IL VESCOVO INCORAGGIA LA COMUNITÀ SCOLASTICA

Mons. Michele Fusco ha rivolto una lettera a tutti gli studenti, insegnanti, dirigenti scolastici e personale della nostra comunità educativa diocesana

Sulmona, 11 settembre 2024. Nel suo messaggio, il Vescovo ha sottolineato l’importanza dell’educazione come strumento per costruire un futuro migliore e ha invitato tutti a vivere questo nuovo anno scolastico con entusiasmo e impegno. “La scuola è un luogo privilegiato dove coltivare i vostri talenti e le vostre passioni”, ha affermato il Mons. Fusco, rivolgendosi agli studenti. “È qui che imparate a conoscere voi stessi, a confrontarvi con gli altri e a costruire relazioni autentiche e durature”.

Mons. Fusco ha inoltre espresso un profondo ringraziamento a tutti gli operatori scolastici per il loro prezioso lavoro. “Siete guide e maestri, ma siete anche amici e confidenti”, ha sottolineato, riconoscendo il ruolo fondamentale degli insegnanti e dei dirigenti nel formare cittadini consapevoli e responsabili.

Guardando al futuro, il Vescovo ha invitato la comunità scolastica a lavorare insieme per creare una scuola che sia un luogo di crescita, di confronto e di inclusione, dove ognuno possa sentirsi accolto e valorizzato.

LA LETTERA

Carissimi Studenti, stimati Dirigenti, Insegnanti e Personale scolastico, con grande gioia vi rivolgo il mio più caloroso augurio per l’inizio di questo nuovo anno scolastico. Un anno che ci porta verso un traguardo speciale: il Giubileo. Un tempo di grazia, un’opportunità per rinnovare la nostra fede e il nostro impegno a essere testimoni di speranza, proprio come ci esorta a fare Papa Francesco.

In un mondo che spesso ci travolge con mille sollecitazioni e ci mette a dura prova, la Scuola è un luogo privilegiato dove questa speranza può germogliare e crescere, un’oasi dove coltivare i vostri talenti e le vostre passioni. È qui che imparate a conoscere voi stessi, a confrontarvi con gli altri, a costruire relazioni autentiche e durature.

Siete giovani generosi e pieni di vitalità, ma anche fragili e bisognosi di attenzioni. Portate nel cuore tante domande e tante speranze. Vi invito a cogliere questa opportunità per crescere come persone mature e responsabili, imparando a essere artigiani di pace e costruttori di fraternità.

Accogliete con apertura le idee degli altri, anche se sono diverse dalle vostre. Imparate a dialogare, a confrontarvi, a trovare punti in comune, senza mai imporre il vostro pensiero con la forza. La scuola è il luogo ideale per imparare a farlo. Vi incoraggio a vivere questo anno scolastico con entusiasmo e impegno. Siate curiosi, apritevi al nuovo, non abbiate paura di sbagliare. E soprattutto, non dimenticate mai di sognare.

A voi, cari Dirigenti, Insegnanti e Personale scolastico, va il mio più sentito ringraziamento

per il vostro prezioso lavoro. Siete guide e maestri, ma siete anche amici e confidenti. Il vostro impegno è fondamentale per formare cittadini consapevoli e responsabili, capaci di affrontare le sfide del futuro con coraggio e determinazione.

A tutti voi, infine, auguro un anno ricco di soddisfazioni, di successi e di nuove scoperte. Insieme, costruiamo una scuola che sia un luogo di crescita, di confronto e di inclusione, dove ognuno possa sentirsi accolto e valorizzato per quello che è.

Con affetto e benedizione

Michele Fusco

Vescovo di Sulmona-Valva




ODONTOSTOMATOLOGIA RESTA A CHIETI

Grande soddisfazione di Carrozzine Determinate. Il reparto di odontostomatologia resta collocato nell’ospedale di Chieti, nessuna chiusura, nessuno spostamento a Lanciano

Chieti, 11 settembre 2024. Questo quanto è emerso durante l’incontro della Commissione Paritetica tenutosi presso la sala consiliare del rettorato della Università “G. D’annunzio“  di Chieti.  L’associazione Carrozzine Determinate aveva acceso l’attenzione sulla questione, intrapreso varie iniziative e minacciato l’incatenamento a fronte del paventato spostamento del reparto di odontostomatologia, vera eccellenza per la cura odontoiatrica dei pazienti fragili.

Su invito del Magnifico Rettore Prof. Liborio Stuppia e per volontà dell’Assessore alla sanità Nicoletta Verì, hanno presenziato alla Commissione Paritetica per l’Associazione Carrozzine Determinate il Presidente Claudio Ferrante e l’Avv.  Mariangela Cilli. In tale sede hanno ulteriormente ribadito tutte le ragioni a fondamento della richiesta di permanenza del reparto presso l’ospedale di Chieti, le istanze delle famiglie e la volontà di tutelarne, con tutti gli strumenti possibili, il diritto alle cure.

Si è registrata sin da subito la disponibilità del Magnifico Rettore al rinnovo della scaduta convenzione con la Asl, presupposto fondamentale per la permanenza del servizio.

Alla luce del confronto e del dibattito svolto il Direttore Generale della Asl di Chieti Dr.Thomas Schael, alla presenza dei componenti delle commissioni paritetiche Asl e Università e anche del Sindaco di Chieti Diego Ferrara, ha espressamente annunciato che non ci sarà nessuno spostamento del reparto di odontostomatologia dall’ospedale di Chieti, ma si procederà dunque solo ad una ottimizzazione dei percorsi assistenziali in particolare per l’utenza fragile, lavorando anche su criticità d’accesso quali parcheggi riservati e abbattimento di barriere architettoniche.

L’associazione Carrozzine Determinate non può che esprimere la più ampia soddisfazione per questo importantissimo risultato che tutela il diritto ad una buona sanità, al mantenimento di importanti e consolidate prassi in un reparto che, grazie alla grande professionalità dei medici e degli infermieri, è da considerarsi una vera e propria eccellenza dell’Ospedale di Chieti per la cura di tantissimi pazienti con disabilità.

Claudio Ferrante

Presidente Associazione Carrozzine Determinate




LA RIFORMA DELLO SPORT

Nuove prospettive e sfide

Chieti, 11 settembre 2024. Riforma dello sport – Nuove prospettive e sfide”: è il titolo dell’evento gratuito che si svolgerà giovedì 12 settembre, alle ore 16:00, nella sede di Academy ForMe, al primo piano del centro commerciale Centauro, in via Filippo Masci, a Chieti. L’iniziativa è promossa dalla categoria Sport di Confartigianato Chieti L’Aquila, dal Comitato provinciale ANCoS di Chieti e dal Coni di Chieti.

Obiettivo dell’incontro è quello di fare chiarezza e fornire aggiornamenti sulle recenti modifiche normative introdotte dalla riforma dello sport, concentrandosi sugli argomenti più rilevanti per professionisti del settore, amministratori e volontari. Tra i temi trattati, caratteri generali e normativa di riferimento, Collaborazioni coordinate e continuative (Co.Co.Co.) in ambito amministrativo e gestionale, ruolo dei volontari e dei dipendenti pubblici nel settore sportivo, premi per le gare e rapporti tra Asd (Associazioni Sportive Dilettantistiche) ed Ets (Enti del Terzo Settore). Una parte significativa dell’evento sarà dedicata alle FAQ del Ministero del Lavoro, che forniscono le linee guida per una corretta applicazione delle nuove regole.

