QUARANTA POETI PER RICORDARE MARA SECCIA

Pescara, venerdì, 4 ottobre, ore 17.30, Fondazione La Rocca

Pescara, 3 ottobre 2024. La Casa della poesia in Abruzzo – Gabriele d’Annunzio, presieduta da Dante Marianacci, ogni anno, in occasione della Giornata mondiale del libro e della lettura dell’Unesco, organizza un evento che si intitola “Un libro una poesia. I poeti ricordano i poeti”, per celebrare e ricordare i poeti che non ci sono più, e, insieme i convegni annuali, con la collaborazione dell’Ordine dei giornalisti, “Poeti, narratori e viaggiatori – giornalisti in Abruzzo”, con più di sessanta autori finora presi in considerazione e presenti nei tre volumi di atti già pubblicati.

Per Mara Seccia si è voluto fare una eccezione, organizzando un evento speciale solo a lei dedicato, perché, bisogna riconoscerlo, con la sua bravura, con la sua ironia, con le sue straordinarie doti, quasi innate, di comunicatrice, è riuscita a farsi amare da tutti quelli che l’hanno conosciuta.

Uno dei temi privilegiati della sua poesia in vernacolo abruzzese è stato il mondo pescarese, come ben mette in evidenza un altro compianto grande poeta e studioso abruzzese, Vito Moretti, nella Presentazione di Sone e cante quande me pare, pubblicato da Marco Solfanelli nel 2015 : ”Pescara […] è il luogo che Mara Seccia scruta ed abita, è il punto da cui ha inizio ogni suo viaggio e in cui ogni volta lei ritorna, è il paese dell’anima e dei baleni, delle limpidezze e delle opacità; e nel nome di Pescara vengono esercitate le personali indulgenze, si compiono i domestici riconoscimenti, si escogita l’invenzione e si fa credibile ciò che poi diviene poesia.” Tra i molti versi dedicati alla sua città eccone alcuni della Pescara dannunziana, La Piscare di Gabriele D’Annunzie: Il vate, l’esteta, il superuomo,/il decadente, il gaudente…/Quanta chiacchiere a lu vente!/Jì nní capisce ste parole,/jì sacce sole che quande arlegge li poesije/na cummuzione mi pije./È musiche, è miludije…/Ca tutte li trucchitte cunusceve, è lu vere,/ma a me l’anime mi s’ardicrije./Binidette addó si trove/lu Poete anostre, di Porta Nôve!/À amate la vite, l’amore, la bellezze,/à gudute e à fatte bbone, /à cumbattute, à sufferte, à vissute…/ Scì, scì, só dannunziane, só dannunziane!”. Ed ecco i poeti, che venerdì, 4 ottobre, alle ore 17.30, la ricorderanno alla Fondazione La Rocca di Pescara (Via Raffaele Paolucci, 71), insieme ai figli Valentina e Davide De Luca, agli interventi musicali di Beppe Frattaroli, e ai ricordi di Dante Marianacci, che condurrà la serata, Elena Costa, Marco Solfanelli, Licio Di Biase e Franca Minnucci: Beniamino Cardines, Vittorina Castellano, Alfonso Ciaccio, Maria Gabriella Ciaffarini, Rosetta Clissa, Daniela D’Alimonte, Franca Di Bello, Gabriele Di Camillo, Assunta Di Cintio, Sandra Di Felice, Nicoletta Di Gregorio, Silvia Di Lorenzo, Milvia Di Michele, Annarita Di Paolo, Manola Di Tullio, Stefania Fiorini, Caterina Franchetta, Elena Malta, Elisabetta Mancinelli, Mara Motta, Tonia Orlando, Leda Panzone Natale, Sonia Pedroli, Maria Gemma Pellicciotta, Tony Pesce, Sonia Planamente, Daniela Quieti, Gabriele Ireneo Recchia, Cinzia Rossi, Stevka Šmitran, Flora Amelia Suárez Cárdenas, Tina Troiano, Lucio Vitullo




L’UNIVERSITÀ PER TUTTI

Inaugurazione XVIII° anno accademico

Montesilvano, 3 ottobre 2024. Inaugurato ieri mattina, presso la sala Consiliare del Comune di Montesilvano, il XVIII° anno accademico dell’Università Popolare della Terza Età di Montesilvano. L’anno accademico avrà tra le tematiche rilevanti, il Giubileo 2025 con una riflessione approfondita sull’essere “Pellegrini di Speranza”.

