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SCIOPERO GENERALE IN ABRUZZO

Adesione del 75% per il comparto edilizia, oltre il 66% per l’industria e 43% per i servizi. I lavoratori hanno protestato contro la manovra di bilancio, in 6mila nelle piazze di Chieti, Pescara, L’Aquila e Teramo

Pescara, 30 novembre 2024. Per cambiare il Ddl Bilancio che riduce il welfare universalistico, gli investimenti e i servizi pubblici; per chiedere il ritiro del Ddl Sicurezza e le limitazioni connesse al diritto al dissenso colpendo direttamente il diritto allo sciopero e di manifestazione; per sostenere i rinnovi dei contratti pubblici e privati e la reale salvaguardia delle pensioni; per chiedere di assumere provvedimenti e investimenti diretti a rilanciare le politiche industriali, la sicurezza sul lavoro, i servizi, il turismo e il sistema pubblico; per salvaguardare l’occupazione, sostenere un piano straordinario di assunzioni nelle pubbliche amministrazioni, contrastare la precarietà dei contratti di lavoro.

Sono queste le motivazioni che hanno portato numerosi lavoratori abruzzesi ad aderire allo sciopero generale indetto da Cgil e Uil per tutti i settori pubblici e privati anche in appalto e strumentali. L’adesione si attesta al 75% per il comparto dell’edilizia, oltre il 66% per il settore industria e il 43% per il comparto dei servizi. Seimila le persone che hanno partecipato alle manifestazioni organizzate nelle piazze di Chieti, L’Aquila, Pescara e Teramo.

“Siamo soddisfatti dell’adesione allo sciopero e delle manifestazioni che si sono svolte nelle quattro piazze abruzzesi – commentano il segretario generale della Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri, e quello della Uil Abruzzo, Michele Lombardo – . In Abruzzo, nonostante il maltempo e  la pioggia, le persone di Cgil e Uil sono scese in piazza numerose. Questa mattina abbiamo presentato quattro documenti ai prefetti delle quattro province  sulla legge di bilancio e sulle situazioni di criticità che insistono sui territori abruzzesi , rinnovando le posizioni di Cgil e Uil. A partire dalla sanità pubblica che richiede maggiori fondi nella nostra regione, passando per le politiche industriali e le crisi che oggi colpiscono le industrie automotive che iniziano a soffrire in maniera forte, fino alla riforma fiscale e previdenziale e alla  situazione sociale che ci preoccupa in modo particolare. Poiché nel momento in cui cresce la povertà assoluta dobbiamo trovare le giuste soluzioni per garantire un futuro dignitoso alle famiglie abruzzesi”.

Alla Marelli di Sulmona hanno aderito allo sciopero il 40 % dei lavoratori del primo turno. Alla Baltour di Teramo hanno scioperato 12 lavoratori su 15. Alla Kromoss di Aielli (Aq) la percentuale di adesione ha toccato il 70%, alla Siapra di Avezzano il 97%, alla Kone di Pescara il 65%, alla Siniat di Pescara il 72%, alla Pail di Atessa (Ch) il 65%.

Gli interventi dei dirigenti sindacali nazionali e territoriali di Cgil e Uil nelle piazze sono stati i seguenti: a Chieti sono intervenuti il segretario generale della Cgil territoriale, Francesco Spina, il coordinatore confederale Uil Chieti, Nicola Manzi, il responsabile Medici Funzione pubblica Cgil Chieti, Maria Piccone, e Vito Panzarella, della Uil nazionale. All’ Aquila il segretario Cgil territoriale, Francesco Marrelli, e Sandro Colombi, della Uil nazionale. A Pescara ci sono stati gli interventi del coordinatore confederale Uil territoriale, Fabiola Ortolano, e della segretaria nazionale Cgil, Daniela Barbaresi. A Teramo quelli del locale coordinatore confederale Uil, Massimiliano Braco, e di Sandro Del Fattore, della Cgil nazionale.

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