BUGNARA CELEBRA GIUSEPPE BOLINO

Cultura, memoria e premi per il territorio. In occasione della giornata dedicata all’intellettuale e politico sulmonese, sono state consegnati i riconoscimenti per l’iniziativa “Radici e territorio”

Bugnara, 17 novembre 2024. Si è conclusa con grande partecipazione e interesse la giornata organizzata dal Centro Studi e Ricerche “Nino Ruscitti” presso il Centro Congressi di Bugnara, dedicata alla figura di Giuseppe Bolino, intellettuale cattolico e uomo delle istituzioni, nel 40° anniversario della sua scomparsa. L’evento, dal titolo “Attualità e vocazione di un intellettuale abruzzese”, ha visto la collaborazione dei Comuni di Bugnara e Sulmona, della Regione Abruzzo, dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo e dell’Istituto Abruzzese per la Storia della Resistenza e dell’Italia Contemporanea.

Dopo i saluti istituzionali del Presidente del Centro Studi, Matteo Servilio, del sindaco di Bugnara, Domenico Taglieri e del Sindaco di Sulmona, Gianfranco Di Piero, il convegno ha ospitato gli interventi dei relatori.

Tra questi Carlo Alicandri Ciufelli, Assessore alla Cultura del Comune di Sulmona, che ha ricordato Giuseppe Bolino e la sua idea di Sanità pubblica, orientata al paziente e  universalmente garantita. Carlo Fonzi, Presidente dell’Istituto Regionale per la Storia della Resistenza e dell’Italia Contemporanea, ha ripercorso la nascita dell’Istituto, avvenuta nel ’77, e ricordato i contributi di Bolino pubblicati sulla «Rivista abruzzese di studi storici dal fascismo alla Resistenza».    

Stefano Pallotta, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, che ha ricordato la nascita dell’Ufficio stampa del Consiglio Regionale e l’interesse di Giuseppe Bolino per un’informazione indipendente. A conclusione dell’evento si è svolta la cerimonia di premiazione “Radici e territorio” 2024, che ha celebrato figure professionali di spicco legate al territorio. I riconoscimenti sono stati conferiti a:

Giuseppe Guastella, giornalista del Corriere della Sera, originario di Sulmona; Laura Di Pillo, giornalista de Il Sole 24 Ore, originaria di Pratola Peligna; Barbara Di Silvio, corrispondente dell’Agenzia di Stampa “Nova” da Pechino, originaria di Bugnara.

Un premio speciale è stato inoltre assegnato al periodico La Foce di Scanno, per celebrare gli 80 anni di attività e il contributo alla cultura e all’identità del territorio. L’evento chiede un anno intenso di attività per il Centro Studi “Nino Ruscitti” e getta le basi per futuri progetti volti alla valorizzazione del territorio attraverso la cultura.




LA QUALITÀ DELLA VITA

Milano in vetta alla classifica ultima Caltanissetta. Indagine Italia Oggi – Ital Communications 2024. La 26ª edizione della ricerca, in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, conferma il divario tra province del Centro-Nord e Sud e Isole

Milano, 17 novembre 2024. Milano conquista nuovamente il podio classificandosi al primo posto, seguita da Bolzano e Monza e della Brianza, nella nuova edizione dell’Indagine annuale sulla qualità della vita 2024 realizzata da ItaliaOggi e Ital Communications, in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, giunta alla 26ª edizione. Servizi, soglia di reddito, infrastrutture, vitalità del tessuto produttivo, questi i principali elementi di qualità che devono contraddistinguere un centro urbano di grandi dimensioni. In fondo alla classifica Caltanissetta (107ª), insieme a Reggio Calabria (106ª, ha perso 11 posizioni dal 2023) e Agrigento (105ª, caduta di un posto rispetto all’anno precedente).

Lo studio mette in evidenza le città italiane che offrono le migliori condizioni di benessere ai propri abitanti e si articola in nove dimensioni d’analisi:affari e lavoro, ambiente, reati e sicurezza, sicurezza sociale, istruzione e formazione, popolazione, sistema salute, turismo, reddito e ricchezza. Bologna e Trento completano il gruppo delle migliori città del 2024, collocandosi rispettivamente al quarto e quinto posto, e si distinguono per la loro capacità di coniugare sviluppo economico, sostenibilità ambientale e alti livelli di sicurezza e benessere. Guardando ai grandi scossoni della classifica, da segnalare in negativo Savona (-20, dal 43° al 63° posto) e in positivo Ferrara(+21, dal 48° al 27° posto).

Divario tra province del Centro-Nord e Sud e Isole

Quest’anno si conferma la crescita delle metropoli: province e città metropolitane, soprattutto del Centro-Nord, continuano a mostrare una maggiore capacità di ripresa dagli shock rispetto alle altre aree del Paese. Di riflesso, si fa più netta la separazione tra le regioni del Nord e il Mezzogiorno e Isole, dove crescono aree di disagio sociale e personale. Per quanto riguarda Caltanissetta, ci sono vulnerabilità in molti aspetti della qualità della vita, comuni alle province del Mezzogiorno, ma, allo stesso tempo, ci sono anche buoni risultati: la provincia si classifica tra le prime posizioni nella dimensione del “Sistema salute”, a metà classifica nella dimensione relativa a “Reati e sicurezza” e nelle posizioni di coda nelle restanti 7 dimensioni.

Affari e lavoro

La dimensione “Affari e Lavoro” comprende 8 indicatori, che riportano informazioni sul mercato del lavoro (tasso di occupazione e disoccupazione distinti per sesso), sulla nati-mortalità aziendale, sull’importo dei protesti per abitante e sulla incidenza di startup e Pmi innovative. Bolzano e Bologna si piazzano, come nelle due passate edizioni, rispettivamente al primo e al secondo posto, a seguire Verona, Trieste e Padova. A chiudere la classifica Napoli.

Ambiente

La dimensione “Ambiente” è articolata in due sottodimensioni: una negativamente associata alla qualità della vita che comprende indicatori di impatto ambientale; la seconda positiva, in cui figurano anche variabili il cui andamento può essere messo in relazione con le azioni degli amministratori locali. Monza e della Brianzaapre la classifica della qualità ambientale, seguita da Padova, Reggio Emilia e Mantova. In coda Catania.

