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RISERVA PINETA DANNUNZIANA A RISCHIO DI TAGLIO!

Il Comune di Pescara, Ente Gestore, ridisegna unilateralmente i confini della Riserva Regionale della Pineta Dannunziana.

Pescara, 15 giugno 2024. Quando nel mese di maggio del 2021 venne aperto il cantiere dei lavori di realizzazione del tratto finale del Pendolo in direzione sud, l’impresa, sotto la nervosa ma decisa guida di Fabrizio Trisi, allora Dirigente Comunale del Settore Lavori Pubblici, ebbe cura di chiudere con un catenaccio il cancelletto di ingresso all’area sgambettamento cani, recintata a destra e a sinistra lungo via Pantini da una rete di perimetrazione dell’area protetta, su cui spiccavano, e spiccano ancora, i cartelli di confine della Riserva. Prim’ancora di definire l’area di cantiere, sovrapponendo la classica rete rossa di delimitazione a quella della Riserva, l’impresa era già entrata di notte con camion, pale meccaniche e soprattutto motoseghe, chiudendosi dentro, per procedere all’abbattimento degli alberi. Prima delle 8,00 eravamo già sul posto a chiedere chiarimenti, ma il cancello era sbarrato e i cartelli di divieto di ingresso già posizionati

Superate diverse e significative criticità procedurali, che sono state con sollecitudine sanate addirittura con una modifica ad hoc della Regione Abruzzo della propria Legge Forestale, la strada è stata realizzata e completata, e da pochi giorni aperta al traffico veicolare.

A fronte del reiterato annuncio del Sindaco circa la bontà dell’opera in quanto consentirebbe  il riaccorpamento di due comparti, va sottolineato, perché è evidente, che la strada è stata realizzata all’interno del perimetro della Riserva, come testimoniato dal recinto in rete ancora esistente. Il che si traduce in un riaccorpamento sbilanciato dall’apertura di un nuovo asse viario, con una somma praticamente a zero, se non negativa. Spieghiamo perché.

Dagli organi di informazione apprendiamo (secondo le parole dell’ex consigliere Armando Foschi) che “stanno per partire i lavori di realizzazione della “nuova recinzione del comparto 5 (ma dove????), su cui il RUP (di cosa?) sembra abbia autorizzato l’intervento (i fondi sono quelli dell’assicurazione, a seguito dell’incendio). Inoltre, a poca distanza dal laghetto, si sta  realizzando una struttura didattica, per rendere lo  spazio verde sempre più a portata di bambini.  La struttura per gli *anziani*, che è andata distrutta nel rogo, invece, sarà ricostruita a breve”.

A questo punto ci si chiede, e vorremmo anche interpellare le autorità di riferimento, sulla correttezza delle procedure: come è possibile che quest’area protetta istituita con una Legge Regionale del 2000, dopo 24 anni ancora senza riferimenti scientifici gestionali, venga e continui ad essere trattata come un giardino pubblico e addirittura se ne modifichi unilateralmente il perimetro, cosa che può avvenire solo con una nuova Legge Regionale, tra l’altro scientificamente motivata?

A questo punto, attraverso una comoda prassi che a quanto pare si va consolidando, non ci resta che suggerire alla Regione Abruzzo, sollecitando l’Ufficio Parchi a Riserve di istruire la pratica, di promulgare celermente una legge di nuova perimetrazione, riducendo l’area della Riserva, provvedendo intanto cartograficamente alla estrazione del tratto del Pendolo che altrimenti si troverebbe ad essere inclusa nell’area protetta, e quindi curiosamente diventare una nuova strada parco.

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