GRAZIE PRESIDENTE

PoliticaInsieme.com, 4 luglio 2024. “Ci soccorre Bobbio quando ci ammonisce che non si può ricorrere a semplificazioni di sistema o a restrizioni di diritti in nome del dovere di governare”

“……le libertà risulterebbero vulnerate ipotizzando democrazie affievolite, depotenziate da tratti illiberali”

“…I diritti si inverano attraverso l’ esercizio democratico. Se questo si attenua, si riduce la garanzia della loro effettiva vigenza”

Sono tre passaggi, estrapolati a caldo dall’ ampio intervento che ieri il Presidente Mattarella ha tenuto all’ apertura della Settimana Sociale dei cattolici in Italia.

Un discorso di grande levatura, destinato a restare negli annali di una Presidenza pur già così ricca di insegnamenti, di sollecitazioni, di moniti all’ insegna di una cultura politica di alto livello.

Un discorso che qualunque tentativo di riassumerlo impoverirebbe e guasterebbe.

Va letto e meditato per intero. È facile scorgervi ammonimenti preziosi relativi all’attualità politica, ma insistervi non consentirebbe di apprezzarne un valore che va al di là del momento ed indica un cammino di democrazia, libertà e giustizia di valore universale.

Nel fatto che un pronunciamento del Presidente della Repubblica talmente impegnativo sia stato rivolto ai cattolici riuniti a Trieste, chiamati a discutere, appunto, di democrazia, si può ravvisare un’ intenzione simbolica, un apprezzamento al ruolo di promozione e garanzia democratica che i cattolici hanno sostenuto nel nostro Paese ?

Quel che sicuramente è , in ogni caso, vero è la trasversalità del messaggio presidenziale, il fatto di essere indirizzato a tutti gli italiani ed a tutte le forze che in Parlamento li rappresentano.




LA RIQUALIFICAZIONE DELLA STAZIONE FERROVIARIA

A proposito della cosiddetta fase partecipativa per il progetto  

Teramo, 4 luglio 2024. “Apertura fase partecipativa per il progetto di riqualificazione della stazione ferroviaria”: così recita la locandina di invito ai cittadini da parte dell’amministrazione comunale di Teramo.

Non vogliamo ovviamente entrare nel merito del suddetto progetto né nel suo perché; vogliamo invece e ce ne corre l’obbligo nel rispetto delle finalità di Demos, porre l’accento sul “metodo”, su quei termini “fase partecipativa” che farebbero immaginare un percorso democratico di urbanistica partecipata, percorso non solo opportuno ma doveroso quando si mettono le mani sulla città sulle sue infrastrutture, sulla sua rigenerazione o riqualificazione, addirittura sulla sua ferrovia. Invece la suddetta “fase partecipativa” si apre a progetto chiuso: l’iter è giunto al progetto esecutivo.

Dunque, partecipazione a cosa?

I progettisti ed il Sindaco spiegano che c’è ancora spazio per qualche osservazione, qualche richiesta, qualche proposta.

E su questa flebile possibilità i quartieri direttamente interessati perché adiacenti alla stazione si avventurano: retrocedere i binari un po’ più giù, allargare la rotonda piantare più alberi. Tutto lecito, certo. Ma la PARTECIPAZIONE dov’è?

Un percorso partecipativo serio e rigoroso avrebbe previsto altre modalità ed altri step: una stazione ferroviaria è elemento strategico di una città, non di uno o due quartieri, dunque sarebbe stata necessaria una consultazione cittadina attraverso gli strumenti quelli veri, della partecipazione: un forum cittadino o un sondaggio deliberativo per es.: l’istituzione di un tavolo di lavoro da cui far emergere la possibilità di coniugare i desideri e i bisogni dei cittadini con un iter progettuale rigoroso: materiale prezioso ed indispensabile, in democrazia, per predisporre un intervento urbano veramente strategico.

Tutto questo è mancato: quali le ragioni che hanno portato all’intervento?

Espresse come, da chi?

Quale il coinvolgimento dell’intera cittadinanza?

Con quali strumenti sì è ascoltata raccolta discussa e valutata la volontà dei cittadini dove volontà sta per esigenze aspettative, bisogni?

A meno che non si voglia far passare per partecipazione il progetto elaborato dal quartiere adiacente alla stazione, calibrato solo sui bisogni di quel quartiere, autonomamente, senza coinvolgimento alcuno della città.