Reati e sicurezza

L’analisi dei risultati rilevati in questa e nelle passate edizioni denota una sostanziale stabilità del quadro relativo alla sicurezza. Enna è al primo posto nella dimensione relativa a reati e sicurezza, scalando 9 posizioni rispetto all’anno precedente. Seguono, nell’ordine, Frosinone, Benevento e Campobasso. Chiude Rimini.

Sicurezza sociale

La dimensione “Sicurezza sociale” ha subito alcune variazioni nell’impianto complessivo lo scorso anno. È stato eliminato il dato sui NEET, ovvero la percentuale di persone in età compresa tra 15 e 29 anni che non lavorano, non studiano e non aderiscono a programmi di formazione, in quanto non più prodotto dall’Istat. L’indicatore è sostituito dal tasso di inattività registrato tra i 25 e i 34 anni. La provincia che quest’anno apre la classifica è Rovigo, seguita da Cremona, Bolzano, Cuneo e Milano. La provincia in coda è Taranto.

Istruzione e formazione

La dimensione “Istruzione e formazione” fornisce una valutazione circa la dotazione di capitale umano e comprende 6 indicatori, tutti positivamente associati alla qualità della vita, tratti dal BES (Benessere equo e sostenibile) curato dall’Istat: tasso di partecipazione alla scuola dell’infanzia, percentuale di persone di età compresa tra 25 e 64 anni in possesso almeno di un diploma di istruzione secondaria superiore, percentuale di persone di età compresa tra 25 e 39 anni in possesso di laurea o altri titoli c.d. terziari, percentuale di persone di età compresa tra 25 e 64 anni coinvolte in attività di formazione permanente e la percentuale di studenti in possesso di adeguate competenze numeriche e alfabetiche. Apre la classifica Bologna, confermando il piazzamento dello scorso anno. A seguire altre due province del Nord-Est, Trento e Trieste, e Milano in rappresentanza del Nord-Ovest. La provincia in ultima posizione è Crotone.

Popolazione

La struttura di questa dimensione di analisi è stata modificata nel 2022, con l’eliminazione della densità demografica; la sostituzione del numero medio di componenti del nucleo familiare con il numero medio di figli per donna; l’inserimento di 5 nuovi indicatori, di cui 3 nella dimensione negativa (l’indice di dipendenza strutturale, l’indice di dipendenza degli anziani e l’indice di vecchiaia) e 2 nella dimensione positiva (la speranza di vita alla nascita e la speranza di vita a 65 anni). L’inserimento dei nuovi indicatori ha un effetto profondo sulla composizione del gruppo di testa, da cui escono tutte le province dell’Italia meridionale e insulare che occupavano fino a due anni fa posizioni di vertice. Bolzano si conferma al primo posto, risultato che si ripete da dieci anni a questa parte. A seguire si classificano nel gruppo di testa Trento, Monza e della Brianza, Milano e Brescia. Chiude la classifica Sud Sardegna.

Sistema salute

Isernia apre la classifica della dimensione relativa al “Sistema salute”, confermando il piazzamento già conseguito lo scorso anno, così come Terni, seconda classificata. A seguire Ancona, Pavia e Genova che a loro volta confermano gli eccellenti piazzamenti conseguiti nelle passate edizioni dell’indagine. I servizi sanitari si concentrano prevalentemente nelle città metropolitane e in poli di eccellenza nella ricerca medica (Pisa e Siena), ma esistono anche altri fattori. Chiude la classifica Vibo Valentia.

Turismo

A partire da quest’anno la dimensione “Turismo” comprende anche intrattenimento e cultura. Apre la classifica Bolzano, seguita da Rimini, Trieste, Roma e Verona. In ultima posizione Enna.

Reddito e ricchezza

Milano conferma il primo posto già ottenuto nelle ultime quattro edizioni. A seguire Bologna, Modena, Biella e Parma. Chiude la classifica, come nelle cinque passate edizioni, la provincia di Crotone.

Secondo Marino Longoni, Condirettore di ItaliaOggi: “Lo studio di Italia Oggi e Ital Communications si articola in 93 indicatori di base che raggruppano elementi come il lavoro, gli affari, la sicurezza, l’ambiente e la giustizia. Dalla ricerca di quest’anno emerge principalmente il divario tra Centro-Nord e Sud Italia, dove si evidenziano ampie sacche di disagio sociale, e vediamo inoltre la conferma di un elemento già presente negli anni passati, ovvero la crescita delle città metropolitane”.

Per Attilio Lombardi, Founder di Ital Communications: “L’indagine condotta da ItaliaOggi e Ital Communications, coordinata dall’Università Sapienza di Roma, rappresenta un passo significativo nell’evoluzione del concetto di qualità della vita, integrando nuovi parametri che rispecchiano le esigenze e le aspirazioni delle comunità moderne. Come comunicatori, abbiamo la responsabilità di costruire ponti di dialogo e offrire all’opinione pubblica, ai mass media e alle istituzioni una visione chiara e accurata delle città in cui viviamo. Il nostro ruolo è quello di stimolare e facilitare un confronto informato, basato su dati verificati e contestualizzati, ispirando azioni concrete affinché le comunità possano partecipare attivamente ai processi decisionali che le riguardano. Solo attraverso una comunicazione trasparente e responsabile possiamo contribuire a costruire città in cui il benessere collettivo sia al centro delle politiche di sviluppo”.

Spiega il responsabile dell’elaborazione dei dati Alessandro Polli, Docente di Statistica economica nel Dipartimento di Scienze sociali ed economiche dell’Università La Sapienza di Roma: “È un lavoro complicato, perché deve mettere assieme dati che sviluppiamo in maniera ponderata, connettendo un numero rilevante di indicatori. È un metodo che, alla prova dei fatti, funziona. Lo legittimano i commenti di chi rappresenta le stesse realtà promosse o bocciate per Qualità della Vita che, al netto della maggiore o minore soddisfazione legata alla posizione raggiunta, storicamente si riconoscono nelle classifiche finali della graduatoria”.

Regione Abruzzo:

L’Aquila, nella classifica finale sulla qualità della vita si posiziona al 69° posto su 107 province esaminate.

