CONCLUSA LA 730MA EDIZIONE della Perdonanza Celestiniana

Più di 30mila presenze tra eventi storico-religiosi, spettacoli e concerti sono il primo passo verso il grande Giubileo Roma 2025 e confermano L’Aquila come perfetta Capitale Italiana della Cultura 2026

L’Aquila, 1° settembre 2024. Si è conclusa venerdì sera, 30 agosto, la 730ma edizione della Perdonanza Celestiniana, manifestazione che dal 2019 è stata riconosciuta come Patrimonio Immateriale Culturale dell’Umanità dall’Unesco.

Una edizione con risultati che confermano L’Aquila come un importante polo turistico e culturale. Organizzata e promossa dal Comune dell’Aquila, città nominata Capitale Italiana della Cultura 2026, la manifestazione ha attirato numerosi visitatori, con una presenza significativa di turisti stranieri nel mese di luglio, mentre nelle prime due settimane di agosto si è registrato un ritorno massiccio di turisti italiani, soprattutto famiglie e gruppi organizzati.

“Il successo della 730ma Perdonanza Celestiniana è il risultato di un impegno collettivo e di una visione condivisa che vede nella cultura uno strumento di crescita e sviluppo per L’Aquila e il suo territorio. L’Infopoint della città, attivo e operativo durante tutta la Perdonanza, ha riportato dati incoraggianti che evidenziano come L’Aquila stia diventando una meta sempre più consapevolmente scelta dai visitatori, attratti dalla sua ricca offerta culturale. Il sistema museale, il patrimonio artistico, esempio di un recupero di qualità, e gli eventi culturali, come la rassegna dei Cantieri dell’Immaginario e il variegato cartellone della Perdonanza, hanno contribuito ad aumentare l’appeal della città”, commenta così Ersilia Lancia, Assessore al Turismo, ai Rapporti Internazionali e ai Gemellaggi del Comune dell’Aquila.

“L’offerta turistica dell’Aquila si integra perfettamente con le bellezze naturali circostanti, come il Gran Sasso, i borghi storici e le Grotte di Stiffe, rendendo la città un punto di riferimento per chi cerca una combinazione di cultura, storia e natura. In questo contesto, il titolo di Capitale Italiana della Cultura si è rivelato una scelta strategica vincente, capace di valorizzare ulteriormente il territorio e i suoi eventi culturali. Questa amministrazione è fortemente consapevole del ruolo che tale titolo può avere come volano per il turismo e le imprese locali, e intende continuare a lavorare in questa direzione, coinvolgendo l’intera comunità”, ha concluso l’assessore Lancia.

Non sono stati divulgati ancora i dati definitivi, ma tra celebrazioni storiche e religiose, spettacoli e concerti, la Perdonanza Celestiniana ha affollato le strade del centro dell’Aquila, e anche della periferia, con numeri davvero significativi. Dati ancora da confermare si aggirano intorno alle 30mila presenze. Numeri che fungono da ponte ideale e diretto verso il Giubileo di Roma del 2025, così come ha ribadito il sindaco dell’Aquila e Presidente del Comitato Perdonanza, Pierluigi Biondi: “La 730° Perdonanza celestiniana è il primo passo del cammino verso il Grande Giubileo del 2025 che vedrà protagonista Roma: è un andare finalizzato. I cristiani si sono rimessi in viaggio attraverso percorsi di spiritualità come la nostra Perdonanza, oggi tanto più vivificante nella dimensione di guerra in cui siamo sprofondati per gli equilibri mondiali che le nuove superpotenze economiche e tecnologiche vogliono ridisegnare. In questo scenario va collocata la scelta dei tre personaggi principali della 730° Perdonanza. Sono giovani impegnati nel volontariato, nel servizio per il prossimo. Più di altri sanno cosa significa donare il proprio tempo, le proprie capacità, la propria umanità, avendo tatuato nell’anima – come ognuno di noi – il 6 aprile 2009. Il volontariato è l’infrastruttura solidaristica di ogni itinerario di fede e di ogni evento sacrale. Lo è della Perdonanza e lo sarà del grande Giubileo di Roma, un’opportunità di riconciliazione di portata internazionale che Papa Francesco ha voluto legare al giubileo dell’Aquila aprendo la Porta Santa di Collemaggio in occasione della 728ma edizione”, ha proseguito il sindaco. “Circa la Perdonanza nella Bolla Spes non confundit, Papa Francesco scrive: “Mi piace pensare che un percorso di grazia, animato dalla spiritualità popolare, abbia preceduto l’indizione, nel 1300, del primo Giubileo. Non possiamo infatti dimenticare le varie forme attraverso cui la grazia del perdono si è riversata con abbondanza sul santo Popolo fedele di Dio. Ricordiamo, ad esempio, la grande Perdonanza che San Celestino V volle concedere a quanti si recavano nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio, all’Aquila, nei giorni 28 e 29 agosto 1294, sei anni prima che Papa Bonifacio VIII istituisse l’Anno Santo. La Chiesa già sperimentava, dunque, la grazia giubilare della misericordia”, ha concluso il sindaco Biondi.