La ferrovia riguarda tutti: centro storico, periferie, frazioni, quartieri: riguarda soprattutto e sempre i cittadini, i cives: soggetti detentori di diritti oltre che di doveri: sono loro i proprietari della città ed i fruitori delle sue potenzialità. Ed è veramente assurdo che questo debba ancora essere ribadito e riaffermato.

Prof. Carlo Di Marco Leone

Presidente di Demos

Arch. Maria Antonietta Adorante

Vicepresidente




UN GIOVANE TALENTO

Matteo Di Giulio per la Sieco Impavida Ortona

Ortona, 4 luglio 2024. La Sieco Service Impavida Ortona conferma il giovane talento Matteo di Giulio. Se lo scorso anno Di Giulio era stato impiegato come schiacciatore, le sue abilità in fase di ricezione e difesa non sono passate inosservate, tanto da garantirgli sì la conferma, ma in un ruolo differente. Matteo sarà infatti impiegato come libero al fianco di Broccatelli.

Scheda tecnica da aggiornare, dunque per Matteo Di Giulio, libero di 180 centimetri, nato a Chieti il 12 dicembre 2006.

Un Talento Cresciuto in Casa

Matteo Di Giulio arriva alla prima nella squadra nella passata stagione dopo essere stato prelevato direttamente dal settore giovanile della Sieco. La sua storia pallavolistica è strettamente legata al Paglieta, squadra della sua città natale. È infatti con la Virtus Paglieta che Matteo inizia a giocare a pallavolo all’età di sette anni. Con questa squadra, esordisce giovanissimo nella stagione 2019/2020 in un campionato di Serie B Nazionale.

Prime Esperienze con la Sieco

Nella stagione 2020/2021, Matteo indossa per la prima volta la maglia della Impavida, giocando nell’Under 15 della Sieco. Questa esperienza si rivela prolifica, con la Sieco che vince il campionato regionale e raggiunge il decimo posto a livello nazionale. Fortificato da questo successo, Matteo torna a giocare con la Virtus Paglieta nella stagione 2021/2022, ancora in Serie B.

Ritorno alla Sieco e Crescita Costante

Le strade di Matteo e della Sieco si incrociano nuovamente nella stagione 2022/2023, con Di Giulio impegnato nel settore giovanile ortonese e in Serie C. Nonostante le esperienze in campionati nazionali, raggiungere la Serie A2 rappresenta un traguardo significativo per il giovane atleta. L’impiego di Matteo Di Giulio è costante con Coach Lanci che lo butta strategicamente nella mischia per sfruttare il suo servizio insidioso e le sue già note capacità difensive.

L’esperimento può considerarsi riuscito e così Matteo Di Giulio sarà ancora nel Roster Impavido ma con il nuovo ruolo di Libero.

«Sono davvero contento di continuare la mia esperienza con la Sieco e per questo ringrazio la società che mi ha voluto ancora in squadra. Nonostante abbia sempre giocato come schiacciatore, questo cambio di ruolo non mi spaventa. Credo anzi possa rappresentare un’ottima occasione per continuare a crescere mettermi in gioco. Saluto i tifosi e in particolare il gruppo dei Dragoni.»

Matteo Di Giulio

Nascita: 12/12/2006

Luogo: Chieti

Nazionalità Sportiva: Italiana

Ruolo: Libero

Altezza: 180cm

CARRIERA

2024/2025 Sieco Service Impavida Ortona (Serie A3)

2023/2024 Sieco Service Impavida Ortona (Serie A2)

2022/2023 Sieco Service Impavida Ortona (Serie C)

2021/2022 Virtus Paglieta (Serie B)

2020/2021 Sieco Service Impavida Ortona (Settore Giovanile)

2019/2020 Virtus Paglieta (Serie B)




LABORATORIO DI PIZZICA

Alla Casina di Don Venanzio con cena spettacolo il 5 luglio

Pollutri, 4 luglio 2024. Lasciarsi trascinare dal ritmo incalzante e travolgente della pizzica… Per conoscere questo ballo, alla Casina di Don Venanzio, a Pollutri, all’interno della splendida riserva naturalistica regionale, il 5 luglio si terrà la Festa della pizzica, tra cultura, divertimento e tradizione. Si comincia alle 18.30 con il Laboratorio di pizzica tenuto da Andrea De Siena, danzatore che collabora con diverse formazioni musicali e artisti italiani e internazionali. Da anni danza nell’Orchestra Popolare Italiana del maestro Ambrogio Sparagna.

