PREMIO PARETE 2024

A Magda Bianco di Banca d’Italia. È la prima volta del riconoscimento a una donna che sarà premiata a novembre in Università Bocconi a Milano per il suo impegno nell’educazione finanziaria. Il nome è stato annunciato da Aldo Cazzullo nel corso dell’annuale appuntamento presso la caserma Ermando Parete della Guardia di Finanza di Pescara

Pescara, 31 maggio 2024. Magda Bianco è la vincitrice del Premio Parete 2024 per l’eccellenza nell’economia e per l’esempio dei suoi traguardi da portare ai giovani. Un riconoscimento per aver posto l’educazione finanziaria come condizione imprescindibile per la crescita virtuosa del sistema economico e per il suo impegno instancabile verso l’inclusione.

Succede al manager e presidente di Cassa depositi e prestiti Giovanni Gorno Tempini, premiato nel 2023, a Guido Barilla (2022), Alberto Bombassei (2021), Giorgio Armani (2020), Giovanni Tamburi, premiato in Bocconi nel 2019, fino a Vittorio Colao, premiato nel 2018, e Marco Carrai (2017).

Entrata in Banca d’Italia nel 1989, la lunga carriera professionale ha portato Magda Bianco ad assumere la guida del nuovo dipartimento Tutela della clientela ed educazione finanziaria, dedicato alla vigilanza sui comportamenti degli intermediari, alla tutela individuale dei clienti, all’educazione finanziaria. È stata anche consigliere economico del Ministro della giustizia (nel 2012-2013) ed è attualmente consulente del Presidente della Repubblica per la politica economica.

Co-presiede il gruppo G20/Global partnership for financial inclusion (Gpfi) per gli anni 2021-26 e presiede l’International network for financial education dell’Ocse per gli anni 2023-25.

Nata a Bergamo nel 1960, sposata con due figli, Magda Bianco è laureata con lode in Economia e commercio all’Università di Bergamo. Ha perfezionato la sua formazione con un un M.Sc. e poi un PhD in Economics presso la London school of economics. 

È stata membro del Comitato nazionale per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria dal 2017 al 2023 ed è membro del Governing council del network internazionale financial consumer protection organization (FinCoNet).

È stata presidente dell’Associazione donne della Banca d’Italia e coordinatrice della Commissione pari opportunità della Banca d’Italia.

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L’evento pescarese, oltre al contributo del giornalista Aldo Cazzullo, ha visto oggi gli interventi del generale di brigata Germano Caramignoli (comandante regionale Abruzzo della Guardia di Finanza), del colonnello Antonio Caputo (comandante provinciale Pescara della Guardia di Finanza), di Flavio Ferdani (prefetto di Pescara), Donato Parete (figlio di Ermando Parete e co-fondatore del Premio Parete), Emidio Camplese (consigliere della Provincia di Pescara) e Antonio Di Marco (consigliere della Regione Abruzzo, già sindaco del Comune di Abbateggio).

La caserma della GdF, che sorge sul lungomare sud della città adriatica, ha aperto le porte a istituzioni, ospiti e giovani studenti del liceo scientifico “Galileo Galilei” per ricordare l’impegno civile e la storia del finanziere abruzzese Ermando Parete (1923-2016), deportato durante la Seconda guerra mondiale nel campo di sterminio nazista di Dachau (Germania) e diventato, nel tempo, autentico testimone della Memoria verso le nuove generazioni. Dopo il congedo, infatti, Ermando Parete ha dedicato l’esistenza al ricordo degli orrori subiti, invitato presso scuole e associazioni in tutta Italia, fino alla scomparsa nel 2016 all’età di 93 anni.

La cerimonia di premiazione a Magda Bianco si svolgerà a novembre, presso l’Università Bocconi di Milano, ormai casa del Premio Parete, che affianca alla cerimonia anche una borsa di studio, con l’obiettivo di supportare il percorso formativo di un allievo particolarmente meritevole dell’università stessa.

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Ermando Parete nasce ad Abbateggio, montagne abruzzesi, il 15 febbraio 1923. All’età di vent’anni si arruola nel Corpo della Guardia di Finanza, diventando sottoufficiale.

Durante la Seconda guerra mondiale combatte in Jugoslavia e, dopo l’Armistizio dell’8 settembre del ‘43, cerca di tornare in Italia con i gruppi partigiani. Catturato dalle Ss a Cimadolmo (Treviso), viene incarcerato e torturato a Udine. Subito dopo verrà deportato nel campo di sterminio nazista di Dachau in Germania. Nonostante le condizioni disumane, sopravvive fino all’arrivo delle Forze alleate Usa e alla liberazione avvenuta il 29 aprile del 1945.

Scampato alla tragedia della Shoah, dagli anni Novanta e fino alla scomparsa nel 2016, Parete dedica tale parte della vita a raccontare l’orrore vissuto, come monito perché non riaccada e unendo sempre lo sprone positivo di incoraggiare ed energizzare le giovani generazioni, visitando le scuole italiane e le università, incontrando i ragazzi, partecipando a convegni, seminari e dibattiti.

La nuova grande caserma della Guardia di Finanza di Pescara, in Abruzzo, è stata inaugurata nel maggio 2017, e intitolata a Ermando Parete. L’anno seguente, il figlio Donato è stato co-fondatore del Premio Parete per portare avanti i valori espressi in vita da suo padre.

MAGDA BIANCO BANCA D’ITALIA



L’ALPES GRESIVAUDAN CLASSIC

C’è l’abruzzese Giulia Giuliani nella selezione del K2 Team 

Corvara, 31 maggio 2024. C’è anche la ciclista abruzzese Giulia Giuliani nella selezione del K2 Women Team per L’Alpes Gresivaudan Classic, corsa in terra francese in programma domenica 2 giugno. Si tratta del primo appuntamento del mese di giugno per la ventunenne di Corvara che è reduce da ottimi risultati in terra marchigiana dove ha anche conquistato due secondi posti.  La corsa francese di un giorno, che quest’anno spegne le 3 candeline, è un appuntamento fondamentale per la squadra del Team Manager Massimo Ruffilli e del direttore sportivo abruzzese Enrico Giuliani che avrà la possibilità di confrontarsi con atlete che vengono da tutto il mondo.

Si parte da Chapareillan e si arriva a Chamrousse dopo 112 km con ben 5 gpm e un dislivello complessivo di 1500 m. La prima salita da affrontare è il Col du Moutaret di 3^ categoria dopo 30 km di gara e da quel momento sarà tutto un intervallarsi di sali e scendi. Si continua con il Col du Barioz (1^ cat.), il Col des Ayes (2^ cat), il Col de Mouilles (4^ cat) ed infine la salita di Chamrousse a 1750 m di altezza dove è posto anche il traguardo.

Il K2 Women Team si presenta con una selezione di 6 atlete di cui 5 italiane. Al via della gara in Francia accanto all’abruzzese Giulia Giuliani ci saranno la friulana Alice Papo, la piemontese Vittoria Ruffilli, la romana Sara Pellegrini, la toscana Gemma Sernissi e la bulgara Ivana Tonkova.

Line up 3° Alpes Gresivaudan Classic (2 giugno, cat. 1.1)

–       Alice Papo 17/08/2003

–       Vittoria Ruffilli  03/04/2002

–       Sara Pellegrini 13/03/2004

–       Gemma Sernissi  06/03/2000

–       Giulia Giuliani  05/07/2002

–       Ivana Tonkova  29/05/2003




FUTURI DIRETTORI SPORTIVI FIGC

All’Università di Teramo esami finali

Teramo, 31 maggio 2024. Con la prova di esame finale e la cerimonia di consegna degli attestati ai 22 partecipanti al Corso in “POLITICHE E STRATEGIE DELLE SOCIETÀ CALCISTICHE” si è chiuso nella giornata di ieri il secondo ciclo formativo del progetto didattico dell’Università degli Studi di Teramo. Il Corso, nato nell’ambito del Dipartimento di Scienze Politiche e supportato dalla Fondazione UniTe, gode dell’accreditamento della Federazione Italiana Giuoco Calcio come percorso di accesso diretto all’esame di abilitazione per i direttori sportivi, che si svolgerà il prossimo 27 giugno al Settore Tecnico Federale di Coverciano.

Lo scorso anno l’ateneo teramano condusse al traguardo tutti i suoi corsisti, molti dei quali con il massimo dei voti in sede di abilitazione federale. Il Corso 23/24 si è sviluppato da dicembre a maggio con lezioni in distance e ben tre sessioni in presenza – tra cui Milano e Lissone (sede del broadcasting center della Serie A e delle sale Var), Coverciano e Teramo – per un totale di oltre 230 ore di lezione.

Il progetto didattico comprende sei aree tematiche ed il contributo di oltre 60 docenti, molti dei quali provenienti dai vertici dei dipartimenti della FIGC, dalle Leghe e dalle principali società professionistiche. Con un approccio multidisciplinare – attraverso percorsi di impronta tecnica, organizzativa, gestionale, economica, comunicativa e sociopolitica, nonché un percorso addirittura dedicato alla lingua inglese ed ai principi di primo soccorso – il progetto dell’ateneo teramano tanto apprezzato è finalizzato alla preparazione non solo del “direttore sportivo” ma di una figura manageriale in grado di rivestire i molteplici ruoli strategici di un club professionistico.

Nel tracciato formativo troviamo grande attenzione non solo al calcio di vertice, ma anche a quello giovanile e di base, al calcio per tutte le abilità e, ovviamente, ampio spazio è stato dedicato anche al calcio femminile. Diverse sono state le occasioni di studio con seminari, convegni e workshop per gli approfondimenti su argomenti di attualità, normative ed analisi economiche.

Il tutto si è svolto con il filo conduttore della sostenibilità della gestione, un vero faro della proposta dell’ateneo teramano impegnato nel varo del corso di “FOOTBALL SUSTAINABILITY MANAGEMENT”, tra i primi in Europa e supportato con patrocinio direttamente dalla FIGC. Hanno collaborato con eventi e giornate di studio, oltre che con il proprio formale patrocinio, la Lega Serie A, la Lega Pro, La lega Nazionale Dilettanti, l’Associazione Italiana Calciatori, l’Associazione Italiana Arbitri, la Federazione Italiana Sport Paralimpici per Ipovedenti e Ciechi (FISPIC) e la sezione teramana dell’associazione italiana giovani avvocati (Aiga).

Nella sessione a Coverciano, le lezioni si sono tenute nel Museo del Calcio, tra i cimeli della Nazionale. In questa edizione sono stati ospiti, tra gli altri, Gianluigi Buffon, il campione del mondo 2006 ora capodelegazione della Nazionale Maggiore, i due vicepresidenti federali Umberto Calcagno e Daniele Ortolano, il Presidente della Lega Pro Matteo Marani e l’agente dei calciatori Rafaela Pimenta. Nelle prossime settimane sarà pubblicato il bando per la nuova edizione 2024/2025. Questi i partecipanti al corso che, superato positivamente l’esame all’Università di Teramo, saranno ora impegnati nell’esame di abilitazione in FIGC:

ALESSANDRO ALBA

GAETANO ALESSANDRIA

SERGIO ANGELINI

MARCO DELLA FRERA

FRANCESCO DI LONARDO

MARIO DONADONI

JACOPO FISSI

CARMINE GIORDANO

DAMIANO GOLLINI

COSTABILE GUARIGLIA

MARIA LA CIVITA

IGNACIO LORES VARELA

FRANCESCO MARINO

GIORDANO MORONCELLI

STEFANO NENCIONI

FRANCESCO PIO PAOLINO

GIAMMARCO PROBO

DEMETRIO SARTIANO

DANILO SCARDIGNO

SEBASTIANO SMRIGLIO

EDOARDO TOMATIS

MARCO TRIBOLETTI

Coordinatore Scientifico: Prof. Luigi Mastrangelo

Coordinatore Didattico: Dott. Giuseppe Tambone




MIGLIORATI DIVERSI PRIMATI

Lusinghieri i risultati degli abruzzesi agli studenteschi di Pescara

Pescara, 31 maggio 2024. I netti successi delle abruzzesi di Giulia Grossi nell’alto e di Valeria Frattone nel lungo, sugellano la Finale Nazionale delle Competizioni Sportive Scolastiche di stanza nello stadio adriatico di Pescara. Da martedì 28 a giovedì 30 maggio nella competizione Studentesca Allievi (nati dal 2007 al 2010) e Cadetti (nati dal 2010 al 2012) di atletica leggera si sono misurati gli Allievi (nati dal 2007 al 2010) e Cadetti (nati dal 2010 al 2012) di atletica leggera.

Tra i risultati, si diceva, spicca il titolo conquistato nel salto in alto Cadette da Giulia Grossi (IC Giulianova 2 – Ecologica Giulianova), atleta classe 2010, che ha superato l’asticella a 1 metro e 58. La Grossi, che ha un personale di 1,64, ha provato l’1,65 dopo aver vinto la gara, ma senza riuscirvi. Un’altra medaglia, ma d’argento, è arrivata dalla pescarese classe 2010 Valeria Frattone (IC Pescara 9 – Passologico) nel salto in lungo Cadette con la misura di 5,04 metri, che è anche primato personale.

“Da sottolineare”, si legge nella nota della Fidal Abruzzo, “che gli atleti Cadetti hanno gareggiato obbligatoriamente senza scarpe specialistiche con chiodi, con prestazioni conseguentemente penalizzate rispetto alle gare federali”. Nel salto in alto Cadetti quarto posto per Lorenzo Silvaggio (IC Pescara 2- Hadria Pescara) con la misura di 1,70, ragazzo che si divide ancora tra atletica e calcio a 5. Nell’alto Allieve Martina Jasimi (IIS Nereto – Atletica Gran Sasso) si è classificata quinta con la misura di 1,55. Era atteso nell’alto Allievi il classe 2010 Daniele Ottaviani (IIS Ovidio Sulmona – Serafini Sulmona), in gara con la categoria superiore in quanto alunno anticipatario.

Dopo aver superato brillantemente la qualificazione con 1,86, in finale si è fermato a 1,80, undicesimo classificato. Da ricordare che vanta un personale di 1,92. Bella prova nella finale dei 1000 metri Allievi di Alessio Perna (IIS Volta Pescara – Passologico), decimo con 2’33”74, primato personale in una gara condotta a ritmi altissimi. Sui 100 metri Allieve era presente il prodigio emergente della velocità italiana, Kelly Edimo Doualla (IIS S. Angelo Lodigiano – CUS Pro Patria), classe 2009, che fa collezione di record mondiali e italiani Under 16 e Under 18 su 60, 80 e 100 metri.

Ha vinto come da pronostico con il tempo di 11”52 (vento + 0,2 m/s), prestazione clamorosa che la porrebbe prima in Italia tra le under 20. Ma dietro ha incalzato un’altra promessa, l’umbra Margherita Castellani (Liceo Classico Mariotti Perugia – Atletica CUS Perugia) con 11”67. Nella stessa gara, bene l’Allieva classe 2008 Caterina Saccomandi (L.S. Da Vinci Pescara – Atletica Gran Sasso), al primato personale sui 100 in batteria con 12”38 (vento + 1,4 m/s) ritoccato di 1 decimo, ma eliminata in semifinale con 12”64. Sui 100 Allievi primato personale della classe 2009 Matteo Di Felice (IIS Fermi Sulmona – Serafini Sulmona) con 11”20 (+ 0,7), migliorato di 3 centesimi, ma poi eliminato in semifinale con 11”36.

Altri risultati di rilievo. 100 metri ostacoli Allieve: 8^ Silvia Scalamandrè (IIS Volta Pescara – Passologico) 15”09 (14”96 in semifinale). 80 metri ostacoli Cadetti: 5° Mario Bonomo (IC Lombardo Radice Ovidio Sulmona – Serafini Sulmona) 12”13 (11”97 in semifinale). 80 metri ostacoli Cadette: 5^ Sofia Verrocchio (IC Pescara 9 – Aterno Pescara) 13”14 (13”04 in semifinale).

Paolo De Carolis




LA PREOCCUPAZIONE DEI RESIDENTI

Incrocio viale D’Annunzio – viale De Cecco pericoloso per i pedoni. I Consiglieri Mauro Renzetti e Patrizia Panunzio (CPO) chiedono un intervento

Pescara, 31 maggio 2024. L’incrocio pescarese tra viale Luisa D’Annunzio e viale De Cecco si fa sempre più pericoloso: numerose sono le segnalazioni e le lamentele che giungono da parte dei cittadini sempre più preoccupati soprattutto in vista della stagione estiva quando il numero dei pedoni aumenterà.

Necessario porre in essere ogni provvedimento volto a ripristinare la sicurezza stradale, quali installazione di dissuasori o di altri strumenti utili a ridurre la velocità, ma lasciamo a chi è competente fare le valutazioni del caso, noi ad oggi raccogliamo le preoccupazioni delle persone e ne prendiamo atto dopi aver visto personalmente quanto accade – dichiarano Mauro Renzetti Consigliere Comunale di Pescara e Panunzio Patrizia in qualità di Commissaria Pari Opportunità i quali chiedono un sopralluogo approfondito in prossimità dell’incrocio indirizzando una richiesta al Dott. Giuliano Rossi (Servizio Strade e Pubblica Incolumità) e al Comando Vigili Urbani Pescara in quanto – più cittadini e commercianti ci segnalano che nonostante sia posta la segnaletica orizzontale e verticale con i divieti d’accesso, vetture e moto imboccano ad alta velocità viale Paolo De Cecco in direzione vietata Nord Sud“.

La preoccupazione dei residenti è il pericolo che persone che passeggiano o bambini che giocano possano essere investiti: “Chiediamo – dunque – di verificare anche la possibilità di installare dei vasi o cordoli al fine di non permettere l’accesso delle vetture in senso contrario a quello di marcia”.




QUARTIERE COMPLETAMENTE ABBANDONATO

Carlo Costantini a Fontanelle: per noi il rilancio delle periferie è prioritario

Pescara, 31 maggio 2024. “A distanza di cinque anni, fatta eccezione per i lavori programmati dal centrosinistra con i fondi delle periferie, il quartiere risulta completamente abbandonato. Nessuna iniziativa nuova della Giunta Masci e abbandono delle procedure per l’affidamento di abitazioni per disabili, di locali per le associazioni e del campo sportivo, mai affidato e mai reso fruibile. Le strade di accesso alle case sono piene di buche, alcune di grosse dimensioni, mentre i locali sotto alle case non avrebbero ottenuto ancora l’agibilità, dopo cinque anni di promesse, e di fatto sono inutilizzati”.