Entusiasta anche il direttore artistico della manifestazione, il Maestro Leonardo De Amicis: “Sono profondamente soddisfatto per il grande successo e la straordinaria partecipazione che hanno caratterizzato questa edizione della Perdonanza Celestiniana. Vedere l’evento prendere vita in modo così coinvolgente è stato per me motivo di grande orgoglio e gioia. Concludo questa esperienza con il cuore colmo di gratitudine, mentre L’Aquila si avvicina al traguardo del 2026 come Capitale Italiana della Cultura. È un momento di rinascita e crescita per la nostra città, e sono entusiasta di ciò che ci riserverà il futuro”, ha dichiarato il Maestro De Amicis.




DOMENICA AL MUSEO

Entrata gratuita Domenica 1° settembre per #domenicalmuseo

L’Aquila, 1° settembre 2024. Il Museo Nazionale d’Abruzzo sarà aperto nelle due sedi con il seguente orario:

MuNDA : orario  8:30/19:30. Ultima entrata ore 19:00

Castello Cinquecentesco: il  Mammut  aperto dalle   9:00 alle 19:00 . Ultima entrata ore 18:30

Ai primi 50 visitatori al Bastione est del Castello Cinquecentesco, oggi, domenica 1° settembre, sarà distribuita gratuitamente la speciale cartolina in edizione limita con il bollo realizzati per celebrare il 70mo del ritrovamento del Mammut, che  costituiscono pezzi da collezione.




OMAGGIO A DOMENICO MODUGNO

A 30 anni dalla scomparsa l’Orchestra Sinfonica di Sanremo Diretta dal  M° Giancarlo De Lorenzo, Voce Peppe Voltarelli mercoledì 4 settembre ore 21.30 nel cortile del Complesso Monumentale dell’Annunziata

Sulmona, 1° settembre 2024. La Camerata Musicale Sulmonese, aspettando l’apertura della settantaduesima  stagione, prevista per domenica 27 ottobre, torna con un evento musicale realizzato in collaborazione con il Comune di Sulmona nel suggestivo cortile del Complesso Monumentale  dell’Annunziata, mercoledì 4 settembre alle ore 21.30. Sarà un concerto speciale: Omaggio a Domenico Modugno proposto dall’Orchestra Sinfonica di Sanremo diretta dal M° Giancarlo De Lorenzo. La voce solista è quella di Peppe Voltarelli, cantautore doc, vincitore di tre Targhe Tenco. Interpreterà tredici brani tra i più significativi della carriera di Modugno: da Lazzarella  a Amara terra mia, O ccafè, Lu pisci spada, Tu si na cosa grande, Vecchio frac, L’avventura, La donna riccia, Nel blu dipinto di blu, Musetto, per chiudere con Dio come ti amo e un brano dello stesso Voltarelli  dedicato a Modugno: Cantare.

Il concerto spettacolo, presentato in anteprima al Teatro Ariston di Sanremo, vuole rendere omaggio al cantautore che alla fine degli anni ‘50 cambiò la storia della canzone italiana. La tournée toccherà cinque regioni, con unica data in Abruzzo,  fino ad arrivare in Puglia per concludersi nella piazza di Polignano a Mare intitolata al grande artista. Un omaggio musicale, con i suoi brani più popolari, per l’indimenticabile “Mr. Volare” a 30 anni dalla sua scomparsa avvenuta nell’agosto del 1994. Sul palco un organico di 36 elementi e una voce solista guidati dalla bacchetta del M° Giancarlo De Lorenzo.

Cantautore,  chitarrista, attore e regista, tra i protagonisti della scena musicale  italiana per oltre un trentennio a partire dagli anni ’50, Modugno si consacrò al Festival di Sanremo del 1958 con “Nel blu dipinto di blu” di cui era anche autore. Il brano, grazie al quale oltre oceano fu ribattezzato come Mr Volare, lo rese un’icona dell’italianità,  ambasciatore nel mondo della musica pop italiana.

