Tappe a Tione, Acciano, Villa Sant’Angelo e Sant’Eusanio Forconese. I Sindaci, “Straordinaria esperienza che ha unito i paesi e accesso la partecipazione”
L’Aquila, 22 novembre 2024. “Il cammino del mammut è stato espressione di una profonda energia vitale che si è messa in movimento, energia non solo prodotta da tutti coloro che hanno preso parte al progetto ma anche che vive e abita le persone e i luoghi e non attende altro che di attivarsi.
Il senso di questo viaggio si è svelato ancor più nel suo farsi, ha creato sinergie e legami tra la città e i Comuni, tra associazioni, persone, Enti, studenti e artisti volendo affermare il desiderio di andare oltre le proprie ferite individuali e collettive, la necessità di essere visionari ma anche solidali, di superare gli sterili campanilismi e riconoscere le differenze come peculiarità da valorizzare reciprocamente”.
Nelle parole della direttrice artistica Silvia Di Gregorio, il bilancio delle lungo viaggio iniziato a metà settembre dal castello cinquecentesco e lungo il centro storico dell’Aquila, e poi in ben 13 comuni dell’aquilano, del Mammut di cartapesta a grandezza naturale realizzato nell’ambito del progetto Terre sonanti, che ha avuto l’obiettivo di favorire la conoscenza del fossile originale del Mammuthus meridionalis vestinus, conservato nel Munda dell’Aquila, risalente a 1.300.000 anni fa, tornato alla luce nel 1954, tra i meglio conservati di sempre, all’interno di una cava di argilla di Scoppito, capofila del progetto.
Ultime quattro tappe sono state quelle di Tione degli Abruzzi, di Acciano, di Villa Sant’Angelo e di Sant’Eusanio Forconese, che hanno registrato una grande partecipazione e collaborazione delle forze vive del territorio, e con l’accoglienza rispettivamente dei sindaci Stefania Mariani, Fabio Camilli, Domenico Nardis e Deborah Visconti.
Ha commentato il sindaco Mariani, “abbiamo aderito con grande piacere ed entusiasmo al progetto perché si cala perfettamente nel percorso che stiamo portando avanti da quattro anni, quello di creare sinergia e condividere obiettivi e progetti in primis nella nostra comunità abbattendo gli inutili campanilismi e poi con le comunità vicine fino a giungere alla città capoluogo L’Aquila che per noi rappresenta il fulcro dell’attività economica, sociale e culturale. Un progetto così inclusivo, così coinvolgente è esattamente in linea con il messaggio che deve arrivare forte e chiaro, il territorio e la comunità deve essere unita e collaborativa per non veder inesorabilmente morire i nostri paesi. Grazie a tutti per la partecipazione così numerosa che dimostra che stiamo percorrendo la strada giusta”.
Ha commentato a sua volta Camilli, “la presenza del Mammut è stato un modo per valorizzare ancor di più la nostra storica fiera della capra, e il nostro meraviglioso castello di Beffi. Ho molto apprezzato la presenza di tante bambine e bambini, grazie ai laboratori artistici. Un’esperienza, un progetto di area larga che andrà sicuramente replicato, perché è una formula vincente”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Visconti, presidente dell’Unione dei comuni Montagna aquilana, “abbiamo respirato un’energia strepitosa, grazie alla partecipazione di tutta la cittadinanza, dai piccini agli adulti. Ed è stata l’occasione di rievocare la memoria del nostro territorio, ma anche per accendere la nostra immaginazione. Grazie all’arte, alla bellezza, al protagonismo degli abitanti, abbiamo unito i nostri paesi, e abbiamo fatto una cosa grande”.
Ha detto infine Nardis, che è anche coordinatore dell’Area omogenea 8 del cratere sismico 2009, “questa è stata una bellissima esperienza perché ha visto coinvolti 13 comuni e anche io ho lavorato insieme altri dodici colleghi per la riuscita del progetto. E non si è trattato solo del mammut che ha girato di paese in paese, a mettersi in mostra, ma il modo in cui questo bellissimo progetto ha saputo rendere protagoniste le associazioni, l’artigianato, la musica, l’arte, e i talenti espressione di ciascun territorio. Sono queste le iniziative che fanno anche rivivere i centri storici, come il nostro, dove la ricostruzione non è ancora conclusa, ed è stato bello vedere la nostra piazza piena di gente, con il mammut davanti alla chiesa dove è partito il cantiere del restauro”.
A seguire in sintesi la cronaca e i protagonisti delle ultime quattro tappe.
A Tione degli Abruzzi, la giornata è iniziata nella frazione di Goriano Valli, con una passeggiata sul territorio a cura della Cooperativa di Comunità Cuore delle Valli e del Parco Naturale Regionale Sirente Velino, in particolare nelle principali stazioni del MuDi Museo Diffuso Sirente Velino, e lungo il “cammino delle cerque antiche” fino alla torre medievale mentre presso l’ “Atelier della Creatività” Barbara Saturni ha condotto un laboratorio per bambine/i e famiglie.
