RADICI 2024. Conoscenza è tutela

Nelle foto storiche della SABAP San Silvestro prima degli interventi nel XX secolo e i beni trafugati dalle piccole chiese di periferia.

L’Aquila, 23 ottobre 2024. Continuano le aperture straordinarie dei luoghi della cultura, organizzate dalla SABAP L’Aquila e Teramo, nell’ambito del piano di valorizzazione del MIC per il 2024, con la mostra: Conoscenza è tutela. Luoghi d’Abruzzo attraverso i documenti degli archivi della Soprintendenza.

I documenti conservati nell’archivio storico, fotografico e nella biblioteca, presso la sede istituzionale dell’Ente all’Aquila, diventeranno protagonisti di una mostra documentale sui luoghi meno noti delle due province. La Soprintendenza conserva infatti un gran numero di documenti di diverso genere, che raccontano la storia della tutela del patrimonio culturale in Abruzzo, tra cui 41.000 schede di catalogo dedicate ai beni architettonici, ai beni storico artistici e ai settori urbani, e le oltre 50.000 fotografie che permettono di osservare virtualmente il prezioso patrimonio abruzzese e, in alcuni casi, di poter ammirare beni perduti o scomparsi.

La fotografia, intesa come memoria del passato, aiuterà i visitatori a scoprire gli interventi di restauro del XX secolo su alcune importanti chiese abruzzesi, che ne hanno trasformato le configurazioni interne, come nel caso di San Silvestro all’Aquila e della cattedrale di Santa Maria Assunta di Teramo.  La fotografia, come fonte documentaria e indiziaria per ricercare beni perduti, sarà invece protagonista per ritrovare, almeno virtualmente, opere quali la croce processionale originariamente conservata presso la chiesa di San Flaviano a Capitignano e oggi dispersa e gli altari lignei una volta presenti all’interno della chiesa di San Giorgio, nel comune di Tione degli Abruzzi.

Il percorso espositivo è stato immaginato ponendo attenzione ai luoghi più remoti, soffermandosi su aspetti e caratteri del patrimonio delle due province, poco noti o non visibili per loro natura.

Il personale della Soprintendenza, che ha curato gli aspetti organizzativi e scientifici dell’evento, si occuperà di accogliere e guidare i visitatori.

PROGRAMMA COMPLETO:

L’Aquila, Mostra documentale. Conoscenza è tutela. Luoghi d’Abruzzo attraverso i documenti degli archivi della Soprintendenza:

•          Sabato 26 ottobre 2024 dalle ore 9:00 alle ore 13:00, Chiese e patrimonio mobile

•          Domenica 27 ottobre 2024 dalle ore 18:00 alle ore 22:00, visite guidate alle ore 18/19/20/21, Chiese e patrimonio mobile

•          Giovedì 28 novembre 2024 dalle ore 18:00 alle ore 22:00, Conventi: i luoghi di san Giovanni da Capestrano

•          Sabato 30 novembre 2024 dalle ore 9.00 alle ore 13.00, Conventi: i luoghi di san Giovanni da Capestrano

Modalità di visita: Accesso libero negli orari indicati, visitabile presso i locali della Biblioteca della Soprintendenza in Via Duca degli Abruzzi.




EURO, MERCATI, DEMOCRAZIA 2024 – L’UNIONE PUÒ FARCELA?

Sabato 26 ottobre si apre a Montesilvano la conferenza annuale dell’associazione a/simmetrie. Centro Congressi Serena Majestic (Viale Carlo Maresca, 12) – Ore 14:00

Montesilvano, 23 ottobre 2024. Euro, mercati, democrazia 2024” è la conferenza internazionale in programma sabato 26 e domenica 27 ottobre a Montesilvano. L’iniziativa, giunta alla tredicesima edizione, intitolata “L’Unione può farcela?”, è organizzata da a/simmetrie – Associazione italiana per lo studio delle asimmetrie economiche, e vedrà la partecipazione di relatori del calibro di Carlo Galli, Lucio Baccaro, Vladimiro Giacché, Gianandrea Gaiani, Maurizio Boni, Geminello Preterossi, Benedetto Ponti, Carlo Magnani, Antonio Nicita, Savino Balzano, Pasquale Tridico, che si confronteranno sui temi dominanti nel dibattito corrente, dal ruolo dell’Unione europea rispetto ai conflitti in corso alla crisi del modello economico tedesco, dal rapporto tra lotta alla disinformazione e libertà di espressione alle politiche sull’occupazione e di contrasto alla povertà.