In particolare, L’Aquila, nelle nove dimensioni d’analisi si posiziona:

Affari e lavoro: 69° posto

Ambiente: 47° posto

Reati e sicurezza: 16° posto

Sicurezza sociale: 86° posto

Istruzione e formazione: 61° posto

Popolazione: 73° posto

Sistema salute: 10° posto

Turismo: 50° posto

Reddito e ricchezza: 68° posto




GUERRE E CATASTROFI NATURALI non sono un castigo di Dio

Anche nelle tribolazioni Gesù è vicino. Violenze e guerre – lo dobbiamo ammettere anche noi credenti – non ci fanno pensare immediatamente a un Dio vicino. Ma Lui lo è, nonostante tutto.

di don Rocco D’Ambrosio

Globalist.it, 17 novembre 2024.   Il Vangelo odierno: In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.

Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo. Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte.

In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre» (Mc 13, 24-32 – XXXIII TO/B).

Le parole, usate da Gesù, nel descrivere ciò che precederà il suo ritorno alla fine dei tempi, sono tribolazione e sconvolgimento. Oggi forse non è la fine dei tempi – per quello che ci è dato di capire – ma certamente stiamo vivendo tribolazioni e sconvolgimenti di ogni tipo: guerre, terrorismo, fame, catastrofi naturali, criminalità organizzata e via dicendo. Fino a distorcere e tradire la fede cristiana, alcuni si sono prodigati nel ritenere alcuni di questi eventi come un castigo di Dio – il giudizio finale – lo sterminio dell’umanità – la punizione per i nostri peccati e via discorrendo. Una serie di sciocchezze e falsità che non hanno niente a che fare con la nostra fede o, in alcuni casi, sono frammenti di verità propinate con idiozie di ogni genere.

Non esistono, tuttavia, solo le guerre e le violenze familiari e tra conoscenti a creare sconvolgimenti e tribolazioni, causate dalla cattiveria e rabbia umane e non certamente dal buon Dio. Esistono anche sconvolgimenti nelle nostre menti e nei nostri cuori. Forse è questa la sfida principale: continuare a credere che Dio, nonostante tutto, guida la storia verso un’ora in cui Gesù ritornerà e instaurerà, in modo definitivo, il suo Regno di giustizia e di pace, di armonia tra tutti e con tutti e tutto il creato. Il Figlio dell’uomo verrà, ci ricorda Gesù, verrà nonostante tutto. Nonostante la violenza, le catastrofi naturali e le guerre, il Figlio dell’uomo viene. È il Gesù che è venuto, che viene e che verrà alla fine dei tempi.

Gesù è vicino. Non è assolutamente facile credere in questa vicinanza. È vicino a chi soffre, ai parenti delle vittime israeliane e palestinesi, ucraine e russe; a tutti gli uccisi, a prescindere dal colore delle mani assassine e ci auguriamo che tutte le vittime, ingiustamente trucidiate, siano con Lui nella gloria. Gesù è vicino a chi lavora e rischia la vita per la sicurezza e protezione di tutti. È vicino a ognuno di noi. Ma violenze e guerre – lo dobbiamo ammettere anche noi credenti – non ci fanno pensare immediatamente a un Dio vicino. Ma Lui lo è, nonostante tutto.

Va ricordato, anche, che non dobbiamo mai attribuire a Lui il ruolo di tappabuchi. Lo spiega bene Dietrich Bonhoeffer: “Dio non è un tappabuchi; Dio non deve essere riconosciuto solamente ai limiti delle nostre possibilità, ma al centro della vita; Dio vuole essere riconosciuto nella vita, e non solamente nel morire; nella salute e nella forza, e non solamente nella sofferenza; nell’agire, e non solamente nel peccato. La ragione di tutto questo sta nella rivelazione di Dio in Gesù Cristo. Egli è il centro della vita, e non è affatto venuto apposta per rispondere a questioni irrisolte”.

È venuto per instaurare il suo Regno, che un, quando ritornerà, stabilirà in modo definitivo. Un giorno, che non possiamo scrivere in agenda, perché “Quanto però a quel giorno o a quell’ora dice Gesù –  nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre”.

Intanto  resta tutta la nostra personale e profonda responsabilità di annunciare, favorire e consolidare il Regno di giustizia e di pace, ovunque e comunque.




IL DECLINO DELLA DEMOCRAZIA

Dall’era dei partiti all’era dei magnati

di Nino Labate

PoliticaInsieme.com, 17 novembre 2024.  Se ne è parlato a lungo, sotto ogni aspetto. Forse era il caso di soprassedere, dato che studiosi, editorialisti e politici di ogni schieramento hanno riflettuto seriamente sul tema, affrontando questioni di politica internazionale che, con le tragiche guerre in corso, risultano difficili da interpretare e commentare.

Mi riferisco alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, sulle quali Walter Veltroni ha offerto un assist significativo con il suo interessante e, al tempo stesso, preoccupato articolo pubblicato sul Corriere della Sera di mercoledì 13 novembre. Veltroni ha accostato due potenti magnati americani ultraricchi, consegnando nelle loro mani il destino geopolitico del mondo intero: il nuovo presidente Trump, noto per i trascorsi come attore e proprietario della multinazionale miliardaria Trump Organization, e il suo fidato amico, l’uomo più ricco del mondo, Musk, nominato capo del Dipartimento per l’Efficienza Governativa. Un Musk cinquantatreenne, con tre matrimoni e undici figli alle spalle, apparso di recente in Italia accanto alla Meloni come influencer e consigliato vivamente dal presidente Mattarella di “farsi i fatti suoi” in questioni che riguardano altri stati, che non conosce.

Questa coppia, aggregata al governo, segnerà la storia dei prossimi anni, in un’epoca che Veltroni ha definito “epoca Trusk”. Un binomio che rappresenta la nuova doppia presidenza americana, unita sotto il segno di un capitalismo iperliberista e calvinista, non solo digitale, e che si avvale abbondantemente della politica-spettacolo.

Una sorta di governo bi-presidenziale, guidato da leader forti solo per via della loro ricchezza, che cela più teatro di quanto si possa immaginare e davanti al quale l’era berlusconiana impallidisce. Conosciamo bene le sceneggiate di Trump con celebrità e star al seguito: il pugno chiuso, il cappello rosso, la visita al McDonald’s vestito da cuoco mentre frigge patatine, i comizi trasformati in spettacoli, con cantanti e attori invitati sul palco.

