IL VERO SIGNIFICATO DELLA VACANZA
Un tempo di silenzio, preghiera e riflessione
di fra Emiliano Antenucci
(Rettore del santuario della Madonna del Silenzio ad Avezzano)
FamigliaCristiana.it 22 agosto 2024. Questa parola richiama l’essere liberi dalle pressioni quotidiane, ma in una società frenetica, il riposo autentico è spesso trascurato. questo periodo estivo dovrebbe essere dedicato al silenzio, alla meditazione, alla preghiera e alla connessione con la natura e le persone care. scopri come vivere le vacanze in maniera cristiana, ritrovando il senso profondo del riposo e della riflessione, e imparando a vedere la bellezza nella vita e nel prossimo
La parola “vacanza” deriva dal latino vacans, che significa essere liberi, dal lavoro, dal rumore, dalla routine quotidiana e da tutto ciò che ci dà pensiero e preoccupazione. Significa fare un po’ di silenzio, essere spensierati, ricaricarsi e fermarsi per fare un bilancio e un rilancio della propria vita. Dobbiamo recuperare il vero senso del riposo, in una società fondata sulla velocità e sullo stress. Dio il settimo giorno si riposa e noi cosa facciamo? La domenica, giorno del Signore, alle volte è dedicata allo shopping compulsivo, al lavoro e a tutto ciò che non ci ricorda di santificare le feste anche con il riposo del corpo e della mente. L’estate è un tempo di vacanza da dedicare alla preghiera, alle passeggiate in mezzo alla natura, alla lettura di un buon libro, all’ascolto di bella musica; un tempo da dedicare di più alla famiglia e agli amici.
C’è una canzone di Jovanotti che dice: «Sento il mare dentro a una conchiglia estate l’eternità è un battito di ciglia», cioè avviene come una dilatazione del tempo, in mare o in montagna, è un tempo di meditazione sulla bellezza della vita. Come possiamo vivere il tempo delle vacanze in maniera cristiana?
1) Dedicando un tempo al silenzio per ascoltare la voce del Signore dentro di noi.
2) Prendere un foglio di carta per fare una verifica delle cose fatte durante l’anno sociale e annotare progetti per il futuro.
3) Leggere bei libri, ascoltare musica, fare passeggiate al mare, in montagna o per i boschi, visitare mostre e musei d’arte.
4) Incontrare amici, senza sparlare degli altri, ma facendo dei bei progetti insieme per Dio e per gli altri. Madre Teresa di Calcutta quando incontrava una persona, gli chiedeva: «Cosa possiamo fare di bello per gli altri?».
5) Dedicare del tempo alla preghiera, alla meditazione cristiana e alla riflessione personale.
L’estate, come diceva don Bosco, è anche «la vendemmia del diavolo», un tempo in cui si può essere più esposti a tentazioni e peccati. Bisogna essere vigilanti, usando il tempo come dono di Dio. Lo psichiatra Vittorino Andreoli scrive: «Osservando il mondo, così rumoroso, inquieto, e così folle, mi viene voglia di silenzio, e di guardare ai monaci, che sono scappati dal mondo per capire il mondo». Il tempo delle vacanze è un tempo per fare silenzio, come canta in C’è tempo Ivano Fossati: dopo il silenzio viene l’esigenza di raccontare le meraviglie che il Signore ha fatto. Troppe lamentele, troppi pettegolezzi anche nella Chiesa, ma bisogna educare lo sguardo per vedere tutto il bello che c’è in ogni persona e in ogni situazione che viviamo. Non è vero che non c’è tempo, il tempo c’è, ecco perché Madre Teresa scrisse: «Trova il tempo di pensare, trova il tempo di pregare, trova il tempo di ridere. È la fonte del potere, è il più grande potere sulla terra, è la musica dell’anima. Trova il tempo per giocare, trova il tempo per amare ed essere amato, trova il tempo di dare. È il segreto dell’eterna giovinezza (…). Trova il tempo di fare la carità. È la chiave del paradiso».