Dopo i saluti istituzionali del presidente di Confartigianato Sport Chieti L’Aquila, Ennio Marianetti, e del delegato provinciale del Coni di Chieti, Massimiliano Milozzi, seguiranno gli interventi del vicepresidente nazionale dell’Ancos, Renato Rolla, e del commercialista esperto fiscalista del Coni Abruzzo, Marco Fava. Modera i lavori il direttore generale di Confartigianato Chieti L’Aquila, Daniele Giangiulli. Per partecipare è obbligatoria la registrazione, sul sito web di Confartigianato Chieti L’Aquila (www.confartigianato.ch.it).

“Si tratta di un’importante occasione che abbiamo promosso, in collaborazione con il Comitato provinciale dell’ANCoS e con il Coni di Chieti, con l’obiettivo di fornire un aggiornamento alle associazioni sportive, ai loro amministratori, ai dirigenti e ai professionisti del settore, viste le significative novità che sono state introdotte – afferma il presidente della categoria Sport di Confartigianato Chieti L’Aquila, Ennio Marianetti – Siamo, infatti, in una fase estremamente delicata, soprattutto considerando le novità in materia fiscale, come, ad esempio, i rimborsi spese per i collaboratori delle associazioni sportive e per tutti coloro che operano nel settore. Tutti temi che verranno affrontati nel corso dell’evento. I partecipanti, inoltre, avranno la possibilità di interagire con gli esperti, ponendo loro delle domande da presentare al momento della registrazione”.




LA CICLOTURISTICA DELLA CASTAGNA

Al via le iscrizioni per un evento imperdibile nel cuore dell’Abruzzo

Sante Marie, 11 settembre 2024. Sono partite le iscrizioni della XIII edizione della Cicloturistica della castagna. L’evento imperdibile è pronto a riportare a Sante Marie il fascino di una tradizione sportiva che unisce competizione, divertimento e valorizzazione del territorio.

L’appuntamento è per il 27 ottobre 2024, con partenza prevista alle 9.30 da piazza Aldo Moro. La manifestazione, organizzata dal Centro Sportivo Italiano, comitato provinciale L’Aquila con il supporto della Pro Loco di Sante Marie, propone tre percorsi adatti a tutti i livelli di preparazione: 18 chilometri, 28 chilometri e 38 chilometri. Ogni itinerario è pensato per offrire un’esperienza immersiva tra le bellezze naturali e culturali della regione, attraversando paesaggi incantevoli e rigogliosi boschi di castagni, simbolo dell’autunno abruzzese.

La Cicloturistica della castagna è un evento che ogni anno richiama numerosi ciclisti da tutta Italia, attratti non solo dalla qualità dei percorsi, ma anche dall’atmosfera unica che si respira durante la manifestazione. Un’occasione per scoprire il fascino di Sante Marie e delle sue tradizioni, e per vivere una giornata di sport e convivialità.

Le iscrizioni sono già aperte su ENDU.net. Non mancate a questo appuntamento con la natura e lo sport! Per ulteriori dettagli, visitate la pagina Facebook, il sito internet comitatocsilaquila.it o scriveteci a laquila@csi-net.it.




PROTOCOLLO PER LA RICOSTRUZIONE POST SISMA

Siglato il protocollo su impiego detenuti

Roma, 11 settembre 2024. Rafforzare le opportunità lavorative in favore della popolazione detenuta nei territori delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche, Molise e Umbria colpite dal terremoto del 2016, promuovendo l’assunzione dei detenuti nei cantieri coinvolti nel processo di ricostruzione di edifici pubblici e di culto e favorendo, in tal modo, il loro reinserimento nella società.

È questo il senso del protocollo d’intesa sottoscritto oggi in Via Arenula dal Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, dal Commissario straordinario di governo per il sisma 2016, Guido Castelli, dal Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, card. Matteo Maria Zuppi, dal Presidente facente funzioni dell’ANCI, Roberto Pella e dal Presidente nazionale dell’ANCE, Federica Brancaccio. Presenti alla firma anche il viceministro, Francesco Paolo Sisto, e i sottosegretari alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove e Andrea Ostellari.

Saranno 35 gli istituti penitenziari interessati dal progetto, tutti presenti nelle province di Fermo, Teramo, L’Aquila, Perugia, Spoleto, Ancona, Rieti, Ascoli Piceno, Macerata e Pescara coinvolte dal sisma di otto anni fa.

Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, in accordo con la magistratura di sorveglianza, individuerà i detenuti in possesso dei requisiti di idoneità per lo svolgimento del lavoro all’esterno, come previsto dall’art. 21 dell’Ordinamento Penitenziario.

Il numero di coloro che saranno effettivamente coinvolti, così come le modalità di inserimento lavorativo, dipenderanno dal programma dei lavori, dai cantieri individuati e dall’incontro fra le esigenze delle aziende e i profili dei singoli detenuti. Le prestazioni lavorative potranno riguardare, oltre ad attività di edilizia, anche lo svolgimento di compiti di natura impiegatizia comunque collegati ai cantieri. Per il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, “il fine rieducativo della pena e il reinserimento sociale dei detenuti sono un obiettivo primario del governo, che stiamo perseguendo attraverso queste e tante altre iniziative avviate dal Ministero della Giustizia. Per noi non si tratta soltanto di perseguire quello che è un dovere costituzionale sancito dall’articolo 27 della nostra Carta, ma è un impegno morale a cui lavoriamo ogni giorno attraverso una strategia di interventi quanto più ampia per favorire e incrementare le opportunità di lavoro in favore della popolazione detenuta.

Per affrontare le annose criticità del carcere, dal sovraffollamento degli istituti al rischio della recidiva, è fondamentale puntare sul coinvolgimento di tutti: Istituzioni, imprenditori, società civile, associazionismo e mondo cattolico, insieme possono contribuire a costruire un’opportunità di riscatto a coloro che stanno scontando una pena”.

Guido Castelli, Commissario Straordinario di governo per il sisma 2016: “Ringrazio il Ministro Nordio e tutte le autorità presenti per aver condiviso l’importanza di questo Protocollo d’intesa, che ha l’obiettivo di favorire un’opportunità di apprendimento e di reinserimento nei confronti di cittadini attualmente detenuti. Compito dello Stato è infatti non solo quello di garantire l’espletamento della pena per il reato commesso, ma anche la rieducazione e l’iniziativa odierna va proprio in questa direzione. Siamo lieti di poter collaborare con il Ministero della Giustizia e gli istituti penitenziari nell’ambito del percorso di ricostruzione dell’Appennino centrale. Si tratta del secondo cantiere più grande d’Europa, un’opera complessa che non si limita alla ricostruzione fisica ma che include una strategia di rilancio economico e sociale delle comunità dell’Appennino centrale. Dopo le prime “false partenze” finalmente siamo riusciti ad imprimere un cambio di passo. Il 95% delle circa 3.500 opere pubbliche finanziate è stato avviato.

Complessivamente i cantieri privati fino ad oggi autorizzati sono stati oltre 20 mila e, di questi, sono più della metà quelli già conclusi. I progetti di riparazione approvati degli oltre 1.200 edifici di culto lesionati dal sisma hanno superato la soglia 50% del totale. Sono risultati che documentano un clima di grande collaborazione tra gli attori della ricostruzione: struttura commissariale, regioni, comuni, diocesi, soprintendenze, imprese, professioni tecniche e terzo settore. Si tratta del migliore humus per sviluppare un protocollo che sottende l’antica riflessione agostiniana secondo cui dal male (e quindi anche dal sisma) può scaturire il bene”.