E, dimenticando il Capitol Hill, migliaia di fan con t-shirt e cartelloni, il suo nome, cappelli rossi e la bandiera americana in bella vista. E infine, come gag comica conclusiva, il discorso finale di Trump sul palco, con Musk che balla alle sue spalle.

Sin dagli esordi della campagna elettorale, questi due futuri presidenti hanno sfruttato a pieno la politica-spettacolo per cercare il consenso, trasformando i palchi dei comizi in scenari di comicità. Il teatro, sin dall’Atene di Pericle, è sempre stato amico del populismo e, talvolta, anche della democrazia rappresentativa.

È vero! Ma la recente campagna elettorale di entrambi i presidenti resterà impressa come uno spettacolo teatrale continuo, senza interruzioni, culminato con il discorso finale di Trump e la danza di Musk sullo sfondo.

La letteratura su questi temi è vastissima, ma in Italia non abbiamo dato sufficiente attenzione al rapporto tra politica-spettacolo ed elezioni, tra politica sceneggiata e spettacolo. Già nel lontano 1986, Gianni Statera pubblicava La politica spettacolo. Politici e mass media nell’era dell’immagine. Circa sei anni dopo, uno dei più seri e preparati sociologi italiani, Franco Ferrarotti — scomparso di recente — pubblicava “Mass media e società di massa”, dove, ispirandosi alla Scuola critica di Francoforte, ci metteva in guardia non solo sulla trasformazione consumistica della cultura in merce, ma anche sui rischi di una democrazia politica veicolata dalla comunicazione. Altri quattro anni dopo, con l’avvento dei social, il sociologo francese Bernard Manin pubblicava Principes du gouvernement représentatif, tradotto in Italia dal Mulino. Manin chiariva come, nell’era mediatica, la democrazia portata avanti dai media decreti la fine del partito politico e lasci spazio al solo leader, in relazione diretta col pubblico grazie ai mezzi della comunicazione sociale. Manin ci avvertiva che la “democrazia dei partiti” è ormai sostituita dalla “democrazia del pubblico”…a distanza.

Le elezioni presidenziali americane, inaugurando l’Epoca Trusk come la chiama Veltroni, hanno dimostrato tutto ciò con evidenza. Il declino della democrazia sostanziale è iniziato da tempo, facendo sparire il Noi e sostituendolo con l’Io, rimpiazzando la persona in relazione con l’individuo isolato. Essere consapevoli di questo cambiamento è il primo passo.




LA GIORNATA DEI POVERI SALE FINO A DIO

Papa Francesco, per l’ottava Giornata Mondiale, richiama l’importanza di una carità radicata nella preghiera e nella spiritualità, lontana dalla semplice filantropia. I poveri, maestri di vita, ci richiamano alla radicalità del Vangelo e alla costruzione di una pace tanto urgente in un mondo segnato da conflitti e povertà non solo materiali

di padre Emiliano Antenucci

FamigliaCristiana.it, 17 novembre 2024.  Il tema dell’ottava Giornata Mondiale dei Poveri è: “La preghiera del povero sale fino a Dio (Sir 21,5)”. L’etimologia della parola preghiera (dal lat. prex precis), significa precario, mendicante, povero. Chi prega si sente piccolo davanti all’infinito, mendicante davanti al Cielo, ultimo davanti al Signore dell’universo. I poveri sono i nostri maestri di vita, perché non siamo noi che aiutiamo i poveri, ma loro ci richiamano alla radicalità del Vangelo.

San Francesco, il poverello d’Assisi, da borghese, sceglie di sposare Madonna Povertà, per avere come letto la nuda terra e come tetto il cielo stellato. Sceglie la povertà, ma anche di vivere con i lebbrosi. La povertà può essere una scelta evangelica oppure subita dalle sventure della vita. Papa Francesco nel suo messaggio scrive: “I poveri hanno un posto privilegiato nel cuore di Dio, a tal punto che, davanti alla loro sofferenza, Dio è impaziente fino a quando non ha reso loro giustizia: La preghiera del povero attraversa le nubi né si quieta finché non sia arrivata; non desiste finché l’Altissimo non sia intervenuto e abbia reso soddisfazione ai giusti e ristabilito l’equità. Il Signore certo non tarderà né si mostrerà paziente verso di loro (Sir 35,21-22). Dio conosce le sofferenze dei suoi figli, perché è un Padre attento e premuroso verso tutti. Come Padre, si prende cura di quelli che ne hanno più bisogno: i poveri, gli emarginati, i sofferenti, i dimenticati… Ma nessuno è escluso dal suo cuore, dal momento che, davanti a Lui, tutti siamo poveri e bisognosi”.

Il Pontefice dà un metodo evangelico per aiutare gli altri e scrive: “fermarsi, avvicinarsi, dare un po’ di attenzione, un sorriso, una carezza, una parola di conforto…”.

Il messaggio papale mette in guarda dalla semplice filantropia e dalla tentazione dell’attivismo: “Tuttavia, la carità senza preghiera rischia di diventare filantropia che presto si esaurisce… Dobbiamo evitare questa tentazione ed essere sempre vigili con la forza e la perseveranza che proviene dallo Spirito Santo che è datore di vita”. Il servo di Dio don Oreste Benzi diceva che “il povero non è chi non ha niente, ma chi non è niente”.

Oggi ci sono tantissime povertà, non sono materiali. C’è una grande povertà culturale, educativa, esistenziale, emotiva e spirituale. Forse al posto di consegnare solo “pacchi viveri della Caritas”, dovremmo donare libri per studiare, penne per scrivere, pennelli per disegnare, strumenti musicali per suonare, arnesi per lavorare, rosari per pregare e bibbie per meditare. Eviteremo tanta cronaca nera, baby gang e varie forme di violenze. In mezzo ai sessanta conflitti mondiali è urgente la pace, perché come dice il papa: “Siamo poveri di pace e tendiamo le mani per accoglierla come dono prezioso e nello stesso tempo ci impegniamo a ricucirla nel quotidiano”.

https://www.famigliacristiana.it/articolo/la-giornata-dei-poveri-sale-fino-a-dio.aspx




L’INNOVAZIONE GUIDA IL NOSTRO DOMANI

Imprenditori, startupper e giovani a confronto su tecnologia ed etica. Dall’Hackathon alle Startup: le idee che cambieranno il domani all’evento Innovazioni2024 – Aurum di Pescara. Domani 16 novembre la giornata conclusiva.