A lanciare l’allarme sulle condizioni di via Caduti per Servizio, nel quartiere Fontanelle, è il candidato sindaco di Pescara per il centrosinistra, Carlo Costantini.

Il punto della situazione è stato fatto stamani nel corso di una conferenza stampa, presenti Costantini e il consigliere regionale Antonio Blasioli.

“Una volta eletti – ha annunciato il candidato sindaco – ci impegneremo per completare le procedure per l’agibilità e metteremo questi locali a disposizione di realtà associative. È evidente ed innegabile che, dopo cinque anni, tali strutture non sono ancora state assegnate. Abbiamo sempre sostenuto che la sicurezza di un quartiere come questo è garantita dalla presenza della Polizia locale, che deve essere costante, assieme ed in coordinamento con le altre forze dell’ordine, ma un quartiere sicuro è anche un quartiere vissuto, con tante attività e tante associazioni che vi operano costantemente”.

“Proprio per questo, il centrosinistra, quando era al governo della città – ha sottolineato Costantini – ha completato e affidato la palestra, che è funzionante, ed ha previsto l’investimento dei fondi per le periferie per realizzare un campo di calcetto accanto alla palestra e una piazza per l’aggregazione sociale. Il campo di calcetto, completato nel 2021, però è chiuso, non affidato e, soprattutto, precluso anche ai bambini del quartiere. Ormai in zona l’associazione ‘Amici di Fontanelle’ è un’istituzione che potrebbe averlo in gestione, almeno in alcune ore o fino a che non si concluda un avviso per l’affidamento, che non è stato ancora pubblicato dopo quattro anni. Sta di fatto che, nonostante quel campetto sia stato completato a marzo del 2021, oggi i bambini giocano ancora in strada o in piazza”.

“Stessa triste situazione – ha proseguito – per le case per i disabili, ricavate dal centrosinistra sotto agli androni dei palazzi, che erano prima luogo di spaccio. Sono state ricavate 23 abitazioni nei piani terra, che dovevano servire a soddisfare le necessità abitative di famiglie con persone limitate nella mobilità, ma la quasi totalità degli alloggi non è stata assegnata. A tutto questo si aggiungono le condizioni delle strade degli androni delle abitazioni. Le prime non ospitano più buche, ma vere e proprie voragini. Per esempio, al civico 52, 53 e 55 la situazione è imbarazzante, mentre alcuni ingressi delle abitazioni sono privi di vetri, rendendo di fatto accessibile il palazzo a tutti, in qualsiasi ora del giorno e della notte.”

“Questa situazione – ha osservato il candidato sindaco – è emblematica dello stato di abbandono in cui versano le periferie di Pescara. Quando sarò eletto sindaco, mi metterò subito al lavoro per portare a compimento il nostro progetto di riqualificazione dei quartieri più difficili, con l’obiettivo di portare al superamento delle disuguaglianze tra le diverse zone. Abbiamo in mente un’idea di città diffusa e policentrica, con il raccordo infrastrutturale fra centro e periferie. Per farlo realizzeremo una efficiente e diffusa rete dei servizi, con l’implementazione del trasporto pubblico, la presenza di uffici pubblici, scuole, impianti sportivi e presidi socioculturali. Garantiremo in ogni modo la cura e la riqualificazione degli spazi pubblici e del verde urbano, prevedendo la manutenzione di strade, piazze, marciapiedi, piste ciclabili e parchi urbani. Valorizzeremo, infine, le migliori esperienze del programma Periferie. Per noi – ha concluso Carlo Costantini – non esistono quartieri di serie A e quartieri di serie B e ci impegneremo quotidianamente per superare ogni forma di distinzione”.




MuNDA – ENTRATA GRATUITA

2 giugno per la Festa della Repubblica

L’Aquila, 31 maggio 2024. Il  2 giugno, in coincidenza con la prima domenica del mese, il Mic celebra la Repubblica italiana con l’ entrata gratuita nei musei e  parchi archeologici statali.

“Con il voto del 2 giugno 1946, il primo a suffragio universale maschile e femminile, gli Italiani scelsero la Repubblica. Questa festa è il momento in cui celebriamo i valori condivisi, al di là delle diverse legittime posizioni”  secondo la dichiarazione del Ministro Sangiuliano.

Il Museo Nazionale d’Abruzzo a L’Aquila  sarà aperto nelle due sedi con i consueti orari:

-MuNDA – via Tancredi da Pentima, di fronte alle 99 cannelle orario 8.30/19.30. Ultima entrata ore 19.00. La Sala francescana è stata  allestita  temporaneamente con 14 disegni provenienti dalla donazione di un collezionista privato, in memoria di Carmela Gaeta, in dialogo  con i sette dipinti su tela di Giulio Cesare e Francesco Bedeschini delle collezioni del MuNDA. Questo permetterà la manutenzione straordinaria delle opere che erano esposte nella Sala francescana   in previsione della loro futura esposizione negli spazi restaurati del Castello cinquecentesco. L’esposizione è corredata di stampe tattili 3D con descrizioni fruibili tramite QrCode e Braille e di due video realizzati in occasione della mostra, appena conclusa, “ Giulio Cesare e Francesco Bedeschini. Disegno e invenzione all’Aquila nel Seicento” da Altair4 Multimedia.

-Il Mammut  al Castello Cinquecentesco orario 9.30/18.30. Ultima entrata ore 18.00.

In occasione del 70° dal ritrovamento del Mammut, oltre alla mostra documentaria nel Bastione Est che ripercorre le fasi della scoperta con foto e video d’epoca si è provveduto, tramite formazione del personale AFAV curata dai funzionari del Museo, a fornire un servizio di accompagnamento didattico disponibile per chi volesse accostarsi, per  una maggiore conoscenza, a questo protagonista eccezionale di 1.3000.000 anni,  reperto importantissimo  della preistoria italiana.

Prenotazione obbligatoria per gruppi costituiti da più di 20 persone all’indirizzo e-mail mn-abr.urp@cultura.gov.it




VOLONTARIATO E SOLIDARIETÀ

Incontri al liceo classico G.B. Vico  di Chieti con l’Associazione Domenico Allegrino nell’ambito del progetto Insieme Oltre

Pescara, 31 maggio 2024. Volontariato, solidarietà e cittadinanza attiva sono i temi di una serie di incontri che si stanno tenendo al liceo G.B. Vico di Chieti nell’ambito del progetto Insieme Oltre, realizzato dell’Associazione Domenico Allegrino Odv (capofila) di Pescara.  Le classi, che stanno seguendo il corso, sono la 3 B e la 4 B. L’attività punta ad aiutare i giovani a comprendere come il volontariato sia un’opportunità straordinaria per conoscere valori importanti, per confrontarsi con realtà apparentemente distanti dal proprio mondo e superare barriere e pregiudizi.

“Cerchiamo di guidare i ragazzi verso una conoscenza più profonda del proprio animo – spiega Antonella Allegrino, fondatrice dell’associazione – Attraverso questa analisi li conduciamo a valorizzare il rapporto con l’altro, a sviluppare una maggiore sensibilità verso il suo vissuto e ad accogliere le richieste di aiuto e comprensione. Sono piccoli semi che gettiamo nella certezza che essi fruttino. Ci affiancano in questa attività l’Avis di Francavilla al Mare e l’Associazione Meridiani paralleli di Chieti. Gli studenti, conclusi gli incontri a scuola, faranno un’esperienza di volontariato partecipando a ‘Pronto eccoci’, un servizio gratuito con cui la nostra associazione supporta gli over 65 aiutandoli ad affrontare momenti di solitudine, fragilità e problemi di tutti i giorni. Ringrazio per la collaborazione la dirigente scolastica, professoressa Paola Di Renzo, e il docente coordinatore del progetto Gianni Scarsi”.

Il progetto proseguirà con una visita guidata al Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara alla quale prenderanno parte giovani e over 65 al fine di promuovere uno scambio generazionale. Prevista, inoltre, un’attività dedicata agli anziani a cui i ragazzi trasmetteranno conoscenze digitali. Verranno organizzati anche giochi di abilità e rappresentazioni teatrali, che avranno come protagonisti studenti e over 65.

Il progetto Insieme Oltre tocca i territori di Pescara, Chieti e Casoli. I beneficiari sono giovani e anziani. È stato ideato ed è coordinato dall’Associazione Domenico Allegrino Odv di Pescara, che ha come partner l’Associazione Meridiani Paralleli di Chieti, l’Aps Il sogno di Benny Gio di Pescara, l’Avis comunale di Francavilla al Mare (Chieti) e come collaboratori i Comuni di Pescara e Casoli, il liceo G. Marconi di Pescara e il Convitto nazionale G. B. Vico di Chieti.




FIERA DELLA PASTORIZIA

Al via la 161esima edizione a Piano Roseto

Teramo, 31 maggio 2024. La Fiera della Pastorizia, giunta alla 161esima edizione, si svolgerà sabato 6 e domenica 7 luglio a Piano Roseto (Teramo), come annunciato stamani in conferenza stampa alla presenza del dirigente camerale Salvatore Florimbi, dei sindaci di Crognaleto e di Cortino, Orlando Persia e Marco Tiberii, e dei partner dell’iniziativa.

Si tratta della più antica manifestazione della provincia di Teramo dedicata al mondo agropastorale, con notizie che risalgono al 1837. Dopo tre anni di sospensione a causa della pandemia da Covid -19, la fiera è stata ripristinata lo scorso anno, su espressa volontà della presidente della Camera di commercio, Antonella Ballone, a testimonianza dell’attenzione per il comparto della zootecnia e dell’agricoltura da parte dell’ente camerale.

Quest’anno per dare maggiore slancio all’iniziativa sarà costituito un apposito Comitato Fiera composto da: Coldiretti, GAL, Comuni di Cortino e Crognaleto, ASL, BIM, Dipartimento di Medicina veterinaria dell’Università di Teramo, Associazione Regionale Allevatori, Confederazione Italiana Agricoltori ed ente Parco.

La due giorni a Piano Roseto si articolerà in momenti celebrativi del mondo pastorale, nella rassegna delle razze ovine e caprine, nella mostra mercato dei prodotti tipici legati alla pastorizia, con momenti di intrattenimento musicale.

Un sentito ringraziamento è stato espresso dal costituendo Comitato nei confronti della Camera di commercio Gran Sasso d’Italia, non solo per il sostegno economico all’iniziativa, ma anche per l’attenzione dimostrata nei confronti degli allevatori locali.




PICCOLI CITTADINI CRESCONO

Gli alunni della scuola dell’infanzia “M.T. Fatato” in visita al Comune

Luco dei Marsi, 31 maggio 2024. Un incontro emozionante, tanto per i bambini quanto per Amministratori e impiegati, quello che ha visto protagonisti i piccoli alunni della scuola dell’Infanzia paritaria “M.T. Fatato” delle suore Trinitarie di Luco dei Marsi, con la maestra Alba Guercioni e la dirigente, suor Celestina, in visita al Comune luchese. Nella mattinata di giovedì, 30 maggio, i bambini sono stati accolti nella sala consiliare dalla sindaca, Marivera De Rosa, insieme a rappresentanti della Giunta e del Consiglio comunale, per l’iniziativa di Educazione Civica organizzata e promossa dalla maestra Alba Guercioni con la Dirigenza scolastica. Grande stupore e ammirazione ha suscitato l’esposizione, da parte dei piccoli, degli articoli fondamentali della Costituzione, enunciati a turno e illustrati dagli alunni che, dopo aver intronato insieme, mano sul cuore, l’Inno di Mameli, hanno poi consegnato alla Sindaca lo stemma municipale realizzato artisticamente dalla scolaresca per l’occasione.

In un’atmosfera di grande partecipazione ed entusiasmo, gli alunni hanno ascoltato con attenzione la piccola lezione di educazione civica offerta dalla sindaca Marivera De Rosa, che ha spiegato a una platea concentrata e incuriosita il funzionamento del Comune, dal ruolo dell’Organo politico ai diversi settori operativi, con cenni alla nascita della Costituzione e alle conquiste grazie alle quali l’Italia ha potuto prosperare nella democrazia, raccogliendo al termine diversi spunti e richieste da parte dei bambini.

“Abbiamo avuto la gioia di un incontro che ha lasciato tutti noi adulti, ancora una volta, sorpresi e commossi dalla ricchezza di attenzione, profondità, genuino stupore che questi bimbi sanno esprimere”, ha sottolineato la sindaca De Rosa al termine della visita, “La conoscenza e la percezione che hanno manifestato rispetto a temi e contenuti anche difficili, per la loro età, stupisce e ravviva la fiducia nel futuro, sono piccoli cittadini che, possiamo ben sperare, sapranno certamente portare nella Comunità un profondo e prezioso senso civico e capacità di condivisione. É stata un’iniziativa encomiabile, un’uscita didattica di grande valore, e un plauso in particolare va all’instancabile e bravissima maestra Alba, a suor Celestina e a tutto lo staff della scuola dell’Infanzia”.

A conclusione dell’incontro, dopo aver consegnato ai piccoli ospiti sacchetti di caramelle e succhi di frutta, la sindaca De Rosa ha guidato la scolaresca in un piccolo tour tra gli uffici comunali, presentando ai bambini i funzionari e offrendo un breve excursus sulle diverse attività degli uffici visitati.




VELA DAY 2024

Due giorni per scoprire lo sport della vela

Pescara, 31 maggio 2024.  L’1 e il 2 giugno torna l’iniziativa della Federazione Italiana Vela in Abruzzo. Anche quest’anno la FIV, Federazione Italiana Vela, in collaborazione con Kinder Joy of moving e le Società affiliate promuove la cultura del mare e lo sport della vela attraverso l’appuntamento del Vela Day. Un evento dedicato a tutti coloro che, dai sei anni compiuti, vogliono avvicinarsi e scoprire quanto sia affascinante il mondo della vela.

In Abruzzo sono 11 i circoli della IX Zona FIV Abruzzo e Molise che aderiscono all’iniziativa e presso i quali tutti possono andare per provare e conoscere questo bellissimo sport nei giorni di sabato 1 giugno e domenica 2 giugno ossia il Circolo Nautico Francavilla, il Circolo Nautico di Vasto, il Circolo Velico Roseto “Azzurra”, la Lega Navale Italiana Giulianova, la LNI Ortona, la LNI Pescara, il Circolo Nautico Pescara 2018, Svagamente, il Circolo Velico “La Scuffia”, il Circolo Nautico “V. Migliori” di Giulianova e il Circolo Velico Ortona che ha posticipato le giornate al week end successivo il 7, 8 e 9 giugno.

Un’occasione da non perdere per chi vuole capire e provare una barca a vela prima su un simulatore e poi ad andare in acqua al seguito di un istruttore. L’esperienza è gratuita e sarà una vera festa dello sport alla quale possono partecipare scuole, famiglie e gruppi di amici. Ci saranno regali e gadgets per tutti, verrà offerta una tessera della FIV e anche l’opportunità di vedere da vicino giovani atleti che si cimenteranno in dimostrazioni. Non mancheranno iniziative per sensibilizzare sull’importanza della sostenibilità e della protezione dell’ambiente marino. Prima di andare è sempre meglio individuare il circolo e telefonare per prenotarsi.

Daniela Peca




LE VIE DELLA LANA

Iniziato il viaggio del documentario che racconta la civiltà della transumanza, attraverso l’Abruzzo, il Molise e la Puglia 

L’Aquila, 31 maggio 2024. Un viaggio di oltre 240 chilometri, da Foggia a L’Aquila, lungo il tratturo magno ed altri regi tratturi, le vie d’erba che i pastori hanno utilizzato per secoli, assieme a milioni di pecore, dai pascoli estivi sugli altopiani dell’Appennino in Molise e in Abruzzo, a quelli invernali sul Tavoliere delle Puglie. Un viaggio sul crinale tra passato e presente, tra paesaggi e paesi ricchi di tesori nascosti, ricordi, storie di vita di chi ancora oggi esercita il mestiere del pastore, del casaro, della tessitura. Attraverso questa trama, geografica e culturale, la troupe di Kairostudio ha cominciato le riprese de “Le vie della lana”, film documentario destinato al mercato televisivo nazionale e internazionale, pensato come una narrazione unitaria e nei limiti del possibile completa della civiltà della transumanza, che l’Unesco, non a caso, ha dichiarato dal 2019 Patrimonio immateriale culturale dell’umanità.

Per la regia di Daniele Di Domenico, la fotografia Eric Tornaghi, la direzione di produzione di Virginia Liverani e il coordinamento del set di Nicolò Cicala, il progetto cinematografico de “Le vie della lana”  è stato finanziato dall’Unione europea, a valere sui fondi del Next Generation Eu – Pnrr (Transizione Digitale Organismi Culturali), e si fregia del sostegno della Camera di Commercio Gran Sasso d’Italia, della Camera di Commercio Chieti e Pescara, del Comune di Cugnoli, e dello sponsor Cantina Marramiero.

“Il nostro obiettivo con questo affascinante viaggio – spiega Daniele Di Domenico – è quello di raccontare il tratturo magno e il territorio che lo circonda, nella sua interezza, in una visione unitaria, alla ricerca di quello che è ancora vivo e presente della civiltà millenaria della pastorizia, per far conoscere ad un ampio pubblico un percorso immateriale, intimo, di una bellezza a tratti sorprendente, che mantiene una grande valenza culturale, e ha un enorme potenziale di valorizzazione turistica. Molte parti di tratturo non esistono più, la grande autostrada d’erba larga quando un campo di calcio, è spesso appena percettibile e leggibile ad un occhio addestrato, lungo paesaggi agrari oggi scanditi dal grano, dalla vite, dall’ulivo e dallo zafferano. Ma lungo i territori che il tratturo attraversava, presenti e visibili sono ancora le tracce di una storia comune  – prosegue il regista -, sedimentata nelle tradizioni, nei dialetti, nella devozione religiosa, nella gastronomia, nella musica. E c’è poi chi ancora, dall’Abruzzo e Molise fino in Puglia, o dalle pianure ai pascoli montani, la transumanza delle pecore ancora la pratica, anche a piedi, come secoli fa, ci sono tanti giovani che hanno deciso di non emigrare e di restare nei piccoli paesi lungo il tratturo, e nell’era della digitalizzazione, e dell’economia 4.0,  hanno aperto aziende zootecniche e casearie, laboratori artigiani della lana e della tessitura”.

