Dal 5 dicembre mostra del dipartimento di scienze della comunicazione nella pinacoteca civica della città per portare alla luce l’invisibile dell’arte pubblica
Teramo, 2 dicembre 2024. A tutto DAMS 2024 è un progetto didattico interdisciplinare dell’Università di Teramo che unisce varie discipline della sfera artistica, come le arti visive, la musica, la danza, il teatro, la letteratura e la fotografia. Il progetto, ideato, promosso e realizzato dal Corso di Studi in Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo (DAMS) dell’Università di Teramo, con il contributo del Dipartimento di Scienze della comunicazione, si svolge con la collaborazione del Museo Nazionale d’Abruzzo-MuNDA, del Comune di Teramo, della Fondazione “Venanzo Crocetti” di Roma, dell’Associazione culturale “Teramo Nostra” e della Fondazione “Luigi Spezzaferro”.
Il punto d’avvio del progetto sarà una mostra di quaranta fra quadri, disegni e fotografie, connessi in via diretta o indiretta alla città di Teramo. Le opere, provenienti per lo più dai depositi della Pinacoteca Civica di Teramo e del Museo Nazionale d’Abruzzo-MuNDA dell’Aquila – da diverso tempo sottratte alla fruizione del pubblico – sono selezionate, approfondite sul piano scientifico e allestite dagli allievi del DAMS, che in questo modo le reintegrano nel tessuto sociale della città. La mostra sarà inaugura il 5 dicembre alle ore 17.00 e rimarrà aperta fino al 15 febbraio 2025 all’interno della Pinacoteca Civica di Teramo.
«Come un sasso nello stagno – spiega Paolo Coen, presidente del Corso di laurea in DAMS – le opere e gli spazi della mostra generano una serie di altri eventi artistici, sempre realizzati dagli studenti del DAMS. La stessa Pinacoteca Civica ospita durante i giorni di apertura eventi e laboratori centrati sulle arti musicali, performative e letterarie, come pure sulla didattica delle arti».
«La mostra – aggiunge Coen – si pone l’obiettivo di approfondire la conoscenza di lavori conservati in collezioni pubbliche o legate all’arte pubblica di Teramo. Tali opere, spesso realizzate da artisti di livello rimarchevole, per vari motivi risultano ancor oggi in tutto o in parte ignote al grande pubblico. Sia pure per un tempo limitato, esse tornano alla luce, ovvero a disposizione dei visitatori, e si reintegrano nella sfera della nostra percezione, in linea con quanto indicato fra l’altro dalle moderne direttive museologiche in materia di fruizione collettiva».
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