DI QUA O DI LÀ DI UNA LINEA FERMA (3): I MIGRANTI

di Giancarlo Infante

PoliticaInsieme.com 29 agosto 2024. Continuando con la riflessione su ciò che richiede oggi delle scelte, e a maggior ragione, per quanto ci riguarda, alla luce di quello che abbiamo definito il “tirare per la giacchetta il voto cattolico” , come dimenticare la questione dei migranti?

E proprio su essa è intervenuto ancora una volta Papa Francesco.

Questione epocale e d’impegnativa soluzione visto che nel mondo parliamo di centinaia di milioni di persone coinvolte. Così, siamo tutti consapevoli del fatto che il punto politico da focalizzare non è tanto quello delle magiche soluzioni pratiche da adottare, bensì dell’atteggiamento da tenere e il dedicarsi, con realismo ed umiltà, a definire una serie di risposte che vengono prima e dopo la questione del salvataggio in mare. Cioè quelle dell’impegno internazionale comune da riuscire a introdurre, dell’accoglienza e dell’integrazione.

Si tratta, quindi, di rivedere tutti i paradigmi di riferimento di natura antropologia, culturale, economici e sociali di riferimento sposati finora. Questo è il vero discrimine politico che aiuta a superare, da un lato, l’irrealistica posizione di chi vuole rispondere con l’impraticabile organizzazione di blocchi navali o di affidarsi solo all’organizzazione di sistemi di detenzione, magari realizzati in paesi terzi; dall’altro, l’altrettanto velleitaria idea di accogliere tutti.

Lo stesso Francesco ha sempre invitato a considerare quanto sia necessario valutare le capacità del paese ospitante che, come nel caso dell’Italia, paga il prezzo di essere il primo cosiddetto d’ingresso. E da qui i numerosi interventi sugli altri europei che finora hanno sortito pochi effetti. Anche perché pure noi non abbiamo esitato a farne oggetto di scambio con altri dossier di rilevanza europea.

Gli interventi dell’attuale Pontefice vengono da lontano. La Chiesa non rimase certo indifferente nei confronti degli importanti fenomeni migratori che interessarono, e coinvolsero, sia in entrata, sia in uscita, l’intera Europa, e dunque anche l’Italia, a partire dalla seconda parte dell’800 e i primi del ‘900. Al punto che si può parlare dell’ elaborazione di un vero e proprio Magistero pontificio sull’emigrazione, come documentato dallo storico Matteo Sanfilippo nel suo “L’emigrazione nei documenti pontifici”.

C’è un tenace e lungo filo rosso che parte da Pio X e giunge fino ai giorni nostri. Passando per quella tappa fondamentale di apertura al mondo, e ai suoi nuovi problemi, costituita dal Concilio vaticano II. Da quel momento, la Chiesa ha assunto un ruolo di sollecitazione su un tema ineludibile cui sono i politici, e i popoli, però, chiamati a trovare le soluzioni più adeguate.

In Italia, c’è chi ritiene che la scelta resti quella di dover rispondere con le vuote risposte del passato, vedi la Bossi Fini, o con la gestione dell’esistente. Ma è invece possibile, guardando anche al nostro deserto demografico e alle nostre esigenze economiche produttive, oltre che  ai doveri morali e storici, che ci vengono dall’essere stato uno dei principali paesi di emigrazione, al punto che si ritiene che un’altra, intera Italia si sia sparsa per il mondo, lavorare per individuare un altro modo di affrontare la questione. Magari senza barattare in Europa il tema migranti con altro… com’è stato fatto finora.




UN MOSAICO AI CADUTI SUL LAVORO

Il 1° settembre l’inaugurazione dell’opera Diffondere bellezza di Gioxe De Micheli

Tornareccio, 29 agosto 2024. Tornareccio dedica un mosaico ai caduti sul lavoro. L’iniziativa, promossa dalla delegazione territoriale di Chieti dell’Anmil (Associazione nazionale lavoratori  mutilati e invalidi del lavoro), dal Comune di Tornareccio e dall’associazione Amici del Mosaico Artistico, si terrà domenica 1° settembre alle ore 18.00. Il paese, duramente colpito negli ultimi anni dalla perdita di giovani vite sul posto di lavoro, vuole ricordare chi ha perso la vita troppo presto ed esprimere vicinanza alle famiglie coinvolte.

