NUOVO CDS: un passo indietro per pedoni e ciclisti

FIAB Pescarabici lancia l’allarme contro la riforma del Codice della Strada, definendola un grave passo indietro per la sicurezza stradale e la mobilità sostenibile

Pescara, 19 novembre 2024. L’associazione denuncia scelte che mettono in pericolo ciclisti e pedoni, mentre favoriscono la circolazione dei veicoli a motore, responsabili del 94% degli incidenti e del 98% delle vittime, secondo i recenti dati ISTAT.  

Il presidente Francesco Mancini fa presente come la maggioranza degli incidenti più gravi siano causati dalla velocità, dalla distrazione e dalle mancate precedenze: su queste cause il CdS praticamente non interviene e anzi apre all’aumento dei limiti di velocità, rende più difficile usare gli autovelox, ostacola i sindaci nel ridurre la velocità sulle strade urbane. Riguardo la distrazione alla guida inasprisce le pene e le sanzioni, ma rischia di rimanere di facciata perché non dà nessuno strumento alle forze dell’Ordine per aumentare i controlli. Gli autovelox, dove sono stati installati, hanno dimostrato di ridurre morti e feriti negli incidenti e, aggiunge, che in tutta Europa questi non devono essere segnalati: in Italia c’è una iper-tutela su questa cosa, ma ricorda che si parla della vita delle persone: è una riforma che va verso “una direzione sbagliata e pericolosa” sostiene Mancini.

Dai dati Inail in pochi sanno che il 60% degli infortuni mortali sul lavoro sono dovuti a incidenti stradali. Se vogliamo anche aumentare la sicurezza di chi lavora, dobbiamo agire sulla sicurezza stradale, in Europa siamo ventitreesimi su 30 paesi, siamo il fanalino di coda per la sicurezza stradale e ci stiamo allontanando ancora di più sia da quei paesi che hanno dati migliori dei nostri, sia dagli obiettivi UE in materia di sicurezza stradale che prevedono il dimezzamento dei morti entro il 2030 e l’azzeramento entro il 2050.

FIAB Pescarabici sottolinea come questa riforma  renda  anche più difficili interventi sulle piste ciclabili, sulle aree pedonali e zone a traffico limitato, e centralizza le decisioni nei ministeri, sottraendo autonomia ai Comuni.

L’associazione parla di uno “sfregio inaccettabile” nei confronti dei familiari delle vittime di incidenti stradali, le cui richieste di maggiore sicurezza sono state ignorate. Nonostante mesi di audizioni parlamentari e proposte unitarie delle principali associazioni, nessuna delle loro istanze è stata recepita nel testo del decreto.  

Oltre a peggiorare il quadro normativo, il Governo riduce drasticamente i fondi per la sicurezza stradale e la ciclabilità nella Legge di bilancio 2025.

Secondo Fiab Pescarabici, in sintonia con la Federazione nazionale, questa riforma non solo ostacola la prevenzione, ma riporta l’Italia indietro di 40 anni in termini di sicurezza stradale e mobilità sostenibile, aumentando il divario rispetto agli altri Paesi europei, che stanno invece riducendo il numero di vittime grazie a politiche più virtuose e a infrastrutture dedicate. 

La protesta contro questa “riforma pericolosa e dannosa” proseguirà nelle prossime settimane e il presidente Mancini invita anche altre Associazioni ambientaliste e no, le organizzazioni sindacali e semplici cittadini a nuove mobilitazioni e presidi costanti presso la Prefettura per contestare la riforma del codice della strada che sta per essere approvata.