INTERROTTI I LAVORI IN STRADA CATANI

Si attende l’intervento di Pescara Energia. Sul lungomare sud si riattiva il doppio senso fino a viale Patini

Pescara, 5 luglio 2024. Il sindaco Carlo Masci e il consigliere comunale Massimo Pastore annunciano che “i lavori promossi dal Comune di Pescara in strada Catani, per mettere in sicurezza la strada stessa, sono momentaneamente fermi. L’impresa impegnata nella realizzazione di un muro di contenimento (lungo circa 80 metri) è stata costretta ad interrompere l’attività, mentre si occupava delle fondazioni del muro, perché nell’area interessata all’intervento è stata trovata una condotta del gas inizialmente non segnalata e non compatibile con questo progetto”, dicono.

È stato necessario, quindi, programmare l’intervento di Pescara Energia per lo spostamento della condotta e solo nel momento in cui sarà concluso questo passaggio si potrà riprendere a lavorare. Nel frattempo, la strada è aperta al traffico“, concludono.

Masci e Pastore annunciano anche, a seguito di un sopralluogo nel cantiere, che oggi sarà riattivato il doppio senso di marcia su un ulteriore tratto del lungomare sud. Se nelle scorse settimane era tornato percorribile il tratto dal fosso Vallelunga a via Braga, da oggi si circolerà a doppio senso anche fino a viale Teofilo Patini.




TRASFIGURAZIONI

Opere di caco3 / Marco De Luca. Abbazia di Santo Spirito al Morrone, a cura di Laura Salerno e Giovanni Gardini 4 luglio 2024 – 2 febbraio 2025

Sulmona, 5 luglio 2024. Dal 4 luglio 2024 al 2 febbraio 2025 l’Abbazia di Santo Spirito al Morrone di Sulmona ospiterà all’interno dei suoi suggestivi spazi espositivi, collocati nell’ex Refettorio, la mostra intitolata Trasfigurazioni, con opere musive di CaCO3 – un collettivo formato da Âniko Ferreira da Silva, Giuseppe Donnaloia e Pavlos Mavromatidis – e Marco De Luca, artisti di spicco nel panorama dell’arte contemporanea.

Questa esposizione, nata dalla collaborazione con la Raccolta Lercaro di Bologna – Museo di arte antica, moderna e contemporanea – presenta preziose opere volte a delineare, attraverso linguaggi espressivi che recuperano materiali antichi al fine di ripensare la tradizione e riconvertirla in modernità, l’assunto di Trasfigurazione, declinandolo mediante il potere delle immagini in plurime possibili letture interpretative. La parola viene definita, nel Vocabolario Treccani, come  “L’atto, il fatto di trasfigurare, di trasfigurarsi; mutamento di figura o di aspetto o di espressione”. La materia delle opere, il mosaico, attraverso i giochi di luce e i riflessi generati dall’impiego di materiali rifrangenti (foglia d’oro, smalti traslucidi, pigmenti, paste vitree), trasmuta in sostanza luminosa che si sublima fino a diventare pura essenza.

L’operazione intellettuale posta alla base della tematica illustrata dalla mostra, quindi, non assume solo taglio filosofico, acquisisce anche uno spessore spirituale, nel riecheggiare il racconto evangelico evidenziandone il precipuo aspetto ideologico di un corpo sacro che trascende in puro fulgore, suprema irradiazione, con un sottile sguardo all’imminente Giubileo del 2025. Ulteriore operazione critica sottesa, funzionale a stimolare la parte relazionale con il contesto espositivo e la dimensione fruitiva, è l’allestimento delle opere, le quali perdendo lo statuto di verticalità previsto dall’ancoraggio a parete, invadono lo spazio della fruizione disponendosi in orizzontale, creando un suggestivo tappeto variopinto di tessere musive e cromie smaltate che invitano il riguardante a girargli intorno e ad ammirarlo, analizzarlo, interpretarlo, mediante una visione panottica.

Nel caso delle opere dei CaCO3, collettivo di artisti costituitosi a Ravenna, le tessere di mosaico incarnano frammenti di un puzzle che deve alla sua destrutturazione la propria vocazione alla luminescenza, trasformandosi in diario astratto di metamorfosi e cangiantismi tesi a stabilire un nesso emotivo ed empatico con lo spettatore che si immerge, immedesimandosi, nell’opera stessa. Le loro creazioni eternano il connubio tra mosaico, vetro, oro, smalti, intavolando una ricerca stilistica che riscontra nel campo dell’arte musiva la propria precipua ragion d’essere e un’indagine tematica filosofica che rintraccia nelle potenzialità luministiche effuse dalla combinazione di materie e pigmenti l’essenza dell’essere, catturata e cristallizzata nella singola tessera.