La conferenza prenderà il via sabato 26 ottobre, alle ore 14:00, nel Centro Congressi Serena Majestic (viale Carlo Maresca, 12 a Montesilvano), con i saluti istituzionali del presidente dell’associazione a/simmetrie Benedetto Ponti. I lavori saranno introdotti da Alberto Bagnai, economista e deputato. Seguiranno le prolusioni del filosofo e politologo Carlo Galli (già Professore di Storia delle dottrine politiche all’Università di Bologna) e Lucio Baccaro (Max Planck Institute), seguite da una relazione dell’economista Vladimiro Giacché (a/simmetrie) e da un panel che vedrà coinvolti Gianandrea Gaiani (Analisi Difesa), Maurizio Boni (già Generale Esercito, NATO), cui si aggiungerà il deputato Claudio Borghi Aquilini, membro del Copasir. A concludere i lavori della prima giornata sarà un intervento del filosofo del diritto e della politica, Geminello Preterossi (Università di Salerno) alle ore 19:00.

Domenica 27 ottobre i lavori si apriranno alle ore 9:00 con l’intervento del presidente dell’associazione a/simmetrie Benedetto Ponti. Seguirà una tavola rotonda con Carlo Magnani (Università di Urbino) e Antonio Nicita (Università di Roma LUMSA), moderati da Maddalena Loy (La Verità).

Nel panel delle 10:30 si discuterà di salario minimo con Savino Balzano (sindacalista) e Pasquale Tridico (Università Roma Tre, già Presidente dell’INPS).

La conferenza si concluderà intorno all’ora di pranzo con la relazione dell’economista e deputato della Lega Alberto Bagnai.




IL BUSTO DEL GENERALE DALLA CHIESA IN PIAZZA DELLA REPUBBLICA

Venerdì 25 ottobre, alle ore 11, la cerimonia di svelamento

Roseto degli Abruzzi, 23 ottobre 2024. Un busto in ricordo del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa sarà posizionato in piazza della Repubblica, a Roseto degli Abruzzi. Ad annunciarlo sono il Sindaco della città Mario Nugnes e il Presidente dell’Associazione Nazionale Carabinieri, Sezione di Roseto degli Abruzzi, Mar. Cav. Marcello Malatesta. La cerimonia di svelamento del busto, donato alla città di Roseto degli Abruzzi dalla sezione locale dell’Associazione Nazionale Carabinieri, si terrà venerdì 25 ottobre 2024, alle ore 11:00, alla presenza delle autorità Civili, Militari e Religiose.
Nel corso della cerimonia, organizzata con il prezioso supporto del Comando Provinciale dei Carabinieri guidato dal Comandante, Colonnello Pasquale Saccone, è previsto anche un collegamento video con la figlia del Generale, Onorevole Rita Dalla Chiesa, e la benedizione dell’opera da parte del Parroco dell’Assunta Don Gabriele Marchegiani.

Il busto, realizzato dal Maestro Ugo Assogna, è un omaggio alla memoria del Generale Dalla Chiesa, figura di spicco nella lotta contro la mafia e il terrorismo in Italia. Nato a Saluzzo nel 1920, Carlo Alberto Dalla Chiesa si laureò in giurisprudenza nel 1942 e iniziò la sua carriera nell’Arma dei Carabinieri. Nel 1948 cominciò la sua esperienza nella lotta alla mafia, incriminando Luciano Liggio e arrestando 76 capi mafiosi tra il 1966 e il 1973. Nel 1973 venne trasferito in Piemonte e promosso generale di brigata, dove gli venne affidata nel 1977 la coordinazione degli istituti di sicurezza e di pena. Nel 1978 venne promosso generale fino al 1981, per combattere il terrorismo e riuscì a smantellare l’organizzazione delle Brigate Rosse in tre anni. Sempre nell’81, fu mandato a Palermo come prefetto antimafia. Il 3 settembre del 1982, mentre tornava dal palazzo della Prefettura del capoluogo siciliano, in Via Carini fu ucciso assieme a sua moglie e alla scorta.