Presenti alla conferenza stampa di presentazione, il sindaco Ottavio De Martinis, l’assessore alle Politiche della Terza Età Corinna Sandias, il rettore della Basilica di Collemaggio, Monsignor Stefano De Paulis, l’assistente ecclesiastico dell’Università Popolare Don Paolo Curioni, il presidente Giuseppe Tini, il docente universitario Raffaele Bonanni, il segretario interregionale Pensionati CISL Abruzzo e Molise, Ezio Guidi, la dirigente scolastica dell’ITC Alessandrini di Montesilvano, Di Mascio Gabriella e il presidente dell’Anteas di Montesilvano, Michele Tosches.

Illuminanti l’introduzione a cura di don Paolo Curioni e la prolusione di Monsignor Stefano De Paulis, sul Giubileo e sulla figura di Papa Celestino V, sul legame che questo evento giubilare ha con il primo Giubileo della storia e sull’attuazione che questo percorso di misericordia ha avuto nei secoli successivi accompagnando la vita della Chiesa.

Dal 2007, l’Università della Terza Età oltre ad essere un luogo d’incontro e di promozione sociale, è aperta anche allo scambio con i giovani e con tutti coloro che condividono l’impegno della solidarietà civile e sociale. Anche quest’anno sono in programma attività e collaborazioni con gli studenti dell’Istituto Tecnico Alessandrini. Tra i progetti, l’ Erasmus e il gemellaggio con la Lituania, la celebrazione dell’anno internazionale per la conservazione dei ghiacciai annunciato dall’Onu, in cui l’Università in collaborazione con il parco del Gran Sasso, sosterrà con la scuola un progetto riguardante il CALDERONE, il ghiacciaio più a sud d’Europa, ubicato proprio sulle cime del nostro Gran sasso. A parlarne nel corso della presentazione, la dirigente scolastica dell’Istituto Alessandrini, Gabriella Di Mascio.

Altra tematica a cuore del dell’Università Popolare, l’isolamento sociale: 36% degli anziani vive, infatti, in una condizione di isolamento sociale, dichiarando che, in una settimana normale, non ha contatti con altre persone, né per telefono né diretti né partecipa ad alcuna attività sociale.

“Tra le novità per l’anno accademico 2024-25 – espone il Presidente dell’Università Popolare, Giuseppe Tini avremo: percorsi di dialogo tra le generazioni, progetti di partenariato con l’Istituto Alessandrini di Montesilvano, un laboratorio di filosofia e un laboratorio sull’Intelligenza Artificiale. L’Università Popolare, attraverso un percorso in collaborazione con l’Ente Parco del Gran Sasso, sosterrà un progetto riguardante il ghiacciaio più a sud d’Europa il CALDERONE, ubicato sulle cime del nostro Gran Sasso, dal momento che l’

Assemblea generale dell’ONU ha annunciato il 2025, come l’anno internazionale per la conservazione dei ghiacciai”.

Le parole del sindaco De Martinis: “L’Università della Terza Età è molto più che una semplice istituzione educativa. Rappresenta un punto di riferimento fondamentale per i concittadini, offrendo opportunità di crescita culturale, sociale e personale. E’ un luogo dove si coltivano nuove passioni, si stringono amicizie e si contribuisce attivamente alla vita della città. L’anziano è una risorsa, un patrimonio di esperienze e culture da valorizzare. La cultura è il terreno comune su cui possono confrontarsi e incontrarsi non solo diverse generazioni, ma anche le diverse sensibilità sociali in vista di un bene comune da perseguire come obiettivo concreto. Nell’anno dedicato alla speranza, il mio augurio è che il nuovo anno sia ricco di momenti di crescita culturale, di socializzazione, tutte azioni volete al contrasto della solitudine. Come amministrazione ci stiamo impegnando a trovare una sede funzionale e idonea all’Università, che può sempre contare sul nostro sostegno. Buon anno accademico a tutti gli studenti dell’Università della Terza Età!”.

