IL VIAGGIO PER RITROVARE SÉ STESSI

Mostra di pittura contemporanea e presentazione del libro From poison to home

SaveSoil.org.com, 26 agosto 2024. Sarà la suggestiva cornice di Palazzo Furii ad ospitare il prossimo evento del ciclo Dialoghi erranti della Pro Loco di Casalbordino, ultimo incontro del ciclo di quest’estate che ha registrato plauso, consenso e grande partecipazione ad ogni serata. Appuntamento martedì 27 agosto alle ore 21.

Il viaggio per ritrovare sé stessi è il titolo dell’incontro in cui, dopo i saluti istituzionali del sindaco Filippo Marinucci e l’introduzione del presidente della Pro Loco Andrea D’Aurizio, ci sarà  la presentazione del libro From poison to home con l’autrice Paola Righi e sarà possibile visitare la mostra di pittura contemporanea di opere della stessa Paola Righi.

Ingresso libero con rinfresco finale, durante l’evento sarà possibile tesserarsi alla Pro Loco.

«Si può dire che l’intera raccolta ha proprio nello scandaglio della psiche umana il suo punto centrale: l’emozione che ogni persona, infatti, prova nel profondo, quella più vera e onesta, cerca una voce, un modo per liberarsi dalle catene che la imprigionano alla ricerca di quella leggerezza che non è superficialità, ma essenza di vita» si legge nella prefazione di Pamela Michelis.

Pro Loco di Casalbordino




IL LEGAME TRA LA SALUTE UMANA E LA SALUTE DEL SUOLO

Movimento Salva il Suolo. Una nuova analisi rivela lo stretto legame

SaveSoil.org.com, 26 agosto 2024. Una nuova analisi comprensiva diffusa oggi dal movimento Salva il Suolo rivela le profonde connessioni tra la salute del suolo e il benessere fisico e mentale dell’uomo, sottolineando quanto sia urgente prestare attenzione al degrado del suolo a livello globale.

Il nuovo rapporto evidenzia le modalità dirette e indirette attraverso le quali la salute del suolo influenza vari aspetti della vita umana, tra cui la nutrizione, la salute mentale e la qualità generale della vita.

Salva il Suolo (una campagna di sensibilizzazione e consapevolezza  del movimento Conscious Planet) è sostenuta da UNEP, UNCCD, UNFAO, WFP e IUCN e chiede cambiamenti politici in Italia e nel mondo per garantire la salute del suolo.

In vista della COP29, il movimento chiede che la rigenerazione del suolo sia riconosciuta come una priorità per la salute pubblica.

Principali risultati del rapporto:

Qualità nutrizionale e malnutrizione: L’analisi rivela che un suolo ricco di materia organica porta a una maggiore resa dei raccolti e a una migliore qualità nutrizionale degli alimenti. Lo studio avverte che il continuo declino della salute del suolo contribuisce direttamente alla perdita nutrizionale degli alimenti (il contenuto proteico del grano è diminuito del 23% dal 1955 al 2016). Gli alimenti ricchi di nutrienti supportano anche il microbioma intestinale, che svolge un ruolo cruciale nella regolazione dell’umore, della funzione immunitaria e della salute fisica e mentale generale.

Il degrado del suolo sta quindi accelerando la malnutrizione globale, in particolare la “fame nascosta”, quando la qualità del cibo non soddisfa i requisiti nutrizionali. L’analisi evidenzia che la “fame nascosta” colpisce più del 50% dei bambini sotto i cinque anni e il 66% delle donne a livello globale.

Salute mentale: I terreni sani favoriscono la produzione di alimenti ricchi di nutrienti, essenziali per la salute mentale. Il rapporto sottolinea che la carenza di micronutrienti chiave come la vitamina D, la B12 e gli acidi grassi Omega-3 – spesso causata da una cattiva salute del suolo – è collegata a depressione, ansia e altri disturbi mentali. I risultati sottolineano l’importanza di mantenere un suolo sano per sostenere il benessere mentale attraverso una dieta equilibrata. Il legame tra il nostro bioma intestinale e la produzione di serotonina è ben noto.