Ugo Assogna nasce ad Atri il 4 gennaio del 1977. Attualmente vive ed opera nel suo studio di scultura, dove alterna l’attività scultorea, poetica, di critico d’arte ed organizzatore di eventi d’arte a quella di docente di lettere presso gli istituti d’istruzione di primo e di secondo grado. È presidente dell’Associazione culturale “Giuseppe Antonelli – I marmorari atriani” e membro della prestigiosa Accademia di Ricerca, Arte ed Etica Ducato Acquaviva di Atri, diretta dal preside prof. Ezio Sciarra.

“La cerimonia non è solo un tributo alla memoria di Dalla Chiesa, ma anche un’occasione per riflettere sul suo coraggio e dedizione nella lotta contro la mafia e il terrorismo – affermano il Sindaco Mario Nugnes e la Presidente del Consiglio Comunale Gabriella Recchiuti – Il busto rappresenta un simbolo tangibile del suo impegno e del sacrificio compiuto per il bene del Paese. La cerimonia sarà un momento significativo per onorare la sua memoria e per ricordare l’importanza dei valori per cui ha combattuto lasciando una importante eredità che ha avuto un impatto duraturo sulla società italiana. Il suo esempio di integrità e coraggio, infatti, continuerà a ispirare le future generazioni a lottare per un mondo più giusto e sicuro. Inoltre, questo evento servirà a ricordare a tutti noi l’importanza di non dimenticare il passato e di continuare a combattere contro le ingiustizie e un’occasione per rinnovare il nostro impegno verso i valori di legalità e giustizia che lui ha incarnato con tanto fervore. Un sentito ringraziamento va all’Arma dei Carabinieri, punto di riferimento di tutta la comunità di Roseto degli Abruzzi e baluardo della sicurezza dei cittadini e all’Associazione Nazionale Carabinieri, con la quale prosegue un rapporto proficuo e virtuoso. La sua collaborazione è fondamentale per la nostra città”.




STATT CA NU CI STEM

Cultura e Solidarietà al Museo Laboratorio. Successo per l’Evento di Sensibilizzazione sullo stato della Palestina e sul massacro di Gaza

Città Sant’Angelo, 23 ottobre 2024. La neonata associazione angolana Statt ca nu ci stem ha organizzato con grande successo una serata di sostegno al popolo palestinese, tenutasi presso il Museo Laboratorio di Città Sant’Angelo. L’evento, che ha attirato una folta partecipazione, ha rappresentato un’importante occasione di sensibilizzazione e dibattito sulla situazione attuale in Palestina.

La serata ha visto la presentazione dell’eBook “La resistenza del popolo palestinese in una prospettiva storica”, con l’intervento del giornalista Giacomo Marchetti della redazione di Contropiano.org, il quale ha offerto un’analisi approfondita e critica del contesto storico e sociale della Palestina. Al tavolo dei relatori, Paolo Terenzi, un appassionato di politica e problemi sociali, ha condiviso la sua visione e il suo impegno per la causa, mentre il professor Enzo De Leonibus ha fornito preziosi approfondimenti sulla situazione geopolitica mediorientale.

Durante l’evento, i numerosi partecipanti hanno avuto l’opportunità di porre domande e approfondire le tematiche trattate, dimostrando un forte interesse e un desiderio di comprendere meglio le dinamiche che interessano la regione. Nelle altre sale del museo, sono stati proiettati filmati illustrativi sulla causa palestinese, offrendo ulteriori spunti di riflessione e sensibilizzazione.

 A conclusione della serata, è stato allestito un Aperitivo Benefit, il cui ricavato sarà interamente devoluto a un’associazione di volontariato impegnata nel supporto ai palestinesi, le cui condizioni di vita sono sempre più precarie. Questo gesto di solidarietà ha permesso ai partecipanti di contribuire attivamente a una causa che tocca da vicino i diritti umani e la giustizia sociale.

