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LAVORI PRIMO LOTTO QUATTRO CANTONI

Un sopralluogo nel cantiere del maxi-aggregato

L’Aquila, 26 ottobre 2024. “Saranno terminati entro la prossima primavera i lavori di ricostruzione del primo lotto dell’aggregato dei Quattro Cantoni, che comprende anche gli storici locali del Gran Caffè Eden, la scala di accesso alla Biblioteca provinciale Salvatore Tommasi, l’ingresso al cortile principale del Convitto nazionale, la sede dell’ex Camera di Commercio e i portici esterni di Corso Umberto e Corso Vittorio Emanuele”.

A darne notizia è il presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso, che ieri mattina ha effettuato un sopralluogo nel cantiere insieme al dirigente del settore Edilizia Scolastica e Pubblica, l’ingegnere Alessia Fagnani, al responsabile area L’Aquila dello stesso settore, l’ingegnere Massimo Di Battista, al direttore dei lavori, l’architetto Federica Vinciguerra, e al Responsabile unico del procedimento (Rup), l’ingegnere Gennaro Di Maio.

I lavori del complesso edilizio, appaltati dal Provveditorato alle Opere Pubbliche alla ditta Cobar Spa di Altamura (Bari) e consegnati nel 2022, sono stati finanziati dalle delibere del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipe) numero 82 del 2009 e numero 44 del 2012. L’importo complessivo del maxi-aggregato è di oltre 42 milioni di euro, di cui 20 milioni destinati al primo stralcio.

“La fine del cantiere segnerà un momento importante per la comunità, a cui verrà riconsegnato un pezzo di storia nel cuore dell’Aquila – dichiara il presidente Caruso – Auspichiamo una accelerazione anche per il secondo lotto, la struttura che ospitava il liceo Classico, gli uffici della Provincia dell’Aquila e la biblioteca provinciale. Sono sicuro che questa area della città possa tornare a essere il cuore pulsante delle attività non solo economiche, ma anche culturali e sociali del centro storico. Abbiamo la responsabilità, come amministratori di questo patrimonio, di stimolare una fase di rinascita fondamentale per chi ha vissuto quei luoghi, ma ancor di più per le nuove generazioni”.

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