Pescara, 17 novembre 2024. Si è conclusa la prima giornata dell’evento InnovAzioni – XI edizione – tradizionale appuntamento di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico- che ha visto centinaia di partecipanti tra imprenditori, manager, esperti, divulgatori scientifici di calibro internazionale, startupper, studenti e rappresentanti delle istituzioni riuniti all’Aurum di Pescara.

Il Presidente della Sezione Servizi Innovativi di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico Massimo Cesarino ha evidenziato il valore di questo tradizionale appuntamento per il territorio: “Nei prossimi decenni la competizione globale sarà incentrata sulla capacità di attrarre capitale umano e imprese innovative. Spingere sull’acceleratore dell’innovazione, della produttività e agire con convinzione sulla transizione digitale ed ecologica ha un valore moltiplicatore che guardando alla nostra regione permetterebbe di dare valore alle zone interne e forse permetterne la riduzione dello spopolamento. Permetterebbe una maggiore valorizzazione del patrimonio turistico e ambientale. Poggiandosi su questi presupposti questo evento è un dono prezioso che come Confindustria Abruzzo Medio Adriatico ed in particolare come Sezione servizi innovativi vogliamo condividere con il territorio, le istituzioni e con i settori cosiddetti “tradizionali” che devono fare dell’innovazione non una scelta possibile ma una necessità strategica.

Tanti i contributi emersi sui temi dei diritti, dell’educazione, dell’utilizzo delle tecnologie nelle imprese e il futuro collettivo legato all’intelligenza artificiale, driver pervasivo universale, durante la mattinata dei lavori con gli atenei partners del progetto e i primi InnovAtion Speakers, presentati da Nino Germano, giornalista e vicecaporedattore RAI Abruzzo.

Lino Olivastri, consigliere nazionale CSIT (Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici) e presidente consorzio Ab.Side ha aggiungo: “L’InnovAtion HackAthon alla sua settima edizione, i cui lavori sono iniziati questa mattina e termineranno domani, ci ha permesso di rafforzare ulteriormente la collaborazione del mondo delle imprese con il mondo accademico. Ha riscosso sempre più successo negli anni, per questo abbiamo voluto aprirlo agli studenti universitari di tutti gli atenei italiani: la scelta ci ha premiato perché abbiamo ricevuto oltre 130 richieste di partecipazione – quasi il doppio degli studenti ammissibili pari a 72 – espressione di ben 10 Atenei. Ai tre atenei abruzzesi patrocinanti – UNICH, UNIVAQ, UNITE – e alla collaborazione della LUISS si sono aggiunte per la prima volta nella storia del nostro Hackathon l’Università di Perugia, l’Università di Venezia Ca’ Foscari, L’università di Tor Vergata, la Sapienza di Roma, l’Università degli studi di Napoli e l’Università degli studi della Campania. Gli studenti si stanno cimentando con tre sfide poste da aziende associate a Confindustria Abruzzo Medio Adriatico sul tema dell’Industria 5.0. In particolare, Almacis – azienda specializzata in energia e impiantistica di Chieti – domanda agli studenti di studiare l’attuazione di un cantiere digitale attraverso la digitalizzazione del ciclo produttivo per commessa con particolare attenzione all’impatto ambientale generato da nuovi tool derivati da tecnologie emergenti. Freudenberg Performance Materials – azienda di Sant’Omero (TE) specializzata in interfodere nel campo tessile – chiede di individuare le tecnologie emergenti più idonee a mitigare l’impatto ambientale con l’obiettivo, per l’anno 2025, di efficientare il sito produttivo ottenendo -5% di consumo energetico a parità di produzione. Infine, l’azienda Iocco – azienda di Cupello (CH) specializzata in robotica e impiantistica industriale – sfida i giovani a trovare una soluzione per ridurre il grado di incertezza e a massimizzare il valore aggiunto sul singolo laminato prodotto con l’utilizzo di nuove tecnologie a supporto del digital twin.”

Nella giornata di oggi sono intervenuti anche Luigi Di Giosaffatte, Direttore Generale di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico ed Ercole Cauti, Direttore MATCH4.0, che hanno presentato i progetti innovativi del Sistema Confindustria Abruzzo Medio Adriatico a servizio delle imprese.

Di Giosaffatte in particolare ha effettuato la presentazione di C-Next, rete di innovation hub con una governance comune, che operano secondo lo stesso modello di trasferimento tecnologico – puntando a costituire uno dei 10 hub italiani dell’innovazione proprio a Pescara- e S.ME.CO, una piattaforma intelligente per il miglioramento delle prestazioni a favore delle aziende associate e per l’efficienza organizzativa.

Molto i progetti associativi per le imprese che guardano alla digitalizzazione, al potenziamento di un ecosistema dell’innovazione nel sistema imprenditoriale locale, fino all’inserimento di strumenti di intelligenza artificiale nel mondo del lavoro.

Nel pomeriggio, la presentazione di 27 progetti finalisti del Contest per PMI e Startup da tutta Italia, con la novità del voto del pubblico in sala.

L’evento continuerà domani sabato 16 novembre alle 9:30 con i saluti del sindaco di Pescara Carlo Masci, l’apertura lavori del Presidente di Confindustria Abruzzo e Confindustria Abruzzo Medio Adriatico Silvano Pagliuca e altri innovation speakers, con la moderazione di Luca Telese, Direttore de Il Centro.

La mattinata terminerà con la premiazione dei Campioni di Innovazione PMI STARTUP e degli studenti partecipanti all’InnovAtion Hackathon.

Ingresso gratuito, diretta streaming dai principali social e dal sito http://www.innovazioni.camp.

Come ogni anno, InnovAzioni è un gioco di squadra importante per un grande evento che vede coinvolti prestigiosi partners.

