IL FOLIAGE: FOGLIAME AUTUNNALE
di Luciano Pellegrini
Sulmona, 24 novembre 2024. Il 21 novembre si celebra la Giornata Nazionale degli alberi. Il suo scopo è salvaguardare il nostro ecosistema, con la cura e la valorizzazione degli alberi, che hanno il loro ruolo essenziale, nei boschi, per il verde urbano, per la tutela dell’ambiente e la riduzione dell’inquinamento.
Io lo ricordo con il Foliage: Fogliame Autunnale. È un magico spettacolo della natura, un incantesimo, una fiaba, dove gli alberi impongono i propri colori delle foglie, dal giallo canarino al rosso porpora, dal verde intenso all’arancione, dall’ocra al marrone. Per me è una ricerca, un piacere osservare questo cambiamento cromatico delle foglie, una policromia di colori per incorniciare la natura, che nessun pittore riuscirà a realizzare. Purtroppo, da alcuni anni, (e quest’anno è stato il peggiore), il Fogliame Autunnale, tarda a mostrarsi e dura poco, a causa del cambiamento climatico e di conseguenza, per il riscaldamento globale.
La conferma del clima pazzo, è stato che all’improvviso, dal caldo estivo, si è passati al freddo intenso, con una precipitazione nevosa. Per trovare il Fogliame Autunnale, appena la temperatura è aumentata e quindi la neve sui 1300 metri si è sciolta, ho percorso la carrareccia D1, che da Passo Lanciano (1310 m), Parco Nazionale della Maiella, conduce ai Piani di Tarica, per proseguire verso Serramonacesca PE. È un percorso boschivo, che mi ha offerto la possibilità di vedere e fotografare il Fogliame Autunnale.
La difficoltà è che nell’andata si va in discesa ma nel ritorno, bisogna salire. Arrivo in un pianoro, c’è una casa pastorale ben conservata (750 m), dove ho deciso di fermarmi. Confesso che molti tratti in discesa sono stati molto scivolosi, per la poca neve trasformata in vetrato. In questo territorio, (e sono ancora visibili), ci sono i resti delle costruzioni dei centri fortificati megalitici, che presidiavano le alture e gli accessi ai pascoli della civiltà italica (secoli IX – VI a.C.). Terminata la salita abbastanza faticosa, non potevo non fermarmi al Piano di Rienzi, alla Capanna Pastorale di Cerrone. È una curiosa roccia a forma tronco conica, un capolavoro realizzato da Alfonso Cerrone, che nacque a Vittorito di Caramanico PE nel 1845. Appassionato di montagna, ha realizzato questa capanna nel pieno delle forze, fra i 35 e 45 anni. Fu un esperto scalpellino che con tenacia e pazienza, riuscì a scavare questa roccia abitabile, con i principali arredi. Una scultorea porta con incisioni, un camino con focolare, alcuni ripostigli, un giaciglio. Alfonso Cerrone morì quasi centenario a Lettomanoppello PE.
Conclusione
Un percorso panoramico, storico, eremitico, dove si possono contemplare le capanne di pietra, l’ampio panorama Mare Monti e che, in questo periodo, mi ha offerto di godere Il Foliame Autunnale nel silenzio, distratto solo dalle orme della fauna selvatica.
Distanza A/R 8 km
Dislivello +/- 560 m
Tempo 3 ore senza sosta
Difficoltà E