NOTTE ROMANTICA DE I BORGHI PIÙ BELLI D’ITALIA

Il Presidente Di Marco: “Grande adesione da parte dei Borghi abruzzesi e molisani all’appuntamento più dolce dell’anno che celebra l’amore in ogni sua forma. Ad Abbateggio rivive la storia dello scampato sfollamento di Roccamorice nella rappresentazione di Tommaso Menna”

Roccamorice, 23 giugno 2024. La Notte Romantica nei Borghi più belli d’Italia si è affermata negli anni come uno degli eventi più amati e seguiti nel panorama turistico-culturale e di intrattenimento del nostro Paese, attirando ogni anno una media di 500.000 visitatori nei borghi che partecipano. La dimostrazione dell’interesse e dell’apprezzamento dell’evento è data dall’alta adesione: infatti, anche quest’anno quasi 200 borghi dell’Associazione hanno organizzato questa serata speciale.

Anche per gli amministratori locali, le Pro Loco e le associazioni dei trenta Borghi più belli d’Italia in Abruzzo e Molise, la Notte Romantica ha rappresentato un’importante occasione per promuovere e valorizzare i propri borghi certificati, attrarre flussi turistici e sostenere l’economia locale – dichiara Antonio Di Marco, presidente dell’Associazione I Borghi più belli d’Italia in Abruzzo e Molise. Il romantico evento è uno strumento fondamentale anche per comunicare le numerose possibilità di turismo sostenibile, lento ed esperienziale che questi “gioielli” dell’Italia Nascosta offrono.

Abbateggio ha scelto di celebrare la Notte romantica dei Borghi più belli d’Italia con lo spettacolo “E mo gna facemme?” (E ora come facciamo?), atto unico in due tempi dedicato allo scampato sfollamento del paese di Roccamorice, in provincia di Pescara, firmato dall’autore Tommaso Menna e andato in scena ieri sera.

“Un tributo emozionante e partecipato, una serata all’insegna della storia e dell’attaccamento alle proprie origini – commenta il presidente Di Marco – Lo spettacolo, che nasce dall’esigenza di tramandare fatti che appartengono alla storia di Roccamorice e di tanti i territori abruzzesi alle prese con le vicissitudini  della guerra, ha una quantità e densità di significati che si trasforma agli occhi dello spettatore per diventare storia universale, attraverso il teatro che allarga i confini della narrazione. Il testo, recitato in dialetto, ricorda i fatti del 19 gennaio del 1944, quando a Roccamorice i tedeschi che occupavano il paese già da qualche mese, ordinarono l’evacuazione di tutta la popolazione. Nel giro di un paio di giorni, tutti avrebbero dovuto lasciare le proprie case, ogni cosa e andare chissà dove.

Questa eventualità gettò nella disperazione tutta la comunità roccolese che decise di appellarsi alla Madonna delle Grazie per evitare la triste sorte. Sotto la neve raggiunsero la chiesa parrocchiale di San Donato in processione, implorando la grazia. Il giorno dopo, inaspettata, arrivò la revoca dell’ordine di sfollamento. Tutta la vicenda si svolge dall’interno di una casa del centro storico di Roccamorice, tra la Vigilia di Natale del 1943 e il 19 e 20 gennaio 1944, con i tedeschi in paese e la vita quotidiana che deve di necessità continuare, dovendo fare i conti con questo ospite indesiderato: fino all’evento di gennaio che è insieme drammatico e grandioso.

Un senso di precarietà che ha solcato la storia di tante comunità abruzzesi e che si esprime bene nel titolo, E mo gna facemme? che rende lo spaesamento vissuto, ma è sintomo di reazione, una qualità che accomuna gli abruzzesi di qualsiasi parte della regione. L’uso del dialetto è una forma di memoria di emozioni vissute e, al contempo, tutela delle nostre origini, ripropone l’antica parlata di Roccamorice perché proprio attraverso la bellezza, il colore, la ricchezza semantica di quella espressione presero forma le inquietudini, i dubbi, le angosce e anche gli entusiasmi di quei giorni”.




UMBERTO GALIMBERTI A NEON

Libri intorno e dentro il pianeta

Martinsicuro, 23 giugno 2024. Martedì 25 giugno, alle 21:30, a Martinsicuro (Torre Carlo V) si conclude la rassegna letteraria NEON. Libri intorno e dentro il pianeta, con la lectio di Umberto Galimberti.

