PoliticaInsieme.com, 26 maggio 2024. Le dichiarazioni del Segretario Generale della Nato, Jens Stoltenberg, che smentiscono tutte le assicurazioni sul fatto che le armi Nato non sarebbero state utilizzate dall’Ucraina per colpire nel territorio russo, stanno stressando la maggioranza di governo.
Matteo Salvini è corso a dire che l’Italia non entra in guerra contro la Russia. ”Stoltenberg chiede di eliminare il divieto all’Ucraina di colpire obiettivi militari russi con le armi Nato? Non se ne parla nemmeno, l’Italia non è in guerra contro nessuno e non voglio che i miei figli crescano con la paura della terza guerra mondiale”.
“Abbiamo aiutato l’Ucraina fin dal primo momento anche con aiuti militari però – ricorda Salvini – quelle armi non devono uccidere fuori dai confini“.
“Mi opporrò sempre e in ogni sede all’invio anche di un solo militare italiano di combattere e morire in Ucraina”. La posizione del capo della Lega e Vicepresidente del consiglio non cambia, anzi.
Salvini continua a mettersi al vento di una maggioranza degli italiani che non vogliono neppure lontanamente sentir parlare di un possibile coinvolgimento nella guerra e crea non poco problemi su un tema che giunge proprio nel pieno della campagna elettorale con una esasperata la lotta di tutti contro tutti, specialmente tra i partiti della destra.
Un imbarazzato Tajani si è dovuto spingere fino a dire che le decisioni Nato devono essere concordate. A conferma che, forse, si è un po’ lasciato troppo spazio a quella che nacque come Alleanza dell’Atlantico del Nord e via via trasformata, invece, in qualcosa d’altro.
Ma come accade spesso, le cose più importanti sono messe sotto il tappeto, e non solo in Italia. Comunque, il nostro Ministro degli esteri ha solennemente ribadito: “Le scelte di Kiev sono scelte di Kiev, noi non manderemo un militare italiano in Ucraina e gli strumenti militari mandati dall’Italia vengono usati all’interno dell’Ucraina“.
Anche il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, si è messo nella stessa linea. Più diplomatica e meno ruvida di quella di Salvini: “Stoltenberg è Segretario generale di un’organizzazione, quando sceglie una posizione lo decide riunendo i leader di quelle nazioni e votando. La Nato si muove e si muoverà portando progetti, piani e idee, le spinte singole valgono poco”.
Non è facile conciliare la posizione estrema di Salvini con quella politica “filo americana” diventato il principale puntello di Giorgia Meloni. Ma si sa … siamo nel pieno di una campagna elettorale. Passata quella, ne riparleremo?
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