“Statt ca nu ci stem” si impegna a continuare la sua opera di sensibilizzazione e sostegno al popolo palestinese, promuovendo eventi e iniziative volte a far luce su calvario dei civili di Gaza, non trascurando, in futuro, altre tematiche di impegno sociale.




RUOTE NELLA STORIA

Evento Aci storico 2024

Chieti, 23 ottobre 2024. Malgrado l’incertezza del meteo, una trentina di auto d’epoca di gran fascino e di elevato pregio hanno meravigliato, domenica scorsa, il pubblico, accorso numeroso a Chieti e a Crecchio per l’evento Ruote nella Storia di ACI Storico, organizzato dall’Automobile Club provinciale e dall’associazione Ruote Classiche Teatine, sua affiliata.

A Chieti le vetture sono state disposte lungo Corso Marrucino e Piazza Vico, il salotto della città, quasi fossero tante piccole gemme incastonate tra i palazzi antichi e i bei portici.

A Crecchio, invece, hanno fatto da cornice variopinta al Castello Ducale, che ospita oggi il Museo dell’Abruzzo Alto-medievale e Bizantino ed in cui dormì il re Vittorio Emanuele III, come testimonia un letto a baldacchino e una cassapanca lì presenti.

Una collezione di fotografie immortala anche le varie visite che fece il Principe Umberto II negli anni ’30, nonché l’intera famiglia reale radunata, mentre, sfollata dopo l’armistizio del 1943, attendeva di imbarcarsi da Brindisi verso l’esilio.

La visita di Crecchio, paese inserito tra I Borghi più Belli d’Italia, si è poi conclusa in un ristorante tipico del posto per il pranzo e le premiazioni.

Il premio per l’auto più longeva è stato attribuito ad una magnifica Alfa Romeo 6C 2500 SS ‘Villa d’Este’ datata 1950, ma di rilievo sono state anche una Mg A del 1959, una Lancia Appia 2° Serie del 1958, una Aston Martin DB5 del 1961 e una Ford Mustang Zagato del 1967.

I più giovani sono stati, invece, catturati da due splendide Chevrolet Corvette di provenienza americana, da alcune Ferrari, in particolare una 365 GTB/4 Daytona, vari modelli di Porsche, Mercedes e Alfa Romeo di diverse annualità, ma soprattutto da una De Lorean DMC-12, con le sue spettacolari aperture ad ali di gabbiano, nota per essere stata la macchina del film ‘Ritorno al futuro’.

«Abbiamo ricevuto complimenti sinceri da parte di tutti i partecipanti» hanno dichiarato, a conclusione della giornata, il Presidente dell’Automobile Club provinciale di Chieti, Mario Aloè e il Direttore, Roberto D’Antuono.

«Ancora una volta il connubio tra la cultura dell’automobile e quella del territorio, tra la bellezza delle auto esposte e la particolarità storica di monumenti e specialità eno-gastronomiche, è risultato vincente, anche alla luce del ritorno promozionale e sociale che deriva da manifestazioni di questo tipo».

Infatti, un ampio servizio su questa manifestazione sarà trasmesso prossimamente su Aci Sport TV canale 228 di Sky. L’Automobile Club Chieti dà, quindi, appuntamento agli appassionati per l’anno prossimo per scoprire altri borghi ed altre bellezze nascoste.




DON ANTONIO COLUCCIA INCONTRA GLI STUDENTI TERAMANI

“Non siete all’asta, la droga è un grande bluff. Siate portatori sani di vita e legalità”

Teramo, 23 ottobre 2024. Grande partecipazione oggi, all’I.I.S Di Poppa-Rozzi di Teramo, per l’incontro “La Costituzione: il nostro vangelo laico” promosso dal Premio Nazionale Paolo Borsellino, giunto alla XXXII edizione, grazie alla consueta disponibilità del mondo della scuola e la caparbietà delle dirigenti scolastiche di Teramo e provincia che accolgono diversi testimoni di legalità.

