TUTTI I BIGLIETTI PER LA FAMIGLIA DEL GIOVANE

Incontro tra il Presidente del Consiglio Comunale, Gianni Santilli e la nonna di Christopher Luciani

Pescara, 3 novembre 2024. Il presidente del Consiglio comunale, Gianni Santilli, ha incontrato a Palazzo di città la nonna di Christopher Thomas Luciani, Olga Cipriano, per consegnarle tutti i biglietti lasciati davanti al parco Baden Powell di via Raffaello Sanzio in ricordo del sedicenne, ucciso alle spalle dell’area verde il 23 giugno.

In tanti hanno raggiunto il parco per lasciare pensiero, un lumino, dei fiori, degli striscioni e dei pupazzi dopo la tragedia che si è consumata in città ma nelle settimane successive il Comune ha deciso di rimuovere i biglietti e i lumini di cera che rischiavano di essere danneggiati dal maltempo, sistemando i mazzi di fiori.

“Avevo annunciato che avremmo conservato tutti i biglietti per la famiglia del giovane e che avremmo consegnato il materiale ai parenti, non volendolo disperdere, e così è stato. C’erano più di 60 biglietti, che abbiamo voluto preservare dall’ondata di maltempo prevista a fine mese, in segno di rispetto per chi ha voluto testimoniare il proprio dolore per quella morte così atroce. La nonna di Christopher, a sua volta, conserverà con cura quei biglietti che le parlano del nipote e dell’affetto che la famiglia ha ricevuto dopo l’omicidio”.

Nella foto, insieme a Gianni Santilli, Olga Cipriano e la figlia e Angelo Bruni della Polizia locale




MaDRi Servizi sociali

Domani la presentazione del portale on line Lunedì, 4 novembre – ore 10, sala dei marmi della Provincia di Pescara

Pescara, 3 novembre 2024. Si scrive Madri e si legge Mappatura dinamica delle risorse, l’iniziativa del Comune di Pescara realizzata in coprogettazione con l’Università d’Annunzio, la Caritas e società Maiora. Un progetto innovativo che ha portato alla creazione di un portale on line (madri.comune.pescara.it) al cui interno si possono trovare tutte le informazioni utili sui servizi assistenziali, educativi, sociosanitari e aggregativi che offre la città: un modo nuovo, rapido ed immediato, per mettere i cittadini a conoscenza dei servizi esistenti e di tutte le realtà che li offrono, in modo da creare un contatto diretto tra erogatori dei servizi stessi e fruitori.

Il portale è stato preceduto, nei mesi scorsi, dalla pubblicazione della Carta dei servizi sociali, uno strumento cartaceo di 90 pagine, anch’esso contenente tutte le informazioni utili sui servizi sociali del Comune, messo a punto con gli stessi partner.

Per illustrare i contenuti di Madri ai rappresentanti del terzo settore e a tutti i cittadini interessati, è stato organizzato per lunedì 4 novembre, alle ore 10, nella sala Tinozzi della Provincia di Pescara (piazza Italia n. 30), un convegno che si aprirà con i saluti del sindaco Carlo Masci e dell’assessore alle Politiche sociali Adelchi Sulpizio, che ha puntato molto su questo progetto, per poi proseguire con gli interventi di Marco Molisani, dirigente comunale del settore Politiche per il cittadino, Roberta Pellegrino, responsabile del servizio Programmazione sociale e misure straordinarie per il Welfare, Mara Maretti, professoressa ordinaria di sociologia del dipartimento di Scienze giuridiche e sociali della d’Annunzio e Corrado De Dominicis, direttore della Caritas diocesana di Pescara-Penne.

Il convegno di lunedì sarà anche l’occasione per fare il punto sui servizi erogati dal Comune, anche attraverso il Terzo settore (molti servizi sono erogati in co-progettazione).

“I cittadini assistiti sono 22mila – dicono Masci e Sulpizio – mentre nel 2019, al nostro insediamento dopo la prima elezione, erano circa 9.000. Ogni anno destiniamo in media alle politiche sociali 18 milioni di euro, a fronte degli otto milioni annui del passato (la media di riferimento è 2014-2019, come annualità), il che vuol dire che l’attenzione è massima, declinata nelle varie aree di intervento.

Ora con questo strumento cerchiamo di ridurre ancora di più la distanza tra Comune e cittadini, mettendo a disposizione un capitale informativo indispensabile per fare in modo che chi ha bisogno di servizi sappia immediatamente a chi rivolgersi, attraverso pochi click. Un dialogo, quello con la città, che vogliamo sempre più diretto e che ora guarda al tempo reale grazie a questo progetto, per il quale ringraziamo tutti coloro che ci hanno lavorato”.