L’assessore alle Politiche della Terza Età, Corinna Sandias: “Sono davvero felice di aprire il nuovo anno accademico dell’Università della Terza Età da neoeletta all’assessorato incentrato proprio sulla Terza Età. Una realtà bella per la nostra città, contenitore di  preziose risorse culturali e umane che arricchisce e valorizza il nostro territorio. Oggi più che mai è importante concentrarsi sull’anziano ed evitarne isolamento e marginalizzazione. Nell’augurare un buon inizio a tutti, sono convinta che le persone non più giovanissime possano essere fonte d’ispirazione per le nuove generazioni e viceversa”.




FUTURO E TRADIZIONE

Innovazione audace è il Programma 2025 del Polo del Made in Italy

San Giovanni Teatino, 3 ottobre 2024. Il Polo d’Innovazione del Made in Italy ha approvato, nei tempi e termini previsti dalla normativa regionale, il programma d’innovazione per il 2025 per certi versi, rivoluzionario. Il piano d’azione presentato alla Regione Abruzzo è il frutto di una serie di incontri con le imprese aggregate al Polo a cura dei dipartimenti (Edilizia, Energia, Economia sociale, Digitale, Artigianato e Internazionalizzazione) nei quali il polo è articolato e contiene una serie di punti che vanno dalla promozione e al sostegno imprenditoriale regionale, al potenziamento dei temi relativi allo sviluppo tecnologico, sostenibile e sociale di altri. 

Alla proposta visionaria di tutto ciò che di futuristico si può fare, si affianca ciò che lega lo sguardo, i piedi e il cuore al sentimento di appartenenza, alle tradizioni e alla propria terra.

Innovazione Audace” di dannunziana memoria, che proietta verso un florido avvenire e scende sempre più in profondità con le radici, arriva al centro, rafforza un sentimento e dà la giusta spinta agli uomini e alle donne del fare. Gli obiettivi sono quelli della trasformazione tecnologica e innovazione sostenibile, dell’internazionalizzazione, dello sviluppo delle competenze, del supporto alle PMI, del networking, della cooperazione e dell’innovazione di processo. È presente un focus sulle tecnologie emergenti e, tra esse, sull’intelligenza artificiale: IA, con inversione di posto delle vocali (rispetto all’AI), per sottolineare l’italianità nella pronuncia di questa sigla, tanto discussa e tanto utilizzata, anche abusata, ma che può e deve diventare un’alleata.

“Siamo abruzzesi e per questo anche molto romantici. Il legame con le tradizioni, i luoghi, i pensieri e le radici ci appartiene, ci coinvolge a tal punto che non riusciamo a separarcene, pur essendo molto attenti alle sfide che il futuro ci pone davanti. L’indivisibilità di pensiero e azione, la visione forse un po’ nostalgica ma proiettata all’avvenire fiorente, luminoso, ci fa emozionare. Questa nostra missione la sentiamo e la vogliamo sentire senza dimenticare la storia, per questo l’abbiamo fusa con un’idea che sembrerebbe obsoleta ma che in realtà, ha tutte le qualità per essere definita  pionieristica” le parole del Presidente Polo del Made in Italy Angelo D’Ottavio.




IL MAMMUT DEL CASTELLO. Settant’anni dalla sua scoperta

Nuovi dati nel quadro dell’evoluzione ambientale del Pleistocene. Convegno di studi Sabato 5 novembre, ore 9:30

L’Aquila, 3 ottobre 2024. Scoperto a marzo del 1954 nella cava d’argilla della Fornace Santarelli presso Scoppito, esposto al pubblico dal 1960 nel Bastione Est del Castello Cinquecentesco, l’imponente fossile di Mammut meridionale, nel 70° dal suo rinvenimento, è per la prima volta al centro di un convegno di studi.