Servizi ecosistemici e ambienti di vita: L’analisi sottolinea che i suoli sani sono fondamentali per mantenere aria e acqua pulite e climi stabili, tutti fattori che contribuiscono a migliorare gli ambienti di vita. Il degrado dei suoli porta a generare isole di calore urbane, scarsa qualità dell’aria e maggiore vulnerabilità ai disastri naturali, con un impatto diretto sulla resilienza delle comunità e sulla salute pubblica.

Benessere degli agricoltori: Il rapporto mette in luce la stretta connessione tra la salute del suolo e la salute mentale degli agricoltori, che spesso sono i più direttamente colpiti dal degrado del suolo. Con tassi di suicidio più elevati tra gli agricoltori a livello globale (studi condotti in India, Sri Lanka, Stati Uniti, Canada, Inghilterra e Australia mostrano tassi di suicidio maggiori rispetto alla popolazione generale), l’analisi di Salva il Suolo suggerisce che il miglioramento della salute del suolo può alleviare alcuni degli stress economici e ambientali che contribuiscono a questa crisi.

Chiamata all’azione

Praveena Sridhar, Responsabile Tecnico di Salva il Suolo e principale autore dell’analisi, ha dichiarato: “La salute dei nostri suoli è strettamente legata alla nostra salute fisica e mentale. Ignorare il degrado del suolo non è solo un problema ambientale, ma una minaccia diretta alla salute pubblica globale. La materia organica del suolo è fondamentale per la salute e la vita dei suoli e il suo ripristino deve essere un punto chiave dell’agenda della COP29 e della COP16”.

Il rapporto richiede un’azione immediata e coordinata da parte di governi, agricoltori e comunità di tutto il mondo per implementare pratiche di gestione sostenibile del suolo. Queste includono l’aumento della materia organica del suolo fino a un minimo del 3-6%, in base alle condizioni regionali, la riduzione dell’uso di sostanze chimiche e la promozione di un’agricoltura rigenerativa per garantire che i suoli rimangano fertili e favorevoli alla salute umana.

Rivolgendosi a Salva il Suolo, la dottoressa Uma Naidoo, psichiatra nutrizionista presso la facoltà di medicina di Harvard, ha dichiarato: “La biodiversità del suolo ha davvero un impatto sulla biodiversità del microbioma intestinale e la salute del microbioma è scientificamente correlata a cambiamenti salutari nel corpo e nel cervello. Prestare attenzione sugli alimenti che si mangiano può avere un impatto reale”.

https://consciousplanet.org/en/save-soil



LA SANITÀ COME BENE COMUNE ha bisogno del pubblico, del privato e del civile

PoliticaInsieme.com, 26 agosto 2024. Occorre un cambio di paradigma nella governance della sanità, a partire dalla sussidiarietà circolare che mette insieme il pubblico, il privato e il civile. Il Terzo settore? Fintanto che lo chiameremo “Terzo”, a questi soggetti al massimo arriveranno ogni tanto delle medaglie di riconoscimento del tipo “siete bravi ragazzi”

Un ragionamento a tutto tondo con affondo finale, quello che Stefano Zamagni, professore di Economia politica nell’Università di Bologna e presidente della Pontificia accademia delle scienze sociali-Pas, ha fatto dal palco del Meeting di Rimini, in questa edizione 2024 che va alla “ricerca dell’essenziale”.

Seduto nel panel “Diritto alla salute e carità” e ascoltati gli interventi di Sergio Daniotti, presidente di Banco farmaceutico, di Giorgio Bordin, presidente di Medicina e persona, di Domenico Giani, presidente della Confederazione nazionale delle Misericordie d’Italia e di Luca Pesenti, professore di Sociologia all’Università cattolica del Sacro cuore e coordinatore dell’Osservatorio sulla povertà sanitaria di Banco farmaceutico, Zamagni tira dritto verso un postulato fondamentale: nel ragionamento sulla salute e sulla sanità non si può prescindere da una differenza e da un passaggio storico.

