CHIESE PATRIMONIO DEL FONDO EDIFICI DI CULTO

Riunione in Prefettura sullo stato di attuazione di interventi PNRR

Pescara, 6 dicembre 2024. Nella mattinata odierna il Prefetto Ferdani ha presieduto una riunione sul monitoraggio dello stato degli interventi finanziati con fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), in attuazione della Missione C3 – Investimento 2.4 “Sicurezza sismica nei luoghi di culto, restauro del patrimonio FEC e siti di ricovero per le opere d’arte restauro patrimoniale e culturale” e relativi alle Chiese del territorio della Provincia di Pescara, di proprietà del FEC.

All’incontro, alla presenza dell’ Arcivescovo di Pescara-Penne Mons. Valentinetti, hanno partecipato il Provveditorato Interregionale per le opere pubbliche per il Lazio, l’Abruzzo e la Sardegna, la Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara ed i Comuni di Bolognano, Città Sant’Angelo, Loreto Aprutino, Manoppello, Penne e Spoltore.

Durante la riunione è stato illustrato lo stato dei lavori già svolti che riguardano nove Chiese del FEC: la Chiesa di S. Francesco d’Assisi di Bolognano; la Chiesa di S. Antonio da Padova, già S. Bernardino dei Riformati e la Chiesa di S. Chiara, situate nel Comune di Città S. Angelo; la Chiesa di S. Francesco d’Assisi in Loreto Aprutino, la Chiesa di S. Michele Arcangelo Volto Santo di Manoppello; le Chiese di S. Domenico e di S. Giovanni Battista di Penne; la Chiesa di S. Panfilo fuori le mura di Spoltore e la Chiesa di S. Antonio da Padova ai Cappuccini, sita in Tocco da Casauria.

Per l’attuazione di tali interventi, l’Amministrazione del Fondo Edifici di Culto, facente capo al Ministero dell’Interno, in qualità di Soggetto Attuatore, ha affidato al Provveditorato le funzioni di Centrale di Committenza e le attività di Committenza ausiliarie.

Nell’ottica di assicurare il puntuale adempimento dei target europei per il raggiungimento degli obiettivi previsti mediante le risorse fornite dal PNRR a beneficio degli immobili del Fondo edifici di culto, l’incontro ha consentito il proficuo confronto tra gli Enti coinvolti dalle iniziative, attraverso l’analisi dello stato dell’arte degli interventi di restauro, che procedono nel rispetto delle tempistiche previste.

Sul punto il Prefetto ha evidenziato la necessità di operare con celerità nell’esecuzione dei lavori relativi ai progetti di restauro e di adeguamento, che consentiranno di restituire ai cittadini un patrimonio culturale e religioso di grande valore per la collettività.

L’incontro testimonia la fattiva sinergia interistituzionale, finalizzata non solo al recupero del patrimonio ecclesiastico di proprietà del FEC che insiste in provincia di Pescara, ma anche all’impegno per assicurare l’ottimale e tempestivo impiego delle risorse stanziate dal PNRR per finalità che favoriscono la valorizzazione del territorio.

Il Prefetto ha rivolto un sentito ringraziamento al Provveditorato alle Opere Pubbliche per il Lazio, l’Abruzzo e la Sardegna e alla Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara per il concreto ruolo svolto nell’attuazione dei progetti in parola, nonché ai Sindaci dei Comuni interessati dalle opere per l’impegno profuso nel supportare le attività di restauro che coinvolgono anche le comunità locali.




NINNA NANNA PE NA’ STELLUCCE

Il maestro di Montesilvano Gianni Scannella è tra i vincitori della 27ª edizione del Concorso di poesie e canzoni dialettali abruzzesi Vernaprile 2024

Montesilvano, 6 dicembre 2024. Il brano Ninna nanna pe na’ stellucce scritto dalla poetessa Chiara Severini di Pescara e musicato dal Maestro Gianni Scannella di Montesilvano, è risultato vincitore – per la sezione riservata alla Canzone dialettale con testo in un vernacolo traduzione in lingua italiana e spartito musicale – della 27ª edizione del Concorso di poesie e canzoni dialettali abruzzesi Vernaprile 2024, bandito dall’Associazione culturale Fratellanza Artigiana di Teramo.

I premi ed i riconoscimenti sono stati assegnati da una giuria di esperti presieduta da Sonia Cameli. La proclamazione dei vincitori le tre sezioni in concorso si terrà nella storica sede in via del Baluardo 65 – Teramo domenica 8 dicembre alle ore 10.30, nel corso di una manifestazione pubblica di promozione della cultura e delle tradizioni.

La registrazione del brano finalizzata all’ascolto da parte del pubblico che parteciperà alla premiazione, è stata eseguita nel foyer del Palacongressi d’AbruzzoPala Dean Martin da Simona Capozucco (voce solista) e Gianni Scannella.




LA MAGIA DEL NATALE

I Mercatini 2024 a cura della Pro Loco

Magliano de’ Marsi, 6 dicembre 2024. La Pro Loco di Magliano de’ Marsi, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, invita residenti e visitatori a un evento imperdibile: i tradizionali Mercatini di Natale, che si terranno il 7 e l’8 dicembre 2024, a partire dalle ore 10:30, nella splendida cornice di Piazza San Luigi Orione.

Due giornate di festa, magia e tradizione, dove la piazza si trasformerà in un incantevole villaggio natalizio, offrendo a grandi e piccini un’atmosfera unica. Sarà possibile passeggiare tra gli stand di artigianato, prodotti tipici e idee regalo, mentre il cuore della piazza ospiterà numerose attrazioni che renderanno l’evento ancora più speciale.

Spettacoli per tutti i gusti: trampolieri, performance di fuoco, esibizioni natalizie e la presenza della Casa di  Babbo Natale che accoglierà i bambini per conservare le loro letterine. La magia del Natale si respirerà in ogni angolo, grazie anche agli stand gastronomici che proporranno piatti tipici e dolci natalizi, riscaldando il cuore e lo spirito dei partecipanti.

Il programma è pensato per regalare momenti di allegria a tutta la famiglia, con spettacoli, giochi e tante sorprese che renderanno il fine settimana davvero speciale.

La Pro Loco di Magliano de’ Marsi invita tutti a partecipare a questo evento che coniuga tradizione, cultura e divertimento, creando un’occasione per riscoprire la bellezza del nostro territorio in un’atmosfera natalizia.

“Non mancate! Vi aspettiamo in Piazza San Luigi Orione il 7 e l’8 dicembre per festeggiare insieme il Natale!” l’invito dell’Amministrazione comunale.




MEMORIA SULLA COLORAZIONE DELLE STOFFE TRATTA DAL CARTAMO INDIGENO

[Contributo di Cercone Franco pubblicatoin “Rivista Abruzzese”, Anno LXX – N.1, Lanciano 2017.]

Nell’Archivio di Stato di Chieti [Coll. Società Economica, Busta 1, Anno 1829], si conserva un documento esposto in occasione di una manifestazione svoltasi tempo fa a Lanciano e sul quale potemmo dare solo uno sguardo fugace.

Si tratta di una “Memoria sulla colorazione delle stoffe con i colori giallo e rosso tratti dal cartamo indigeno”. Il documento è corredato in parte anche di un Carteggio intercorso nel gennaio del 1828 fra il Reale Istituto di Incoraggiamento di Napoli (all’epoca organo, per così dire, di “Ricerca Scientifica”) e l’Intendenza della Provincia di Abruzzo Citeriore. Una breve comunicazione dell’Intendente di Chieti, Ufficio Affari Generali, datata 10 gennaio 1829, chiarisce subito l’Oggetto, o se si vuole il motivo di questo rapporto epistolare, da cui stralciamo solo le notizie essenziali che in tale sede interessano. L’Intendente di Chieti conferma al Presidente del Real Istituto di Napoli: “Ho il bene assicurarLa che in questa Provincia non vi sono fabriche per tingere il cotone filato in rosso fino”, procedimento questo che non incontrava invece difficoltà nella tintura della lana con la robbia, come ben sapevano i nostri ceti rurali.

Più interessante è la missiva del 30 dicembre 1828 rivolta al Presidente della Reale Società Economica della Provincia di Chieti, investita evidentemente dello stesso problema, il quale informa tuttavia che alcuni tentativi per la tintura  del cotone filato in rosso fino od in giallo, utilizzando il cartamo indigeno, erano stati effettuati con successo da Don Vinceslao De Sanctis, membro della Società Economica della Provincia, il quale informato del problema aveva trasmesso a Napoli alcuni campioni di tinte da lui eseguite con il  cartamo indigeno anche sulla seta e sul lino.