Il viaggio, a piedi e in camper, prende dunque l’abbrivio dal Tavoliere delle Puglie e da Foggia, dove il re Alfonso d’Aragona, nel 1447, decise di istituire la Regia dogana della mena delle pecore, riorganizzando una pratica già antica di secoli, quella della transumanza, in un sistema fiscale, logistico e giuridico codificato, attraverso i tratturi, le vie d’erba larghe 111,6 metri, ad uso esclusivo del passaggio, in autunno e poi in primavera, delle imponenti greggi, creando così quella che fino all’abolizione della dogana, ad opera dei francesi, con un decreto di Giuseppe Bonaparte nel 1806, divenne la prima fonte di ricchezza per i regni meridionali. Contribuirono poi in modo determinante al lento declino della transumanza non solo l’abolizione della Dogana, ma anche l’arrivo in Europa a metà dell’Ottocento della lana proveniente dall’Australia, Argentina e Nuova Zelanda. In ogni caso gli ultimi pastori transumanti hanno percorso i tratturi a piedi fino agli anni sessanta del ‘900.

Ulteriori e principali tappe, tra le tante, lungo il tratturo magno e dintorni, sono poi San Paolo di Civitate e Serracapriola, porte d’ingresso ai pascoli del Tavoliere, Guglionesi, con diversivo a Troìa, sul tratturo Celano-Foggia, per documentare la transumanza verticale ancora oggi praticata, e sul Gargano, a Monte Sant’Angelo, per testimoniare la devozione ancora viva per S. Michele Arcangelo, santo e guerriero, comandante in capo delle milizie celesti che sconfissero gli angeli ribelli di Lucifero, protettore delle sorgenti, delle greggi e dei pastori.

Il cammino prosegue in Molise, dove il tratturo corre parallelo al mare, nel tratto di Petacciato, e poi con incursioni nell’entroterra, a Lucito e Civita Campomarano. Infine l’Abruzzo, dal quale arrivavano la maggior parte delle greggi, con tappe a Torino di Sangro, con la sua lecceta e i suoi trabocchi, fino a L’Aquila e agli ancora incontaminati pascoli di Campo Imperatore, attraversando la provincia di Chieti, con stazioni a Lanciano, Bucchianico, e poi ancora, oltrepassato il fiume Pescara, a Rosciano, Cugnoli, Pietranico, svalicando poi gli ultimi contrafforti della catena del Gran Sasso a Forca di Penne, per soffermarsi sulle cristalline sorgenti del Tirino, attraversando poi l’altopiano dei Navelli, con sosta obbligata della chiesa tratturale di Santa Maria de’ Centurelli, da cui partiva il tratturo Centurelle-Montesecco, che solo a Serracapriola si ricongiunge con il tratturo magno, e nell’antica città vestina, e poi romana, di Peltuinum.

Per arrivare quindi a L’Aquila, davanti alla basilica di Collemaggio, dove parte dei greggi si radunavano prima del grande viaggio, e alla scoperta dei sontuosi palazzi degli antichi e potenti armentari. Anche qui con diversioni, geografiche e narrative, in borghi montani centrali nella civiltà della transumanza,  tra la Majella e il Gran Sasso, come Pescocostanzo, Anversa degli Abruzzi, Santo Stefano di Sessanio, Calascio e Castel del monte. Per concludere il viaggio, in quel luogo dello spirito e del silenzio che è la grangia benedettina di Santa Maria del Monte, a Campo Imperatore, che ospitò monaci anch’essi armentari e transumanti.

La forma narrativa de “Le vie della Lana”, è già stata sperimentata per la prima volta da Kairostudio nel 2022, per la realizzazione de “I Giganti del Mare”,  film documentario che racconta l’affascinante storia dei trabocchi, un viaggio di 130 miglia nautiche in barca a vela, lungo le coste di Abruzzo, Molise e Puglia. Andato poi in onda su Raitre, all’interno del programma Geo, totalizzando una media di ascolti superiore al 10% di share, pari a 1 milione di telespettatori, e attualmente distribuito su piattaforma Samsung TV, nei territori UK, US, Irlanda, Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca, Olanda, Portogallo.

Kairostudio s.r.l. è una società di produzione cinematografica e televisiva impegnata a promuovere i temi della sostenibilità. Dal 2007 collabora con istituzioni, università, centri di ricerca e aziende in Italia e all’estero. Ha partecipato a diversi programmi, nazionali ed europei, per il governo e lo sviluppo del territorio (PSR, Life Plus, Interreg, Agrip). Ha collaborato, tra gli altri, con Rai per programmi storici come Geo e SuperQuark e con Rai Kids per lo sviluppo di contenuti per bambini, destinati ai canali Rai Yoyo e Rai Gulp.




GIORNATA DEL MICROCHIP

Sensibilizzare all’obbligo dell’iscrizione all’anagrafe canina e all’applicazione del microchip

Casoli, 31 maggio 2024.  L’appuntamento è per martedì 4 giugno dalle ore 9 alle ore 12 presso la Sala Polivalente di via Lame. L’applicazione del microchip sarà gratuita per i cani di proprietari residenti nel territorio comunale.

L’iniziativa è realizzata in collaborazione con il Dipartimento di Prevenzione della ASL di Lanciano Vasto Chieti – Servizio Veterinario, con il Comando della Polizia Locale di Casoli e con i Volontari animalisti. “Il microchip – sottolinea il sindaco Massimo Tiberini – è un dispositivo fondamentale per i nostri amici a quattro zampe in quanto permette di identificare il proprietario in caso di smarrimento, prevenire il loro abbandono ed evitare la rivendita di cani rubati. Tutti aspetti fondamentali per la tutela e la salvaguardia degli animali”.




ARTISTI PER IL MATTA

La ragazza scomparsa e il segreto di Harukà. Sabato 1°  giugno 2024 ore 17.00 | spazio matta: Ingresso gratuito

Pescara, 31 maggio 2024.  Lo Spazio Matta di Pescara si apre ad un appuntamento dedicato ad un pubblico giovanissimo, a conclusione della sezione WAM – Workshop Artistici Matta, e del laboratorio multidisciplinare di teatro e arti visive “Dire Fare Raccontare” ideato e condotto dagli artisti Jörg Grünert e Cam Lecce.

“La ragazza scomparsa e il segreto di Harukà”, sabato 1° giugno 2024, ore 17.00, con ingresso gratuito, presso lo Spazio Matta, in Via Gran Sasso, 57 Pescara, è una spettacolazione, ovvero un’attività teatrale con elementi di spontaneità ed improvvisazione, messa in scena come attività conclusiva dagli allievi del laboratorio.

La storia si richiama ad un immaginario affine alle storie tra fantasy e fantascienza giapponese, tra tipiche del fumetto Manga e della serialità nippo-coreana. Un gruppo di studentesse e studenti del College di Okkaido in Giappone dovrà sconfiggere il malvagio piano della professoressa Harukà. La professoressa giunta da poco al College, vuole utilizzare le grandi doti e capacità degli studenti per risolvere calcoli importantissimi di matematica per il funzionamento dell’Hisekai, un aggeggio di sua invenzione con cui è in grado di mantenere contatti con il mondo parallelo divenuto suo complice per dominare su tutto l’universo. Superando pericoli e insidie dopo tante peripezie i nostri eroi dovranno salvare una ragazza scomparsa e prevalere sulla malvagia Harukà.

La spettacolazione conclude le attività del laboratorio multidisciplinare di teatro e arti visive Dire Fare Raccontare, a cura e condotte dagli artisti Cam Lecce e Jörg Grünert, ideato per far sperimentare un nutrito numero di stimoli ed esperienze volte allo sviluppo delle intelligenze multiple e per promuovere cittadinanza attiva e partecipata dei minori.

È una occasione per condividere con la città i percorsi creativi di formazione e crescita dedicati ai minori attraverso i linguaggi artistici con i Workshop Artistici Matta (WAM). Progetto promosso dalla rete Artisti per il Matta.




UNICA BEACH

Nuovo lancio televisivo Mediaset per la sua riapertura estiva stagione 2024

Giulianova, 31 maggio 2024. Sabato 1° giugno riapre i battenti la spiaggia per cani di Giulianova, UNICA BEACH, contemporaneamente partirà la nuova serie di servizi che Mediaset ha realizzato proprio sul suo arenile, e che saranno trasmessi durante la rubrica del Tg5, L’Arca di Noè, per l’intero mese di giugno.

La conduttrice del programma, la giornalista Marialuisa Cocozza, ha voluto inoltre lanciare la promozione delle nuove puntate, con un post Instagram dedicato al nostro progetto “Il tuo cane è benvenuto”.

La nostra idea di una rete di attività locali che offrono servizi rivolti al pet, sta raccogliendo consensi in tutta la città di Giulianova, nella provincia di Teramo, ma anche Pescara e fuori Regione, nelle vicine Marche. Sammy (dal vocabolo Summer) il cagnolino bianco testimonial dell’iniziativa, viaggia con una valigia contenente un QR-code, dalla cui scansione i turisti posso ricevere info su locali che accettano anche il loro pet, le toelettature presenti in zona, gli ambulatori veterinari più vicini, il recapito del Pronto Soccorso Veterinario, dog sitter, negozi per animali, centri cinofili e tutto quanto può essere utile per trascorrere una “vacanza coi fiocchi” insieme al proprio cane.

Summy è presente nell’adesivo che molti locali stanno esponendo al pubblico con lo slogan “Il tuo cane è benvenuto”.

UNICA BEACH, si riconferma , nonostante l’accanimento rivoltole dall’amministrazione guidata dal Sindaco uscente Ywan Costantini, come volano del nuovo turismo , quello del pet, in progressivo ed esponenziale aumento. Gli assessori al turismo Marco Di Carlo, e al Demanio Gianpiero Di Candido, dovrebbero fare un atto di umiltà e riconoscere la propria cecità davanti alle nuove frontiere che si aprono proprio grazie a questa spiaggia che con tanto livore hanno osteggiato e che vorrebbero far chiudere con le loro aberranti decisioni sul piano spiaggia.

Togliere UNICA BEACH , vorrebbe dire bloccare un’evoluzione in atto , una visibilità che la nostra città non ha mai vissuto in modo così prolungato. Ricordo infatti che siamo ormai alla terza edizione con un totale di dodici servizi andati in onda nell’arco degli ultimi due anni, su rete nazionale in orario di massimo ascolto , all’interno di una delle trasmissioni Mediaset più seguite e con un costante aumento del suo share.

Non siamo l’evento di due giorni che porta turisti per 48 ore e scompare  come una stella cadente lasciando il vuoto. UNICA BEACH ha incrementato i propri fruitori, avviato una rete di collaborazioni da cui tutti stanno traendo vantaggio e offerto visibilità e prestigio su territorio nazionale all’intera città di Giulianova. Questo è davvero fare turismo guardando il futuro.

Sabato 1° giugno diamo inizio alla stagione estiva 2024 e domenica 2 giugno andremo in onda alle ore 13:45  nella rubrica del Tg5, L’Arca di Noè, nella prima delle quattro puntate di giugno sui canali Mediaset. Andare in vacanza con il proprio cane è un’esperienza fantastica per noi e per i nostri amici animali, lo si potrà vivere a UNICA BEACH  e seguire su Canale 5 a L’Arca di Noè!

Dott.ssa Giusy Branella, Medico Veterinario




LA PICIERNO IN ABRUZZO

La vicepresidente del Parlamento Europeo: con l’Europa L’Abruzzo, nel cuore dell’Italia, riveste un ruolo fondamentale nel panorama europeo

Lanciano, 31 maggio 2024. La regione, ricca di storia, cultura e bellezze naturali, guarda con interesse al continente, individuando in alcuni temi chiave le proprie priorità per un futuro prospero e sostenibile. Questi alcuni temi che Pina Picierno affronterà anche con la candidata abruzzese Manola Di Pasquale, Antonio Decaro e alla presenza del capogruppo Silvio Paolucci, di sindaci e dirigenti PD, e i tanti abruzzesi che incontreremo ancora in questa bellissima campagna elettorale di prossimità.

In una fitta agenda di incontri ci confronteremo con cittadini, amministratori, imprese, artigiani, sindacati, lavoratrici e lavoratori, studenti e operatori del terzo settore che conoscono l’importanza vitale di un dialogo stretto, locale ma capace di essere compreso con le istituzioni europee. Tra gli appuntamenti vi saranno diversi incontri pubblici.

Alle ore 12 a Pineto per un incontro largo con amministratori e operatori del territorio. Alle 17:15 si riunirà l’area del centro sud della provincia di Chieti a Lanciano presso il circolo PD per aprire importanti dossier sulla città, sull’automotive e sulla connessione infrastrutturale dell’area produttiva maggiormente sensibile ai temi europei.

Segue poi l’incontro sulla città di Pescara al Teatro Sant’Andrea e l’incontro con le realtà della provincia dell’Aquila alle 20:30 a Barisciano, per chiudere con una bella festa al Parco di Villa Bianca a Scafa alle 21:30. Approfondiremo opportunità e sfide della transizione verde, per cui l’Abruzzo è protagonista storico di un modello di sviluppo capace di coniugare eccellenza industriale e bellezze naturali, alla transizione digitale per connettere l’Abruzzo al futuro, ancora indietro in molte aree regionali. L’Europa ha gli strumenti per favorire la coesione sociale, per costruire una regione per tutti capace di ridurre le disuguaglianze e promuovere l’inclusione sociale, garantendo pari opportunità a tutti i cittadini.

L’Abruzzo deve porre più attenzione alle fasce più vulnerabili, come disoccupati, persone con fragilità e anziani, offrendo loro il sostegno necessario per inserirsi attivamente nel tessuto sociale ed economico e alle zone maggiormente lontane dai servizi. Con un focus speciale sulle aree interne. I Fondi europei devono essere vero sostegno al progresso che serve.

L’Abruzzo deve ottenere di più e spendersi meglio nei programmi europei che mettono a disposizione risorse per supportare la regione. I Fondi strutturali e di investimento europei e il NextGenerationEU rappresentano un’importante opportunità per finanziare progetti strategici in settori chiave come l’innovazione, la ricerca, l’istruzione e la formazione, la connessione infrastrutturale e viaria verso l’interno e per le imprese. Bisogna anche stimolare la regione che programma e applica troppo poco le opportunità. Con Pina Picierno, Antonio Decaro e Manola Di Pasquale l’Abruzzo sarà protagonista nell’Europa del futuro. L’8 e il 9 giugno votando PD, Pina Picierno e i nostri canditati portiamo la voce abruzzese in Europa.




ASPETTI STORICO-ETNOGRAFICI DELLE ARTI PER VIA

[Contributo di Franco Cercone, Aspetti storico-etnografici delle “arti per via”, pubblicato in AA.VV. “ARTI E MESTIERI PER VIA”, Fast Edit, Ascoli Piceno 2007.]

(ndr: Qui viene proposto il contributo nella versione integrale e completa rispetto alla pubblicazione del 2007)

Alla fine di settembre, scrive F. Longano nel suo Viaggio per lo Contado del Molise (1788), i paesi molisani “restano spopolati d’uomini, i quali al pari dei pastori calano anch’essi nella Puglia coll’esercitare diverse arti, come di ferrai, di falegnami, agrimensori, scarpai, scoppettieri, fabbricatori, tavernai, fornai, scalpellini, pesatori di lana ecc.”.

Anche per l’allievo del Genovesi non si esaurisce con quelli citati il novero delle arti e dei mestieri, decisamente più numerosi, che sono alla base delle esigenze dei gruppi umani, spesso così variegate e particolari da superare la più accesa fantasia, come appunto i velestrièri (balestrieri) esperti nel bonificare i prati dalle talpe e di cui parleremo in seguito. È un argomento decisamente affascinante quello dei mestieri o delle Arti per via, sul quale è intervenuto di recente anche S. Russo con un lucido saggio dal titolo Montagne e pianura nel Mezzogiorno adriatico (secc. XVII-XIX) ed in cui le ‘Arti per via’ sono viste anche come scambio di attività e servizi particolari fra le popolazioni montanare dell’Appennino e quelle dell’entroterra costiero adriatico.

Questo interscambio di specializzazioni ha modo di manifestarsi fra Abruzzo e Capitanata nell’ambito dell’attività allevatoria. Secondo il Russo la transumanza, a fronte dei circa 30.000 pastori “al servizio nel Tavoliere dei locati abruzzesi, molisani, della Basilicata e del Principato Ulteriore” costituiva un fenomeno di ristretta dimensione rispetto per es. a quello della discesa in Puglia delle numerose ‘compagnie’ di mietitori, che erano state precedute da quelle dei seminatori.

Sicché N. M. Cimaglia poteva affermare nel suo Saggio Della natura e sorte della coltura delle biade (Napoli 1790) che “in Capitanata un popolo ara e semina, un popolo diverso miete, e un altro trebbia”. Questa cultura della mobilità, legata all’esercizio di diverse arti, trova dunque proprio nei tratturi un proscenio ideale che permette una loro nitida identificazione.

 Queste arterie erbose non erano percorse solo dai pastori, che a loro volta si trasformano nelle varie locazioni in ulteriori specialisti come i caciai, bassettieri, fiscellari, tosatori (quest’ultimi diventati così rari da venir reclutati oggi dagli allevatori abruzzesi e molisani in Nuova Zelanda ed Australia), ma da tanti “artieri”, esperti nei più diversi campi e capaci di soddisfare in una collettività i bisogni che diventano sempre mutevoli con l’inesorabile trascorrere del tempo.

Fin dal periodo romano le persone che svolgevano lo stesso mestiere appaiono organizzate in speciali corporazioni dette Collegia e tali erano in periodo medievale le Arti, associazioni riunite di norma in una Confraternita, regolate da “Statuti” e composte da artigiani che svolgevano spesso la medesima attività in una via che da loro prendeva appunto il nome.

La toponomastica delle città antiche ha tramandato spesso i nomi di tali attività, come per es. a L’Aquila, dove esiste tuttora la Via degli Scardasseri, le maestranze appunto che erano addette alla cardatura della lana con lo scardasso, attrezzo con cui secondo una leggenda agiografica fu martirizzato San Biagio e diventato in seguito attributo iconografico del Santo.

In passato tali “congreghe professionali” avevano per lo più la loro “sede sociale” presso le chiese più rappresentative della città. A Sulmona per es. la confraternita dei calzolai aveva la propria sedenella Chiesa della SS. Annunziata ed era riunita nella “Congrega del Corpo di Cristo”.

