SI RAFFORZA IL MODELLO ABRUZZO

Contro le Infezioni Ospedaliere e l’antibiotico-resistenza. Formazione, progresso terapeutico, cooperazione e nuove tecnologie il cocktail del 2025 contro una piaga emergenziale. Dopo il G7 parte un nuovo slancio per contrastare le Infezioni Correlate all’Assistenza e l’antibiotico-resistenza. Secondo l’OMS, in Europa, ogni anno, tali infezioni provocano direttamente 37mila decessi e sono concausa di altri 110mila. In Abruzzo si rafforza un modello di lotta con una task force di specialisti

Pescara, 30 ottobre 2024.La formazione del personale sanitario si è sviluppata con un’organizzazione corale, coinvolgendo tutte le quattro ASL e i relativi dipendenti. Una piattaforma software, la collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico e il supporto delle istituzioni garantiranno il coronamento degli sforzi nei prossimi mesi” sottolinea Giustino Parruti, Direttore UOC Malattie Infettive Asl Pescara e Presidente SIMIT Abruzzo-Molise

Dal G7 Salute alle ASL locali: l’Abruzzo recepisce il messaggio e accelera i progetti avviati da anni per far fronte alle Infezioni Correlate all’Assistenza e all’antibiotico-resistenza, sfide sanitarie del presente e dell’immediato futuro, come rilevato più volte anche dall’OMS. Una strategia che si sviluppa lungo quattro direttrici sta trovando compimento e nell’arco di poche settimane sarà realtà: formazione di tutti gli operatori sanitari della regione; uso della tecnologia; raccolta e analisi dei dati; organizzazione territoriale con piena omogeneità tra le quattro ASL regionali.

Questo quadro è integrato da un approccio che integra i concetti di infection control e antimicrobial stewardship come base per favorire la lotta alle ICA e all’abuso di antibiotici. Questi i cardini della pianificazione regionale presentata in occasione del Convegno “Microbiology & Infections Pescara 2024”, organizzato da Strategie Provider, patrocinato dalla Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali – SIMIT e dall’Associazione Microbiologi Clinici Italiani – AMCLI. Tre giornate dal 24 al 26 ottobre dedicate alle infezioni provocate dai microrganismi patogeni con la partecipazione di specialisti di diverse branche.

UNA FORMAZIONE GLOBALE CHE PARTE DAL BASSO – Tra gli impegni definiti in passato dagli infettivologi e dai microbiologi pescaresi vi era la necessità di rendere strutturale il controllo delle Infezioni Correlate all’Assistenza e dell’uso degli antibiotici. Questo è diventato realtà con il corso di formazione che è in procinto di partire e che con più cicli formerà tutti gli operatori sanitari della regione. In questo processo saranno coinvolti anche i Medici di Medicina Generale, con una formazione ad hoc sull’uso degli antibiotici.

“L’Abruzzo è l’unica regione che ha curato un duplice aspetto nella formazione, con un’organizzazione corale non verticistica partita dal basso e un corso in grado di coinvolgere tutte le quattro ASL e i relativi dipendenti – sottolinea Giustino Parruti, Direttore UOC Malattie Infettive Asl Pescara e Presidente SIMIT Abruzzo e Molise – Grazie al lavoro di igienisti, microbiologi, infettivologi, intensivisti, farmacisti, che ha legato le ASL di Pescara, L’Aquila, Teramo, Chieti, sono partiti i programmi sia per la FAD dei dipendenti delle aziende sanitarie, sia per il corso di formazione dei formatori. Questa azione culminerà con l’adozione di un software che permetterà di poter misurare stabilmente gli effetti delle azioni messe in pratica”.

LA TECNOLOGIA AL SERVIZIO DEI CLINICI – “L’azienda sanitaria ha chiuso l’accordo per poter usufruire di una piattaforma tecnologica in cui sarà possibile inserire tutti i fattori utili per capire quale elemento abbia provocato l’aumento della resistenza dei germi agli antibiotici – evidenzia Giustino Parruti – È una piattaforma già applicata in altre strutture con proficui risultati: attraverso la raccolta e l’analisi dei dati potrà supportare nella ricerca e nella lotta ai batteri resistenti. Quando a marzo 2025 il primo ciclo di formazione sarà completato, il software entrerà in funzione e rappresenterà il primo banco di prova per gli specialisti formati”.

LA COLLABORAZIONE CON L’ISTITUTO ZOOPROFILATTICO PER L’ELABORAZIONE DEI DATI – “La piattaforma software non sarà l’unico strumento finalizzato alla raccolta e all’analisi dei dati – aggiunge Giustino Parruti – Grazie alla collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico, avremo un database regionale su tutte le resistenze. L’Istituto Zooprofilattico ha superato la fase preliminare e vuole farsi capofila di un approccio sostanziale a livello One Health. Sarà dunque possibile creare un collegamento tra i database della regione e usare l’Intelligenza Artificiale per elaborare i dati e metterli in relazione tra loro”.

ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE E OMOGENEITÀ TRA LE DIVERSE ASL – Il quarto punto di forza del modello abruzzese è rappresentato dall’omogeneità del territorio dal punto di vista amministrativo. “La Giunta regionale ha preparato la delibera per la formazione di un gruppo di specialisti di infection control che vengano chiamati in causa per ogni caso di infezione resistente agli antibiotici, a partire dalla colonizzazione” commenta Giustino Parruti.

LE INFEZIONI CORRELATE ALL’ASSISTENZA, GRAVE PROBLEMA DI SALUTE PUBBLICA – Le Infezioni Correlate all’Assistenza costituiscono un grave problema di sanità pubblica come si evince da alcuni dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: in Europa provocano ogni anno 16 milioni di giornate aggiuntive di degenza e 37mila decessi direttamente attribuibili, oltre a 110mila decessi per i quali l’infezione rappresenta una concausa; i costi diretti vengono stimati in approssimativamente in 7 miliardi di euro. Tra le cause più comuni, vi sono l’uso eccessivo degli antibiotici, la presenza di germi multiresistenti nell’ospedale, la mancanza di procedure corrette nella limitazione della trasmissione delle infezioni come il lavaggio delle mani o la sanificazione degli ambienti. Inoltre, oggi ci sono sempre più pazienti fragili, che spesso arrivano in ospedale già colonizzati da germi multiresistenti: questo impone che tutti i pazienti siano monitorizzati dal loro ingresso in ospedale, secondo una prassi che a Pescara è già realtà.