Così commentano le organizzatrici di NEON, la consigliera delegata alla cultura Giuseppina Camaioni e la consigliera delegata alla biblioteca Valentina Coccia: «Volevamo offrire alla cittadinanza un evento di alto spessore, con autori di fama internazionale e il coinvolgimento di tutti gli attori della filiera del libro, di lettori giovani e adulti e non potevamo chiuderla in maniera migliore, con il grande filosofo e saggista Umberto Galimberti, autore di innumerevoli pubblicazioni. Crediamo nel potere del libro quale potente punto di convergenza generazionale e relazionale e strumento di crescita culturale del territorio.»

La lectio di Galimberti intitolata “L’io e il Noi. Il primato della relazione” richiama la tematica guida per la rassegna letteraria Neon di Martinsicuro. «La seconda edizione» commenta la direttrice artistica Valeria Di Felice «è stata all’insegna del confronto con l’altro: sei incontri che hanno messo in luce le diverse modalità della relazione, dalla filosofia alla psicanalisi, dai rapporti affettivi a quelli storico-sociali, dalla dimensione dell’identità individuale alle grandi sfere del collettivo. Il tutto attraverso la voce di libri eterogenei, destinati al pubblico adulto e anche dei ragazzi.»

La serata sarà presentata dalla giornalista Dorotea Mazzetta. In caso di pioggia l’evento si farà all’Hotel Park and Dependance (via Don Sturzo 9, Villa Rosa di Martinsicuro).

Neon è una rassegna organizzata dall’amministrazione comunale – dalla consigliera delegata alla cultura Giuseppina Camaioni e dalla consigliera delegata alla biblioteca Valentina Coccia, con la direzione artistica di Valeria Di Felice, e la collaborazione della Di Felice Edizioni e dell’Istituto Comprensivo Pertini di Martinsicuro. Ha come partner il Punto Einaudi di San Benedetto del Tronto e Nati per leggere Abruzzo. È patrocinato dalla Regione Abruzzo e dalla Provincia di Teramo, ed è finanziato dalla Presidenza del Consiglio Regionale Abruzzese.

Il sindaco Massimo Vagnoni: «Siamo davvero entusiasti del successo che la rassegna letteraria Neon ha raggiunto già alla sua seconda edizione. Martinsicuro è una città ricca di storia e cultura, che ci impegniamo a valorizzare sempre più anche attraverso iniziative come queste, che rafforzano la nostra qualifica di Città che Legge e valorizzano la nostra preziosa Torre Carlo V.»

Umberto Galimberti (Monza – 1942) è un filosofo, saggista, psicoanalista. È professore emerito di Filosofia della storia presso l’Università “Ca’ Foscari” di Venezia. Dal 1985 è membro ordinario dell’international Association for Analytical Psychology. Esperto di Karl Jaspers, si è occupato dei legami tra psicopatologia e filosofia, dei limiti della psicoanalisi e di pratica filosofica. Fissando il proprio sguardo sui confini tra ragione e follia, nei suoi studi ha indagato con metodo genealogico le nozioni di simbolo, corpo e anima, rendendo visibili le tracce del sacro che persistono nella nostra civiltà dominata dalla tecnica e dedicando studi al disagio giovanile nell’età del nichilismo. Collabora con “la Repubblica” ed è tra le voci filosofiche più presenti nel dibattito pubblico.

Tra le sue opere recenti: La casa di psiche. Dalla psicoanalisi alla consulenza filosofica (Milano 2006); L’ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani (Milano 2007); I miti del nostro tempo (Milano 2009); Eros e psiche (Milano 2012); Giovane, hai paura? (Venezia 2014); La parola ai giovani. Dialogo con la generazione del nichilismo attivo (Milano 2018); Nuovo dizionario di psicologia, psichiatria, psicoanalisi, neuroscienze (Milano 2018); Perché? 100 storie di filosofi per ragazzi curiosi (a cura di, Milano 2019); L’età della tecnica e la fine della storia(Nocera inferiore SA 2021); Il libro delle emozioni (2021); Che tempesta! (Milano 2021), L’etica del viandante (2023); Le parole di Gesù (2023), Le grandi domande. Filosofia per giovani menti(2024). È in corso di ripubblicazione nell’Universale Economica Feltrinelli l’intera sua opera.




FEDE E PAURA

Il difficile percorso con le nostre fragilità e la prossimità con Dio anche nell’ora del naufragio. Il punto è capire come e se la nostra fede genera e amplifica incertezze e paure o come le riduce e le controlla. Domande difficili.

di don Rocco D’Ambrosio

Globalist.com, 23 giugno 2024. Il Vangelo odierno: In quel giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui. Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».

Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!».

Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».

E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?»

(Mc 4,35-41 – XII TO B).