“Caritas – commenta il direttore Corrado De Dominicis – ha nel suo mandato di facilitare la costruzione della rete territoriale di ascolto e presa in carico delle persone più fragili e la scelta di coprogettare con il Comune questa iniziativa va proprio in questo senso. Comunicare bene e co-costruire questa rete insieme alle realtà del territorio vuole essere una possibilità in più per facilitare l’accesso ai servizi da parte del cittadino”, aggiunge De Dominicis.

“L’Università degli Studi G. d’Annunzio di Chieti-Pescara, tramite il Dipartimento di Scienze Giuridiche e Sociali, ha realizzato la mappatura delle risorse socio-assistenziali dell’ambito di Pescara – sottolinea Maretti – Dopo un censimento dettagliato delle associazioni attive nel sociale e la somministrazione di una scheda per la raccolta di dati e informazioni sui servizi offerti, abbiamo fornito le informazioni  necessarie per definire una mappa interattiva che consente ai cittadini un accesso immediato e chiaro ai servizi disponibili sul territorio. Questo progetto è un esempio concreto di come l’Università possa contribuire a rafforzare il tessuto sociale locale, in partnership con le associazioni e gli Enti del territorio, facilitando la connessione tra servizi e comunità e realizzando appieno gli obiettivi della Terza Missione”.

Goffredo Fonzi, amministratore di Maiora S.r.l., sottolinea che “l’azienda è molto sensibile ai temi del sociale e in parecchie occasioni ha dato supporto ad organizzazioni del terzo settore. Per questo motivo – aggiunge – abbiamo aderito molto volentieri al partenariato del progetto Madri occupandoci degli aspetti tecnologici legati alla realizzazione della piattaforma informatica che rende disponibili sul web le informazioni relative ai servizi”.




LA DESTRA E IL PIFFERAIO

di Domenico Galbiati

Globalist.it, 3 novembre 2024. Una cosa condividono destra e sinistra: l’incapacità di riaccendere la passione civile degli italiani. Il costante decremento di partecipazione al voto, per quanto da tempo abbia raggiunto livelli preoccupanti, è costante e addirittura cresce ad ogni appuntamento elettorale.

Per comprendere se vi sia – e dove – un punto di possibile inversione della tendenza, sarebbe necessario capire se la gamma di motivazioni che inducono a disertare le urne – sicuramente variegate e plurali, dal punto di vista soggettivo – siano, comunque, riconducibili ad una ragione strutturale di fondo che valga come una sorta di ultima istanza che tutte le accomuna o le apparenta. Si tratta di ignavia o di impotenza?

Oppure del reciproco alimentarsi di questi due atteggiamenti, sia pure asimmetrici, nel senso che è il secondo – l’impotenza – ad accendere il primo, cioè l’ignavia?

Il tutto rinvia ad un giudizio dell’ elettorato sprezzante nei confronti della politica, che va, decisamente, oltre il segno di quanto la politica lo meriti. Ciò nasce, del resto, dall’ inconcepibile, eppure reale, contraddizione introdotta da forze politiche che fanno dell’ “antipolitica” il cuore del loro progetto, almeno sul piano metodologico.

E poiché i germi di una tale postura sono stati sparsi, a larghe mai, nel nostro Paese, fin dalla metà degli anni ‘90, cioè da Silvio Berlusconi – cui hanno fatto seguito numerosi epigoni – non c’è da sorprendersi se, a trent’anni data, da quel primo seme, sia cresciuto un albero rigoglioso, come l’evangelico sicomoro.

In un tale contesto, neppure deve sorprendere che sia la destra a godere di uno scarto che le assicura un vantaggio relativo, pur nella complessiva depressione del quadro generale. In ogni caso, ciò avviene sullo sfondo di un più vasto sentimento che induce – sia pure in modo subliminale, senza che ci spendiamo troppo per portarlo alla luce della coscienza – a ritenere che la storia, come una sabbia sottile, si sia fatta inafferrabile e ci scivoli via tra le dita, per farsi da sola, se così si può dire.

La sensazione è che gli eventi succedano di per sé, senza che – vedi, ad esempio, la pandemia – sia possibile accertare se vi sia una catena causale – e quale – che ne dia conto oppure se, al contrario, siamo sovrastati da una sorta di destino beffardo. Ne consegue che non vale la pena di darsi pena ed arrabattarsi più di tanto. Meglio surfare sulla cresta dell’ onda, ricavarne quel poco di utilità marginale che si può ricavare senza preoccuparci dove l’onda vada a spiaggiare, per abbandonarci, infine, sul bagnasciuga di un lido inesplorato.

Senonché, nessuno è in grado di suggerire una traccia, di mostrare una mappa, sia pure embrionale, per avviare l’esplorazione di un nuovo territorio, talmente differente da apparire pericoloso ed infido. Meglio, dunque, trattenersi nel blocco d’ordine dei conservatori e dei prudenti. Allineati e coperti dietro l’uomo forte di turno, senza comprendere – o fingendo di non capire, se non a case fatte, quando è troppo tardi per porre rimedio – che, in effetti, si tratta di un pifferaio che suona e ripete un motivo stonato.