Il mosaico che sarà inaugurato domenica è Diffondere bellezza di Gioxe De Micheli, realizzato a partire da un bozzetto in concorso nell’edizione 2023 di Un Mosaico per Tornareccio. L’opera, che sarà posizionata in piazza Fontana, è stata sponsorizzata da EVS elettroforniture s.r.l., che ha voluto dedicare il mosaico a Mattia Finocchio, scomparso prematuramente un anno fa a causa di un incidente sul posto di lavoro.

“Dopo la collocazione delle due opere di Sergio Ceccotti e Gabi Minedi, realizzati  dai bozzetti vincitori del concorso del 2023 – spiemga Elsa Betti, presidente dell’A.M.A. – abbiamo deciso di riservare un momento di riflessione all’inaugurazione dell’ultimo mosaico di quest’anno, con una dedica speciale a Mattia e a tutti coloro che ci hanno lasciato troppo presto. Affinché le loro tracce su questa terra siano ricordate come tracce di bellezza”.

La scelta dell’opera, realizzata dal Gruppo mosaicisti di Marco Santi di Ravenna, è stata proposta da Antonio D’Onofrio, consigliere provinciale Anmil di Chieti, per dare onore ai caduti sul lavoro, con un mosaico dedicato alla bellezza della vita.  Diffondere bellezza anche quando sembra non esserci più la speranza e invitare alla consapevolezza è l’intento dei promotori dell’iniziativa.

L’autore del bozzetto, Gioxe De Micheli, è un’artista milanese del quale hanno scritto critici e poeti, da Raffaele De Grada, Giovanni Testori, Dino Buzzati, Luigi Carluccio, Raffaele Carrieri e Rossana Bossaglia, a Giorgio Seveso, Giovanni Raboni, Elena Pontiggia, Vivian Lamarque, Gianfranco Bruno, Chiara Gatti, Francesca Pensa. Tra le opere di De Micheli spiccano il grande trittico per il Palazzo di Giustizia di Milano, un grande murale per la Fondazione Pinocchio a Collodi e il Polittico della Maternità  nella chiesa romanica di San Biagio a Camaiore (Lu).

Dopo l’inaugurazione e la benedizione del mosaico in piazza Fontana, una Santa Messa sarà celebrata alle 19:00 nel santuario della Madonna del Carmine.

Barbara Del Fallo




STELLE NASCENTI

Venerdì la presentazione del libro di Cristina Brasili

Martinsicuro, 29 agosto 2024. Altro imperdibile appuntamento culturale, nella splendida cornice della Torre Carlo, dove venerdì 30 agosto, dalle ore 21, andrà in scena la presentazione del libro “Stelle Nascenti, la città delle stelle” di Cristina Brasili. L’autrice dialogherà nel corso della serata con la professoressa Maria Elma Grelli, che modererà l’incontro. A deliziare ulteriormente il pubblico con le sue eleganti note, l’arpa della professoressa Sofia Marzetti, docente presso il Conservatorio di Musica “L. D’Annunzio” di Pescara, per una serata colma di bellezza.

L’iniziativa, organizzata dalla consigliera delegata alla Biblioteca e al Patto per la Lettura Valentina Coccia e dalla delegata alla Cultura Giuseppina Camaioni, si inserisce nel solco delle numerose attività svolte nel corso di questo anno per promuovere la lettura: “Ogni nuova pubblicazione – dichiarano – è una finestra in più sul mondo. I libri aprono i nostri orizzonti, ci offrono punti di vista differenti e particolareggiati e gli incontri ad essi dedicati sono preziosi momenti di scambio, di incontro, di crescita, dai quali le persone escono arricchite”.

Stelle nascenti. La città di stelle | Cristina Brasili. All’ombra degli alti palazzi di New York City, due ragazzi con vite apparentemente diverse sono in cerca della loro strada. Il più grande, Ian, ha un buon lavoro e una fantastica fidanzata che ama follemente. L’altro, Ethan, è ancora intrappolato in un passato oscuro che lo porta a condurre una vita solitaria. Molte cose li accomunano, ma non lo sanno ancora: non si sono mai incontrati… fino a quando la visita di uno zio esuberante unirà le loro sorti.

Amore, amicizia, famiglia, intrecceranno i loro fili, mentre nuovi e vecchi sentimenti si incontreranno. L’amore può essere un nuovo punto di partenza? La luce soccomberà o vincerà sull’oscurità del passato?

Primo di una dilogia romance. Una New York imbiancata farà da sfondo all’inizio di un legame che andrà ben oltre quello di sangue. Speranza e seconde possibilità saranno le parole chiave per andare avanti.

