LA BELLEZZA DI QUESTA NOSTRA ESTATE

Le vacanze stanno finendo, le tribolazioni si stanno ricostituendo

Torrevecchia Teatina, 18 agosto 2024. Bisogna riaccendere i motori, i giorni di vacanza stanno terminando; ancora qualche altro momento che si rende sempre utile per gli ultimi respiri di libertà e poi tutti di nuovo in apnea; tutti di nuovo immersi nel mondo degli impegni, dei bisogni e della sopravvivenza.

Sempre utili i giorni della vacanza; sono giorni necessari ai lavoratori per riprendere aria ed ossigenarsi per bene. Questo momento storico non permette errori di calcolo sulla propria autonomia: tutto oramai è calcolo e precisione.

Tralasciando la cronaca del sangue, delle distruzioni e dei conflitti eterni dell’uomo perverso, nel mondo si avverte sempre l’ottimismo di quei piccoli popoli e di quelle genti ultime per rivelazioni e scoperte che hanno sempre del meraviglioso. Proprio di questi giorni, Heman Bekele, un quindicenne etiope, emigrato in America da bambino, è stato definito Kid of the Year 2024 dal Time, nota rivista americana a diffusione mondiale. Il giovane, appassionato e studioso di scienza e medicina, avrebbe realizzato una saponetta capace di curare il melanoma, un tumore maligno e dei più mortali. Il giovane promette, che nei prossimi cinque anni, realizzerà questo prodotto a basso costo per le popolazioni povere; cosa dire ? Torna utile questa frase evangelica: verità nascoste ai sapienti e ai dotti ma rivelate ai piccoli.

In Europa, dopo le strampalate e fugaci questioni olimpiche francesi, ripartono le solite nenie sui migranti, sulle armi, sull’economia e di chi sta meglio e di chi sta peggio, di chi è più forte e di chi è più bravo, con tutte le degenerazioni infantili immaginabili.

Novità su qualche scontro sociale preoccupante nel Regno Unito, con echi sinistri in Spagna ed in Germania. In definitiva una società che procede smarrita fra i totem del passato più profondo e deleterio ma sempre coniugati al moderno: l’occhio per occhio torna sempre utile in mancanza di ragione e di giusti riferimenti.

Si cerca, in qualche maniera, di spostare ogni soluzione in avanti e nel futuro, credendo di poter guarire tutte le proprie nevrosi, con questo sistema che accumula e nasconde soltanto le questioni. Le preoccupazioni per un mondo diventato d’improvviso molto più grande e complesso di quanto si credeva, stanno inquadrando e cominciando a realizzare scenari inquietanti.

L’Italia, da un trentennio a questa parte, continua a seguire a ruota il gruppo, credendo di nascondersi e di affrancarsi fatiche e dolori: i caratteri  tipici di chi si crede più furbo, potendo contare sempre sul lavoro e sulle risorse degli altri. Giunge sempre il momento della verità, e la verità dice che quando non si è protagonisti si diventa miserabili e servi scemi. La nostra Italia, noi italiani, la vediamo sempre lassù fra le grandi; questo, però, è solo un bel pensiero; basterebbe, invece, sfogliare qualche pagina dei notiziari più diffusi al mondo per comprendere come stanno veramente le cose e di come ci vedono gli altri.

Stringendo l’osservatorio ai nostri luoghi di residenza, piccoli o grandi comuni che siano, bisogna registrare che i problemi dei servizi primari oramai stanno ossessionando tutti i santi giorni del nostro calendario.

La democrazia, quella di cui tanto ci vantiamo nel mondo e crediamo ci sostenga, è solo di tipo apparente. Non illudiamoci più di tanto: cercare le prove anche sui giornali correnti per verificare ogni verità a riguardo.

La voracità di un popolo rincretinito per il potere ed il denaro la stanno trasformando in uno dei sistemi più subdoli mai esistiti nella nostra storia. Tutto oramai si gioca dietro le quinte; il direttorio dietro gestisce ogni cosa, possiamo  eleggere gli organi amministrativi e di governo più liberi e sicuri, tanto tutto si decide altrove; un altrove venduto ad ogni sorta di malefico affare di familismo e deforme partitocrazia.

Ecco: le vacanze stanno finendo, le tribolazioni si stanno ricostituendo, ma la straordinaria storia del giovane Heman Bekele resta la bellezza di questa nostra estate, la novità più appagante per l’uomo della speranza.  

nm

Foto : time.com




SI CHIUDE IL ROSTER  PER LA NUOVA STAGIONE

Con il rinnovo di Simona Ventura. “La Futura è diventata un po’ come casa”

Teramo, 18 agosto 2023. Con la conferma della 14^ giocatrice Simona Ventura libero, classe 1998, si chiude il roster della RG Stampa Futura Teramo. Ventura ha scelto di rimanere nella famiglia biancorossa in duplice veste, sia come giocatrice e sia, in virtù della sua enorme esperienza maturata nei tanti campionati di serie B, come assistente dello staff proprio per aiutare le ragazze più giovani a trovare la giusta sintonia:

“E’ il terzo anno a Teramo ed ormai la Futura è diventata un po’ come casa. Sarà una stagione sicuramente diversa per me visto che aiuterò lo staff negli allenamenti per dare un contributo alle giovani e alla squadra. Non vedo l’ora di ritrovare tutti al palazzetto”. Simona Ventura ha confermato il numero 17 di maglia.

Per quanto riguarda l’inizio della nuova stagione, la squadra si ritroverà domani Lunedì 19 Agosto nel Palascapriano per cominciare il secondo anno consecutivo in B1 agli ordini dello staff. Due gli allenamenti in programma, uno al mattino ed uno pomeridiano.