Sabato 5 ottobre, al Castello cinquecentesco dell’Aquila, dalle 9.30 interverranno specialisti della geologia, paleontologia, paleobotanica e paleopatologia per fare il punto sulle conoscenze del territorio aquilano nel Quaternario e illustrare i risultati acquisiti durante e dopo l’accurato ultimo restauro. Non mancheranno curiosità e interessanti aspetti sull’esemplare e sul suo ambiente di vita.

Nel corso della giornata sarà ricordata la paleontologa Angiola Maria Maccagno, a cui si deve la direzione dello scavo e del primo restauro, autrice del primo approfondito studio sul Mammut, all’epoca denominato Elephas meridionalis.

Sarà illustrata la geologia del territorio aquilano negli ultimi 3 milioni di anni, in particolare l’evoluzione dei bacini lacustri allora presenti, la deposizione e successione delle unità sedimentarie, le faune presenti e il condizionamento sulla paleogeografia determinato dall’attività tettonica.

Saranno descritti i paleoambienti, i loro aspetti vegetazionali e le mutazioni climatiche, testimoniate in particolare nelle stratigrafie del Pleistocene inferiore e medio, nei siti paleontologici di Scoppito, Pagliare di Sassa e Pile.

Il Mammut meridionale, specie di appartenenza del Mammut aquilano, sarà confrontato con gli altri elefanti che hanno abitato il territorio aquilano, descrivendo anche le altre specie di grandi mammiferi rinvenuti nel sito di Scoppito.

Saranno esposte le indagini diagnostiche dell’intervento di restauro eseguito tra il 2013 e il 2015 e le scoperte che hanno messo in luce, tra le altre, le patologie che hanno interessato in vita il Mammut.

Concluderà la mattinata la descrizione del complesso studio biometrico basato sulle misure acquisite sui singoli elementi ossei e sul modello 3D fotogrammetrico che ha permesso di ricostruire l’aspetto del Mammut, così come doveva apparire quando era ancora in vita.

Nel pomeriggio Francesco Petretti, conduttore televisivo, divulgatore scientifico e docente di Biologia della conservazione all’Università di Perugia, terrà l’intervento “Testimoni del passato in terra d’Abruzzo … un futuro a rischio”, una riflessione profonda e attuale sulla fauna e sulla flora delle alte vette appenniniche con specie relitte delle glaciazioni, come sileni e papaveri artici pionieri provenienti dal cuore dell’Asia, il fringuello alpino e la farfalla Apollo relitti delle steppe asiatiche e la vipera di Orsini, un vero tesoro di biodiversità,  oggi minacciato dai cambiamenti climatici e dall’ invasione di specie aliene.




I NUOVI GIOCHI

Al via i lavori nei parchi cittadini

Pescara, 3 ottobre 2024. Sono ufficialmente partiti i lavori per l’installazione di nuovi giochi nei parchi della città di Pescara, a partire dal Parco Di Cocco, situato nella zona dell’Università. L’intervento, che ha preso il via nella giornata di ieri, si concluderà entro il 30 novembre prossimo, portando una ventata di novità e sicurezza per i più piccoli.

L’iniziativa prevede un investimento complessivo di 400mila euro destinato alla sostituzione e all’installazione di nuovi giochi, con la posa di una pavimentazione antitrauma che rispetta le più recenti normative di sicurezza. Questo intervento si pone l’obiettivo di rendere i parchi non solo più moderni e attrattivi, ma soprattutto sicuri per tutti i bambini che li frequenteranno.

All’avvio dei lavori erano presenti l’Assessore al Verde e ai Parchi, Cristian Orta, il Presidente della Commissione Ambiente e Parchi, Alessandro D’Alonzo, l’impresa incaricata dei lavori, Cost Cam srl di Baranello (Cb), il Direttore Tecnico, Enzo Bottino, e l’Architetto, Vincenzo Di Tommaso.