La destra e il pifferaio – di Domenico Galbiati – Politica Insieme




RAZZISMO, OMOFOBIA, ODIO E NON SOLO

Per amare davvero il prossimo dobbiamo riconoscere il marcio che c’è in noi

di don Rocco D’Ambrosio

Globalist.it, 3 novembre 2024. Come diceva Paolo VI: “Il vero motivo per amare gli altri è l’amore che Dio ha per tutti. Il vero motivo è dunque l’amore di Dio. Bisogna amare l’uomo a motivo di Dio”.

Il Vangelo odierno: In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”.

Non c’è altro comandamento più grande di questi». Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come sé stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici». Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo. (Mc 12, 28-34 – XXXI TO/B).

Il Covid non ci ha insegnato niente, o almeno ha insegnato qualcosa a pochi di noi. Il mondo – tra guerre, razzismo, omofobia, omicidi in famiglia, corruzione, intercettazioni illegali, sciacallaggio nei disastri naturali – è più o meno lo stesso. Se più o meno cattivo, rispetto al pre-Covid, è materia degli storici e dei sociologici.

La cattiveria c’è e si vede. E si soffre. Del resto, tutti quanti noi, quante esortazioni, omelie e riflessioni abbiamo ascoltato sul tema dell’amore per Dio e il prossimo?

Credo che il loro numero sia incalcolabile! Ma quante di esse ci sono rimaste nel cuore e nella mente, tanto da essere ancora oggi un punto di riferimento? E se hanno penetrato mente e cuore, perché?

Sono domande che mi faccio spesso e che oso fare anche a voi. Personalmente mi sono rimaste più impresse quelle pagine e testimonianze orali che facevano (e fanno) breccia con il loro radicalismo. Mi riferisco a quelle riflessioni che non lasciano scampo. È così, non può essere diversamente: amare Dio e il prossimo è tutto. E il radicalismo di queste parole emerge, a mio avviso, non tanto dal trovare motivazioni convincenti, né tantomeno da vuote considerazioni moralistiche, né da uno spiritualismo melenso e stucchevole. Il radicalismo lo si scopre nella misura in cui, come insegna Kierkegaard, si ammette che è “edificante aver sempre torto davanti a Dio”.

Per esempio, se siamo razzisti (o lo siamo diventati di più per la cultura imperante dei vari fascisti del momento), se siamo individualisti e avidi nel ricercare denaro e potere a tutti i costi, se siamo capaci di odiare a lungo e intensamente un parente, un ex amico o un collega di lavoro, dovremmo ammettere che abbiamo torto marcio, davanti a noi stessi, agli altri e al buon Dio. È così: prima ancora di parlare di amore, dovremmo riconoscere tutti i torti di sentimenti quali l’odio, l’antipatia, il rifiuto, il razzismo, l’omofobia, la misantropia, il maschilismo e via discorrendo.

Dal riconoscere il marcio che è in noi – e non solo negli altri – può partire un cammino verso l’amore autentico. Amare Dio con tutto se stessi e il prossimo come se stessi non è un comandamento, infatti, da discutere o da sottoporre a un’analisi di convenienza, confrontandolo con il marcio di cui sopra. È un puro atto di abbandono, quasi un atto di follia. Ci sono momenti della vita in cui ci sono pochissime ragioni per amare il prossimo e moltissime difficoltà nell’amare il buon Dio.

Allora che fare?

Cercare ragioni per “riprendere” ad amare?

Scriveva Paolo VI: “la vera ragione, la ragione innata, la ragione formale dell’amore, non è il prossimo in quanto prossimo, perché fra i miei prossimi ci sono dei concorrenti, degli avversari; come amarli quando constato la loro ostilità, i loro modi perversi, la loro astuzia?

Il vero motivo per amare gli altri è l’amore che Dio ha per tutti. Il vero motivo è dunque l’amore di Dio. Bisogna amare l’uomo a motivo di Dio. Se si distrugge l’amore di Dio, ci si accorge molto presto che non c’è amore dell’uomo per l’uomo”.

Significa che il tutto riporta all’amore di Dio per noi: è l’unica motivazione, è la forza di tutto, è la sorgente del radicalismo, è il sostegno nei momenti di scoraggiamento in cui vorrei mandare tutto al diavolo. Ammiro molto quegli amici e conoscenti, non credenti, che hanno una grande “forza” nell’amare e servire gli altri, nonostante le difficoltà di cui sopra. Per noi cristiani quella “forza” è il solo fatto che Dio mi ama. E solo questo amore basta e rinnova.