PERCHÉ È IMPORTANTE RIFLETTERE su ciò che non ci porta ad abbandonarci nelle mani di Dio

Siamo adulti e raramente accettiamo consigli su cosa mangiare o meno, tranne quando, in piena malattia, è il medico a proporli. Eppure, sta forse proprio qui il punto: non ci abbandoniamo nelle sue mani perché pensiamo di sapere già tutto

Globalist.it, 18 agosto 2024. Il Vangelo odierno: In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».


Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.


Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me.
Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno» 
(Gv 6, 51-58 – XX TO/B).

Cosa ci dovrebbe dare il buon Dio?

Ci dovrebbe dare quello di cui abbiamo bisogno, o quello che gli chiediamo, o ciò che ci fa veramente bene?

Ci dovrebbe dare molto, o poco, o niente del tutto?

Sono convinto che ognuno di noi avrebbe una lunga lista di cose da chiedere al buon Dio e forse penserebbe di avere anche qualche diritto per riceverla. Ma il buon Dio ci deve qualcosa?

Abbiamo un diritto a ricevere?

Il buon Dio ha dei debiti con noi?

Non so se questo approccio aiuti a capire il riferimento evangelico: i “Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?»”,

Gesù voleva dare sé stesso, cibo da mangiare; ma a loro dovette sembrare come qualcosa di inaccettabile – antropofagia, la chiamano gli esperti, cioè nutrirsi di un essere umano. Forse si aspettavano tutt’altro, o niente proprio. Comunque, la loro resistenza fu grande. Gesù sembra non prenderli molto in considerazione e insiste sul nutrirci della sua carne per rimanere in lui, per avere la vita.

In altri termini ci chiede di abbandonarci completamente in Lui, di “scommettere tutto” su di Lui. Del resto, se non facciamo questa scommessa, con che spirito riceviamo l’Eucarestia che apparentemente è solo un pezzo di pane?

Ho sentito tante volte meditazioni sull’abbandono nelle mani di Dio. Anche la stessa saggezza popolare contiene delle tracce di ciò, quando afferma che “l’uomo propone e Dio dispone”.

Niente da osservare sulla validità di questa linea spirituale: vera quanto autenticamente cristiana. Eppure, noi opponiamo resistenze, più o meno diverse da quelle dei Giudei. Per cui molte volte non dovremmo tanto insistere sull’abbandono nelle mani di Dio quanto su ciò che non ci porta ad abbandonarci nelle sue mani; a non scommettere sull’Eucaristia tanto da riceverla in noi.

Il brano evangelico è incentrato sulla dinamica del cibo. Siamo adulti e raramente accettiamo consigli su cosa mangiare o meno, tranne quando, in piena malattia, è il medico a proporli.

Eppure, sta forse proprio qui il punto: non ci abbandoniamo nelle sue mani perché pensiamo di sapere già tutto. Per restare nella metafora del cibo, crediamo di essere i migliori medici di noi stessi, di possedere la dieta infallibile e di non dover imparare niente. 

Mi piace pensare al buon Dio che continua a ripeterci che dobbiamo mangiare ciò che lui propone e non quanto mangiarono i nostri padri, e morirono. E noi, superbi e ostinati, lì a mangiare quello che vogliamo. E forse Lui a guardarci con un benevolo sorriso, aspettando che ci decidiamo a cambiare dieta… ci auguriamo!




DE GASPERI E LO SPIRITO DELLA COALIZIONE

di Domenico Galbiati

PoliticaInsieme.com, 18 agosto 2024. Al di là delle celebrazioni di rito, chi è davvero, oggi, a settant’anni dalla scomparsa, Alcide De Gasperi, per quanti hanno concorso all’esperienza del suo partito, per tutti gli italiani, per la concezione della politica di cui avremmo bisogno nell’attuale fase storica?

È solo l’icona di una memoria che via via il tempo illanguidisce, e corrode, oppure continua ad essere un riferimento vivo che molto ha da insegnare ai giorni nostri?

De Gasperi ha riscattato l’onore dell’Italia – fattasi complice, morale e materiale, della criminale furia nazista – di fronte alla comunità internazionale; ha orientato e condotto in porto gli indirizzi di cui tuttora vive la nostra collocazione nel contesto europeo ed occidentale dei paesi liberi e democratici; ha guidato la ricostruzione morale e civile, politica e materiale di una Nazione distrutta dal bellicismo fascista.

Oggi si torna ad affrontare seriamente il tema delle possibili forme di un impegno pubblico d’ispirazione cristiana e De Gasperi ci insegna come, a tale proposito, sia necessario, un rapporto tra fede e politica, in cui la prima sia esperienza personale, vissuta e testimoniata, non qualcosa di meramente assunto in termini sociologici o intellettuali.

Sulla scorta della lezione sturziana, ci dà conto, grazie alla sua azione di governo, dei caratteri insuperabili, in nessun modo ideologici, capaci di trascendere il tempo delle differenti contingenze storiche, del “popolarismo”, baricentro della cultura politica cattolico-democratica, fonte e garanzia della sua perenne attualità.

Al suo tempo, il “centro” era una realtà viva, non la palude dell’aggiustamento aritmetico di istanze contrapposte; dettava una linea politica; era guidato da un partito “in movimento” verso ideali di libertà e di giustizia sociale; sapeva cogliere la cifra, il sentimento “popolare” del momento e, per questo, rappresentava il cardine del sistema politico e ne imponeva il passo.

Oggi – a fronte del tentativo di stravolgere, da parte della destra, la fisionomia del nostro ordinamento istituzionale e democratico, così come lo detta la Costituzione – il lascito più prezioso di cui dobbiamo essere grati a De Gasperi, è dato da quella cultura della “coalizione” di cui anche oggi avremmo bisogno.

