LE DOMENICHE DELLE DONNE

Al via il 3 novembre in Comune la rassegna

Pescara, 1° novembre 2024. Prende il via in Comune la rassegna Le domeniche delle Donne, una iniziativa dedicata alle donne dell’Assessorato alle Pari Opportunità, guidato da Valeria Toppetti, che andrà avanti per tutto il mese di novembre. Gli incontri, che prenderanno il via domenica 3 novembre, si svolgeranno dalle ore 17 nella sala consiliare del Comune di Pescara. È l’assessore Toppetti a spiegare il senso della rassegna.

Nel mese dedicato alle donne, all’interno del quale la data del 25 novembre irradia una luce sulla priorità di interventi e prese di coscienza, ho pensato di proporre alla nostra città dei momenti di dialogo e confronto sereni e distensivi sulle tematiche che riguardano la nostra vita e i nostri obiettivi. Domenica iniziamo con il tema Le nostre fragilità e la nostra forza e dialogheremo con la coach Virginia Velasco per riflettere sui nostri percorsi di vita e raggiungere la consapevolezza di quanto grande sia il valore dell’empatia per noi donne, naturalmente dotate di una forza generatrice che ci permette di porre altri ed altro al centro rispetto a noi stesse, di dare tantissimo alle nostre comunità familiari e sociali ed anche di difendere i valori in cui crediamo.

Siamo accomunate da aree di fragilità ma altrettanto dotate di una grande forza che, soprattutto nel dialogo e nella condivisione, fonda le sue basi più solide. Saranno ospiti di questo incontro anche la giornalista Grazia Di Dio ed il dr. Stefano Volpe, medico cardiologo e Presidente del Premio Omnibus Salute Donna, riconoscimento conferito annualmente alle personalità femminili che si distinguono in campo professionale, di volontariato e di divulgazione scientifica.

Nelle domeniche successive ci occuperemo del tema I nostri figli (10 novembre), Il nostro lavoro (17 novembre) ed infine I nostri sogni ed obiettivi (24 novembre). Sono convinta che la creazione della rete umana di confronto e incontro tra le persone della città, affrontando questi temi importanti con esperti ma anche con gente comune, sia la strada migliore per contribuire alla realizzazione della svolta di mentalità, già in atto, che ci permetterà, a partire dalla comunità cittadina, fino ad arrivare alla comunità nazionale, di raggiungere a pieno l’integrazione del diritto umano e fondamentale rappresentato dal diritto alla Parità.

Invito tutta la cittadinanza a partecipare a questi appuntamenti che vogliono rappresentare, oltre a un momento di dialogo, una grande opportunità per chi partecipa di avere delle risposte dagli esperti e, per il Comune, una ottima base di confronto per realizzare nuovi progetti”.




IL PIANO DI RISANAMENTO ACUSTICO

La sperimentazione è una condanna senza appello. Apriamo un confronto vero su regole condivise per la movida

Pescara, 1° novembre 2024. Una sperimentazione che è una condanna. All’indomani della comunicazione, da parte dell’amministrazione comunale, di quella che nei fatti è una stretta fatale sui locali della movida nella zona di piazza Muzii le associazioni di categoria (Confartigianato, Confesercenti, Confcommercio e Cna) tornano a chiedere soluzioni condivise che garantiscano una giusta convivenza tra esercenti e residenti.

Pensare di far ritirare i tavolini all’esterno dei locali entro la mezzanotte, soprattutto nel fine settimana, significa non voler lasciare scampo a persone che hanno investito tempo e risorse nelle loro attività – sottolineano Giancarlo Di Blasio (Confartigianato) Marina Dolci (Confesercenti), Riccardo Padovano (Confcommercio) e Cristian Odoardi (Cna) – Predisporre una sperimentazione di questo genere in modo da coinvolgere l’intero periodo natalizio è, in più, un vero atto ostile nei confronti degli esercenti, che verranno di fatto colpiti nel periodo festivo che in questa stagione garantisce maggiore affluenza. Ci eravamo seduti al tavolo con la fiducia di chi vuole finalmente affrontare un percorso di confronto, ci siamo trovati di fronte a una comunicazione che non ha lasciato spazio a repliche.

Comprendiamo tutte le difficoltà, vorremmo però che fossero compresi anche i problemi di chi in quella zona lavora e si impegna per mantenerla ancora viva e specchio di una città che ambisce ad essere punto di riferimento dell’economia e del turismo. In tutti questi anni non vi è stata contrattazione sindacale datoriale con l’amministrazione, ma una mera presa d’atto delle scelte: se fossero stati creati momenti di ascolto e verifica reale, oggi avremmo già risolto, con il solo posizionamento di teli antirumore, buona parte dei disturbi, che peraltro non sono causati dai  locali”.

Le associazioni infatti avevano chiesto essenzialmente tre cose: una deroga per spettacoli musicali serali, per due sere al mese, in estate e nel periodo delle feste natalizie, l’allungamento dell’orario in cui poter tenere i tavolini all’aperto per almeno un’ora nel fine settimana, in modo da poter arrivare almeno alle 2, e la possibilità di verificare la progettazione di un sistema di teli fonoassorbenti, le cosiddette nuvole già utilizzate in altre città italiane per ammortizzare l’impatto dei rumori.

“La situazione attuale, soprattutto nei primi giorni della settimana, non è più da tempo quella che tutti ricordano – proseguono i rappresentanti delle associazioni – e anche gli studi dell’Arta evidenziano come non siano i locali a produrre i rumori, ma il cosiddetto carico antropico, cioè la presenza di persone che passano o si trattengono in strada e conversano tra di loro. Noi crediamo che una soluzione di mediazione sia ancora possibile e non è certo quella che ci è stata presentata dall’amministrazione.

La serie di determinazioni assunte fino ad oggi sta portando quell’area che è il cuore di Pescara all’impoverimento e alla chiusura. Manca una visione d’insieme, manca un progetto e il rischio è che si ripiombi nel degrado più totale, quello che da qualche anno a questa parte, con la presenza di locali e ristoranti, con le luci delle vetrine accese fino a tarda notte avevamo contribuito ad allontanare. Chiediamo che almeno nei fine settimana e nei prefestivi si deroghi a tanto rigore, consentendo ai pescaresi e a chi arriva da fuori città di poter tornare a godere di un divertimento sano e di una serata in compagnia senza limiti che, allo stato delle cose, non sono altro che anacronistici e dannosi”.




GLI STUDENTI DELL’UNIVERSITÀ RECLAMANO

Riduzione delle tasse, attenzione alle esigenze dei pendolari, più servizi e spazi aggregativi. Questi alcuni dei temi. Il prossimo 6 Novembre (dalle 9 alle 19) e 7 Novembre (dalle 9 alle 14) si svolgeranno le elezioni per il rinnovo delle Rappresentanze Studentesche negli Organismi di Ateneo.