Non ci sono solo le guerre, ci sono tante situazioni di incertezza e di paura. La paura è, di fatto, una condizione esistenziale. Nella vita sono tante le paure: quella di crescere, di essere autonomi, di intraprendere relazioni stabili e durature, di non trovare o cambiare lavoro; ci sono le paure delle malattie, dei rischi per strada, del terrorismo, di incappare in ladri, briganti, maniaci sessuali, pedofili, violentatori, truffatori. E così via. Su di tutte emerge, madre e sovrana, la paura della morte. Forse oggi le avvertiamo di più perché siamo molto più fragili rispetto alle generazioni passate. Tuttavia, si comprende bene come il problema è, innanzitutto, antropologico, prima che sociale e politico. Ovviamente non esistono ricette, vista l’ampiezza del problema e i suoi mille volti. Certamente esistono percorsi educativi e psicologici che aiutano a fronteggiare e superare le tante paure. Come esiste, nel nostro caso, una riflessione che va fatta su fede e paura.

Il punto è capire, allora, come e se la nostra fede genera e amplifica incertezze e paure o come le riduce e le controlla. Domande difficili. Gli Apostoli sulla barca, in preda alla paura, vivono un momento di crisi non solo con sé stessi, tanto da sentirsi perduti, ma anche tra di loro, con la potenza del vento e persino con il Signore Gesù. Il tutto trova espressione in quel grido ansioso: “Maestro, non t’importa che siamo perduti?”

Gesù ristabilisce un ordine pacifico e benefico. Ordina al vento di tacere e di calmarsi. Ma il tempo stesso rimprovera i discepoli per la paura che deriva dalla loro mancanza di fede, ossia da una relazione con Dio in crisi.

Tutto è in relazione”, dice il papa nelle Laudato sì. Quindi se una relazione (con Dio) va in crisi, ne risentono anche le altre tre relazioni fondamentali (con sé stessi, con gli altri e con la natura). Si tratta, allora, per chi non lo fa già, di non pensare mai la propria vita a compartimenti stagni, ma pensarla, meditarla, progettarla e realizzarla come un “tutto in relazione”: con sé stessi, con gli altri, con la natura e con Dio.

Parole illuminanti quelle di Dietrich Bonhoeffer: “Comprendete l’ora della tempesta e del naufragio, è l’ora della inaudita prossimità di Dio, non della sua lontananza.

Là dove tutte le altre sicurezze si infrangono e crollano e tutti i puntelli che reggevano la nostra esistenza sono rovinati uno dopo altro, là dove abbiamo dovuto imparare a rinunciare, proprio là si realizza questa prossimità di Dio, perché Dio sta per intervenire, vuol essere per noi sostegno e certezza.

Egli distrugge, lascia che abbia luogo il naufragio, nel destino e nella colpa, ma in ogni naufragio ci ributta su di Lui. Questo ci vuole mostrare: quando tu lasci andare tutto, quando perdi e abbandoni ogni tua sicurezza, ecco, allora sei libero per Dio e totalmente sicuro in Lui.

Che solo ci sia dato di comprendere con retto discernimento le tempeste della tribolazione e della tentazione, le tempeste d’alto mare della nostra vita! In esse Dio è vicino, non lontano, il nostro Dio è in croce. La croce è il segno in cui la falsa sicurezza viene sottoposta a giudizio e viene ristabilita la fede in Dio”.




LE REGIONI RICCHE E LO STATO DEBOLE

di Michele Marino

PoliticaInsieme.com, 23 giugno 2024. La caratteristica prevalente in merito alla forma di Stato che a partire dalla Costituzione della Repubblica è stata adottata è quella di una sorta di regionalismo spinto: basti pensare alla previsione normativa delle regioni a statuto speciale e province autonome. Anomalia tutta italica – dopo un lungo periodo  di disapplicazione della Costituzione, essendo state introdotte soltanto nel 1975 – e che ci portiamo dietro, faticosamente e tra tante contraddizioni, da ben 76 anni e sulla quale mi sono lanciato del tutto isolatamente, all’epoca del II Governo Berlusconi, nel corso di una riunione di Gabinetto, affermando che si trattasse (e lo è tuttora!) di una configurazione legislativa superata e quanto meno da riesaminare con severità di approccio e approfonditamente: silenzio assordante quasi da vergognarsi … altro che vox clamans in deserto!

Questa premessa è utile non solo a comprendere come, essendo la nostra una democrazia ancora giovane, la classe dirigente del Paese restava, dopo tre generazioni a distanza dalla II guerra mondiale, poco decisionista e futurista  nel senso che mancava una visione di sistema. E tale carenza politica come ricerca del bene in chiave paradigmatica della società/polis si riverbera, giorno dopo giorno, inevitabilmente, in una serie di problematiche relative ai rapporti tra lo Stato centrale, dicasi Governo/dicasteri, e le regioni con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti noi.