Card. Matteo Maria Zuppi, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana: “Questo Protocollo ha una doppia valenza: da una parte dà la possibilità ai detenuti di lavorare, restituendo loro dignità e aprendo orizzonti di futuro. È significativo che questa rinascita parta proprio dai cantieri della ricostruzione, in territori feriti ma desiderosi di ricominciare. Dall’altra parte, ricorda che il carcere è per la rieducazione e la riparazione, mai solo punitivo. In questo senso, le pene alternative aiutano a garantire umanità e a favorire il reinserimento nella società: questo Protocollo, investendo sul lavoro dei detenuti, è un passo concreto verso l’obiettivo ambizioso della recidiva zero”.

Roberto Pella, Presidente facente funzioni dell’ANCI: “Si tratta di un importante accordo che rafforza la collaborazione, nata più di dieci anni fa, con il Ministero della Giustizia: un impegno fondamentale di tutti noi, Sindaci e amministratori, per dare un’opportunità di riscatto a chi ha deviato dalla legge impegnandosi in progetti utili per i Comuni e le comunità locali duramente colpite dagli eventi sismici del 2016. Le carceri devono essere luogo dove scontare la pena ma anche un’occasione di recupero e reinserimento nella nostra società soprattutto per i più giovani. Con convinzione, dunque, sigliamo questo protocollo – ha concluso il presidente – che rappresenta un passo decisivo per ricucire lo ‘strappo’ tra le persone detenute e la società imparando, allo stesso tempo, un mestiere e contribuendo alla cura dei beni pubblici. Ringrazio il ministro Nordio, il commissario straordinario del governo per la ricostruzione Castelli, il presidente della Conferenza Episcopale Italiana card. Matteo Maria Zuppi e la presidente dell’Ance Federica Brancaccio, assieme al sottosegretario alla Giustizia Delmastro Delle Vedove, per l’impegno e la condivisione di questo progetto”.

Federica Brancaccio, Presidente nazionale dell’ANCE: “Aderiamo al protocollo con grande entusiasmo, sulla scia della collaborazione già avviata negli scorsi anni con il Ministero, l’Anci, la Conferenza Episcopale e il Commissario. Attraverso questo accordo vogliamo aiutare le imprese impegnate nel grande progetto di ricostruzione anche a fronteggiare la carenza di manodopera per garantire una rinascita non solo fisica dei territori ma soprattutto culturale e sociale”.




UN CONVEGNO INTERNAZIONALE

Linee d’ombra: realtà e rappresentazioni dei dopoguerra nelle trasformazioni dell’età contemporanea. Campus universitari di Chieti e di Pescara – 12/14 settembre 2024

Chieti, 11 settembre 2024. “Linee d’ombra: realtà e rappresentazioni dei dopoguerra nelle trasformazioni dell’età contemporanea”, su questo tema docenti universitari e ricercatori italiani ed europei si confronteranno in occasione del Convegno internazionale organizzato e promosso in collaborazione dall’Università degli “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, attraverso la sua Scuola di Studi umanistici, e la Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea (SISSCo). Il Comitato organizzatore della “d’Annunzio”, coordinato dal professor Stefano Trinchese, è composto dai professori Francesco Caccamo, Enzo Fimiani, Maria Teresa Giusti e Paola Pizzo.

Nel Comitato scientifico del Convegno, coordinato dal professor Enzo Fimiani della “d’Annunzio”, figurano Arianna Arisi Rota, Raffaella Baritono, Alberto Basciani, Alfonso Botti, Barbara Bracco, Ferdinando Fasce, Patrizia Gabrielli, Lorenzo Kamel, Brunello Mantelli, Barbara Montesi, Marco Pignotti, Maurizio Ridolfi. I lavori, che saranno ospitati nei due Campus universitari della “d’Annunzio”, dal 12 al 14 settembre prossimi, si apriranno giovedì 12 settembre, alle ore 14:30, nell’Aula 31 del Polo di Pescara con saluti istituzionali del Rettore, Liborio Stuppia e del professor Stefano Trinchese, Decano di Storia contemporanea dell’Ateneo. Dopo l’introduzione del prof. Enzo Fimiani, sarà il professor Federico Romero dell’Istituto Universitario Europeo di Firenze a tenere la Lectio Magistralis sul tema: “Per una categoria di “dopoguerra” nell’età contemporanea?”. Il 13 settembre il convegno si sposterà nell’Auditorium del Rettorato a Chieti, per tornare con la sessione di chiusura, sabato 14, nell’Aula 31 del Campus di Pescara.

“Questo convegno internazionale – spiega il professor Stefano Trinchese – è un evento unico per la realtà abruzzese. Per la prima volta, infatti, convergono insieme in Abruzzo tutti i più grandi storici italiani e le più grandi storiche italiane, che fanno parte della società professionale SISSCo. L’idea di convegno è di dare risposte ad una domanda storiografica di fondo, quanto mai attuale: esistono caratteristiche che avvicinano tra loro i contesti postbellici in una misura che consenta, se non di compararli appieno, perlomeno di farne terreni di più larga e comune conoscenza, all’interno di trame interpretative coerenti, così da poter delineare una categoria storica di “dopoguerra” nel mondo contemporaneo? E parlare di dopoguerra – conclude il professor Trinchese – significa trattare di quelli scaturiti dai tre conflitti maggiori, dal tempo della Restaurazione ottocentesca post-napoleonica, alle fasi successive ai due grandi conflitti mondiali del Novecento, che allargano le loro conseguenze molto più in là, dal dopo guerra fredda fino a questo difficile scorcio di secolo XXI”.

Maurizio Adezio




PRELEVATO IL DNA DEL LUPO

Ha attaccato e ferito una persona a Casalbordino il 7 settembre. Non è escluso che questo lupo sia un giovane imparentato con la lupa  di Vasto che fece molti attacchi fino al 2023

Casalbordino, 11 settembre 2024. Da noi contattato direttamente, il dr. Simone Angelucci – responsabile veterinario del Parco nazionale della Maiella e molto esperto anche di cattura di lupi – ha dichiarato: “Alla persona ferita da un lupo a Casalbordino il 7 settembre scorso, il personale medico dell’ospedale di Vasto ha fatto il tampone del Dna, che ci è stato consegnato. Ora lo invieremo all’Ispra che analizzandolo accerterà se si tratta di un lupo e se sì di quale individuo si tratta. L’eventuale cattura di un lupo è già cosa molto difficile, ma lo è di più se si deve catturare proprio quell’esemplare tra tanti presenti nella zona. Il Dna è pertanto basilare. Non escludo che questo esemplare probabilmente giovane possa essere un fratello o sorella della lupa di Vasto, mai riprodottasi, infine catturata e che ora si trova definitivamente nel grande recinto di un centro di recupero della fauna selvatica”. Abbiamo parlato con il dr. Piero Genovesi, responsabile Fauna di Ispra (l’ambito scientifico del ministero dell’ambiente), che ci ha dichiarato: “Sì, ho sentito che la cosa sarebbe successa, ma non ho ancora ricevuto alcuna relazione scritta, né i tamponi”.