Il cartamo, come è noto, è una pianta erbacea delle “composite” (carthamus officinalis), detto come ci informa autorevolmente Aurelio Manzi tinctorius o zafferanone [i], con foglie spinose, fiori gialli a corolla e frutti simili a quelli del girasole. I fiori, dai quali si ricava una sostanza colorante, sono talvolta impiegati per sofisticare lo zafferano.

Secondo alcuni studiosi il nome cartamo deriva dal latino medievale carthamus e questo dall’arabo

Qurtùm. Il colore rosso ottenuto dal cartamo per le tinture risultava più persistente rispetto alla robbia, con cui specie le nostre genti di campagna tingevano di rosso le maglie di lana.

Nella sua citata Memoria sulla colorazione delle stoffe con i colori giallo e rosso, tratti dal cartamo indigeno, Vinceslao De Sanctis, socio ordinario della Società Economica della Provincia di Chieti, esordisce sottolineando quanto segue:

“Ho eseguito i Saggi di colorazione col cartamo coltivato (a Chieti) nel giardino della Società, onde conoscere il merito della parte colorante gialla e rossa…comparata col cartamo di levante…. Comunemente il colore giallo del cartamo è disprezzato e non viene impiegato nell’arte tintoria, forse o perché con poca spesa si ottiene da altre piante indigene, soprattutto dai fiori della ginestra o dal buftalmo (sic), nonché dal legno giallo esotico, o perché quello che si ottiene da questi è più bello e permanente di quello”.

Insomma ottenere il color rosso o giallo dalle piante era facile, ma il problema era quello di trovarne una che non stingesse i tessuti di lino e cotone, come avveniva per esempio con la robbia, assai in uso presso il mondo rurale abruzzese per la tintura della lana.

La Memoria sulla colorazione delle stoffe del Teatino Vinceslao De Sanctis ci offre pertanto la grande occasione di sintetizzare tutte le nostre conoscenze sulle erbe e piante tintorie citate in Abruzzo per lo più da Autori del XVIII e XIX secolo, tralasciando quelle contenute nella Storia Naturale di Plinio [Cap. XIII e sgg.].

E ci piace iniziare con l’opera di Giuseppe Maria Galanti, Della descrizione geografica e politica delle Sicilie,[ii] il quale sottolinea: “I monti dell’Abruzzo, specialmente la Maiella, sono pieni di erbe aromatiche e medicinali. Vi si trovano alcune erbe da tingere, delle quali fanno uso le genti povere. Coll’erba detta frondicella, che nasce sugli Appennini, tingono le stoffe a colore verde e giallo”.

Lo storico di Roccaraso, Vincenzo Giuliani, scrive[iii]nel 1788 “Nell’Aquilano si è cominciata ad introdurre la coltura del guado. Vi si coltiva anche qualche poco la robbia.

A tal riguardo giova ricordare quanto scrive il Viaggiatore tedesco Alfred Steinitzer nel Saggio Tre Settimane negli Abruzzi (1909): “Da l’Aquila la strada conduce verso il fertile bacino di Paganica … Tutti i campi sono ben seminati di tanto in tanto di rubia tinctorum, dalle cui radici si ricava una bella robbia rossa”, con cui gli Abruzzesi fino al secolo scorso hanno colorato di rosso i loro vestiti.

Chi ci ha lasciato tuttavia in modo inaspettato un Saggio omogeneo sulle tinture negli Abruzzi e non del tutto conosciuto dagli studiosi, è stato Antonio De Nino, il quale nel vol. II degli Usi Abruzzesi[iv],  ci ha lasciato un ampio e forse inaspettato capitolo sulle “Tinture domestiche” ed in particolar modo sulla robbia, l’erba tintoria che in tale sede particolarmente interessa. Egli esordisce chiedendo: “Chi è che non conosce l’uso del campeggio, sotto il nome di scotano, schiappo o legno?  Con il campeggio si tingono in nero gli abiti da uomo e da donna ad Introdacqua e Scanno”.

È questa l’occasione per ricordare tuttavia che il colore nero degli indumenti in montagna ha la specifica funzione di assorbire e trattenere il calore dei raggi del sole e quindi ha poco a che fare, come scrivono invece alcuni scrittori patrii, con lo stato vedovile. 

Nota comunque il De Nino:

“Nelle case civili già si conosce l’indaco, la cocciniglia e oggi l’anelina. Le vesti delle Scannesi non si recano già al tintore. Non c’è famiglia a Scanno, che non sappia tingere da sé. Si tinge prima con l’indaco la lana in fiocchi, e poi si fila e si tesse, e il tessuto si tinge con le foglie dell’ornello, per cui la stoffa piglia un colore verde-cupo, tale da non perdere mai d’intensità…A Pratola Peligna, Roccacasale e Prezza, c’è l’uso della tinta di robbia, pianta che chiamano roja, corruzione di robbia…. Le donne dei tre paesi su indicati portano sempre, in ogni stagione, il grembiule di lana rossa e nell’inverno poi, anche rossa, una camiciola di lana. La robbia nei nostri paesi cresce spontanea o vicina alle siepi o nei terreni inculti, o anche fra le vigne. Non pare che se ne faccia una coltivazione apposta. Certo è che la robbia, coltivata, sarebbe migliore, perché più polputa e fresca, e da preferire a quella di Levante che ci somministra il commercio. Ma le nostre donne si servono della robbia spontanea che abbia almeno tre anni di esistenza. Le radici non mature, o corrose dagli insetti, si sogliono rifiutare. Il colore delle buone radici deve essere giallo-rosso o ranciato, e l’odore grave e piacevole. Chi compra questa robbia, la paga più o meno cinque soldi al chilo; e nel farne uso, mette un chilo e un terzo (circa quattro libbre) in ogni terzo di chilo di lana da tingere. La prima operazione tintoria comincia con lavarsi la robbia, e lavata che è, si scotola e si fa sgocciolare ben bene; e si pesta in un mortaio di pietra o anche, un po’ per volta, sopra un tavolone. La pasta che ne risulta, si fa seccare all’aria libera; allora diventa gradatamente rossa. Le donne più diligenti bagnano con acqua questa pasta e la fanno asciugare, ripetendo la stessa operazione tre o quattro volte. Dicono che con questi ripetuti bagni, la pasta tintoria vada sempre più migliorando. La lana, in filo o in tessuto, quando è bene imbiancata, si fa bollire in un caldaio. Dentro, per ogni terzo di chilo di lana, ci si mettono due soldi di ‘allume di rocca’, con 648 grammi di tartaro polverizzato, detto qui la rascia, e lu rasciaro chi la va comprando per le fabbriche dei cremori. Fornita l’ebollizione, la lana si lava e si spande per farla asciuttare. Allora si mette di nuovo in un caldaio con la robbia ridotta in pasta, e vi si fa bollire un’ora o due, secondo che voglia un colore più o meno denso. Cavata la stoffa dal caldaio non ci vuole altro che una buona sciacquatura, e la tinta è fatta”.

Gli esperimenti sul cartamo effettuati a Chietida parte di Vinceslao De Sanctis, venivano a coincidere con gli interessi del Real Istituto di Incoraggiamento di Napoli, dove si compivano ricerche sulla tintura in rosso non della lana,  ma del “cotone”, che all’epoca  facilmente stingeva essendo restio ad ogni tentativo di conservazione del ‘color rosso’ e quindi, come è da ritenersi, non adatto alla commercializzazione; mentre il Real Istituto voleva lanciare questo prodotto sui mercati europei, soprattutto per creare concorrenza alle manifatture del cotone inglese.

Ora i tentativi fatti da Don Vinceslao De Sanctis sull’uso ottimale del cartamo indigeno, sono riassunti dallo studioso teatino alla fine del Saggio come segue e li riportiamo testualmente pur trattandosi di materia non facilmente comprensibile:

“I – Il color rosso del cartamo non è applicabile che al solo cotone ed alla seta cruda.

II – Gli acidi solforico e nitrico diradati nell’acqua, e l’acido del limone, agiscono nello stesso modo nel processo di colorazione, come vi agirebbe l’acido acetico, e l’acido assorbico.

III – La gradazione del rosso dall’oscuro sino al chiaro è dovuto alla maggiore o alla minore quantità di materia colorante, ossia dell’acido cartamico che precipita sulla stoffa.

IV- I bagni serviti per la colorazione in rosso non restano inutilizzati, dopo che essi possono valere a dare il colore di arancio alla seta cotta.

V- Il cartamo indigeno non è inferiore all’esotico”.

L’estroso studioso teatino illustra infine a mo’ di conclusione la possibilità di realizzare “varii belletti per uso delle donne galanti”, mediante appunto la polvere del cartamo nostrano, mettendo in luce così l’importanza delle indagini fatte da un ricercatore solitario, come appunto era Vinceslao de Sanctis. Ci appare giustificato pertanto il suo richiamo, quando a mo’ di chiusura del suo Saggio esclama: “Abitanti della Provincia di Chieti, scuotetevi e siate sensibili alle voci della Società!”.