Talento  poliedrico, considerato uno dei padri della musica leggera e tra i più prolifici artisti italiani, Modugno  ha scritto e inciso circa 230 canzoni, interpretato 45  film per il cinema e  la televisione, recitato in molti spettacoli teatrali e musical,  ed è stato anche conduttore di programmi televisivi. Vincitore per quattro edizioni del Festival della Canzone Italiana a Sanremo, con oltre 70 milioni di copie è tra gli artisti italiani in cima alle classifiche dei dischi più venduti. Secondo i dati SIAE  Nel blu dipinto di blu è la canzone italiana più eseguita al mondo dal 1958 a oggi.

L’Orchestra Sinfonica di Sanremo è una delle più antiche e prestigiose realtà musicali italiane. Nata nel 1905, fa parte delle 12 Istituzioni Concertistico Orchestrali (I.C.O.) riconosciute dallo Stato ed è Istituzione Culturale di Interesse Regionale della Liguria. Dal 2003 ha acquisito la natura giuridica di Fondazione. Attenta alla valorizzazione dei giovani talenti, la Sinfonica sanremese è dotata di una grande versatilità che le permette di eseguire sia il repertorio classico che quello romantico, moderno e contemporaneo.

Sede principale dei suoi concerti è il Teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo. Al fine di educare le nuove generazioni all’ascolto e alla comprensione della musica sinfonica, l’Orchestra propone un’intensa attività dedicata alle scuole con un’offerta formativa variegata.

Nella sua lunga storia ha visto alternarsi i più grandi direttori ed i maggiori solisti internazionali quali Carlo Farina, Evelino Pidò, Stefan Anton Reck, Roberto Hazon. Alberto Zedda, Bruno Santori.  Dal 2015 Direttore Artistico e Stabile è il M° Giancarlo De Lorenzo.




PRECISAZIONI

Impianto per il trattamento dei fanghi di depurazione in zona Sassa

Tornimparte, 1° settembre 2024. “Il dibattito che si è acceso in merito all’insediamento di un impianto per il trattamento dei fanghi di depurazione nel nucleo industriale di Sassa ha portato con sé, purtroppo, alcune inesattezze nella ricostruzione della vicenda di un insediamento simile proposto a Tornimparte; al fine di dare all’opinione pubblica una corretta ricostruzione, riteniamo doveroso chiarirne gli aspetti fondamentali.” Così scrivono, in una nota congiunta, Giammario Fiori, Sindaco di Tornimparte, e Giacomo Carnicelli, Presidente del Consiglio Comunale.

“Dopo alcuni vaghi colloqui preliminari, nei quali si parlava di un impianto pilota, da realizzarsi con la consulenza dell’Università, che non portarono ad alcuna proposta concreta – prosegue la nota di Fiori e Carnicelli – nel luglio del 2021, la Regione Abruzzo, su proposta di un soggetto privato, indisse una conferenza di Servizi in forma semplificata ed in modalità asincrona per l’installazione di un impianto per il trattamento di 20  mila tonnellate annue di fanghi di depurazione, che rappresentavano, allora, l’intera produzione annua della Provincia dell’Aquila.

Preoccupati dalle dimensioni dell’impianto e da alcune criticità segnalateci da Tecnici del settore, preparammo il contributo del Comune di Tornimparte che, unito a quelli di Provincia , ASL e ARTA chiuse la Conferenza di Servizi richiedendo l’attivazione del procedimento presso il competente Servizio Valutazioni Ambientali. È bene ribadire, quindi, che il percorso illustrato non sia stato oggetto di alcun ricorso al TAR, così come è doveroso rimarcare il fatto che non c’è stata la costituzione di alcun comitato.”

“Ci rammarica la confusione generata da alcuni articoli di stampa diffusi nelle scorse settimana – conclude la nota – nelle quali si confonde la proposta di un soggetto privato, per un impianto sperimentale dimensionato su un territorio equivalente all’intera provincia dell’Aquila con la partecipazione del Comune di Tornimparte ad un bando per la realizzazione di un Centro di Raccolta ed un relativo piccolo impianto di compostaggio, costruito con tecnologie consolidate e dimensionato, in pratica, per le esigenze di quattromila abitanti, questo sì oggetto di ricorso al TAR (sottoscritto, tra gli altri, anche dal proprietario del terreno che doveva ospitare nel comune di Tornimparte l’impianto di trattamento dei fanghi).”