La coalizione non è un’alleanza qualunque. È antitetica all’accentramento del potere ed alla sua pericolosa personalizzazione. Tanto meno è un cartello elettorale, e neppure un confusivo processo di fusione tra forze di diversa originaria impronta culturale, guidato da ragioni tattiche che, per quanto invocata, non riescono ad assumere dignità strategica, dal momento che il tentativo di uniformare, accorpandole forzosamente, le diversità altro non ottiene se non di elidere reciprocamente le potenzialità dei differenti attori.

La coalizione non teme ciò che specificamente connota una determinata cultura politica, anzi ne esalta l’identità, le radici fondative da cui trae ispirazione. Non è tentata di nascondere sotto il tappeto, dove finiscono per paralizzarsi a vicenda, le dissonanze tra le forze che vi concorrono. Al contrario, fa proprio il portato delle diversità che, assunte e rispettate secondo una chiara consapevolezza del loro valore, diventano motivo di forza. Secondo una modalità di rapporti che trovano un punto alto di convergenza e di mediazione non in una mera ragione di potere, ma secondo l’interesse generale del Paese in quel determinato e circoscritto frangente storico.

La coalizione non comprime la cifra ideale delle singole forze che ne fanno parte e, in tal modo, esalta il valore e la piena legittimità della rappresentanza, sfuggendo alla tentazione di sacrificare il suo libero dispiegarsi alle ragioni della governabilità. Salvaguarda, anzi pretende, la centralità del Parlamento, che rappresenta l’architrave della democrazia, anche nella misura in cui – troppo raramente viene ricordato – costituisce il presidio del libero articolarsi dialettico del discorso pubblico, ben oltre il perimetro di Camera e Senato, nella generalità della società civile.

Anche oggi abbiamo bisogno di ragionare nei termini di una vera coalizione cui concorrano le forze che si riconoscono in una visione popolare e liberal-democratica del nostro domani.

De Gasperi e lo spirito della coalizione – di Domenico Galbiati – Politica Insieme




PALIO DEL BARONE AL RIONE TERRANOVA

Protagonista l’attrice Milena Miconi nel ruolo della Gran Dama. La performance artistica de “Il Drago Bianco” e l’incendio della torre hanno reso la serata emozionante. L’edizione del 2025 vedrà una nuova coppia di baroni

Tortoreto, 18 agosto 2024. Torna a vincere il rione Terranova, dopo aver perso le ultime due edizioni (prepandemia e l’anno passato) aggiudicandosi la XXI edizione del Palio del Barone. Con l’emblema del corvo e i colori bianco verdi, i ragazzi di Terranova, conquistano l’11° drappo contro gli storici rivali di Terravecchia fermi a dieci drappi vinti. L’ambito premio, consegnato dal Barone di Tortoreto, è stato disegnato quest’anno dall’artista Grazia Carminucci di San Benedetto del Tronto.

La manifestazione ha registrato un bagno di folla, compreso i 400 figuranti, di oltre 6.000 persone che si sono accalcati tra la piazza principale dell’evento, lungo le stradine del centro storico e i locali pieni di turisti saliti dal lido della città. La manifestazione è stata aperta con il maestoso corteo storico proveniente da Marche e Abruzzo. Il borgo è stato uno splendido palcoscenico medievale, in una cornice di bracieri, fiaccole e tripudio di bandiere. All’inizio del corteo c’era il gonfalone del Barone con al seguito il gruppo dei tamburi.

Poi è stata la volta del Barone di Turturitus e la Baronessa, usciti dal palazzo storico della famiglia Liberati, interpretati da una coppia (all’ultimo anno di partecipazione) di Tortoreto: Berardo Ricchioni e Gabriella Pedicone, accompagnati dagli armigeri, che lungo il corteo hanno incontrato i titolari delle varie attività commerciali con cui hanno brindato in segno di buon auspicio per la città. Per la seconda volta, l’Associazione culturale “Due Torri” presieduta da Ennio Guercioni, ha voluto la presenza di un personaggio di caratura nazionale nei panni della Gran Dama e custode delle chiavi della città, la scelta è ricaduta su l’attrice, showgirl e modella, Milena Miconi (lei uscita dalla villa storica della famiglia Mascitti). Seguivano i notabili con le ancelle, giullari di corte, damigelle, dame di corte con i cavalieri.

A seguire le delegazioni ospiti con la partecipazione di gruppi storici provenienti dalle Marche e Abruzzo: San Severino Marche con il Palio dei Castelli, Mosciano Sant’Angelo con il Palio delle Torri, Ascoli Piceno con La Quintana, Gruppo Grottazzolina, Acquaviva Picena con il Palio del duca ed altre delegazioni. Hanno chiuso il corteo la Scuola Sbandieratori di Sestiere Porta Solestà e i figuranti di Tortoreto con il Palio del Barone. Mercanti e mestieranti dell’epoca hanno allietato e animato fin dal primo pomeriggio il borgo e le vie del centro storico, provenienti da Falconara, Fermo e Ascoli Piceno. Soddisfatti il Sindaco, Domenico Piccioni e l’Assessore alla Cultura e Turismo della città rivierasca (interpretava anche il ruolo di Magistrato), Giorgio Ripani, con parole di apprezzamento verso i partecipanti per aver dato lustro in questi due giorni di festa alla città di Tortoreto.