Tali congreghe o “pie associazioni laicali” svolgevano secondo una diffusa costumanza in Italia   una preminente quanto importante attività sociale e dato che si è fatto cenno all’attività calzaturiera va ricordato che a Venezia la Confraternita dei calzolai aveva la propria sede a Campo San Tomà e proprio in un sacro edificio in cui, secondo la tradizione, San Marco aveva guarito un calzolaio islamico, convertitosi in seguito al cristianesimo.

Vi sono attività per le quali parlare di mero artigianato può sembrare tuttavia alquanto riduttivo.

Quando si parla infatti di orafi, ebanisti o di altri mestieri che si apprendono comunque in una bottega posta per via, ci riferiamo ad attività decisamente rilevanti dalle quali scaturiscono spesso dei veri e propri capolavori. Pertanto solo un “tono psicologico”, come sostiene B. Croce, può erigersi a metro di giudizio fra arte ed artigianato. Così per soffermare la nostra attenzione a tre particolari aree quali il Piceno, l’Abruzzo ed il Molise, vi sono delle località come per es. Agnone, Sulmona, Pescocostanzo, Scanno, Guardiagrele e la stessa Ascoli Piceno le quali hanno toccato nel settore dell’oreficeria livelli di massima espressione artistica. Non meno preziosi risultano nel campo dell’ebanisteria alcuni reperti venuti alla luce in una villa romano-bizantina sita presso il Casino Vezzani, in tenimento di Ortona a Mare, e risalenti al VII- VI secolo. Essi sono conservati oggi nel magnifico museo bizantino realizzato nel Castello di Crecchio (Ch.) e ci testimoniano l’eccezionale valore artistico raggiunto dai Collegi lignarii, la cui attività  viene ereditata e proseguita in periodo medievale dalle Congreghe degli ebanisti che realizzeranno, specie nell’Italia centrale, pulpiti, cori, organi ed altri arredi lignei civili e chiesastici considerati oggi (si pensi per es. alle opere di Ferdinando Mosca di Pescocostanzo) dei veri e propri capolavori.

Altri settori in cui l’artigianato di bottega (per mutuare una felice espressione del Croce) assurge a livelli artistici sono quelli del ferro battuto e della ceramica. Capolavori in ferro battuto si rinvengono come è noto a Pescocostanzo, dove un artigiano locale – così narra una leggenda del luogo – aveva scoperto nel XVIII secolo una particolare erba che riusciva addirittura a piegare il ferro! Pertanto, sull’architrave della sua modesta bottega fece scolpire il motto Etenim non potuerunt mihi, che tuttora si può ammirare sulla facciata del piccolo edificio, posto sulla sinistra della scalinata che porta alla magnifica Collegiata.

Grande rilevanza assume in Abruzzo l’attività della ceramica, di cui Paolo Toschi individua in un lucido saggio (Pagine abruzzesi, L’Aquila 1970) due anime, perché “dalla semplice fornace del vasaio rurale si passa a forme più perfezionate di artigianato vero e proprio”, con singoli vasi o “servizi” composti da più pezzi, prodotti nelle botteghe di Faenza e Castelli, località quest’ultima dove operano forti personalità appartenenti alle famiglie dei Grue, dei Fuina, dei Gentili e dei Cappelletti cui si devono veri e propri capolavori nell’arte figulina.

La ceramica d’uso, o come scrive il Tosti “la ceramica rustica” è una attività che predomina in tutto il regno di Napoli e soprattutto nei centri marittimi della Campania. Soffermando lo sguardo nell’area abruzzese-molisana, quella che in tale sede maggiormente interessa, va rilevato come fossero ancora importanti negli Anni Sessanta del secolo scorso alcuni centri di produzione di ceramica d’uso, come per es. Palena, Anversa degli Abruzzi, Torre dei Passeri ed altre località molisane fra cui Campobasso e Guardia Regia, dove persistono oggi aziende familiari di pentolari nelle cui botteghe si producono tegami rustici di creta, modellati in torni ancora azionati con i piedi.

Il segreto della sopravvivenza di queste aziende familiari risiede proprio nella produzione delle cosiddette terraglie, ampiamente utilizzate oggi come recipienti da cucina. L’arte sta riprendendo vigore sia per la diffusa convinzione che i tegami di coccio siano più igienici rispetto a quelli metallici, sia perché la gastronomia tradizionale ne prescrive obbligatoriamente l’uso per i brodetti di pesce e per la cottura dei legumi.

Queste due anime della ceramica, quella rustica e quella artistica, sono state ben evidenziate dal Toschi, il quale sottolinea nel saggio in precedenza citato come in Abruzzo, Molise e Campania (in quest’ultima Regione la produzione delle “terraglie da cucina” è assai rilevante a Camerota) si passi oggi “dalla semplice fornace del vasaio rurale, di antica tradizione, a forme più perfezionate di artigianato vero e proprio, industrialmente attrezzato”.

Caratteristica appare nei vasai rurali la produzione di particolari oggetti votivi, come i campanelli (per la ricorrenza per es. di Sant’Egidio,1° settembre) ed i fischietti, oggetto di approfonditi studi da parte di Vito Giovannelli, il quale ha evidenziato come quest’ultimi fossero prodotti anche a Castelli ed anzi alcuni tipi in particolare, come quelli “bitonali”, risultano simili ai fischietti rinvenuti in alcune tombe della necropoli di Campovalano.

 Fino a tempi recenti esistevano in Abruzzo centri specializzati nella produzione di tali oggetti, come per es. Anversa degli Abruzzi e Nocella, frazione di Campli. Così Luigi Braccili, nel saggio Arti e mestieri in Abruzzo (1988), scrive che gli abitanti di Nocella venivano chiamati addirittura i figli della creta. L’aspetto cromatico permette spesso, come avverte P. Toschi, di individuare il luogo di produzione delle ceramiche. Così quelle di Palena si distinguevano per brillantezza di smalti e vivacità di colori. Inoltre, la decorazione era sempre a fiori o gruppi di fiori stilizzati, “dipinti con rozzo pennello e talora a goccia con un pezzetto di spugna sostenuto da una cannuccia”. Le forme più in uso sono i boccali trilobati, versione moderna degli antichi oinokòe, fiaschette, borracce piatte o “a ciambella”.

Siamo di fronte ad una diversa destinazione d’uso di tali prodotti, rispetto alle ceramiche di Castelli, nelle quali sottolinea il Toschi i colori predominanti sono il giallo, il turchino e il verde, mentre il rosso appare nel corso dell’Ottocento.

Rispetto all’umile ceramica di Palena o Guardia Regia, quella di Castelli sembra aver privilegiato la produzione di “servizi” non destinati per il costo elevato ai ceti indigenti. Ne fanno fede i reperti recentemente esposti ed appartenenti al Museo Ermitage di San Pietroburgo, dove Piatti, Albarelli, vasi – soprattutto quelli da farmacia – fungono da cornice a rappresentazioni floreali di grande respiro. Ciò spiega il motivo per cui sia svanito dall’orizzonte dei vasai castellani l’interesse per una particolare arte come quella delle statuine destinate ad animare la scenografia ed il paesaggio dei presepi. In questo particolare settore dell’arte figulina emerge la figura di un singolare artista di Pacentro, Giuseppe Avolio, cui si deve la produzione di figure femminili colte nelle caratteristiche fogge di vestire delle diverse località peligne. Si tratta di documenti etnografici di primaria importanza, delle vere e proprio “foto a colori” ante litteram e disperse purtroppo fra le varie collezioni appartenenti a privati e ad antiquari, sicché non sono pochi gli studiosi che si augurano di poter ammirare un giorno queste statuine in una mostra da organizzarsi eventualmente nella Cattedrale di Chieti, dove è conservato appunto il presepe Valignani risalente alla seconda metà del ‘500. Nelle statuine, riproducenti fedelmente le fogge di vestire femminili di diverse località peligne, G. Avolio mette in risalto ove possibile anche gli ornamenti muliebri d’oro o di corallo, come per es. “orecchini a navicella, odorini e fialette per profumo, anelli di fidanzamento (detti testoni) … e i finissimi lavori di filigrana”, tipologie ben evidenziate e studiate da E. Mattiocco e A. Gandolfi in Ori d’Abruzzo.

I paesi molisani di origine “schiavona” sono quelli in cui ancora oggi si conserva la tradizione della tessitura a mano fatta su telai di legno. I prodotti (coperte, stuoie, tappeti rustici ecc.) si contraddistinguono per la vivacità dei colori e la peculiarità dei disegni che animano ad onor del vero anche le coperte realizzate a Taranta Peligna e Sulmona.

Una particolare attività artigianale, che quando è bel tempo viene esercitata sugli scalini d’ingresso alle abitazioni e pertanto può essere ascritta fra le arti per via, è quella del merletto a tombolo, mai svanita in Italia e diffusa ovunque da Burano alla Sicilia. Studi e ricerche hanno messo a fuoco particolari aspetti di quest’arte antica e per quanto concerne l’area abruzzese-molisana gli esperti parlano di “pizzi e merletti a tombolo di Isernia, di Scanno, di Pescocostanzo, di merletti aquilani” ecc. nei quali sono messi in evidenza caratteristiche con toni spesso da blasone popolare.

A Napoli in particolare i merlettai formavano nel corso della seconda metà del ‘500 una categoria prestigiosa di artigiani, organizzati in Arte e titolari di una Cappella a Santa Marta.

Una efficace descrizione dei vari tipi di merletti (detti pezzille), fra cui quelli cosiddetti “a dieci fuselli”, si rinviene nel poemetto “Micco Passero ‘nnamurato”, di G. Cesare Cortese (Napoli 1638) e qualche studioso, come per es. A. Cirillo-Mastrocinque, propende nel saggio Usi e costumi a Napoli nel ‘600 per il fenomeno di monogenesi e dunque di diffusione di tale arte anche a Napoli:

 “Il merletto – sottolinea la storica napoletana – arriva a Napoli in tutte le sue espressioni e per vie diverse, ma i fuselli passano per quelle d’Abruzzo, dove nel XVI secolo una colonia di merlettai veneti avrebbe iniziato all’arte gli abitanti di Pescocostanzo, creando un primato regionale che dura ancora oggi”.

Più che un fenomeno di monogenesi e diffusione, l’arte del merletto sembra risalire per altri studiosi al fenomeno contrario di poligenesi ed evoluzione, che riguarda anche altri importanti aspetti della cultura materiale. Si pensi per es.- dato che abbiamo avuto modo di farne cenno in precedenza – alle conche di rame, che possiedono ciascuna una particolarità stilistica (conca laziale, abruzzese ecc.) e la cui funzionalità scompare con la costruzione in tutti i paesi delle reti idriche, le quali in Italia si possono considerare ultimate intorno agli Anni Sessanta del secolo scorso.

 È un argomento questo decisamente importante e collaterale all’artigianato dei nostri giorni: molti oggetti d’uso sono ancora prodotti oggi come un tempo nelle botteghe ed esposti en plein air, ma la loro antica destinazione d’uso è stata per così dire stravolta, dando luogo a quel complesso fenomeno socioeconomico che G. Profeta e V. Lanternari chiamano di “transfunzionalità” degli oggetti d’uso e del quale occorre necessariamente far un breve cenno.

 La transfunzionalità degli oggetti d’uso

 Come si è detto in precedenza le arti e i mestieri si estrinsecano nell’espletamento di servizi, si pensi all’arrotino, allo spazzacamino ecc., oppure nella produzione di una vasta gamma di oggetti d’uso. Molti di essi, dalle conche di rame ai ferri da stiro a carbone, per tacer dei piatti grandi di ceramica rustica, sono oggi assai richiesti ma per usi diversi da quelli tradizionali. Esposti anche per via in botteghe che vendono oggetti simili ma ormai prodotti in serie, essi hanno perso la loro originaria destinazione d’uso ed a causa di un fenomeno chiamato come si è detto di “transfunzionalità” vengono utilizzati oggi per lo più a scopo di arredamento.

 Così le antiche ceramiche rustiche pendono oggi alle pareti al posto di quadri, mentre cornici di vario materiale racchiudono merletti a tombolo non più destinati al ruolo di centrotavola.

Le conche di rame sono diventate portaombrelli o vasi per fiori, i vecchi ferri da stiro a carbone oppure i bracieri di rame si sono trasformati in soprammobili o fioriere, fino agli scaldaletto che maliziosamente chiamati un tempo “Zi préute”, sono adibiti a contenitori di noci e castagne.

Questo mutamento della destinazione d’uso, fenomeno interessante ma poco studiato, caratterizza anche il settore del ferro battuto, che soprattutto  in Abruzzo e Molise vanta rinomati centri come Chiarino (Teramo), Penne, Agnone, Pescocostanzo ecc. ed ha trovato  un nuovo  quanto insperato incremento produttivo nello sviluppo edilizio dei centri turistici montani, nei quali gli appartamenti  vengono arredati con suppellettile per lo più in ferro (sono sempre presenti ovviamente gli alari nel camino)  ed arredi vagamente ispirati a modelli rustici, nel tentativo di personalizzare l’ambiente e sottrarlo alla monotonia ed allo squallore degli oggetti prodotti in serie. Si affacciano a nuova vita anche i canestri, oggi ovunque prodotti ed adibiti talvolta a portariviste, ma anche a funzioni naturali come porta-frutta e verdure.

L’arte dei canestrai era ed è tuttora assai diffusa nel mondo rurale, specie dove è agevole approvvigionarsi di vimini o di canne. Le località che vantano una antica tradizione nel settore sono numerose in Abruzzo ed in Molise è famosa Riccia (Campobasso), dove sussistono maestranze esperte nel rivestire di corde vegetali gli enormi recipienti fittili destinati alla conservazione del vino.

Il Braccili ricorda nel saggio in precedenza citato i “canestrari’ di San Vincenzo Valle Roveto e sottolinea che “con i canestri le donne abruzzesi effettuano ancora oggi l’antico rito dei donativi, cioè l’offerta votiva delle primizie dei campi fatta in modo professionale nelle ricorrenze religiose,

soprattutto nei mesi di maggio e giugno.

 Nel regno di Napoli: antichi “mestieri per via”

Nei suoi “Documenti per la storia, le arti e le industrie delle Province Napoletane” (Napoli 1883-1891) G. Filangieri ci ha lasciato una fondamentale opera sugli antichi mestieri per via ancora presenti non solo a Napoli ma anche nelle Province dell’ex regno. Mestieri strani, talvolta paradossali e comunque preposti a soddisfare esigenze della collettività, arti che sfuggono – come scrive E. Variali in un lucido saggio dal titolo Mestieri e mestieranti. Gli ambulanti di Napoli (Napoli 2003) – ad ogni tentativo diretto ad elencarli o classificarli. Tuttavia per la loro straordinaria particolarità vogliamo far cenno ad alcune di tali arti per via iniziando proprio con i barbieri ambulanti, eredi di quei tonsores romani che non esercitavano l’arte nella tonstrina (oggi diremmo nel “Salone”) ma lungo i vicoli urbani, come dice appunto Marziale, richiamando clienti da pelare con il classico grido: tonsor!.., ripetuto più volte. Nei centri più importanti delle varie ‘Province Napoletane’ il barbiere ambulante era accompagnato spesso dalla moglie, quando costei esercitava l’arte della capéra, cioè della parrucchiera, dei cui servizi approfittavano non solo le “popolane” ma anche le donne del ceto borghese fino agli inizi del ‘900.

Particolare era a Napoli il mestiere del chiagnazzàro, ancora in auge nella prima metà del ‘900, un personaggio che dietro una modesta somma di denaro si recava nei cimiteri a “piangere sulle tombe dei cari estinti”. In Abruzzo e Molise questo compito era affidato fino alla metà del secolo scorso a gruppi di donne, “lamentatici pubbliche ed eredi dell’antica arte delle prefiche, le quali avevano anche il compito di “raccontare” coram cadavere i fatti più salienti della persona morta.

La narrazione degli episodi della vita del defunto avveniva in forma scomposta, lamentevole e con lo strappo apparente dei capelli, non disgiunta dall’atto fittizio di graffiarsi il viso. È l’antico modo di urlare la morte, quasi per esorcizzarla, dentro la dimora dell’estinto e cancellato solo in tempi recenti da un sommesso pianto sciolto nelle fredde camere mortuarie dei nostri ospedali, dove non si può per sopravvenute convenzioni sociali “lamentare la morte”.

Mestieri strani, dicevamo, che sorgono tuttavia in funzione dei bisogni dell’uomo e pertanto appaiono sempre mutevoli sul proscenio della storia, adattandosi alle continue esigenze dei tempi che ne determinano la nascita ma anche la fine. È il caso per es. del portatore d’acqua, felicemente colto da F. Palizzi su un mulo carico di botti e da A. Carracci mentre trasporta sulle spalle due tinozze di legno (Acquarolo d’acqua). Il mestiere dell’acquarolo è ancora presente nei primi anni del ‘900 a Napoli, come dimostra una Cartolina di B. Cascella, ed è particolarmente prezioso lungo l’Appennino, dove fin dal medioevo la costruzione di castelli o castra è condizionata dalla presenza nelle vicinanze di sorgenti d’acqua. A Pratola Peligna l’unico “liquido” a disposizione del ceto rurale, prima della costruzione della rete idrica, era il vino e con esso si lavavano i bambini appena nati, donde la credenza sovrastrutturale che il bagno con il vino fortificasse i neonati.

Altro tipico “artiere” era l’ombrellaio di Secinaro, che a tale specializzazione sommava altre due attività, quelle di accomodare gli “ingegni” (cioè le chitarre per maccheroni, chiamate soprattutto nel Chietino carrature) e risanare tegami e piatti di coccio lesionati, mediante una particolare cucitura fatta con ferro filato dolce. Fra le particolari arti per via vanno ricordate quella degli ‘mpagliasegge, mestiere esercitato anche da donne, come si evince da uno splendido disegno di Filippo Palizzi, e quella dei costruttori dei famosi “ddu bbotte”, cioè gli organetti gioviali e villerecci: grandi protagonisti un tempo delle feste sull’aia, in questi ultimi tempi sono oggetto di grande attenzione anche da parte degli studiosi di strumenti musicali. Costruiti un tempo ad Atri, Casoli ma anche in altre località molisane, la loro produzione è oggi notevolmente aumentata e si registrano in occasione di manifestazioni estive anche gare che vedono la partecipazione soprattutto di giovani, affascinati dal suono di questo particolare strumento.

