Atto da concretizzare e da replicare a tutti i livelli istituzionali
Bussi, 4 novembre 2024. “Ho accolto con favore l’approvazione della mozione contro la captazione di acqua dalle falde del Tirino del gruppo consiliare Rianimiamo Bussi e auspico che questo intento, raccolto chiaramente dal Consiglio comunale di Bussi nei giorni scorsi, sia motore di iniziative concrete da parte dell’esecutivo e alimenti iniziative simili anche agli altri livelli istituzionali quali Provincia e Regione. Il no contenuto in tale posizione non è immotivato e, soprattutto, non è scollegato da situazioni che riguardano tutto l’Abruzzo, quest’anno travolto e colpito da un’emergenza idrica vissuta da decine di migliaia di persone, con disagi che si sentono ancora adesso. Io sono pronto a farmi promotore di tale proposta, una volta avute tutte le carte dell’accesso agli atti chiesto sulla Commissione d’inchiesta regionale sull’acqua e in attesa di avere anche le note 73 pagine dello studio commissionato dalla Puglia per articolare la sua richiesta di acqua all’Abruzzo, anzi reiterarla, visto che non è il primo tentativo da parte della regione pugliese”, commenta il consigliere regionale Pd Antonio Di Marco.
“Dovrebbe farlo subito la Provincia di Pescara, perché chi la governa oggi prenda una posizione chiara a tutela del Tirino e verso la comunità di Bussi, che non ha avuto la possibilità di “godere” di iniziative risarcitorie a seguito del confronto fra l’Ente e il soggetto inquinatore, riconosciuto tale proprio grazie a un’ordinanza e una serie di atti della Provincia che portavano la mia firma di presidente – sottolinea Di Marco – Va ricordato, infatti che inspiegabilmente l’Ente ha persino rinunciato a perorare la richiesta di risarcimento a Edison per la pesante ipoteca della discarica, nonché a restare parte civile in un processo che, di fatto, ha già con un colpevole. Dunque, sosterremo il fine della mozione, seguendone il corso e portandolo avanti, perché si affronti la crisi idrica con raziocinio e iniziative non solo emergenziali e perché si chiuda definitivamente la porta ad azioni speculative sull’acqua, vista la situazione abruzzese, sia quella dell’emergenza idrica e sia delle condizioni della rete fra dispersione e vetustà”.
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