Il Cav. Nello Gaetani, presidente del Palio del Duca, ha ricevuto l’omaggio da parte del Sindaco per la partecipazione ininterrotta all’evento di Tortoreto. Tra le autorità presenti, oltre all’intera amministrazione comunale guidata da Piccioni, il Vicario del Prefetto di Teramo, Alberto Di Gaetano; l’assessore della Regione Abruzzo, Umberto D’Annuntiis, due generali dei Carabinieri in villeggiatura e il direttore della filiale della Banca del Piceno. Momento toccante della manifestazione è stato il ricordo da parte dell’Associazione “Due Torri”, organizzatrice dell’evento, della figura del compianto Gabriele Di Davide, con l’istituzione del 4° premio speciale al miglior gruppo che in ogni edizione porti lustro all’evento: quest’anno il premio (opera artistica) è stato assegnato al gruppo degli sbandieratori di Porta Solestà di Ascoli Piceno. Numerosi sono stati gli artisti partecipanti, grazie al direttore artistico della manifestazione e dicitore medievale della serata, Fabio Di Cocco, si sono esibiti: Trampolieri della Compagnia del Ramino di Castignano (AP); Sbandieratori del Rione Porta Solestà di Ascoli Piceno; Li Buffone di Corte di Pesaro; Compagnia di Santo Macinello di Guardiagrele e Palena; il Falconiere Alessandro Vicini e Faisca de Luz di Roma e lo spettacolo finale con il fuoco de “Il Drago Bianco” (Sicilia). A conclusione della rievocazione il cielo si è colorato con “l’Incendio della Torre” eseguito da una prestigiosa ditta pirotecnica. Il servizio di sicurezza è stato garantito dalla locale caserma dei Carabinieri, Protezione Civile, Croce Bianca, Polizia Municipale e Associazione Nazionale Carabinieri. È stato ricordato Vincenzo De Santis, fotografo del palio scomparso recentemente.




LA NOTTE DELLA RISERVA

Un viaggio tra la luna piena e la leggenda d’amore

Roseto degli Abruzzi, 18 agosto 2024. Le Guide del Borsacchio annunciano l’evento speciale La notte della Riserva della luna piena e la leggenda d’amore, che si terrà oggi, 18 agosto, presso la Riserva Naturale del Borsacchio, un gioiello naturale che continua a incantare e a coinvolgere migliaia di visitatori.

L’evento, patrocinato dalla Regione Abruzzo, dalla Provincia di Teramo e dal Comune di Roseto degli Abruzzi, rientra nel calendario estivo di iniziative dedicate alla promozione e tutela della Riserva del Borsacchio. Quest’anno, la riserva ha già registrato oltre 10.000 presenze, confermandosi come una delle mete più amate per chi cerca natura e cultura in un unico luogo.

Programma della serata:

– Ore 21:00- Raduno presso il cancello del Lido d’Abruzzo, Roseto degli Abruzzi.

– Ore 21:30 – Partenza dell’escursione sotto le stelle e la luna piena.

– Ore 22:00 – Arrivo alla casa abbandonata dove avrà luogo la narrazione della leggenda d’amore con suoni naturali e meditazione collettiva con suoni naturali per migliorare l’approccio al relazionarsi.

La leggenda d’amore sarà raccontata in un formato unico: un racconto in musica accompagnato da una meditazione con i suoni della spiaggia. Questo momento speciale è stato pensato per insegnare ai partecipanti come relazionarsi pacificamente, immergendosi nell’atmosfera magica creata dalla natura e dalle melodie. L’evento si concluderà alle ore 23:00 con il rientro al punto di partenza. La partecipazione è libera, ma sarà possibile contribuire liberamente per sostenere le attività di tutela ambientale della Riserva del Borsacchio.

Marco Borgatti, Presidente Guide Del Borsacchio -Guardia Ambientale – Direttivo WWF Teramo – Presidente FIAB Roseto

Vi aspettiamo per vivere insieme una serata indimenticabile sotto la luce della luna piena!




DI STELLE E ARMONIE D’ESTATE

Concerto per piano solo di Fabio Capriotti per Vacanze luchesi,

Luco dei Marsi, 18 agosto 2024. Appena archiviato il Ferragosto, le Vacanze luchesi riprendono slancio e verve con le note della grande musica. Questa sera, alle 21, la centrale piazza Umberto I farà da magnifico sfondo al concerto per piano solo del M° Fabio Capriotti, acclamato artista di origine trasaccana, brillante interprete di esecuzioni che hanno conquistato migliaia di appassionati tramite il web e incantato le più ampie e varie platee. Sotto le stelle agostane, l’Artista proporrà una rassegna poliedrica, composita, sorprendente nello sviluppo, che tesserà attraverso l’interpretazione di celebri e amate composizioni del repertorio classico e brillanti digressioni; l’evento vedrà ospite speciale il M° Angelo Fina.

“Il M° Fabio Capriotti ha saputo incantare a ogni appuntamento la nostra platea e viziarla con interpretazioni sempre suggestive – rimarca la sindaca Marivera De Rosa – Al comprovato talento sa affiancare la capacità di rendere ogni concerto una sorta di viaggio unico nella musica, in grado di generare emozioni sempre nuove, che in questa edizione vedrà anche la presenza, in veste di ospite speciale, del M° Angelo Fina, tra i fiori all’occhiello di Luco dei Marsi. Invito tutti a partecipare”.

Nel corso dell’emergenza sanitaria globale, e in particolare del lockdown, attraverso il web e le rubriche del virtuale Salone Capriotti, l’Artista raggiunse e mise in connessione migliaia di persone, con rubriche nate con l’intento di alleviare, attraverso la musica, le conseguenze dell’isolamento e delle paure connesse alla pandemia, diventando, in pochi mesi, un punto di riferimento per numerosissimi utenti.