Promossa dalla Sezione Servizi Innovativi, l’iniziativa gode del Patrocinio di: Comune di Pescara, FIRA Spa, Camera di Commercio Chieti Pescara, Ordine Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Pescara, Ordine degli Ingegneri di Pescara, Università di Chieti Pescara G. d’Annunzio, Università degli Studi di Teramo, Università degli Studi de L’Aquila, Consorzio AB.SIDE, Match4.0; con il

contributo scientifico degli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano e con la collaborazione di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, CDTI, Luiss, Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria Abruzzo Medio Adriatico. Community Partner dell’evento si conferma anche per il 2024 HiFounders. Media partners saranno la testata giornalistica nazionale L’Imprenditore, Rete8, Radio Delta 1, Radio ISAV, Abruzzo Magazine.

InnovAzioni è un format diventato di successo grazie anche alla stretta collaborazione con le aziende del territorio e le multinazionali che credono nel valore del fare impresa unendo creatività, valori ed economia. Ringraziamo le aziende che hanno già scelto di diventare sponsor dell’evento 2024: i Main sponsor Intesa San Paolo e Audi Pasquarelli Auto, i golden sponsor Gi Group SpA e Radar Consulting, il silver sponsor Assiunion e i bronze sponsor Amazon, Faraone, Istituto Acustico MAICO e Studio Torcello, nonché tutte le imprese che grazie al loro supporto consentono la realizzazione dell’evento: Business 121, Coesum, IVRI Sicuritalia, Marramiero, Mediaplus, Meta business services, Secretel Service srl, Treddy, TwinDigit.

InnovAzioni, promosso dalla Sezione Servizi Innovativi dell’Associazione è

-gruppi di studenti universitari si sfidano nella gara di idee InnovAtion Hackathon

-PMI, STARTUP e SPINOFF universitari presentano i loro progetti innovativi al contest Campioni di InnovAzioni

-imprenditori, divulgatori scientifici, visionari e testimonial d’eccezione si confrontano sui grandi temi dell’innovazione del presente e del futuro.




GIORNATA DEI PREMATURI

Il Comune dona un anno di musicoterapia ai neonati ricoverati in ospedale

Pescara, 17 novembre 2024. In occasione della giornata mondiale dei prematuri, che si celebra oggi, 17 novembre, il Comune di Pescara affianca la Asl, con l’Unità Operativa Complessa Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale, guidata da Susanna Di Valerio, e l’associazione l’Abbraccio dei prematuri, presieduta da Luisa Di Nicola.

“Domenica la torre civica e il ponte Flaiano saranno illuminati di lilla, il colore dell’associazione che supporta le famiglie dei prematuri – dice l’assessore comunale all’Associazionismo sociale Massimiliano Pignoli – Sarà celebrata una messa e poi si svolgerà un pranzo solidale, a Città Sant’Angelo, che sarà seguito da una tombolata di beneficenza con regali per i bambini presenti – ha spiegato sottolineando quanto sia importante il ruolo dell’associazione l’Abbraccio dei prematuri, presente da 12 anni in ospedale – Inoltre – ha concluso Pignoli – il Comune donerà un anno di musicoterapia ai piccoli neonati del reparto, sostenendo le spese”.

“La nostra attività, effettuata da volontarie – dice Di Nicola – è finalizzata ad offrire vicinanza alle mamme, e puntiamo alla umanizzazione delle cure, per rendere l’ospedale sempre più ‘umano’. Lo abbiamo fatto investendo sulla strumentazione per riprodurre la voce delle mamme, da far ascoltare ai prematuri, e acquistando un pianoforte, per garantire a genitori e bambini i benefici della musicoterapia”.

“La giornata mondiale – fa notare Di Valerio – serve a sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica sui temi che riguardano i prematuri. Negli ultimi dieci anni sono stati fatti passi da giganti: il 6% dei bambini nasce prematuro ed è fondamentale seguirli nel tempo e lavorare per l’umanizzazione delle cure, in modo da migliorare sempre di più l’assistenza”.

Oggi è un giorno speciale per la Asl perché l’associazione Agbe, ha annunciato Di Valerio, “ci ha donato le chiavi di un appartamento, destinato ad accogliere le famiglie dei prematuri”.

Per partecipare alla cena di domenica e per avere informazioni si può contattare il numero 3385065548.

Nella foto allegata, l’Assessore Pignoli tra la Dott.ssa Di Valerio e la Dott.ssa Di Nicola




L’AQUILA FILM FESTIVAL

La settimana conclusiva

L’Aquila, 17 novembre 2024. I sei giorni tra lunedì 18 e sabato 23 novembre chiuderanno la diciassettesima edizione del L’Aquila Film Festival, il festival cinematografico più lungo del mondo… Il Festival, infatti, come da consuetudine è iniziato a maggio con il concorso riservato ai documentari per poi proseguire attraverso gli altri concorsi, rassegne e sezioni fuori concorso; una formula figlia del sisma 2009, sisma che aveva svuotato la città dell’Aquila e azzerato gli spazi di fruizione cinematografica rendendo impossibile una manifestazione concentrata in pochi giorni ed invece considerando molto utile come servizio alla comunità una formula più estesa, diffusa nel corso dei mesi, che potesse raccogliere la dispersa comunità di cinefili e piano piano darle nuovamente una casa.

L’edizione 2024, dunque, dal 7 maggio al 23 novembre ha proposto quattro concorsi (documentari, opere prime e seconde, cortometraggi, lungometraggi di finzione) e numerose sezioni non in competizione (Abruzzo Film Industry, Dialoghi sul Cinema, rassegna ESSAI, SUGGESTIONI con il MAXXI L’Aquila) e due veri e propri “spin-off”, il Festival delle Culture e il Festival del Gran Sasso .

Tra il 18 e il 23 tutti questi nodi andranno a sciogliersi, anche con il contributivo lavorativo di 40 ragazzi delle scuole superiori aquilane “Domenico Cotugno” e “Andrea Bafile” formatisi all’interno del PCTO organizzato dallo stesso L’Aquila Film Festival.

Lunedì 18 e martedì 19 novembre saranno dedicati ai lavori dell’Abruzzo Film Industry con la partecipazione di dieci produttori cinematografici provenienti dall’area mediterranea (Tunisia, Malta e Albania), dodici produttori nazionali e cinque produttori regionali che si incontreranno per sviluppare nuove progettualità, anche incontrando Piercesare Stagni e Peppe Millanta, rispettivamente presidente e consigliere dell’Abruzzo Film Commission.