Come guardiane totemiche dei tappeti di luce dei CaCO3, si dispiegano le sculture-installazioni di mosaico, in tessere di pietra, vetro e smalti, di Marco De Luca, astanti e silenziose muse, figure metafisiche degli eoni del tempo, a simboleggiare quasi una veglia spirituale a cui il pubblico è invitato a compartecipare. L’artista, abbandonando la pittura, ha creato percorsi e passaggi interiori grazie al recupero dell’utilizzo del mosaico, riscoprendo con esso la dimensione del tempo. Quella di De Luca è arte sacra, non nel senso dell’adesione alla pratica religiosa ma della sua vicinanza al quid che ci anima. Le sue opere sono essenza di sostanza materica trasfigurata in riverbero, sono composti di luce che innalzano la sfera terrena alla dimensione spirituale, filtrandola attraverso la lente del tempo.

Marco De Luca

Marco De Luca nasce a Medicina. Diplomato presso l’Istituto Statale d’Arte per il Mosaico a Ravenna, nel 1973 si diploma all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Risalgono agli inizi degli anni settanta le prime esposizioni personali, principalmente dedicate alla pittura. L’atto immediatamente successivo è il riavvicinamento al mosaico, scelto consapevolmente come proprio mezzo espressivo. Questa scelta, fondamentale per il successivo percorso artistico, è principalmente dettata da una personale concezione del linguaggio musivo, nel quale scultura e pittura risultano pienamente coinvolte. Nel 1997 collabora con Arnaldo Pomodoro alla realizzazione di un’opera per la Rocca di San Leo, in occasione dell’esposizione «Arnaldo Pomodoro. Sculture per San Leo e per Cagliostro». Ha esposto opere in molti Musei e Gallerie d’arte tra cui si ricordano principalmente: nel 2012 la mostra personale al MAR di Ravenna, nel 2015 l’esposizione personale negli ambienti delle Chiese rupestri Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci a Matera, nel 2019 la persona al Museo Diocesano di Faenza.

CaCO3

Il gruppo CaCO3 nasce nel 2006 su iniziativa di Âniko Ferreira da Silva (Ravenna, 1976), Giuseppe Donnaloia (Martina Franca, 1976) e Pavlos Mavromatidis (Kavala, Grecia, 1979) che, dopo l’esperienza di formazione presso la Scuola per il Restauro del Mosaico di Ravenna, condividono e sviluppano un comune percorso di ricerca artistica dove antico e contemporaneo si innestano alla ricerca di nuove prospettive formali. Formula chimica del carbonato di calcio, o calcare (la pietra), il nome CaCO3 si riferisce a una delle materie prime comunemente utilizzate per la creazione di manufatti musivi, rivelando esplicitamente il valore fondamentale che l’elemento materiale riveste nella ricerca del gruppo. CaCO3 attualmente è rappresentato dalla Galerie Marc Heiremans di Anversa e, inoltre, coopera con vari studi architettonici e di interior design per la realizzazione di opere in ambito privato. Il gruppo opera a Ravenna.




APPUNTAMENTO IN ADRIATICO

In arrivo la flotta al Marina di Pescara. Gli equipaggi dell’evento promosso da Assonautica Italiana faranno tappa in città venerdì 6 luglio

Pescara, 5 luglio 2024. C’è anche Pescara tra le tappe della XXXVI edizione di “Appuntamento in Adriatico”, la manifestazione promossa da Assonautica Italiana con l’obiettivo di valorizzare il turismo nautico, i porti e i territori adriatici. La flotta delle imbarcazioni da diporto partecipanti alla manifestazione, coordinata da Paolo Dal Buono e ideata nel 1989 proprio in occasione dell’inaugurazione del Marina di Pescara, farà scalo in città oggi, venerdì 5 luglio, per essere accolta da Assonautica Pescara Chieti e dal porto turistico Marina di Pescara.

Presentati ufficialmente a Venezia a fine maggio, in occasione del Salone nautico internazionale, e partiti proprio dalla Serenissima il 10 giugno, dopo aver toccato alcuni porti sloveni, gli equipaggi partecipanti, da quasi un mese, stanno percorrendo decine di miglia facendo rotta verso Sud, per arrivare in Abruzzo proprio questa settimana.