Ora il primo esecutivo di Destra (centro)  sta intentando a dipanare l’intricata matassa anche cercando di dare un senso effettivo al concetto della qualità del servizio sanitario nazionale, includendo cioè nella Costituzione il principio pragmatico dei L.E.P., dicasi livelli essenziali delle prestazioni come presupposto necessario e indispensabile per dare corso al dettato della riforma costituzionale in sede attuativa (sempre che verrà confermata dal responso referendario successivo all’approvazione in duplice esame nelle aule parlamentari.

Ed ahimé, la più rilevante materia, socialmente,  è quella sanitaria che vuol dire articolo 32 Cost. , ovvero il fondamentale diritto alla salute che viene sottoposto ad una serie di dibattiti, esami, approvazioni e pareri dell’elettorato da far tremare le gambe … Oggidì, tanti costituzionalisti, politologi e presidenti di regione, oltre a numerosi sindaci tra cui alcuni esponenti della maggioranza mettono in discussione il fatto che detta competenza di primario interesse non faccia capo allo Stato centrale, anche in considerazione della difformità organizzativa e tecnologica tra gli enti territoriali che determina quasi delle categorie tra cittadini, più o meno garantiti nell’espletamento dei servizi essenziali per la loro salute.

L’accentuazione del potere regionale a scapito di quello statale o meglio ministeriale resta una vecchia chimera della Lega nord, già Padania, che suscita non poche perplessità incominciando dalla seguente considerazione empirica: l’autonomia speciale fu voluta dall’Assemblea costituente con la configurazione delle regioni a statuto speciale, la cui gestione nel corso dei decenni passati non ha dato ampia prova di successo o comunque di un tipo di amministrazione decentrata migliore di quella ordinaria.

Ne deriva anche una considerazione negativa sull’assunzione di responsabilità che, generalmente – e non da oggi -sembra accomunare in modo particolare a livello regionale  la dirigenza politica a quella dell’apparato amministrativo. Laddove, invece, nell’Amministrazione centrale qualcosa di più è stato fatto in merito al principio (leggi Bassanini-Brunetta) – della separazione del potere politico da quello amministrativo. Esso rimane una sorta di palla di piombo al piede della nazione che appesantisce anche la presente riforma.

Forse c’è da ripensare, anche finanziariamente, ai maggiori oneri che deriveranno dalla moltiplicazione dei centri di spesa che andranno a decidere sugli appalti, conferimenti di incarichi e convenzioni, fondamentali nella vita sociale e sanitaria,  a danno del contenimento del debito pubblico ed a scapito della tutela della salute e della dignità umana!

Quindi, pur riconoscendo il coraggio della Presidente del Consiglio nel decidere di affrontare un iter lungo e travagliato,  e premesso che è inequivocabile l’esigenza di confrontarsi tra le distinte parti politiche, senza puntare esclusivamente a soddisfare le aspettative del proprio elettorato, l’Autonomia differenziata dovrà esser condivisa e compresa dalla maggioranza di tutta la popolazione e non solo quella che vota a destra.

Un dubbio obiettivamente sorge spontaneo … detta riforma dell’ordinamento costituzionale rafforzerà le regioni, tutt’altro che meritevoli, ulteriormente e indebolirà lo Stato centrale e con quali risultati rispetto alle già difficili condizioni esistenziali dei cittadini meno abbienti?




LA GARA DELL’APERITIVO MARSO

Finocchi, carote ed erbe spontanee per raccontare la Marsica con un drink

Avezzano, 23 giugno 2024. Non solo gin e vodka, ma anche finocchi, carote ed erbe spontanee per raccontare la Marsica e le sue mille sfaccettature. Nell’ambito del festival diffuso dell’Agroalimentare, MarsicaLand, giovedì 27 giugno si terrà un evento imperdibile per gli amanti dei cocktail e della tradizione locale: la gara per individuare l’aperitivo Marso. La competizione avrà luogo nello spazio Me&Fu Go di Avezzano e vedrà la partecipazione di barman professionisti del territorio che si sfideranno nella creazione di un cocktail originale, utilizzando esclusivamente prodotti tipici marsicani.