Pescara, 1° novembre 2024. Riconosciamo il merito: gli studenti della d’Annunzio gridano alle istituzioni.  Riduzione delle tasse, attenzione alle esigenze dei pendolari, più servizi e spazi aggregativi. Questi alcuni dei temi che animano il confronto tra Azione Universitaria e altri gruppi di studenti, per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. Sono giornate intense alla D’Annunzio, dove ci si prepara alle elezioni. Sarà semplice votare e lo si farà online mercoledì 6 novembre, dalle 9:00 alle 19:00 e giovedì 7 dalle 9:00 alle 14:00, utilizzando le proprie credenziali che consentono il normale accesso al sistema.

Si sceglierà per il Senato Accademico, il Consiglio di amministrazione, il Comitato Sportivo Universitario, il Comitato Regione Università, la Consulta, Consiglio di amministrazione ADSU (Azione per il Diritto allo Studio Universitario), oltre che per i vari consigli di corso e dipartimento – Sottolinea Andreana Colangelo, presidente di Azione Universitaria Chieti – Pescara. Secondo i dati del Ministero, la d’Annunzio conta più di 20 mila iscritti nell’anno 2022/2023 – Tanti studenti, ma poche aule. Si denunciano strutture inadeguate e poco capienti, con infiltrazioni d’acqua e servizi non performanti, con una rete internet instabile e carenze degli impianti.

Le incertezze sono tante e i giovani, nel momento della scelta della carriera universitaria non sempre riescono, al primo tentativo, ad iscriversi al percorso che sarà poi quello desiderato: tanti, infatti, iniziano a frequentare un corso di laurea, che poi abbandonano per intraprenderne un altro. A tutti loro è preclusa la borsa di studio. È un’ingiustizia che causa stress e difficolta economiche a molte famiglie. Ma anche il favorire lo studio non può essere una questione da trascurare: tutti dovremmo poter sostenere gli esami in tranquillità, non sovraccaricandoci con ansia e timore di non farcela. Per questo un numero maggiore di appelli potrebbe essere una soluzione.

I molti spazi verdi e tanti luoghi di ritrovo, con un sentiero immerso nella natura rendono il campus attraente e favoriscono l’aggregazione e la condivisione. Azione Universitaria, in questi anni, ha cercato di rendere la vita degli studenti più sostenibile, con l’organizzazione di molti eventi aperti alla cittadinanza: spettacoli, festival musicali, momenti di sensibilizzazione. Si batteranno prossimamente, per alimentare anche la vita sportiva tramite la ricostituzione del Centro Universitario Sportivo, fallito da diversi anni.

Per gli Organi studenteschi, saranno anche altri i nodi da sciogliere. L’Abruzzo è la sesta regione in Italia per il numero di comuni che si trovano nell’entroterra. Infatti, 1 comune su 3 è dislocato in zone lontane e difficilmente raggiungibili. concludono i candidati di Azione Universitaria. Si lavorerà attivamente per la realizzazione di attività commerciali e luoghi di ritrovo, per offrire sempre più servizi. Per di più, da anni era assente il bar, ma da qualche settimana, grazie allo sforzo instancabile dei rappresentanti di Azione, la comunità accademica ha riottenuto questo spazio. Il desiderio è quello di favorire, sempre più, un dialogo e una relazione tra il territorio e la “cittadella universitaria”.




GIORNATA DELL’UNITÀ NAZIONALE E DELLE FORZE ARMATE

Le celebrazioni del Comune

Sante Marie, 1° novembre 2024. Il prossimo 4 novembre, il Comune di Sante Marie organizza una serie di eventi per commemorare la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. La giornata prevede momenti di riflessione e celebrazione, coinvolgendo la comunità e le nuove generazioni in un’occasione di sensibilizzazione verso i valori dell’unità e del rispetto per chi ha servito la nazione.

Programma della giornata

Ore 10:00 – L’evento inizierà con un momento speciale: l’elezione del sindaco baby. Questo appuntamento, dedicato ai più piccoli, ha lo scopo di avvicinare i giovani al mondo delle istituzioni e al senso civico.

Ore 10:30 – I partecipanti si ritroveranno in Piazza Aldo Moro, punto di partenza per il corteo commemorativo.

Ore 10:45 – Il corteo percorrerà le strade del paese fino a raggiungere il monumento ai caduti, dove verrà deposta una corona d’alloro in omaggio a coloro che hanno sacrificato la propria vita per la patria.

Ore 11:45 – La giornata si concluderà con la cerimonia di insediamento del consiglio baby, un ulteriore passo simbolico che sottolinea l’importanza della partecipazione giovanile alla vita pubblica e istituzionale.

“Questa celebrazione rappresenta un momento significativo per l’intera comunità di Sante Marie, che si riunisce per ricordare e onorare i valori fondanti della Repubblica Italiana”, ha spiegato il sindaco Lorenzo Berardinetti, “il coinvolgimento dei più giovani, con l’elezione e l’insediamento del sindaco baby e del consiglio baby, vuole anche essere un segnale di speranza e continuità per il futuro. Tutti i cittadini sono invitati a partecipare e a condividere insieme questo momento di riflessione e patriottismo”.




LA STARTCUP ABRUZZO 2024 PREMIA I VINCITORI

Si prepara per la finale nazionale del Premio Nazionale per l’Innovazione (PNI)

Pescara, 1° novembre 2024. Si è conclusa con grande successo la sesta edizione della StartCup Abruzzo, evento promosso dalla Camera di Commercio di Chieti Pescara e dalla sua Agenzia di sviluppo, in collaborazione con Innovalley – Open Innovation che, anche quest’anno, ha riunito le startup più promettenti del territorio (14) in una giornata all’insegna dell’innovazione e della creatività. L’iniziativa, ospitata presso l’Auditorium Petruzzi del Museo delle Genti d’Abruzzo, ha premiato i migliori progetti in grado di rappresentare Abruzzo nella finale nazionale del PNI.

Si è aggiudicata il primo posto Loto Biotech Platform Srl; al secondo troviamo SpinLife; il terzo è andato, invece, a Myconic; il quarto posto è di Belt Monitoring.

Queste startup si sono distinte per la loro capacità di combinare innovazione e sostenibilità, conquistando l’accesso alla prestigiosa finale del Premio Nazionale per l’Innovazione, che si terrà il 5 e 6 dicembre 2024 presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. In questa sede, i gruppi abruzzesi avranno l’opportunità di competere con startup di tutta Italia per prestigiosi premi in denaro, supporto tecnico, e menzioni speciali, confrontandosi con un network di imprenditori, investitori e professionisti dell’innovazione.

Durante l’evento, il Presidente della Camera di Commercio di Chiei-Pescara, Gennaro Strever, ha inaugurato la giornata con un discorso di ispirazione per i giovani talenti, sottolineando il ruolo fondamentale delle idee nel progresso del territorio e dell’intero sistema economico: “L’innovazione e la crescita passano attraverso la forza delle idee e dei talenti che le portano avanti. Non sono le risorse economiche a mancare, ma spesso le idee audaci, quelle capaci di creare il cambiamento. La Camera di Commercio, con la sua Agenzia di sviluppo, si impegna ogni giorno come motore d’innovazione e crescita per il territorio, affiancando e supportando chi ha il coraggio di trasformare una visione in un progetto concreto e sostenibile.”