BIOGRAFIA

Cristina Brasili, classe 1999, è un’appassionata lettrice e scrittrice, innamorata della fotografia e dell’arte. Con la testa ricca di nuovi immaginari, si diletta nello studio dei social media, della grafica digitale e della post-produzione. Dopo la laurea ottenuta in Scienze della Comunicazione, si è dedicata con ancora più passione alla scrittura, portando a termine il suo primo progetto: “La Città di Stelle”.




OTTIMI DATI DALLA PRIMA RACCOLTA

Le patate del fucino Igp

Celano, 29 agosto 2024. Gli aderenti alla filiera dell’IGP Patata del Fucino, Agral srl, Ampp Soc. Coop. Agr., Antonio Ruggiero S.p.A., F.lli Aureli ss Agr., F.lli Cambise srl Soc. Agr., Covalpa Abruzzo, La Campagnola Soc. coop. Agr., Opoa Marsia, Pizzoli, Torti srl., unitamente alla rappresentanza dei produttori, con i presidenti delle Cooperative Agricole, dopo aver valutato attentamente l’andamento positivo della raccolta in corso di oltre il 90%, delle varietà precoci (Agata, Colomba, ecc…) e l’inizio della raccolta della varietà tardive (Agria, ecc.) con  pezzatura uniforme, hanno deliberato di corrispondere una giusta remunerazione, con  un prezzo minimo in €/kg di 0,50, ai pataticoltori delle Patate del Fucino IGP, certificate alla produzione, franco magazzino dei condizionatori cernite e calibrate.

La Patata del Fucino IGP si conferma essere una garanzia per i consumatori. Di fatto è aumentata la richiesta da parte della grande distribuzione e degli operatori fuori l’Abruzzo per le qualità organolettiche, tra cui l’alto contenuto di fosforo e potassio, caratteristiche date dal luogo di provenienza e riconosciute con la certificazione IGP.

Le aziende agricole, aderenti alla filiera, con una rotazione colturale quadriennale e tecniche innovative nell’utilizzo di nuovi metodi naturali nella difesa fitosanitaria, riescono a ottenere una “produzione a qualità ecosostenibile” esente da attacchi di elateridi e nematodi, come prodotto IGP pataticolo italiano di eccellenza.

Nella riunione, da parte dei confezionatori, con l’intento di valorizzare unitariamente la Patata del Fucino Igp quale primo prodotto IGP pataticolo italiano richiesto dal mercato è stato deciso un adeguamento dei prezzi delle confezioni da immettere sul mercato non inferiori a:

–           Confezione vert-bag da kg. 1,5 a 1,20 euro/kg;

–           Confezione vert-bag da kg. 2,0 e 2,5 a 1,15 euro/kg;

–           Le confezioni in sacco rete da 5 kg a 1,10 euro/kg.

il tutto franco arrivo sovra imballo in cartone compresso.

Consorzio Tutela




G7 A PESCARA

Mostra e performance per accogliere le delegazioni. Il comune chiama a raccolta i musei

Pescara, 29 agosto 2024. Raccontare il patrimonio culturale dell’Abruzzo ai partecipanti al G7, con una esposizione di opere all’interno dell’Aurum accompagnata da una serie di performance ed esibizioni, sempre nell’ex distilleria.

È il progetto su cui sta lavorando il Comune di Pescara che  ieri mattina ha lanciato l’idea dell’esposizione ai rappresentanti dei vari musei della città che hanno accolto l’invito a discutere delle iniziative da realizzare in vista della riunione ministeriale del G7, in programma in città il 23 e 24 ottobre. Il sindaco, con il vicesindaco e assessore alla Cultura, hanno incontrato in sala giunta i rappresentanti del Museo dell’Ottocento, delle Fondazioni Summa, Paparella e Pescarabruzzo, del Museo delle Genti d’Abruzzo e della Direzione regionale Musei Abruzzo, per chiedere di allestire una esposizione temporanea all’interno dell’Aurum per “accogliere” nel segno della bellezza la delegazione del G7.

L’idea del Comune va anche oltre e sarà ampliata anche ad altre realtà impegnate nel campo della cultura, per raccontare l’Abruzzo in maniera composita, attraverso performance di vario genere, mantenendo la mostra come sfondo.

Il tema della riunione del G7 è la cooperazione e noi vogliamo agire all’insegna della cooperazione anche nella preparazione di questo evento, mettendo come prima cosa a frutto le sinergie del sistema museale che è stato già creato in città (Mupe)”, ha detto il sindaco.