PASSEGGIATA DEI RICORDI

Progetto: Dalla culla al mondo. Casoli nell’anno delle radici

Casoli, 18 agosto 2024. Ricostruirà la memoria di Casoli, la “Passeggiata dei ricordi”, che si terrà oggi pomeriggio, 18 agosto, dalle ore 18 alle 21, con partenza da Largo del Fiore (partecipazione gratuita). L’iniziativa è stata promossa nell’ambito del progetto “Dalla culla al mondo. Casoli nell’anno delle radici”, progetto finanziato da Next Generation Eu nell’ambito delle risorse del PNRR, attuato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dalla Direzione Generale per gli italiani all’estero e realizzato dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con Palazzo Tilli.

“Questa passeggiata vuole essere un’occasione per riscoprire la parte più antica del borgo sia per i casolani sia per gli emigrati che sono tornati in paese nel periodo estivo – spiega Antonella Allegrino, responsabile del progetto – Lungo il percorso ci sarà la possibilità di ritrovare luoghi ed elementi di interesse dal punto di vista storico e turistico. Ci fermeremo, ad esempio, davanti a due antiche torrette di avvistamento di epoca medioevale che da tempo sono inglobate nel borgo.

È prevista una sosta anche davanti al vecchio carcere dove è stato rinchiuso, per un certo tempo, il famoso brigante casolano ‘Cannone’. Osserveremo alcuni elementi archeologici dell’antico insediamento, che sono incastonati nelle mura più recenti e che non si notano durante una semplice camminata. Avremo anche l’opportunità, attraverso le testimonianze di alcuni casolani, di riscoprire luoghi della memoria che hanno avuto una grande importanza per gli abitanti del borgo, pur non avendo una valenza monumentale.

Mi riferisco all’antico forno comune dove venivano cotti il pane e i dolci ma anche, alla domenica, la porchetta, il cui profumo invadeva i vicoli. Sarà una passeggiata bella, piacevole e un po’ nostalgica che ci condurrà alla riscoperta di scenari, tradizioni e abitudini che occupano un posto particolare nel cuore dei casolani”.

Il progetto “Dalla culla al mondo. Casoli nell’anno delle radici” rientra tra quelli finanziati per la realizzazione di iniziative culturali in favore degli italo-discendenti nel “2024-Anno delle radici italiane”.

Le attività in programma, che si concluderanno ad ottobre in occasione della Festa di Santa Reparata, sono state ideate per rafforzare il legame con le comunità dei casolani all’estero e permettere loro di ritrovare il luogo d’origine. Sono eventi culturali, artistici, musicali ed enogastronomici che verranno realizzati per rendere ancora più solida la rete di contatti costanti e di ritorni nel borgo.




IL PAESE DEI FRANCOBOLLI

Quando grazie ai murales un piccolo borgo abruzzese diventa il centro permanente delle narrazioni popolari. Quattro opere murarie a Civitaretenga (Navelli AQ) realizzate durante la Festa delle Narrazioni Popolari (22-25 agosto) Leonardo Crudi e Croma gli artisti coinvolti dal curatore Mirko Pierri

L’Aquila, 18 agosto 2024. Due anni fa un gruppo di scrittori, artisti, editori indipendenti e agitatori culturali, vennero chiamati a raccolta da TerraNullius, il collettivo/rivista fondato dallo scrittore Luca Moretti oltre venti anni fa, per passare due giorni in un convento di un piccolo paese di sessanta anime. C’era l’intenzione comune di tornare alle narrazioni come motore primo della vita collettiva e di sperimentare tutto ciò in un territorio che lentamente stava ricostruendo la propria comunità, oltre che le proprie fondamenta murarie, dopo il tragico sisma del 2009.

I protagonisti di questa storia si trovavano a Civitaretenga, in un antico abitato che domina l’Altopiano di Navelli, un paese che, per la posizione impervia, conserva intatta la sua bellezza: infatti, seppur danneggiato dai terremoti che si sono susseguiti, in particolare nel 1703 e nel 2009, esso, ha ben conservato il suo aspetto architettonico originale.

Qui, anche grazie alla collaborazione con le associazioni locali, ha germogliato l’idea di fondare una Festa delle Narrazioni Popolari: quattro giornate di storie, libri, editoria indipendente, presentazioni, dibattiti, proiezioni, musica, degustazioni e street art che quest’anno si terranno dal 22 al 25 agosto.

È proprio in seno a questa “Festa”, che è nato il progetto Il paese dei francobolli, e l’origine del nome è proprio da retrodatare a quel primo incontro a Civitaretenga del 2022 e da attribuire alla partecipazione sin dalla prima ora di a.DNA project, associazione che da oltre dieci anni si occupa dello sviluppo di progettualità socioculturali tramite interventi di urban art nello spazio pubblico. Grazie alla collaborazione di TerraNullius e a.DNA nel 2022 veniva realizzato il primo murales dipinto da Mirko Pierri, definendo un format che i curatori del progetto avrebbero poi adottato sempre: un gigante francobollo murario come espediente estetico, medium e “contenitore” per comunicare a ogni visitatore un’importante figura, momento o icona del territorio.

Per la prima opera Luca Moretti raccontò a Pierri la storia dell’illustrazione dei francobolli che lo scrittore, poeta e drammaturgo Gabriele D’Annunzio fece approntare dall’illustratore Marrussig durante l’esperienza fiumana. Allora come oggi, quello che si riproduce a Civitaretenga è un “governo provvisorio” delle narrazioni, una Zona Temporaneamente Autonoma per utilizzare le parole di Hakim Bey, filosofo e grande estimatore di D’Annunzio. Il francobollo dipinto, che riporta la località di “CIVITA” al posto di quella di “FIUME”, rappresenta l’esperienza di un’occupazione artistica di un luogo che ha un estremo bisogno di visione e salvaguardia della memoria e dei suoi significati fondanti.