Terminati i lavori partiranno le proiezioni per il pubblico: lunedì OPEN DOORS di Florenc Papas sarà presentato dal produttore albanese Eno Milkani, martedì per la rassegna ESSAI sarà proiettato PERFECT DAYS di Wim Wenders.

Mercoledì 20 novembre, a conclusione del progetto Festival delle Culture 2024, Chiara Avesani, Riccardo Corradini, Jumana Shahin e Adam Jad presenteranno il film ERASMUS IN GAZA di Chiara Avesani e Matteo Delbò, con la presenza dell’associazione di studenti Erasmus Aquilasmus: il film racconta di Riccardo Corradini studente di medicina nel 2019 che decise di fare il proprio Erasmus a Gaza; nel talk conclusivo saranno inevitabili i riferimenti alla drammatica attualità.

Giovedì 21 novembre avrà luogo l’ultima proiezione del Festival del Gran Sasso: UN PASTEUR di Louis Hanquet, film vincitore della Genziana d’Oro al Trento Film Festival sarà l’elemento di raccordo tra lo stesso festival di montagna trentino, con il quale il Festival del Gran Sasso collabora da molti anni, le Alpi, il nostro Appennino, il CAI L’Aquila, partner dell’iniziativa, e diversi pastori e lavoratori aquilani della filiera della lana che saranno invitati alla proiezione.

Venerdì 22 e sabato 23 saranno dedicati alle premiazioni dei concorsi documentari, opere prime e seconde, cortometraggi e film di finzione internazionali con la presenza di giurati di eccezione: il giornalista Federico Ruffo (Mi manda RaiTre, Report, Presa Diretta), il cantautore-tuffatore-artigiano_romano Flavio Giurato, il calciatore idolo di casa Pablo Banegas, i registi Luca Cococcetta, Francesco Paolucci, Rosario Minervini e Lorenzo Pallotta, il coordinatore del MAXXI L’Aquila Paolo Le Grazie e l’artista aquilano Daniele “Giotto” Giuliani.

Le serate di premiazione vedranno la presenza dei protagonisti dei film premiati, la proiezione delle opere vincitrici (o di parte di esse), talk e sorprese; al termine delle premiazioni, poi, tutto il pubblico è invitato a partecipare a due momenti di festa: venerdì sera al party “VINO E  CHITARRA” presso la Bottiglieria Lo Zio e sabato sera al party “DJ-SET GLAMWOKE” presso LIBERAMIA WINE.

Di seguito la lista dei film in concorso e i giurati

FILM DI FINZIONE

L’ANIMA IN PACE, di Ciro Formisano

CAMPER, di Lukasz Suchoki

PETITE MAINS, di Nessim Chikhaoui

NOIR CASABLANCA, di Kamal Lazraq

LUCA COCOCCETTA

DANIELE GIOTTO GIULIANI

FEDERICO RUFFO

OPERE PRIME E SECONDE

BILLY, di Emilia Mazzacurati

CASTELROTTO, di Damiano Giacomelli

L’ALTRA VIA, di Saverio Cappiello

TROPPO AZZURRO, di Filippo Barbagallo

PAOLO LE GRAZIE

LORENZO PALLOTTA

PABLO BANEGAS

DOCUMENTARI

LA CASA VIOLA, di Maria Grazia Liguori e Francesco Calandra

BENVENUTI IN GALERA, di Michele Rho

ROGER… ARRIVA IL PRESIDENTE!, di Marco Chiarini

THE PERFORMANCE, di Caterina Clerici E Alfredo Chiarappa

FRANCESCO PAOLUCCI

FLAVIO GIURATO

ROSARIO MINERVINI

CORTOMETRAGGI

THE FORCE, di Cristina Martin Barcelona, Maria José Martin Barcelona

BORDOVASCA, di Giuseppe Zampella

YOU CAN DO IT ALONE, di Silvia Pradas

THE COMPANIONS, di José María Flores

RED SNOW, di Aurelia Gil Junco, Susana Olmedo Álvarez

O ESTADO DE ALMA, di Sara Naves

PIETRA, di Cynthia Levitan

THE CLASSMATE, di Eduardo Maclean, Alejandro Maclean

VOTO DEL PUBBLICO




AUTISMO: IO CI PROVO

Il docufilm arriva nelle scuole di Pescara

Pescara, 17 novembre 2024. È un progetto nel segno dell’inclusione quello che l’assessore alla Pubblica istruzione Valeria Toppetti, insieme all’associazione “Sos Autismo, insieme per l’inclusione“, porta nelle scuole della città, con la proiezione del documentario di Francesco Paolucci “Io ci provo”, nato da un’idea di Rosario Sabelli. In 40 minuti cinque ragazzi autistici si raccontano, ma non dal punto di vista clinico: parlano della propria storia, dei sogni che coltivano.

Alle proiezioni nelle scuole di tutti i comprensivi della città seguirà un incontro, un dialogo, con i cinque protagonisti del docufilm, che sono Francesco Scordella, Francesco Pasquali, Antonello Brandolini, Adis Nebi e Denis Ferrone, tutti abruzzesi che frequentano “La casa di Michele“, un centro Asl semiresidenziale gestito dalla cooperativa sociale Lavoriamo insieme, guidata da Anna Cavarese. La struttura si trova a L’Aquila e afferisce al Centro regionale per l’autismo diretto da Marco Venturi. L’annuncio della proiezione nelle scuole, che comincerà il 6 dicembre e toccherà anche le altre province, è arrivato oggi dall’assessore Toppetti, affiancata da Christian Bove, presidente dell’associazione Sos Autismo Insieme per l’inclusione, dalla vicepresidente Valentina Rocini, e da Massimiliano Misiano, assistente sociale specialista della cooperativa sociale Lavoriamo Insieme.

“Sono contenta di accogliere e appoggiare questo progetto”, commenta l’assessore Toppetti. “Il mio obiettivo è quello dell’inclusione, partendo dalla constatazione che al giorno d’oggi la disumanizzazione è diventata la normalità. Voglio riaccendere una luce nelle comunità scolastiche, far passare il concetto che la disabilità è un fatto pubblico, non riguarda solo le famiglie, e far capire che i ragazzi autistici si esprimono e si realizzano, se sono inseriti nel contesto giusto. Dobbiamo essere pronti a guardare all’altro senza sentirci migliori. È questo il messaggio di sensibilizzazione che vogliamo lanciare”, conclude l’assessore annunciando di voler portare il docufilm anche nelle scuole superiori.