“Con la collaborazione preziosa di tutte le realtà che operano a Pescara, è nostra intenzione far conoscere il più possibile il patrimonio culturale locale, a partire dalle opere che si possono ammirare nei musei della città, spostandone alcune all’Aurum per questo grande evento. Sarà creato un percorso nella sala dove si ritroveranno tutti i partecipanti al G7, in modo da aprire una finestra sulla cultura e far conoscere ciò che di bello può essere ammirato a Pescara da chiunque venga qui. Un concentrato, diciamo così, delle opere esposte nei vari musei, diversissimi tra loro. A completare il quadro ci potrebbero essere, ad esempio, delle performance artistiche, per lanciare un messaggio più completo e variegato. Per quanto riguarda l’esposizione, è nostra intenzione – ha concluso Masci – mantenere l’allestimento aperto anche dopo la fine del G7, per mostrarlo a tutti fino a fine anno, per cui lavoreremo anche su questo ulteriore obiettivo, sempre con l’intenzione di promuovere il sistema museale della città, ampliando la collaborazione tra pubblico e privato”.

“La rete che abbiamo già creato a Pescara si rinsalda con una nuova iniziativa che darà un respiro internazionale al sistema museale della nostra città”, ha detto l’assessore Carota. “Far ammirare le opere ai grandi del G7 è un modo per accoglierli nel miglior modo possibile e con alcuni gioielli del nostro patrimonio culturale. Un patrimonio che sarà visibile a tutti, nella sua interezza, durante la Notte dei musei che si terrà a breve, nell’ambito del Festival dannunziano: un momento prezioso per la città e per i turisti e per tutti coloro che non hanno mai varcato la porta dei musei ma sono desiderosi di scoprirne le esposizioni”.




APERTA LA PORTA SANTA

Perdonanza celestiniana: Santa Maria di Collemaggio

L’Aquila, 29 agosto 2024. È stata appena aperta la Porta Santa, al termine del corteo della Bolla e della celebrazione della Santa Messa stazionale, momento centrale della 730esima Perdonanza Celestiniana. La celebrazione liturgica è avvenuta all’interno della Basilica di Santa Maria di Collemaggio ed è stata preceduta dalla lettura della Bolla del Perdono da parte del sindaco dell’Aquila e Presidente del Comitato Perdonanza, Pierluigi Biondi, sul palco antistante Collemaggio. Dopo la lettura della Bolla, l’Arcivescovo Metropolita dell’Aquila, Monsignor Antonio D’Angelo ha letto il capitolo della Bolla di Papa Francesco Spes non confundit per l’indizione del Giubileo 2025, in cui vengono citati la Perdonanza e San Celestino V.

Sono stati 1200 i partecipanti al Corteo della Bolla, di cui 500 in abiti storici, 500 rappresentanti delle istituzioni e autorità civili e 200 in rappresentanza di associazioni e gruppi. 120, tra bambini e ragazzi con età che va dai 4 ai 15 anni, hanno preso parte al corteo storico mentre 60 sono stati i giovani, delle scuole primarie e secondarie di primo grado, che hanno sfilato a seguito del progetto A scuola di Perdonanza.

Un’iniziativa, promossa dal Comitato Perdonanza in collaborazione con il Comune dell’Aquila e l’Ufficio Scolastico Regionale per diffondere alle nuove generazioni la cultura del primo Giubileo della storia nonché la conoscenza della figura di Papa Celestino V all’esito della quale gli studenti hanno realizzato disegni e manufatti esposti nella sede municipale di Palazzo Margherita.

Al rito di apertura ha partecipato la Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Roccella. La Ministra ha rappresentato il governo e scortato, insieme al sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, la Dama del corteo storico recante l’astuccio della Bolla emanata nel 1294 da Papa Celestino V, esposta all’interno della Basilica di Collemaggio.

Presenti anche: Fausta Bergamotto, sottosegretario al Ministero delle Imprese e al Made in Italy; Luigi D’Eramo, sottosegretario di Stato al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste; Lucia Albano, sottosegretario del Ministero dell’Economia e delle Finanze; Gianni Letta.