La prima opera muraria è stata dunque realizzata durante quella prima esperienza del 2022. Nel 2023, TerraNullius e a.DNA project, si sono adoperati per realizzarne un secondo murale firmato da Pierri: un nuovo francobollo gigante che riporta l’icona della copertina originale del capolavoro dello scrittore italo americano di origine abruzzese Pietro Di Donato Christ in concrete. Il romanzo, edito nel 1941 da Bompiani e recentemente riportato alle stampe da un piccolo editore italiano, è stato approfondito nella prima edizione “ufficiale” della Festa delle Narrazioni Popolari: si tratta del più grande romanzo proletario e di denuncia civile e sociale dell’America del Nord, la cui copertina iconica, una vanga e una pala, venne eliminata nell’edizione italiana per ovvi motivi legati all’epoca in cui venne pubblicato.

Le prime due opere ci accompagnano dunque alla seconda edizione della Festa delle Narrazioni Popolari che si terrà nel convento di Civitaretenga dal 22 al 25 agosto e che, nei medesimi giorni, vedrà impegnati sul territorio, due importanti artisti italiani nella realizzazione di due ulteriori opere: Leonardo Crudi e Croma.

Leonardo Crudi è un artista cresciuto nel modo dei graffiti che si dedica alla pittura dal 2012, prediligendo come mezzi espressivi la penna a sfera e gli smalti, che usa per coniugare un tratto grafico verticale con campiture geometriche di colore uniforme. Nell’ultimo biennio, Crudi ha esposto in gallerie, fondazioni e musei di grande valore: “MacroTestaccio”, “Centro internazionale di arte contemporanea”, “Contemporary cluster”, “Galleria Fidia”, “Fondazione Marco Besso” e “Macro Asilo”.

CROMA (Claudia Romagnoli) è una wall artist, illustratrice e fumettista, il suo stile è fortemente comunicativo, asciutto, diretto, dai tratti forti e chiari. Dipinge i suoi muri a pennello, bianco e nero sono i colori protagonisti della sua opera. CROMA ha realizzato numerose opere murali in tutta Italia come le mappe illustrate di tre quartieri di Roma est per un progetto finanziato dalla LUISS e curato da a.DNA e Fusolab; un’opera visibile a 360° sulla terrazza del Casilino Sky Park a Roma.

La direzione artistica delle opere rimane affidata ad a.DNA e al suo fondatore Mirko Pierri, il quale ha prodotto e curato in 15 anni di attività più di 300 interventi artistici in numerose città italiane. Nel 2021 è stato l’unico curatore di arte urbana italiano a essere invitato alla Diriyah Biennale, la prima biennale di arte contemporanea internazionale mai realizzata in Arabia Saudita. Mirko Pierri continua tuttora la promozione di artisti professionisti ed emergenti su scala internazionale lavorando con alcune delle firme più importanti del panorama dell’arte urbana contemporanea.

I due artisti realizzeranno le opere durante le giornate della Festa delle Narrazioni Popolari per poi presentarle al pubblico il 25 agosto, nel corso della giornata finale in cui si intratterranno anche in un talk con il curatore presso l’ex Convento di Sant’Antonio (Civitaretenga).




IL POMODORO A PERA D’ABRUZZO SALE IN CATTEDRA

A Mosciano la decima edizione della manifestazione Un pomodoro per la tua salute

Mosciano Sant’Angelo, 18 agosto 2024. Si terrà a Mosciano Sant’Angelo la decima edizione di Un pomodoro per la tua salute la manifestazione dedicata al pomodoro a pera d’Abruzzo, oggi, domenica 18 agosto, dalle ore 17 presso i locali del Centro Anziani “Giancarlo e Geo” in via Anfiteatro (ingresso libero).

Sono stati invitati a intervenire l’assessore all’agricoltura Ernesto Nobile, il giornalista Lino Nazionale e il presidente del circolo Anziani Pasquale Valle per gli onori di casa.

“Il progetto – ha spiegato Silvio Pirozzi, segretario generale del Circolo e tra gli ideatori della manifestazione – è nato all’interno di un programma generale del Circolo teso a mantenere in vita la specificità del territorio attraverso il ricorso e l’esperienza dell’anziano. La finalità dell’iniziativa è quella di sostenere un progetto di recupero e di valorizzazione del pomodoro “Pera d’Abruzzo” come prodotto caratteristico del territorio con la finalità di uso più frequente nella tavola delle nostre famiglie e nella ristorazione tipica locale”. “Il territorio del Comune di Mosciano – ha aggiunto Pirozzi in occasione del preparativi del convegno – si presta molto bene a tale scopo perché la sua zona a valle è già ricca di ortaggi senza trascurare gli orti familiari in collina”.

Il convegno sarà anticipato da un originale concorso Peso a vista di un pomodoro durante il quale i partecipanti potranno divertirsi ad indovinare il peso di un pomodoro utilizzando solo la vista e il tatto. Alle 19 la giornata di studi si concluderà con una esperienza di analisi sensoriale del pomodoro con degustazioni e un assaggio.




EST’ARTE MAGLIANESE 24

Di imperdibili appuntamenti della rassegna i concerti 2024

Magliano dei Marsi, 18 agosto 2024. L’Est’ARTE Maglianese 24 ci regala tre giorni di imperdibili appuntamenti della rassegna “i concerti 2024”, promossi dall’associazione il Fabbro Armonioso e sponsorizzati dall’amministrazione comunale di Magliano Dei Marsi, concerti di chitarra presso la chiesa di Santa Maria Di Loreto, alle ore 21:30.

Nei tre appuntamenti della rassegna “I Concerti 2024” c’è una presenza preponderante di brani di autori spagnoli o legati alla cultura spagnola. Del resto, il legame della chitarra con la penisola iberica è di antichissime origini sia per quanto riguarda la letteratura che per l’organologia dello strumento.