Franco Cercone


[i] A. Manzi, Origine e storia delle piante coltivate in Abruzzo, p. 226; R. Barabba Ed., Lanciano 2006.

[ii] Tomo III, Libro X, Napoli 1794, p. 48°.

[iii] Ragguaglio istorico della Terra di Roccaraso e del Piano delle Cinque Miglia, p. 56; a cura di E. De Panfilis, Teramo       Edigrafital 1991. Le donne di Roccaraso chiamavano quest’erba tintoria “frondicella”.

[iv] P. 121 sgg., Barbera Ed. Firenze 1881.




LA VISITA DEL COMANDANTE CNA CARABINIERI

Presso la Capitaneria di porto di Ortona

Ortona, 6 dicembre 204.  Il Comandante del Centro Amministrativo Nazionale dell’Arma dei Carabinieri di Chieti, Generale di Brigata Baldassare Daidone ha visitato ieri (giovedì) la Capitaneria di porto di Ortona, dove è stato accolto dal Comandante, Capitano di Fregata Dario Ambrosino, e da tutto il suo equipaggio.

Durante la visita istituzionale, il Generale Daidone ha avuto modo di apprezzare l’organizzazione e le attività ordinarie che, quotidianamente, si svolgono nell’ambito di una Capitaneria di porto a tutela della sicurezza della navigazione, della salvaguardia dell’ambiente marino e per il rispetto della legalità lungo le coste ed in mare. L’incontro è stato poi l’occasione per presentare al Generale il porto di Ortona e le sue peculiarità, con le innumerevoli attività commerciali e industriali che vi si svolgono, ivi compresa l’attività di ricezione delle navi ONG per lo sbarco dei migranti, al cui regolare andamento la Guardia Costiera non fa mai mancare il suo fondamentale contributo in termini di supervisione e controllo.

Al termine della visita il Generale Daidone, che vanta “fiere” origini marinare, essendo originario di Trapani, ed appassionato di mare, ha espresso al Comandante Ambrosino un sentito apprezzamento per l’accoglienza dedicata, e soprattutto per il lodevole lavoro svolto dalle donne e dagli uomini della Capitaneria di porto al servizio della collettività.




LA DELICATA QUESTIONE TEKNE

Confindustria è impegnata

Pescara, 6 dicembre 2024. “La situazione della Tekne di Ortona è estremamente delicata: Confindustria Abruzzo Medio Adriatico è pienamente impegnata nel favorire il dialogo tra le parti coinvolte, sostenendo ogni possibile soluzione che possa salvaguardare i 200 posti di lavoro e rilanciare le attività di Tekne. L’incontro di oggi ha costituito un passo avanti, in cui abbiamo riconosciuto l’impegno di tutte le parti. In una situazione complessa, l’obiettivo è garantire la continuità necessaria, puntando a raggiungere la sostenibilità economica e finanziaria dell’azienda, sempre con attenzione alla dimensione sociale. Tekne, con il suo importante know-how nel settore tecnologico e industriale, rappresenta un patrimonio di competenze e innovazione che deve essere preservato e valorizzato per il futuro del territorio e dell’intero comparto”.

Luigi Di Giosaffatte

Direttore Generale di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico




CONTROLLO DI VICINATO

Protocollo d’Intesa con il Sindaco del Comune di Pianella nell’ambito del progetto ed iniziative di prevenzione e contrasto al fenomeno delle truffe agli anziani

Pescara, 6 dicembre 2024. Nella mattina odierna, presso il Palazzo del Governo di Pescara, in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica il Prefetto Flavio Ferdani unitamente al Sindaco di Pianella ed ai Vertici delle Forze di Polizia ha proceduto alla sottoscrizione del Protocollo d’Intesa inerente al Progetto “Controllo di Vicinato”.

Il documento anzidetto,  che si va ad aggiungere a quelli già sottoscritti con i Sindaci dei Comuni di Montesilvano, Spoltore, Abbateggio, Alanno, Cepagatti, Lettomanoppello, Loreto Aprutino, Manoppello, Roccamorice, Salle, Sant’Eufemia a Maiella, San Valentino in Abruzzo Citeriore, Scafa, Serramonacesca e Turrivalignani, mira a valorizzare le potenzialità insite nei modelli di “sicurezza partecipata” dei cittadini, in sinergia con le Forze dell’Ordine e le Polizie Locali, nella duplice direzione di veicolare un solido sentimento di fiducia verso le Istituzioni nonchè tutelare la sfera personale e patrimoniale non soltanto in relazione alle fattispecie penalmente rilevanti, ma anche in rapporto a manifestazioni di allarmante disagio e degrado dei comportamenti, tali da ingenerare allarme e senso di precarietà.

L’Atto pattizio è integrato da due brochure rivolte alla prevenzione ed al contrasto delle truffe nei confronti di persone anziane, condivisa a suo tempo in sede di Riunione Tecnica di Coordinamento delle Forze di Polizia, con la collaborazione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pescara e Poste Italiane.

Si tratta, nello specifico, di due volantini, di cui il primo illustra le cd. “truffe statiche”, ovvero “porta a porta”, telefoniche oltre che commesse per strada ed in prossimità di pubblici uffici; il secondo, altresì, espone le insidiose tipologie di artifizi e raggiri telematici, onde fornire suggerimenti per evitare di essere indotti in errore e subire danno con profitto dei malviventi.

Le brochure pubblicate sulla pagina internet di questa Prefettura sono state tramesse ai Comuni, alle Amministrazioni ed agli Enti territoriali, affinché provvedano alla loro divulgazione mediante adeguati canali di informazione e nei luoghi di maggiore affluenza dell’utenza esposta al pericolo di diventare vittima di simili condotte.




CITTÀ IN SCENA. Mecenate 90

Chieti a Roma al Festival della rigenerazione urbana. Edoardo Raimondi: “Con il progetto della Via dei conventi centriamo tutti gli obiettivi delle città medie. Abbiamo messo in cantiere un’opportunità imprendibile per il territorio cittadino”

Chieti, 6 dicembre 2024. Il Comune di Chieti ha preso parte ieri a Roma a “Città in Scena”, il festival della rigenerazione urbana in Italia, ideato e promosso dalla Fondazione Musica Per Roma, l’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) e l’Associazione Mecenate 90.

A rappresentare l’Amministrazione di Chieti, il consigliere comunale Edoardo Raimondi, referente per le attività intraprese con l’associazione Mecenate e il quale ha reso la sua testimonianza sul lavoro svolto sul tema in città, aggiungendosi alle voci degli architetti, paesaggisti, scienziati, imprenditori, operatori del settore, che si sono accese all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, per raccontare la forte capacità progettuale delle città italiane anche su inclusione, sostenibilità e resilienza.

“Chieti ha iniziato due anni fa il suo percorso delle Città intermedie – riferisce Edoardo Raimondi – ed è oggi una delle realtà comprese dalla rete che l’associazione Mecenate 90 sta costruendo, attraverso indagini su crescita e sviluppo urbani e portando avanti studi e proposte sulla qualità della vita, questo sia relativamente all’abitare e sia in ambito sociologico ed economico.

Chieti era ricompresa nella sezione dell’evento dedicata alla rigenerazione urbana e qualità dell’ambiente e come referente per l’Amministrazione sulle città intermedie ho raccontato il primo in ordine di tempo dall’insediamento del sindaco Ferrara e più importante progetto di rigenerazione urbana del centro storico, qual è la Via dei Conventi, descrivendo tecnicamente gli interventi resi possibili dai 15 milioni di fondi PINQUA legati alla qualità dell’abitare.

Il parcheggio di Piazza Garibaldi, l’ex convento delle Clarisse, l’istituto San Raffaele e tutta una serie di luoghi abbandonati da anni, ma portatori di storia sociale e culturale della città, saranno riqualificati e torneranno a una nuova vita come poli funzionali e con aree verdi e aperte al pubblico, affinché possano contribuire a un’azione più ampia, qual è quella del ripopolamento del centro storico. Alla fine del più grande intervento di rigenerazione mai messo in cantiere sul nostro territorio, avremo spazi per la città, per gli studenti, un parcheggio ipogeo, luoghi per fare fronte all’emergenza abitativa e sociale, un’azione, insomma, per contrastare il degrado urbano e sociale che parte da una zona che negli ultimi 15/20 anni ha perso migliaia di residenti.