Nel 2014 è nel corpo di ballo de La Notte della Taranta e nel 2016 ha fondato la Scuola di Pizzica di San Vito della World Music Academy. Vanta anche collaborazioni con Max Gazzè e con l’Orchestra popolare del Saltarello.

La pizzica è danza di relazione, fatta di piccole fughe, guizzi, repentine fermate e ripartenze e giri. Insomma, un mondo tutto da scoprire…  Alla lezione, con uno dei più quotati ballerini e docenti, seguirà la cena – spettacolo con Roberto Boccacci (organetti), Federica Torrice (voce e tamburelli) e con lo stesso De Siena. Cibo, anche per vegetariani, ballo e musica, quindi, per una serata da non perdere. La direzione artistica dell’evento è di Pino Leuce.




PREMIO JOHN FANTE OPERA PRIMA 2024

Annunciate le opere finaliste del Premio John Fante Opera Prima 2024 che sono in ordine alfabetico di autore: Monica Acito, Uvaspina (Bompiani); Emanuela Anechoum, Tangerinn (Edizioni e/o); Aurora Tamigio, Il cognome delle donne (Feltrinelli)

Torricella Peligna, 4 luglio 2024. Le tre opere finaliste sono state selezionate dalla Giuria dei letterati del Premio composta dalla Presidente Maria Ida Gaeta e dai giurati Mario Cimini, Masolino D’Amico, Claudia Durastanti, Maria Rosaria La Morgia e Nadia Terranova.

La giuria dei letterati del Premio John Fante Opera Prima ha apprezzato tutti i libri semifinalisti della edizione 2024. Sono esordi interessanti, meritevoli tutti di essere segnalati e letti. La scelta delle tre finaliste premia la capacità di Emanuela Anechoum autrice di Tangerinn, edizioni e/o, di raccontare con profondità e poeticità storie e vissuti interiori molto attuali; la sorprendente forza e perizia linguistica, in perfetto equilibrio tra italiano e dialetto, di Monica Acito autrice di Uvaspina, edizioni Bompiani; l’abilità con cui Aurora Tamigio autrice de Il cognome delle donne, edizioni Feltrinelli, costruisce un romanzo storico e genealogico tutto al femminile. Il premio, quindi, celebra quest’anno la nascita di tre giovani scrittrici che, nel parere della giuria, proseguiranno nel loro percorso di scrittura, con il coraggio, la determinazione e la serietà già manifestati in questi loro libri d’esordio”, dichiara Maria Ida Gaeta, Presidente della Giuria dei letterati.

Le tre opere finaliste sono state scelte tra le nove opere semifinaliste selezionate dalla Giuria di preselezione del Premio, che ha la curatela della prima delle tre fasi selettive ed è composta da quattro gruppi di lettura di ambito universitario (il gruppo di lettura del Dipartimento di Lettere, Arti e Scienze Sociali dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” Chieti/Pescara, il gruppo di lettura dell’Università degli Studi di Teramo, il gruppo di lettura della Biblioteca Vilfredo Pareto della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, il gruppo di lettura della Biblioteca dell’area di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”) dopo essere state sottoposte al giudizio della direttrice del John Fante Festival “Il dio di mio padre” Giovanna Di Lello.

La terna sarà al vaglio della Giuria popolare, cinquanta lettori del territorio abruzzese della zona del Sangro Aventino. La Giuria tecnica e la Giuria Popolare eleggeranno il libro vincitore. La cerimonia di premiazione dei finalisti e del vincitore si svolgerà nell’ambito della XIX edizione del John Fante Festival “Il dio di mio padre che si terrà dal 22 al 25 agosto 2024 a Torricella Peligna.

Il Premio John Fante Opera Prima è un concorso di narrativa riservato agli scrittori e alle scrittrici esordienti di narrativa che si svolge nell’ambito del John Fante Festival “Il dio di mio padre” dedicato allo scrittore americano originario di Torricella Peligna. Il Premio vuole sostenere e valorizzare le opere degli scrittori esordienti italiani prendendo spunto dalle vicende di Arturo Bandini, il giovane protagonista dei romanzi di John Fante che sogna di diventare uno scrittore.