Emblematico è il primo brano in programma dell’intera rassegna ovvero le Variazioni op.15a (pubblicate nel 1822 a Parigi con il titolo Les Folies d’Espagne, variées, et un Menuet) sul tema tardorinascimetale di origine portoghese della “follia”, divenuto poi celebre grazie al suo impiego da parte di Frescobaldi, Corelli, Couperin, Vivaldi, Scarlatti, Haendel, Bach, Rachmaninov e numerosi altri compositori.

Gli appuntamenti in programma:

– lunedì 19 agosto ore 21.30  Magliano De’ Marsi Chiesa di Santa Maria di Loreto  Davide Prina  chitarra

– martedì 20 agosto ore 21.30  Magliano De’ Marsi  Chiesa di Santa Maria di Loreto Francesco Colabufalo  Lorenzo Di Muzio  chitarre

– mercoledì 21 agosto ore 21.30   Magliano De’ Marsi  Chiesa di Santa Maria di Loreto Victoria Vasquez Jurado  mezzosoprano  Saverio Fogliaro  chitarra

Nei tre appuntamenti della rassegna “I Concerti 2024” c’è una presenza preponderante di brani di autori spagnoli o legati alla cultura spagnola. Del resto, il legame della chitarra con la penisola iberica è di antichissime origini sia per quanto riguarda la letteratura che per l’organologia dello strumento. Il catalano Fernando Sor è, insieme al pugliese Mauro Giuliani, il principale esponente del classicismo e, al pari del collega italiano, un autore imprescindibile per la moderna tecnica. Emblematico è il primo brano in programma dell’intera rassegna ovvero le Variazioni op.quindicesima (pubblicate nel 1822 a Parigi con il titolo Les Folies d’Espagne, variées, et un Menuet) sul tema tardorinascimetale di origine portoghese della “follia”, divenuto poi celebre grazie al suo impiego da parte di Frescobaldi, Corelli, Couperin, Vivaldi, Scarlatti, Haendel, Bach, Rachmaninov e numerosi altri compositori. La Fantasia op.16 (pubblicata a Parigi nel 1823 con il titolo Cinquième Fantaisie por la Guitare avec des Variations sur l’Air de Paisiello Nel cor più non mi sento) utilizza un altro tema molto in voga all’epoca (Beethoven realizzò sei variazioni per pianoforte) contenuto nell’opera “La Molinara”, del tarantino Giovanni Paisiello, rappresentata a Vienna nel 1790. La Fantasia op.54 è una delle principali opere per duo di chitarre ed è suddivisa in tre movimenti collegati; introduzione, tema con due variazioni e allegro Dans le genre Espanol come specifica l’autore. Gli altri compositori spagnoli presenti nel programma sono tutti del Novecento. Si va dal sivigliano Joaquin Turina che nella Sonata op.61 utilizza il folklore spagnolo in chiave impressionista, al madrileno Federico Moreno Torroba la cui Burgalesa è un raffinato tributo alla città di Burgos, a Eduardo Sainz de la Maza fratello del più famoso Regino a cui dedica Campanas del Alba, al valenciano Vicente Asencio che con il Tango de la casada infiel rende omaggio al poeta Federico Garcia Lorca. Le Siete canciones populares españolas di Manuel De Falla, il più importante compositore spagnolo, sono ispirate al “cante jondo” andaluso e sono state trascritte per chitarra dall’originale pianistico, così come La maja de Goya di Enrique Granados, dal chitarrista Miguel Llobet. Gli unici brani extraspagnoli della rassegna sono il Preludio, Fuga e Allegro BWV998 composto da Johann Sebastian Bach per il liuto, la Catedral opera nella quale il paraguayano Agustìn Barrios rappresenta le impressioni avute nella visita alla cattedrale San Josè di Montevideo e la Sonata op.47 di Alberto Ginastera che, in virtù della forte connotazione idiomatica, si è guadagnata una posizione di rilievo nell’ambito del repertorio chitarristico contemporaneo. Il fiorentino Mario Castelnuovo Tedesco è presente in tutti e tre i concerti con opere influenzate, in modi diversi, dalla cultura spagnola: nei Caprichos de Goya op.195 dalle incisioni del grande pittore Francisco Goya, nella Sonatina Canonica op.196 per l’utilizzo nel terzo movimento di una delle danze più tipiche (il “fandango”) e in “Platero y yo” op. 190 dalla raccolta di poesie del premio Nobel Juan Ramón Jiménez.




DI UN’ALTRA VOCE SARÀ LA PAURA

Pubblicato l’ultimo libro di Yuleisy Cruz Lezcano

Marzabotto, 18 agosto 2024. È un libro di raccolta poetica, pensata per dare voce alle donne vittime di violenza. Tale raccolta è stata proposta al Premio Strega poesie 2024, è stata selezionata per presentarla nel Salone del libro di Torino. Presentata nella TV di Stato della Repubblica di San Marino, in Radio Pop Napoli, in Radio Nord Borealis, in Tele Granducato della Toscana; l’autrice sarà ospite del programma televisivo Street Talk di Andrea Villani, dove ci sarà la presenza di Carlo Lucarelli.

Nonostante il libro sia uscito solo a febbraio sta avendo dei riscontri positivi tra lettori e critici letterari, sono uscite delle recensioni sul Corriere Romagna, sul giornale La nuova Ferrara, alcune stazioni radio e diversi blogs e il giornale letterario del Premio Nabokov.

Il libro sarà presentato all’Ambasciata cubana a Roma a settembre.

Yuleisy Cruz Lezcano nata a Cuba, vive a Marzabotto, Bologna. Lavora nella sanità pubblica, laureata in scienze biologiche e ha ottenuto una seconda laurea magistrale in scienze infermieristiche e ostetricia, titoli ottenuti presso l’Università di Bologna. Ha pubblicato numerosi libri a seguito di riconoscimenti e premi in concorsi.

