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IL DISAGIO GIOVANILE

Pesano carenza di infrastrutture, spazi, centri di aggregazione e opportunità

Avezzano, 12 ottobre 2024. Genovesi all’indomani dell’operazione Alto Impatto: “La nostra città non ha una visione strutturata che possa essere di stimolo per le nuove generazioni”.

“Desidero esprimere un sincero ringraziamento al Prefetto di L’Aquila per la costante attenzione che dimostra nei confronti di Avezzano e di tutto il territorio provinciale. Un ringraziamento speciale va anche a tutte le forze dell’ordine, agli uomini e alle donne che, con dedizione e professionalità, hanno lavorato ieri per garantire la sicurezza e la tutela dei cittadini avezzanesi. Tuttavia, dopo l’importante attività di controllo introdotta, è nostro dovere porci una domanda: perché ad Avezzano c’è così tanto disagio giovanile?”.

È quanto chiede in una nota Tiziano Genovesi, consigliere di opposizione al Comune di Avezzano (L‘Aquila), all’indomani dell’operazione Alto Impatto, portata avanti su tutto il territorio comunale anche l’impiego delle unità cinofile ed elicotteri.

“La risposta a questa domanda – prosegue Genovesi – è complessa, ma una cosa è certa: ad Avezzano mancano opportunità e spazi che possano aggregare e coinvolgere i giovani, a partire da quelli dedicati allo sport. Se vediamo le strutture sportive pubbliche ci rendiamo conto che sono carenti, tant’è che le società calcistiche locali sono costrette a organizzare turni per poter svolgere le loro attività, e in alcuni casi ad organizzarsi persino privatamente per la manutenzione degli impianti. Abbiamo lo Stadio Cimarra dei Marsi che presenta gravi problematiche e lo ‘Stadio dei Pini’, ormai inagibile da decenni”.

È dunque evidente, secondo il consigliere di opposizione, “che la nostra città non ha una visione strutturata che possa essere di stimolo per le nuove generazioni. Di fronte a questa carenza di infrastrutture e opportunità, i giovani sono spesso costretti a riunirsi in bande, creando un ambiente competitivo negativo che non può che portare a problemi di ordine pubblico”.

È vero che questo fenomeno è diffuso in molte realtà, e mi aspetto che questa sarà la giustificazione della maggioranza. Tuttavia, la mia risposta è un’altra: perché Avezzano non riesce a prendere esempio dalle città virtuose? Basterebbe già guardarsi intorno nella Marsica, dove molte città o addirittura paesi, hanno strutture migliori di quelle avezzanesi, che garantiscono ai loro giovani una vita sana e più aggregante. I nostri nonni ci hanno sempre tramandato un prezioso consiglio: Specchiati in chi è migliore di te e fanne scuola – conclude Genovesi – Avezzano ha bisogno di una visione diversa, di un piano concreto per offrire ai giovani alternative sane e positive. È nostro dovere lavorare per rendere la città un luogo di opportunità, crescita e aggregazione, un posto in cui i giovani possano sentirsi parte di una comunità che li supporta e li guida verso un futuro migliore”.

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