Il presidente Strever ha inoltre evidenziato il percorso della Camera di Commercio Chieti-Pescara a sostegno dell’ecosistema delle startup, ricordando la partecipazione all’ultima edizione di SMAU con ben otto startup innovative della regione e il prestigioso premio per l’innovazione SMAU che ha riportato a casa l’Abruzzo grazie ad un accordo tra la giovane Ulisses di Mattia Tartaglia e Trenord.

Federico Fioriti, direttore di Innovalley e coordinatore del Comitato organizzatore di Startcup Abruzzo 2024: “Quest’anno l’evento finale ha avuto come tema quello della ‘giungla interstellare – alla ricerca di nuove Stelle’ proprio per rimarcare il carattere assolutamente innovativo e la volontà di Innovalley di scovare i talenti nascosti del territorio.”




NELL’ANNO DELLE RADICI ITALIANE NEL MONDO

Due giorni con la rievocazione storica dell’800. Appuntamento il 2 e 3 novembre con l’iniziativa organizzata dal Comune dedicato ai compaesani che vivono in tutto il mondo

Caramanico Terme, 1° novembre 2024.  Due giorni dedicati alle radici e ai concittadini emigrati all’estero a Caramanico con “Echi del Passato: Rievocazione Storica di Caramanico Terme – 2024 – Anno delle Radici Italiane nel Mondo”, organizzato dall’Amministrazione comunale, con il sindaco Franco Parone. La manifestazione, dedicata ai compaesani nel mondo, riflette l’apertura e la vocazione turistica di questo borgo montano che, pur legato alle sue tradizioni, guarda con interesse e accoglienza oltre i propri confini.

Appuntamento il 2  e 3 novembre: alle ore 15 nella sala consiliare, si terrà il convegno “Brigantaggio e Miseria nei territori della Maiella”, moderato da Rita Silvaggi. Il programma include interventi di esperti come Giulio Tatasciore, che esplorerà l’immaginario romantico dei “Briganti d’Italia”, e Maurizio Monaco, che illustrerà il suggestivo Sentiero dei Briganti nel Parco della Maiella. Tra i relatori Nunzio Mezzanotte e Simone Angelucci, che tratteranno storie e vicende della società caramanichese dell’Ottocento.

All’evento sarà presente Luigi Maria Vignali, Direttore generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie del ministero degli affari esteri e della cooperazionei Internazionale. Alla conferenza parteciperà anche Maximiliano Manzo, coordinatore Regione Abruzzo del Progetto Pnrr “Turismo delle Radic”i, a sottolineare l’importanza del legame con le origini, oltre che  una delegazione dell’associazione La Visceglia, che gestisce il progetto Italea Abruzzo, attiva nella valorizzazione della storia e della cultura della regione.

Alle ore 18 le vie del centro storico ospiteranno una rievocazione narrata e cantata, un viaggio tra storie sui briganti della Majella che riporterà il pubblico indietro nel tempo. La serata si concluderà con una cena a tema nel convento delle Clarisse, per immergersi nei sapori locali e condividere le atmosfere autentiche del borgo. Questo evento rappresenta non solo un’occasione per rivivere il passato, ma anche un ponte tra Caramanico Terme e chi, pur lontano, mantiene vive le proprie radici italiane.




PRIMA LA LIBERTÀ poi la pace nel mondo

di Domenico Galbiati

PoliticaInsieme.com, 1° novembre 2024. “Prima la libertà, poi la pace nel mondo! La pretesa contraria (Prima la pace, poi la libertà!) è illusoria. Infatti, una pace esterna che duri momentaneamente grazie al caso o tramite il dispotismo, oppure mediante un’opportuna operazione militare, o ancora per la paura dei contendenti, non è una pace assicurata al fondo stesso dell’uomo. Essa riporterebbe subito alla guerra a causa della discordia che, di fatto, alligna quando manca la libertà per i singoli individui.”

Lo afferma Karl Jaspers, psichiatra e filosofo, uno dei padri dell’esistenzialismo, nel lontano 1958, in occasione del conferimento del Premio per la Pace, attribuitogli dall’ associazione dei librai tedeschi. Nella stessa occasione intervenne anche Hannah Arendt.

Le parole di Jaspers andrebbero lette e meditate, passo dopo passo, perché sono una profonda analisi del rapporto che corre tra libertà e democrazia, con particolare riguardo ai processi di involuzione che giungono a rovesciare quest’ ultima contro sé stessa. Sintetizza questo importante versante del suo pensiero con queste parole: “La democrazia esclusivamente formale genera il totalitarismo, cosicché a ragione Hitler poté dire trionfante: L’ho battuta con la sua stessa follia“.

Singolare figura di psichiatra che trae la sua riflessione filosofica dalla frequentazione quotidiana della psicopatologia – non a caso campo in cui, contrariamente ad un pregiudizio tenace e diffuso, si incontra davvero ciò che nella persona è più autenticamente umano – Jaspers ci dice, in buona sostanza, che chi difende la libertà promuove la pace.

Si tratta di un assunto su cui varrebbe la pena soffermarsi per meditarlo e scorgervi un ammonimento che vale anche per i nostri giorni tormentati da guerre, da rivalità e da diseguaglianze umilianti per chi le subisce e non meno per chi le osserva senza provare indignazione. C’è una guerra della quale, fors’anche perché sovrastata da un’altra, ci stiamo quasi dimenticando, a riprova – talvolta riprovevole, come in questo caso – della straordinaria capacità a “adattarsi” ad ogni situazione che l’ uomo possiede. Attitudine fondamentale per la stessa sopravvivenza dell’ umanità, eppure non da praticare in modo acritico.

La guerra mossa dal macellaio del Cremlino contro l’Ucraina è uno stillicidio quotidiano che, a questo punto, nulla ha a che vedere con la pretesa di ristabilire quel ruolo imperiale da superpotenza che la Russia ha ereditato dai Soviet e questi, a loro volta, dagli zar. Sotto questo profilo, l’operazione speciale è fallita. Avrebbe avuto successo se, puntando sulla capitale, quel 24 febbraio – quasi tre anni fa – Putin si fosse sbarazzato di Kiev, come forse riteneva, in un paio di settimane. Al contrario, a questo punto, anche il Cremlino è preso nel laccio di un conflitto da cui non può recedere; una guerra feroce, cinica e disumana che non può perdere, eppure non sa come vincere.

Cosicché il prestigio del Golia post-sovietica ne soffre, per quanto sgomiti per uscire dall’isolamento. Peraltro, la guerra persiste perché Putin ne ha bisogno. Anzitutto, per premere il coperchio dell’ammonimento e della dissuasione, della minaccia, del controllo e della repressione nei confronti di una società che mostra qualche fermento di dissenso, quel tanto che basta a fargli temere un incendio, da prevenire ad ogni costo; e l’Ucraina diventa, secondo la più classica dottrina del capro espiatorio, il pretesto della narrazione complottara che Putin racconta ai suoi.

In secondo luogo, ne ha bisogno – anche per conto terzi – per mantenere una spina conficcata nel fianco dell’ Europa. In quanto all’Ucraina continua a combattere la sua legittima e giusta lotta di resistenza e di liberazione per la quale merita intera – oltre il sostegno armato – la nostra gratitudine.