Dopo una tappa a Giulianova, la flotta sosterà a Pescara venerdì per poi riprendere il largo sabato e proseguire fino a Rodi Garganico, per poi tornare nuovamente a Nord, fare scalo nella nostra regione a Vasto e Ortona dal 21 al 23 luglio e terminare la propria avventura a Rimini il 26 luglio. 

Ad attendere gli equipaggi al Marina di Pescara sarà il presidente del Marina di Pescara Gianni Taucci e il direttivo di Assonautica Pescara Chieti, presieduto da Francesco Di Filippo che, anche in qualità di vicepresidente vicario di Assonautica Italiana, e in collaborazione con il Marina di Pescara, la Camera di Commercio Chieti Pescara e alcune associazioni del territorio, ha ideato un’accoglienza alla scoperta dei sapori e delle eccellenze abruzzesi.

Dopo il benvenuto nella sede di Assonautica Pescara in programma alle ore 18, gli equipaggi parteciperanno all’inaugurazione e visiteranno gli stand della 38esima edizione della Mostra Mediterranea, la fiera dedicata alle tipicità agroalimentari più longeva d’Abruzzo, promossa dall’Ente camerale. La serata dei partecipanti di Appuntamento in Adriatico proseguirà all’insegna del gusto con l’incontro “Alla scoperta dei Presidi abruzzesi”, una degustazione guidata a cura delle guide del Gusto Lento di Slow Food Abruzzo in collaborazione con il Mercato Contadino di Pescara e la Cambusa di Assonautica Pescara Chieti.

«Siamo orgogliosi di accogliere la flotta delle imbarcazioni di Appuntamento in Adriatico», commenta il presidente Di Filippo, «una manifestazione nautica che più di ogni altra racchiude in sé tutti i significati della navigazione da diporto: navigazione, turismo, scoperta, divertimento, fratellanza, cultura, organizzazione, programmazione, ospitalità e tanto altro ancora. A testimonianza del valore di questa iniziativa, patrocinata anche dall’AIC Forum delle Camere di Commercio di tutto l’Adriatico e lo Ionio, anche il fatto che è stata scelta dal Ministero del Turismo per promuovere il progetto l’Italia vista dal mare – Scopri dove ti porto, ideato in collaborazione con Enit e le Regioni italiane per la valorizzazione del turismo nautico e la promozione dei porti turistici come punti di approdo per esplorare l’entroterra e scoprirne bellezze e tradizioni attraverso percorsi enogastronomici e culturali».




PORRONE PRESIDENTE NAZIONALE FIESA

Il panificatore molisano dell’Asso Panificatori Confesercenti: il mio lavoro e il mio impegno per tutti i miei colleghi fornai d’Italia

Agnone, 5 luglio 2024. Mario Porrone, cinquanta anni, titolare della Panetteria “La Spiga d’Oro” di Agnone, oggi, 4 luglio, è stato eletto, all’unanimità, Presidente Nazionale di Fiesa Assopanificatori Confesercenti, tra le più grandi Associazioni di imprese del nostro Paese. L’elezione di Porrone è stata salutata con grande entusiasmo tra i fornai presenti, perché lo ritengono l’uomo giusto al posto giusto soprattutto in questo periodo in cui le imprese dell’arte bianca soffrono di un eccessivo peso fiscale e di costi altissimi delle materie prime. Nella stessa riunione sono stati eletti anche due Vicepresidenti, ovvero Alessandro Partigiani, di Ferrara, e Francesco Arena, di Messina. Porrone, che sulla sicurezza alimentare, sul confronto con governo e parlamento per la mitigazione delle imposte e sulla fiscalità di vantaggio per il settore della panificazione ha incentrato il suo programma di attività di Presidente. “Ringrazio di cuore tutti i colleghi per la fiducia riservatami – ha dichiarato Porrone – con i Vicepresidenti avvierò un lavoro di analisi del mondo dell’arte bianca. Insieme difenderemo la nostra categoria e, nello stesso tempo faremo in modo che il consumatore sia tutelato”.  Porrone ha preso impegno, in raccordo con i suoi colleghi, con la Fiesa e con la Confesercenti per la definizione di una serie di protocolli condivisi di lavoro, utili a tutto il settore della Panificazione.