“Siamo felici di poter dare il via a questo progetto che riqualifica i nostri parchi e offre ai più piccoli spazi di gioco sicuri e all’avanguardia”, ha dichiarato l’Assessore Orta. “Questo intervento rappresenta un investimento importante per il futuro della nostra città e per il benessere delle famiglie che qui vivono. Un doveroso ringraziamento lo devo all’attuale Presidente del Consiglio Comunale, Gianni Santilli che nella precedente Giunta, ricopriva il ruolo di Assessore al Verde e ai Parchi e che ha lavorato affinché si potesse giungere a questo obiettivo di sostituzione di tutti i giochi”. “Continuiamo ad impegnarci e a lavorare per migliorare la qualità della vita e promuovere la fruizione degli spazi pubblici da parte di tutta la cittadinanza – commenta il Sindaco Carlo Masci – specialmente nei parchi. Vogliamo fare in modo che chi trascorre il tempo all’aria aperta, possa far divertire i bambini con attrezzature nuove e sicure”.




ILLUSTRI FIGLI D’ABRUZZO IN AUSTRALIA

L’omaggio a Tony Fini e Joe Delle Donne. Consegnati i riconoscimenti nell’ambito del progetto Dalla culla al mondo

Casoli, 3 ottobre 2024. Momenti di commozione in occasione del riconoscimento consegnato a Tony Fini e Joe Delle Donne, due emigrati italiani in Australia, originari rispettivamente di Casoli e Fresagrandinaria che, nonostante la lontananza, hanno sempre conservato un fortissimo legame con la terra d’origine. La cerimonia, che si è tenuta al Castello ducale, è stata organizzata nell’ambito del progetto “Dalla culla al mondo. Casoli nell’anno delle radici”   finanziato da Next Generation Eu nell’ambito delle risorse del PNRR, attuato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dalla Direzione Generale per gli italiani all’estero e realizzato dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con Palazzo Tilli.  Accompagnati da familiari e amici Fini e Delle Donne hanno ricevuto dal sindaco Massimo Tiberini e da Antonella Allegrino, responsabile del progetto, due attestati in cui sono state riportate frasi di gratitudine per essere “custodi delle radici italiane e insigni esponenti dell’abruzzesità nel mondo”.

Toni Fini, 93 anni, è un affermatissimo imprenditore nel settore dell’edilizia e dell’agricoltura mentre Joe Delle Donne, ottantenne, è stato amministratore pubblico per 40 anni a Canning. Hanno lasciato l’Italia per andare in cerca di fortuna da giovanissimi e sono riusciti a costruire una carriera professionale con sacrificio e impegno, senza mai dimenticare le proprie origini. Alla cerimonia hanno preso parte anche l’assessore comunale Domenico De Petra, Alessio Monaco, consigliere regionale e membro del Cram Abruzzo, Costanza Cavaliere, dirigente scolastica dell’Istituto “Algeri Marino” e cittadini.

“Casoli è il centro dell’Universo – ha affermato Fini – Perché? Perché ci sono nato io.  Mio nonno, quando avevo 12 anni, mi chiese cosa fosse importante nella vita. I soldi, risposi.  Mi diede un ceffone che mi fece girare la testa dall’altra parte. Mi spiegò che bisognava avere la salute e l’esperienza. Sono stato fortunato perché li ho avuti entrambi insieme al successo”.

Ho speso metà della mia vita a tutelare la comunità a cui appartengo facendo il sindaco, il vicesindaco e il consigliere  – ha sottolineato Joe Delle Donne –  Mi sono ritirato dalla politica quando è venuta a mancare mia figlia, ma mi chiamano ancora per ogni problema della città”.

Vogliamo onorare questi amici tornati nella propria terra  – ha dichiarato Tiberini – Sono due persone che bisogna guardare con rispetto e ammirazione e ascoltare  per gli  insegnamenti che riescono a darci.  Fanno sempre sentire la loro presenza e l’attaccamento al paese d’origine. Tony Fini, ogni volta che torna in Italia, si confronta con me per dirmi cosa si deve fare per migliorare Casoli. Joe Delle Donne, insieme al nostro compianto primo cittadino Sergio De Luca, è stato artefice di un gemellaggio con la città di Canning”.