LIMES STORIE DI MIGRAZIONI

Presentazione mostra di Francesco  Pistilli. Venerdì 5 luglio, ore 18:30 presso la Cantina del Boss (Ju Boss)

L’Aquila, 4 luglio 2024. Si chiuderà Venerdì 5 Luglio 2024 alle ore 18:30  presso la Cantina del Boss in Via Castello 3 a L’Aquila l’esposizione organizzata da Arci Solidarietà L’Aquila SCS, Realize Cooperativa Sociale, Arci L’Aquila APS  ed Horizon Service, della mostra “LIMES Storie di migrazioni” di Francesco  Pistilli.

Alla presenza del fotografo Pistilli e grazie alla partecipazione del giornalista Mattia Fonzi, sarà una occasione per approfondire il percorso espositivo costituito da venti fotografie di grande impatto e potenza che l’autore ha avuto l’occasione di scattare in differenti contesti migratori del mondo, dai Balcani al Venezuela, dalla Polonia all’Ucraina, dall’Italia alla Francia.

Le foto raccontano il dramma delle famiglie che fuggono dalle proprie case a causa di guerre, fame, povertà e cambiamenti climatici alla ricerca di una vita migliore; famiglie che si ritrovano spesso bloccate nei confini dove sono costrette a vivere anche per lunghe settimane in attesa di poter “passare” la frontiera o vedersi respingere, a volte anche con l’utilizzo della violenza.

La mostra ha l’obiettivo di raccontare e far riflettere su quanto accade nei confini migratori del mondo al fine di trasmettere al visitatore il bisogno di costruire un mondo più aperto alle necessità delle persone più fragili e una nuova società in cui, progetti di accoglienza degna come il SAI, possono rappresentare uno strumento utile per favorire l’integrazione delle persone straniere e abbattere odio, razzismo e tutti gli stereotipi legati al fenomeno migratorio.

L’esposizione, inaugurata il 20 Giugno 2024, è stata inserita nella serie di iniziative realizzate in occasione della ricorrenza della Giornata Mondiale del Rifugiato, per riflettere sulle sfide che affrontano milioni di persone in fuga da guerre, persecuzioni e violenze e per ribadire l’impegno della società civile verso l’accoglienza e l’inclusione, per sostenere i diritti e la dignità di ogni individuo e per trascorrere del tempo insieme scoprendo cose lontane dal nostro quotidiano.

Venerdì 5 Luglio 2024 alle ore 18:30  presso la Cantina del Boss in Via Castello 3 a L’Aquila, parleremo di tutto questo grazie a Mattia Fonzi, giornalista, ed alla presenza del fotografo Francesco Pistilli che ci racconterà la sua mostra LIMES Storie di migrazioni.




FESTIVAL DEL DUBBIO

II^ edizione. Ortona 12 e 13 luglio 2024 ore 21:00. Piazza del Teatro Francesco Paolo Tosti

Ortona, 4 luglio 2024. Torna ad Ortona, dopo il successo della prima edizione, Il Festival del dubbio, ideato da Gaetano Basti, nelle serate del 12 e 13 luglio alle ore 21:00 nella piazza del teatro F. P. Tosti a cura di Edizioni Menabò-D’Abruzzo e Associazione Romano Canosa per gli Studi Storici, patrocinato dal Comune di Ortona.  Con il Festival del dubbio la città di Ortona, legata a doppio nodo con quella di San Tommaso Apostolo, il più antico e noto dubbioso che si conosca, diventa il centro propulsivo di questo pensiero che fa del punto interrogativo il suo orgoglio.

Se nella prima edizione del 2023 il festival aveva posto la sua attenzione sul rapporto tra dubbio e fede, in questa seconda edizione si parlerà dei risvolti etici, economici, filosofici legati all’Intelligenza Artificiale, tema cruciale di questo anno che continua a porre interrogativi in tutto il mondo e del rapporto inscindibile tra Giustizia e Verità, e dei dubbi che si porta dietro nell’esercizio del diritto.

La sera di Venerdì 12 Luglio, si terrà l’incontro a quattro voci Intelligenza Artificiale: progresso e criticità nel quale Graziamaria Dragani, autrice radio-televisiva, dialogherà con Daniele Bellasio vice direttore del Sole 24 ore e conduttore della trasmissione di Radio24 Amici e nemici, (autore assieme a Luca Mari del libro L’intelligenza Artificiale di Dostoevskij), sugli aspetti culturali legati all’IA, su quanto essa possa interferire o migliorare i processi creativi e su come il giornalismo può essere, o lo è già è toccato da questo strumento, con Stefania Costantini (Professore Ordinario di Informatica all’Università de L’Aquila) esperta di Intelligenza Artificiale e rappresentazione della conoscenza e ragionamento automatico e di approcci ibridi, ci si interrogherà sui dubbi correlati agli aspetti etici e scientifici e di come l’IA possa sostenere l’uomo anche nel campo della salute, con Fulvio Berghella (consulente anti riciclaggio e protezione dei dati, esperto di Cyber security,) si parlerà di IA e sicurezza dei dati informatici e con Antonio Pascale (scrittore e giornalista) già ospite della prima edizione, saranno approfonditi gli aspetti sociali e quotidiani che l’IA porta con sé, dell’IA come strumento migliorativo dei processi agricoli ma anche di come potrebbe migliorare una democrazia ormai fragile.

