza e verrebbero acquistate una tantum.
Sono escluse dall’elenco le spese per l’allacciamento telefonico ritenendo più economico non prevedere un’ utenza autonoma ma effettuare il collegamento alla rete delle utenze del Comune.
Sono escluse, altresì, le spese di riscaldamento.
Informazione al pubblico e educazione ambientale.
Il buon successo delle azioni previste può essere conseguito se, accanto alla buona pratica ed al rigore scientifico applicati alla vivaistica, verranno stimolate consapevolezza e partecipazione del Pubblico. Ciò richiede la predisposizione di strumenti per una campagna d’informazione diretta nei confronti dei cittadini e delle istituzioni e un programma di educazione ambientale rivolto al mondo della scuola, dell’Associazionismo e del Volontariato, nonché convegni, mostre e seminari.
Stima presuntiva di spesa per informazione, educazione ambientale, convegni, pubblicazioni: € 50.000/ anno
GESTIONE
Come anticipato la gestione scientifica dovrà essere estremamente “forte” e qualificata e, pertanto, si suggerisce il ricorso all’associazionismo no-profit (Ecoistituto Verde Abruzzese).
La gestione pratica – logistica richiede, in aggiunta,
– una persona che garantisca il presidio della struttura (apertura e chiusura, pulizia dei locali, sorveglianza dell’area, minuto mantenimento);
– ricorso a manodopera qualificata o da qualificare nell’attività vivaistica.
Per il primo punto ( presidio del Centro) può essere fatta una stima previsionale almeno di circa 1.500- 1.700 € /mese.
Per il secondo una soluzione potrebbe prevedere il coinvolgimento – attraverso strumenti convenzionali- di Associazioni aventi finalità sociali quali, ad es., recupero dei giovani dalle tossicodipenze oppure detenuti in semi-libertà.
I giovani in terapia potrebbero operare nel vivaio con l’obiettivo di integrare il loro percorso terapeutico e rieducativo con l’attività lavorativa e formativa nel campo del vivaismo potendo altresì procedere all’acquisizione di abilità professionali utili anche per il successivo reinserimento sociale.
Problematicità nella realizzazione del Centro
La realizzazione e la gestione del Centro proposto comportano difficoltà soprattutto di ordine scientifico.
Non si tratta, infatti, di realizzare un vivaio tradizionale in cui vengano allevate specie a fini esclusivamente ornamentali, bensì di avviare un’operazione con caratteristiche di multidisciplinarietà ad un livello elevato.
Intanto si farà riferimento al manuale redatto dall’APAT (oggi ISPRA) “Propagazione per seme di Alberi e Arbusti della Flora Mediterranea” realizzato sotto l’impulso e in condivisione del Comitato per la Lotta alla Siccità e alla Desertificazione (DPCM 26.9.97, GU n.43 del 21.2.98 ).
Il Centro dovrebbe divenire, inoltre, interlocutore privilegiato dell’Amministrazione per l’impianto del verde pubblico –dei parchi, giardini e stradale- e per la sua migliore manutenzione.
Si ribadisce che le difficoltà citate, a Pescara, non costituiscono fattori limitanti delle possibilità di successo per la realizzazione della proposta in quanto esistono in Città già decenni di osservazioni scientifiche, di studi, e naturalità residua; e soprattutto, esistono le competenze necessarie, finora non adeguatamente (o affatto) valorizzate e “capitalizzate” dalle precedenti Amministrazioni comunali
Esiste, inoltre, una rete di relazioni istituzionali e con soggetti professionalmente di rilievo nazionale, che rendono realisticamente possibile il pieno successo dell’operazione.
