Deserta anche la sesta asta, e la concessione delle sorgenti termali da parte della Regione Abruzzo resta senza affidatario. Venerdì mi recherò in Areacom per ritirare gli atti richiesti e mai trasmessi, e il 14 novembre si terrà la Commissione di vigilanza
di Antonio Blasioli, Vicepresidente del Consiglio Regionale
Caramanico Terme, 17 ottobre 2024. Qualche settimana fa avevamo pronosticato che il grave ritardo accumulato da Areacom e Regione Abruzzo in relazione alla sottoscrizione della concessione delle acque termali con la società vincitrice avrebbe determinato l’ennesima asta deserta. Effettivamente l’udienza svolta nella giornata odierna ha confermato come anche la sesta asta non abbia attratto partecipanti, sia per il lotto 1, quello relativo allo stabilimento termale, che per il lotto 2, quello della Reserve.
Giova ricordare come a seguito del susseguirsi dei ribassi i due lotti abbiano ormai raggiunto una base d’asta pari a 5.215.890,36 euro per le Terme e 7.074.088,35 euro per la Reserve (a fronte dei circa 10 milioni originari per la prima e i circa 14 per la seconda). Una cifra praticamente dimezzata che tuttavia non ha modificato l’annunciato esito dell’asta. Ma non poteva essere altrimenti considerato che dopo 9 mesi Areacom e Regione Abruzzo non sono neanche riusciti a sottoscrivere la convenzione per lo sfruttamento delle acque. Eppure, ricordiamo perfettamente le dichiarazioni del presidente Marsilio con cui lo scorso gennaio annunciava l’individuazione del soggetto aggiudicatario.
La gara è stata effettivamente assegnata da Areacom il 29 gennaio 2024 con determinazione n. 12, tuttavia l’affidamento è stato formalizzato solo 7 mesi dopo, il 27 agosto, a seguito della verifica dei requisiti. Sono trascorsi altri due mesi circa e la Convenzione non è ancora stata sottoscritta a causa di alcuni errori e carenze che ho già evidenziato qualche settimana fa. Da allora peraltro non mi sono ancora pervenuti gli atti richiesti ad Areacom. L’agenzia regionale per la committenza non è nuova a questi silenzi, per cui venerdì, al fine di acquisire la documentazione, mi recherò personalmente presso gli uffici come già fatto in precedenza per la vicenda Naiadi.
Intanto, prosegue inesorabile il depauperamento di patrimonio e territorio. Continuo a ritenere che la soluzione migliore sia quella prospettata dal Gruppo “Uniti per Caramanico”, contenuta in una mozione presentata in Consiglio comunale e bocciata dalla precedente amministrazione, e cioè che la Regione acquisti i beni e riunisca in una unica concessione beni immobili e sfruttamento delle acque. Tuttavia, se il Presidente Marsilio coltiva idee differenti è bene che le esponga pubblicamente, informi la cittadinanza, e soprattutto agisca. Quel che è certo infatti è che Caramanico e il comprensorio della Maiella non possono più attendere, che è sbagliato scorporare la concessione delle acque termali dal bene perché si potrebbero verificare anomale posizioni di vantaggio, e in questa situazione mi aspetto che anche il Tribunale fallimentare svolga al meglio il proprio lavoro nell’interesse dei creditori. Ricordo che solo il Comune di Caramanico vanta un credito nel passivo fallimentare di 2,5 milioni di euro, una somma in grado di mettere in ginocchio qualsiasi piccolo Comune.
Tanto per cominciare, si potrebbe tenere il 14 novembre la Commissione di vigilanza che ho chiesto al Presidente Mariani.
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