L’Ucraina – per tornare ad Jaspers – in tanto ed in quanto difende la libertà, promuove la pace. Assai più di coloro che si spingono fino a suggerirle la resa in nome di un disegno di pace astratto e, in sé, contraddittorio.

Prima la libertà – di Domenico Galbiati – Politica Insieme




LA SANTITÀ È ANCHE FELICITÀ

Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati

di don Rocco D’Ambrosio

Globalist.it, 1° novembre 2024. Non c’è santità che non ci porta un po’ di serenità e felicità, certamente insieme a prove. Ma non lo facciamo per le prove, ma per essere sereni e felici in Dio. Nonostante tutto.

Il Vangelo odierno: In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:

«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.

Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati.

Beati i miti, perché avranno in eredità la terra.

Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.

Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.

Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.

Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.

Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.

Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli» (Mt 5,1-12).

Scriveva Pavel Evdokimov: Quando si parla di santità si opera una specie di blocco psicologico. Si pensa ai giganti di un tempo, eremiti e stiliti, gli uni sepolti nelle caverne, gli altri posti sulla loro colonna, tanto che questi “illuminati, uguali agli angeli”, non sembrano più di questo mondo. La santità sembra sorpassata, senza appartenere ad un mondo divenuto estraneo, inadattabile alle forme discontinue e al ritiro sincopato della vita moderna… il santo è visto come un essere inutile. 

Forse molto della festa odierna sta in questa affermazione del grande teologo orientale. Abbiamo un blocco psicologico nei confronti della santità. Alcune volte sembra quasi insormontabile: essere santi non è per me. Punto e basta. E, allora, che fare? Si potrebbero usare tante vie. Quella del Vangelo odierno sembra essere la beatitudine, ossia la felicità. Il termine “beato”, infatti, significa ossia “felice, sereno”.

Per comprendere l’approccio evangelico è necessario liberarci di alcuni condizionamenti, contemporanei, relativi alla felicità: ci riferiamo in particolare a quattro di essi: il ritenere la felicità uno stato della mente indipendente dalla nostra volontà, più o meno sottoposto al “caso”; uno stato svuotato di qualsiasi contenuto etico e spesso legato a percorsi di puro piacere;  uno stato che difficilmente supera i confini individuali, per cui parlare di una città o di una comunità  felice, sembra quasi senza senso; uno stato dipendente dalla disponibilità di risorse per lo più materiali.

Diversi economisti oggi mettono in dubbio l’idea che la felicità dipenda principalmente dal reddito disponibile. Essi lo ritengono valido solo per ristretti casi di reddito sotto una certa soglia, mentre, per la stragrande maggioranza dei casi, invitano a misurare la felicità partendo dagli aspetti relazionali della persona e della qualità della sua vita.

Quindi non sono felice perché sono ricco, mi sto divertendo, non ho problemi, tutto va per il verso giusto e così via. Tutt’al più queste situazioni possono contribuire alla mia felicità, a mo’ di corona di una sostanza che è altra. Sono felice, infatti, perché faccio del bene, in forma stabile, non perché ho dei beni. Questi aiutano la mia felicità ma non sono indispensabili. Solo in quest’ottica si può comprendere il brano delle beatitudini (Mt 5): Gesù proclama beati, felici (makàrioi) coloro che vivono situazioni difficili, anche in stato di privazione di beni fondamentali. Non c’è santità che non ci porta un po’ di serenità e felicità, certamente insieme a prove. Ma non lo facciamo per le prove, ma per essere sereni e felici in Dio. Nonostante tutto. La beatitudine, felicità deriva, infatti, dall’essere fedeli al Regno di Dio e al bene che si sta realizzando in noi e attorno a noi. Eccola la santità. Eccola, anche, la felicità!




TENERAMENTE VERSO UN’INFANZIA FELICE

Cala il sipario sul progetto che lascia in eredità un manuale per ascoltare i bisogni delle famiglie fragili

Pescara, 1° novembre 2024. Un manuale per ascoltare i bisogni delle famiglie fragili. È questo l’ultimo atto del progetto “TenerAmente verso un’infanzia felice” che, dopo tre anni di attività, volge al termine con un bilancio decisamente lusinghiero. L’iniziativa, coordinata da Fondazione CESVI e attivata a Pescara, Bari, Catania, Napoli e Bergamo, nella città adriatica ha visto protagonisti la cooperativa sociale Orizzonte e il Comune di Pescara che negli ultimi anni hanno attivato lo spazio tEssere in via Tavo n. 248, dove sono state organizzate una lunga serie di attività rivolte ai più piccoli, ma anche ai loro genitori.

Il progetto, selezionato dall’Impresa Sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, infatti, ha avuto l’obiettivo di prevenire e contrastare il maltrattamento infantile e sostenere le famiglie con bambini da 0 a 6 anni in condizione di vulnerabilità. Ed è proprio per questa ragione che l’evento conclusivo andato in scena nei giorni scorsi all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, oltre a illustrare i risultati finali del percorso triennale, ha rappresentato anche l’occasione per presentare un manuale utile ad ascoltare i bisogni delle famiglie fragili.

L’evento, al quale hanno partecipato, tra gli altri, Antonella Marchetti, direttrice del Dipartimento di Psicologia dell’Università Cattolica, Stefano Piziali, direttore generale di Cesvi, Maria Teresa Serranò, rappresentante dell’Impresa Sociale Con i Bambini, e le coordinatrici del progetto a Pescara, Claudia Vitelli ed Eleonora Silverii, si è aperto con la presentazione dell’Indice regionale sul maltrattamento e la cura all’infanzia in Italia, uno strumento statistico-quantitativo, che stima la vulnerabilità dei bambini al fenomeno del maltrattamento nei diversi territori italiani, curato da Cesvi e giunto alla sua sesta edizione.

Spazio, poi, ai risultati del progetto che ha coinvolto cinque territori italiani che, con le loro peculiarità socioculturali, hanno rappresentato un terreno fertile per la sperimentazione e l’adattamento del modello teorico proposto, che è stato progressivamente affinato grazie all’esperienza diretta sul campo portata avanti dalle équipe degli enti partner e al costante dialogo con le famiglie e le comunità locali. Attraverso laboratori, incontri, attività, consulenze psico-pedagogiche e percorsi di home visiting, sul territorio nazionale sono stati coinvolti oltre 500 beneficiari tra bambini e adulti di riferimento.

«I risultati sono stati più che positivi», commenta la coordinatrice Claudia Vitelli della cooperativa Orizzonte di Pescara, «in quanto abbiamo avuto tantissime famiglie che hanno beneficiato delle diverse azioni proposte dal progetto.  In particolare, sono circa 183 i destinatari intercettati e 108 i minorenni che sono stati presi in carico; i genitori coinvolti sono stati 118, mentre complessivamente quelli che hanno partecipato alle attività in generale, quindi a tutti i laboratori, sono stati 164. Un numero decisamente importante, reso ancora più significativo dal fatto che queste famiglie provengono da tutti i quartieri di Pescara e non soltanto da quello in cui si sono svolte le attività. I primi beneficiari siamo stati anche noi professionisti, perché tutti gli operatori coinvolti hanno aumentato le loro conoscenze, hanno avuto modo di conoscere strumenti nuovi e soprattutto hanno avuto la possibilità di confrontarsi con gli operatori delle altre città. Ringraziamo il Cesvi, per averci seguito in tutte le fasi del progetto e il Comune di Pescara senza la cui collaborazione e gli spazi concessi non sarebbe stato possibile offrire questo importante progetto alle famiglie del territorio».