Il Parco comunque si sta prodigando. Anche ieri sera 10 settembre in loco stavano operando il dr. Angelucci e diversi forestali, con tre autovetture. Il modus operandi dell’animale di Casalbordino, infatti, è simile (potrebbe avere copiato e imparato?) a quello della precedente e più famosa lupa, e pure i luoghi sono gli stessi poiché si tratta della zona della Riserva di  Punta Aderci, che ha da una parte il territorio di Vasto e dall’altra appunto quello di Casalbordino. Lì i lupi sono numerosi. Tuttavia, attacchi alle persone da parte dei lupi sono comunque in costante aumento, l’11 agosto scorso sopra Varigotti, comune di Finale Ligure, è stato fotografato e persino filmato l’attacco e inseguimento di un ragazzo tredicenne da parte di un lupo, di sera e in un camping autorizzato ma non recintato, in mezzo a dieci tende e circa 30 persone. Il ragazzo è rimasto solo lievemente ferito grazie al soccorso del padre e di altra gente.

La lupa cosiddetta di Vasto – ma che attaccò persone anche nel limitrofo comune di San Salvo –, fu infine catturata proprio dal personale del Parco nazionale della Maiella, e risultò pura e del tutto selvatica. Nel 2022-23 attaccò persino in spiaggia gruppi ignari di ragazzi, tanto che in dodici mesi a morsi mandò concretamente in ospedale ben tredici persone, tra cui anche due bambini di 4 anni in evidenti tentativi di predazione addirittura in spiaggia durante il tardo pomeriggio, alla presenza di molte persone. Fortunatamente i genitori riuscirono a trattenere per le gambe i figli, rimasti comunque feriti alla schiena.

L’attacco di Casalbordino si è svolto nella serata di sabato 7 settembre scorso lungo la spiaggia di Santo Stefano in cui sorge un camping attrezzato anche con lettini e ombrelloni, chiuso da quel giorno per la fine dell’attività stagionale. Un turista 49nne, R.M. di Potenza, ospite del camping, stava camminando insieme alla moglie e ai figli minorenni quando sono stati improvvisamente attaccati dal lupo. L’uomo ha protetto la famiglia, riportando per fortuna solo un morso di striscio al ginocchio destro. Arretrando con la famiglia è riuscito ad allontanarsi, facendosi poi curare all’ospedale di Vasto, con una prognosi di cinque giorni. Il personale ha fatto anche il tampone per cercare il Dna nella saliva dell’animale, come da protocollo. Da notare che nel caso della lupa di Vasto fu solo dopo una sfilza di persone attaccate e ferite che, il 7 agosto 2023, gli operatori Ispra e il Parco della Maiella tennero un corso per il personale sanitario di Vasto sul prelievo dei campioni di saliva e sulla modalità di conservazione dei campioni. Ergo, fino ad allora manco si poteva stabilire quale fosse il lupo responsabile.

Il turista ferito il giorno dopo ha contattato i carabinieri forestali e inviato una raccomandata pec al sindaco di Casalbordino per lamentare l’assente segnalazione di pericolo sul territorio e nelle strutture ricettive, denunciando che “Non è stato il primo caso e non bisogna aspettare la tragedia per prendere seri provvedimenti e soprattutto immediati”. Già, perché il Comune in precedenza non ha allertato la popolazione – si è taciuto per non danneggiare la stagione turistica, come pubblicato il 10 settembre da Il Centro? – nonostante il comportamento confidente e quindi potenzialmente pericoloso di questo animale. Ammesso fosse lui, era stato avvistato, filmato e segnalato più volte, cosa che può obiettivamente capitare in prossimità di centri urbani limitrofi a boschi e prati, ma pure in situazioni decisamente allarmanti come spiega Francesco Nezic, abitante proprio a ridosso della spiaggia: “Quel lupo è quasi normale vederlo all’imbrunire sulla spiaggia di Santo Stefano, mi è pure passato abbastanza vicino. Ho visto molti lupi, e quello è un lupo, non molto grande, forse giovane. Non ha nessuna paura dell’uomo, altro che elusivo. Due miei conoscenti, un uomo e una donna, erano seduti sulla spiaggia, si sono voltati per caso e l’hanno visto a meno di tre metri dietro di loro, ovviamente spaventandosi. Lui si è alzato battendo le mani e allora il lupo si è allontanato lentamente, mica è scappato. Addirittura, sempre qui è arrivato davanti all’ingresso di un bar, con la gente dentro, non aveva paura”.

Tale comportamento ha fatto sì che – come spiegato dal  sindaco di Casalbordino, Filippo Marinucci – si procedesse a richiedere l’intervento del Parco nazionale della Maiella, che fin dai primi giorni di agosto è intervenuto e ha poi posizionato sia fototrappole sia gabbie-trappole per la cattura del lupo. Ma il sindaco non ha affatto allertato con cartelli la cittadinanza e i turisti del potenziale pericolo, dichiarando semplicemente: “Ovviamente non possiamo seminare il panico posizionando cartelli con su scritto attenti al lupo! così come non è stato fatto lo scorso anno a Vasto”. Peccato che il sindaco di Vasto – che non aveva fatto apporre nessun cartello di pericolo o allerta manco in oltre dodici mesi di attacchi  sia stato formalmente denunciato (iter in corso), insieme al prefetto, proprio per questo. Ricordiamo che il responsabile della tutela della pubblica incolumità per legge è il sindaco, ed è lui che deve obbligatoriamente intervenire, le autorità regionali o statali vengono dopo.

Visto che l’Italia è una sola, suona strano che tutto l’animalismo nostrano incolpi il Trentino di non apporre cartelli per avvertire sulla presenza di orsi, e qui invece non si posiziona nulla per non allarmare la gente sui lupi. Anzi, l’Abruzzo, definito “regione verde d’Europa”, è molto indietro rispetto al Trentino, dove sono stati appena piazzati un centinaio di contenitori di rifiuti anti-orso e anti lupo del costo di 4.000 euro cadauno (50.000 euro a piazzola). Un sopralluogo fatto ieri sera 10 settembre a Vasto – famosi lì i concerti a decibel sparati sulla spiaggia e persino nella Riserva di Punta Aderci che disturbano e allontanano la fauna – e a  Casalbordino ha evidenziato tripudi di odori derivanti da scarti alimentari lasciati tutta la notte nei cestini e bidoni all’esterno di ristoranti e bar, anche in luoghi bui che sembrano fatti apposta per attirare lupi, cinghiali e volpi. Insomma, molta colpa è delle persone, e delle relative grigliate abusive e picnic in spiaggia, e non dei lupi. In pratica, pur involontariamente si pastura lasciando cibo, come fa chi va a pescare per attirare i pesci. Che fanno le autorità pubbliche?

Il sindaco di Casalbordino, comunque, dopo avere ricevuto la lettera del turista ferito ha firmato l’ordinanza e dato il via alla preparazione, acquisto e posizionamento dei cartelli, cosa che si suppone non avverrà presto per motivi tecnici. I contenuti dell’ordinanza lasciano però perplessi: Nella considerazione che potrebbe trattarsi di lupi e che il fenomeno potrebbe rimanere sporadico (ma sporadico significa che si verifica o manifesta di rado, in modo discontinuo, però si verifica. E quindi?) e la presenza dei lupi in area urbana occasionale, va considerato come naturale (l’attacco di un lupo a un essere umano in Abruzzo, quindi, è normale e naturale?) e potrebbe essere destinato ad auto-estinguersi entro poco tempo (come? i lupi vivono anni…). Se, invece, dovessero persistere avvistamenti ripetuti e consolidarsi la tendenza a predare animali domestici, si provvederà a pianificare idonee misure di gestione (animali domestici? Qui è stata attaccata una persona, cosa più grave).