Sono oltre 15.000 le persone trasferitesi altrove: in parte a Chieti Scalo, in parte in altri luoghi dell’area metropolitana, a cui anche Chieti deve guardare in quanto capoluogo di provincia, perché lì vive il 23 per cento di tutta la popolazione abruzzese.  Il ripopolamento è la chiave di volta delle città intermedie come la nostra, promuoverlo attraverso sinergie istituzionali, ad esempio quella con l’Università d’Annunzio che l’Amministrazione ha avviato proprio con questo progetto e potenziato ponendo le basi di un’intesa che dovrebbe portare a una maggiore presenza dell’Ateneo nel centro storico, proprio per fornire servizi e rendere più attrattiva la parte alta della città, è l’orizzonte a cui la manifestazione di ieri guarda, ma a cui guardano anche tutte le altre città intermedie, stando alle relazioni rese.

Una volta attuata, però, la rigenerazione di questa parte di città dovrà essere gestita; dunque, sarà importante trovare oltre a sinergie anche partnerariati strategici, per gestire in cooperazione con le associazioni e gli enti del terzo settore spazi che dovranno durare nel tempo e non dovranno divenire cattedrali nel deserto”.




UNA SFIDA TRA PASSATO E FUTURO

L’Abruzzo tra turismo delle radici e contrasto allo spopolamento

Roma, 6 dicembre 2024. Negli ultimi anni, il fenomeno dello spopolamento sta ridefinendo l’identità e il futuro dell’Abruzzo, una regione che da sempre vive un rapporto complesso con le migrazioni. Se in passato l’emigrazione di massa portava migliaia di abruzzesi oltreoceano alla ricerca di migliori condizioni di vita, oggi la mobilità si concentra principalmente verso le regioni del nord Italia e l’Europa, coinvolgendo in particolare i giovani, attirati da maggiori opportunità economiche.

A partire dalla fine del XIX secolo, l’emigrazione fu una necessità per moltissimi abruzzesi. La povertà rurale e le limitate prospettive lavorative spinsero intere famiglie a lasciare le montagne e le vallate per dirigersi verso Stati Uniti, Canada, Argentina e Australia. Tuttavia, nonostante la lontananza, gli emigranti mantennero un forte legame con la loro terra d’origine, espresso attraverso il sostegno economico inviato ai familiari rimasti e la conservazione delle tradizioni locali.

Oggi, i discendenti di questi emigranti tornano sempre più spesso in Abruzzo per riscoprire le loro radici culturali e familiari, sostenuti da iniziative come l’Anno del Turismo delle Radici, attraverso il progetto ITALEA*. Promosso dal governo italiano, mira a incoraggiare i discendenti degli emigrati a visitare i luoghi dei loro antenati, trasformando il passato migratorio in un’opportunità per il futuro.

Se il turismo delle radici rappresenta una possibilità di riscoperta e valorizzazione del territorio, la realtà delle aree interne abruzzesi rimane critica. La popolazione è in costante calo: dal 2019 al 2023, l’Abruzzo ha perso circa 30.000 abitanti, scendendo a meno di 1,3 milioni di residenti. Il fenomeno è particolarmente evidente nelle aree montane, dove i piccoli comuni affrontano una doppia sfida: invecchiamento della popolazione e riduzione delle nascite.

Nel 2021, l’Abruzzo aveva già superato il rapporto di 2 anziani per ogni giovane, un dato che il resto d’Italia ha raggiunto solo nel 2024. Nei comuni montani, 19 su 20 mostrano indici di vecchiaia tra i più alti della regione. Questo squilibrio demografico rende difficile mantenere servizi essenziali e opportunità lavorative, costringendo molte giovani famiglie ad abbandonare questi territori.

Per contrastare il declino demografico, la Regione Abruzzo ha da alcuni anni introdotto la LR 32/2021, che prevede incentivi economici per le famiglie che trasferiscono la residenza nei comuni di montagna, con l’obiettivo di stimolare la natalità e favorire la creazione di un tessuto economico più dinamico nelle aree marginali.

Tuttavia, l’efficacia di queste misure è ancora da valutare. Sebbene rappresentino un segnale importante, la loro capacità di invertire la tendenza allo spopolamento dipende dalla creazione di un contesto socioeconomico attrattivo, che garantisca infrastrutture, accesso ai servizi e opportunità di lavoro stabili.

L’Anno del Turismo delle Radici offre all’Abruzzo un’occasione unica per promuoversi come destinazione turistica, culturale e sostenibile. Il richiamo alle proprie origini non è solo un viaggio nella memoria, ma anche un’opportunità per immaginare nuovi scenari. La riscoperta delle radici può infatti diventare un volano per la rinascita economica e sociale del territorio, attirando visitatori e, potenzialmente, nuovi residenti.

Il futuro dell’Abruzzo dipenderà dalla capacità di coniugare tradizione e innovazione, valorizzando il proprio patrimonio culturale e naturale mentre si affrontano le sfide del presente. La storia migratoria della regione, da terra di partenza a luogo di ritorno simbolico, è un invito a riflettere sul valore della memoria e sull’importanza di rendere vivi e vitali i territori, non solo come custodi del passato, ma come spazi dove costruire il futuro.

ITALEA Abruzzo

Fonti

Abruzzo Openpolis – L’equilibrio giovani-anziani nell’Abruzzo montano e interno (14/12/2024)

TGR Abruzzo – I dati sulla popolazione abruzzese (18/9/2024)

*ITALEA, iniziativa del Ministero Italiano degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale rivolto alle comunità degli italiani nel mondo e di sostegno al turismo delle radici (il 2024 è stato proclamanto l'”Anno delle Radici Italiane nel Mondo”).




MUSICA, LUCI, ANIMAZIONE E SPETTACOLI

Torna lo scintillante Natale sotto l’Albero

Luco dei Marsi, 6 dicembre 2024. Fervono i preparativi a Luco dei Marsi per le imminenti festività natalizie, che per il centro fucense si preannunciano più che mai scintillanti. Ad aprire ufficialmente le porte ai festeggiamenti, domenica, 8 dicembre, alle 18:45, l’accensione del grande albero di Natale in piazza Umberto I, che quest’anno sarà accompagnato da installazioni artistiche luminose, una novità proposta dall’Amministrazione comunale che abbellirà ancor più il centro cittadino, e l’accensione delle luminarie lungo viale Duca degli Abruzzi, a cura del Comitato Feste classe ’74.

Sabato, 14 dicembre, nella chiesa di San Giovanni Battista, alle 21, torna il “Concerto di Natale” a cura dell’Orchestra da Camera dell’Istituzione Musicale Abruzzese, con la direzione del M° Francesco Fina, un grande e attesissimo classico che in questa edizione, la settima, vedrà la partecipazione straordinaria del noto tenore Piero Mazzocchetti.

Belle note e canto ancora protagonisti domenica, 15 dicembre, con il concerto a tema “Maria Regina Coeli”, a cura della valente Corale MiraVox, presieduta da Cesidio Carusi, che con la direzione del M° Fabio Capriotti accompagnerà i partecipanti nell’ascolto delle più amate e suggestive melodie del periodo. Festa grande, sabato, 21 dicembre, in piazza Umberto I, per tutti i bambini, che saranno accolti in un Villaggio di Babbo Natale in edizione speciale: tra elfi, renne e casette da fiaba i più piccoli potranno consegnare le letterine dei desideri a Babbo Natale e ai suoi aiutanti e vivere un evento straordinario che includerà, con gli allestimenti scenografici, animazione, presenza delle Mascotte, laboratori creativi, giochi e sorprese. Nelle stesse ore sarà presente, in piazza Umberto I, il mercatino solidale a cura della scuola dell’infanzia “M.T: Fatato” delle Suore Trinitarie di Luco dei Marsi.

Suggestioni ammalianti con il MarsiCandle in Quintetto attendono i partecipanti all’evento, in programma per sabato, 22 dicembre, alle 21, nella chiesa di San Giovanni Battista, in piazza Umberto I. Tra una miriade di piccole fiammelle il concerto a tema: “Di Note e di Luce, l’incanto”, vedrà una selezione delle composizioni più amate, con l’omaggio a Puccini, e delle più note musiche natalizie, tra altre, interpretate da una formazione d’eccezione che vedrà alla ribalta Ilenia Lucci, soprano, Beatrice Ciofani, violino, Anna Marcanio, violino, Sara Angelini, viola, Sara Ciancone, violoncello, Mario Di Legge, pianoforte, con i contributi di Antonio Pellegrini, attore.

Lunedì, 6 gennaio, i bambini luchesi potranno festeggiare l’ingresso nel nuovo anno in compagnia della Befana, pronta a dispensare dolci sorprese, insieme ai personaggi più amati dai piccoli, da Masha e Orso ai super Pigiamini, con le voci e la verve dell’Allegra Compagnia dei Burattini. “Abbiamo voluto formulare la proposta degli eventi natalizi nel solco della tradizione, ma con delle novità che certamente renderanno le manifestazioni ancora più piacevoli da vivere”, spiega la sindaca Marivera De Rosa, “a partire dalle luci che abbiamo scelto per queste festività, con un nuovo albero di Natale e scenografiche installazioni, concerti in formulazioni inedite e suggestive, sempre con direzioni e interpreti di grande caratura. Attenzione speciale, come sempre, per i più piccoli, che troveranno negli eventi a loro dedicati una miriade di attività e sorprese avvincenti. Saranno felici occasioni per vivere il nostro bel paese, invito tutti a partecipare”. I concerti in programma sono a ingresso libero.