Protagonista dell’incontro con decine di studenti, don Antonio Coluccia, prete di strada, da anni sotto scorta, quotidianamente impegnato nelle piazze di spaccio tra le periferie di Roma, lì dove bambini e adolescenti vivono sotto scacco dello spaccio e vittime indifese di un business della droga: “Il più grande bluff”, ha detto don Antonio ai ragazzi. È a loro, ai più giovani, che don Antonio Coluccia continua a proporre una speranza di salvezza. È a loro che si rivolge per offrire l’alternativa alla morte cui la droga conduce: “Dovete essere portatori sani di vita e di legalità. La vostra vita non ha un prezzo. Non siete all’asta, non dovete vendervi per un ventino o un cinquantino di droga o per una canna” ha ripetuto, armato di megafono e pallone, agli studenti teramani rimasti affascinati da un sacerdote che parla dritto al loro cuore, con il linguaggio dei giovani, esaltando la loro voglia di vivere e raccontarsi, raccogliendo l’energia che solo i giovani sanno introdurre.

Alle autorità militari, istituzionali e scolastiche presenti, don Antonio Coluccia ha ricordato che, ciascuno, è chiamato a fare la propria parte contro ogni forma di emarginazione “perché è nel momento in cui ci giriamo dall’altra parte che smettiamo di essere cittadini. E invece dobbiamo esserlo praticando la Costituzione come nostro vangelo laico. Io stesso prima di essere un sacerdote, sono e resto un cittadino di questo Paese”, ha aggiunto.

Don Antonio, prete simbolo della lotta alla droga e testimoniale del Premio Borsellino, ha fondato nel 2011 l’Opera San Giustino realizzando una casa d’accoglienza in un bene confiscato ad un boss della Banda della Magliana alle porte di Roma. Qui, da anni, accoglie giovani che hanno deciso di dire addio a droga e piazze di spaccio. “Ci aiuta la provvidenza, ogni cammino inizia con un piccolo passo. Questo è un grande insegnamento per ciascuno di noi: camminare lungo il sentiero della Legalità significa essere eccezionali nella nostra sana normalità, essere stupefacenti molto più di qualsiasi grammo di droga”. Don Antonio ha richiamato la responsabilità di tutti: “Se, come successo a Teramo, la Polizia arriva a sequestrare oltre 200 kg di cocaina dobbiamo chiederci tutti il perché. Dobbiamo interrogarci come comunità: a chi era diretta quella droga?”

All’incontro di oggi al “Di Poppa-Rozzi” hanno preso parte, accanto alle dirigenti scolastiche Caterina Provvisiero e Manuela Divisi, la consigliera regionale Marilena Rossi, il prefetto Fabrizio Stelo, il questore Carmine Soriente ed il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Teramo, capitano Alberto Giordano. Tra i presenti in sala anche una delegazione dei ragazzi del liceo Delfico.

La cerimonia di premiazione della XXXII edizione del Premio Nazionale Paolo Borsellino si terrà venerdì 25 ottobre, alle 10, presso il ridotto del Teatro comunale de L’Aquila.




AL VIA IL PROGETTO MEDNET 4OH

Per il rafforzamento della sorveglianza sanitaria nel Mediterraneo

Teramo, 23 ottobre 2024. Il 22 ottobre 2024, presso l’ufficio regionale di Tunisi dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) si è tenuto l’evento di lancio del progetto “Rete Mediterranea per una sola salute – MEDNET 4OH” (Mediterranean Network for One Health). Finanziato dall’AICS e realizzato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise (IZS Teramo) in collaborazione con il Ministero della Salute Pubblica in Tunisia e con l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il progetto si propone di migliorare le capacità di risposta alle emergenze sanitarie attraverso un approccio integrato One Health, che tiene conto della stretta connessione tra salute umana, animale e ambientale.

Il cuore del progetto è lo sviluppo di una piattaforma genomica all’avanguardia, capace di monitorare in tempo reale la diffusione di agenti patogeni che rappresentano una minaccia crescente per la salute pubblica. Questa infrastruttura digitale utilizzerà metodi diagnostici innovativi sviluppati nel corso del progetto, come le tecnologie di sequenziamento di nuova generazione (NGS), per raccogliere e analizzare dati genetici in modo rapido e accurato. MEDNET 4OH si propone, inoltre, di mobilitare le risorse digitali e sociali per garantire che le informazioni sulla salute siano facilmente accessibili ai decisori, agli operatori sanitari e al pubblico.