Dino Rossi, del Cospa e dell’Associazione Nazionale per la Tutela dell’Ambiente e della Vita Rurali, ha dichiarato: “Nell’incontro organizzato anni fa dal comune di Cepagatti, il dr. Angelucci rassicurava la gente che il lupo non attacca l’uomo, sembrava si avesse tutto sotto controllo ma a quanto pare gli studi sul tema sono serviti a poco. Parlando invece in generale, le tesi ideologiche sulla non pericolosità a prescindere (e smentite dai fatti) del lupo, hanno esposto e continuano a esporre la popolazione e i turisti a rischi che si sarebbero potuti evitare abbattendo gli esemplari pericolosi, come previsto in deroga dall’art. 16 della Direttiva Habitat. Ogni giorno che passa, qualcuno potrebbe essere aggredito con conseguenze imprevedibili ed è ovvio che le vittime avrebbero tutte le ragioni per rivalersi nelle sedi penali e civili sui responsabili”.

L’Associazione Nazionale per la Tutela dell’Ambiente e della Vita Rurali in merito ai fatti di Casalbordino denuncia come solo a seguito dell’attacco di un lupo a una persona è emerso che il comune, i carabinieri forestali, il Parco della Maiella, erano da tempo a conoscenza della situazione di pericolo determinata dalla presenza di quel soggetto e forse di altri nella zona del camping Santo Stefano. Se non si fosse verificata l’aggressione al turista, tutto sarebbe rimasto sotto silenzio, almeno sino al termine della stagione turistica? Dal momento che veniva disposta la cattura del lupo mediante la posa di gabbie, è palese che le autorità responsabili abbiano agito nella consapevolezza di un pericolo per la pubblica incolumità. In caso contrario tali misure non sarebbero state giustificate considerando lo status di rigida protezione del lupo. Di conseguenza, l’omissione delle opportune cautele (avvisi, cartelli, ordinanze di chiusura dell’area) atte a prevenire i prevedibili incidenti che la presenza di un lupo estremamente confidente avrebbe potuto determinare, si configurano come colpa grave e perseguibile penalmente. La nostra Associazione sta valutando infatti di attivarsi in tal senso.

Riferendoci invece in generale e quindi a livello nazionale, nessuna giustificazione legata all’esigenza di salvaguardare l’attività turistica può essere addotta quando è in gioco la pubblica incolumità. Dal momento che nelle zone turistiche (campeggi, spiagge, piste da sci) la presenza di lupi confidenti si fa ogni giorno più invadente è evidente che non è possibile, da parte delle autorità, infilare la testa sotto la sabbia. I danni subiti dagli operatori turistici delle località interessate dovranno essere oggetto di adeguati ristori, tenendo conto che è lo stato, attraverso le regioni, il proprietario e il responsabile dei danni e delle minacce dei lupi.

Associazione Nazionale per la Tutela dell’Ambiente e della Vita Rurali  




UIL CAMP 2024

A Vasto il progetto di alta formazione sindacale della Uil. Corsi e tavole rotonde per 100 giovani sindacalisti provenienti da tutta Italia.  Con la partecipazione del segretario generale Uil Pierpaolo Bombardieri

Vasto, 11 settembre 2024. Dal 12 al 14 settembre a Vasto la nuova edizione di Uil Camp, il progetto di alta formazione sindacale della Uil con tavole rotonde, workshop e tanti ospiti.

“Transizione industriale e AI, persone e tecnologie insieme per un futuro migliore” è il tema sul quale 100 giovani sindacalisti provenienti da tutta Italia si confronteranno insieme a professionisti, esperti del settore, istituzioni e vertici sindacali.

“Siamo onorati di accogliere l’edizione 2024 del campo scuola sindacale della Uil – commenta il segretario generale Uil Abruzzo Michele Lombardo – L’Abruzzo è stato scelto per ospitare l’iniziativa di quest’anno ed è un impegno importante che vedrà tutta l’organizzazione sindacale regionale coinvolta nella perfetta riuscita dell’evento. I giovani partecipanti avranno momenti di dibattito e discussione. L’intervento di professionisti e istituzioni a livello regionale e nazionale sarà l’occasione per discutere di temi fondamentali e importanti, quali  automotive, Zes unica, transizione industriale e ambientale e tematiche riguardanti il sociale. Sono convinto che sarà una tre giorni molto importante che lascerà il segno della nostra regione nella mente e nel cuore di questi ragazzi “.

Nella prima giornata, giovedì 12 settembre, il presidente Eures Fabio Piacenti, presenterà il rapporto sulla condizione occupazionale e retributiva giovanile. A seguire le opportunità della Zona economica speciale per il Mezzogiorno (Zes unica) a cura del prof, Stefano Maria Cianciotta, componente del tavolo tecnico nazionale Zes e amministratore delegato Fira Abruzzo. Le conclusioni saranno affidate al tesoriere nazionale Uil Benedetto Attili.

La seconda giornata, venerdì 13 settembre, inizierà con approfondimenti con il mondo accademico e lavori di gruppo sui temi dell’intelligenza artificiale e transizione industriale. Nel pomeriggio, la tavola rotonda su “Automotive: quale futuro tra transizione ecologica-industriale e nuovo mercato globale?” con la partecipazione di PierPaolo Bombardieri, segretario generale Uil,  Fausta Bergamotto, sottosegretaria al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Marco Marsilio, presidente della Regione Abruzzo, Graziano Marcovecchio, presidente Pilkington Italia, Giuseppe Manca, responsabile delle risorse umane e relazioni industriali Italia Stellantis.

Nell’ultima giornata, sabato 14 settembre, i giovani sindacalisti si confronteranno sul progetto “Inclusion-E” di Racesport e ACI SPORT con Luca Pancalli, presidente del Comitato italiano paralimpico, Michele Del Grosso, presidente associazione Race Sport, Cristiano Martelli, presidente commissione Aci E Sport, Agnese Onofri, psicologa clinica e della salute, e il segretario organizzativo Uil Emanuele Ronzoni.

Conoscenza, innovazione, confronto e condivisione sono alcuni dei capisaldi di Uil Camp, il progetto con il quale la Uil ha ideato uno dei principali strumenti formativi a favore dei giovani impegnati nell’attività del sindacato. Quest’anno sarà l’Abruzzo a dare il suo importante contributo alla costruzione della coscienza sindacale tra le giovani generazioni. I partecipanti si ritroveranno al camping Grotta del Saraceno di Vasto, per consolidare e condividere competenze ed esperienze del percorso di crescita sindacale che li vede protagonisti.

Barbara Del Fallo




CLIMBING FOR CLIMATE

Anche l’università di Teramo sulla Marmolada per la sesta edizione

Teramo, 11 settembre 2024. L’Università di Teramo ha partecipato il 7 e l’8 settembre scorsi alla sesta edizione dell’iniziativa Climbing for Climate, organizzata dalla RUS-Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile e dal CAI-Club Alpino Italiano per la sensibilizzazione sulle problematiche del cambiamento climatico e per lanciare un appello per il potenziamento del contrasto alla crisi climatica, alla crisi ecologica e alla perdita di biodiversità.

L’evento, che nel 2021 e nel 2022 fu organizzato rispettivamente sul Calderone e sul massiccio della Majella dalle università abruzzesi, è stato promosso quest’anno sulla Marmolada dalle Università di Brescia e Padova, insieme alle altre Università Venete e all’Università di Trento.