AL VIA LA MOBILITAZIONE

Cgil, Consumatori e Associazioni Studentesche contro gli aumenti tariffari del trasporto pubblico locale decisi dalla regione

Pescara, 1° settembre 2024. Inviata congiuntamente una formale richiesta di audizione alla II^ Commissione Permanente Territorio, Ambiente e Infrastrutture del Consiglio Regionale. Si allarga la protesta e la mobilitazione dei portatori di interesse rispetto agli aumenti tariffari disposti per il trasporto pubblico locale dalla Giunta Regionale d’Abruzzo sia attraverso la delibera n. 374 del 26.06.2024 che a seguito delle risultanze previste dal contratto di servizio sottoscritto con il gestore ferroviario Trenitalia.

RICHIESTA FORMALE DI AUDIZIONE ALLA COMPETENTE COMMISSIONE CONSILIARE

La Cgil Abruzzo Molise e le Camere del Lavoro di Chieti, L’Aquila, Pescara, Teramo, unitamente alla Federconsumatori Abruzzo, e alle associazioni studentesche Unione degli Universitari (Udu), Partecipazione Attiva Studentesca (PAS), 360 Gradi e Unione degli Studenti (Uds), hanno infatti avanzato formalmente e congiuntamente una richiesta di audizione alla II^ Commissione Permanente Territorio, Ambiente e Infrastrutture del Consiglio Regionale  affinché possano essere rappresentate ed esposte osservazioni, criticità e proposte su quanto deliberato dalla Giunta Regionale in materia di politiche tariffarie.

I richiamati portatori di interesse in rappresentanza di lavoratori, studenti, pensionati e più in generale degli utenti/consumatori, contestano gli aumenti tariffari decisi dal Governo Regionale e che impatteranno in maniera consistente su un servizio pubblico essenziale, interessando sia i vettori del trasporto su gomma che quello ferroviario espletato dal gestore nazionale Trenitalia.

GLI AUMENTI TARIFFARI VANNO BEN OLTRE IL 20,22% CITATI NELLA DELIBERA

Nello specifico rammentiamo che la delibera di Giunta Regionale n. 374 del 26.06.2024 (entrata in vigore dal 1° luglio) e sulla quale permangono dubbi di legittimità, ha previsto “aumenti nella misura del 20,22%, con decorrenza dal 1° luglio 2024, per tutte le tipologie di biglietto ordinario nei servizi urbani, suburbani e interurbani e nell’area metropolitana Chieti-Pescara di applicazione della tariffa Unico”.

In realtà e da accertamenti effettuati su alcune tipologie di tariffe come per quelle cosiddette “a tratte” presenti su tutto il territorio regionale ed applicate per i servizi suburbani (vedi tabella), gli aumenti tariffari in termini percentuali, sono andati ben oltre il 20,22% indicato nella delibera di Giunta, oscillando tra il 27,27% (tariffa 1 tratta) e il 38,24% (tariffe 5 tratte) e generando nel concreto aumenti in valore assoluto da un minimo di 0,30 € (tariffa 1 tratta) fino a 1,30 € (tariffa 5 tratte).

E SUI TRENI GLI AUMENTI ARRIVERANNO FINO AL 35%

Un’analoga stangata interesserà il cosiddetto pendolarismo ferroviario espletato prevalentemente dal gestore nazionale Trenitalia e che in base al Contratto di Servizio sottoscritto con la Regione Abruzzo prevederà un primo aumento del costo dei biglietti del 15% a partire da gennaio 2025 e che sarà incrementato ulteriormente di un 5% a cadenza biennale fino alla scadenza contrattuale prevista nel 2033. Il che significa per studenti, lavoratori e pensionati abruzzesi che sceglieranno di viaggiare in treno, un incremento complessivo del 35% rispetto all’attuale costo del biglietto o dell’abbonamento.