Laltro suono è stato il titolo di una trasmissione radiofonica sulle musiche etniche, assai in voga qualche lustro fa, la cui sigla musicale era costituita da un brano suonato appunto da una zampogna. Lo strumento evoca automaticamente alla nostra memoria il periodo natalizio e le novene davanti alle edicole votive, ben raffigurate dal Pinelli. Lo strumento, come sappiamo, è molto antico e ne parla addirittura Esiodo (IX- VIII sec. a. C.) ne “Le Opere e i Giorni”. In Abruzzo si rinviene raffigurato lungo il fregio della facciata della Chiesa della SS. Annunziata (quella del XIV sec.), in una statua lignea del Museo Nazionale a L’Aquila ed in un quadro cinquecentesco conservato nella Chiesa di San Franco, ad Assergi.

Scapoli, in Prov. di Isernia, viene riconosciuta come centro importante di fabbricazione a livello artigianale della zampogna e sulla storia di questo straordinario strumento, insegnato oggi nei Conservatori musicali, vi sono fondamentali lavori fra cui vanno segnalati: M. D’Alessandro-V. Giovannelli e A. Piovano, La zampogna in Abruzzo (Pescara 2003) e V. Giovannelli, La zampogna zoppa negli Abruzzi (Pescara 2004). Le citate opere, cui vanno aggiunti i due volumi di M. Gioielli dal titolo “La zampogna. Gli aerofoni a sacco in Italia” (Isernia 2005), stanno rilanciando decisamente l’importanza del “bucolico” strumento, utilizzato da Brahms in alcune sue notissime composizioni.

Strani mestieri

Se soffermiamo la nostra attenzione sulla voce Mestieri, contenuta nell’Indice della fondamentale opera di G. Profeta, “Bibliografia della cultura tradizionale del popolo abruzzese” (L’Aquila, 2005), si resta sorpresi dalla mole incredibile delle attività esercitate talvolta con grande inventiva per soddisfare i bisogni dei singoli o della collettività, sempre mutevoli in rapporto ai tempi.

Se alcuni mestieri, come per es. quello dell’arrotino, del calzolaio, dell’ombrellaio ecc., rientrano nel concetto di Arti e mestieri per via, ve ne sono altri, più specialistici, che sono stati sempre esercitati nel chiuso di umili botteghe, come quelle dei sarti, dei barbieri, delle tessitrici, degli orafi, falegnami e via dicendo, con la partecipazione di alcuni elementi della famiglia e con discenti attivi in bottega per “imparare l’arte”.

E’ la piazza tuttavia che offriva nei giorni di mercato una rassegna straordinaria delle arti e dei mestieri più vari e che costituiva – come scrive G. Brandozzi – “uno straordinario palcoscenico anche per l’ingegnosa sopravvivenza del proletariato urbano”, fatta fino a qualche secolo fa di venditori di pozioni medicamentose, di indovini che facevano estrarre a pappagalli addomesticati ‘la pianeta’ o la cosiddetta ‘sorte’, cantastorie ecc. i quali riuscivano spesso a carpire al mondo rurale buona parte del guadagno ricavato dalla vendita dei prodotti dei campi.

Quali fossero nel regno di Napoli e nello Stato della Chiesa queste “perfide arti per via, che facevano impallidire persino i venditori di almanacchi come il Barbanera di Foligno, sono quelle indicate in quegli straordinari documenti etnografici che sono appunto i Sinodi Diocesani.

Ve n’è uno in particolare, celebrato nel 1715 dal vescovo di Valva e Sulmona, Bonaventura Martinelli,nella Cattedrale di Sulmona e pubblicato due anni dopo a Roma sul quale va spesa qualche parola. Fra le prime Arti ad essere condannate dal vescovo troviamo quelle esercitate da “malefiche fattucchiere”che vanno in giro vendendo polveri ritenute capaci di effetti straordinari, come l’impotentia  generandi, o di causare “damnum notabile”’ a persone, animali (fattura semplice oppure ‘a morte’) ed alle stesse messi sui campi. Vengono poi le persone che esercitano l’arte di predire il futuro, quelle che speculano sulla “vana lucri thesaurorum prurigine”, vendendo bastoni ritenuti capaci di scovare tesori nascosti e coloro che esercitavano (con probabile allusione ai Sandomenicari o Sanpaolari) l’attività di immunizzare con particolari rituali le persone dal morso ofidico, particolarmente temuto nel mondo rurale.

Insomma, nessun aspetto del vasto e complesso mondo magico-religioso sfugge alla attenta analisi e condanna del vescovo B. Martinelli. Ma nel mondo rurale i bisogni insorgenti e l’esigenza di soddisfarli erano così numerosi e straordinari che il Filangieri non esita a definirli “impossibili dal ben enumerarli”. Si pensi per es.- come già accennato – ai cosiddetti velestrièri (balestrieri) di Villalago (L’Aquila) e di Montenero Valcocchiara (Isernia), esperti nel bonificare i terreni pascolativi dalle dannose talpe mediante particolari trappole costituite da “balestre di canna secca” che scoccavano sottilissime ma mortali frecce di canna. V’erano poi i costruttori di arche, composte da doghe di faggio ed assemblate senza l’uso di chiodi, in modo da essere composte e scomposte agevolmente e facili da essere trasportate sulle vetture, termine con cui si indicavano non le attuali automobili ma animali da trasporto come asini e muli. Gli arcari lavoravano per via ma essenzialmente ai margini dei boschidi faggio e della loro attività ci parla fra’ Serafino Razzi nei suoi Viaggi in Abruzzo, allorché nel 1575 sosta a Farindola (Pescara), le cui maestranze erano specializzate nella costruzione di tali ingegnose madie, utili per la conservazione del grano, del pane e dello stesso corredo femminile.

Le arche, come si apprende da Francesco Longano nel suo Viaggio per lo Contado del Molise venivano costruite anche a Guardia Regia (Campobasso) ed una loro descrizione dettagliata non disgiunta dalle molteplici finalità d’uso si deve ad A. Clementi nel Saggio dal titolo L’organizzazione demica del Gran Sasso nel Medioevo (L’Aquila 1991). Queste particolari “madie”, che poggiano su “quattro piedi”, costituiscono uno dei tanti esempi di inefficienza amministrativa regionale con cui vogliamo concludere queste nostre note sulle Arti e mestieri per via.

 Vi sono infatti alcuni manufatti artigianali destinati a non tramontare mai ed a sfuggire all’oblio cui il tempo tenta di condannarli. È questo proprio il caso delle arche, i cui pochi esemplari superstiti sono gelosamente custoditi dai loro proprietari ed adibiti ancora oggi alla conservazione del pane o del tovagliato di casa.

Questi “reperti” – per mutuare un felice pensiero del De Saussure – sono paroles che meritano di essere reinserite nella nostra langue, la quale deve prevederne la medesima ed antica destinazione d’uso. Ma nessun progetto è stato presentato a tal riguardo da paesi montani abruzzesi o molisani agli Organi Comunitari Europei, i quali costantemente stanziano fondi diretti al recupero di tali attività produttive. La povertà di idee non ha diritto a versare lacrime ed a lamentare l’inesistenza del lavoro. Pertanto, non tutte le Arti per via vanno viste come attività del passato, da dimenticare o considerare irripetibili: infatti alcune di esse possono essere reinserite con profitto nella nostra società grazie al ‘carattere di perennità’ insito in alcuni elementi naturali, come appunto il legno, il ferro e la ceramica, mediante i quali l’uomo ha segnato mirabili tracce del suo passaggio nel difficile sentiero della storia.              

Franco Cercone




SERVIZIO DEI PARCHEGGI A PAGAMENTO

Nuova gestione a Roseto degli Abruzzi

Roseto degli Abruzzi, 31 maggio 2024. Nuovo gestore per il servizio dei parcheggi a pagamento di Roseto degli Abruzzi. A partire dal prossimo 1° giugno, infatti, sarà la Sis Mobility Solutions ad occuparsi del servizio di fornitura a noleggio, installazione e manutenzione ordinaria dei sistemi di esazione delle tariffe per le strisce blu cittadine.

Sis Mobility Solutions, che subentra alla Aj Mobilità secondo quanto stabilito dal principio della rotazione, è un’azienda leader nel settore della sosta stradale a pagamento, con più di 120mila stalli di sosta gestiti in 180 città italiane, 400 dipendenti, un volume di utenti pari a oltre sei milioni all’anno.

I lavori di sostituzione dei 44 parcometri presenti su tutto il territorio, necessari dopo il cambio di gestione, saranno avviati da parte dell’azienda nei primi giorni della prossima settimana e, per questo motivo, il servizio sarà sospeso dal 1° giugno fino alla completa attivazione delle colonnine, che sarà opportunamente annunciata dall’Amministrazione Comunale e che dovrebbe avvenire intorno al 9 giugno.

Confermati tutti i servizi a disposizione degli automobilisti, compresi gli abbonamenti e la possibilità di pagare attraverso le apposite applicazioni.

LE TARIFFE. Confermati i periodi di corresponsione della tariffa che nella zona del Lungomare si dovrà pagare dal 1° giugno al 15 settembre, mentre nel resto della città le strisce blu sono in vigore per tutto l’anno.

Le tariffe applicate su tutto il territorio sono le seguenti:

– Tariffa di un’ora: € 1,00 – con possibilità di frazionamento dell’ora, con un minimo di 30 minuti;

– Tariffa giornaliera: € 5,00;

– Tariffa settimanale: € 10,00;

– Tariffa mensile residenti e commercianti, loro dipendenti, dipendenti comunali, e appartenenti a ordini professionali: € 15,00;

– Tariffa mensile non residenti: € 40,00;

– Tariffa bimestrale residenti e commercianti, loro dipendenti, dipendenti comunali, e appartenenti a ordini professionali: € 25,00;

– Tariffa abbonamento bimestrale non residenti: € 70,00;

– Tariffa abbonamento trimestrale residenti e commercianti loro dipendenti, dipendenti comunali, e appartenenti a ordini professionali: € 30,00

– Tariffa abbonamento trimestrale non residenti: € 85,00;

– Tariffa abbonamento annuale residenti e non residenti: € 120,00;

– Tariffa mensile per le strutture alberghiere e commercianti (fino a un massimo di 3): € 50,00.

– Tariffa bimestrale per le strutture alberghiere e commercianti (fino a un massimo di 3): € 90,00;

– Tariffa trimestrale per le strutture alberghiere e commercianti (fino a un massimo di 3): € 130,00.

LE ESENZIONI. Non è dovuto il pagamento della sosta per le domeniche e per gli altri giorni festivi compresi nel periodo tra il 16.09 e il 31.05 dell’anno successivo.

Sono esclusi da tutti gli obblighi e limitazioni della sosta a pagamento le auto elettriche; i veicoli al servizio dei soggetti diversamente abili; i veicoli delle forze di polizia e i mezzi di soccorso e di emergenza; i veicoli comunali e di imprese o ditte in servizio per conto del Comune; i veicoli appartenenti ad enti pubblici o imprese di servizio pubblico.

LE NOVITÀ. Con disposizione di Giunta Comunale, inoltre, è stata istituita la sosta gratuita di quindici minuti di per tutte le aree soggette a sosta a pagamento, che si potrà utilizzare una sola volta al giorno per targa – cosiddetta “sosta gentile”, con l’obiettivo di agevolare le commissioni veloci.

Inoltre, per allineare il costo della tariffa giornaliera alla disciplina oraria della sosta, è stato stabilito che la tariffa giornaliera oraria, che attualmente ricomprende il tempo intercorrente dalle 9:00 e alle 20:00, sia estesa, a pari costo, nella stagione estiva, dalle 9:00 alle 24:00.

Entrambe le disposizioni entreranno in vigore a partire dal 1° gennaio 2025.




IL VESTITO BUONO

Pescara, 31 maggio 2024. Mentre piazza Sacro Cuore acquisisce ogni giorno di più la sua nuova forma, in un deposito di Montesilvano si accumulano le pietre di Luserna che prima la lastricavano. I materiali possono essere recuperati, se di valore, e la nostra pietra pregiata è pronta per una nuova commercializzazione e nuova vita.

La pratica di recupero è lecita, ma la domanda è: quanto è stato opportuno?

Materiale di pregio è stato cambiato con nuove betonelle, utilizzando i fondi del PNRR, azione 5, del Ministero dell’interno, per la coesione sociale, e per l’occasione si è modificata l’intera piazza.

I fondi del PNRR che sono stati usati sono fondi che normalmente sono per le periferie, ma qui sono stati impiegati di fatto per ricambiare ancora una volta la pavimentazione della nostra cara Piazza. Era opportuno?

La pavimentazione della piazza in pietra Luserna era stata realizzata circa 15 anni fa. In alcuni punti era ammalorata, ma si potevano fare benissimo degli interventi mirati di risanamento. Gli alberi di leccio erano in vita, si potevano curare e far sì che avessero nutrimento e acqua e le famose cure colturali per farli riprendere adeguatamente nelle grandi aiuole di circa 700 mq.

Ma si è deciso di utilizzare quei fondi per le periferie e rifarci il vestito nuovo, quando quello che avevamo era buono e di pregio, come dimostra la rimessa in vendita del materiale. Un po’ come dire che abbiamo nostro figlio con le carie, e il denaro che avremmo speso per la cura, assolutamente necessaria, l’abbiamo invece utilizzata per tinteggiare la casa. Era opportuno?

Si dice che è stato fatto per la mitigazione all’isola di calore, ma come già raccontato, la cementificazione delle grandi aiuole, l’eliminazione quindi della continuità del sistema suolo-alberi-arbusti, di fatto ha peggiorato la situazione, essendo l’indice di cementificazione maggiore.

Ci dicono che questo cemento e anche le betonelle sanno fare pure il caffè, ma niente compensa il sistema suolo-albero-evapotraspirazione che abbiamo perso. Dicono “tanto paga il PNRR”, ma non dicono che in fondo ci fanno solo lo sconto, visto che il 70% è a nostro carico.

Amministrare significa essere responsabili di quello che si ha, per il bene della collettività. E così cari cittadine e cittadini, per chi vuole, ora abbiamo addirittura l’occasione di comprarci un pezzettino del nostro salotto buono, la pietra Luserna che avevamo già pagato a suo tempo, ma volete mettere che soddisfazione ora poterla portare a casa!




MEDAGLIA E TROFEI

Creazioni per la Bcc Half Marathon Costa dei Trabocchi

Lanciano, 31 maggio 2024. La Bcc Abruzzi e Molise, l’Associazione Podisti Frentani e il Liceo artistico “Palizzi” di Lanciano – seppur con peculiarità e ruoli differenti – sono riusciti in un significativo progetto di collaborazione che vede protagonisti lo sport, l’arte e il territorio. Nell’aula magna dell’Istituto, tra l’emozione di studenti e professori, è stata presentata la medaglia realizzata per la seconda edizione della Bcc Half Marathon della Costa dei Trabocchi, competizione che si svolge in autunno (la prossima è fissata al 27 ottobre 2024, con partenza dal porto turistico di Ortona e arrivo al lido di Fossacesia Marina) lungo la Via Verde, un appuntamento diventato per molti già irrinunciabile, anche per lo scenario naturalistico che offre.

 Successo ricordato dalla presidente dell’associazione, Paola Zulli che ha tenuto a ribadire il ruolo fondamentale della Bcc, che ha subito abbracciato il progetto condividendone gli obiettivi. “La gara, certificata Bronze dalla Federazione italiana di Atletica leggera – ha spiegato Zulli – ha avuto dalla prima edizione una grande risonanza per la partecipazione di più di 800 atleti giunti da ogni parte di Italia, per godere della vista di scorci unici lungo il litorale, per 21 chilometri”.

“La nostra banca ha una forte connotazione sociale, non solo economica – ha evidenziato Fabrizio Di Marco, direttore generale dell’istituto di credito, che ha sede centrale ad Atessa – e quindi gli investimenti vengono fatti sui territori perché siamo convinti che il benessere di tutti è il benessere della comunità, così come crediamo nell’importanza di promuovere il territorio. La mezza maratona è l’occasione per far conoscere ai tanti arrivati da fuori regione le bellezze del nostro litorale e pensiamo anche a quanto sia importante valorizzare lo studio e il lavoro dei giovani: per questo abbiamo avviato la collaborazione con il Liceo Palizzi, confidando nel risultato della creatività degli studenti. Una fiducia che, a giudicare dai risultati, è stata ben riposta”. La Bcc Abruzzi e Molise conta varie filiali nelle due regioni, tra cui una a Lanciano, in via Luigi De Crecchio.

Anche la consigliera provinciale Marianna Apilongo, dopo aver portato il saluto del presidente della Provincia di Chieti, Francesco Menna, ha avuto parole di apprezzamento per l’iniziativa, rimarcando il ruolo dei ragazzi, dello sport e della bellezza.

Visibilmente soddisfatta la dirigente scolastica, Angela Evangelista: “Mi piace lasciare spazio ai nostri allievi, io cerco di dare un impulso, di favorire il loro lavoro. E non posso che essere contenta dei risultati, delle opere realizzate dai ragazzi del primo anno e della medaglia, che ha richiesto un impegno maggiore, ideata da alunne della quarta. Dall’anno prossimo la progettazione diventerà digitale e ci saranno nuovi corsi di orientamento”.   Soddisfatto per il gran lavoro svolto anche il vice preside e runner dei Podisti Frentani, Gianfranco Di Campli.

 La medaglia, che sarà consegnata a tutti i partecipanti alla competizione sportiva, è stata al centro dell’incontro, illustrata ufficialmente, anche con un video, in tutti i suoi aspetti, da quello creativo, alla realizzazione finale. Un “viaggio” emozionante e costruttivo per Maria Chiara Tenisci e Andreacleonice Legnini, alunne della quarta A che hanno pensato e disegnato la medaglia e l’hanno così presentata. “L’Abruzzo è una terra di meraviglie. Le dentellature rappresentano le nostre montagne, la Maiella e il Gran Sasso, nate secondo una leggenda dai corpi di Ermes e Maya. Attraverso la tecnica della granulazione, tecnica decorativa che consiste nella saldatura di piccole sfere, o granuli, su una lastra, abbiamo rappresentato la neve, mentre le spirali realizzate tra le

montagne rappresentano il nostro mare. Gli elementi che caratterizzano la medaglia creano un contrasto tra i pieni (il paesaggio verde) e i vuoti (il mare che avvolge l’ecosistema). Nella parte destra è raffigurato un trabocco, simbolo iconico dell’Abruzzo e dei suoi pescatori, “macchine che parevano vivere di vita propria”, come le definì Gabriele D’Annunzio”.