“Fini e Delle Donne sono due illustri figli dell’Abruzzo – ha aggiunto Antonella Allegrino – Le loro sono storie che insegnano quanto siano importanti lo spirito di sacrificio, la perseveranza, l’impegno e il senso di appartenenza alla comunità in cui si è nati.  Nonostante la lontananza, conservano un legame fortissimo con il paese d’origine dove, ogni volta che tornano, trovano l’affetto dei familiari e degli amici e l’abbraccio dei compaesani”.

Tony Fini e Joe Delle Donne racconteranno la loro storia anche in occasione del laboratorio sulla storia dell’emigrazione, che si terrà sabato 5 ottobre, all’Istituto “Algeri Marino”, dalle 9 alle 11, nell’ambito del progetto “Dalla culla al mondo. Casoli nell’anno delle radici”. Nello stesso orario si svolgerà un laboratorio sulla conoscenza del dialetto che vedrà la partecipazione di Tina Castelnuovo e Mariella De Francesco sul tema “Alla scoperta della cultura e delle tradizioni della nostra gente”. I laboratori sono aperti alla cittadinanza.

Il progetto “Dalla culla al mondo. Casoli nell’anno delle radici” rientra tra quelli finanziati per la realizzazione di iniziative culturali in favore degli italo-discendenti nel “2024-Anno delle radici italiane “”. Le attività in programma, che si concluderanno ad ottobre in occasione della Festa di Santa Reparata, sono state ideate per rafforzare il legame con le comunità dei casolani all’estero e permettere loro di ritrovare il luogo d’origine. Sono eventi culturali, artistici, musicali ed enogastronomici che verranno realizzati per rendere ancora più solida la rete di contatti costanti e di ritorni nel borgo. 




LA GIUSTIZIA DEL DUCE

Presso l’Archivio di Stato di Pescara la presentazione del libro di Luciano Di Tizio

Pescara, 3 ottobre 2024. L’Archivio di Stato di Pescara (Aurum, via Cesare De Titta 1) ospita alle ore 17:30 la presentazione del volume dell’autore Luciano Di Tizio, La giustizia del Duce, il Fascismo al potere tra violenze, sottovalutazioni e connivenza edito da Ianieri Edizioni. Al fianco dell’autore ci saranno anche Maria Amicarelli (già Responsabile dell’Archivio di Stato di Pescara) e lo storico e giornalista Marco Patricelli.

Gli anni della presa del potere del fascismo, tra violenze nel territorio e progressivo asservimento dello Stato alla dittatura con, al centro, le vicende del rapimento e dell’assassinio di Giacomo Matteotti e il successivo processo-farsa agli autori materiali dell’aggressione. La narrazione prende le mosse dal contesto sociale, economico e ideologico negli anni della nascita e della crescita del fascismo tra connivenze, complicità e sottovalutazioni dalle drammatiche conseguenze, allargando il racconto ad altre aggressioni e ad altre vicende giudiziarie, alcune con conclusioni ben diverse.

Di Tizio nel 2006 ha pubblicato un volume “La giustizia negata. Dietro le quinte del processo Matteotti” interamente dedicato a quella vicenda giudiziaria ed oggi riprende il discorso ampliandolo con uno sguardo d’insieme sugli anni nei quali il fascismo con le sue violenze ha creato un regime dittatoriale grazie a circostanze favorevoli, connivenze più o meno dichiarate e a gravi sottovalutazioni.

Una visione a tutto campo nella quale il delitto e il processo Matteotti conservano un ruolo centrale, ma col discorso allargato ad altri vergognosi processi farsa e anche a vicende diverse nelle quali magistrati con la schiena dritta hanno difeso la Giustizia a dispetto delle pressioni del regime.

Luciano Di Tizio, laureato in storia e filosofia, dopo un’esperienza da docente nei Licei, ha operato per molti anni come giornalista professionista collaborando con quotidiani, radio e tv, nazionali e locali, e infine come caposervizio de “Il Tempo” in Abruzzo. Autore di alcuni saggi storici, si è sempre occupato di ambiente con numerose pubblicazioni scientifiche e divulgative. Nel 2022 è stato eletto presidente del WWF Italia.