IL CONTENZIOSO AVVIATO DAI CONSUMATORI

Peraltro sul Contratto di servizio da 846 milioni di euro, sottoscritto tra Regione Abruzzo e Trenitalia, pende finanche il giudizio del ricorso al TAR promosso dalla Federconsumatori Abruzzo unitamente ad altre associazioni di consumatori per chiedere l’annullamento della delibera con cui la giunta regionale ha approvato «lo schema di contratto di servizio per il trasporto pubblico ferroviario di interesse regionale e locale tra la Regione e Trenitalia spa per il periodo 1/12/2023 – 30/11/2033». Il ricorso si basa peraltro su un precedente significativo (già oggetto di pronunciamento da parte del Tar) e con il quale venne contestato alla Regione di aver stabilito aumenti del costo dei biglietti senza tener conto sia del tetto dei prezzi che dell’obbligo di coinvolgere nelle decisioni le associazioni che oggi ricorrono contro l’attuale Giunta Regionale

AZZERARE GLI AUMENTI, MA NON SOLO. ALCUNE DELLE RICHIESTE CHE AVANZEREMO IN COMMISIONE

La Cgil Abruzzo Molise e le Camere del Lavoro di Chieti, L’Aquila, Pescara, Teramo, unitamente alla Federconsumatori Abruzzo, e alle associazioni studentesche Unione degli Universitari (Udu), Partecipazione Attiva Studentesca (PAS), 360 Gradi e Unione degli Studenti (Uds) nell’avanzare la richiesta di audizione al Presidente della II^ Commissione Permanente Territorio, Ambiente e Infrastrutture Emiliano Di Matteo chiederanno che si azzerino gli aumenti tariffari previsti nel settore dei trasporto pubblico (gomma e ferro) e che si aumentino le risorse per finanziare adeguatamente un servizio pubblico essenziale come quello del trasporto pubblico in una regione peraltro dove persistono fenomeni quali aree interne e spopolamento.

ESTENDERE IL BIGLIETTO UNICO SU BASE REGIONALE E GARANTIRE AGEVOLAZIONI E GRATUITA’ A STUDENTI E CITTADINI A BASSO REDDITO

Chiederemo altresì che si estendano su base regionale i benefici del biglietto unico, così come il Consiglio Regionale si è impegnato a fare con le diverse risoluzioni approvate a fine della precedente legislatura, ponendo fine ad una assurda discriminazione tra territori e cittadini abruzzesi che va avanti dal 2004 e che determina svantaggi per i cittadini delle aree interne che pagano le imposte al pari degli altri abruzzesi.

Chiederemo infine di introdurre al pari di altre realtà regionali, agevolazioni tariffarie e finanche la gratuità del trasporto pubblico per i cittadini a basso reddito e in generale per tutti gli studenti e universitari che frequentano istituti scolastici abruzzesi.

Carmine Ranieri (Segr. Gen.le Cgil Abruzzo Molise)

Francesco Trivelli (Presidente Federconsumatori Abruzzo)

Pierluigi Marini (Udu – Unione degli universitari)

Francesco Colangelo (PAS – Partecipazione attiva studentesca)

Carmela Santulli (360 gradi)

Francesca Cantagallo (UDS – Unione degli




LE RADICI DEL MALE e il nodo della responsabilità individuale

I peccati hanno sempre un responsabile, un autore, con un nome e un cognome. Non è colpa né di Dio, né della società, né del periodo storico o la cultura. È colpa solo nostra

Globalist.it, 1° settembre 2024.Il Vangelo odierno: In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».

Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”. Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».

Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». E diceva [ai suoi discepoli]: «Dal di dentro, infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo» (Mc 7 – XXII TO/B).

Leggendo questo brano mi torna spesso in mente la canzone di Fabrizio De André, “Il Testamento di Tito”: un acuto esempio di descrizione di quella ipocrisia che emerge da quelle persone che si sentono così tanto religiose… da tradire la religione stessa! Delle persone che chiederebbero, ancora oggi, a Gesù: “Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?”. Gesù risponde e precisa che, a lungo andare, il loro modo di rapportarsi a obblighi e riti era diventato un mix di ipocrisia, di precetti umani presentati come volere divino e così via. Canta De André: “Lo sanno a memoria il diritto divino, e scordano sempre il perdono…”.

Gesù propone un radicale cambio di ottica. Del resto, non poteva essere diversamente: una parte della comunità ebraica aveva perso la genuinità della fede e già i profeti avevano insistito sul ritorno all’autenticità e coerenza, come lo stesso Isaia citato da Gesù. Il cambio di ottica consiste nel passare dall’attenzione per l’esterno a quella per l’interno. È una di quelle cose facile a dirsi, ma molto difficile a mettersi in pratica. Tutto ciò che è esterno ci attira immediatamente e spesso fortemente: il vivere in una società dell’immagine non ci aiuta.