In continuità, quindi, con l’impegno dell’Università di Teramo sui temi ambientali e sulle relative iniziative di studio e sensibilizzazione, hanno partecipato alla manifestazione il rettore Dino Mastrocola – l’unico tra i rettori a prendere parte all’ascensione – e il delegato RUS dell’Ateneo teramano Emilio Chiodo. L’ascensione alla base del ghiacciaio della Marmolada è stata effettuata in collaborazione con la “Carovana dei ghiacciai” di Legambiente ed è stata accompagnata dalle spiegazioni degli esperti sulle misurazioni dell’evoluzione del ghiacciaio effettuate dai ricercatori dell’Università di Padova e del Comitato Glaciologico Italiano, promotori della campagna glaciologica “partecipata”. Oltre cento i partecipanti.

«Secondo le rilevazioni dell’Università di Padova – ha raccontato il rettore Dino Mastrocola – il processo di fusione del ghiacciaio continua ad accelerare segnando nuovi record. I rilievi effettuati sull’abbassamento della superficie glaciale indicano che la vita residua del ghiacciaio è stimata tra i 13 e i 22 anni. In pochi anni anche il più famoso ghiacciaio delle Dolomiti scomparirà, così come è avvenuto per il nostro ghiacciaio del Calderone, sul Corno Grande del Gran Sasso, ormai ridotto allo stato che i tecnici chiamano di “glacionevato”».

Al termine della manifestazione, nella bellissima cornice dei tremila metri della Punta Serauta, è stato sottoscritto il documento “Un’Altra Marmolada”, dedicato alla fruizione futura del ghiacciaio e delle montagne italiane alla luce delle sfide del cambiamento climatico e della necessaria transizione ecologica. Il manifesto è stato sottoscritto da: Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile, Università delle regioni su cui insiste la Marmolada, Club Alpino Italiano Mountain Wilderness, Legambiente-Carovana dei Ghiacciai, Cipra Italia, Comitato Glaciologico Italiano e Comitato Scientifico L’Altra Montagna.




PONZIO PILATO

Inaugurazione scultura nella Zona Rotonda

Bisenti, 11 settembre 2024. Stamattina alle ore 12:00 presso la zona rotonda di Bisenti verrà inaugurata una scultura del celebre prefetto Ponzio Pilato.  Si tratta di un’opera realizzata in argilla, per buona parte del materiale prelevato dal Fiume Fino, a cura dell’artista napoletano Francesco Cretella.

La scultura rientra nel progetto Ratike, un progetto di rigenerazione urbana dell’ amministrazione comunale di Bisenti, che ha visto partecipare diversi artisti internazionali e locali che mira a creare un percorso turistico, basato sull’arte in strada.

La leggenda narra che Pontius Pilatus, era un discendente della famiglia militare sannita dei Ponzi. Avo di Pilato fu un certo Ponzio Aquila, il quale partecipò alla congiura delle idi di marzo, contro Giulio Cesare. I nobili “Cesaricidi” non potendo per legge essere condannati a morte, furono mandati in esilio.

Con il ristabilirsi dell’ordine pubblico, le famiglie dei “Cesaricidi” furono confinate presso le colonie romane e tra queste i Ponzi furono esiliati proprio in quel di Berethra (antico nome di Bisenti dal greco BARATRON, “valle stretta e profonda).




UN AMBIZIOSO PROGETTO

Il Mercato del Fiore diventa un centro per l’accoglienza e la formazione dei diversamente abili

Città Sant’Angelo, 11 settembre 2024. Un ambizioso progetto di riqualificazione è in corso all’interno dell’ex Mercato del Fiore a Città Sant’Angelo, pronto a trasformarsi in una struttura per l’accoglienza di persone diversamente abili. Da anni infatti l’edificio, di proprietà della Provincia di Pescara, versa in uno stato di abbandono, finendo talvolta anche colpita da atti vandalici. Adesso, come già annunciato nel corso della campagna elettorale, il Sindaco di Città Sant’Angelo Matteo Perazzetti ha avviato con la sua Amministrazione un progetto per il recupero e la riqualificazione della struttura.

Un intervento reso possibile grazie ad un finanziamento ottenuto con i fondi del Pnrr pari a 180mila euro, somma con la quale sono stati già avviati i lavori per adeguare i locali alla nuova destinazione d’uso, così da poter accogliere 12 ospiti di età compresa tra i 18 e i 55 anni, insieme agli operatori. I lavori dovrebbero concludersi entro la fine di ottobre: una volta completati tutto il piano terra dell’ex Mercato del Fiore verrà messo a disposizione di quei soggetti che hanno già iniziato attività di formazione digitale e di tirocinio all’interno di alcune aziende del territorio, grazie al lavoro dell’Ambito Sociale 16 che vede come capofila il Comune di Spoltore.

Negli spazi riqualificati del Mercato del Fiore gli ospiti, seguiti dagli operatori della cooperativa già individuati, proseguiranno le attività di formazione, aggiungendo il co-housing all’interno delle residenze che il progetto prevede, per un’accoglienza h24. Il piano di sostegno, formazione e inserimento proseguirà almeno fino a marzo 2026, ma l’auspicio è che si possa andare incontro ad una proroga, anche grazie al reperimento di nuovi fondi.

“Si tratta di un’iniziativa che ha una duplice finalità” spiega il Sindaco di Città Sant’Angelo Matteo Perazzetti. “Da un lato andiamo a riqualificare una struttura che da anni si trova in uno stato di abbandono, vandalizzata, ricettacolo di microcriminalità o bivacco per senzatetto. Dall’altro offriamo un’importante opportunità per le persone diversamente abili presenti sul territorio e per le loro famiglie, grazie alle attività di formazione e di assistenza h24”.

Poi interviene il Vicesindaco e Assessore alle Politiche Sociali Lucia Travaglini: “Si tratta di un primo passo verso quello che è il progetto principale, ovvero rendere questa struttura adatta per il ‘dopo di noi’. Per farlo siamo al lavoro al fine di intercettare ulteriori risorse necessarie per riqualificare e adeguare anche il piano superiore. Intanto, il progetto, per il quale è disponibile ancora qualche posto, va avanti fino a marzo 2026, anche se l’auspicio è quello di una proroga dello stesso attraverso un rifinanziamento”.




FESTIVAL PER UN BRANO IN DIALETTO ABRUZZESE

Il marsicano Giuseppe Ippoliti premiato al SA.MA.R.A.

Avezzano, 11 settembre 2024. Durante la terza edizione del festival multiculturale di arte inedita Samara Festival, tenutasi a Trasacco il 6, 7 e 8 settembre, il Premio Transaquas è stato assegnato a Giuseppe Ippoliti, musicista marsicano. Il riconoscimento, conferito di volta in volta dalle amministrazioni comunali che ospitano l’evento, è stato consegnato dagli amministratori comunali locali, nelle persone di Debora Ceci, Marta Coruzzi e Paolo Fosca.

Ippoliti ha ricevuto il premio per un toccante brano in dialetto marsicano che ha reso omaggio alla resilienza del popolo abruzzese, ricordando il terremoto del 1915 che devastò la Marsica, causando circa 30.000 vittime.  L’intensità del brano e la sua capacità di raccontare con profondo rispetto e sensibilità una parte così dolorosa della storia abruzzese hanno colpito giuria e pubblico.