IL VILLAGGIO DI BABBO NATALE

Torna il 7 e l’8 dicembre

Martinsicuro, 6 dicembre 2024.  Il Villaggio di Babbo Natale alla Torre Carlo V  di Martinsicuro, arrivato alla VI edizione, è un evento natalizio suggestivo, apprezzato e tra i più attesi. La storica Torre Carlo V,  edificata nel 1547, e il suo giardino si trasformano, per l’occasione ,in un magico villaggio natalizio, ricco di luci, decorazioni, e attrazioni per grandi e piccini.

Il Villaggio di Babbo Natale, che quest’anno racconta il viaggio fantastico di Marco nello spazio, liberamente tratto da “Il pianeta degli alberi di Natale” di Gianni Rodari, è organizzato dal Comune di Martinsicuro-Cultura e Biblioteca- con la sceneggiatura di Sante De Pasquale, la regia di Maria Egle Spotorno della “ Compagnia Il Satiro” e l’allestimento di Greta Kovalenko

La scelta di portare in scena “Il pianeta degli alberi di Natale” risiede nei profondi messaggi universali e senza tempo che questa storia trasmette; valori profondi come la pace, la solidarietà, l’armonia tra gli esseri umani e il rispetto per l’ambiente.

Il pianeta dove è sempre Natale è un luogo immaginario e utopico in cui i valori positivi del Natale – gioia, generosità, condivisione e armonia non sono confinati a un solo giorno dell’anno, ma rappresentano il modo di vivere quotidiano.

Gli alberi sono perennemente addobbati con luci, palline e stelle, e l’atmosfera è di festa continua; tuttavia, non si tratta di un Natale consumistico, ma di una celebrazione dei valori umani e della solidarietà, che permeano ogni aspetto della vita.

Un mondo senza conflitti dove gli abitanti vivono in pace, senza guerre, o divisioni.

 Sul pianeta tutto è gratuito e abbondante. I giocattoli, le decorazioni e i regali sono disponibili per tutti senza limiti e senza denaro, eliminando così il concetto di proprietà esclusiva e invita a una riflessione sul superamento delle disuguaglianze, ogni azione poi è orientata a garantire la felicità collettiva. Non ci sono stress, obblighi o competizioni, ma solo un’attenzione sincera al benessere degli altri.

“È con grande orgoglio e entusiasmo che presentiamo la VI edizione del Villaggio di Babbo Natale, dichiarano la consigliera delegata alla cultura Giuseppina Camaioni e la consigliera delegata alla biblioteca Valentina Coccia, un appuntamento che è ormai diventato una tradizione imprescindibile per la nostra comunità. Questo evento non rappresenta solo un’occasione di festa, ma si pone anche come un momento di incontro, di riflessione e di valorizzazione delle nostre radici culturali e sociali.

Attraverso la narrazione de “Il pianeta degli alberi di Natale “abbiamo voluto proporre un’esperienza che sia sì magica e suggestiva, ma che sappia anche trasmettere un messaggio profondo: l’importanza di prendersi cura del nostro pianeta, di coltivare valori come la solidarietà, il rispetto per la natura e la speranza in un futuro migliore”-

All’interno del villaggio sarà possibile trovare la casa di Babbo Natale, dove i bimbi potranno incontrarlo e consegnare le loro letterine e sono previsti laboratori creativi per i più piccoli e spettacoli di animazione.

L’appuntamento è per il 7 e l’8 dicembre dalle ore 15:00 alle ore 19:30 alla Torre Carlo V a Martinsicuro per vivere insieme la bellezza di un Natale ispirato a sogni, cultura e sostenibilità.

Tutti gli spettacoli sono al coperto, l’ingresso è libero.




100 ANNI MATTEOTTI

Franco Corleone presenta “10 giugno 1924. Il fascismo uccide la democrazia”

Ortona, 6 dicembre 2024. Giovedì 12 dicembre alle 17:30 nel foyer del teatro Tosti di Ortona, Franco Corleone dialoga con Patrizio Marino e Sandro de Nobile. L’appuntamento, organizzato dalla locale sezione dell’ANPI in collaborazione con lo SPI-CGIL Chieti e la casa editrice Menabò, sarà l’occasione per ricordare figure fondamentali della storia dell’antifascismo come Giacomo Matteotti, a cento anni dal suo assassinio, grazie alla presentazione del testo curato da Corleone dal titolo 10 giugno 1924. Il fascismo uccide la democrazia.

Durante la serata, le parole di Carlo Rosselli e Piero Gobetti riprenderanno vita grazie alla lettura dell’attore Sebastiano Nardone. «A cento anni dall’assassinio di Giacomo Matteotti», si legge nella postfazione al testo curata da Davide Conti, «questa pubblicazione curata da Franco Corleone ha il grande merito di ricomporre quella che possiamo definire una vera e propria antologia dell’etica antifascista. Gli scritti che vi compaiono, infatti, rappresentano un viaggio all’interno della notte dittatoriale italiana entro cui il lettore viene accompagnato dagli scritti e dalle parole di grandi figure politiche del Paese: da Giovanni Amendola ad Antonio Gramsci, da Matteotti a Piero Gobetti».

Sarà dunque l’occasione per decodificare, attraverso le biografie di grandi personaggi politici che si intrecciano con la storia nazionale, il fenomeno del fascismo. «Un tema», prosegue Conti, «capace di parlare al presente liberandolo dalle retoriche celebrative che sempre soffocano l’osservazione del passato».

FRANCO CORLEONE: deputato e senatore per più legislature, è stato sottosegretario alla Giustizia dal 1996 al 2001. Si è occupato di diritti civili e sociali, di politica delle droghe, di carcere e di manicomi. È stato Commissario unico per la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari e Garante dei Diritti delle persone private della libertà personale della Regione Toscana e del Comune di Udine. Oltre all’impegno politico si è dedicato a ricerche sul Risorgimento e sulla storia politica del Novecento.

DAVIDE CONTI: storico, consulente della Procura di Bologna (inchiesta sulla strage del 2 agosto 1980), già consulente della Procura di Brescia (inchiesta sulla strage del 28 maggio 1974), è stato consulente dell’Archivio Storico del Senato della Repubblica. È autore della ricerca sulla Guerra di Liberazione a Roma 1943-1944 che ha determinato il conferimento della Medaglia d’oro al Valor Militare alla città di Roma da parte del Presidente della Repubblica.




SOTTOSCRITTA CONVENZIONE AICS IZS

Collaborano in ambito One Heatlth tra Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise G. Caporale

Teramo, 6 dicembre 2024.  Il Direttore di AICS, Marco Riccardo Rusconi, e il Direttore Generale dell’IZS, Nicola D’Alterio, hanno firmato a Teramo la Convenzione quadro che formalizza la collaborazione tra i due Enti in ambito One Health

La Convenzione, di durata triennale e rinnovabile per ulteriori 3 anni, sottoscritta questa mattina nella sede centrale dell’IZS di Teramo, pone al centro il paradigma “One Health, la Salute Unica e Globale”, riconoscendo che una stretta collaborazione tra AICS e IZS dell’Abruzzo e del Molise “consente una migliore realizzazione degli interventi di cooperazione internazionale per lo sviluppo, favorendo una crescita resiliente, sostenibile e inclusiva dei Paesi a basso e medio reddito in termini di promozione della salute umana, miglioramento della sanità animale e salvaguardia dell’ambiente”.

L’obiettivo è rafforzare l’azione congiunta tra AICS e IZS di Teramo, attraverso tutta una serie di attività come promuovere la formazione e l’assistenza tecnico-scientifica per accrescere le capacità di diagnosi e di sorveglianza delle malattie infettive e parassitarie degli animali ad alto impatto sul commercio, sull’economia e sulla salute umana; sviluppare piani di sorveglianza epidemiologica e modelli predittivi utilizzando anche dati climatici e ambientali, generati da osservazioni satellitari, funzionali allo sviluppo di sistemi di allerta precoce. E, ancora, elaborare programmi di sorveglianza lungo tutta la filiera produttiva degli alimenti, dalla produzione alla trasformazione e al commercio, fino alla somministrazione e al consumo; sostenere l’aumento della produttività agricola dei Paesi a basso e medio reddito, favorendo l’accrescimento della sicurezza alimentare al fine di ridurne la povertà rurale.

