Presentazione pubblica dell’intervento di rifunzionalizzazione ieri, venerdì 27 settembre, presso i Tempietti Romani
Chieti, 28 settembre 2024. Si è conclusa in queste settimane la progettazione dell’intervento di recupero e valorizzazione della Piazza dei Templi Romani, un progetto complesso che ha chiamato al tavolo del confronto la Soprintendenza, soggetto attuatore del finanziamento, il Comune di Chieti e la Direzione Regionale Musei Abruzzo – Musei archeologici nazionali di Chieti, attualmente responsabile della gestione dell’area archeologica e dei Tempietti Romani. Il progetto rientra nell’ambito del finanziamento dei Grandi Progetti Beni Culturali del Ministero della Cultura, fondi assegnati alla Soprintendenza per le province di Chieti e Pescara, per un importo lavori di circa 650.000 euro. Stamane la conferenza di presentazione con l’assessore ai lavori Pubblici Stefano Rispoli, Chiara Delpino soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio Chieti-Pescara, il vicesindaco e assessore alla Cultura Paolo De Cesare, Massimo Sericola, dirigente Musei Archeologici nazionali dell’Abruzzo, il progettista Dario Di Luzio, gli altri motori della riqualificazione.
“Oggi diamo una prima risposta all’impegno preso con la cittadinanza lo scorso anno – dichiara la Soprintendente Chiara Delpino – con un’operazione incisiva su una porzione del centro storico che restituirà al monumento archeologico la centralità all’interno dello spazio pubblico. In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, abbiamo condiviso con la Direzione Regionale Musei Abruzzo l’opportunità di offrire un’apertura straordinaria del monumento: la sera del 28 settembre, dalle 20 alle 23, sarà possibile visitare i Tempietti con la guida di un’archeologa e dei funzionari architetti che hanno seguito il progetto di valorizzazione”.
“Si rinnova la sinergia fra Comune e Soprintendenza, un sodalizio che ha funzionato bene per Piazza San Giustino e che torniamo a percorrere perché questa unione delinea al meglio le competenze in capo a ognuno e le mette al servizio sia della bellezza e dell’importanza dei reperti archeologici che vogliamo conservare e rendere fruibili – illustra l’assessore ai Lavori Pubblici Stefano Rispoli – Il progetto nasce per valorizzare la Piazza dei Templi Romani, si tratta di un intervento complesso e delicato, che per tale ragione che ha chiamato al tavolo del confronto la Soprintendenza, che è il soggetto attuatore del finanziamento, il Comune di Chieti e anche la Direzione Regionale Musei Abruzzo – Musei archeologici nazionali di Chieti, attualmente responsabile della gestione dell’area archeologica e dei Tempietti Romani.
Si tratta della rigenerazione urbana della piazza dei Templi Romani, che si innesta nella rigenerazione in atto nella zona, specie quella di piazza Trento e Trieste, che sarà strettamente connessa a questa. Chieti guadagna una piazza, oltre alla conservazione dei suoi storici reperti archeologici. Questa ci richiederà degli aggiustamenti viari, che non peseranno sulla mobilità totale, ma vedranno semplicemente un’inversione di senso di via Vezio Marcello, per consentire la chiusura al traffico della sola via Priscilla senza ipoteche per la fluidità del traffico che da piazza Trento e Trieste muove verso il corso e che da sud va verso questo snodo. Il complesso archeologico sarà recuperato e riaperto, ma anche riconnesso allo spazio pubblico e all’utilizzo della piazza che così sarà più vissuta rispetto a oggi e potrà, grazie anche al recupero degli spazi coperti, guadagnare luoghi per attività ed attività culturali, musicali, teatrali e aggregativi, nonché altri scenari per matrimoni e altri eventi”.
“La rigenerazione dei Tempietti si coniuga perfettamente alla rinascita di tantissimi edifici appartenenti alla storia architettonica e culturale della città – aggiunge il vicesindaco Paolo De Cesare – La presenza della biblioteca De Meis, che ospiterà un info point comunale, importante interfaccia per turismo, cultura, intrattenimento ed eventi della città, che insieme pure alla grande ed efficace attività dei musei archeologici, ai 20 milioni di opere per la riqualificazione e il restauro conservativo di edifici identitari come l’Eden, Palazzo Massangioli, ma anche gli ipogei di Chieti sotterranea. Ringrazio la Soprintendenza per la condivisione e la sinergia a vantaggio della città e la Direzione Musei per il lavoro svolto sul nostro territorio che mai come in questo momento ha occasioni così concrete per rigenerarsi”.
L’INTERVENTO
Come previsto in fase di programmazione, l’intervento è stato sviluppato nell’ottica della rigenerazione urbana della piazza dei Templi Romani, un obiettivo condiviso in questi anni con tutte le amministrazioni coinvolte nel processo di recupero di uno spazio centrale alla città di Chieti, ma necessitante di un progetto di rinnovamento e di rifunzionalizzazione. Grazie alla visione sinergica con il Comune di Chieti, il progetto coinvolge l’intera piazza antistante ai monumenti, che verrà in parte pedonalizzata. I lavori prevedono anche interventi di restauro delle strutture monumentali e opere per migliorare l’accessibilità all’area archeologica.