La differenza è quella tra due termini: valetudo e salus, salute in senso fisico il primo, salvezza del corpo e dell’anima il secondo.

Il passaggio storico – che secondo Zamagni noi ancora dovremmo fare – parte da Cartesio e si ferma su una distinzione che ci stiamo portando avanti da secoli: quella tra cura della malattia e cura dell’ammalato ovvero la medicina umanistica. «Il problema oggi è come fare per raccogliere e per vincere la sfida per abbandonare il modello cartesiano e andare verso la medicina umanistica. A questa sfida sono chiamati tutti», ha detto stentoreo Zamagni.

La salute è un “bene comune”, quindi né pubblico né privato: la governance della salute deve essere di tipo “comunitario”.

Ma con una precisazione fondamentale: «Che la salute sia finalmente considerata e tutelata come “bene comune”, definizione che l’Organizzazione mondiale della sanità ha dato nel 2008 ma di cui nessuno parla mai. Questa è la delinquenza: che non si parla mai delle cose quando sono vere», dice Zamagni mentre ad una sala attonita. E dunque se la salute è un “bene comune”, vuol dire che non è né un bene pubblico né un bene privato e quindi per Zamagni «Le regole di governance della sanità non possono essere né solo di tipo pubblicistico né solo di tipo privatistico, ma ci deve essere un modello di governance di tipo comunitario».

I cinque fattori della salute

Il primo è certamente la sanità. Ma non solo. La nostra salute, dice Zamagni, dipende anche da altri quattro fattori: gli stili di vita, le condizioni di lavoro, l’ambiente naturale e, infine, la strutturazione sociale dentro la quale il fattore decisivo è la famiglia.

Questo per Zamagni è il passo decisivo: «Nessuno dice mai perché se noi carichiamo la salute solo sulla sanità non ci sarà mai niente da fare e continueremo a spendere sempre di più e le condizioni di vita peggioreranno sempre di più».

E qui il richiamo all’articolo 32 della Costituzione che non parla solo di “sanità” ma di tutela della “salute” e agli anni novanta del secolo scorso che hanno segnato un cambiamento di asset della sanità nazionale trasformata, in due decreti legislativi, in “aziende” sanitarie: «Nono è solo il cambiamento di un nome ma di “filosofia” di fondo: viene messo al centro il criterio dell’efficienza, dell’azienda. L’organizzazione sanitaria deve essere pensata in modo da minimizzare i costi di produzione dei servizi». Si chiama “efficienza”, ma quella richiamata da Zamagni e che parte dall’economista Vilfredo Pareto ha tutt’altra accezione rispetto alla deriva che essa ha poi preso nel settore sanitario, cioè taglio indiscriminato di servizi: «Si tratta di un errore teoretico: io posso applicare questo criterio se devo produrre i bulloni, ma non posso minimizzare i costi quando in gioco c’è la salute della persona», ha detto.

Altro punto dolente: per Zamagni è il modello tayloristico impiantato dentro ai nostri ospedali, col risultato della non flessibilità, della non scalabilità, la non modularità. Il Covid ce lo ha insegnato.

La ricetta? Quella di una sanità “plurale”, in cui si mettano in interazione fra di loro pubblico privato e civile, cioè il modello cosiddetto tripolare di ordine sociale pubblico-privato-civile: «Voi mi direte “perché non dici il Terzo settore”? Perché a me non piace! Il Terzo settore non l’abbiamo inventato noi, è stato inventato in America nel 1973, ma lì è ovvio che si chiami così perché viene dopo lo Stato e dopo il Mercato e arriva come una “croce rossa sociale” che aiuta. L’Italia invece ha inventato 850 anni fa quegli enti che si chiamano Organizzazioni a movente ideale-Omi. Quindi “terzo settore” non appartiene alla nostra radice, noi siamo legati alla “società civile”, ecco perché dobbiamo parlare di “settore civile” e non di terzo settore», sottolinea Zamagni.

