Pescara, 10 giugno 2024. Attraverso dichiarazioni del presidente della Commissione Comunale Mobilità e Sicurezza, Armando Foschi, apprendiamo che stanno per iniziare i lavori per la nuova recinzione del comparto 5 della Riserva Naturale Pineta Dannunziana (quello distrutto dall’incendio del primo Agosto 2023, n.d.r.) da realizzare coi fondi ricevuti come premio dell’assicurazione sull’incendio.
Foschi ha comunicato inoltre che il R.U.P. (Responsabile Unico del Procedimento, ancora a noi ignoto), ha autorizzato l’intervento e che sono previsti anche una struttura didattica e, in seguito, una struttura per anziani.
Si tratta di edifici che, ovviamente, dovrebbero essere valutati nel loro impatto sull’habitat della Riserva all’interno del Piano di Assetto Naturalistico opportunamente rivisto alla luce dei danni post-incendio; invece vengono realizzati col solito progettino estemporaneo, come fossimo in uno slargo qualsiasi.
La Sezione di ITALIA NOSTRA Pescara e GUFI (Gruppo Unitario per le Foreste Italiane) esprimono la più viva preoccupazione per gli interventi annunciati che possono risultare estremamente nocivi ed esiziali per la Pineta; su di essa si continua ad intervenire trattandola ostinatamente come un banale giardino pubblico e non come Riserva Naturale. Il Comune non vuole in nessun modo istituire la direzione scientifica prevista dalla legge, smantella anche la commissione consultiva composta dopo l’emergenza, ma non smette di intervenire in assenza di criteri di sostenibilità.
Non conosciamo il progetto; al Comune vige la regola di non comunicare quello che intende fare (altro che la partecipazione, opportuna e necessaria): esso ama sbagliare in solitudine e procurare danni sul capitale naturalistico e sociale della Città.
Non informazioni ci aspettiamo dunque ma i commenti surreali e le accuse dell’Assessore (in)competente; visto che non abbiamo altri mezzi per farlo, teniamo a ricordare attraverso gli Organi d’Informazione, che una delle criticità più importanti che affligge la Pineta, nota da decenni, è la presenza di muri di recinzione costruiti con fondamenta che impediscono il normale deflusso sotterraneo delle acque di pioggia.
La falda idrica in Pineta è localmente assai superficiale e quando piove i muretti e recinti esistenti provocano ristagno, procurano allagamenti persistenti e trasformano i lotti della Pineta in piscine. Il Pino d’Aleppo, specie autoctona che teme l’umidità eccessiva, in quelle condizioni si ammala a causa delle radici che ristagnano nel terreno sabbioso divenuto molle e gli alberi senza più ancoraggio cadono a terra copiosamente anche in assenza di vento.
La Pineta per questo motivo continua a perdere i pini e a vedere insediata vegetazione di tipo palustre o fluviale oltre a vegetazione infestante e invasiva come robinie, canneti, rovi.
Le recinzioni nuove devono essere progettate in modo da essere permeabili nel sottosuolo e consentire il libero deflusso delle acque meteoriche!
È stato previsto questo accorgimento fondamentale che noi ed altri esperti chiediamo da qualche decennio?
Inoltre, è prevista una permeabilità anche ecologica dal momento che frammentazione e isolamento dell’ecosistema portano, come la scienza avverte, al degrado e al collasso?
L’obiettivo di assicurare permeabilità non deve riguardare soltanto la nuova recinzione annunciata da Foschi, ma anche tutte quelle perimetrali esistenti che vanno adeguate a favorire le migliori condizioni della ripresa, Naturalmente i recinti interni tra i vari comparti devono essere eliminati, accelerando il riaccorpamento della Pineta la cui de-frammentazione è una delle principali condizioni se si vuole che essa possa esistere per i cittadini futuri di Pescara.
Facciamo un estremo appello perché il Comune riconduca gli interventi dentro un quadro unitario e condiviso, con una specifica Direzione scientifica prevista e con l’obiettivo primario di ricreare le condizioni ambientali favorevoli agli equilibri dentro la Riserva.
Non mancherebbe il contributo di idee, proposte, competenze delle nostre associazioni e dei nostri esperti.
Il Direttivo della Sezione L. Gorgoni di Italia Nostra, Pescara
Il Gruppo Unitario Foreste Italiane
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