«I numeri del progetto ci dicono che TenerAmente ha raggiunto non uno ma più obiettivi contemporaneamente», commenta l’assessore alle politiche sociali del Comune di Pescara, Adelchi Sulpizio. «I genitori hanno chiesto e ottenuto quel supporto di cui hanno bisogno, tant’è che il rapporto con gli operatori continua anche ora e non si è interrotto, e i bambini hanno partecipato ad attività laboratoriali arricchenti, il che vuol dire che sono state affrontate delle fragilità e sono stati colmati dei vuoti. Le famiglie, poi, hanno scoperto un luogo (in via Tavo) che prima era sconosciuto ai più, a Villa del fuoco. Quegli spazi sono diventati luogo di incontro e di condivisione, superando i tabù della periferia da evitare, per cui possiamo dire che l’obiettivo di riqualificazione delle periferie perseguito dalla giunta Masci continua ad arricchirsi di risultati».

Un importante risultato del progetto è stato, infine, il manuale operativo “TenerAmente: ascoltare i bisogni delle famiglie fragili e promuovere la resilienza assistita” che raccoglie tutte le buone pratiche del progetto e rappresenta una guida preziosa per tutti gli operatori e le realtà che intendono adottare approcci efficaci per prevenire e trattare il maltrattamento infantile.




LA LETTERA DI MONS. LEUZZI

Prepararsi alla Giornata Mondiale della Gioventù Domenica 24 novembre

Teramo, 1° novembre 2024.

Carissimi e carissime,

la lettera di novembre è un invito a prepararci alla prossima Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà in tutte le Diocesi del mondo Domenica 24 novembre.

Il tema che papa Francesco ci affida è una frase del profeta Isaia: “Quanti sperano nel Signore … camminano senza stancarsi” (Is 40,31).

È un tema che ci introduce al Giubileo 2025 aprendo orizzonti nuovi per la nostra vita personale e comunitaria.

È possibile camminare senza stancarsi?

Può sembrare una domanda contraddittoria. Non è difficile sentire tra di noi l’affermazione: sono stanco!

Il primo pensiero va alla stanchezza fisica.

Il nostro corpo, quando è sottoposto a sforzi oltre le proprie capacità, sente il bisogno di fermarsi. Ciò accade normalmente nella vita sportiva. Dopo gli allenamenti e le gare bisogna fermarsi perché si è stanchi.

C’è invece una stanchezza che non dipende dallo sforzo fisico, ma dal camminare, anzi dal correre, senza sapere perché e dove si va.

Il mondo moderno è tale in quanto ci offre la possibilità di correre, di non stare fermi.

A differenza del mondo preindustriale anche chi non vuole correre si sente trasportato.

Purtroppo, però, anche chi non vuole correre può sentirsi stanco!

È la stanchezza di chi o è travolto dal ritmo della vita o si sente fuori di essa.

Ecco perché le parole del Papa possono sembrare contradittorie!

Il mondo ci fa correre e provoca la stanchezza; invece, Lui ci invita, insieme al profeta Isaia, a camminare senza stancarsi.

Devo evitare di camminare?

No, cari amici,

possiamo camminare senza stancarci perché possiamo costruire!

La società moderna ci viene presentata come una corsa quando non si riesce a capire perché stiamo camminando con un ritmo accelerato.

In realtà anche se cammini lentamente ti puoi stancare!

Puoi camminare senza stancarti solo quando sei impegnato a costruire la comunità nella quale vivi, a cominciare da quella familiare.

Più ti impegni a costruire, più sei riposato.

Questo è il riposo di chi investe la sua vita per costruire e far crescere gli altri. Essere isolati per evitare la stanchezza significa non comprendere che abbiamo la grande possibilità di essere protagonisti.

Isolarsi è già stancarsi!

Nel giorno del Battesimo abbiamo ricevuto il grande dono di poter camminare senza stancarci, perché camminiamo con il Risorto che ci vuole costruttori e non spettatori.

Insieme condividiamo con i nostri amici la gioia di costruire e di saper ripartire per sempre verso nuove tappe.

Anche il riposo è necessario. Mentre il sonno è segno di paura e di delusione.

Riposare dopo aver camminato tanto!

Pensiamo ai nostri nonni: quando gli incontriamo, essi ci testimoniano che hanno camminato tanto, senza stancarsi. Nel loro volto e nel loro cuore c’è il frutto del loro riposo: desiderano camminare sempre!

Anche tu, come loro, non evitare le difficoltà e cammina!

Non sei solo. C’è il Signore che cammina con te e con tutta la Chiesa.

Vi aspetto alla prossima Giornata Mondiale della Gioventù per scoprire la vera gioia di camminare per costruire!

Vostro,

+ Lorenzo, vescovo

PROSSIMI APPUNTAMENTI:

Venerdì 8 novembre

pellegrinaggio ad Assisi dei maturandi e universitari

Sabato 23 novembre – Giornata Mondiale della Gioventù

ore 15.30: Raduno piazzale Madonna delle Grazie a Teramo




TUTELA DEL DIRITTO ALL’ACQUA

Assemblea pubblica

Spoltore, 1° novembre 2024. Riconoscere l’acqua come diritto umano inalienabile, proteggere le risorse idriche locali: l’emergenza idrica persiste sulle pagine di cronaca nazionale e negli ultimi tempi anche l’Abruzzo ha rivelato forti criticità.

Il Presidente del Comitato Cittadini Uniti, delegazione di Spoltore, Panfilo Marinucci ha indetto un’assemblea pubblica per venerdì 8 novembre alle ore 18.30 presso la Società Operaia di Mutuo Soccorso di Spoltore (piazza D’Albenzio 1) per fare il punto della situazione sul tema della tutela del diritto all’acqua: in questa occasione si farà il punto sull’emergenza idrica e sui recenti rilievi di contaminazione che ha tenuto con il fiato sospeso per giorni l’area vestina e la stessa città di Spoltore.

Durante l’incontro verranno illustrate le azioni intraprese, come l’esposto inviato lo scorso 18 ottobre a Prefettura, ASL e Protezione Civile, seguito da nuovi controlli e rilievi di contaminazioni da Enterococchi intestinali e Clostridium Perfringens, oltre a possibili carenze nei trattamenti di disinfezione.

Sarà l’occasione giusta per sapere quanto è stato fatto in merito all’emergenza idrica e per capire come prevenire ulteriori problematiche con una corretta educazione all’utilizzo del bene comune.

L’incontro è aperto a tutti.