Si occupa di traduzioni in spagnolo, facendo conoscere poeti italiani in diverse riviste della Spagna e del Sudamerica  e, in modo reciproco, facendo conoscere poeti sudamericani e spagnoli in Italia. Collabora con blogs letterari italiani, di America Latina, Spagna e con il giornale letterario del Premio Nabokov.

La sua poesia italiana è stata tradotta in francese, spagnolo, portoghese, inglese, albanese. Il suo ultimo libro “Di un’altra voce sarà la paura” è stato selezionato dalla sua casa editrice per presentarlo al Premio Strega di poesie, è stato selezionato per presentarlo al Salone Internazionale del Libro di Torino edizione 2024, è stato presentato nella Televisione di Stato della Repubblica di San Marino e in Tele Granducato della Toscana, sarà presentato con l’associazione Artinte di Barletta, Trani, Puglia ad agosto, sará ospite del Festival del Borgo antico di Bisceglie, Puglia e della trasmissione televisiva Street Talk di Andrea Villani, che viene trasmesse in 22 reti televisive in tutta Italia, è stato recensito dal Corriere Romagna e dal giornale La Nuova Ferrara. In questo anno ha partecipato al Festival di Venezia La Palabra en el Mundo e presenterà il libro Di un’altra voce sarà la paura all’ambasciata cubana a Roma il 6 settembre alle 18.

Il suo libro in spagnolo/portoghese Doble acento para un naufragio ha ricevuto il premio Ginevra del prestigioso Premio svizzero – italiano Switzerland literary Prize 2024.

I suoi componimenti poetici sono stati selezionati dall’Università di Roma per il progetto LATILMA dal quale nascerà sia una mappatura dei poeti latinoamericani in Italia, sia una bellissima antologia e diffusione. Da tale progetto nasceranno diversi eventi con l’università di Roma.

Pubblicazioni:

Di un’altra voce sarà la paura, Leonida Edizioni, 2024

Doble acento para un naufragio, bilingue spagnolo/portoghese, Edições Fantasma, 2023.

L’infanzia dell’erba, Melville Edizioni, 2021.

Demamah: il signore del deserto, bilingue italiano/spagnolo, Monetti Editore, 2019.

Inventario delle cose perdute, Leonida Edizioni, 2018.

Tristano e Isotta. La storia si ripete, SwanBook Edizioni, 2018.

Fotogrammi di confine, Casa editrice Laura Capone, 2017.

Soffio di anime erranti, Prospettiva Editrice, 2017.

Frammenti di sole e nebbia sull’Appennino, Leonida Edizioni, 2016.

Credibili incertezze, Leonida Edizioni, 2016.

Due amanti noi, FusibiliaLibri, 2015.

Piccoli fermioni d’amore, Libreria Editrice Urso, 2015.

Sensi da sfogliare, Leonida Edizioni, 2014.

Tracce di semi sonori con i colori della vita, Centro Studi Tindari Patti, 2014.

Cuori Attorno a una favola, Apollo Edizioni, 2014.

Vita su un ponte di legno, Edizioni Montag, 2014.

Diario di una ipocrita, Libreria Editrice Urso, 2014.

Fra distruzione e rinascita: la vita, Leonida Edizioni, 2014.

Pensieri trasognati per un sogno, Centro Studi Tindari Patti, 2013.

2023

Ottobre Menzione di merito nel Premio Internazionale Nosside.

Ottobre Partecipazione come relatrice al convegno Poesia e migrazione a Padova.

Segnalazione di merito al Premio Letterario Internazionale Il Convivio.

Partecipazione al Festival Sudamericana, San Ginesio 2023 (MC).

Ad agosto partecipa al Festival Xenia Book Fair di Reggio Calabria, edizione 2023.

A Giugno 2023 regista e partecipante, insieme ad Antonello Nave e l’associazione Altroteatro di Firenze, in una performance poetica- teatrale, con musica e canto dal titolo “Intrecci: la fatica e il canto” durante l’inaugurazione del Museo Nazionale della Paglia al Comune di Signa

Giugno Partecipazione al Festival Poesia e filosofia, organizzato dalla rivista taller Igitur del Messico.

Ad aprile protagonista, insieme al pittore Alessandro Fioraso, di una mostra poetico- pittorica nella Sala degli Affreschi al Comune di Signa dal titolo “Il dipinto si fa poesia”.

Ad aprile Partecipazione al Festival Internazionale itinerante la Estación del arte, con sede a Madrid

Gran Premio della giuria al Premio Ossi di seppia

Menzione d’onore nel Concorso Lo que mis lágrimas han callado, organizzato in Messico, contro la violenza alle donne.

Collabora con diverse riviste letterarie spagnole e dell’America Latina, dove pubblica articoli propri e traduzioni di autori italiani, per divulgare e fare conoscere la poesia italiana all’estero.

Giurata del Premio letterario Nabokov e del premio Napoli Cultural Classic, giurata del Premio Letterario Artebellariva.

Membro d’onore del Festival della poesia di Tozeur, Tunisia.

Collabora con il giornale Letterario del premio Nabokov con proprie pubblicazioni e traduzioni di poeti latinoamericani e spagnoli.

È fra gli invitati del Festival Veracruz ciudad de poetas, che si terrà a Barcellona.

Poeta relatrice del Festival Xenia Book Fair di Reggio Calabria, edizione 2023.

Poeta partecipante al Festival Sudamericana 2023-San Ginesio e l’Arte (MC).

Invitata come poetessa cubana al Festival Internazionale “Veracruz ciudad de los poetas” che si terrà a Barcellona.