CONLCUDERE I LAVORI AL VOLTO SANTO

La messa in sicurezza sta per ripartire: occorre concludere per il Giubileo 2025

Manoppello, 3 ottobre 2024. Da ormai sette anni, a causa dei necessari lavori di messa in sicurezza, la facciata della basilica del Volto Santo di Manoppello è coperta da ponteggi e impalcature, scoraggiando i visitatori e determinando non pochi disagi per i fedeli che comunque scelgono di visitarla, soprattutto quelli più anziani o disabili. Nei giorni scorsi, mediante una lettera inviata alle istituzioni, il rettore del santuario, Antonio Gentili, aveva rivolto un accorato appello per l’immediata ripresa dei lavori alla luce dell’imminente apertura del Giubileo.

La preoccupazione di padre Gentili è pienamente condivisibile, in quanto la basilica di Manoppello costituisce una delle più importanti mete di pellegrinaggio del centro-sud. Proprio per questo mi sono prontamente attivato per approfondire la questione, e assieme al Rettore abbiamo avuto modo di interloquire con il Direttore dei lavori, l’architetto del Provveditorato interregionale delle opere pubbliche Nicola Franchi, che ha mostrato ampia disponibilità e solerzia.

La buona notizia riguarda il reperimento di ulteriori fondi, circa 150mila euro, per il completamento dei lavori, interrotti lo scorso maggio. I tecnici infatti avevano riscontrato una serie di carenze strutturali, aggravate negli anni da riparazioni approssimative, che hanno reso necessaria una perizia di variante che sarà rimessa al Provveditorato la prossima settimana. A quel punto la ditta incaricata potrà finalmente riprendere i lavori, che dovrebbero terminare entro fine anno salvo imprevisti e ritardi nella fornitura dei materiali.

Una volta conclusa la ricostruzione della facciata, verranno eseguiti ulteriori approfondimenti sul campanile, che a detta del Rettore, presenta problemi strutturali di non poco conto. I tecnici si augurano di riscontrare criticità facilmente risolvibili, così da poter restituire alla comunità l’intera basilica consolidata e riqualificata per i primi mesi del prossimo anno.

Anche perché il 2025, come ricordato da padre Gentili, sarà l’anno del Giubileo, e il santuario vedrà sicuramente accrescere i flussi di pellegrini, anche a seguito del successo della docu-serie “Mysteries of the faith”, disponibile su Netflix a partire dallo scorso novembre, che conta milioni di visualizzazioni da ogni angolo del pianeta ed è incentrata su alcuni dei segreti più leggendari del cristianesimo, tra cui il mistero del Volto Santo. 

La basilica di Manoppello costituisce ormai a tutti gli effetti un santuario di rilievo internazionale, come confermato anche dalle decine di pubblicazioni e articoli editi in vari Paesi del mondo e dalla recente benedizione di un reliquario destinato alla cattedrale di San Francisco. Eppure, all’accresciuto interesse esterno, sembra contrapporsi una scarsa consapevolezza a livello locale.

Spetta dunque alle istituzioni il compito di valorizzare uno dei centri nevralgici del turismo religioso abruzzese. Personalmente continuerò a monitorare lo stato di avanzamento dei lavori per fare in modo che il santuario torni pienamente fruibile in vista del prossimo Giubileo, un appuntamento a cui l’Abruzzo dovrebbe guardare con maggiore interesse, specie in chiave turistica.

Antonio Blasioli

Vicepresidente del Consiglio Regionale




GIUSTIZIA PER AMARENA

Il 23 dicembre al via il processo per la sua uccisione

Sulmona, 3 ottobre 2024. L’orsa Amarena, simbolo di convivenza pacifica tra uomo e fauna selvatica, è stata brutalmente uccisa poco più di un anno fa. Nonostante fosse conosciuta per la sua docilità e l’assenza di comportamenti aggressivi, Amarena è stata abbattuta a sangue freddo, lasciando orfani i suoi cuccioli.