A Tione degli Abruzzi, nel pomeriggio c’è stata la restituzione del laboratorio “Un mammut da sogno”, a cura dell’associazione Il Bosco del Fauno, quindi le letture di brani scelti di Massimo Lelj e Giovanni Titta Rosa, grandi scrittori del ‘900, rispettivamente di Tione degli Abruzzi e della frazione di Santa Maria del Ponte, per la voce e l’interpretazione di Alessia De Iure e Stefania Ziglio, e a cura dell’Associazione di Promozione Sociale “Massimo Lelj”.
A seguire “Goriano, un paese tra due mondi“, letto dall’ autrice Raffaella Capannolo e a cura dell’associazione Santa Maria del Ponte. È stato possibile visitare la mostra permanente biografica e bibliografica “Terre contrarie, i ritorni letterari di Massimo Lelj e Giovanni Titta Rosa”, allestita presso la casa natale di Massimo Lelj, infine proiezione di “ Panis dies” a cura dell’ associazione Massimo Lelj. Dall’altra parte della vallata, ad Acciano, nella frazione di Succiano, verso sera in piazza san Giovanni la Pro-Loco di Succiano ha organizzato una festa di accoglienza per il passaggio del mammut ospitato per la notte presso il capannone della Veba in attesa della tappa successiva.
Domenica mattina scortato dagli alpini e dalla banda musicale di Succiano il mammut ha percorso un breve tratto sulla provinciale per poi raggiungere la tradizionale “Fiera della capra”, fino al castello medioevale di Beffi dove si sono tenuti i laboratori di canto tradizionale con Diego Sebastiani e il laboratorio artistico per bambini “Fantamammut” a cura dell’ associazione Libera Pupazzeria.
Anche qui come a Tione musiche e canti di Elena D ‘ Ascenzo e Davide Zanini.
Penultima tappa a Villa Sant’ Angelo iniziata presso la sala ottagonale con “Lo spirito del bosco”, lettura e laboratorio d’arte sui rudimenti dell’acquerello per grandi e i piccoli , con Sandra Antonelli, Rodolfo Maccalini e i suoi cervi mentre in piazza Grande hanno accolto il viaggio del mammut i “Canti tradizionali aquilani” con il Coro Novo di Villa Sant’Angelo condotto da Rosella Pezzuti e i ritmi e le percussioni di Armando Rotilio con i ragazzi del Centro di Accoglienza Demetra di Stiffe, restituzione del laboratorio tenuto nei giorni scorsi “Sguardi sul legame tra musica , immagine e persona”.
All’ accompagnamento musicale con la fisarmonica Luisana Sebastiani mentre Antonella Mammarella ha letto un racconto da lei scritto e dedicato al viaggio del mammut. Il buffet è stato a cura di Leda e Santino.
Infine a Sant’ Eusanio Forconese grande festa finale con l’ accompagnamento musicale a cura della banda ” “Armonie sirentine” e con “Sentieri di memoria”, restituzione degli incontri con Mario Aniballi, Domenica Ciccone, Domenica Ciuca, Gianni Cucci, Maria Gentile e Romeo Giannetti, a seguire una lettura poetica a cura di Veronica Visentin e “Il tempo del sogno”, restituzione laboratorio ritmico e vocale condotto da Domenico Capanna presso la scuola secondaria di primo grado IC San Demetrio – Rocca di Mezzo. In tutte le tappe narrazione teatrale di Alberto Santucci e la mostra delle opere realizzate dalla classe 3A del Liceo Artistico F.Muzi – L’ Aquila
Il progetto è stato sostenuto con fondi Restart – Sviluppo delle potenzialità culturali ai sensi della Delibera CIPE 10 agosto 2016, n. 49” filone C annualità 2024 di cui è capofila il Comune di Scoppito, sito di ritrovamento del Mammut, con partner i Comuni di Acciano, Barisciano, Campotosto, Fagnano Alto, Fontecchio, Fossa, Ocre, Poggio Picenze, San Demetrio Ne’ Vestini, Sant’Eusanio Forconese, Tione Degli Abruzzi, Villa Sant’Angelo.
Ha goduto del patrocinio dell’Ufficio speciale per la ricostruzione dei Comuni del cratere sismico 2009 (Usrc), e ha visto la collaborazione di Univaq, MAXXI L’Aquila, Teatro Stabile D’Abruzzo, Museo Nazionale D’Abruzzo, Accademia di Belle Arti dell’Aquila, dell’Ente Parco Sirente Velino , della “Comunità 24 Luglio”, del centro socio-educativo Punto Luce L’Aquila, del Liceo Artistico Fulvio Muzi (IIS Bafile), degli Istituti Comprensivi scolastici di San Demetrio e Rocca di Mezzo, di Navelli e di Scoppito (plessi di Barisciano, Poggio Picenze, Fontecchio, San Demetrio, Fossa, Scoppito ed Ocre), delle associazioni Libera Pupazzeria Ets, La Kap – casa di arte e natura, di Appstart società cooperativa Onlus, dell’impresa scenotecnica L’Aquila Scena di Cavalletto d’Ocre. È stato compreso nel “Festival di teatro Aria” ed è parte delle attività culturali di Ateneo.
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