Il Premio Transaquas del Samara Festival premia gli artisti che, attraverso la loro arte, riescono a valorizzare e promuovere il territorio, e Ippoliti ha saputo farlo magistralmente, legando musica, storia ed eventi. L’ideatore del festival, Matteo Di Fabio, in arte Matteo Farge, ha elogiato il lavoro di Ippoliti, dichiarando che il brano “è da brividi e rappresenta non solo un tributo alla storia abruzzese, ma anche una testimonianza dell’orgoglio e della forza d’animo che spinge il popolo abruzzese a rialzarsi sempre. È un esempio perfetto di come la tradizione possa essere preservata e innovata attraverso l’arte contemporanea.”

Il Samara Festival continua a essere un evento culturale di rilievo, non solo per la promozione di arte nuova, ma anche per la valorizzazione del patrimonio culturale e artistico dell’Abruzzo. Il Samara Festival continua a essere un evento culturale di rilievo, non solo per la promozione di arte nuova, ma anche per la valorizzazione del patrimonio culturale e artistico dell’Abruzzo.




DOVE SPUNTANO I BUCANEVE

Incontro culturale presso la Biblioteca Emilia Di Nicola per la presentazione del libro (Edizioni Dieci Lune) curato dalla docente e grafologa Monica Ferri.

Pescara, 11 settembre 2024. Moderatrice della serata è la professoressa e poetessa Antonella Caggiano che dialogherà con l’artista Daniela Ricciardi e la professoressa Monica Ferri, nipote di Brigida De Gregorio.

Brigida (detta Gida), maestra di scuole elementari e poetessa, è autrice dell’epistolario, pubblicato dopo quarant’anni dalla stesura.

Ventotto sono le lettere scritte da Gida ai piedi del Matese dove sceglie di rifugiarsi, prediligendo il passo lento, la semplicità della montagna e ponendosi all’ascolto della natura.

Saggezza e ironia si intrecciano e si rincorrono sul filo dei una narrazione poetica …




BASTA CON L’ALGORITMO MOLOCH

Le assegnazioni docenti devono essere in presenza e secondo graduatoria

Pescara, 11 settembre 2024. Anche in Abruzzo e Molise tantissimi docenti precari stanno denunciando gravi ingiustizie nelle procedure di assegnazione delle supplenze condotte attraverso il sistema dell’algoritmo ministeriale.

Nella assoluta mancanza di trasparenza, la somma degli errori prodotti da questo sistema iniquo, che di fatto rende inefficaci ogni graduatoria, sta creando situazioni paradossali e caricando gli Uffici Scolastici Territoriali di ulteriore lavoro, per le continue azioni di rettifica e per i ricorsi.

Un quarto dei docenti italiani, i precari sono circa 250.000, deve immolarsi al dio algoritmo ogni anno e attendere il risultato di una complessa elaborazione governata da non si capisce chi, il Ministro l’azienda che fornisce il software, i programmatori che scrivono il codice.

Una cosa è chiara, non funziona per nulla. Infatti, dopo che l’assegnazione è fatta dal sistema, non ci sono i tempi tecnici per fare i controlli necessari sui titoli, gli errori e le eventuali priorità. Inoltre, si è obbligati a fare la presa in servizio tassativamente nelle 24 ore successive alla nomina – pena la perdita del posto – la quale, una volta effettuata, rende impossibile qualsiasi correzione. Insomma, un disastro.

Per non parlare di chi non ottiene nessuna nomina, nonostante l’alto punteggio in graduatoria, semplicemente perché le scelte inserite nel sistema non trovano corrispondenze sul momento e vengono saltati dal sistema e considerati rinunciatari per gli incarichi e le sedi non inserite tra le preferenze dichiarate. Tutto ciò senza considerare che tali preferenze sono state fatte un mese prima, senza conoscere le effettive disponibilità di posti e il proprio punteggio in graduatoria, quindi sostanzialmente “alla cieca”, non essendo in grado di effettuare una scelta  più consapevole e corretta.

La cosa ancora più grave è che l’algoritmo scorre le graduatorie senza tornare sui propri passi e i docenti in questione, una volta saltati, non saranno più destinatari di nessun incarico per l’anno scolastico in partenza ma sperare solo in supplenze più o meno brevi.

In questo modo la possibilità di ottenere un incarico annuale, uno fino al 30 giugno, supplenze brevi, oppure nulla, grava esclusivamente sulle spalle dei docenti precari secondo quanto da loro inserito nel sistema, al buio e in ossequio al dio algoritmo.

Questo sistema permette (forse) una velocizzazione delle nomine, ma lo fa tenendo all’oscuro i docenti sulla loro posizione in graduatoria e sui posti disponibili, con un meccanismo oscuro e incomprensibile.

L’uso dell’algoritmo non è in realtà finalizzato a rendere efficienti le procedure, ma contribuisce all’azione di progressiva ultratrentennale distruzione del sistema scolastico pubblico, attraverso la continua riduzione dell’organico negli Uffici Scolastici Territoriali che, tra luglio e agosto, si trovano a dover espletare le immissioni in ruolo, le mobilità, le GPS e molto altro. È solo risparmio e “fare cassa”.

Per USB chiede:

maggiori risorse finanziarie e aumento dell’organico per gli USP per gestire meglio la fase delle nomine;

assegnazioni effettuate in presenza, anche con l’ausilio di un sistema informatico ma che sia open source, pubblico, verificabile, controllabile ed efficiente;

graduatorie e disponibilità pubblicate prima della compilazione delle preferenze;

un maggiore lasso di tempo tra nomina e presa di servizio, per consentire il controllo degli errori e per rimediarvi.

Il sistema brutale, ingiusto e inefficiente dell’algoritmo è figlio dell’abuso che si fa dei docenti precari ormai da molti anni che, sfruttati e maltrattati, sono indispensabili per il funzionamento della scuola pubblica statale. Nei decenni in cui il precariato scolastico è esploso (dagli anni ‘90 in poi), i Governi si sono sempre adoperati solo per aumentarlo, cambiando continuamente il modo in cui si diventa precari o si acquisiscono i diritti per l’assunzione in ruolo. Negli ultimi anni implementando un osceno mercato dei CFU che da gennaio 2025, saliranno a 60 a norma del DPCM 4 agosto 2024, anche solo per poter fare un concorso che non dà alcuna garanzia di assunzione. Visti i costi che ognuno dovrà sobbarcarsi è un sistema che discrimina le classi popolari, in barba all’art. 3 della Costituzione, utile solo a rimpinguare le già grasse casse delle università telematiche.

È scientificamente alimentata una vera e propria guerra tra poveri, docenti sottoposti a dinamiche vessatorie, impegnati nello stesso lavoro ma divisi ad arte in una serie interminabile di categorie sulla base della loro particolare condizione: sissini contro precari storici, concorsisti contro abilitati in graduatoria, triennalisti contro abilitati online, TFA italiani contro esteri… dietro queste contrapposizioni, dove è ormai impossibile distinguere torti e ragioni, c’è la mano di chi divide per comandare. Infatti, il settore scolastico, nonostante che il 25% del personale docente sia precario, è uno dei settori dove è più difficile mobilitare le lavoratrici e i lavoratori. Questo anche perché i sindacati complici, cosiddetti maggiormente rappresentativi, e quelli corporativi, sono ormai inseriti nei meccanismi del sistema, specializzandosi nei ricorsi e nella formazione e CFU, scippando il TFR ai nuovi assunti con l’osceno meccanismo del silenzio-assenso per l’adesione al Fondo Espero e approvando leggi sulla rappresentanza sindacale che hanno tagliato le gambe ai sindacati conflittuali.