Note sui principali vantaggi per la Cittadinanza pescarese
La disponibilità in numero elevato di alberi, di arbusti e di specie erbacee ecotipiche, autoctone consentirà:
a) all’Amministrazione comunale di disporre direttamente di materiale vegetale da reimpiantare, per la prima volta della più alta – e a tratti eccezionale- qualità ecologica;
b) di disporre, altresì, delle specie e varietà più “giuste”, per resistenza, vigoria e adattabilità;
c) di poter perseguire, a seconda della “taglia” delle specie impiantate, la corretta ri-propagazione, soprattutto per il verde stradale; lungo strade strette o dove comunque è inopportuno l’allocazione di alberi che diverranno troppo grandi per i luoghi prescelti, sarà possibile impiantare arbusti legnosi mediterranei che potranno essere lasciati anche quando diventeranno maturi, fino a vetustà;
d) effetto estetico: la flora mediterranea autoctona comprende specie di straordinaria bellezza;
e) effetto di detossificazione dell’aria dagli inquinanti più comuni derivanti dal traffico e dalle emissioni da riscaldamento domestico;
f) profumazione dell’aria;
g) creazione di habitats naturaliformi in ambiente urbano, con conseguente arricchimento di specie faunistiche correlate: farfalle, uccelli ecc…;
h) risparmio economico: la flora autoctona, in quanto la più resistente perché selezionata dall’evoluzione naturale alle condizioni locali, richiede generalmente nessun trattamento fitosanitario o potature successive all’impianto;
i) contenimento delle ondate estive di calore in ambiente urbano, destinate a divenire più frequenti e intense per il riscaldamento globale;
j) elevata VALENZA CULTURALE, consistente nella riappropriazione, da parte della cittadinanza, della percezione dell’ambiente naturale in cui sorge la città, del proprio “genius loci”;
k) la possibilità, da parte dell’Amministrazione, non solo di porsi come positivo esempio nei confronti dei cittadini nella gestione del verde urbano, ma di favorire le migliori pratiche ad esso riconducibile, potendo fornire al Pubblico specie e varietà vegetali di elevatissima qualità genetica da ripropagare nei giardini privati e persino sui balconi.
l) porre Pescara fra le città all’avanguardia per l’aderenza alle pratiche della sostenibilità per il verde urbano, secondo le direttive, le raccomandazioni e le disposizioni di legge in materia di biodiversità e di sviluppo sostenibile.
Possibili sviluppi futuri
Con le attrezzature sopra indicate, con le professionalità di cui dispone E.V.A. e con la rete delle relazioni scientifiche attivate, saranno possibili, come conseguenza praticamente naturale, interessantissimi sviluppi potendo conseguire risultati di rilievo con costi aggiuntivi minimi.
A titolo di esempio si riportano alcuni possibili sviluppi futuri.
a) Orto botanico cittadino. Potrebbe essere allestito presso il Vivaio. La valenza culturale, scientifica e per la didattica di un orto botanico è, per Pescara, di tale evidenza da non aver bisogno di commenti. Si aggiunga la funzione estetica e, soprattutto, l’attrazione che eserciterebbe anche dal punto di vista turistico, essendo un orto botanico una sorta di “museo naturalistico” che potrebbe essere inserito in un circuito di visite guidate. La bellezza di un orto botanico è tale che in molte città, nella serra di tale struttura, si tengono convegni, cerimonie e si ricevono ospiti e delegazioni;
b) Anagrafe delle piante del territorio comunale. Tale anagrafe potrebbe essere computerizzata e realizzata su base cartografica GIS, con particolare attenzione agli alberi rari o monumentali (in territorio di Pescara esistono ancora svariate querce secolari, pini e altri alberi talvolta monumentali!);
c) Anagrafe degli alberi impiantati per ogni bambino nato (adempimento ex lege 113/99 e L.R. 29 marzo 1994, n. 15 recante “Disciplina delle tipologie delle essenze arboree da porre a dimora per ogni neonato a seguito di registrazione anagrafica”.
a) Scuola di sistemazione ecologica- arborea in ambiente urbano. E’ noto che le piante hanno un potere detossificante degli inquinanti dell’aria e che opportune barriere vegetate e sistemazioni lineari di alberi possono ridurre significativamente l’inquinamento acustico. Una scuola del genere potrebbe tenere corsi utili all’Amministrazione ed ai privati per la sistemazione del verde in ambiente urbano, perseguendo anche finalità igienico-sanitarie.
b) Check-list della biodiversità vegetale in territorio comunale di Pescara. La biodiversità delle specie “native” è un parametro importantissimo per la gestione del territorio e sul quale misurare l’andamento positivo delle azioni risanatorie o, viceversa, per misurare l’avanzamento del degrado. Da questo punto di vista è estremamente utile anche il censimento delle specie alloctone, invasive o infestanti e, quindi, da tenere sotto controllo con operazioni mirate di eradicazione. Dalla chek-list verranno segnalate le liste rosse relative alle specie in pericolo di scomparsa o, addirittura di estinzione e le liste blu relative alle specie che, invece, mostrino ripresa nella loro diffusione.
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