“Sulla scia di quanto è già avvenuto lo scorso mese di maggio con il contest La ricetta tipica della Marsica, anche con il concorso di idee l’Aperitivo marso si vuole sostenere un processo culturalmente creativo che giochi a favore dell’identità territoriale e della crescita del senso di appartenenza ai luoghi“, ha spiegato il coordinatore scientifico della manifestazione, Ernesto Di Renzo, “i destinatari di questa operazione di invenzione della tradizione sono soprattutto le giovani generazioni che utilizzano gli happy hour e le pratiche della socialità diffusa come spazi di aggregazione e come momenti di auto-riconoscimento. Costoro, per poter essere coinvolti nell’importante operazione di ingegneria culturale che Marsicaland sta mettendo in atto sull’intero territorio, hanno bisogno di essere raggiunti, informati e persuasi mediante un linguaggio che sia corrispondente agli schemi comunicativi che adottano nella loro quotidianità”.

L’aperitivo Marso, organizzato nell’ambito del festival ideato dalle associazioni di categoria con il sostegno del Comune di Avezzano, della Regione Abruzzo, dell’Azienda regionale per le attività produttive (Arap), della Provincia dell’Aquila, del Gal Marsica, del Patto Territoriale della Marsica, e del Consorzio di Tutela Igp Patata del Fucino, dovrà incarnare l’essenza della Marsica, raccontando il territorio attraverso sapori autentici e ingredienti locali.

La competizione sarà suddivisa in due fasi di valutazione: una giuria tecnica, composta da esperti del settore, e una giuria di appassionati, che valuteranno le proposte dei barman in gara. A valutare i cocktail che verranno realizzati dai barman sarà una giuria di esperti e una giuria popolare che dovrà analizzare non solo il gusto e la qualità del cocktail, ma anche la creatività e l’originalità, la connessione con il territorio e l’uso dei prodotti tipici marsicani e la capacità di raccontare la storia e la cultura locale attraverso il drink.

“L’aperitivo marso, in questo senso, intende rappresentare un modo easy di pensare al territorio”, ha concluso Di Renzo, “nominandolo, bevendolo, gustandolo e attivando così quella presa di confidenza con la parola Marsica capace di agire nelle sue differenti dimensioni consapevoli, inconsce, affettive e identitarie”.

foto www.espressione24.it




SQUILIBRI: UNA GRANDE PRIMA SERATA

Viaggi, miti, amori, talenti e tanto altro ancora sul palco del Festival

Francavilla al Mare, 23 giugno 2024. Un intenso appuntamento con Stefania Andreoli, un viaggio interiore al tramonto con Ludovico Tersigni, un pubblico attento di fronte al racconto di un’amicizia ideale tra Anna Cherubini e Emanuela Orlandi, protagonista dopo 41 anni di un caso che è ancora un mistero: sono solo alcuni dei nomi che hanno caratterizzato la serata inaugurale di “SquiLibri – Festival delle Narrazioni” di Francavilla al Mare che ha visto salire sul palco anche i finalisti del Premio Strega.

A fare gli onori di casa, il sindaco del Comune di Francavilla Luisa Russo, e l’Assessore alla Cultura Cristina Rapino che, collaborando con la Scuola Macondo di Pescara ed il Direttore artistico Peppe Millanta, hanno reso possibile il Festival per la terza edizione: “Un evento che è andato oltre le nostre aspettative e per noi questo è fare cultura in senso largo. È stato bello vedere la sinergia che si è creata durante gli incontri tra le persone e i grandi nomi sul palco. Dietro all’organizzazione di questo palinsesto c’è un lavoro di un anno da parte di un gruppo coeso e appassionato. È un festival ambizioso, una manifestazione che già quest’anno ha ulteriormente innalzato il suo spessore culturale ed è destinato a crescere” – sottolineano Sindaco e Assessore.

Donatella Di Pietrantonio con L’età fragile (Einaudi), vincitrice dell’undicesima edizione del Premio Strega Giovani, Dario Voltolini con Invernale (La nave di Teseo), Chiara Valerio con Chi dice e chi tace (Sellerio), Paolo Di Paolo con Romanzo senza umani (Feltrinelli), Raffaella Romagnolo con Aggiustare l’universo (Mondadori),  Tommaso Giartosio con Autobiogrammatica (minimum fax), questi i finalisti del Premio Strega: “Per noi è un onore ospitare, per la terza volta, a Francavilla al Mare l’unica data abruzzese del tour dei finalisti del Premio Strega – spiega Peppe Millanta – ma non solo, ringrazio anche tutti gli altri ospiti, testimoni, ognuno con la propria sensibilità di quegli ‘squilibri’ che sono alla base della filosofia del Festival; auguro una buona fortuna ai finalisti del prestigioso Premio”.

