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A CALDO

I veri risultati del voto

Torrevecchia Teatina, 12 giugno 2024. I risultati di queste consultazioni, con i propri numeri inconfondibili, assicurano un altro giro di giostra ai riconfermati ed un nuovo ciclo ai nuovi eletti.

Tralasciando il nuovo corso per le comunità democratiche che hanno avuto la forza e la garanzia di cambiare, per le riconferme c’è solo da piangere.

La democrazia vuole dinamica e ricambio e se questo non avviene la democrazia non funziona. Una comunità che conferma, riconferma e riconferma ancora, ovviamente, non può che essere malata; andrebbe curata e posta sotto osservazione di istituzioni sovraordinate e di controllo che, in democrazia, dovrebbero funzionare.

Funzionano ? Purtroppo, NO.

Nella nostra democrazia non funziona proprio un bel niente. Il voto, il momento più delicato delle regole democratiche non è libero.

Si registrano inenarrabili nefandezze elettorali per il controllo del voto: dagli accostamenti, i suggerimenti, gli inviti, fino al presidio fisso del seggio per ricordare chi comanda. Anche la cabina elettorale oramai sarebbe diventata una sorta di studio fotografico che produce garanzia togliendo ogni dubbio al sistema di potere. Chi controlla, chi verifica, chi si oppone a questo stato di cose ? Nessuno ovviamente.

Ecco, allora, il risultato elettorale diffuso è ampiamente in anticipo che brucia sondaggi, exit pool e addirittura proiezioni. A questo punto inutile anche votare. I portavoce dietro le quinte diffondono in largo anticipo, risultati, numeri e addirittura scale di preferenze: cosa si vuole di più.

Serve ancora la pratica del voto, così come attuale sistema assicura ai gestori e ai fruitori primari?

Un certo popolo, che diserta le urne, ha capito da tempo che il sistema è inutile e ridicolo; un altro popolo, quello sottomesso, oramai è succube e indifferente, non proferisce parola; un altro popolo ancora, cieco e sordo, si ostina nelle tradizioni e nei riti;  c’è un popolo, infine, che si carica puntualmente del pesante fardello della responsabilità ma senza registrare ricezione alcuna: l’orecchio istituzionale è sordo ai richiami di libertà, verità e democrazia.

In una comunità d’irresponsabilità conclamate, ovviamente, ogni responsabilità a chi permette, con il proprio ruolo e la propria funzione, questo stato di cose.

Adesso, in questo momento storico, i danni cominciano a farsi sentire e i responsabili del pesante fardello disarmati sembrano più che stufi: questi sono i risultati su ci riflettere davvero.

nm

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