Molteplici le attività da introdurre nei progetti e programmi di cooperazione futuri, in particolare nei Paesi prioritari del “Piano Mattei con l’Africa”, tra le quali, ad esempio, lo sviluppo di sistemi informativi per la farmacosorveglianza e la ricetta elettronica, la realizzazione di piattaforme digitali di raccolta dati, anche attraverso l’utilizzo della IA, lo sviluppo di tecniche di sequenziamento genomico e analisi di bioinformatica.

“La firma di questa Convenzione rappresenta un’opportunità strategica per le nostre azioni di Cooperazione, per preservare e rafforzare il patrimonio zootecnico soprattutto dei Paesi partner, dove allevamento e pastorizia rappresentano una voce importante del settore primario, contribuendo così anche alla sicurezza alimentare, priorità della Cooperazione Italiana. Grazie alle avanzate competenze dell’IZS di Teramo e all’applicazione di tecnologie innovative, come i dati satellitari, potremo intervenire in modo significativo sulla salute globale, la sicurezza alimentare e la sostenibilità ambientale, soprattutto nei Paesi prioritari del Piano Mattei, favorendo anche formazione specifica in loco e trasferimento di know-how, elementi imprescindibili delle azioni AICS. L’intesa con IZS si inserisce nella strategia dell’Agenzia di accompagnamento e posizionamento degli istituti ed enti pubblici italiani di eccellenza sul terreno della cooperazione allo sviluppo, a servizio dei Paesi partner”. Ha sottolineato il Direttore AICS Marco Riccardo Rusconi.

“Il nostro Istituto può contare su 14 Laboratori e Centri di Riferimento internazionali designati da FAO, Organizzazione Mondiale della Sanità Animale e Unione Europea. Da molti anni siamo impegnati in iniziative di collaborazione e cooperazione scientifica, oggi finalizzate anche a sostenere il programma d’azione stabilito dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. La Convenzione sottoscritta questa mattina conferma la bontà della nostra strategia internazionale, incentrata sul corretto equilibrio del rapporto uomo-animale-ambiente e portata avanti con un approccio multidisciplinare, collaborativo, mai concorrenziale senza preclusioni di carattere culturale e sociale perché solo dialogando con tutti e in tutte le situazioni si può raggiungere la One Health”, ha dichiarato il DG dell’IZS di Teramo, Nicola D’Alterio. “La collaborazione con l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, che ringrazio pubblicamente nella figura del suo Direttore, ha già dato ottimi frutti: nel 2018 abbiamo avviato un progetto di gemellaggio con il Laboratorio Centrale Veterinario del Mozambico, finanziato da AICS, poi le attività sulle malattie trasmesse dai vettori in Ecuador, fino al progetto ‘Rete Mediterranea per una sola salute – MEDNET 4OH’ presentato il 22 ottobre 2024 nell’ufficio regionale di Tunisi dell’AICS che ci ha scelto come Ente scientifico esecutore”.

“Sono convinto che l’ufficializzazione di questo cammino insieme” ha concluso D’Alterio “sia fondamentale per promuovere, incoraggiare e soprattutto attivare collaborazioni multidisciplinari e intersettoriali in accordo con il principio di ‘Una sola salute’ nei Paesi a basso e medio reddito che ne hanno davvero bisogno”.




DEL RESTO Piotr Hanzelewicz

A cura di Emiliano Dante. Inaugurazione 13 dicembre 2024 ore 18.Fondazione Giorgio de Marchis Bonanni d’Ocre. Palazzo Cappa Cappelli. Fino al 26 gennaio 2025

L’Aquila, 6 dicembre 2024.  Venerdì 13 dicembre 2024 alle ore 18.00, presso la sede della Fondazione de Marchis, al primo piano di Palazzo Cappa Cappelli, la Fondazione Giorgio de Marchis Bonanni d’Ocre è lieta di ospitare la mostra Del resto di Piotr Hanzelewicz, a cura di Emiliano Dante, con i testi in catalogo di Emiliano Dante, Michela Becchis e Francesco Avolio, con il patrocinio e il contributo dell’Istituto Polacco a Roma.

Il progetto Del resto tratta la tematica del “denaro” e delle sue implicazioni, delle congetture che ne nascono intorno, di tutte le possibili declinazioni che esso assume ed ha assunto in passato nelle comunità umane, e costituisce il punto di arrivo di un percorso artistico, che fonde aspetti teorici e estetici, iniziato con la mostra Laborioso laborioso laborioso, presso l’Istituto Polacco di Roma nel 2013.

Il lavoro di Hanzelewicz fonda spesso sulla natura etimologica delle parole coinvolte nella sua ricerca artistica: lo stesso titolo della mostra è in realtà un gioco di parole riferito al termine “resto”. “Del resto” è una locuzione testuale di valore avversativo limitativo rispetto a quanto affermato in precedenza: così come dice l’Accademia della Crusca, sta ad intendere un “d’altronde”, “d’altra parte”. Tuttavia, se intendiamo il resto come la differenza in denaro che deve ricevere chi ha dato in pagamento una somma superiore alla spesa, ci troviamo di fronte ad un gioco di parole in cui quel “del” non è più parte della locuzione testuale ma diventa un retaggio linguistico, una derivazione latina che indica l’argomento di cui si tratta. In tal senso possiamo dire che il titolo della mostra riguarda “il resto” ovvero i soldi spicci, visto e considerato che le opere sono realizzate prendendo come spunto i tagli più piccoli delle monete e delle banconote euro. Guardando al territorio, alla storia sociale ed economica delle comunità, non è possibile non pensare, ad esempio, al termine “pecunia”, una parola latina che indica il denaro e che ha un legame specifico con le attività legate alla pastorizia (pecunia da pecus – pecora, bestiame). Il denaro ha, dunque, una eco universale ed al tempo stesso territoriale, proprio perchè incarnata dalle comunità umane nel loro farsi e trasformarsi continuo.

Come scrive il curatore, Emiliano Dante, nel testo critico: «Piotr sceglie per le sue opere la moneta da un centesimo perché è una moneta pressoché senza valore. Il suo unico fine è l’eufemismo mercantile – in effetti serve solo a dire che un prodotto non costa ben cinque euro, ma solo quattro euro e novantanove. È quindi una moneta fisica dal valore prettamente retorico. Piotr sottopone questa fisicità già intrisa di evanescenza al suo intruglio di acqua, sale e aceto. A questo, come  dice lui, ci aggiunge anche il tempo, inteso sia come passaggio delle ore che, talvolta, come passaggio delle nuvole e delle piogge. Attraverso questo processo di deterioramento, le monete non divengono semplicemente stampo e pigmento, ma subiscono anche una traslazione simbolica: diventano ombra, segno, memoria. Dove prima erano resto al supermercato, ora sono resto sulla tela – è una migrazione fisica che è anche una migrazione semantica. Durante questa migrazione, si sostituisce un valore convenzionale, quello economico, con un valore personale, quello estetico. […] Tra la sala delle ossidazioni e il ballatoio, in Fondazione abbiamo uno spazio che è sempre problematico negli allestimenti, vista la presenza di librerie, libri e di un transito a L che non è facilissimo da gestire. Qui Piotr ha deciso di mettere una piccola opera costituita da file di calchi in gesso ceramico bianco delle monete da un centesimo. Ai lati, due librerie colme di mucchi di altri calchi identici e altrettanto bianchi, divisi in sedici scaffali, mucchio per mucchio. Nella loro quantità opulenta, queste montagnole di monete ricordano un pochino i tesori dei film di pirati – il che è particolarmente ironico, considerando che, in luogo dell’oro, qui ci sono letteralmente pallide copie di monete già senza valore. Se le ossidazioni mostrano la memoria delle monete, questi mucchietti paiono esserne il fantasma.  A fare da contrappunto, nei sedici scaffali della libreria più lunga, Piotr ha disposto in modo piuttosto ordinato i resti di monetine ormai arrugginite e accartocciate, distrutte dall’acqua, dal sale, dall’aceto e, soprattutto, distrutte dal tempo. Dopo i fantasmi, quindi, questi che se ne stanno così allineati e decomposti devono essere i cadaveri. […] Nel ballatoio Piotr riprende l’idea di Paesaggio ideale, un’opera di enormi dimensioni che aveva realizzato sulla vetrata dell’Istituto Polacco di Cultura di Roma per Laborioso, Laborioso, Laborioso. Si tratta della riproduzione a matita su lucido del ponte che illustrava le prime banconote da 5 euro, realizzata site-specific per i vetri del ballatoio della Fondazione de Marchis. Se è vero che l’opera è fruibile tanto dall’interno, quanto dall’esterno dell’edificio, è anche vero che solo dall’interno si possono apprezzare i dettagli, mentre solo dall’esterno si può cogliere l’insieme.»

