PESCARA VUOLE IL GRANDE PARCO CENTRALE!
Pescara, 7 agosto 2024. Dopo la grande manifestazione dell’ottobre 2022 “Un mare di Verde per Pescara”, la città torna a far sentire la sua voce. Il 6 agosto, data non scelta a caso, i cittadini e le cittadine si riuniscono per un flash mob per ribadire il bisogno impellente di un’altra visione di città, a partire dal cuore del centro urbano: l’AREA DI RISULTA. Un serpentone verde di Alberi-Esseri Umani circonda il cantiere appena aperto sull’area, a stringere il nostro futuro in un abbraccio simbolico, a proteggere un sogno di benessere e bellezza che non ci è dato di sognare.
Imbrigliati dal cemento, dai fondi da spendere a tutti i costi e sulla pelle della cittadinanza, in barba alle esigenze che il futuro, sociale e climatico, ci impone; l’attuale giunta sta andando all’opposto di quello che gli si chiede da decenni.
La città di Pescara aspetta infatti di avere il suo grande parco centrale nell’area di risulta da svariati decenni. Ma non è solo nominandolo così che diventerà reale. Intanto la crisi climatica si è inasprita, rendendo questo bisogno sempre più impellente. Parliamo di un’area di circa 12 ettari nel cuore del centro, in una zona congestionata dal traffico.
La vita della città cambierà solo se questa superficie verrà interamente decementificata, ricoperta di alberi, resa fruibile per tutta la cittadinanza. Affinché si possa parlare realmente di parco urbano in base alle evidenze scientifiche su una superficie di quella estensione vanno messi a dimora non meno di 3.500 alberi.
Oggi il consiglio regionale vota l’assestamento di bilancio, che all’articolo 14 prevede la possibilità per la regione Abruzzo di contrarre un mutuo. L’intento è accendere un mutuo di circa CINQUANTA MILIONI DI EURO, che sarà peraltro insufficiente, per realizzare la sede unica della Regione Abruzzo proprio nell’area di risulta.
In questo modo la città verrà privata della seppur tardiva possibilità di disporre di un vero e proprio parco urbano, vedrà anzi peggiorare il problema del traffico (andando completamente in controtendenza mondiale, dove si porta il traffico FUORI dalle città per renderle vivibili e sane), subirà il danno di ulteriori mostri edilizi, visto che il progetto prevede, oltre alla costruzione dell’enorme edificio, anche quella di un terminal bus con almeno 30 stalli, oltre a due silos alti ben 15 metri, con il fronte più lungo a ridosso delle abitazioni esistenti. Attualmente, inoltre, il Silos sarà una struttura depotenziata, quindi inutile, che conterrà solamente 300 posti, la metà di quelli che potrebbe contenere, occupando però visivamente e realmente l’area come se lo fosse.
Come se non bastasse questo scellerato progetto implicherà l’indebitamento di tutti gli abruzzesi. Non è continuando ad asserire che l’area verrà trasformata in un parco che ciò diventerà vero. Progetto alla mano si evince che dei 12 ettari dell’area di risulta soltanto 2 verranno destinati al verde urbano!
Insieme ancora una volta per dire a gran voce che la città di Pescara VUOLE il grande parco centrale, indispensabile presidio sanitario contro l’emergenza climatica e l’inquinamento, oasi di bellezza e benessere.
Il momento È ORA. Dopo sarà tardi.
Associazione Radici in Comune, Italia Nostra, sezione “Lucia Gorgoni” di Pescara, Archeoclub, sede di Pescara, Coordinamento Nazionale per gli Alberi e il Paesaggio (CO.N.AL.PA.) sez. Pescara Chieti, Associazione Mila Donnambiente, Le Majellane, Comitato di Via Santina Campana per la difesa degli Orti Urbani, Associazione Italiana Architettura del Paesaggio, sezione Lazio Abruzzo Molise Sardegna (AIAPP- LAMS), La Galina Caminante, Arci comitato provinciale Pescara, Ass. Deposito dei Segni