VENDITA DI PALAZZO DE’ MAYO

Il Comune: “l’edificio è storico e identitario, deve avere un futuro fatto di cultura e socialità. Indispensabile coinvolgere il territorio per trovarne la destinazione migliore”

Chieti, 3 novembre 2024. “Quando siamo venuti a conoscenza della decisione della Fondazione Banco di Napoli di mettere in vendita Palazzo de Mayo abbiamo provato un sincero dispiacere, ma ci siamo subito messi in moto perché l’edificio possa avere il futuro migliore e continuare la sua importante storia a servizio della comunità e del territorio, cosa a cui stiamo già lavorando”, così il sindaco Diego Ferrara e il vicesindaco e assessore alla Cultura Paolo De Cesare commentano la notizia della vendita.

“Abbiamo a tale scopo già avviato contatti con i vertici della Fondazione nella persona del Presidente, il professor Orazio Abbamonte, al fine di attivare un confronto aperto e concreto con il territorio, per contribuire a costruire un’opzione di acquisto capace di assicurare al Palazzo un futuro solido e duraturo insieme a soggetti pubblici e privati, Università in primis. – rimarcano – Lo facciamo come istituzione mediatrice, perché il Comune non ha purtroppo la possibilità di acquisire l’edificio, ma come Ente di riferimento, può e deve contribuire a costruire il futuro migliore a questa importante alienazione.

Per tale ragione porteremo subito l’argomento al tavolo di coordinamento che Comune, Ateneo e Camera di Commercio hanno già istituito in merito a iniziative relative alla rivitalizzazione del centro storico. Lo faremo anche attraverso la consigliera generale della Fondazione designata proprio in rappresentanza del Comune, l’avvocato Chiara Fabrizi, non appena, definita formalmente la sua adesione, potrà intraprendere attivamente questo ruolo di rappresentanza. L’idea è quella di promuovere il maggior coinvolgimento possibile dei potenziali acquirenti, da parte privata abbiamo già avuto alcuni riscontri con importanti forze economiche del territorio, capaci di assicurare a tale Palazzo una destinazione degna del suo pregio e della storia che ne fa uno degli edifici più belli e importanti di Chieti”.




GIORNATA DELL’UNITÀ NAZIONALE E DELLE FORZE ARMATE

Le celebrazioni

Città Sant’Angelo, 3 novembre 2024. Sono diverse le iniziative organizzate dall’Amministrazione Comunale di Città Sant’Angelo in occasione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, prevista per domani, lunedì 4 novembre. Iniziative improntate a trasmettere ai più giovani il significato e il valore di tale ricorrenza, istituita per commemorare la fine della Prima Guerra Mondiale con la vittoria italiana.

Infatti, protagonisti dei vari appuntamenti sono gli studenti di tutte le scuole cittadine. Alle ore 10, all’interno del Teatro Comunale, il Sindaco Matteo Perazzetti e il Presidente del Consiglio Comunale Antonio Plevano incontreranno una delegazione degli istituti Spaventa, Giansante e Ritucci, oltre alla redazione de L’Angolino. Previsti in questa fase interventi istituzionali e dei rappresentanti degli studenti. Successivamente, il programma prevede prima un corteo per onorare i caduti della Prima Guerra Mondiale, con la sosta davanti alla lapide presente accanto alla chiesa di San Francesco, mentre successivamente si prosegue verso Largo Baiocchi, per la deposizione di una corona di fiori davanti al monumento che ricorda i caduti di tutte le guerre.

La Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate è un momento importate che ci teniamo a condividere con gli studenti angolani, spiega il Presidente del Consiglio Comunale Plevano. Rappresenta un passaggio importante della nostra storia che va insegnato e tramandato alle future generazioni. Per questo, come ogni anno, al centro delle celebrazioni abbiamo voluto mettere gli studenti di tutte le nostre scuole, affinché comprendano il valore di tale ricorrenza.




PRIMO BOTTINO PIENO

La Sieco batte 3 – 1 la Avimecc Modica

Ortona, 3 novembre 2024. Ci sono tante prime volte in questa quarta giornata di campionato. La Sieco Akea Ortona trova la prima vittoria da tre punti in campionato, che poi corrisponde alla prima vittoria fuori dalle mura amiche. C’è poi la prima volta in campo per l’opposto impavido Di Giulio che, per motivi burocratici, ha dovuto attendere tre giornate proprio come accadeva dall’altra parte della rete per l’opposto Padura Diaz, per essere iscritto a referto.

Proprio l’esordio del forte cubano William Padura Diaz rappresentava l’attesissima sfida nella sfida con il capitano ortonese Leonel Marshall anch’egli di Cuba. Alla fine l’ha spuntata il nostro Leo Marshall, che mette a segno 19 punti con il 58% di positività, contro i 13 (50%) del collega opposto. Meglio anche per quanto riguarda i muri punto 4 contro 1.