Lo sforzo da fare è dunque di mettere in interazione il settore pubblico, il settore privato e il settore civile o, come ormai lo chiamiamo, il “Terzo settore”: «Però fintanto che lo chiameremo “Terzo” settore, a questi soggetti al massimo arriveranno ogni tanto delle medaglie di riconoscimento del tipo “siete bravi ragazzi”, invece mettere in interazione di questi tre vertici vuol dire prendere in considerazione il principio di “sussidiarietà circolare” in cui i tre ambiti pubblico-privato-civile devono interagire fra di loro perché si possa attuare la co-programmazione e poi la co-progettazione, come finalmente ha stabilito anche la sentenza 131/2020 della Corte costituzionale. Finalmente attorno al tavolo siedono il pubblico, il privato e il civile e si decidono le priorità e gli obiettivi utili da raggiungere, poi avviene la co-progettazione che vuol dire scrivere i progetti per attuare quanto è stato co-programmato. Con la sussidiarietà orizzontale, invece, al massimo si ottiene la co-progettazione che già qualcosa, ma non basta in un ambito come la sanità perché a decidere sui nostri bisogni sanitari non può essere soltanto un soggetto pubblico.

I bisogni in ambito sanitario li conoscono meglio i volontari, le associazioni di volontariato, le cooperative sociali che stanno in mezzo alla gente, sentono quello di cui c’è bisogno. Può decidere le priorità chi sta chiuso in un ufficio e sta in mezzo alla burocrazia?», chiarisce a tutti Zamagni

Gabriella Debora Giorgione

Pubblicato su www.vita.it




IMPORTANTE VITTORIA

Asl2 Lanciano-Vasto-Chieti condannata al pagamento del tempo vestizione e spese processuali

Pescara, 26 agosto 2024. Finalmente giunge al capolinea la vicenda giudiziaria iniziata nel 2021, in cui hanno fortemente creduto gli operatori sanitari iscritti all’Unione Sindacale di Base.

Si tratta di un’altra importante vittoria della nostra organizzazione sindacale, impegnata in una battaglia legale significativa riguardante la questione del tempo di vestizione degli operatori sanitari. La vicenda si inserisce in un contesto più ampio di lotte sindacali per il riconoscimento del tempo impiegato dai lavoratori per vestirsi e svestirsi come parte integrante del loro orario di lavoro e quindi come tempo retribuito.

USB ha sostenuto per anni (anche con altre vittoriose azioni legali) che il tempo necessario per indossare le divise e i dispositivi di protezione individuale (DPI) è un obbligo legato all’esecuzione delle mansioni lavorative e a ragioni di igiene e sicurezza sul lavoro e, pertanto, deve essere riconosciuto come parte dell’orario di lavoro. Riconoscere il tempo di vestizione come orario di lavoro significa non solo un aumento della retribuzione per i lavoratori sanitari, ma anche un rispetto maggiore per il loro tempo e le loro condizioni lavorative, soprattutto in un periodo di forte pressione sul sistema sanitario.

La battaglia legale della USB ha portato a una sentenza definitiva favorevole che riconosce questo diritto, risultato che avvantaggia tutti gli operatori sanitari dell’azienda e rafforza la posizione di  USB come sindacato impegnato nella tutela dei diritti dei lavoratori del settore sanitario.

Il Tribunale della Corte di Appello dell’Aquila, Sezione Lavoro, presieduta dal dott. Fabrizio Riga, con sentenza n. 456/2023 ha condannato definitivamente la ASL2 Abruzzo ed ha riconosciuto ai circa 50 ricorrenti, il diritto ad essere retribuiti per i tempi di vestizione, svestizione e passaggio di consegne per un totale di 10-15 min a seconda della mansione, per ogni singolo turno dal 01/01/2016 al 31/12/2018 per un totale di circa 1300 euro a testa, già corrisposti con il cedolino di agosto. Il procedimento instaurato davanti al tribunale del lavoro di Chieti nel 2021 per il tramite del legale Dott. Enrico Raimondi, dopo la sconfitta in primo grado, ha trovato il giusto riconoscimento nel secondo grado di giudizio.