“Questi ragazzi”, spiegano Bove e Rocini, “mostrano quanto può essere difficile per loro ciò che a noi appare scontato. E noi dobbiamo essere pronti a dare loro una opportunità. Non sono i soli a sentirsi inadeguati, accade anche ai loro coetanei e l’incontro che avverrà nelle scuole dopo la proiezione creerà una sorta di specchio”. La proiezione è gratuita e chiunque può richiederla.

Ecco il trailer del docufilm: https://www.youtube.com/watch?v=zRdZk6Uk7F4




CARRAMBA, CHE SORPRESA!

Le cugine si abbracciano per la prima volta nella terra dei propri avi. Incontro commovente a Fara San Martino nell’anno del turismo delle radici.

Fara San Martino, 17 novembre 2024. Pedro, 66 anni, al di là del nome che gli viene dall’essere nato a Buenos Aires, è farese da quando aveva quasi 2 anni. In effetti non ha avuto tempo di diventare emigrato: il ritorno alle sue radici è stato praticamente immediato. Cosa che invece non è avvenuta per Connie (Consuela) e Rosalba, due sue cugine, da parte di madre, la prima di casa negli Stati Uniti, in Pennsylvania, e la seconda in Argentina, a Buenos Aires.

La madre di Connie è originaria di Fara San Martino, il padre di Palena. Al contrario, la madre di Rosalba è di Palena mentre il padre di Fara San Martino. Le due cugine, pur sapendo ovviamente della loro parentela, non si sono mai incontrate, ma entrambe hanno confessato più di una volta a loro cugino Pedro, e alle sorelle Paola e Sonia, il desiderio di voler tornare una volta in Italia. Magari nello stesso periodo, per incontrarsi.

Nell’anno del turismo delle radici italiane nel mondo, Pedro non ci pensa due volte: con la complicità delle sorelle, e addirittura all’insaputa della moglie, almeno quasi fino alla fine, nel giro di un mese organizza tutto: viaggio, accoglienza, incontro e due piante di ulivo. Dopo la lunga trasferta in aereo dal continente americano, le due cugine si ritrovano la sera a casa di Pedro, senza che l’una sapesse della presenza dell’altra. Parlano lingue diverse, ma non sono servite le parole, ma solo un grande e lungo abbraccio per esprimere la reciproca gioia.

Superato il momento delle emozioni, il giorno dopo è stato quello delle cerimonie istituzionali. E qui è entrata in gioco la cornice di ITALEA, l’iniziativa del Ministero Italiano degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale rivolto alle comunità degli italiani nel mondo e di sostegno al turismo delle radici (il 2024 è stato proclamanto l'”Anno delle Radici Italiane nel Mondo”). Infati, dopo i saluti del Sindaco, Antonio Tavani, e del Presidente del Consiglio Comunale, Antonio Di Maio, vi è stato l’incontro con Emanuele Grotto, in rappresentanza dell’Associazione La Visceglia che cura il progetto Italea in Abruzzo.

Dopo una breve illustrazione delle iniziative in corso e delle opportunità offerte dal progetto stesso, si è provveduto, come già accaduto in altre precedenti occasioni, a consolidare il ritorno alle radici con la messa a domina di due piante di ulivo in una piccola area verde, il “Bosco della pace”.

Con il dono di una pubblicazione sui comuni abruzzesi, il Sindaco ha voluto esprimere i sentimenti di vicinanza di tutta la comunità farese alle cugine di ritorno, perché il cammino da loro intrapreso sia di contagio per tutte le altre realtà abruzzesi diffuse nel mondo.




CONTRASTO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE

Il messaggio di “Bastarde senza gloria” con doppia data in Abruzzo. Così la donna continua a combattere 

Pescara, 17 novembre 2024. Anche la Uao Spettacoli, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne invia un forte messaggio sul palco con lo spettacolo teatrale “Bastarde senza gloria” e sarà in doppia data in Abruzzo il 23 novembre alle ore 21 a Vasto presso il Cineteatro Grido (via Madonna dell’Asilo 13) ed il 25 novembre alle ore 21 a Pescara presso il Teatro Circus (via Lanciano, 9): lo spettacolo di Gianni Quinto con Gegia, Manuela Villa, Valentina Olla, Morgana Giovannetti, Sabrina Pellegrino, Giulia Perini, Eugenia Bardanzellu è una produzione della stessa Uao Spettacoli con la collaborazione del Teatro Stabile d’Abruzzo.

L’adattamento e la regia dello spettacolo sono di Siddhartha Prestinari: è un testo contemporaneo che ha già emozionato molti teatri d’Italia proprio perché affronta tematiche sociali e vede, ancora una volta, delle donne sul ring della vita, combattere per difendere i propri diritti, in un braccio di ferro con i propri dirigenti d’azienda.

A causa di insindacabili tagli al personale, infatti, viene richiesto loro di nominare una collega da fare fuori. Ed ecco che ci si trova di fronte ad una grande sfida, quella di sette donne da raccontare nelle loro fragilità e imperfezioni, nei loro cliché e desideri irrealizzabili: si tratta di uno spettacolo tragicomico ricco di battute al vetriolo, in cui ridere e sbeffeggiare i piccoli, grandi drammi che la vita preserva; qui una pausa caffè si trasforma in uno stillicidio di accuse, giudizi, condanne, in una lotta alla sopravvivenza in cui tutto è lecito.

Questo spettacolo, che ha matrici drammatiche, è una commedia che vede l’eterno colpo di fioretto tra dramma e comicità, in un mix agrodolce in cui ridere è l’unica possibilità per sopravvivere. E’ una lente d’ingrandimento sulla paura che, anarchica, compie scelte inaspettate e tira fuori il nero seppia dell’anima: “io contro te”.

La donna in fabbrica: madre, moglie, amante, lesbica o straniera, non smette di essere donna con tutta la sua complessità e fragilità ma indossando sempre la sua fiera ironia. Si scaglia come un felino, ride di sé stessa, ferisce per sbaglio, uccide se necessario ma rinasce come una fenice, anche a costo di perdere.