Gli interventi di rifunzionalizzazione consentiranno quindi non solo di recuperare e rendere pienamente fruibile il complesso archeologico ma anche di riconnetterlo allo spazio pubblico, ponendolo in più stretta relazione con le quinte prospettiche che circondano la piazza. In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, abbiamo condiviso con la Direzione Regionale Musei Abruzzo l’opportunità di offrire un’apertura straordinaria del monumento: la sera del 28 settembre, dalle 20 alle 23, sarà possibile visitare i Tempietti con la guida di un’archeologa e dei funzionari architetti che hanno seguito il progetto di valorizzazione.
CENNI STORICI
L’area archeologica dei Tempietti Romani di Chieti è il risultato di diverse fasi costruttive antiche e di interventi di restauro realizzati nei primi anni del 1900. L’impianto originario, che si sviluppava ad un livello più basso dell’attuale piano stradale attorno ad un pozzo profondo 38 metri, era costituito da due edifici affiancati realizzati in opera quadrata in travertino. Tra la fine del I secolo a.C. e l’inizio del I secolo d.C. il complesso templare, collocato su un lato lungo del foro dell’antica Teate, subisce una incisiva riorganizzazione. Al di sopra delle murature degli edifici precedenti vennero costruiti due nuovi templi gemelli, con pareti in opera mista di reticolato bicromo e laterizi e lesene a mattoni, dotati di un alto podio. Successivamente venne addossata al complesso anche una terza struttura di più piccole dimensioni. Lo stato conservativo dei frammenti di statuaria rinvenuti nell’area, non consente di attribuire con certezza il complesso a culti specifici. In età altomedievale il tempio più settentrionale venne trasformato in una chiesa, di cui oggi è visibile l’aspetto seicentesco, consacrata ai santi Pietro e Paolo. La struttura di un ulteriore edificio di epoca romana (il cosiddetto quarto tempio), all’interno del quale sono anche riconoscibili almeno due fasi costruttive, è inglobata nelle murature di un palazzo moderno situato ai margini della piazza che circonda l’area archeologica.
IL PROGETTO
La previsione progettuale sul monumento prevede l’esecuzione di interventi di restauro conservativo delle murature archeologiche, rivolti prioritariamente ai vani interni, sottoposti a un costante processo di attacco biologico, e alle porzioni murarie esterne che necessitano di interventi di ripresa delle malte e di pulitura dalla vegetazione spontanea. Per quanto riguarda gli impianti, è prevista la revisione del sistema di illuminazione interno secondo logiche meno invasive, più attuali e più performanti sul profilo energetico.
Saranno realizzati interventi di miglioramento dell’accessibilità, della fruibilità e del rapporto dell’area archeologica con il tessuto urbano circostante attraverso l’ampliamento dell’intercapedine che circonda il monumento e con l’inserimento di una rampa di accesso che permetterà di raggiungere gli ambienti posti al di sotto del piano stradale anche alle persone con ridotte capacità motorie. Tali interventi prevedono anche un significativo ampliamento del percorso pedonale che circonda i templi, soluzione condivisa e supportata dagli uffici tecnici del Comune di Chieti. Questo allargamento consentirà di riportare alla luce alcune delle murature riferibili alla prima fase di costruzione del complesso cultuale e di realizzare una nuova gradinata di accesso dalla piazza pedonale. L’accesso al primo livello verrà garantito da una scala metallica, in sostituzione dell’invadente struttura attualmente installata, completata dall’inserimento di un servoscala.
Il progetto prevede inoltre l’esecuzione di interventi di tipo edile sulla struttura in metallo e vetro che chiude la porzione del monumento verso l’area dell’antico foro romano, al fine di migliorarne la configurazione spaziale e agevolare la lettura della scalinata che anticamente permetteva di accedere alla cella dei templi. Verrà valorizzato anche il cosiddetto ‘quarto tempio’, oggi in buona parte inglobato all’interno dell’edificio delle Poste, attraverso la realizzazione di un podio metallico che consentirà di affacciarsi sulla porzione interna della struttura romana, appositamente illuminata. Sulla piazza antistante è prevista l’eliminazione di ogni barriera architettonica, mettendo in opera una pavimentazione, in continuità con le scelte già realizzate all’interno della ex biblioteca De Meis, che vuole suggerire l’andamento del terrazzamento che in antico colmava il dislivello collinare. Lo spazio pubblico che circonda il complesso cultuale, racchiuso all’interno della quinta formata degli edifici moderni, sarà quindi ripensato nella sua unitarietà, lasciando aperto al traffico veicolare unicamente un necessario attraversamento carrabile da via dei Vezi a via Marco Vezio.
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