Durante il periodo della mostra, il 17 gennaio 2025, si svolgerà una conferenza di Francesco Avolio, docente di linguistica italiana dell’Università degli Studi dell’Aquila, il quale presenterà il denaro “parlato” attraverso motti, detti e proverbi nei dialetti di cinque comuni del Centro-Sud.

La Fondazione Giorgio de Marchis Bonanni d’Ocre viene istituita a L’Aquila nel 2004 allo scopo di conservare, tutelare e valorizzare il patrimonio documentario e librario raccolto dal professor Giorgio de Marchis nel corso della sua carriera di storico dell’arte. Manifesti, locandine, inviti e brossure sono solo alcuni esempi delle tipologie documentarie che caratterizzano l’archivio composto da quasi 200.000 pezzi. Cataloghi di mostre, monografie e saggi, che popolano la biblioteca, contribuiscono a restituire l’immagine di un periodo denso di cambiamenti non solo a livello sociale ma anche storico-artistico, quale gli anni Sessanta e Settanta in Europa. Dal 2018 abita gli spazi del primo piano del Palazzo Cappa Cappelli che apre costantemente per eventi, mostre e collaborazioni con artisti ed enti.

BIOGRAFIE

Piotr Hanzelewicz (Polonia, 1978) vive in Italia. Ha fatto esperienze diverse fra loro, studi, lavori. Ama il termine cosa/cose. Non ha un approccio scientifico ma si attesta su una curiosità utile a creare collegamenti tra discipline diverse, talvolta lontane fra loro. Questa è la griglia di partenza. Poi c’è tutto il resto, insomma, poi ci sono le cose. Nota curiosa: è nato lo stesso giorno in cui è morto Paolo VI, pertanto non è sbagliato affermare che uno come Piotr Hanzelewicz nasce ogni morte di papa. Tra le principali esposizioni personali: 2011 – “L’inquilino del terzo piano” a cura di Enzo de Leonibus con testi di Teresa Macrì e Marco Patricelli – Museolaboratorio Città S. Angelo (PE); 2013 “Laborioso laborioso laborioso” a cura di Franco Speroni con testi in catalogo di Alberto Abruzzese e Michela Becchis – Istituto Polacco (Roma); 2014 “All’ombra del pavone” a cura di Michela Becchis – Biblioteca del Senato (Roma); 2019 – “One hundred bucks and few cents” a cura di Fabio de Chirico e Giuseppe Capparelli, con testo in catalogo di Edoardo Marcenaro – Galleria Rosso20sette (Roma).

Emiliano Dante è nato a L’Aquila nel 1974. Come filmmaker, ha realizzato la trilogia di documentari sperimentali sul terremoto costituita da Into The Blue (2009), Habitat – Note Personali (2014) e Appennino (2017), e i film di finzione Limen (Omission) (2012) e The Coin (in postproduzione). Ha insegnato Cinema, Fotografia e Televisione alla Facoltà di Scienze della Formazione dell’Aquila, Storia dell’arte contemporanea nelle Università dell’Aquila e di Cassino, Regia al Centro sperimentale di cinematografia dell’Aquila. Attualmente insegna Pratica e cultura dello spettacolo all’Accademia di Belle Arti di Roma. Tra le sue pubblicazioni, Merda d’Artista (2005), Breve saggio sulla storia e la natura degli audiovisivi (2007) e Terremoto Zeronove (2009).

Michela Becchis nasce a Roma e qui si laurea in Storia dell’arte medievale. Storica e critica d’arte, ha insegnato nelle Università dell’Aquila, di Chieti, di Roma “Tor Vergata” e all’Istituto Universitario “Suor Orsola Benincasa” di Napoli. Ha collaborato con l’Istituto Universitario Internazionale di Fiesole, con la Scuola di Studi Superiori “Giacomo Leopardi” (Università di Macerata), con la sede italiana del RISD (Rhode Island School of Design). Ha sempre diviso i suoi studi e le sue ricerche tra l’arte medievale e quella contemporanea dando vita a un curriculum volutamente eterogeneo. Intesse rapporti con artiste e artisti che segue nel loro processo ideativo in modo continuo. In tutti casi nutre particolare interesse al rapporto tra arte, storia, genere e movimenti politici e alla circolazione dei modelli figurativi e linguistici inter e transculturali. Con l’Associazione Officina delle Culture vincendo i bandi per Estate Romana, Notte dei Musei, Contemporaneamente, Eureka!, cura rassegne che contaminano generi diversi e culture artistiche diverse unendo in sperimentazioni visive, teatrali, performative, musicali, artiste e artisti provenienti da diverse parti del mondo. È codirettrice, con Elisabetta Portoghese, del Festival Internazionale di Fotografia di Castelnuovo di Porto. Scrive per Il Manifesto, S-Definizioni e ArtAPart.

Francesco Avolio (Roma, 1963) insegna dal 1997 Linguistica italiana nell’Università degli studi dell’Aquila. Al centro dei suoi interessi sono le varietà dialettali dell’Italia centrale e meridionale, la teoria e i metodi della ricerca dialettologica e geolinguistica, i problemi della ricostruzione linguistica, i rapporti tra linguaggio ed esperienza (etnolinguistica). È membro di diverse società scientifiche, del Comitato scientifico della Rivista Italiana di Linguistica e di Dialettologia e di quello del Bollettino dell’Atlante Linguistico Italiano. Dirige, con Elisabetta Carpitelli e Matteo Rivoira, la collana Studi e testi di dialettologia e varia linguistica delle Edizioni dell’Orso di Alessandria. Suoi articoli sono apparsi su riviste e periodici specializzati italiani e stranieri. È autore di numerosi saggi, tra cui i volumi Bommèsprə. Profilo linguistico dell’Italia centro-meridionale (San Severo, 1995), Tra Abruzzo e Sabina (Alessandria, 2009) e Lingue e dialetti d’Italia (Roma, 2009), e dell’Atlante Linguistico ed Etnografico Informatizzato della Conca Aquilana (ALEICA, versione multimediale a cura di Giovanni De Gasperis).

INFO

Piotr Hanzelewicz

Del resto

A cura di Emiliano Dante

Testi in catalogo di Emiliano Dante, Michela Becchis, Francesco Avolio

Con il patrocinio e il contributo dell’Istituto Polacco a Roma

Documentazione fotografica: Giorgio Benni

Sponsor tecnico: Factory sound – L’Aquila

Inaugurazione 13 dicembre 2024 ore 18.00

Fino al 26 gennaio 2025

Orari: giovedì 11.00-13.00 / 16.30 – 19.00; venerdì e sabato 16.30 – 19.00; domenica 11.00-13.00 / 16.30 – 19.00 –  Ingresso libero




L’ORCHESTRA DELL’ISA CELEBRA IL GENIO DI MOZART

L’Aquila, 6 dicembre 2024. Produzioni imperdibili attendono il pubblico dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese nel mese di dicembre, a cominciare dagli appuntamenti di sabato 7 dicembre all’Aquila (ore 18.00 – Ridotto del Teatro Comunale “V. Antonellini”) e domenica 8 dicembre a Tortoreto (ore 18.00 – Auditorium del Centro Congressi del Salinello Village) che concludono un’intensa tournée italiana che in otto date ha toccato sei regioni.

L’Orchestra dell’ISA, insieme al direttore artistico, il violinista Ettore Pellegrino nel ruolo di konzertmeister e solista, e con Silvia Mazzon al violino e alla viola, presenta Concertando una produzione interamente dedicata a Wolfgang Amadeus Mozart al quale verrà tributato un omaggio con la prima esecuzione di AmadèRondò composto su commissione ISA.

Costruito interamente su iconiche melodie di Mozart – ripensate, rielaborate e composte in maniera originale con qualche sorpresa per gli ascoltatori – il brano è firmato da Roberto Molinelli, Direttore dei progetti speciali ISA, uno dei musicisti italiani più eclettici e versatili, capace di imporsi a livello internazionale per l’abilità nel concepire progetti che attraversano tutti i generi musicali, dalla musica classica al pop, dal jazz al rock, nei quali si è distinto per l’indiscutibile capacità di confezionare sempre prodotti di altissimo livello artistico che lo hanno portato a riscuotere ovunque grandi successi di pubblico e di critica.

Completano il programma la Sinfonia concertante in Mi bemolle maggiore per violino, viola e orchestra K. 364 e il Concertone in Do maggiore per due violini K. 190. Il primo, caratterizzato da una complessa dinamica orchestrale che tesse un vivace dialogo fra i due strumenti solisti e fra questi e l’orchestra, custodisce un vero gioiello: il secondo movimento di grande bellezza ed ispirazione dedicato alla sofferta morte della madre sopraggiunta mentre i due si trovavano a Parigi. La serata si chiude, infine, con il gusto brillante del Concertone composto di ritorno da un viaggio in Italia i cui colori sono evocati dalla vivacità del brano.