La cerimonia di apertura si è tenuta alla presenza dell’Ambasciatore d’Italia, Alessandro Prunas, Abderrazak Bouzouita, Direttore Generale della Salute Pubblica del Ministero tunisino della Salute, Ibrahim EL-ZIQ, Rappresentante dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in Tunisia, del Direttore Generale dell’IZS Teramo, Nicola d’Alterio, e del Direttore dell’Ufficio regionale di AICS Tunisi, Andrea Senatori.

Durante il suo discorso di apertura, l’Ambasciatore d’Italia, Alessandro Prunas, ha sottolineato quanto “questo evento segni l’inizio di una promettente iniziativa che dimostra il forte impegno dell’Italia per la salute e il benessere della popolazione tunisina. […] Grazie alla collaborazione con le autorità tunisine, abbiamo l’opportunità di sviluppare strumenti e piattaforme digitali per una sorveglianza efficace e una risposta ottimale alle minacce per la salute”.

Il Direttore Generale dell’IZS Teramo, Nicola D’Alterio, ha evidenziato come “condividere risorse e conoscenze non sia solo una questione tecnica, ma una strategia essenziale per affrontare le sfide sanitarie globali nel segno della One Health. Per questo siamo orgogliosi di lavorare con la Tunisia e in futuro con i Paesi dell’Africa del nord per creare una rete di sorveglianza capace di rispondere tempestivamente alle minacce sanitarie, con benefici che andranno oltre i confini nazionali, a favore della salute pubblica dell’intera regione mediterranea”.

Il Direttore dell’AICS Tunisi, Andrea Senatori, ha ribadito infine che “l’impegno della Cooperazione italiana per il rafforzamento del sistema sanitario tunisino si riflette anche nel sostegno agli investimenti pubblici per il potenziamento dei vari servizi ospedalieri. […] Il progetto MEDNET 4OH si inserisce perfettamente in questa dinamica, mirando a rafforzare le capacità del sistema sanitario tunisino migliorando la sorveglianza sindromica e la diagnosi delle malattie infettive”.

L’IZS Teramo, in qualità di ente esecutore avrà un ruolo chiave non solo nell’implementazione tecnica della piattaforma, ma anche nella formazione del personale sanitario e tecnico delle istituzioni tunisine coinvolte: l’Istituto Pasteur di Tunisi, l’Ospedale Charles-Nicolle, l’Osservatorio Nazionale delle Malattie Nuove ed Emergenti e gli Ospedali Universitari di Monastir e Sfax. L’obiettivo è creare una rete regionale che promuova la collaborazione tra Paesi mediterranei, grazie alla condivisione delle migliori pratiche e alla maggiore resilienza contro le minacce sanitarie globali.

L’OMS avrà un ruolo strategico nel facilitare il coordinamento tra le istituzioni sanitarie locali e garantire che le attività siano integrate con le politiche sanitarie globali, supportando l’implementazione di pratiche standardizzate a livello internazionale.

Il progetto, che avrà una durata di tre anni, rappresenta un passo importante verso una gestione più efficace delle malattie infettive emergenti e riemergenti nella regione mediterranea. Le ripercussioni positive si estenderanno anche all’Italia e ad altri Paesi europei, contribuendo a migliorare la resilienza dei sistemi sanitari regionali e internazionali, con benefici per la salute pubblica a lungo termine.




BANKITALIA: IL PIANO DI RIASSETTO

Fisac-Cgil Abruzzo Molise: “Anche la Banca d’Italia volta le spalle ad Abruzzo e Molise”

Pescara, 23 ottobre 2024. La Banca d’Italia ha annunciato un piano di riassetto della rete delle Filiali presenti sul territorio nazionale. Si tratta di un intervento organizzativo che suscita tanti interrogativi, incertezze e paure sul destino del personale coinvolto e sulle funzioni svolte dall’Istituto al servizio della cittadinanza.

Bankitalia non è nuova a interventi drastici di riassetto della rete territoriale, che dal 2008 in avanti hanno ridotto la presenza sul territorio – prima capillare a livello provinciale – a poche Filiali, spesso una sola per Regione, con una concentrazione dell’attività spinta sempre più verso Roma.

