Dopo Milano, Roma, Torino, Bologna, Bergamo, Brescia, Verona, Vicenza e Padova anche Teramo
Teramo, 3 agosto 2024. A seguito dell’enorme mobilitazione nazionale “Stop al Nuovo Codice della Strage“ che parte dalla piattaforma #Città30Subito*, come FIAB Teramo non possiamo che essere contenti dell’approvazione da parte del consiglio comunale di Teramo della mozione che chiede la modifica del disegno di legge promosso dal Ministro Salvini a revisione del Codice della Strada.
La mozione, presentata dal consigliere Michele Raiola, è stata sottoscritta anche da diversi altri consiglieri, in maniera trasversale tra maggioranza e opposizione, a dimostrazione di come questo disegno di legge vada effettivamente a ledere l’operato delle pubbliche amministrazioni locali e non riesca ad intervenire sulle reali cause principali di morte e gravi incidenti su strada. In sostanza questo ddl va in una direzione diversa rispetto al Piano Nazionale di Sicurezza Stradale 2030, che fissa per il nostro Paese l’obiettivo di riduzione del 50% delle vittime e dei feriti gravi per incidenti stradali rispetto al 2019, auspicando ad una vision “zero vittime” per il 2050. Basti considerare come i morti in strada per milioni di abitanti in Gran Bretagna siano 26, in Germania 34, in Spagna 36 ed in Italia ben 53.
Inoltreremo la delibera di questa mozione agli uffici del Senato della Repubblica affinché si prenda in considerazione anche la volontà di Teramo, che si aggiunge alle centinaia di comuni che si stanno esprimendo in tutta Italia contro questa revisione del Codice della Strada, a partire da Milano, Napoli, Bologna e non solo, in linea con l’iniziativa “Stop al nuovo codice della strage” che vede protagoniste, oltre a FIAB, più di 100 realtà associative in tutto il panorama nazionale.
Chiediamo anche agli altri Comuni della provincia, e alla Provincia di Teramo stessa, di esprimere il loro dissenso verso una norma tesa più ad accontentare una visione autocentrica e populista della mobilità che a tutelare la vita e la salute di tutti i cittadini.
Un dissenso che risulta sempre più trasversale rispetto agli schieramenti politici e che sta dando origine a centinaia di emendamenti provenienti ormai da quasi tutte le compagini parlamentari.
Gianni Di Francesco, FIAB Teramo
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