Il progetto è stato seguito dai docenti Dora Costantini e Innocenzo Di Toro che hanno tenuto a rimarcare “il percorso di ricerca e di approfondimento, di analisi e di confronto che ha preceduto la fase legata all’ideazione”. Un vero e proprio percorso di studio che ha permesso un accurato lavoro di ricerca prima di dare spazio alla creatività e alla fantasia. La medaglia è stata realizzata in zama (famiglia di leghe a base di zinco in elevata percentuale, unito ad alluminio, magnesio e rame) dall’azienda campana Crea.

Da sottolineare l’originalità e pure la ricerca dei materiali utilizzati per i trofei, in terracotta, che saranno consegnati alle prime tre e ai primi tre assoluti che taglieranno il traguardo. Essi sono frutto del lavoro di un gruppo di studenti delle prime A e B (Jessica Tupilus, Sofia Masciangelo, Chiara Orrico, Alisia Cichella, Sofia Ghibelli, Heloisa Di Nizio, Tiziana Stella, Lucilla Nobile,  Grazioso Francesca e Riccardo Battistella), guidati dalla professoressa Ylenia Paladino, che hanno mostrato con orgoglio le proprie creazioni.




RASSEGNA PRIMAVERA DEI LIBRI

Si chiude con le poesie Stefano Servilio

Bugnara, 31 maggio 2024. Termina sabato 1° giugno la seconda edizione della rassegna primavera dei libri a Bugnara con la presentazione del nuovo libro di Stefano Servilio “L’INndividuo INcomprensente”.

Il libro di Stefano Servilio “L’INndividuo INcomprensente” (Bertoni Editore) chiude la seconda edizione della rassegna “Primavera dei Libri” curata dal Centro Studi “Nino Ruscitti” di Bugnara.

L’evento, in programma sabato 1° giugno alle ore 17 presso la Biblioteca del Centro Studi collocata in Borgo S. Vittorino, vedrà la partecipazione di Antonietta Pace, assessore alla cultura del Comune di Bugnara, Matteo Servilio, presidente del Centro Studi “Nino Ruscitti”, Massimo Tardìo, presidente della Fondazione Pascal D’Angelo, e l’autore, Stefano Servilio.

Continua inoltre la collaborazione tra il Centro Studi e la libreria Ubik di Sulmona, presente all’incontro, e che avrà a disposizione nel suo punto vendita in Corso Ovidio i volumi protagonisti della rassegna “Primavera dei Libri”.

Inserito nella collana “Poesia Mundi”, curata con Simona Volpe, il volume vede la prefazione di Massimo Tardìo, presidente della Fondazione Pascal D’Angelo di Introdacqua.

“Questa ultima raccolta di poesie di Servilio – scrive Tardìo nella prefazione al volume – non deve essere considerata una semplice esercitazione giovanile di una anima persa anzi è la matura opera poetica di un abruzzese che, amorevolmente abbarbicato alle aspre montagne degli Appennini che evoca spesso nelle sue poesie, riesce ad esprimere adeguatamente le sue sensazioni ed è in grado di lasciare il segno anche volendo essere incompresente”.

Stefano Servilio nasce a Tocco Da Casauria il 24 agosto 1980. In passato, ha scritto su “Il gazzettino della valle del Sagittario” e “Abruzzo Oggi”. Ha pubblicato il suo primo romanzo breve “Tana libera tutti” nel 2019 con la casa editrice La Gru edizioni. Nel 2023 è uscito il suo nuovo romanzo “Ipnagogia”, edito dalla PAV Edizioni. Scrive poesie, racconti brevi, monologhi e romanzi. Alcune sue opere sono state pubblicate sulle riviste letterarie “L’altrove”, “L’ottavo” e sulla rivista letteraria “Ellin Selae”. Collabora con la compagnia teatrale “Classe Mista” di Sulmona.




ADRIATIC FILM FESTIVAL

Festival di cinema indipendente VII edizione 2024 dal 5 al 9 Giugno, Palazzo Sirena Francavilla al mare (CH)

Francavilla al Mare, 30 maggio 2024.  AFF è un Festival Internazionale del Cinema Indipendente arrivato alla sua settima edizione. Cinque giorni di proiezioni gratuite con sessioni pomeridiane, film serali con ospiti registi, attori e sceneggiatori e incontri con il pubblico durante i quali verranno presentati cortometraggi, documentari e film provenienti da tutto il mondo. Un’esperienza totale rivolta al pubblico della settima arte, che si pone l’ambizioso obiettivo di portare il cinema indipendente nella società.

Le parole del Direttore Artistico Guido Casale: ‘Il cinema indipendente è oggi strumento fondamentale nella rappresentazione del pluralismo narrativo, riduce le distanze con mondi e temi a noi sconosciuti, invita alla riflessione e al confronto multiculturale, promuovendo valori esistenziali.

L’Adriatic film festival presenta quest’anno una variegata offerta filmica, facendosi portavoce di questa forza rivoluzionaria, capace, attraverso il suo linguaggio audiovisivo, di stimolare la comprensione di processi culturali e dinamiche sociali complesse, attraverso il racconto della più intima dimensione umana.

Più di 1500 i lavori iscritti, 41 in selezione e 18 paesi in concorso di cui 11 anteprime nazionali, due anteprime mondiali, a selezionare i vincitori una giuria tecnica composta da: Michele D’Attanasio (direttore della fotografia, Premio David di Donatello); Cristiano Di Felice (regista, produttore e Direttore dell’accademia di cinema IFA di Pescara) Beatrice Baldacci (regista), Federico Mauro (creative director), Luca Verdone (regista), Valentina Bellè (premio Nastro d’Argento) e Presidente di giuria Mark Foligno, produttore inglese premio Oscar per il film Il discorso del Re.

Oltre la conferma del premio del pubblico ‘Audience Award’ che decreterà il corto più apprezzato nel corso dei cinque giorni, quattro film opera prima presentati in concorso: ‘Flaminia’ di Michela Giraud, ‘Non credo in niente’ di Alessandro Marzullo, ‘Girasoli’ di Catrinel Marlon e ‘Animali Randagi’ di Maria Tilli. Chiude il programma, fuori concorso, il secondo film del regista Vito Palmieri ‘La seconda vita’.

L’evento si svolgerà a Francavilla al Mare (CH) dal 5 al 9 Giugno 2024 presso l’Auditorium sul mare di Palazzo Sirena. L’accesso a tutte le proiezioni è gratuito. Nella serata di domenica 9 Giugno verranno consegnati gli Adriatic Awards, per un Cash Prize totale di 4.500€, che saranno assegnati alle seguenti categorie: Corti Italia, Corti Internazionali, Documentari, Animazione, Corti Scuola e premio miglior Poster.

Confermati gli appuntamenti dedicati ai nostri partner internazionali con l’Edinburgh Short Film Festival e lo Shortcutz Amsterdam Festival presenti con una selezione dei loro migliori lavori, il festival si arricchisce di ulteriori spazi visivi attraverso le nuove collaborazioni internazionali: Busho (Budapest Short film Festival), il Balkans beyond the borders (festival dei balcani) e il festival galiziano Ficbueu, che vanta ben 16 edizioni di cinema indipendente spagnolo.

Fiore all’occhiello del programma fuori concorso è la nuova partnership con il canale MUBI, piattaforma online con milioni di utenti, dedicata al cinema d’essai, che per l’occasione presenterà in anteprima una sua produzione documentaristica dal titolo ‘Free Chol Soo Lee’ Mercoledì 5 Giugno, mattatrice della prima serata sarà la regista ed attrice Michela Giraud col suo esordio alla regia ‘Flaminia’, che affronta i temi della disabilità e della diversità.

Giovedì 6 giugno il regista Alessandro Marzullo e l’attrice Demetra Bellina presenteranno l’esplosivo ed irriverente film Non credo in niente, primo lungometraggio del regista, presentato in selezione al Pesaro Film festival. Il giorno seguente, Venerdì 7, dopo aver accolto l’emozionante opera prima abruzzese ‘Saudade’ di Pietro Falcone, avremo l’onore di ospitare l’attrice internazionale Monica Guerritore, che introdurrà il film in selezione ‘Girasoli’ e riceverà il premio alla carriera: Adriatic Career Award.

Sabato 8 alle ore 21 l’ultimo film in competizione ‘Animali Randagi’ con la partecipazione della regista Maria Tilli e dell’attore protagonista Ivan Franek, una storia di provincia che si trasforma in un road movie generazionale. A seguire l’evento speciale Super doc’s night con la proiezione dei migliori documentari in selezione.

La serata di domenica 9 Giugno, come da tradizione, sarà riservata alla premiazione delle opere in concorso con la partecipazione di una delle attrici italiane più apprezzate: Valentina Bellè, recentemente premiata ai Nastri d’Argento e nuovo membro della giuria del festival.

In parallelo rispetto alle proiezioni, ogni giorno il foyer dell’auditorium sarà protagonista di talk di profilo istituzionale, a partire dall’evento organizzato in collaborazione con CNA, il racconto di C’era una volta in America da parte dello sceneggiatore Franco Ferrini e il talk riguardante la creazione della nuova Abruzzo Film Commission.

Organizzato dall’Associazione ADRIATIC MOVIE di Guido Casale, Direttore Artistico e i coorganizzatori Luana Fusco, Daniele Forcucci, Vanessa Patanè, Laura Perrotti, la manifestazione ha come obiettivo quello di diffondere la cultura cinematografica valorizzando il territorio abruzzese attraverso eventi culturali di respiro nazionale e internazionale.

Moderatori dell’evento il critico cinematografico Francesco Di Brigida, firma de Il blog del Fatto quotidiano e la conduttrice Elena Di Bacco.




ALDO CAZZULLO A PESCARA

Proclamazione del Premio Parete 2024

Pescara, 30 maggio 2024. Sarà il giornalista Aldo Cazzullo ad annunciare l’assegnatario del Premio Parete 2024. L’appuntamento è in programma venerdì 31 maggio, con inizio alle ore 10:00, nella Caserma “Vice brigadiere Ermando Parete” della Guardia di Finanza di Pescara.

La Caserma, che sorge sul lungomare sud della città adriatica, è pronta ad aprire le porte a istituzioni, ospiti e giovani studenti del Liceo scientifico Galileo Galilei per ricordare l’impegno civile e la storia del finanziere abruzzese Ermando Parete (1923-2016), deportato durante la Seconda guerra mondiale nel campo di sterminio nazista di Dachau(Germania) e diventato, nel tempo, autentico testimone della Memoria verso le nuove generazioni. 

Dopo le precedenti edizioni, che hanno visto alternarsi grandi firme del giornalismo italiano come Ferruccio de Bortoli, Paolo Mieli, Giovanni Minoli, Bianca Berlinguer, Monica Maggioni e Lucia Annunziata, quest’anno è stato chiamato Aldo Cazzullo, ospite d’onore che avrà anche il compito di svelare il nome del vincitore del Premio Parete. Personalità scelta dal Comitato scientifico del riconoscimento tra una rosa di profili di assoluto prestigio a livello nazionale, capaci di incarnare i valori dell’eccellenza, dell’intraprendenza e dell’ottimistica laboriosità.  

L’incontro pescarese, oltre al contributo di Aldo Cazzullo, si arricchirà degli interventi del Generale di brigata Germano Caramignoli (Comandante regionale Abruzzo della Guardia di Finanza), del Colonnello Antonio Caputo (Comandante provinciale Pescara della Guardia di Finanza), di Flavio Ferdani (Prefetto di Pescara), Donato Parete (figlio di Ermando Parete e co-fondatore del Premio Parete), Ottavio De Martinis (Presidente della Provincia di Pescara) e Antonio Di Marco (Consigliere della Regione Abruzzo, già Sindaco del Comune di Abbateggio).

Dal 2003 Aldo Cazzullo è editorialista e inviato per il Corriere della sera. Testimone di grandi appuntamenti elettorali e sportivi, nonché profondo conoscitore dei costumi e della recente Storia d’Italia. Negli anni ha scritto numerosi saggi e romanzi, il più recente “Quando eravamo i padroni del mondo. Roma: l’impero infinito” edito da HarperCollins. Conduce in tv “Una giornata particolare”, programma nel quale Cazzullo accompagna i telespettatori in un appassionante viaggio in una giornata cruciale di un personaggio storico, un giorno che ha segnato o cambiato per sempre la Storia. 

L’evento di Proclamazione del Premio Parete anticipa, come di consueto, la cerimonia ufficiale di consegna del Premio Parete, che si tiene all’interno dell’Aula magna dell’Università Bocconi di Milano nella stagione autunnale e ha visto già succedersi i premiati Giovanni Gorno Tempini, Guido Barilla, Alberto Bombassei, Giorgio Armani, Giovanni Tamburi, Vittorio Colao…




PESCARA FUTURA: presentata la lista civica

Masci ai candidati: “Avrete un risultato incredibile”

Pescara, 30 maggio 2024. Grande entusiasmo, ieri mattina, nel comitato elettorale di Carlo Masci per la presentazione della lista civica “Pescara Futura” che ha visto la partecipazione, insieme al candidato sindaco Masci, di Michele Lepore, uno dei fondatori, e Berardino Fiorilli.

“Quella di Pescara futura è una lista eccezionale, completa, e sono certo che avrà un risultato incredibile, un grande risultato come è accaduto ogni volta che Pescara futura – nata nel 1998 – si è misurata alle elezioni comunali, provinciali e regionali”, ha detto Masci rispondendo ai giornalisti. “Come è sempre stato, questa lista è espressione della società civile, vogliosa di partecipare al cambiamento della città, e ha al suo interno professionisti, imprenditori, impiegati, gente che vive il territorio. Da sempre rappresenta una Pescara viva, effervescente che vuole migliorare. Pescara futura è quel civismo che ha resistito di più nel tempo, e sono legato particolarmente a questa realtà perché mi ricorda tutta la mia vita politica, anche ora che sono in Forza Italia. È l’espressione vera di chi vuole vivere la politica in maniera più vicina alle persone e questa lista ci proietta al futuro, come dice il suo nome, con la visione di Pescara che cresce. Arriveremo all’obiettivo, ha concluso Masci, perché siamo coesi e compatti, come coalizione, e perché a Pescara abbiamo lavorato davvero tanto”. Il capolista è Luigi Albore Mascia, ex sindaco di Pescara e attuale assessore ai Lavori pubblici. “Questa non è una lista civica ma la lista civica, ha detto Albore Mascia: una formazione nata con uno spirito civico ma poi diventata parte integrante dei governi cittadini. Dobbiamo puntare a un obiettivo ambizioso, ha aggiunto rivolgendosi agli altri candidati, e cioè a un risultato a doppia cifra. Con una lista straordinaria come la nostra, la partita sarà chiusa al primo turno, dando a Carlo Masci forza e continuità di idee”.

“Sarete protagonisti e potrete dire ‘Io c’ero, per questa vittoria importante”, ha commentato Masci a questo proposito prima di sottolineare il ruolo centrale di Lepore, “un riferimento forte della lista”.

“Pescara futura c’è da ben 26 anni, ha ricordato Michele Lepore, e in questo periodo è stato l’unico movimento politico ad essere rappresentato continuamente, senza interruzione, in Consiglio comunale. Abbiamo fondato insieme Pescara Futura, con Carlo Masci, con la scommessa di dimostrare a tutti che si può avere una visione etica della politica e non essere estromessi dal sistema. Pensavamo a Pescara come alla città per le future generazioni, per i nostri figli e questa idea è valida ancora oggi e continua ad emozionarmi. Con i risultati in Provincia e in Regione, non si può più dire che è una lista civica ma un movimento radicato. Alle ultime comunali Pescara Futura, con tutti candidati nuovi, ha riportato il 6% dei consensi e ha preso due seggi. Ora non abbiamo solo il sindaco fondatore ma un ex sindaco tra i candidati, Albore Mascia, questo ci onora. E contiamo di avere un bel risultato”.

Questo l’elenco dei 32 candidati in “Pescara Futura”:

Albore Mascia Luigi detto Arbore; Scurti Adamo; Balan Mariana; Buccella Federica; Calvani Michele Ilio Gino detto Calvani; Centorame Laura; Ciccotti Giammaria Claudia detta Claudia Ciccotti; De Santis Lanfranco detto De Sanctis; Di Alberti Luigi; Di Biase Giampiero detto Giampiero; Di Giovanni Andrea; Di Marco Michele; D’Incecco Della Torre Vincenzo; Faricelli Romina; Ferri Franchini Smeraldo detto Smeraldo; Fidanza Daniela; Fragasso Fabrizio; Lazic Aleksandra detta Labarile; Mammarella Giuliano; Marini Marino; Marinucci Livio; Martone Fernanda; Massacese Simona; Micozzi Giovanni detto Gianni Micozzi; Natale Patrizia; Nuvolari Francesco Maria detto Francesco Nuvolari; Oprica Ionel detto Ionel; Pasetti Luciano; Ponziani Riccardo; Rainaldi Sisto; Scudieri Mariacarla; Toro Lorenzo.




UN’ESTATE SENZA IL TEATRO D’ANNUNZIO

Carlo Costantini: situazione inaccettabile

Pescara, 30 maggio 2024. “Pescara si appresta a vivere per la prima volta un’estate senza il Teatro D’Annunzio. La struttura, infatti, è chiusa a causa di un pasticcio, neppure comunicato ai cittadini, relativo alla lunghissima procedura di verifica della staticità e della vulnerabilità sismica. Mentre i dubbi e gli interrogativi sulla vicenda sono tanti, non si può non sottolineare come questa situazione sia davvero inaccettabile, per una città in cui la bella stagione, gli eventi e gli spettacoli dovrebbero essere il volano dello sviluppo commerciale e turistico”. Lo ha detto il candidato sindaco di Pescara per la coalizione di centrosinistra, Carlo Costantini, a proposito della chiusura del Teatro D’Annunzio.

Il punto della situazione è stato fatto stamani nel corso di una conferenza stampa davanti al teatro. Presenti, oltre a Costantini, Michela Di Stefano e Piero Giampietro, candidati consiglieri per il Pd.