“Dal di dentro, infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male”, dice Gesù. Con buona pace di tutti coloro che pensano che il male ha solo origini e motivazioni sociali e politiche, culturali e storiche. Il male nasce dentro e non fuori di noi: famiglia o gruppi, istituzioni o villaggio globale.  Del resto, i gruppi sono fatte di persone e sono le persone e renderle buone o cattive, belle o brutte, giuste o ingiuste, uniti o divise. Tante volte dire che è “colpa dell’ambiente o della situazione storica” o di altro esterno a noi è solo una scusa per non riconoscere che siamo tutti, chi più, chi meno, autori di un male che nasce dentro di noi. Certo l’ambiente ha un’influenza, più o meno grande, ma non potrà mai essere il responsabile di tutto il male.

Gesù è anche molto chiaro anche su cosa possa essere definito male. Male sono “impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza”. La lista serve a non farci dire sciocchezze, a evitare estremisti, come il considerare tutto male o, al contrario, niente male. Il male sono questi dodici peccati o, negatività, se vogliamo dirlo in termini laici. Questi peccati hanno sempre un responsabile, un autore, con un nome e un cognome. Non è colpa né di Dio, né della società, né del periodo storico o la cultura. È colpa solo nostra o, meglio, di chi ha in sé e produce negatività e si industria a seminarle.

Ma forse è il caso di rileggere e riascoltare De Andrè:

Il testamento di Tito

di Fabrizio De André

Non avrai altro Dio all’infuori di me

Spesso mi ha fatto pensare

Genti diverse venute dall’est

Dicevan che in fondo era uguale

Credevano a un altro diverso da te

E non mi hanno fatto del male

Credevano a un altro diverso da te

E non mi hanno fatto del male

Non nominare il nome di Dio

Non nominarlo invano

Con un coltello piantato nel fianco

Gridai la mia pena e il suo nome

Ma forse era stanco, forse troppo occupato

E non ascoltò il mio dolore

Ma forse era stanco, forse troppo lontano

Davvero lo nominai invano

Onora il padre, onora la madre

E onora anche il loro bastone

Bacia la mano che ruppe il tuo naso

Perché le chiedevi un boccone

Quando a mio padre si fermò il cuore

Non ho provato dolore

Quanto a mio padre si fermò il cuore

Non ho provato dolore

Ricorda di santificare le feste

Facile per noi ladroni

Entrare nei templi che rigurgitan salmi

Di schiavi e dei loro padroni

Senza finire legati agli altari

Sgozzati come animali

Senza finire legati agli altari

Sgozzati come animali

Il quinto dice non devi rubare

E forse io l’ho rispettato

Vuotando, in silenzio, le tasche già gonfie

Di quelli che avevan rubato

Ma io, senza legge, rubai in nome mio

Quegli altri nel nome di Dio

Ma io, senza legge, rubai in nome mio

Quegli altri nel nome di Dio

Non commettere atti che non siano puri

Cioè non disperdere il seme

Feconda una donna ogni volta che l’ami

Così sarai uomo di fede

Poi la voglia svanisce e il figlio rimane

E tanti ne uccide la fame

Io, forse, ho confuso il piacere e l’amore

Ma non ho creato dolore

Il settimo dice non ammazzare

Se del cielo vuoi essere degno

Guardatela oggi, questa legge di Dio

Tre volte inchiodata nel legno

Guardate la fine di quel nazzareno

E un ladro non muore di meno

Guardate la fine di quel nazzareno

E un ladro non muore di meno

Non dire falsa testimonianza

E aiutali a uccidere un uomo

Lo sanno a memoria il diritto divino

E scordano sempre il perdono

Ho spergiurato su Dio e sul mio onore

E no, non ne provo dolore

Ho spergiurato su Dio e sul mio onore

E no, non ne provo dolore

Non desiderare la roba degli altri

Non desiderarne la sposa

Ditelo a quelli, chiedetelo ai pochi

Che hanno una donna e qualcosa

Nei letti degli altri già caldi d’amore

Non ho provato dolore

L’invidia di ieri non è già finita

Stasera vi invidio la vita

Ma adesso che viene la sera ed il buio

Mi toglie il dolore dagli occhi

E scivola il sole al di là delle dune

A violentare altre notti

Io nel vedere quest’uomo che muore

Madre, io provo dolore

Nella pietà che non cede al rancore

Madre, ho imparato l’amore