La presenza della Banca d’Italia sul territorio era rimasta fino a questo punto come riferimento istituzionale importante per la cittadinanza, per gli Enti e per le imprese, per le funzioni svolte dalle Filiali – circolazione monetaria, vigilanza prudenziale e di tutela, educazione finanziaria, analisi economica territoriale – e non si avvertiva affatto il bisogno di ulteriori interventi di arretramento e depotenziamento.

Leggendo il Piano intitolato “Sviluppo delle funzioni e adeguamento degli assetti della rete territoriale”, non si percepiscono evidenze del citato sviluppo, mentre è palese il depotenziamento della rete territoriale.

In Abruzzo e Molise saranno oggetto di rimodulazione le Filiali regionali di L’Aquila e Campobasso e quella provinciale di Pescara. Nelle Filiali di L’Aquila e Campobasso verrà soppressa la funzione di gestione del contante. La Vigilanza prudenziale, che il personale di L’Aquila e Campobasso svolgeva in collaborazione col Polo di Roma, verrà sottratta alle Filiali e accentrata sulla Capitale. Alla Filiale di Pescara verrà ulteriormente sottratta l’attività di Segreteria, che verrà nella sostanza completamente accentrata su L’Aquila. Vi rimarrà in via prevalente l’attività di gestione del contante.

La riforma si sostanzia evidentemente in un allontanamento dai territori, in un minor coinvolgimento delle Filiali, in particolare quelle delle zone interne, in un accentramento presso le sedi più grandi.

L’impatto sarà evidente: le filiali delle nostre regioni risulteranno in sovrannumero di organici per via delle funzioni sottratte. Gli addetti e le addette a tali mansioni, fortemente specialistiche e professionalizzanti, tenderanno a cercare un ricollocamento nelle regioni in cui resteranno maggiori funzioni. Anche le funzioni potenziate risultano incerte: l’educazione finanziaria era già svolta dalle filiali di Abruzzo e Molise e la vigilanza di tutela resta un punto interrogativo, visto che non è noto il criterio di assegnazione dei volumi di lavoro da parte della Sede centrale di Roma che, peraltro, così come oggi li assegna, potrebbe domani sottrarli.

A preoccupare maggiormente sono le prospettive future: basti pensare che le stesse funzioni che vengono sottratte a L’Aquila e Campobasso sono state il presupposto per precedenti chiusure di altre filiali e che, in futuro, anche a Pescara potrà essere sottratta l’attività sul contante.

Ciò che maggiormente fa male è vedere come non solo le Banche abbandonino i territori, ma anche le Istituzioni, e come questo processo si accanisca con intensità crescente sulle zone interne, che diventano deserti nella civiltà. La logica dei costi e degli utili che appartiene agli Enti privati non è sempre giustificabile. Non lo è mai quando si parla di funzioni e Istituzioni pubbliche.

Mille e una ragione esistono per giudicare il progetto dannoso per la collettività: il valore della presenza delle Istituzioni e la prossimità ai cittadini, le opportunità occupazionali che vengono sottratte ai territori favorendo la fuga dai piccoli centri, l’assenza di qualunque iniziativa di contrasto allo spopolamento delle aree interne, il conseguente crescente congestionamento dei grandi centri, ormai invivibili, l’indifferenza rispetto alle tematiche ambientali per le maggiori distanze necessarie a raggiungere le sedi, la sottovalutazione della capacità di resilienza davanti a eventi calamitosi, poiché l’attività è concentrata in pochi luoghi.

Nulla di questo sembra importare, quando le uniche direttrici sono l’incremento di utili e il taglio dei costi da parte delle Banche e, oggi, anche da parte della nostra Banca centrale.

La Fisac Cgil Abruzzo Molise continuerà a svolgere la sua azione di denuncia rispetto al processo di abbandono dei territori e di allontanamento dalla cittadinanza, a maggior ragione ora, dal momento che dalle Istituzioni non sembrano giungere segnali di contrasto al fenomeno ma anzi, come accade con la Banca d’Italia, scelte che vanno nella stessa direzione.