Mario Porrone può essere tranquillamente considerato un imprenditore illuminato è attento alle modificazioni del mercato nazionale e internazionale, ma non perde di vista il suo territorio molisano. D’altronde è di Agnone, la famosa città delle campane, dove è stato riconosciuto anche il rito del fuoco più grande del mondo. È una città ricca di arti e mestieri, piena di artigiani, attività artigianali, tra cui quella di Porrone, ovvero un’attività di panificazione nata nel 1972, rilevata dai suoi genitori nel 1975, il papà Angelo e la mamma Aminta. L’anno prossimo compie 50 anni di attività; 50 anni di attività in mano alla sua famiglia. Il Maestro Panificatore Mario Porrone è subentrato ai suoi genitori nel 1993, quando c’è stato un significativo ammodernamento della panetteria. Da allora ha iniziato a inserire ogni anno un nuovo dipendente, fino ad arrivare da ormai venti anni con oltre 22 collaboratori. Al suo fianco, in modo instancabile, la moglie Antonella e le figlie Agata, Arianna e Angela.

L’azienda di Porrone ha ben quattro attività nel raggio di dieci chilometri. Inoltre, ha un banco servito all’interno di un media market di Agnone, dove sono venduti esclusivamente i prodotti artigianali propri. Porrone ha un punto vendita a Poggio Sannita, il suo paese di origine, per dare soprattutto un servizio ai concittadini. Ma il Maestro è riuscito a differenziare la propria attività, sempre nel settore alimentare, e nel 2023 ha aperto, con successo, un risto pub Niagara, sempre a Poggio Sannita. “Tutta la mia famiglia è orgogliosa della propria attività – ha detto Mario Porrone – siamo orgogliosi di essere datori di lavoro in un territorio significativo di storia, tradizioni e cultura come quello dell’Alto Molise; soprattutto perché riusciamo  E in ogni caso riusciamo ad assicurare stipendi a venti famiglie”.

Porrone e la sua azienda sono iscritte a Confesercenti da oltre dieci anni. E proprio questa Associazione ha fornito coraggio, determinazione e qualità; ma tutto ciò che ha costruito è frutto di vera passione, di sacrifici in un mondo, quale quello dell’arte bianca, della panificazione, un settore che coincide profondamente con i valori trasmessi dai suoi genitori; un settore fatto di sacrifici e di attenzioni nella somministrazione di prodotti genuini alla comunità.

“Per me è molto importante fare Formazione – ha aggiunto Porrone – perché Formazione è la parola più importante oggi di questo nostro mestiere. È importante fare Formazione continua per stare al passo con i tempi, anticipando anche le modificazioni di prodotti e di processo”.

L’azienda, la Panetteria “La Spiga d’Oro”, si occupa anche dell’attività di catering, assicurando cerimonie e banchetti fornendo tutto quanto necessario, dai tavoli alle tovaglie, dai prodotti salati ai dolci, alle bevande; c’è anche il personale qualificato. In sostanza,  un buffet chiavi in mano.  “Sono orgoglioso di essere stato eletto Presidente Nazionale di Fiesa Assopanificatori Confesercenti – conclude Mario Porrone – perché è un traguardo importante e utile anche per gli altri colleghi, facendo sintesi delle problematiche dei  fornai di tutte le regioni d’Italia”.




A PAGARE SONO SEMPRE GLI STESSI!

Piano di razionalizzazione Asl 1: parziale blocco  del turnover,  riduzione di personale, contrazione sulla spesa farmaceutica

L’Aquila, 5 luglio 2024. La scrivente Organizzazione Sindacale, già nel 2017, aveva denunciato la grave sperequazione esistente tra la ASL1 della Provincia dell’Aquila e le altre ASL della Regione Abruzzo, con la successiva proclamazione di uno stato di agitazione seguito dalla convocazione in sede prefettizia e da innumerevoli incontri presso la Commissione Regionale Sanità ed il Comitato Ristretto dei Sindaci. Tali circostanze di disuguaglianza e di squilibrio sul territorio della Regione Abruzzo, tuttora persistenti, ora come allora, rischiano di compromettere il corretto funzionamento del servizio sanitario pubblico.

Mancano, infatti, gli investimenti necessari e adeguati alla conformazione e alle esigenze della Provincia Aquilana, in virtù della peculiarità delle aree interne di pertinenza.