Nell’anticipo serale, la Sieco Service Akea Ortona trova dunque tre punti nella lunga trasferta in terra sicula. Una vittoria meritata, con l’Impavida capace di gestire e vincere agevolmente un primo set per poi incartarsi un po’ su sé stessa per un buon set e un quarto. I ragazzi di Coach Denora dimostrano una buona capacità in fase di muro/difesa così come la finalizzazione della ricostruzione di gioco. Gli avversari prendono le contromisure e cominciano a giocare d’astuzia, preferendo giocare di fino piuttosto che utilizzare la forza bruta. Il gioco della squadra ortonese ne risente e fatica ad affondare i colpi. Modica vince il secondo set e continua sugli stessi binari anche nella prima parte del terzo così che la Sieco Akea si ritrova sotto di tre punti sul 12-9. I padroni di casa sembrano intenzionati a ripetere la super-prestazione del precedente parziale ma invece la Sieco riesce a trovare un vaccino per la tattica ospite. Rossato (ottima la sua gara) aumenta la capacità di fuoco ben servito da Pinelli. Lo svantaggio si riduce e la pressione comincia a giocare brutti scherzi ai ragazzi di Modica. Marshall, è una saracinesca oltre che prolifico terminale di attacco e la situazione è ribaltata. Sul finale di set arriva prima l’aggancio e poi il sorpasso. I padroni di casa ci provano, accorciano di un punto ma è l’esperienza di Del Vecchio a trovare il mani-fuori del 2-1. Ortona è di nuovo padrona del campo con il contrattacco che riprende a funzionare in maniera ottimale proprio come accaduto nel primo set. I Ragazzi di Coach Denora, sul 16-22, vanno in controllo così da non rischiare di commettere ingenuità dovute alla fretta di voler chiudere il discorso. La Avimecc ne approfitta per rosicchiare qualche punto ma la gara è ormai segnata e arriva così il primo bottino pieno della stagione 2024/2025.

Coach De Nora: «Contentissimi di una vittoria contro una squadra in cerca della prima vittoria stagionale. Sapevamo che sarebbe stato complicato contro una squadra come Modica che può godere di una buona fase di cambio palla e che per giunta gioca davanti al pubblico amico. Siamo stati bravi nel terzo set a ritrovare ritmo nella fase di break, ritmo che poi ci siamo portati anche nel quarto parziale. Abbiamo lavorato molto in settimana per quanto riguarda le situazioni di contrattacco e devo dire che questa sera, il lavoro ha dato i suoi frutti. Siamo una squadra in perenne crescita e i numeri lo dimostrano. La sofferenza fa parte del gioco, ma una vittoria che arriva dopo una partita sofferta regala ancora più gioia a noi e ai nostri tifosi».

IN BREVE

Nel Primo Set Ortona trova subito il punto break, ma il gioco è condizionato dai tanti errori al servizio delle due squadre. La Sieco Akea Ortona riesce a trovare dei contrattacchi vincenti ma la tentata fuga è subito stoppata dal sestetto di casa. Quando si è alla metà del set Ortona può gestire un vantaggio di tre punti che poi, via via che il set arriva nella sua fase finale, andrà allargandosi. Funziona bene la fase di contrattacco della squadra di Denora così come il muro è bravo a smorzare gli attacchi del temibile Padura Diaz. Alla fine, i padroni di casa devono arrendersi 19-25.

Si ripresentano in campo più agguerriti i padroni di casa nel Secondo Set e all’avvio trovano il primo vantaggio della gara con Ortona che insegue. Padura Diaz impreciso dai nove metri ma efficace in attacco porta, a metà parziale,  la Avimecc Modica al doppio vantaggio. Modica intuisce la pericolosità del muro della Sieco Akea e comincia a giocare, con profitto, di pallonetto. Il gioco di Ortona si fa falloso ed impreciso così che i padroni di casa vanno in fuga. Ortona non riesce a reagire, con la copertura che salta, viene a mancare anche il contrattacco e la Avimecc Modica porta in parità la gara.

Partono meglio i padroni di casa nel terzo set sembrano aver aggiustato il fondamentale della difesa mentre Ortona non riesce a trovare continuità né in copertura, né a muro. La chiave del gioco è proprio questa. Non appena gli adriatici si riorganizzano in copertura il gap tra le due squadre si riduce, ma a metà set Ortona è ancora dietro di due punti. La Avimecc modica tende ancora a non forzare troppo in attacco provando a giocare palle piazzate o a sfruttare il muro di Ortona per trovare la via del punto. La tattica funziona ma la Sieco Akea stringe i denti e comincia a difendere meglio in un finale di parziale che si riapre sul 17-17. La Sieco Akea allunga nel finale che sembra andare in discesa. Un colpo di coda dei padroni di casa, però, mette i brividi ai tifosi ortonesi che alla fine possono esultare il primo punto conquistato con Del Vecchio.