PREMIO LETTERARIO NAZIONALE LUIGI D’AMICO – PARROZZO

La cerimonia di premiazione. Ospite d’eccezione, Lina Palmerini, giornalista de Il Sole 24 Ore

Pescara, 1° novembre 2024. È stata la giornalista Lina Palmerini, l’ospite d’onore della settima edizione del Premio letterario nazionale “Luigi D’Amico – Parrozzo”, che si è concluso domenica 27 ottobre, a Pescara.

All’interno del locale storico Ritrovo del Parrozzo, Lina Palmerini, editorialista e quirinalista de Il Sole 24 Ore, ha intrattenuto la platea con il suo intervento ricco di spunti politici e giornalistici, toccando temi di stretta attualità, tra cui il rapporto con i media e l’intelligenza artificiale. La Palmerini, aquilana di nascita, oltre a una firma importante della carta stampata, da anni è anche volto noto della televisione, grazie alle ospitate ricorrenti nel talk show politico Otto e mezzo, in onda su La7.

Tante le personalità di spicco che hanno preso parte all’evento: oltre alla Palmerini, premiata in qualità di “Identità culturale del nostro tempo”, sono intervenuti il sindaco di Pescara, Carlo Masci, (il Premio è realizzato con il patrocinio del Comune di Pescara), l’assessore comunale alla Cultura, Maria Rita Carota, lo scrittore e presidente di giuria, Giovanni D’Alessandro, la scrittrice Paola Di Biase D’Ilio, ideatrice del concorso insieme a Pierluigi Francini, storico imprenditore pescarese, titolare dell’azienda D’Amico Parrozzo.

Un successo annunciato per questa settima edizione, che ha raccolto oltre 150 volumi di saggistica e poesia, arrivati da tutta Italia. A comporre la giuria del Premio, il presidente D’Alessandro e le docenti Paola Di Biase D’Ilio, Diomira Mambella e Rossella Vlahov.

Questi i vincitori dell’edizione 2024:

– Sezione Saggistica: Gianluca Galotta, Roma, docente di Filosofia e Storia, per l’opera “Paesofia”- Ed. La Scuola di Pitagora 2021 (Napoli).

– Sezione Poesia: Federica D’Amato, conservatore museale presso il Museo Paparella Treccia di Pescara, per l’opera “La montagna dell’andare” – Ed. Ianieri 2023 (Pescara).

MENZIONI

– Opera prima: Diomira Gattafoni, docente di Materie letterarie e Latino presso il Liceo “G. Marconi” Pescara per il saggio “Varrone accademico e menippeo” – Ed. Prometheus 2021 (Milano).

– Educazione all’Ambiente: Italia Nostra – Sezione di Pescara.

– Cultura e territorio: Banco Alimentare Abruzzo.

– Premio Speciale della Giuria: Maestro Enea Cetrullo.




UNA SOLISTA D’ECCEZIONE: ILARIA LOATELLI

Domenica 3 novembre  ore 17:30, pianoforte al Caniglia con F.Chopin, J.Brahms, F.Liszt

Sulmona, 1° novembre 2024. Una solista d’eccezione,  la giovane e affermata pianista Ilaria Loatelli arriva sul palcoscenico del Teatro Caniglia di Sulmona su invito della più antica e prestigiosa Istituzione Musicale del territorio. Sulle note di brani di Chopin, Brahms e Liszt domenica 3 novembre alle ore 17,30 appuntamento con il secondo concerto della stagione della Camerata Musicale Sulmonese giunta al suo 72° anno di attività.

Veronese, considerata una delle più interessanti pianiste italiane della sua generazione, Ilaria Loatelli ha esordito come enfant prodige suonando con l’orchestra a soli nove anni e si è aggiudicata il primo premio in numerosi concorsi pianistici. Dopo il diploma in pianoforte ha concluso il percorso di studi all’Accademia di Santa Cecilia di Roma con il massimo dei voti e la lode nella classe di Sergio Perticaroli. Viene invitata regolarmente in importanti festival europei e si è esibita in sale importantissime come la Carnegie Hall di New York, la Konzerthaus di Berlino, la Schwartzhalle di Norimberga. Di lei la critica loda la naturalezza tecnica anche nelle pagine più impervie. Nel 2024 si è esibita in Israele, Canada, Giappone e Italia come solista e in ensemble da camera. È attualmente docente al Conservatorio di Udine, oltre che nell’Accademia Internazionale Talent Music Master Courses di Brescia. È anche direttore artistico del Concorso Nazionale “Scuole in Musica” di Verona che ospita ogni anno in maggio alla Gran Guardia migliaia di giovani talenti provenienti da tutta Italia.

Il concerto di Ilaria Loatelli si apre con la sonata per pianoforte n.2  in si bemolle minore, Op.35 di Fryderyk Chopin. Scritta tra il 1837 e il 1839  la composizione è celebre soprattutto per il terzo movimento noto come “Marcia funebre” un brano che tutti gli interpreti chopiniani hanno suonato e inciso, a partire dai più grandi come Paderewski, Rachmaninov, Alfred Cortot, Vladimir Horowitz, Arthur Rubinstein, Ivo Pogorelich, Arturo Benedetti Michelangeli e Maurizio Pollini.

Il secondo brano di Chopin in programma è Barcarolle op.60 Scritta tra l’autunno del 1845 e l’estate del 1846 e dedicata alla Baronessa di Stockhausen, sua allieva e moglie di un ambasciatore a Parigi. E’ uno degli ultimi capolavori scritti dal musicista polacco, per molto tempo considerata un’opera minore ma poi ampiamente rivalutata.

Il programma della serata prosegue con una composizione di Johannes Brahms: Variazioni su un tema di Paganini op. 35, un’opera per pianoforte di Brahms, completata nel 1863 e  il cui tema è tratto dal Capriccio n. 24 in la minore di Niccolò Paganini. Scritta inizialmente per Carl Tausig, un virtuoso del pianoforte, l’opera si compone di due libri, ciascuno con il tema paganiniano seguito da quattordici variazioni particolarmente virtuosistiche. Fu molto discussa all’inizio come  esibizione di virtuosismo tecnico fine a se stesso. Fra le migliori interpretazioni moderne  degna di nota quella di  Arturo Benedetti Michelangeli.   

Il concerto si conclude con due brani di Di Franz Liszt.  Il primo in programma,  Leggenda n.2  “San Francesco di Paola”  composto nel 1863, è una delle due sue composizioni di ispirazione religiosa. La Leggenda di San Francesco da Paola che cammina sulle onde si riferisce al miracolo operato dal Santo quando, dopo il rifiuto di alcuni battellieri di accoglierlo sulla loro imbarcazione, attraversò lo stretto di Messina camminando con sulle onde. La composizione fu ispirata a Liszt da un quadro, rappresentante l’episodio, che gli era stato donato da una principessa. 

Il secondo brano di Liszt che esegue la Loatelli è Parafrasi su Rigoletto, composta probabilmente nel 1859 e pubblicata a Lipsia da Schuberth l’anno seguente. Dall’opera di Verdi, andata in scena a Venezia nel 1853, Liszt prende una delle pagine chiave, “Bella figlia dell’amore”, il grande quartetto del terzo atto.