Oggi, dopo oltre sette anni, la Direzione Strategica della ASL1 licenzia un documento che raccoglie le denunce della CGIL, senza però arrivare ad un coinvolgimento corretto e propositivo dei decisori politici, che ancora oggi sfuggono alle soluzioni da intraprendere e, addirittura, anche dal confronto con le parti sociali.

Il Piano di Razionalizzazione della spesa sanitaria della ASL1, nonostante riconosca la sperequazione effettiva attuale, propone, infatti, i soliti tagli ai servizi ed al personale, con conseguente riduzione degli investimenti, nonostante le indicazioni fornite e gli impegni assunti dall’assessorato regionale alla salute sul non ridimensionamento dei livelli occupazionali.

A quanto pare, dopo anni, e, soprattutto, dopo la pandemia, si torna al blocco parziale del turnover, che si stima essere tra il 30% ed il 50% del personale impiegato nel sistema sanitario ma che la stessa ASL 1, a tutt’oggi, non ha quantificato; ciò vuol dire che, con il predetto blocco del turnover, ci troveremo con 50/60 unità lavorative del personale sanitario in meno. Infatti, nel documento si esplicita a chiare lettere che “Si prevede di procedere a un reintegro solo parziale del cessati dell’anno 2024, nei limiti delle esigenze di contenimento della spesa…omissis…”, quantizzandone anche il risparmio in 2.172.041,29 euro, rispetto ad un complessivo taglio sul costo del personale, pari ad € 2.443.341.

Di nuovo, quindi, vengono scaricate sulle lavoratrici e sui lavoratori le conseguenze di un buco di bilancio di oltre 46 milioni di euro. Non v’è chi non veda come una siffatta gestione delle risorse determinerà, a breve, ulteriori ed inaccettabili ricadute sui livelli occupazionali ed assistenziali di una ASL1 già in affanno per carenza di personale, tagli delle risorse, mancati investimenti e mancati acquisti di farmaci ed emoderivati ( meno 2.800.000) e dispositivi sanitari.

Una sorte ugualmente tragica toccherà al personale assunto tramite cooperative e/o società esterne alla ASL1; invero, come recita il già menzionato Piano, si procederà ad una “riduzione dei contratti di servizio a prevalente componente di manodopera” con un taglio complessivo sui servizi appaltati pari ad € 2.150.000. I predetti tagli al personale, tra l’altro, rischiano di pregiudicare gli investimenti in corso per le case e gli ospedali di comunità che non avranno le risorse umane necessarie ed andranno ulteriormente a compromettere le attività attualmente esternalizzate con evidenti ripercussioni sui servizi e sul personale.

In altre parole, possiamo pacificamente dichiarare che a pagare sono sempre gli stessi, e cioè lavoratrici e lavoratori impiegati nel servizio sanitario e cittadine e cittadini della Provincia dell’Aquila aventi diritto alle cure.  Invero, come già anticipato, per il personale sanitario, verranno ulteriormente ridotti gli spazi assunzionali, con carichi di lavoro che, per i pochi che restano, giocoforza aumenteranno, determinando, sin d’ora, accorpamenti di reparti e blocco delle ferie; mentre, per le cittadine e per i cittadini verranno ulteriormente tagliati i servizi di prevenzione e cura, con conseguente aumento delle disuguaglianze già esistenti tra coloro che hanno le risorse per curarsi altrove e coloro che, invece, non hanno modo né maniera di recarsi presso strutture private e/o fuori dalla Provincia dell’Aquila per curarsi.

La scrivente ritiene inaccettabile un Piano di razionalizzazione che aggraverà ancora di più le condizioni dei livelli quali-quantitativi delle prestazioni sanitarie, e le condizioni di lavoro a cui è costretto tutto il personale. È un obbligo del Sistema Sanitario Pubblico rispondere ai bisogni della comunità secondo  i  principi di equità, universalità, gratuità e prossimità, che si realizzano attraverso maggiori investimenti in personale e tecnologia tornando a rendere effettivamente attrattivo il Sistema Sanitario Provinciale.

            Il Segretario Generale CGIL                                          Il Segretario Generale FP CGIL

                  Provincia dell’Aquila                                         Provincia dell’Aquila

                     Francesco Marrelli                                                      Anthony Pasqualone




IL PROGETTO LA SCUOLA CHE VORREI

Una nuova iniziativa nell’ambito del Centro Estivo 2024

Pescara, 5 luglio 2024. Il prossimo lunedì 8 luglio partirà la rassegna di spettacoli per ragazzi Frequent’Azioni. L’attività è promossa dalla Cooperativa Fantacadabra, in partenariato con la Sgi Formazione, Cooperativa Leonardo, APS I Girasoli, Ass. Skimuniti, Ass. Expleo, Ass. Rindertimi, Comune e Istituti Comprensivi di Avezzano.