Anche nella prima parte del quarto set la Sieco Akea Ortona ritrova una certa continuità nella fase muro/difesa e relativa ricostruzione. Modica va in sofferenza e Ortona trova un buon margine da gestire con un Rossato in gran forma. Reazione dei padroni di casa ma Ortona in gestione mantiene un vantaggio di tre punti quando ci si prepara allo sprint finale.

Nella prossima giornata di campionato la Sieco Akea Ortona affronterà la seconda trasferta consecutiva, questa volta la direzione sul navigatore è Lagonegro. Domenica 10 novembre alle ore 18.00

PUNTO A PUNTO

PRIMO SET

Padroni di casa che da questa gara possono sfruttare il super-rinforzo Padura Diaz che formerà la diagonale con il palleggiatore Putini. Gli schiacciatori di posto quattro sono quindi Chillemi e Capelli con Raso e Buzzi Centrali. Libero Nastasi.

Coach Denora, da parte sua, ripropone il sestetto vincente contro Gioia: Pinelli regista e Rossato opposto. Schiacciatori Capitan Marshall e Bertoli con al centro Arienti e Pasquali. Libero Broccatelli.

La prima palla è per l’Ortona che va al servizio con il centrale Pasquali. Fuori il primo attacco di Modica 0-1. Invasione di Chillemi 0-2. Il primo punto di Modica è proprio del neo arrivato Padura Diaz 1-2. Fuori il servizio di Rossato 2-3. Out anche la battuta di Marshall 3-4. Padura Diaz trova il pareggio 4-4. Out il servizio di Padura Diaz 5-6. Non si intendono Putini e Buzzi: 5-7. Ace per Pinelli 5-8. La coppia Putini/Buzzi si riprende e il centrale stampa a terra un forte pallone 6-8. Murata la pipe di Bertoli 7-8. Mani-Fuori per Marshall 8-11. Buon recupero di Broccatelli, Pinelli serve Rossato che va per il 10-13. Il Video Check conferma il tocco al muro dei siciliani 14-11. Capelli in pallonetto avvicina i padroni di casa 13-15. Buono il contrattacco di Buzzi 14-15. Murato Padura Diaz da Marshall 14-18. Contrattacca ancora Ortona, questa volta lo fa con Pasquali 20-14. Marshall ferma il neoentrato Barretta 16-23. Chillemi riesce a superare il muro di Arienti 17-23. Rossato strappa il primo di sette Set-Point. Entra per Ortona Di Giunta al posto di Rossato che si gode il meritato riposo. Ace per Modica con Chillemi 19-24. Al secondo tentativo il servizio di Chillemi finisce sulla rete e la Sieco Akea si aggiudica il primo set 19-25.

SECONDO SET

Chillemi serve ma la Sieco Akea conquista il primo set con un mani-fuori di Pasquali. 0-1. Capelli supera il muro avversario con un buon lungolinea 1-1. Bertoli fermato dal muro di casa: primo vantaggio dei siciliani 2-1. Ottimo diagonale di Marshall 3-3. Ace di Rossato su Chillemi 4-5. Fuori l’attacco di Bertoli 7-6. Gran botta di Rossato, la ricezione dei padroni di casa non può contenere 8-8. Doppio vantaggio per Modica, Capelli salta e intercetta una palla di ritorno 10-8. Sulla rete il servizio di Padura Diaz 11-10. Lunga la battuta di Rossato 13-11. Pallonetto di Raso 15-13. Punto anche per Del Vecchio, appena entrato al posto di Bertoli 15-14. Padura Diaz dalla seconda linea 18-15. Fischiata un’invasione aerea a Marshall 19-15. Giacomini, entrato al posto di Pasquali trova il punto del 19-16. Il video-check battezza dentro di poco il servizio di Modica 21-16. Ancora un videocheck chiamato, questa volta da Ortona e la palla è dentro 22-16. Muro di Arienti 22-17. Marshall ferma Padura Diaz 22-18. Rossato sbaglia il servizio 23-18. Fuori anche il servizio di Buzzi 23-19. Chillemi regala il primo set-point per Modica 24-19.