I lavoratori e USB hanno dimostrato che non bisogna fermarsi al primo ostacolo, ma bisogna lottare con caparbietà fino a vedersi riconosciuti i diritti a lungo calpestati.

RSU USB ASL2 Abruzzo Lanciano-Vasto-Chieti

USB Pubblico Impiego – Federazione Abruzzo e Molise




AUTONOMIA DIFFERENZIATA Raccolta firme referendum abrogativo

Domenica primo settembre banchetto in piazza a Sant’Egidio alla Vibrata

S. Egidio alla Vibrata, 26 agosto 2024. Domenica mattina primo settembre, nello spazio antistante la Chiesa Del Sacro Cuore in Piazza Umberto Primo, i rappresentanti locali del PD e di Italia Viva saranno presenti con un banchetto, dalle 9 alle 13, per la raccolta delle firme per il referendum abrogativo della legge sull’autonomia differenziata.

“Invitiamo le cittadine ed i cittadini santegidiesi a sostenere la compagna contro l’autonomia differenziata per abrogare la Legge Calderoli fermandosi domenica mattina al nostro banchetto e apponendo la propria firma al quesito referendario per dire Si all’Italia Unità Libera e Giusta” – dichiarano Alfonsi e Zunica rispettivamente coordinatrice locale del PD e Vicepresidente provinciale di Italia Viva.

Dall’autonomia differenziata 3,8 miliardi in meno ogni anno per la spesa pubblica abruzzese, queste le proiezioni di Ali (Autonomie locali italiane), una enormità che metterebbe in ginocchio comuni, servizi sanitari, scolastici, socioassistenziali, di trasporto e molte altre voci.

Conseguenze drammatiche, quindi, per il nostro Paese nel quale aumenteranno i divari territoriali, con un pericoloso allargamento della forbice delle disuguaglianze sociali.

“Impediamo con forza e determinazione che tutto questo si realizzi, vi aspettiamo domenica mattina in Piazza Umberto Primo.” – concludono Alfonsi e Zunica.




MARSICALAND il «Festival Diffuso dell’Agroalimentare»

Un grande evento-vetrina che si terrà nei giorni 6-7-8 settembre

Avezzano, 26 agosto 2024.  «Marsicaland – Festival Diffuso dell’Agroalimentare» nasce da un progetto proposto dalle principali associazioni di categoria di Avezzano e della Marsica, per dotare il territorio di un evento-vetrina capace di perseguire obiettivi utili allo sviluppo sostenibile e integrato dell’intero comprensorio.

La manifestazione si prefigge di raggiungere principalmente due risultati: il primo consiste nel promuovere e valorizzare il comparto agroalimentare collegandolo anche a una destinazione in chiave turistico-ricettiva; il secondo intende dotare le comunità di Avezzano, del Fucino e dell’intera Marsica di un importante avvenimento pubblico in grado di avviare un processo di accrescimento del senso di appartenenza e di intensificazione dell’identità territoriale.

Il programma del «Festival Diffuso dell’Agroalimentare» prevede il “Mercato diretto della terra e delle tipicità alimentari”, insieme a convegni, workshop, cooking show, degustazioni, parate in costume e spettacoli musicali. Il concerto di chiusura, previsto per le ore 18.30 di domenica 8 settembre, vedrà esibirsi, in Piazza Risorgimento ad Avezzano, «Il Tratturo», il quartetto di musica etnica abruzzese-molisana che vanta oltre 1800 concerti in tutte le regioni d’Italia, in molti Paesi europei e nelle due Americhe.

Il Festival di Avezzano è stato reso possibile grazie ai finanziamenti e ai contributi di Regione Abruzzo, Provincia dell’Aquila, Comune di Avezzano, Arap Abruzzo, Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale Leader, Psr 2014-2020, Gal Marsica, Confcommercio, Confartigianato, Confindustria, Ance L’Aquila, Confederazione italiana agricoltori, Istituto Argoli, Cna, IIS A. Serpieri, Consorzio patto territoriale Marsica, Consorzio di tutela IGP patata del Fucino.