Dopo la Messa stazionale, ai vespri (come recita la Bolla Papale di Celestino V), la Porta Santa della Basilica è stata aperta dal Cardinale Giuseppe Petrocchi, Arcivescovo emerito dell’Aquila, al quale il sindaco Biondi ha dedicato un discorso di ringraziamento e saluto in vista del suo congedo dopo undici anni di diocesi. Al suo posto Papa Francesco ha nominato nuovo Arcivescovo dell’Aquila mons. Antonio D’Angelo, finora Arcivescovo coadiutore dell’Arcidiocesi. Inoltre, durante il suo discorso, il sindaco ha annunciato che quest’anno il Premio del Perdono va proprio al Cardinale Petrocchi.

“Come ogni anno, la Perdonanza e il corteo della Bolla sono momenti di grandi emozioni, non soltanto perché si attraversa la nostra città ma anche perché si scorta un documento patrimonio del nostro capoluogo e di tutta la comunità dei fedeli – è quanto ha dichiarato il sindaco dell’Aquila e Presidente del Comitato Perdonanza – Il messaggio di Celestino si rinnova ogni anno e la partecipazione sempre così densa di sensazioni ci accompagna nel percorso di avvicinamento alla Basilica di Santa Maria di Collemaggio, funge da ponte verso il grande Giubileo del 2025 a Roma e rafforza il ruolo dell’Aquila come Capitale Italiana della cultura 2026. La scelta dei giovani che quest’anno hanno rappresentato la Dama della Bolla, la Dama della Croce e il Giovin Signore nasce proprio in questa direzione, concentrando l’attenzione non soltanto sul tema del perdono ma anche del dono, di  chi  concede gratuitamente il suo tempo, la sua professionalità in favore degli altri in perfetto stile con il messaggio di papa Celestino” ha concluso il sindaco.




FIRMATARI DI UN GEMELLAGGIO

L’ASD Sci Club Alfedena e la Caritas Ambrosina di Milano hanno firmato per il NOI

Alfedena, 29 agosto 2024. Il vento è la forza che permette ad un aquilone di alzarsi in volo. La volontà è la forza che permette alla solidarietà di manifestarsi e di produrre effetti tangibili.

Difatti, il logo coniato per suggellare la firma del Gemellaggio, siglato il 25 agosto scorso ad Alfedena, fra l’ ASD Sci Club Alfedena e la Caritas Ambrosiana Milano si compone, tra l’altro, di due mani che si ritrovano a “benedire “il nuovo volo di un aquilone.

Trattasi, certamente, di un volo rafforzato e con intenti nuovi quello che, come da scaletta, alle ore 11:00 del 25 agosto, ha preso quota nel Parco Piazza di Alfedena. Al tutto ha introdotto la parola di Sua Eccellenza il Vescovo Michele Fusco sottolineando l’importanza di avere fermezza e costanza nel portare avanti una scelta.

I primi a maturare una scelta non comune, furono i 15 volontari Caritas che, arrivarono nel 1984 ad Alfedena, per prestare soccorso alla popolazione terremotata. Il secondo a scegliere di rinsaldare quel legame fra la popolazione alfedenese e la Caritas Ambrosiana di Milano, attraverso l’introduzione di nuovi e propositivi intenti, preposti al bene per il prossimo, è stato Arturo Como, il presidente dell’ASD Sci Club Alfedena che, per ben 40 anni ha portato acqua al mulino di questo gemellaggio. La scelta ultima, solo per aspetti temporali, l’hanno compiuta i circa 60 firmatari del gemellaggio. Nomi comuni, accanto a nomi importanti tutti a testimoniare che l’impegno per il prossimo non ha colore politico, non si struttura di appartenenze sociali, non conosce età o gerarchie militari.

Perché tutto potesse divenire realtà al Como occorreva la risposta affermativa del direttore Caritas Luciano Gualzetti. Risposta giunta lestamente e convintamente perché, come dichiarato dal Gualzetti “ciò che seppur nato, in un contesto di bisogno datato 1984, è riuscito a mutare in percorsi di speranza, è in linea, quindi, con quanto voluto e costruito quotidianamente dalla Caritas”.

Qualcuno si sarà anche chiesto cosa porta, oltre al ricordo, uno sci club a gemellarsi con un’importante realtà come la Caritas e cosa porta la Caritas a dire sì?

Alquanto, già detto, si aggiunga la volontà di improntare la vita dei giovani, degli atleti dello sci club e delle loro famiglie, all’ascolto, al tendere una mano, all’impegno per un mondo più equo e più solidale. Come per le prestazioni agonistiche, alla solidarietà ci si deve allenare, si deve concorrere con grande volontà e si deve dare il meglio di sé stessi. Anche, in questo hanno trovato congiunzione Arturo Como e Luciano Gualzetti. Entrambi guardano allo sport come volano utile al bene collettivo, in quanto si compone di volontà, tenacia, aspirazione di risultato, passando per il rispetto dei competitor e delle regole.