Amarena era amata da tutti e spesso si avvicinava ai centri abitati senza rappresentare alcun pericolo, tanto da essere considerata una mascotte dell’Abruzzo. La sua uccisione è stata un atto crudele e ingiustificato, che ora porterà il responsabile, L.A., cacciatore, a rispondere davanti alla giustizia.

La Procura ha deciso di rinviare a giudizio l’uomo accusato di questo terribile gesto. L’udienza preliminare si terrà il prossimo 23 dicembre al Tribunale di Avezzano.

Secondo gli artt. 544 bis, 61 n.1 c.p., l’imputato è accusato perché esplodendo un colpo di fucile caricato con munizionamento artigianale atto ad arrecare il maggiore danno possibile, ha volontariamente cagionato la morte dell’orsa. Delitto aggravato dall’avere agito con crudeltà correlata all’assenza di valida giustificazione, nonché alla presenza dei cuccioli non ancora autosufficienti con l’intento, dunque, anche all’eliminazione degli stessi in ragione delle loro condizioni di debolezza. Inoltre, secondo gli artt. 703, 62 n.2 c.p. la condotta dell’imputato è ulteriormente aggravata dal fatto che ha esploso un colpo di fucile all’aperto, in un luogo accessibile a terzi e in direzione di luoghi pubblici ed abitati, creando pericolo per la pubblica incolumità.

L’associazione Animalisti Italiani, insieme ad altre associazioni, al Parco Nazionale d’Abruzzo, alla Regione Abruzzo e al Comune di San Benedetto dei Marsi (dove è avvenuta l’uccisione), saranno presenti come parte offesa, per garantire che la verità emerga e che chi ha commesso un simile crimine paghi le conseguenze.

“Questo processo rappresenta una battaglia non solo per Amarena, ma per tutti gli animali selvatici vittime di violenze ingiustificate. Continueremo a lottare affinché la convivenza tra uomo e animali venga preservata e difesa“, conclude il Presidente degli Animalisti Italiani, Walter Caporale.




REFEZIONE SCOLASTICA, FORTE PREOCCUPAZIONE  

Situazione critica della mensa scolastica per scuole materne e primarie

Sulmona, 3 ottobre 2024. A tre settimane dall’avvio dell’anno scolastico, la UIL di Sulmona esprime la propria forte preoccupazione per la mancata attivazione del servizio di refezione scolastica per le scuole materne e primarie della nostra città.

Questa situazione sta creando notevoli disagi per le famiglie e sta compromettendo la gestione economica e familiare per le lavoratrici e i lavoratori che avrebbero dovuto essere assunti che ad oggi ci risultano ancora inoccupati.

L’assessore ha indicato il 4 ottobre come data per l’attivazione del servizio, ma questa promessa, conoscendo i tempi burocratici per ottenere l’autorizzazione, solleva dubbi e scetticismi.

A due giorni dalla data prevista, non ci risulta essere stato ancora autorizzato un centro cottura, né è stato firmato il contratto con la nuova concessionaria Ri. Ca. Sebbene il Comune sottolinei la “disponibilità dell’impresa aggiudicatrice” e l’attivazione di tutte le procedure necessarie, la buona volontà non è sufficiente. Queste incertezze non fanno che aumentare la confusione e il disguido tra le famiglie e il personale scolastico.

A fronte di questa situazione, le scuole hanno iniziato a prendere misure alternative prevedendo il pranzo da casa mentre le scuole materne continuano a trovarsi in una situazione di stallo, lasciando i bambini senza un pasto adeguato. Pertanto, la UIL di Sulmona chiede con fermezza che si passi dalle parole ai fatti.

È fondamentale che l’amministrazione comunale attivi immediatamente tutte le procedure necessarie per garantire un servizio di refezione scolastica efficiente e tempestivo, evitando ulteriori disagi alle famiglie e ai lavoratori coinvolti. Ci aspettiamo un intervento concreto e risolutivo, che restituisca serenità alle famiglie e garantisca il diritto all’istruzione e al benessere dei nostri bambini.

Maurizio Sacchetta, Responsabile della Unione Zonale Uil Abruzzo sede di Sulmona Alto Sangro