PROGRAMMA

F. Chopin

Sonata n. 2 op. 35

Barcarola op. 60

F. Liszt

Leggenda n. 2 “San Francesco di Paola”

Parafrasi su Rigoletto

J. Brahms

Variazioni su un tema di Paganini op. 35

PROSSIMO APPUNTAMENTO  domenica 10 novembre

“Hello! Mr. Gerswhin!”

Quartetto di Sassofoni Accademia




C.A.S.A. PER LA SENSIBILIZZAZIONE ALL’ADOZIONE

Ci vuole un villaggio. Tra storie di adozione al cinema

Chieti, 1° novembre 2024 – Il C.A.S.A. Centro di Ascolto e Servizi Assistenziali ETS, che da anni lavora sul territorio teatino con consulenze psicologiche gratuite ed eventi di formazione, propone una nuova attività di sensibilizzazione. Infatti, il Multiplex ARCA di Spoltore ospiterà a novembre “Ci vuole un villaggio. Tre storie di adozione al cinema”, cineforum dedicato al tema dell’adozione con tre proiezioni in programma: Il più bel secolo della mia vita (14 novembre alle 20:30), Lion – La strada verso casa (21 novembre alle 20:30) e Nata per te (28 novembre alle 20:30).

L’iniziativa intende sensibilizzare la comunità sul tema, offrendo uno spazio di riflessione per genitori, insegnanti, familiari, educatori di adottati o curiosi e semplici cinefili.

“Abbiamo pensato che accendere un focolare intorno al quale ascoltare delle storie di adozione potesse essere il modo più utile per raggiungere il cuore delle persone e far emergere così un pensiero sui temi riguardanti i legami e le loro riparazioni – spiega la referente del progetto Francesca Di Sipio – Intendiamo accompagnare lo spettatore nella creazione di una riflessione in cui al centro ci sia la responsabilità che come adulti abbiamo nei confronti dei bambini, di tutti i bambini, in modo particolare di quelli che hanno storie difficili di legami interrotti e ricostruiti, con l’intento di co-costruire tutti insieme una comunità consapevole e corresponsabile”.

Ogni serata inizierà con un’introduzione a cura dei docenti del Dipartimento di Psicologia dell’Università Gabriele D’Annunzio, tra cui il Prof. Mirco Fasolo e le professoresse Maria Spinelli e Alessandra Sperati, per fornire agli spettatori strumenti di lettura del film; a seguire la proiezione, che terminerà con un breve momento di attivazione per condividere riflessioni sugli spunti emersi.

L’evento ha il patrocinio richiesto di varie istituzioni, tra cui il Dipartimento di Psicologia, l’Ordine degli Psicologi d’Abruzzo, il Comune di Chieti e Spoltore e varie associazioni di supporto all’adozione e affido. Il ciclo di incontri, organizzato nel mese delle giornate internazionali dei Diritti dei Bambini e Adolescenti e dell’Adozione, mira a costruire un “villaggio” di adulti con un nuovo lessico collettivo, in cui accoglienza e consapevolezza siano alla base delle relazioni. Il costo di partecipazione è di 4 euro a proiezione, destinato a coprire le spese di gestione della sala. È consigliato acquistare i biglietti tramite prenotazione e sarà possibile prenotarli non appena l’evento apparirà nella programmazione del cinema, attraverso i canali del Multiplex (app, sito), se si riscontrano problemi, si può scrivere tramite WhatsApp al C.A.S.A. al 38




NASCE IL DISTRETTO DEL CIBO WINE&FOOD

Prodotti di qualità certificati dell’unione dei Comuni Montagna Marsicana

Avezzano, 1° novembre 2024. È stato ufficialmente riconosciuto dalla Regione Abruzzo il primo Distretto del Cibo nella provincia dell’Aquila, denominato “Wine&Food, prodotti di qualità certificati”. Questa nuova realtà, frutto di una sinergia pubblico-privata, rappresenta una pietra miliare per il territorio dell’Unione dei Comuni Montagna Marsicana, che insieme ai suoi partner – Ampp (capofila), Covalpa, Consorzio di tutela I.G.P. Patata del Fucino e Consorzio tutela vini d’Abruzzo – ha siglato giovedì scorso l’atto notarile che istituisce formalmente il distretto. Martedì precedente, il consiglio dell’Unione dei Comuni ha approvato all’unanimità lo statuto del distretto.

“Il Distretto del Cibo dei prodotti di qualità certificati ha come obiettivo promuovere la crescita e lo sviluppo delle aree rurali”, dichiara Settimio Santilli, presidente dell’Unione dei Comuni Montagna Marsicana, “questa iniziativa si avvale di una governance innovativa che unisce il settore pubblico e privato in un sistema coordinato per promuovere le produzioni tipiche di qualità della nostra regione e, in particolare, le eccellenze del Fucino. Il distretto valorizzerà l’identità riconoscibile dei nostri prodotti e rafforzerà la filiera agricola e agroalimentare, restituendo centralità alle nostre tradizioni agro-economiche come fattore di sviluppo sostenibile per la Regione Abruzzo”.

Il Distretto del Cibo “Wine&Food” mira anche a creare una piattaforma unica e integrata per la promozione e la comunicazione digitale, offrendo supporto alla vendita diretta per le piccole imprese e alla creazione di esperienze di accoglienza di qualità presso le aziende aderenti. In tal senso, un disciplinare comune guiderà le attività per garantire standard elevati di qualità e accoglienza.

“Sarà più facile per noi individuare e accedere a nuove misure di finanziamento, inclusi i 100 milioni di euro messi a disposizione dal ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, destinati alla promozione e allo sviluppo dei territori e delle produzioni locali”, continua Santilli, “nelle aree costiere dell’Abruzzo, distretti del cibo simili hanno già portato benefici concreti alle aziende; con la nascita del nostro distretto vogliamo colmare questo divario, puntando su competenze e capacità che il nostro territorio ha in abbondanza”.

L’unanimità del voto con cui il Consiglio dell’Unione dei Comuni ha approvato la creazione del distretto dimostra l’impegno e la visione politica dell’ente per una crescita armoniosa e sostenibile dell’economia locale. “La nascita del distretto “Wine&Food”, prodotti di qualità certificati”, conclude il presidente Santilli, “rappresenta un passo avanti fondamentale per le nostre comunità e per il futuro delle aziende del Fucino, consentendo una maggiore competitività e visibilità per le nostre eccellenze”.

Foto fira.it




RADDOPPIO FINANZIAMENTI ALLE IMPRESE NEL 2024

CCIAA Gran Sasso: consultazione associazioni di categoria per iniziative 2025.

Teramo, 1° novembre 2024 – Al via la concertazione con le associazioni di categoria dei comparti Industria, Agricoltura e Commercio per la programmazione 2025 dei finanziamenti camerali per il sostegno alle imprese delle province di L’Aquila e Teramo.