“Resta da chiarire – ha sottolineato Costantini – per quale ragione non vi sia traccia, nei contratti resi pubblici, delle precise prescrizioni rilasciate dai tecnici negli ultimi anni sulla capienza massima del teatro. Sorge quindi il dubbio legittimo che la struttura sia stata riempita fino al massimo della capienza, nonostante questo fosse espressamente vietato”.

“Ai dubbi più volte espressi in questi anni sulla trasparenza nella gestione di alcune partite dell’Ente Manifestazioni Pescaresi, gestore del teatro – ha proseguito il candidato sindaco – si aggiungono due questioni imbarazzanti: il 30 aprile è scaduta la convenzione fra il Comune e l’Ente Manifestazioni Pescaresi e quest’ultimo non è ancora riuscito ad approvare il bilancio 2023 perché il 24 maggio l’assemblea dei soci non è riuscita a riunirsi. Risultano, inoltre, tensioni finanziarie che si sono ripercosse sulla regolarità e sulla puntualità del pagamento degli stipendi del personale, nonostante l’enorme ed inedita quantità di risorse gestite dall’Ente”.

“All’indomani del voto, quando sarò sindaco e saremo chiamati ad amministrare la città – ha aggiunto Costantini – fra i primi atti di cui ci occuperemo, lavoreremo subito per riorganizzare il settore, per scegliere manager di altissima qualità al fine di rilanciare l’Ente Manifestazioni Pescaresi e per ridare a Pescara il Teatro D’Annunzio”.

“Quello della cultura – ha detto ancora – è un tema prioritario nel nostro programma. Lavoreremo affinché dalla cultura si passi alla politica della cultura. Il concetto di programmazione sarà centrale. Ci impegneremo sia dal punto di vista materiale sia da quello immateriale. Dal punto di vista materiale, riapriremo le strutture oggi chiuse, non solo il D’Annunzio, ma anche il Teatro Michetti, avremo certezza delle risorse, valorizzeremo la qualità dell’offerta culturale. Dal punto di vista immateriale, creeremo un luogo virtuale quotidianamente aggiornato per rendere disponibile in tutto il mondo il programma delle iniziative in città. La promozione di Pescara, infatti, non si fa in città, ma si fa in Abruzzo, in Italia e in Europa. Noi – ha concluso Carlo Costantini – vogliamo che Pescara venga scelta anche e soprattutto per la qualità dei luoghi della cultura e per tutto ciò che la città può offrire dal punto di vista culturale”.




TORNANO I PESCATORI DI FRODO sulle coste teatine

Nuovo blitz della Guardia Costiera di Ortona

Ortona, 30 maggio 2024. Tre pescatori subacquei, privi di qualsiasi tipo di autorizzazione, sono stati multati la notte scorsa dalla Capitaneria di porto di Ortona per pesca di ricci di mare in zone vietate e con attrezzature non consentite.

 L’attività è stata appositamente pianificata dopo che, a partire dalla scorsa settimana, diversi cittadini avevano segnalato presenze sospette, durante la notte, sul litorale compreso tra Punta Ferruccio e Lido Ricco. Facendo raccolta di informazioni, ed a seguito di vari appostamenti in borghese, i militari della Guardia costiera sono riusciti ad individuare dapprima due individui a terra – risultati essere poi i pali della “banda” -, e successivamente un sub, con tanto di luce notturna, in acqua, in attività di pesca. Dopo una paziente attesa, i marinai della Capitaneria sono usciti allo scoperto proprio mentre i tre sospettati erano intenti a caricare su un autoveicolo, parcheggiato a ridosso della spiaggia del Lido Riccio, il bottino della serata: due ceste con oltre 1500 ricci di mare. I tre soggetti, una volta identificati, sono risultati essere volti noti, recidivi in tali violazioni, e provenienti da regioni del sud Italia. Le sanzioni, in questo caso, vista anche la recidiva dei soggetti, ma anche l’ingente quantitativo di ricci prelevato, sono state ben due, per un importo complessivo di oltre 17.000 euro. I ricci, poiché ancora vivi, sono stati subito rigettati in mare mentre l’attrezzatura da sub, anch’essa sequestrata, sarà con buona probabilità avviata a confisca definitiva.

Purtroppo, l’arrivo della bella stagione ha riproposto quella che sta diventando una presenza fissa per le coste abruzzesi: scorribande di pescatori abusivi che depredano i fondali marini da specie ittiche particolarmente richieste dal mercato, come i ricci ed i polpi, e la cui presenza è sempre più messa a repentaglio dalla spregiudicatezza con cui, ormai da anni, vengono prelevate senza alcun discrimine.

Il blitz della notte scorsa, infatti, segue di qualche settimana quello messo a segno pochi chilometri più a sud dai militari dell’Ufficio circondariale marittimo di Vasto, che aveva portato al sequestro di circa 60 kg di ricci di mare appena pescati sul litorale di Casalbordino.

Le attività illecite rilevate ieri destano particolare preoccupazione oltre che per la tutela delle specie ittiche e dell’ambiente marino, anche per la sicurezza fisica degli avventori: la zona dove sono stati colti in flagrante i subacquei, infatti, è una zona totalmente interdetta a qualsiasi attività poiché interessata a nord, dalla presenza del cantiere per il ripascimento del lido Riccio, ed a sud dalla presenza di fenomeni franosi; a tale ultimo riguardo, oltre all’ordinanza di interdizione del Comune di Ortona per rischio frana, proprio ieri è stata emanata dalla Capitaneria di porto di Ortona l’ordinanza n. 62/2024, reperibile sul link  http://www.guardiacostiera.gov.it/ortona/Pages/ordinanze.aspx , per assicurare anche in mare un’adeguata fascia di interdizione a tutela di bagnanti, pescatori e diportisti.




IL PREMIO MARIO MOLINO

Nel ricordo dei cento anni della nascita dell’ingegnere vastese

Vasto, 30 maggio 2024. Alla presenza di tanti giovani, imprenditori e tante Autorità, donato un nuovo macchinario all’IIS Mattei.

Una cerimonia densa di emozioni quella che sabato mattina, 25 maggio, ha celebrato i 100 anni della nascita del Prof. Ing. Mario Molino nell’aula magna dell’IIS ‘E. Mattei’ di Vasto. Un evento incentrato sul ricordo di quell’uomo visionario di cui tuttora restano tracce evidenti in tutto il vastese e culminato con la donazione di una nuova apparecchiatura, realizzata dalla TCM Group di San Salvo, da parte della famiglia Molino all’istituto scolastico vastese. Realizzato insieme ai Lions Club Vasto Adriatica Vittoria Colonna e Vasto Host con la collaborazione dell’Ing. Claudio Pepe, il momento celebrativo ha visto la partecipazione di una settantina di ragazzi del corso di elettrotecnica del Mattei, la branca di cui l’Ing. Molino era stato docente, giovani che hanno potuto assistere, nel corso di una mattinata pregna di significati e di una palpabile commozione sia per il ricordo di Mario, ma anche del Prof. Elio Bitritto che per tanti anni ha promosso attivamente il Premio, allo scoprimento del macchinario che servirà loro a sperimentare la programmazione PLC.

Molto apprezzata la relazione del giovane ingegnere Francesco Valente, product manager di e-Geos, che ha catapultato i presenti, studenti in primis, nel rapporto tra l’uomo e la tecnologia avanzata del XXI secolo a cominciare dall’intelligenza artificiale generativa e dell’influenza che avrà nella vita quotidiana e nel mondo del lavoro.

Alla presenza della vedova signora Angelina Poli e del primogenito Marco Molino, nonché di S. E. Mons. Mauro Lalli, nunzio apostolico di S. S. Papa Francesco, introdotti dal cerimoniere Luca Russo, si sono susseguiti vari interventi, a partire da quello del senatore Etelwardo Sigismondi che ha parlato dell’Ing. Mario affermando che ‘rappresenta sempre per la nostra città un grande punto di riferimento. Chi come noi si è occupato di Amministrazione più volte si è trovato ad avere a che fare con i segni tangibili della sua azione.’ ‘Non è un caso che oggi sono qui presenti anche delle aziende – ha aggiunto Sigismondi – perché lo sviluppo industriale di Vasto e del vastese si deve anche a una persona illuminata come l’Ing. Mario Molino che ha saputo convincere anche la politica delle potenzialità di questo territorio convincendo molte aziende a venire a stabilirsi in queste zone creando posti di lavoro.’

Ha citato Rita Levi-Montalcini il consigliere regionale Francesco Prospero per iniziare il suo breve indirizzo di saluto: ‘la scelta di un giovane dipende dalla sua inclinazione e dalla fortuna di incontrare un bravo maestro. Io credo che l’Ing. Molino sia stato questo. Un bravo maestro che comunque ha fatto la fortuna di tutte le persone che lo hanno incontrato.’

La vice-Sindaca della Città del Vasto Licia Fioravante, parlando a nome dell’Amministrazione comunale di cui erano presenti anche gli assessori alla Cultura Nicola Della Gatta, al Welfare Anna Bosco  e alla  Pianificazione Urbanistica Alessandro D’Elisa, ha detto che ‘quando si parla ai giovani si ha sempre una grande responsabilità perché loro sono il nostro futuro e spero che ogni qualvolta si trovino a sentire le parole che vengono dette, che vengono loro tramandate possano percepire quelli che sono i valori fondamentali che saranno loro da guida nella loro vita come l’attaccamento alle proprie origini, alla famiglia, alla passione per la propria professione.’

Emozione profonda è stata manifestata dal dirigente scolastico dell’IIS Mattei Gaetano Fuiano, ‘unaemozione che si è trasformata in gesti di concretezza reale perché la famiglia Molino ha voluto questo premio che da tanti anni si celebra all’interno della nostra scuola e che da qualche anno si è trasformato in un gesto veramente tanto concreto, perché Mario Molino continua a vivere ancora tra queste mura attraverso la presenza di strumentazioni tecnologiche che ogni anno la sua famiglia dona a questa scuola  per arricchire e rendere più funzionali i laboratori con particolare riferimento al settore elettrotecnico.’

È stato il segretario della Fondazione dei Lions Clubs per la solidarietà Piero Uva, in rappresentanza anche del Lions Club Vasto Host, a ricordare la dimensione anche lionistica di Mario Molino, ben conosciuto a livello internazionale, prima di omaggiare la signora Angela della lettera giunta dalla sede centrale internazionale, Oak Brook (USA), con cui omaggiava l’ingegnere dopo la sua scomparsa.

In rappresentanza del Distretto Lions 108 A Italy, ha preso la parola il presidente della Zona A della VII Circoscrizione Luigi Spadaccini che ha ricordato il rapporto tra i Lions e i giovani e come il lionismo possa rappresentare una opportunità anche per i giovani che vogliono aiutare il prossimo.

Anche Remo Salvatorelli, fondatore del Gruppo Vastarredo,ha parlato ‘di grande emozione perché Mario era un grande amico’, prima di ricordarne i sacrifici e il suo amore per Vasto. ‘Ha realizzato tutti i miei stabilimenti di Punta Penna – ha detto io tutti i giorni alle tre andavo a casa sua a prendere il caffè, era l’amico degli amici. Dopo quasi 40 anni lo ricordo come un fratello.’

‘Le competenze si formanosulla scorta degli insegnamenti di persone come Mario Molino – ha detto l’ing. Edmondo Laudazi – persone che, finito il percorso universitario e conseguita la laurea, dovevano andare a lavorare ed erano costretti ad uscire dalla città dove non trovavano opportunità lavorative. Però portavano dentro quel sentimento di attaccamento alla propria terra che ne condizionava l’intera esistenza.’

 ‘Mi piace guardarvi come probabilmente vi guardava mio padre, con degli occhi di speranza e di fiducia nelle vostre capacità – ha esordito Massimo Molino nella duplice veste di Presidente del Lions Club Vasto Adriatica Vittoria Colonna e secondogenito di Mario e Angelina – Lui credeva molto nei giovani. Oggi qui ci sono le aziende perché papà è stato uno dei precursori di quella che oggi viene definita alternanza scuola-lavoro.’ ‘Papà – ha aggiunto – ha voluto dare risalto a quella che era la formazione dei ragazzi, a quella che è la collaborazione tra il mondo dell’industria che lui conosceva perfettamente e il mondo della scuola e il mondo della gioventù che non doveva scappare via dalla città.’

Quindi ha delineato l’evoluzione del Premio Mario Molino da quando partì come aiuto alla squadra di pallamano dell’IIS ‘E. Mattei’ per poi divenire un impegno sotto forma di borse di studio, quindi stage formativi per dare un’opportunità ai ragazzi, e, infine, dalla pandemia in opportunità di ammodernare il laboratorio di elettrotecnica, prima di un doveroso quanto commosso ricordo del prof. Elio Bitritto collega di Mario.

È toccato al Prof. Denis Colonna, docente dell’istituto tecnico –dipartimento di Elettrotecnica­–, spiegare il funzionamento e l’importanza formativa della apparecchiatura donata realizzata dalla TCM group di cui l’AD Beniamino Tambelli ha delineato brevemente il profilo aziendale, evidenziando in 36 anni l’età media dei suoi dipendenti.

Tra i presenti anche rappresentanti di importanti attività imprenditoriali del vastese a cominciare dall’Ing. Stefano De Carolis, direttore di stabilimento del Centro Siderurgico Industriale, unità produttiva di Vasto, in rappresentanza dell’Ing. Antonio Perrone AD-CEO Gruppo Arvedi; Benito De Innocentis, direttore di stabilimento della Temprasud (trattamento termico dei metalli), di Fresagrandinaria in rappresentanza dell’AD-CEO Michelangelo Del Vecchio; Angelo De Cinque, amministratore della De Cinque Group di San Salvo (Immobiliare/Real Estate · Materiale edile · Noleggio); l’amministratore Alessandro Grassi e il presidente onorario Remo Salvatorelli del Gruppo Vastarredo Industrie (arredi didattici innovativi); Franco Paolini, amministratore unico di Ecoterm (Commercio all’ingrosso di apparecchi e accessori per impianti idraulici, di riscaldamento e di condizionamento); Marco Marino, amministratore unico della Magazzini Frigoriferi Abruzzesi (conservazione integrata e logistica del freddo e del fresco). Attività imprenditoriali che hanno mostrato molta attenzione per la natura del Premio e il rapporto con la scuola che si spera possa far maturare frutti.




DUEMILA STUDENTI A PESCARA

Grande entusiasmo per la Cerimonia d’Apertura della finale di Atletica Leggera

Pescara, 30 maggio 2024. C’è ancora negli occhi di tutti la magia delle fasi salienti della Cerimonia d’apertura delle Finali Nazionale delle Competizioni Sportive Scolastiche di Atletica Leggera su pista e Atletica Leggera su pista Paralimpica, per la scuola secondaria di I e II grado. Uno spettacolo unico che la splendida cornice del teatro del Mare a Pescara, ieri, ha reso ancora più fascinoso.

La manifestazione ha avuto il suo abbrivio con il corteo aperto della Banda Musicale Città di Cerratina che ha aperto la sfilata delle bandiere della Fidal, CIP, Competizioni Scolastiche, Italia, prima del Gonfalone comune di Pescara e dalle Bandiere della pace portate dai volontari del Volta, Marconi e Manthonè. La banda dell’associazione musicale i colori del pentagramma fa capo alla Banda Musicale Città di Cerratina Pescara nata ai primi del Novecento. Attualmente ha un organico diversi elementi, in gran parte formatisi nei Conservatori e Licei musicali di Pescara e Teramo.

È partita, allora, la parata delle 21 delegazioni con bandiera regionale più cartelloni, scortate dallo staff di Educazione Fisica Abruzzo e brandite dagli alunni delle regioni.  Così in ordine: Basilicata, Provincia autonoma di Bolzano, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Provincia autonoma di Trento, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto, Abruzzo. Con l’arrivo davanti alla Nave di Cascella, i conduttori, Ada Di Ianni e Paolo De Carolis hanno dato annuncio d’ inizio dello svolgimento della sfilata, dopo un saluto generico al numeroso pubblico presente.

Intanto, davanti allo stabilimento “Lido beach”, i bambini delle quinte elementari si sono compattati per serrare il corteo mettendosi dopo la regione Abruzzo. Il corteo, debitamente filmato dalle telecamere presenti e con le immagini riflesse sul ledwall di Palco ok, Palco mobile, si è fatto ammirare lungo il lungomare accompagnato dalla musica della banda. Un’onda di suoni ed emozioni che ha travolto tutti.  A questo punto è entrato in scena il coro I.C. Pescara 8, della dirigente Michela Terrigni. Il coro “InCanto“ è un  coro scolastico pluripremiato; fa parte dell’IC8 di Pescara ed è formato da alunni di quinta di scuola primaria e da alunni di prima, seconda e terza media. Essendo parte di un Istituto ad indirizzo musicale, spesso i ragazzi partecipano a manifestazioni pubbliche, anche in altre regioni italiane che li ha messi nella comoda posizione di calcare i palcoscenici più importanti d’Italia.

Tanto per citare qualche esperienza va ricordata quella del 2018 col Premio Nazionale Paolo Borsellino e con l’Orchestra di ragazzi disabili Magicamusica che gli è valso il secondo posto  nel programma televisivo Tu sì che vales. C’è stato, allora, spazio per una nutrita rappresentativa delle classi V delle scuole primarie della provincia di Pescara, partecipanti al percorso didattico ludico-motorio per le classi IV e V delle scuole primarie (progetto “Giochi della gioventù”) IC10, IC5, IC3, IC SILONE Montesilvano, IC2, IC Spoltore. Le classi V si sono fermate sotto il palco per eseguire una breve coreografia, testimonianza della nuova visione dello sport nella scuola, che vede la scuola primaria come punto di partenza necessario al processo motorio. A seguire esibizione di saluto delle classi v elementari dei seguenti istituti comprensivi: IC10, IC5, IC3, IC Silone Montesilvano.