Questo il programma di domenica 23, ultimo giorno di Festival: alle ore 16:30 Roberta Recchia presenta “Tutta la vita che resta” con Maria Rosaria Vitalone e Paquito Catanzaro, l’evento che si terrà nel Foyer del Sirena è in collaborazione Quid – Associazione culturale; stessa location per l’Evento Speciale delle 17.30 con Maria Rosaria Sisto ed “Il Rinascimento del Cenacolo di Costanza d’Avalos, principessa di Francavilla”, modera Giancarlo Pelagatti. Le letture sono di Mari Rosa Barbieri, le musiche di Luca Dragani (flauti dolci) e Antonio Larcinese (liuto, tiorba): l’evento è possibile grazie alla collaborazione con l’Associazione Franche Villanesi.

Alle ore 18:00 per l’Incipit al lato nord Sirena c’è Paolo Massari  ed il suo “Tua figlia Anita” con Cristina Mosca; le letture sono di Stefano Paradiso. Alle ore 18:30 per Storie Ritrovate nel Foyer del Sirena c’è “Mi troverai nel fuoco” di Robert Lowry

con Valerio Valentini, Alessio Romano ed Elisa Quinto.

Alle ore 19:00 l’Aperitivo Letterario, lato nord Sirena prevede l’incontro con Silvano Scaruffi ed il reading “Antazzardar” da “Romanzo di Crinale”, introduce Francesco Coscioni e le musiche sono di Nicola Bonacini; stesso orario per Walter Lazzarin

“Scrittore per strada” alla Fiera del libro.

Alle ore 19:30 per Voci nel Foyer Giulia Alberico presenta “Il segreto di Vittoria” con Silvia Elena Di Donato mentre alle ore 20:00 per Libri al Tramonto sul Pontile ci sarà Remo Rapino per “Ti presento un classico: Antologia di Spoon River di Edgar Lee Master” con Giovanna Frastalli, le letture sono di Arturo Scognamiglio (Unaltroteatro); l’appuntamento rientra nel progetto del Cepell per Francavilla al Mare, Città che Legge. Incontri d’autore alle 20.30 prevede a Piazza Sirena l’incontro con Giulia Blasi e “Cose mai successe” con Benedetta La Penna, mentre alle 21.30 stessa location per Marino Bartoletti con “Serie degli dei”: presenta Francesco Primavera.

Alle ore 22:00  torna Walter Lazzarin sul Pontile con “Storiacce sparse sul sentiero storico” mentre alle ore 22:30 per Incontro d’autore a Piazza Sirena Francesca Reggiani presenta “Spettacolare. Finché c’è attualità c’è satira” con Alessio Romano: questo evento è in collaborazione con Angelozzi Comunicazione.

Per Libridine alle 20.30 sul Pontile c’è La Compagnia della polvere  con “Kafka vs The Beatles – Letture metamorfiche”, il reading musicale.

Si ricorda che per accedere ad alcuni appuntamenti è necessario prenotare il proprio posto (gratuito) su www.billetto.it pertanto si consiglia di consultare il programma completo sul sito www.squilibrifestival.it.

È possibile seguire le pagine social @squilibrifestivaldellenarrazioni.




EDIZIONI NAZIONALI FRANCESCO MASCIANGELO

La costituzione delle opere

Lanciano, 23 giugno 2024. Si svolgerà martedì 25 giugno 2024 alle ore 11 presso la Casa di Conversazione di Lanciano la conferenza stampa delle Edizioni Nazionali delle opere di Francesco Masciangelo, compositore di Lanciano di scuola napoletana.

Le Edizioni nascono dall’idea della musicologa Letizia Gomato docente di Storia della musica e musicologia sistematica nell’Alta Formazione Artistica e Musicale e il progetto è stato presentato alla Direzione Generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della Cultura nel 2023 da Accademia Italia. Cultura e Società, (d’ora in poi Accademia Italia), Istituto Culturale di Pescara, di cui la stessa Gomato è Presidente.

«L’idea – spiega la prof.ssa Gomato – affonda le radici nel 2019 quando per motivi di ricerca mi sono recata a Lanciano nel Centro Studi Masciangelo e grazie all’aiuto del Direttore del Centro, il musicologo Gianfranco Miscia è stato ritrovato un piccolo Inno, un manoscritto, di straordinaria bellezza dedicato alla Madonna di Pompei. Da quel momento è iniziato un personale percorso di valorizzazione delle opere di Masciangelo e le celebrazioni nel 2023 del bicentenario della nascita del compositore lancianese (1823-2023) hanno rafforzato le collaborazioni tra Accademia Italia e il Centro Studi e Ricerche Francesco Masciangelo presieduto oggi dal prof. Luigi Genovesi.