Si sono svolte ieri in videoconferenza le audizioni delle associazioni di categoria (Confagricoltura, Coldiretti, CIA, CNA, Casartigiani, Confcommercio, Legacoop, Confindustria, API) e dei sindacati con il Presidente della CCIAA del Gran Sasso d’Italia, Antonella Ballone, e con i membri della Giunta camerale Giammarco Giovannelli, Claudio Gregori e Roberto Battaglia, alla presenza del Segretario Generale Fausta Emilia Clementi, e del dirigente Salvatore Florimbi.

Tema dell’incontro è stata la programmazione dei finanziamenti camerali da introdurre nel 2025 tramite i bandi pubblici destinati alle imprese per sostenere l’export, la digitalizzazione, il lavoro, il turismo, l’accesso al credito, le nuove imprese giovanili e femminili, l’accessibilità dei locali e la valorizzazione dei territori di competenza, segnalando criticità e prospettive di soluzione delle tematiche rilevate.

In apertura, il presidente Ballone ha rimarcato i risultati raggiunti dalla CCIAA Gran Sasso, istituita nel 2020 a seguito del processo di fusione tra le Camere di l’Aquila e Teramo, che nel 2024 ha quasi raddoppiato il plafond di contributi erogati alle aziende, passando da 1,8 milioni di euro nel 2021 a 3,2 milioni nel 2024, per finanziare i seguenti bandi: voucher alle imprese in tema di formazione e di nuove assunzioni; contributi a fondo perduto per partecipare a fiere internazionali; misure di accesso al credito per supportare le PMI nelle attività di investimento, voucher digitali e transizione energetica, concorso spese per vacanze di gruppi, fondi per favorire l’accessibilità per disabili nei locali aziendali, contributi alle nuove imprese giovanili e femminili e, infine, finanziamenti per  iniziative di valorizzazione del territorio.

Dopo aver ricevuto l’apprezzamento da parte delle Associazioni per i risultati ottenuti, in particolare per i bandi camerali 2024 con cui sono state finanziate oltre 600 imprese, il presidente Ballone ha illustrato le attività messe in campo dalla CCIAA per l’anno in corso ed ha comunicato l’iniziativa di promuovere nell’anno scolastico 2024/2025 importanti attività dedicate agli studenti delle scuole medie e superiori tramite progetti di orientamento scolastico d’intesa con il direttore Massimiliano Nardocci dell’Ufficio scolastico regionale per l’Abruzzo.

Le associazioni di categoria hanno espresso soddisfazione per le iniziative rivolte ai giovani e per le ulteriori soluzioni prospettate dalla Camera Gran Sasso per il nuovo anno, rendendosi disponibili a informare i propri iscritti sull’avvio dei prossimi corsi di formazione, al fine di valutarne l’efficacia e gli impatti sulle imprese.




TERRAMÀNE

Presentato il distretto rurale delle colline verdi d’Abruzzo. Durante l’incontro che si è svolto ieri sono state illustrate tutte le fasi che porteranno alla costituzione del DIRU del Gal. L’evento è stato anche un’occasione per conoscere le esperienze virtuose degli operatori del territorio che hanno partecipato alla pre-incubazione di questo progetto

Mosciano Sant’Angelo, 1° novembre 2024. Un progetto che ha voluto mettere al centro le esperienze virtuose degli operatori. È questo l’intento del Distretto Rurale Agroalimentare Terramàne che è stato presentato ieri dal Gal a Mosciano Sant’Angelo. L’incontro, in attesa della costituzione ufficiale, ha illustrato i risultati delle fasi di progettazione e di pre-incubazione.

Il DIRU Terramàne ha proposto fin dall’inizio un approccio dal basso e ha invitato le aziende locali, che operano nel settore agroalimentare, a partecipare per contribuire alla valorizzazione del proprio territorio, nonché per continuare a innovare e beneficiare di premialità nella strategia 2023/2027 del Gal Terreverdi Teramane.

I distretti rurali sono sistemi produttivi caratterizzati da un’identità storica e territoriale omogenea derivante dall’integrazione fra le attività agricole e altre attività locali, nonché produzioni di beni e servizi di particolare specificità, coerenti con le tradizioni e le vocazioni naturali e territoriali. Le caratteristiche fondamentali dei Distretti Rurali sono: integrazione tra attività primarie e altre attività locali, produzione di beni specifici/vocazionali, dimensione territoriale omogenea, identità storica comune e contesto produttivo e istituzionale fortemente integrato e interdipendente.

Sono intervenuti alla presentazione il presidente del Gal Pasquale Cantoro e il presidente del CdA Partners srl Fabrizio Luciani che ha seguito tutte le fasi progettazione del distretto rurale del Gal.

Gli obiettivi del progetto del Gal Terreverdi Teramane sono stati: accrescere tra gli attori pubblici e privati del territorio la cultura della cooperazione e del saper fare sistema e promuovere progetti pilota di cooperazione di filiera, di creazione e sviluppo di filiere corte e mercati locali sostenibili a livello economico, sociale ed ambientale.

“Il progetto è nato già prevedendo un forte sviluppo dal basso – ha detto il presidente Cantoro – era presupposto fondamentale che il territorio avesse un ruolo attivo. Questa convinzione si è rafforzata man a mano che acquisivamo evidenze dalle analisi condotte ma soprattutto una volta avviato il confronto con gli operatori era evidente la voglia di dialogare e partecipare. Abbiamo appreso tante lezioni, ma soprattutto la centralità delle persone e delle relazioni per il successo del DIRU, come progetto del territorio, per il territorio.  I membri devono essere soggetti attivi e protagonisti, persone fisiche che condividono saperi e cercano relazioni per meglio affrontare le sfide in un’ottica di competizione-collaborazione”.

Il Gal ha voluto fin dall’inizio dare un ruolo centrale alle aziende anche in questo momento conclusivo del progetto. Dopo la presentazione di tutte le fasi, la parola è andata al territorio che ha illustrato attraverso alcuni operatori le idee e i progetti del programma di attuazione del Distretto: Matteo Montecchia del Frantoio Montecchia, Walter D’Ambrosio di Terra di Ea, Manuel D’Elpidio di Podere Francesco, Roberto Cerquitelli della Tenuta Sant’Ilario, Paolo Savini De Strasser di Abbazia di Propezzano, Simone Renzi del pastificio la Nuova Chitarra, Chiara Cantoro della società agricola Cantoro, Luigi Diubaldo dell’azienda agricola Diubaldo.

“La nostra proposta – ha detto Walter D’Ambrosio di Terra di Ea – ha messo al centro l’ottimizzazione delle risorse e del sapere condiviso. Noi che siamo una realtà ben organizzata e suddivisa in vari comparti ci mettiamo a disposizione per condividere sia gli spazi che le conoscenze affinché le piccole aziende possano pianificare e operare meglio nel loro lavoro”.

L’idea di Simone Renzi del pastificio la Nuova Chitarra si è basata su supporto di una logistica sostenibile per le piccole aziende. “Abbiamo immaginato – ha concluso – un Agrihub, una piattaforma integrata che offra soluzioni complete per la gestione della logistica dei magazzini. Questo nell’ottica di avere un unico polo per agevolare, anche in visione dei costi, le aziende di piccola dimensione che facendo piccoli numeri fanno fatica a gestire le spedizioni in breve tempo”.