Fra coloro che hanno risposto: “Si, Arturo Como, ci sarò a firmare”, l’assessore regionale Mario Quaglieri, il presidente CAB Angelo Ciminelli,  la piccola alunna delle scuole elementari di Alfedena preziosa Pulzinelli, il noto pittore Roberto di Jullo, sindaci e rappresentanti delle amministrazioni comunali di Opi, Pescasseroli, Scontrone, Secinaro, Villetta Barrea e Alfedena, i presidenti di tutte le  associazioni alfedenesi, quattro dei volontari intervenuti nel 1984, l’amministratore con delega al terremo dell’epoca, la cittadina più anziana, la turista stabilizzata ed affezionata ad Alfedena, il parroco e il sindaco di Alfedena, il Vescovo Michele Fusco, il Maresciallo di Alfedena, il direttore del Parco Nazionale Abruzzo Lazio  e Molise Luciano Sammarone, la dottoressa del Centro Morrone di Caserta Francesca Doria, il presidente PIVEC L’Aquila e il  responsabile PIVEC Castel di Sangro, il rappresentante Caritas Sulmona, un alpino impegnato nel 1984 nella cucina da campo di Civitella Alfedena.

Testimone dell’operato che, anche gli alpini apportano aiuto e sostegno, nei contesti emergenziali il Maggiore Vincenzo Lazzara del 9° reggimento alpini dell’Aquila. Ad impegnarsi, seppur in collegamento da remoto, la scrittrice e antropologa Anna Rizzo e l’attore e comico Federico Perrotta e tanti, tanti altri.

Insomma, il gemellaggio di tutti perché al tutti ci si deve orientare, con il tutti e il noi si può andare avanti. Questo, d’altronde, recita la parte scritta del simbolo nato per l’occasione.

“TU LA MIA TRACCIA.

  IO LA TUA STRADA.

  NOI.”

I lavori e la conduzione degli stessi sono avvenuti ad opera della scrittrice e poetessa Cesira Donatelli, la quale con, la sentita lettura dei 12 punti che compongono il documento di gemellaggio ha dato il via alla sottoscrizione da parte di tutti. Ogni firmatario è stato scelto e quindi presentato per la sua condotta lavorativa, artistica e sociale. L’individuazione dei sottoscrittori si è mossa seguendo le orme di ognuno in ambito della beneficenza, della solidarietà e del contributo che, quotidianamente erogano in favore del bene del prossimo, tutto questo ha richiesto tempo e dedizione, ma Arturo Como non si è scoraggiato e ha ottenuto un patto di fratellanza pronto a essere aquilone dell’aiuto e del sostegno per molti e ad opera di molti.

Per ultimi hanno firmato Luciano Gualzetti ed Arturo Como, evidente e bellissimo lo stato di emozione di entrambi. Due uomini che non si conoscevano di persona, fino al mattino del 25 agosto, due uomini, però, che da sempre sono accomunati dal desiderio di portare serenità e sorrisi lì dove mancano, ognuno per le proprie possibilità ed ognuno con i propri mezzi.

Ogni intervento è stato toccante e al contempo incoraggiante e propizievole. Come recitato da alcune delle diverse frasi impresse sulle targhe e sulle pergamene consegnate dal Presidente dello Sci Club ai singoli firmatari è necessario ed urgente impegnarsi: – Per il tempo e il talento speso a far sì che, la vita degli altri migliori, sia libera e dignitosa. Per il continuo spendersi affinché il verbo amare e il verbo aiutare vengano coniugati da tutti e per tutti.Per sancire attraverso, l’amore per i territori, il bene degli stessi, la loro crescita e la loro individualità presente e futura. –

Insomma, un lavoro certosino ed artigianale, proprio come le singole targhe, realizzate a mano e in legno, da Arturo Como per ogni sottoscrittore, tutto condotto in una “bottega” che è vita, creazione ed ispirazione per il bello e al bello. La bellezza unita alla gentilezza è la costante garanzia di nuovi inizi e di concreti risultati.

Come ha sottolineato Arturo Como nel suo discorso introduttivo “bisogna intraprendere azioni folli, per raggiungere mete importanti.”

Che la follia sia la madre di mete più fraterne e più solidali.

Al NOI il coraggio della scelta!