È stato dato, allora, il saluto alle autorità presenti:

  Massimiliano Nardocci, Direttore ufficio scolastico regionale;

• Carlo Masci, Sindaco di Pescara;

• Carlo Cantales Consigliere Nazionale Fidal;

• Lorenzo Sospiri Presidente del Consiglio Regionale Abruzzo;

• Mario Quaglieri Assessore allo sport Regionale;

• Stefania Ardini Vice Questore di Stato;

• Patrizia Martelli Assessore allo sport Comune di  Pescara;

• Giulia Salvatori Funzionaria Ufficio Politiche Sportive del MIM;

• Roberta Bonaccorso Funzionaria Ufficio Politiche Sportive del MIM;

• Enzo Imbastaro Presidente CONI;

. Prof Francesco Bizzarri dell’Università dell’Aquila;

• Renato Di Rocco Vicepresidente Mondiale Ciclistica;

 • Domenico Scognamiglio      Dirigente sport e salute;

• Adamo Scurti, consigliere comunale di Pescara della 4^ Commissione: sport e servizi, Presidente Commissione Consiliare Pescara Futura.

Sul palco, subito dopo, si è presentato il gruppo Modern della scuola di danza asd energy di Roseto degli Abruzzi, con la direzione artistica di Mafalda Suppa con una coreografia davvero efficace e coinvolgente.

Dopo i lunghi applausi sono stati chiamati, per i saluti di rito: Massimiliano Nardocci, Carlo Masci, Mario Quaglieri e Carlo Cantales, accompagnati dal coordinatore regionale di educazione motoria, fisica e sportiva d’ABRUZZO, prof Antonio Passacantando. Nella circostanza è stata data lettura alla lettera inviata dall’On. Paola Frassinetti, Sottosegretaria di Stato per l’Istruzione e il merito: “I miei saluti e ringraziamenti al Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico regionale d’Abruzzo, Massimiliano Nardocci, al Coordinatore di Educazione Fisica e Sportiva, Antonello Passacantando e a tutti i dirigenti e docenti coinvolti per l’organizzazione di questa importante iniziativa.  Anche se non posso essere presente di persona alla cerimonia di apertura della “Finale Nazionale delle Competizioni Sportive Scolastiche di Atletica Leggera”, desidero fare un augurio speciale a tutti gli studenti che prenderanno parte alle gare che si svolgeranno in questi giorni a Pescara”.

Il palco poi ha dato spazio all’ I.C. Buonarroti Ripa Teatina e Torrevecchia Teatina diretti dalla prof.ssa Serna Capista Titolo Coreografia: “Wildest Dreams” Di Taylor Swift.

E, con la giusta enfasi, finalmente, è stato annunciato l’arrivo della fiaccola dal mare. Gli alunni designati si sono recati sulla spiaggia per creare un corridoio di bandiere in mezzo al quale passerà la fiaccola. In attesa dell’evento clou, viene proposto uno spettacolo di stringente attualità. “Sappiamo che nel 2023 le vittime di femminicidio sono state 120. La coreografia che la rappresentativa danza sportiva i.c. Corropoli – Colonnella – Controguerra ha presentato, sulle note di Bagdad-liturgia, presenta il messaggio di donne che, da vittime, diventano artefici del proprio destino; anime preziose che, dalle ceneri di vite spezzate e consumate da uomini deboli e incapaci di amare, rinascono forti e piene di vita attraverso il coraggio di chiedere aiuto. La docente che ha curato la coreografia è  Selene Di Pietro.

Maria Parente e Alice Ciancarelli del 3 I indirizzo linguistico dell’istituto di istruzione superiore Ovidio (Sulmona) hanno eseguito una coreografia sulle note di danza Kuduro. Il pezzo rappresenta iconicamente la felicità, la spensieratezza l’arte della danza come modo per divertirsi e stare bene con sé stessi. Insegnante che si è occupata della coreografia è Sonia Indiciani.

Ed ecco, dopo la trepidante attesa, la fiaccola dal mare. Arriva la canoa con le luci del tramonto che rendono l’immagine più toccante. La torcia è portata da due tedofori: Umberto Di Bonaventura che arriva dal mare, si tratta del Presidente del comitato regionale canottaggio, nonché presidente del circolo canottieri “La Pescara” che in questo anno festeggia cento anni di attività. Un sodalizio che ha visto tra i soci, Gabriele d’Annunzio, il Vate che, per l’occasione, coniò uno dei suoi motti più riusciti: Arranca!”.

Con lui Donato Chiavatti per l’ultimo sprint, ex atleta di livello nazionale nel mezzofondo con una carriera sportiva invidiabile. Negli anni ha ricoperto diversi incarichi federali in Abruzzo e, nel periodo dal 2001 al 2012, è stato componente lo staff tecnico del settore maratona della nazionale italiana. Persona autorevole, ex docente di educazione fisica nella scuola e attualmente titolare della cattedra di atletica leggera nella facoltà di scienze motorie Università d’Annunzio Chieti-Pescara. Il tedoforo, passando per il corridoio di bandiere, si è diretto sul palco piccolo, dove è stato posizionato il tripode. Qui vengono invitati i rappresentanti degli atleti e dei giudici per il giuramento solenne (2 alunni e 2 giudici), insieme al Direttore scolastico regionale Massimiliano Nardocci e al Coordinatore regionale Antonello Passacantando. 

Contemporaneamente l’IC 8 Pescara ha preso posizione sul palco per cantare l’inno nazionale. Letto il giuramento, c’è stato in raccoglimento, all’alza bandiera effettuato da Renzo Suppo.

E, mentre il tedoforo ha acceso il tripode, il direttore scolastico regionale ha annunciato l’apertura ufficiale delle Competizioni Sportive Scolastiche. A quel punto è scoppiata la festa con circa 2000 studenti, sulle note dei più celebri balli di gruppo, si sono lanciati in un caleidoscopico e sincronico movimento coreutico che ha convolto anche il passante più refrattario.  




PREMIO AMBASCIATORE PUCCINIANO NEL MONDO

Ai maestri Jacopo Sipari di Pescasseroli e Abigeila Voshtina. Debutto con successo per il soprano napoletano Anna Pirozzi in Madama Butterfly e per il giovane mezzosoprano nel ruolo di Suzuki Valentina Pernozzoli

Pescara, 30 maggio 2024. Le sorprese di Butterfly per Jacopo Sipari di Pescasseroli: Anna Pirozzi ed Eva Golemi sul palcoscenico dell’Opera di Tirana per le celebrazioni dei 120 anni del capolavoro di Giacomo Puccini, con le scene dello storico Festival di Torre del Lago e la regia di Manu Lalli. Menzioni per lo Sharpless di Armando Likaj e gli archi dell’orchestra. La delegazione dell’ Associazione degli Amici del festival Puccini presente in Albania ha nominato il direttore abruzzese Ambasciatore Pucciniano nel Mondo, unitamente alla Sovrintendente Voshtina

Doppio cast a Tirana sul palcoscenico del Teatrit Kombëtar të Operas, Baletit dhe Ansamblit Popullor guidato dalla violinista Abigeila Voshtina, per i 120 anni della Madama Butterfly di Giacomo Puccini, evento di una stagione interamente dedicata al centenario del compositore. Un debutto speciale, quello di Anna Pirozzi, che ha inteso lanciare la sfida ad un ruolo che ha nella minuziosità del pittoresco, nella leggerezza e nei preziosismi musicali, unitamente a temi carichi di simbolismi tragici, morte e maledizione, le caratteristiche del primo atto, con una scrittura orchestrale in continua ascesa,  che eleva l’intensità emotiva dell’opera a livelli mai raggiunti, punteggiata dall’incedere delle arie verso un picco emotivo: il tipico inizio esitante, le frasi frammentate che precedono il crescendo verso una fiamma inestinguibile,  in uno stato pathico che sa di amore e morte, la voce che ha da intraprendere una lunga ascesa, per librarsi e porre l’anima a nudo.

Butterfly ha da trasformarsi da bambina a donna dinanzi agli occhi del pubblico, dimostrando di avere la capacità di autodeterminazione, quando rifiuta la proposta di matrimonio del principe Yamadori, fino a scegliere l’estremo sacrifizio per salvare il proprio onore, assicurando un futuro senza ombre al proprio figlio. La linea d’ombra, attraverso una felice intuizione registica di Manu Lalli, è stata costruita sull’attesa, la veglia, la musica dell’intermezzo. Ci si arriva attraverso l’idea base della Lalli che accosta Butterfly, la casa, l’amore, alla natura, svelando un giardino lussureggiante, con piante, alberi e fiori naturali, finanche le lucciole, popolato dalle amiche geishe di Butterfly e da lei stessa, non lontane dalle fanciulle-fiore tra il Wagner del Parsifal e da quel Proust della versione ultima della Recherche, ove le fanciulle-fiore non compaiono, ma tutta la grande scena Charlus-Jupien che “apre” Sodoma e Gomorra fa riferimento al mistero della fecondazione dei fiori.

Il ritorno della realtà e il ritorno dell’io, lascia dietro sé debolezze e sogni, come un sole che al crepuscolo definisce meglio i contorni, disegni vasti, ironici e dolenti, scolpente mediante una scrittura colma di strazio e di gelo, in orchestra, l’intera bellezza e potenza delle due forze che. in un contrappunto costante guidano le vicende degli esseri: il dolore e l’oblio, che lasceranno campo alla morte, essendo venuto meno proprio il desiderio, che è parte e forma della potenza stessa della Natura, dell’energia eternamente rinnovantesi della rinascita. Le fanciulle-fiore sono bendate di nero, sono ormai cieche e non possono che “venir-meno”  a causa dell’abbandono, dell’assenza, della cura, dello sposo. “Troppa luce è di fuor, e troppa primavera” intima Butterfly a Suzuki.

Il finale pensato per il teatro all’aperto di Torre del Lago, con il coro disposto come nella tragedia greca, che giudica e denuncia, non solo violenza e sopraffazione contro le donne, contro diverse etnie, ma anche ogni focolaio di guerra, schiavitù e occupazione, guardando Pinkerton che vede come noi tutti lo Jigai, sotto una luce bianca, senza ombre, un gesto che tra le note riecheggia sin dall’inizio dell’opera, eliminando, così, ogni velo, ogni paravento, che fin lì aveva fatto procedere la regia per negazione, sottrazione, allusione, anticipo, rimando. L’orchestra del teatro di Tirana, in particolare riguardo la sezione degli archi, con fiati belli nei loro suoni a solo, ma senza preziosismi di amalgama in assieme, fa il doppio alla “casetta che obbedisce a bacchetta”, quando sul podio sale Jacopo Sipari di Pescasseroli, il quale è riuscito ad entrare in empatia con due Butterfly ben diverse per voce, interpretazione scenica, gestualità: Anna Pirozzi ed Eva Golemi.

Soltanto chi ha fatto propria l’opera in ogni sua singola nota e indicazione può riuscire in un’impresa, che non è certo quella di adattarsi al volere e al sentire della due protagoniste, ma di portare entrambe a fondersi al proprio  snodo interpretativo e comunicativo. Il soggetto di fuga a quattro voci che apre l’opera è risultato meccanismo ben oleato alla prima, giusta sintesi dell’intera opera, mentre nella replica ha preso un po’ la mano al direttore, quasi a schizzare quel fumetto che era nelle intenzioni del compositore nei due atti originali, poi rivisti, quella casa a soffietto funzionale, pratica, che Butterfly crede di controllare, ma dalla quale sarà poi sopraffatta completamente.

Anna Pirozzi, voce imponente, ampia e umbratile, nel I atto possiamo rimproverarle un solo neo, canta e ne fa sfoggio, spiegando al vento il suo splendido strumento, soverchiando l’orchestra e ipnotizzando anche il direttore al quale piace far “uscire” il suono della sua formazione, notazione, questa, che diviene poi un punto più che positivo e in ascesa nel secondo atto, passando per l’aria principe “Un bel dì vedremo!” con l’esplosione su di un morir, che esplode di desiderio e amore, fino al finale, quel “Tu piccolo Iddio”, sette tu, sette spade, come una Madonna, ultimo bagliore in un cielo di morte. Eva Golemi è la perfetta Butterfly di “Vogliatemi bene di un bene piccolino”, giocata nella leggerezza dei movimenti codificati della geisha che implora amore da Pinkerton, stando praticamente dietro il vetro della verità, poiché lei che ha sempre “venduto” amore, ora ne è vittima.

La gioca per intero al contrario della Pirozzi con filati sugli acuti, assecondati in pianissimo dall’orchestra. Tra i due Pinkerton che sono stati posti a fianco delle due Butterfly, ovvero Klodjan Kaçani per il primo cast, che al debutto ha dimostrato qualche indecisione, alla sua sortita, e Zi Zhao Guo per il secondo, che è entrato bene, ma solo scenicamente, nel personaggio scanzonato e irridente dei costumi orientali, entrambi pur dotati di squillo e luminosità, non sono stati affatto convincenti per volume. Su entrambi i cast ha dominato in assoluto il baritono Armando Likaj il quale ha prestato le sue lodevoli risorse allo Sharpless della prima, uno stilista vocale dalla pronuncia scultorea, impotente portatore di pietas sin dalla sua apparizione, calandosi in un personaggio di estrema raffinatezza, mentre cambi di registro e non certo fluida emissione abbiamo riscontrato nell’altro console, Solen Alla.

Due rare voci le Suzuki Ivana Hoxha e Valentina Pernozzoli, quest’ultima un talento campano, alla corte della Donata D’annunzio Lombardi, sono riuscite  ad amalgamarsi con le voci e l’interpretazione delle due protagoniste. A completare il cast i due Goro, venuti fuori dal coro, quali  Roel Liupa e per il secondo cast Andi Istrefi, ancora voci verdi, mentre due i nomi anche per lo zio Bonzo, Genc Vozga e Bledar Domi, bene in ruolo e ancora,  il principe Yamadori Erlind Zeraliu, mentre Kate Pinkerton è stata Simona Kerafili, Erion Sheri, quale commissario imperiale, Ogert Islami l’ufficiale di registro e i due Dolore, Drin Pulashi, Etual Uruçi,  quindi, la cugina, Elda Koçibelli, la Madre, Majlinda Laska, la Zia, Sofika Kola e Yakusidé, Metin Jupe. Standing ovation per tutti soprattutto dai celebrati critici in sala un Michele Dall’Ongaro, già premio Puccini, letteralmente incantato e Sabino Lenoci, direttore de’ L’Opera, intervenuto assieme al regista Davide Garattini. Nella replica celebrativa dei centoventi anni del successo pieno della Madama Butterfly il Maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli è stato insignito, unitamente alla sovrintendente Abigeila Voshtina del titolo di Ambasciatore di Puccini nel Mondo dal direttivo dell’ Associazione del festival Pucciniano.

“Sono molto onorato di aver ricevuto – ha rivelato commosso il Maestro Sipari – questo prestigioso riconoscimento, insieme ad Abigeila Voshtina, perché sono nato nel teatro all’aperto di Torre del Lago, proprio con questa opera e stasera l’ho diretta con grandi voci e ad agosto torno al festival Puccini per i centoventi anni del volo di questa partitura. Ho da ringraziare il vicepresidente Paolo Spadaccini e il direttore generale Franco Moretti che da sempre mi sostengono e supportano in ogni mia proposta”.




TORNA OPEN! Gli architetti aprono i loro studi al pubblico

Dal 31 maggio al 7 giugno prossimi, a Pescara, Manoppello e Popoli. Inaugurazione itinerante il 31 maggio con un bus che parte dalla Madonnina del Porto 

Pescara, 30 maggio 2024. Angelo D’Alonzo, presidente dell’ordine degli Architetti di Pescara: “Così ribadiamo la nostra volontà di lavorare con il territorio come ordine professionale, rimettendo al centro la figura dell’architetto”. Torna Open! Gli architetti aprono i loro studi al pubblico, appuntamento nazionale che sul territorio della provincia di Pescara vede coinvolto il locale ordine degli Architetti. Tre le località scelte quest’anno per le stanze gialle, punto di riferimento per la scoperta di progetti, idee, iniziative all’insegna dell’integrazione con il territorio di riferimento.

I luoghi scelti sono tre, identitari del territorio: l’area della Madonnina dove è ospitata la categoria Under 35, nella Riserva Naturale Sorgenti del Pescara, poi, spazio alla categoria Rigenerazione e Riuso, mentre a Manoppello in piazza Marcinelle, la stanza gialla ospita la categoria Progetti per la collettività.

Per l’inaugurazione di Open! di quest’anno l’appuntamento è venerdì 31 maggio alle 11 nell’area della Madonnina, con gli interventi di Angelo D’Alonzo, presidente dell’ordine degli Architetti pianificatori paesaggisti e conservatori della provincia di Pescara, Luciana Mastrolonardo, consigliera delegata al Forum Cultura dell’ordine degli Architetti di Pescara, Carlo Masci, sindaco di Pescara e Maria Rita Carota, assessore alla cultura del comune di Pescara.

Il bus parte poi verso Popoli e, a seguire, Manoppello, toccando appunto le località interessate all’iniziativa e incontrando i rappresentanti delle amministrazioni e i progettisti interessanti alle singole sezioni.

“L’obiettivo è aprire gli studi degli architetti, condividerne i lavori con la collettività, all’insegna del valore aggiunto della figura dell’architetto – commenta Angelo D’Alonzo, presidente dell’ordine degli Architetti di Pescara -. In questo modo ribadiamo la nostra volontà di lavorare con il territorio come ordine professionale”.

A Popoli intervengono: Stefania Chiarito, vicepresidente Oappc Pescara, Dante Pallotta, consigliere delegato al Forum Cultura Oappc di Pescara, il sindaco del comune di Popoli Terme, Moriondo Santoro e la direttrice della Riserva Naturale Sorgenti del Pescara, Pierlisa Di Felice. A Manoppello ci sono: Antonio Pastucci, consigliere delegato al Forum Cultura Oappc di Pescara, il sindaco del comune di Manoppello, Giorgio De Luca e il vicesindaco Giulia De Lellis. Ideatrice di Open! con i tre appuntamenti nell’area pescarese è Silvia Kliti del Forum Cultura Oappc di Pescara.

A margine dell’iniziativa, singoli studi di architetti della provincia interessata aprono i loro studi con eventi singoli. Gli architetti e gli studi che aderiscono, per singole sezioni, sono: Under 35, Leporati, Cicoria, Zeda Plus, Pallotta, Mara D´Aurelio, Sara Di Renzo; Collettività, Mks architetti, D’Orazio, Intiso, Mont Girbes, Marco Volpe; Rigenerazione riuso, Silvia Mazzotta, SAUD, Chiola, D’Orazio, DUAS, Vaccarini.

Come condiviso a livello nazionale Open! è occasione per confermare il valore sociale dell’architettura e per far comprendere l’importanza del lavoro di professionisti che con il loro operato incidono profondamente nella vita di cittadini e comunità.