La rassegna vuole rappresentare una proposta innovativa in grado di offrire un’esperienza di teatro dove bambini e ragazzi hanno la possibilità di interagire con uno o più attori in uno spazio alternativo, senza rinunciare all’irripetibilità dello spettacolo dal vivo. Una iniziativa che arricchisce l’offerta culturale della Città
puntando sulle nuove generazioni. Il teatro per ragazzi, in sintonia con il mondo della scuola, è un ottimo strumento di formazione e arricchimento culturale, un’arte che stimola la fantasia e il pensiero
critico, apre alle diversità e alla socializzazione.

Diffondendo bellezza, cultura e arte, il teatro è universalmente riconosciuto come un potente messaggero di valori e messaggi positivi. Dedicato all’infanzia e ai giovani, la Rassegna Frequent’Azioni nasce per offrire
un bel programma ricco di spettacoli da vivere insieme. Questo il programma: 8 e 9 luglio, rappresenteremo lo spettacolo “Sedie”; il 16 e 17 Luglio lo spettacolo “La vera storia del Gatto con gli stivali”; il 23 e 24 Luglio lo spettacolo “La storia dell’Anatra zoppa e del Gallo cieco” ; Il 29 e 30 Luglio lo spettacolo “La favola della Fame: Hansel e Gretel”.




PAROLE D’AUTORE

Al via la rassegna a cura dell’ associazione Quid,  sulla terrazza della Biblioteca Bindi. Oggi, venerdì 5 luglio, il primo appuntamento con François Morlupi

Giulianova, 5 luglio 2024. Prenderà avvio oggi,  venerdì 5 luglio,  la rassegna “Parole d’Autore” nella splendida cornice della terrazza di Palazzo Bindi su corso Garibaldi, a Giulianova. L’iniziativa è curata dall’associazione Quid, in collaborazione con la Biblioteca civica “Vincenzo Bindi”.

Il primo appuntamento, alle ore 21:15, vedrà ospite François Morlupi , che torna in città per presentare il suo ultimo libro dal titolo “Il gioco degli opposti”, pubblicato da Salani ad aprile di quest’anno. Il volume è parte della fortunata serie che ha per protagonisti i cinque poliziotti del commissariato romano di Monteverde, guidato da Biagio Maria Ansaldi. Dialogheranno con lo scrittore Manuela Costantini e Rita Chiappini.

Se nell’avventura precedente, raccontata in “Formule Mortali”, i poliziotti da Roma si sono trasferiti in Corsica, ne “Il gioco degli opposti” gli stessi si dovranno spostare in Bulgaria, a Sofia. Senza rinunciare alla consueta dose d’ironia, Morlupi costruisce la sua indagine più dura e complessa, che unisce le atmosfere del noir italiano con quelle del poliziesco internazionale. Una frenetica corsa contro il tempo e un viaggio nei territori più freddi dell’animo umano.

“Il gioco degli opposti”, Salani, 2024.

Un ragazzo, in una gelida domenica d’inverno, mentre imperversa sulla città di Sofia una bufera di neve, si presenta al commissariato centrale e chiede dell’ispettore Dimitrov. Sa già che da là dentro non uscirà vivo, ma ha un’importante missione da compiere: consegnare una pen drive che contiene il filmato di un brutale omicidio.

L’ispettore non fa in tempo a interrogare il ragazzo perché quest’ultimo si toglie la vita mordendo una capsula di cianuro. Prima di morire lascia però un secondo messaggio, un bigliettino con su scritto un nome: Biagio Maria Ansaldi. Intanto a Monteverde i Cinque sono appena usciti da un’indagine che ha lasciato cicatrici profonde e stanno cercando di ritrovare una qualche forma di normalità ed è appena arrivato un nuovo membro della squadra, Eliana Alerami.

Ma quello avvenuto a Sofia non è soltanto un delitto terrificante. È il primo di una catena che rischia di seminare il panico in tutta Europa. Ansaldi dunque non ha scelta, deve partire immediatamente e trovare un modo per collaborare con Dimitrov.