Le Edizioni Nazionali delle Opere di Francesco Masciangelo sono state costituite con decreto a firma del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano a primavera del 2024 e rappresentano un evento importante e storico per Pescara, Lanciano e per l’intero Abruzzo e sono molto soddisfatta di aver portato questo importante riconoscimento per la prima volta nella nostra Regione facendole ottenere un riconoscimento prestigioso e importante per la ricerca musicologica che investe e finanzia il lavoro sulle opere di un compositore cosiddetto minore. Questa nuova produzione musicale e musicologica contribuirà ad arricchire la conoscenza e la diffusione non solo delle opere di Masciangelo, ma di tutto il territorio interessato e dell’Abruzzo nell’intero panorama italiano e internazionale da un punto di vista di valorizzazione culturale e storico delle eccellenze abruzzesi».

Il piano dell’opera prevede la realizzazione di otto volumi in un arco temporale di cinque anni fino al 2028 che valorizzino attraverso ulteriori studi e approfondimenti storici, artistici e musicologici la figura dell’uomo, del compositore e del territorio. L’Edizione prevede un catalogo definitivo delle opere, dei volumi di saggistica e le trascrizioni in riduzione di musica sacra, vocale e operistica come la Giovanna Grey, il Requiem e l’Oratorio di San Vito.




FUTURO & LAVORO

Presentazione indagine sulle competenze e professionalità più richieste dalle aziende in Abruzzo. Martedì 25 giugno alle ore 15:00 nella sede di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico – Pescara

Pescara, 23 giugno 2024. Si terrà martedì 25 giugno alle ore 15:00 nella sede di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico, Via Raiale 110 bis – Pescara – la presentazione dei risultati di dell’indagine promossa da Confindustria Abruzzo Piccola Industria e Adecco sulle competenze e professionalità richieste dalle aziende in Abruzzo.

L’evento prenderà la forma di un convegno dal titolo: “FUTURO & LAVORO Politiche attive e nuove competenze per l’occupazione” e costituirà un dialogo aperto tra persone, aziende e istituzioni per disegnare insieme il futuro del mondo del lavoro e dell’occupazione.

Interverranno:
Umberto Sgambati – Vicepresidente Confindustria Abruzzo Medio Adriatico

Tiziana Magnacca – Assessore Regione Abruzzo con delega al Lavoro

Luca Di Giammatteo – Direttore di Filiale Adecco Italia

Giammaria De Paulis – Vicepresidente Piccola Industria Confindustria Abruzzo

Angelina Coletta – Head of Operations Abruzzo Molise Adecco Italia

Seguirà una tavola rotonda con
Giuseppe Ranalli – Presidente Piccola Industria Confindustria Abruzzo
Dario Nizza – Development Director Adecco Italia SpA
Renata Durante – Direttore Dipartimento Lavoro Regione Abruzzo
Michele Lombardo – Segretario Generale UIL Abruzzo
Carmine Ranieri – Segretario Generale CGIL Abruzzo Molise
Fabio Benintendi – Rappresentante CISL Abruzzo Molise

Modererà i lavori Andrea Mori – Giornalista.




A CENA CON BURLESQUE

Il 27 giugno al Poker a Casalbordino

Casalbordino, 23 giugno 2024. Appuntamento ammiccante e divertente: ecco “A cena con burlesque”. Quanti vorranno passare alcune ore in un’atmosfera particolare all’insegna del divertimento, della musica e della buona cucina il prossimo 27 giugno non potranno mancare al Poker centro vacanze a Casalbordino Lido dove si svolgerà una serata speciale, in un’atmosfera suggestiva e sensuale grazie alla combinazione di canto, cabaret e burlesque.

 Sarà il Trio Lia’s feat (Luigi Blasioli e Adele Fabiani) ad intrattenere gli ospiti con il loro trascinante Live musicale, mentre la star internazionale del Burlesque Gipsy Rebel con le sue esibizioni, dalla sensualità elegante ed ironica, non mancherà di coinvolgere il pubblico con uno spettacolo capace di riservare sorprese ma soprattutto di regalare sorrisi ed emozioni.

Ecco dunque ricrearsi la suggestiva e affascinante atmosfera del Varietà, per un appuntamento sensuale e misterioso come nei veri teatri di un tempo, dove musica, canto, cabaret e burlesque si fondono in un travolgente show.

E lo speciale menù previsto, con piatti di pesce (dai fusilloni con crema di zucchine e gamberi, al filetto di spigola alle mandorle con contorno di asparagi al vapore, all’insalata di seppie, crema di piselli e pancetta croccante) o di carne (dal prosciutto e fichi con frutta secca, ai fusilloni crema di zucchine e pancetta, all’arista in agrodolce contorno di asparagi al vapore), potrà soddisfare anche i palati più esigenti. La direzione organizzativa è di Pino Leuce.