TERZO SET

Il servizio torna nelle mani della Sieco Akea con Del Vecchio ma il primo punto è di Capelli 1-0. Rossato 1-1. Padura Diaz serve forte, la ricezione di Ortona è lunga 3-1. Bravissimo Marshall a deviare con una piroetta la palla nel campo degli avversari 3-3. Il muro di Ortona va fuori 5-3. Fuori l’attacco di Arienti 7-4. Ace per Putini 9-5. Errore di Pinelli che spedisce fuori il suo servizio 10-6. Marshall salta alto per l’11-8. Rossato gioca a carambola con il muro 12-9. Rossato trova la punta delle dita del muro siciliano 12-11. Del Vecchio tira forte 14-13. Raso al centro 15-13. Il Bagher di Putini non è preciso e la palla va direttamente fuori 15-15. Rossato trova un gran lungo linea 19-19. Arienti 19-20. Ancora Arienti ma questa volta a muro 19-21. La Pipe Di Marshall trova le mani del muro, ma la palla finisce fuori 19-22. Poi Però lo stesso capitano sbaglia il servizio 20-22. Ancora una gran diagonale di Del Vecchio 20-23. Pallonetto di Chillemi 22-23. La Pipe di Marshall vale il primo set point 22-24. Pinelli auto-annulla il primo, servendo sulla rete 23-24. Ortona ricostruisce bene e con il mani fuori di Del Vecchio il set si chiude 23-25.

QUARTO SET

Torna a servire la Avimecc Modica con Putini. Il primo punto è però di Pasquali 0-1. Rossato va per lo 0-2. Lungo l’attacco di Marshall che non era in posizione ottimale 1-2. Capelli prova l’attacco ma è Arienti che lo ferma a muro. C’è un videocheck in corso e il challenge, per un presunto tocco a rete di Ortona, dà ragione agli abruzzesi 2-4. Lungo il servizio di Padura Diaz 3-5. Ottima copertura di Ortona e Rossato finalizza 3-6. Rossato aggiusta una palla difficilissima 5-8. Marshall non fa passare Padura Diaz e alza il muro 7-12. Ancora muro, stavolta di Pinelli 7-13. Rossato tira forte anche dalla seconda linea 8-14. Arienti passa tra muro e rete 9-15. Modica ricostruisce e rosicchia punti 12-16. Pasquali fermato a muro 13-16. Batti e ribatti ma alla fine è Marshall che chiude il 15-19. Sulla rete il servizio di Rossato 16-20. Mani fuori di Rossato 16-22. La Marshall di Marshall è dentro 17-23. Del Vecchio impatta sul muro di Putini 19-23. Finisce sulla rete il servizio di Capelli 19-24. Dall’altro lato invece Pinelli trova l’ace 19-25.

Avimecc Modica 1-3 Sieco Service Akea Ortona (19-25/25-19/23-25/19-25)

Durata Set: 25’ / 27’ / 30’ / 29’

Durata Totale: 1h 51’

Avimecc Modica: Barretta 2, Raso 10, Pappalardo (L) 71% pos. 21% perf., Capelli 19, Putini 2, Chillemi 12, Cipolloni Save, Buzzi 8, Matani 1, Padura Diaz 13, Nastasi (L) 55% Pos. 38% Perf, Tomasi n.e., Italia n.e. Allenatore: Distefano. Vice: Benassi

Muri Punto: 6, Aces: 4, Battute Errate: 13.

Sieco Service Akea Ortona: Pinelli 3, Pasquali 6, Broccatelli (L) 47% Pos. 29% Perf, Bertoli 1, Giacomini 1, Del Vecchio 5, Marshall 19, Di Tullio n.e Torosantucci n.e., Rossato 28, Di Giunta, Arienti 7, Alcantarini n.e., Di Giulio (L) n.e. Allenatore: Denora Caporusso. Vice: Di Pietro.

Muri Punto: 9, Aces: 3 , Battute Errate: 11. Arbitri: Pecoraro Sergio (Palermo) e Ciaccio Gio




GIORNATA DELL’UNITÀ NAZIONALE E DELLE FORZE ARMATE

Una commemorazione per ricordare chi ha dato tutto per il Paese

Paglieta, 3 novembre 2024. In occasione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, che ricorre lunedì 4 novembre, Paglieta celebrerà una cerimonia commemorativa in onore di chi ha servito il Paese con coraggio e dedizione. La manifestazione si aprirà alle ore 11:00 con il raduno dei partecipanti nel piazzale davanti alla sede municipale. Seguirà il corteo che, alle ore 11:15, procederà fino al monumento ai caduti in Piazza Martiri Lancianesi.

Lì, alle 11:30, si terrà la cerimonia ufficiale, che includerà l’alzabandiera, la deposizione di una corona d’alloro al monumento, la benedizione da parte di don Domenico Larcinese, e l’esecuzione dell’inno nazionale. Seguiranno i discorsi delle autorità presenti.

In rappresentanza del sindaco, Ernesto Graziani, interverrà il suo vice Michele Di Florio, che sottolinea il significato di questa giornata per la comunità: «La commemorazione dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate è un momento importante per onorare chi ha sacrificato tutto per il bene comune e per ricordare ai più giovani il valore dell’impegno per il proprio Paese. È fondamentale, specialmente oggi, riscoprire il senso di unità e appartenenza che ci lega e che rende forte la nostra comunità.»