USB propone l’unica soluzione possibile, il consolidamento degli organici di diritto alle situazioni di fatto e l’assunzione di tutti i docenti precari che abbiano svolto almeno tre anni di insegnamento attraverso un concorso per soli titoli.

In questo modo i docenti precari, a cui vanno estese tutte le garanzie riservate a quelli di ruolo, sarebbero sicuramente in numero fisiologico e gestibile senza la necessità di astrusi meccanismi informatici. Ogni obiezione alle nostre logiche rivendicazioni è strumentale alla conservazione dello status quo: risparmio, precarizzazione, sfruttamento.

USB Pubblico Impiego – Federazione Abruzzo e Molise




DI SALI D’ARGENTO E PIXEL

Venticinque anni di fotografia di Danilo Balducci a cura di Antonio Di Cecco. Inaugurazione 13 settembre 2024 ore 18. Fondazione Giorgio de Marchis Bonanni d’Ocre – Palazzo Cappa Cappelli

L’Aquila, 11 settembre 2024. Venerdì 13 settembre 2024 alle ore 18.00, presso la sede della Fondazione de Marchis, al primo piano di Palazzo Cappa Cappelli, la Fondazione Giorgio de Marchis Bonanni d’Ocre è lieta di ospitare la mostra Di sali d’argento e pixel. Venticinque anni di fotografia di Danilo Balducci, a cura di Antonio Di Cecco.

In mostra una selezione degli ultimi lavori di Balducci, i quali conducono lo spettatore a scambiare quasi uno sguardo con i soggetti delle opere: le immagini mostrano non solo quello che è davanti all’obiettivo ma restituiscono la sensibilità e la volontà di cercare un dialogo e diventare parte delle storie che l’artista vuole raccontare.

Infatti, come scrive il curatore, Antonio Di Cecco: «Di sali d’argento e pixel, di questi elementi sono composte le fotografie. I sali sono microscopici cristalli di argento sensibili alla luce che, mescolati con la gelatina e poi spalmati sulla pellicola – un sottile nastro di materiale trasparente – permettono di registrare le immagini fotografiche. I pixel del sensore della macchina fotografica digitale invece sono elementi in grado di convertire la luce di una immagine ottica in un segnale elettrico. Lo sa bene Danilo Balducci che da 25 anni lascia passare la luce all’interno degli obiettivi delle sue macchine fotografiche, quel che resta nei suoi occhi e nella macchina fotografica sono memorie a volte fatte di un severo bianco e nero, altre di vividi colori. Quello del fotografo è un lavoro paziente, il lavoro di chi è sempre alla ricerca della luce giusta. Forse il fotografo, come i sali d’argento e i pixel, è sensibile alla luce ma altrettanto sensibile alle storie che decide di raccontare. Balducci, attraverso il linguaggio del reportage, dal 1998 continua a raccontare storie e luoghi lontani metaforicamente e materialmente dalla nostra quotidianità. […] Un archivio di fotografie che continua a crescere nel tempo, un insieme di lavori accomunati dal medesimo soggetto: l’essere umano. Balducci è sì dietro l’obiettivo ma sceglie di essere vicino, riesce a scambiare lo sguardo con i soggetti che rappresenta nelle immagini e invita lo spettatore a fare altrettanto, a cercare vicinanza e non distanza. Il suo è un mosaico di vicende, gesti e azioni che documentano e diventano, al contempo, memoria collettiva.»

All’interno del percorso espositivo sarà allestito uno spazio che richiama l‘ambiente della camera oscura e che vedrà per il giorno del vernissage l’intervento e la presenza di Stefano Schirato di Leica Akademie Italy: un’occasione per immergersi nel mondo della fotografia e comprenderne tecniche e tecnologie.

Inoltre la mostra è inserita nel progetto SHARPER – Notte Europea dei Ricercatori 2024 finanziato dalla Commissione Europea (GA 101162370): per l’occasione il 27 settembre 2024 è prevista un’apertura straordinaria dalle ore 10.00 alle ore 22.00 mentre dalle 10.00 alle 13.00 l’artista e il curatore attendono gli studenti e le studentesse dei vari Istituti Scolastici (su prenotazione) per la visita dell’esposizione e per una dimostrazione delle varie fasi dello sviluppo fotografico all’interno dell’ambiente allestito quale camera oscura.

Il progetto è parte del programma degli eventi della 730° Perdonanza Celestiniana e si avvale del patrocinio del Comune de L’Aquila – L’Aquila Capitale della Cultura 2026.

La Fondazione Giorgio de Marchis Bonanni d’Ocre viene istituita a L’Aquila nel 2004 allo scopo di conservare, tutelare e valorizzare il patrimonio documentario e librario raccolto dal professor Giorgio de Marchis nel corso della sua carriera di storico dell’arte. Manifesti, locandine, inviti e brossure sono solo alcuni esempi delle tipologie documentarie che caratterizzano l’archivio composto da quasi 200.000 pezzi. Cataloghi di mostre, monografie e saggi, che popolano la biblioteca, contribuiscono a restituire l’immagine di un periodo denso di cambiamenti non solo a livello sociale ma anche storico-artistico, quale gli anni Sessanta e Settanta in Europa. Dal 2018 abita gli spazi del primo piano del Palazzo Cappa Cappelli che apre costantemente per eventi, mostre e collaborazioni con artisti ed enti.

BIOGRAFIA

Danilo Balducci, nato a L’Aquila nel 1971, è sempre stato affascinato dalla fotografia e dal potere comunicativo delle immagini. Reportage e fotografia sociale sono i suoi interessi principali. Diplomato presso l’Istituto Superiore di Fotografia e comunicazione integrata di Roma è professionista dal 1998. Docente di fotografia e reportage presso l’Accademia di Belle Arti di L’Aquila. Fornisce regolarmente immagini ad agenzie fotografiche italiane ed estere. Le sue immagini e le sue storie sono state pubblicate su giornali e riviste nazionali ed internazionali: Time, Life, Denver Post, Internazionale, Der Spiegel, Daily News, L’Espresso, Repubblica, Panorama. Vincitore di diversi premi, nel 2002 è vincitore del primo premio Carla Mastropietro per il fotogiornalismo; nel 2005 vincitore del Premio per la pace e per la libertà ad Atri (TE); nel 2008 ha ricevuto 2 Bronze award dall’Orvieto International Photography Awards (sezioni reportage e portraits) e vari premi nazionali e internazionali; nel marzo 2009 vince il B.O.P. 2009 (Best of Photojournalism) indetto dalla NPPA (National Press Photographer Association) negli USA classificandosi terzo nella categoria “Non Traditional Photojournalism Publishing”. Un’immagine del terremoto in Abruzzo è inserita da LIFE Magazine tra le Pictures of the Year 2009. Nel 2015 è Absolute Winner nella categoria “People” al FIIPA (Fiof Italy International Photography Awards) e si classifica secondo nella stessa categoria. Riceve inoltre cinque Honorable Mention nelle categorie “Reportage”, “Portraits” e “People”. Nel 2016 è 1° classificato al MIFA (Moscow International Foto Awards) Categoria Edit e 2° classificato (Merit of Excellence) all’International Color Awards. Nel 2017 è fotografo dell’anno al concorso Spider award.