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Abruzzo Popolare

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L’ATTESO RISVEGLIO (3)

Rinnovati e rigenerati per ogni opera buona

Torrevecchia Teatina, 14 luglio 2024.  La storia del nostro Abruzzo che esce dalla guerra ci racconta della fame, dell’indigenza, delle rovine, dei bisogni ma soprattutto della dignità di un popolo dai profondi riferimenti caritatevoli. La storia di quella prima ricostruzione ci racconta di una umanità pressoché analfabeta e senza risorse che si trova d’improvviso a fare i conti con una devastazione subita e di una ricostruzione necessaria ed obbligata; ovvero la costruzione di una società vera e propria su una che viene da un mondo vecchio e superato.

In verità si tratta di tentare la trasformazione di un popolo rurale ed incontaminato in un altro popolo moderno, dinamico e carico di desideri.

Con lo sguardo che cerca di individuare qualche riferimento di quella comunità intenta solo ad arrivare al giorno dopo, fra la polvere ed i fumi di quelle dinamiche e dei successivi bombardamenti,  ecco l’apparire di uno stuolo di uomini nuovi, ecco venire fuori, dal nulla, una umanità determinata, una classe di decisori provetti, di belle persone e dalle buone intenzioni: politici sorridenti, autorevoli e decisi a caricarsi il fardello.

L’Abruzzo viene fuori da quelle immagini rigide e sbiadite del passato; il progetto per la costruzione di questa nuova comunità è in mani buone, così sembrerebbe. Il nuovo Abruzzo inizia il suo cammino; dai tratturi della transumanza alle autostrade del futuro.

Poche parole dette bene, pochi fatti ma concreti ed il potere si diffonde in ogni luogo; l’ambiente è quello giusto: tutti sognatori, carichi d’entusiasmo e con le proprie piccole e stellari ambizioni. Una comunità fertile per realizzare, in poco più d’un trentennio, l’Abruzzo dei miracoli ed un sistema organizzato, risoluto ed inflessibile.

Da miracolo a miracolo; appartenenza fatale ad un organismo che crolla e d’un colpo ogni  segno sistemico precipita nell’oblio. I grandi cambiamenti degli anni Novanta, la nostra triste storia ed il secondo crollo.

Non può svanire tutto, si deve continuare, la vita prosegue; bisogna ancora ricostruire, e la ricostruzione sembrerebbe più complessa che mai. La storia degli anni Novanta ci racconta però di una umanità pressoché acculturata, con tante risorse raccolte ed una intraprendenza molto decisa che guarda ad un progresso molto più alto. Riferimenti  nuovi, modelli più che nuovi, iniziative nuovissime: ecco l’Abruzzo moderno del benessere per tutti.

Fra le rovine del passato e dei crolli sistemici, i nuovi giovani rampanti si presentano e sono più che pronti con le loro formule, tutte nuove e con le giuste benedizioni. Una miscela esplosiva di irriverenza, saccenza ed incoscienza, il tutto amplificato da un’ambizione sfrenata; ed ecco la nuova classe politica subito all’opera.

Tanta voglia di potere e di dominio; tanta aspirazione al benessere, alla vita bella e alla vita facile; tanta necessità di riverenze e considerazioni ma un segno di buon riferimento di carità nemmeno l’ombra.

Senza buoni ideali tutto fallisce; anche i più giusti degli intendimenti si lasciano corrompere. Il potere, la sete di dominio riescono a prevaricare anche le capacità residue, annichilendo ogni forma di bellezza. L’anima è perduta, il delirio vince ogni battaglia per consegnare tutto il buono e bello possibile al signor inganno.  

Ecco il terzo inevitabile crollo. Dopo lo zolfo e le rovine della guerra, dopo il tracollo umano e sistemico democristiano, ecco una nuova disillusione ed il crollo per la vanagloria che si va completando con i suoi nuovi strumenti di demolizione, quelli dell’incompetenza, della prepotenza e dell’arroganza, tutto in abbondanza; l’autentica persecuzione del buon senso, dell’umiltà, del rispetto e della responsabilità.

Per questa nuova ricostruzione il risveglio è atteso, quantomeno auspicato, nella speranza di dare l’avvio ad un nuova e vera riorganizzazione delle cose; una rigenerazione ed un rinnovamento nell’impegno e nel servizio a preparare donne e uomini davvero pronti ed uniti per ogni opera buona.

NM

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