Una pala per ogni chilometro quadrato
San Buono, 2 Luglio 2024. L’Alto Vastese, individuato a livello nazionale dall’istituto CESI come area particolarmente ventosa, continua ad essere aggredito da richieste di installazione di nuove pale eoliche. A Fresagrandinaria potrebbero diventare una per ogni chilometro quadrato.
La maggioranza dei sindaci del territorio e numerose associazioni di cittadini si sono ritrovati nel teatro di San Buono per dichiarare la loro contrarietà a nuove installazioni.
Senza che qualcuno negasse la crisi climatica e la necessità della transizione energetica verso fonti alternative, sono stati avanzati dubbi e contestazioni. Innanzitutto, si è fatto osservare che i cosiddetti “parchi eolici” sono in realtà “industrie del vento”. Una pala costa un milione di euro e ne rende un milione per ogni anno di funzionamento, stimato in venti anni.
Fa nascere dubbi sapere che i presentatori dei progetti sono spesso oscure società con capitali sociali ridicoli.
Né si può ignorare la presenza della malavita organizzata in attività così remuneranti: quanto avvenuto in Sicilia dovrebbe pur insegnare qualcosa.
E perché mai eolico e fotovoltaico, pur così remuneranti, sono installati nella quasi maggioranza nel Sud dell’Italia?
Chi pagherà l’abbattimento delle pale ed il loro smaltimento a fine vita?
Alcuni progetti sono presentati da consulenti della Regione Abruzzo, in evidente conflitto di interesse. I sempre più numerosi cittadini del Nord Europa e del Nord Italia trasferitesi nell’Alto Vastese perché innamorati delle bellezze naturalistiche del territorio vedono snaturata la loro ricerca di pace e bellezza. Si compromette la possibilità di costituire un “parco dei gessi” che, come già avvenuto in Emilia-Romagna, potrebbe essere riconosciuto patrimonio mondiale Unesco.
Sindaci ed associazioni chiedono che il peso dell’eolico sia ripartito con giustizia fra tutte le province ed i territori d’Abruzzo. Infatti, oggi circa il 70% di tutta la produzione eolica abruzzese trova origine nell’Alto Vastese, senza che altre parti del Chietino e le altre province della regione siano coinvolte.
Senza dimenticare che i ristori riconosciuti ai territori sono una elemosina, poche migliaia di euro, a fronte dei guadagni milionari di chi costruisce le pale.
A seguito di un decreto del Governo nazionale, la Regione ha tre mesi di tempo per individuare le aree nelle quali insediare le nuove pale.
Sinistra Italiana sostiene convintamente le rivendicazioni degli amministratori, delle associazioni e delle popolazioni. Ci sia giustizia nella ripartizione, controllo severo sulle richieste, previsione di adeguati ristori per le comunità.
Michele Marino (Segretario provinciale Sinistra Italiana)
Foto: il Centro
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