Sabato 13 Luglio lo scrittore Marzio Maria Cimini converserà sul tema Giustizia e verità con Edmondo Bruti Liberati (Magistrato), Glauco Giostra (Professore ordinario di Procedura penale presso la Facoltà di Giurisprudenza della Sapienza Università di Roma), e Franco Farinelli (professore emerito Università di Bologna).  In un mondo sempre più complesso e interconnesso, i concetti di giustizia e verità emergono come pilastri fondamentali della nostra convivenza sociale.  I relatori si interrogheranno su cosa significano veramente questi termini e come si intrecciano nei vari ambiti della nostra vita quotidiana.

Il Festival del Dubbio è e sponsorizzato da: Riflessi, Zecca, Setra, Civitarese viaggi, San Tommaso specialità alimentari, Nikita e Vecchio Teatro. 




CICLOVIA DEL SAGITTARIO IN BICI

Sulmona, 4 luglio 2024. Prevista per il 16 giugno, in concomitanza con le giornate del Cicloturismo indette da FIAB, la cicloescursione Lungo la ciclovia del Sagittario, prima rimandata per uno sciopero del personale di Trenitalia, si è svolta nella giornata di domenica 30. Appuntamento per tutti alla stazione di Sulmona, per gli arrivi da Pescara con l’accoppiata treno+bici.

Pur avendo avvisato della presenza di una decina di partecipanti in partenza da Pescara, il convoglio JAZZ è arrivato con solo 3 posti bici disponibili anche se poi, per la benevolenza della capotreno, nessuno è rimasto sulla banchina. Certo è che 4 persone hanno dovuto viaggiare con la bici tenuta a mano per oltre un’ora. E l’identica condizione si è ripetuta al ritorno.

Nonostante ciò, alla stazione di Sulmona si è formata una comitiva di 17 partecipanti. L’escursione, guidata da Antonio Cellitti e Marina Pecorini di Fiab Bicincontriamoci – Sulmona, si è snodata lungo 15 km di sentieri tabellati di fresco, con il marchio delle Ciclovie dell’acqua. Un progetto articolato in 4 percorsi tematici tutti studiati e fatti oggetto di un accorto piano di segnalamento, in pratica inaugurato proprio in occasione della ciclo escursione.

La Valle Peligna, nel cuore dell’Abruzzo, si dota in questo modo di un circuito di quasi 100 km tabellati con particolare dettaglio, studiati nel tempo tra vie minori e sentieri dedicati, con affacci panoramici di grande effetto scenografico. Quattro pannelli per 4 destinazioni: Sulmona, Anversa, Pacentro e Pettorano, e ognuna di queste racconta la propria storia. Nella Riserva delle Gole del Sagittario, Oasi del WWF, l’ha raccontata la Direttrice dell’Oasi Sefora Inzaghi, accompagnata da Massimo D’Alessandro in rappresentanza dell’Amministrazione comunale di Anversa.

Le potenzialità cicloturistiche di questo territorio sono enormi, e la Regione Abruzzo, su questo fronte ancora troppo indietro dal punto di vista normativo, dovrebbe fare uno scatto di reni per recuperare il tempo perso, se solo si vuole citare gli adempimenti previsti proprio dalla LR del 2013.

Questo è uno dei motivi che spinge il coordinamento delle associazioni FIAB abruzzesi, Pescara, Teramo, L’Aquila e Sulmona, a sollecitare la Regione perché finalmente rediga, dopo oltre un decennio, il Piano Regionale della Mobilità Ciclistica dove un posto d’onore a questo punto va riservato proprio alle Ciclovie dell’acqua oltre che alla CiclOvidia, circuito base di tutto il progetto.

Giancarlo Odoardi – Coordinamento FIAB ABRUZZO MOLISE