Alla manifestazione parteciperanno gli assessori e i consiglieri comunali, i carabinieri della caserma locale, l’associazione degli alpini, la polizia municipale e altre associazioni del territorio. Sarà presente, inoltre, il sindaco del consiglio comunale dei ragazzi dell’Istituto Comprensivo “Benedetto Croce” e alcune rappresentanze delle scolaresche di Paglieta, testimoniando il coinvolgimento dei più giovani in questo momento di riflessione e memoria collettiva.




TORNA ALBA E NON ALBA

Un libro di Luigi Di Iacovo per Ianieri Edizioni. Prima presentazione ufficiale al Fla di Pescara

Pescara, 3 novembre 2024. “Mio padre Luigi Di Iacovo nacque a Petacciato il 27 gennaio del 1925, un paese che rimase in lui per tutto l’arco della vita, nei ricordi, nei romanzi che scriverà. Nonostante le sue esperienze di docenza, condotte ovunque nel mondo, continuerà a portare con sé ogni ricordo della sua terra, della vita della sua gente: ne racconterà nei romanzi e ne farà studi e approfondimenti fino all’ultimo dei suoi giorni”.

Introduce così Giovanni Di Iacovo, scrittore, docente, già Assessore alla Cultura per il Comune di Pescara, il romanzo (che torna a nuova vita) di suo padre Luigi Di Iacovo e le parole del figlio oggi suonano come un dolce ricordo.

Il libro di Luigi, Alba e Non Alba in uscita per Ianieri Edizioni (collana Notturni), racconta la storia di un luogo lontano nel tempo ma non nello spazio, il Meridione.

“A cento anni dalla nascita di mio padre Luigi – spiega Giovanni Di Iacovo – ristampiamo per Ianieri uno dei romanzi che pubblicò per Feltrinelli, Alba e Non Alba. Un viaggio poetico nel Meridione di un tempo, tra segreti, inganni e gelosie umane che hanno l’epicentro nella natura, e nell’ambiente che detta i ritmi della vita. Per me sarà molto emozionante tornare a vivere l’esperienza di queste storie con le quali ho iniziato, da bambino, ad amare la letteratura”. Sarà possibile assistere alla prima presentazione di questo libro in occasione del Fla, Il Festival di Libri e Altrecose di Pescara, domenica 10 novembre alle ore 19:00 presso la Sala Favetta del Museo delle Genti di Pescara (via delle Caserme 24); il Professor Ugo Perolino, Direttore del Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere dell’Università d’Annunzio di Pescara dialogherà con il figlio dell’autore.

In questo romanzo, sono narrate le vite di un tempo che furono e che oggi risuonano con una nostalgia intensa, insieme a una lingua vicina all’estinguersi. Al suo interno, i rapporti tra le persone che da quel luogo non riescono ad allontanarsi, e tra coloro che, seppure allontanatisi, vi hanno fatto ritorno o ci si sono ritrovati, come i confinati politici. Un luogo in cui è la natura, la montagna in particolare, a scandire i tempi della vita, dell’amore, anche di quello carnale, e della morte, se durante la stagione non piove. E dei segreti ivi celati, connaturati alle esistenze ristrette di quelle persone che tendono a mescolarsi creando un parentado allargato, una prossimità indesiderata eppure necessaria all’esistenza, al suo tramandarsi.

Si assiste alle gelosie create da un albero sconfinante in un territorio vicino, all’attesa spasmodica della pioggia, a conflittuali amori tra i cicli delle stagioni, tempi inesorabili come le credenze e le congiure di questo racconto corale di ciò che fu e poi mai più. Con un simbolismo recondito e con un linguaggio che fluisce tra il narrato in italiano e il parlato dialettale, le magistrali descrizioni paesaggistiche impongono il senso della natura al centro delle vicende umane.

Luigi Di Iacovo (Petacciato, 27 gennaio 1925 – Pescara, 16 aprile 2001) è stato un docente e scrittore italiano, profondamente legato alle sue radici contadine, che hanno ispirato gran parte della sua opera. Laureato in Lingue e Letterature Straniere a Napoli nel 1949, fu tra i primissimi docenti della facoltà di Lingue e Letterature Straniere di Pescara.

Il suo primo romanzo, Alba e Non Alba (Feltrinelli, 1962), racconta con intensità la vita rurale del Sud, ricevendo grande apprezzamento anche sulla rivista Menabò, diretta da Elio Vittorini.

Scrisse anche per l’infanzia, guadagnandosi il titolo di “Dylan Thomas del meridione” per la sua liricità. Figura riservata, Di Iacovo morì lasciando inedito il suo ultimo romanzo Il Ragno e la Candela.