A Pescocostanzo un impegno per la storia e la fede
Sulmona, 26 ottobre 2024. Una grande notizia per la comunità di Pescocostanzo e per l’intera Diocesi di Sulmona-Valva: sono iniziati i lavori di restauro dell’antico Eremo di Sant’Antonio, un luogo di profonda spiritualità e devozione incastonato nel cuore del Bosco di Sant’Antonio.
Grazie al finanziamento europeo Next GenerationEU, la Diocesi ha potuto approvare un ambizioso progetto di restauro, ideato dal Vescovo di Sulmona-Valva, Mons. Michele Fusco, e realizzato dall’Ing. Carmelo Panté. L’intervento riguarderà in particolare i locali adiacenti con il risanamento delle coperture dando maggiore stabilità anche alla Chiesa per garantire la sicurezza e la conservazione di questo prezioso patrimonio storico e religioso che, negli ultimi tempi, aveva subito ingenti danni e visto crollare parte del tetto.
“Ringraziamo il Signore per questa opportunità di restituire alla comunità un luogo così caro al cuore dei fedeli”, ha dichiarato Mons. Fusco, “l’Eremo di Sant’Antonio rappresenta un punto di riferimento per la nostra Diocesi, un luogo dove la fede si incontra con la natura, dove la storia si intreccia con la spiritualità. Con questo intervento, vogliamo non solo preservare un edificio, ma anche custodire la memoria di chi ci ha preceduto e trasmettere ai giovani la bellezza e il valore del nostro patrimonio”.
L’Eremo, oggetto di grande devozione da parte degli abitanti di Pescocostanzo, rischiava di andare perduto a causa del degrado delle strutture. Grazie all’impegno della Diocesi, della Parrocchia e di tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto, l’Eremo potrà tornare a splendere, offrendo un luogo di preghiera e di raccoglimento per tutti coloro che lo desiderano.
Il lavoro, ottenuti i relativi nulla-osta della Soprintendenza ai BB.CC., del Genio Civile e del Comune di Pescocostanzo, sarà eseguito dall’Impresa Edile Roberto D’Eramo e dovrebbero concludersi entro il mese di marzo 2025. La diocesi di Sulmona-Valva si impegna a tutelare e valorizzare il proprio patrimonio ecclesiastico e religioso, consapevole che la conservazione di questi luoghi è fondamentale per trasmettere ai posteri la fede e i valori della nostra tradizione.
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