L’appuntamento, quindi, è a Casalbordino Lido, contrada Termini, al Poker centro vacanze, il prossimo 27 giugno alle 21. Info e prenotazioni +39 335 7436800.




LA TAPPA DI RDS SUMMER FESTIVAL

Da lunedì i primi divieti

Pescara, 23 giugno 2024. Lo Stadio del mare di Pescara ospiterà una tappa dell’edizione 2024 del RDS SUMMER FESTIVAL, il 28 e 29 giugno. Un grande appuntamento per la città, all’insegna del tutto esaurito, come è accaduto ieri sera a Senigallia. Saranno due giornate di intrattenimento con accesso gratuito per il pubblico e l’allestimento di un villaggio ricco di animazione, giochi e attrazioni, si legge nell’ordinanza del Comune che disciplina la viabilità per i prossimi giorni, già a partire da lunedì. Queste le modifiche alla viabilità, tutte finalizzate a consentire la fase di preparazione e poi il regolare svolgimento di questo evento, e rimarranno in vigore fino alla conclusione del festival.

I divieti da lunedì

Da mezzanotte di lunedì e fino alle ore 20 di domenica 30 giugno (e comunque fino al termine delle operazioni di smontaggio degli allestimenti) i mezzi a supporto della manifestazione potranno transitare e sostare sul tratto di marciapiede lato mare della Riviera Nord in corrispondenza dello “Stadio del Mare”. Poi, tra le ore 15 di lunedì e le ore 20 di domenica 30 giugno 2024 (e comunque fino al cessare delle esigenze legate alla manifestazione), sarà in vigore il divieto di sosta e di fermata con rimozione forzata (ad eccezione dei mezzi a supporto della manifestazione), su una parte del parcheggio in adiacenza all’antistadio comunale tra via Pepe e via Elettra.

Tra le 8 di lunedì e le ore 20 di domenica 30 giugno 2024, saranno in vigore anche il divieto di sosta e di fermata con rimozione forzata su 12 stalli di sosta per autoveicoli sul lungomare (di cui sei sul lato mare del Lungomare Matteotti angolo Largo Mediterraneo e sei sul lato mare di viale della Riviera angolo Largo Mediterraneo) e su tre stalli di sosta per autoveicoli all’interno del parcheggio a pagamento (gestito dalla società in house Pescara Multiservice) sul lato nord di Piazza I Maggio.

Altri divieti scatteranno prima del Festival. Eccoli.

Sosta e fermata

Dalle 12 di venerdì 28 giugno (fino alle ore 2 di sabato 29 giugno) e dalle ore 12 di sabato 29 giugno (fino alle ore 2 di domenica 30 giugno) scatterà il  divieto di sosta e di fermata con rimozione forzata, su Piazza I Maggio (ad esclusione del parcheggio a pagamento posto sul lato nord della Piazza I Maggio – lato chiesa del mare), mentre dalle 14 di venerdì 28 giugno (fino alle ore 2 di sabato 29 giugno e dalle ore 14 di sabato 29 giugno fino alle ore 2 di domenica 30 giugno) sarà istituito il divieto di sosta e di fermata (su ambo i lati con rimozione forzata), su questi tratti stradali:

 via Lungomare Matteotti, tra via Galilei e Piazza I Maggio;

 via della Riviera, tra via Mazzini e Piazza I Maggio;

 Corso Umberto I, tra via Carducci – viale R. Elena e via Gramsci – Piazza I Maggio.

Transito e ztl

In questo arco temporale scatterà anche il divieto di transito in piazza I Maggio (ad esclusione del parcheggio a pagamento posto sul lato nord della piazza I Maggio – lato chiesa del mare transitabile solo in uscita) mentre dalle ore 17 di venerdì 28 giugno fino alle ore 2 di sabato 29 giugno e dalle ore 17 di sabato 29 giugno fino alle ore 2 di domenica 30 giugno sarà in vigore il divieto di transito sul tratto di via Lungomare Matteotti compreso tra via G. Galilei e Piazza I Maggio e sul tratto di via della Riviera compreso tra via De Amicis e Piazza I Maggio; su Corso Umberto I nel tratto compreso tra via G. Carducci – viale R. Elena e via Gramsci – Piazza I Maggio. Sabato nella ZTL 3 ambientale saranno disattivati temporaneamente il Varco 1, in viale Regina Margherita angolo via Leopoldo Muzii, e il Varco 2, posto in via E. De Amicis angolo viale Regina Margherita. Sul pannello a messaggio variabile comparirà la scritta “ZTL 3 Non Attiva”.

Nei prossimi giorni l’organizzazione diffonderà il programma ufficiale.