I Protagonisti. Ettore Pellegrino, violinista dalla carriera internazionale, svolge da oltre trent’anni un’intensa attività concertistica in formazioni cameristiche e con istituzioni liriche e sinfoniche, sia come spalla che come solista, esibendosi in Italia ed all’estero. Ha eseguito e inciso, in qualità di solista, diverse colonne sonore composte dal M° Morricone, sotto la direzione del quale si è esibito in alcuni dei più importanti teatri europei. Sempre come solista ha eseguito le colonne sonore composte da L. Bacalov, N. Piovani, G. Mazzocchetti ed altri autori contemporanei.

Ha effettuato incisioni discografiche per Tactus, Naxos, Dynamic, Bongiovanni ed Egea. Dal 2011 al 2015 e ancora dal 2018 ad oggi ricopre la carica di Direttore artistico dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese; dal 2012 al 2021 ha ricoperto lo stesso incarico per il Teatro Marrucino di Chieti e, dal 2021 per la ICO Suoni del Sud di Foggia. Ad oggi, è Docente di Violino presso il Conservatorio “A. Casella” dell’Aquila.

Silvia Mazzon Si è formata come violinista con grandi concertisti e didatti P. Vernikov, Z. Gilels, A. Vinnitsky e I. Grubert. Si è diplomata con il massimo dei voti sia in violino che in viola presso il Conservatorio di Adria e ha conseguito il Master of Music al Conservatorium Van Amsterdam. Si è esibita in Italia e all’estero, come solista sotto la direzione di C. Delfrate, B. Aprea, D. Giorgi, E. Bronzi, D. Soga, G. Di Lorenzi con varie orchestre di primo piano nel panorama italiano e internazionale. In formazioni cameristiche ha suonato assieme a grandi musicisti tra i quali F. Manara, I. Grubert, E. Dindo, S. Lamberto, A. Taverna, A. Niculescu, A. Padova, M. Mazzoni, F. Vidal, G. Luisi, E. Torquati, O. Semchuk, G. Sollima, O. Mandozzi, E. Pellegrino. È docente di violino presso il Conservatorio di Reggio Emilia.




FIGHT CLUBBING WORLD CHAMPIONSHIP 2024

Sabato 21 dicembre l’evento al PalaTricalle. Amministrazione e organizzatori: “Uno spettacolo di sport e talento”

Chieti, 6 dicembre 2024. Tutto pronto per il Fight Clubbing 36, il più grande evento di Sport da Combattimento d’Italia, che dopo l’incredibile successo registrato con l’ultima edizione, vedrà tornare le stelle del combattimento mondiale sul ring del PalaTricalle di Chieti, Sabato 21 Dicembre, in diretta in mondovisione su DAZN. Tutti i particolari sono stati resi noti in conferenza stampa con l’assessore allo Sport Manuel Pantalone, l’organizzatore dell’evento Andrea Sagi, la superstar thailandese Yodpt e i pugili abruzzesi Fabio Cavallucci, Fabio Liberati, Ivan Guarnieri, Davide Di Deo.

“Questo Fight Clubbing ha un sapore e valore speciali, perché rappresenta di fatto la migliore anteprima per Chieti Città Europea dello Sport 2025 – commenta l’assessore allo Sport Manuel Pantalone – Si tratta di un evento che abbiamo voluto portare in città appena ci siamo insediati e per cui ringrazio Andrea Sagi, che ne è ispiratore e motore d’eccezione. Faremo uno sforzo più grande per arricchire ulteriormente la manifestazione, coinvolgendo cittadinanza e territorio. Confermata la diretta su DAZN, riconoscendo che la promozione attraverso lo sport è più efficace e consente di raccontare il patrimonio culturale e le bellezze del territorio. Con il comitato di Città Europea dello Sport stiamo lavorando a un calendario importante, che allinea tantissime discipline per fare in modo che tutte le federazioni siano coinvolte. Questo anno di grande sport non poteva avere avvio migliore”.

“Il Fight Clubbing a Chieti continua a crescere, dimostrando un successo sempre maggiore anno dopo anno. Anche questa nuova edizione è patrocinata dal Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio, dalla Regione Abruzzo, dal Comune di Chieti, dalla Federazione Italiana Kickboxing Muay Thai Federkombat, dalla Federazione Pugilistica Italiana (FPI) e dall’OPES – annuncia Andrea Sagi, promotore e motore dell’iniziativa.

Chieti porta fortuna, quella del 21 dicembre sarà per noi una data cruciale, che proietterà Fight Clubbing in tutto il mondo. Sarà uno spettacolo di sport, ma non solo, dato che quest’anno avremo come testimonial d’eccezione il cantante Rosa Chemical. Tra gli atleti protagonisti della nuova edizione figurano nomi di altissimo livello sportivo: il pluricampione europeo di pugilato Alessio Lorusso, le star del ring Enrico Pellegrino, Gerardo Atti, Sudsakorn, Nayanesh Ayman, i campioni Angelo Volpe, Vitalie Matei, Yodpt, Roberto Gheorghita e il campione italiano di Boxe Autonoma in Carrozzina Simone Dessì. Un Titolo del Mondo di Kickboxing, un Titolo del Mondo di Muay Thai e 16 match professionistici che regaleranno agli appassionati un’esperienza indimenticabile. Occhi puntati naturalmente anche sugli atleti di casa, con Fabio Cavallucci della Pugilistica Diodato, che sfiderà Fabio Liberati, della pugilistica Di Giacomo, in un derby imperdibile. Invitiamo tutta la città a partecipare, coinvolgendo ragazzi e famiglie, perché una delle nostre mission, ricordiamo, è quella di salire sul ring per combattere a favore dei diritti e contro la violenza di genere. Si tratta di impegni che, da anni, ci vedono in prima fila e che assolviamo quotidianamente, offrendo un aiuto concreto attraverso lo sport a temi sociali di grande attualità, valore e inclusività.”




L’AREA PER IL PUMP TRACK

Aperta al pubblico dopo gli atti vandalici e la sistemazione

Pescara, 6 dicembre 2024. “L’area per il pump track di via Caravaggio, che era stata vandalizzata, è stata sistemata, ripulita e aperta al pubblico”. Lo annunciano l’assessore comunale Cristian Orta e i consiglieri comunali Alessandro D’Alonzo e Loris Mazzioli che fanno il punto della situazione dopo l’intervento, promosso dal Comune, per ripristinare lo stato dei luoghi.

“Le panchine erano state divelte, i cestini per i rifiuti erano stati rotti e l’impianto per il pump track era stato danneggiato. Si è quindi provveduto a far sistemare tutto e la Pescara Multiservice è stata incaricata di aprire e chiudere l’area, tutti i giorni, e si occupa anche della pulizia (svuotamento dei cestini). Sono gli operai del Comune, invece, a prendersi cura del verde, in quell’area“, dicono sempre l’assessore e i consiglieri.

Oggi era prevista una riunione della commissione Ambiente e Parchi proprio nell’area ma l’incontro si è svolto in Comune, a causa della pioggia, ed è stata l’occasione per chiarire a tutti i consiglieri l’iter seguito fino ad oggi, per arrivare alla riapertura al pubblico dell’area. Ai lavori della commissione ha preso parte il Rup Raffaella Bettoni. Nei mesi scorsi, Orta aveva visitato l’area con D’Alonzo e con Bettoni per valutare i danni e decidersi il da farsi.




ANNUNCIO DI LAVORI DI SISTEMAZIONE

Tetto danneggiato nell’edificio per disabili di via Pietro Nenni 5

Pescara, 6 dicembre 2024. “Si concretizza un impegno assunto con i disabili che vivono nell’edificio di via Pietro Nenni 5. Il Comune, come avevo promesso dopo il mio insediamento, realizzerà i lavori di sostituzione del manto di copertura in policarbonato, danneggiato dalla grandinata del 2019. I disagi per chi vive in quel palazzo sono stati notevoli ma ora i problemi si avviano a soluzione”. A dirlo è l’assessore comunale Alfredo Cremonese che ringrazia “il sindaco Carlo Masci e l’intero Consiglio comunale, visto che la decisione di procedere in questa direzione ci ha visti tutti d’accordo. Mi sono fatto carico di questo problema subito dopo aver ricevuto la delega”, dice Cremonese.

“Dopo la grandinata di luglio 2019 la copertura di quell’edificio Erp è rimasta danneggiata in modo irrimediabile e nel tempo la situazione è andata peggiorando, per via delle infiltrazioni che hanno raggiunto anche l’ascensore, bloccandolo, dopo una pioggia di portata eccezionale. L’ascensore è stato già riparato dal Comune nei mesi scorsi, come si ricorderà, e ora procederemo alla sostituzione di tutto il manto di copertura in policarbonato e delle relative parti accessorie (parliamo di una superficie di 400 metri quadri). Il progetto c’è già (91.500 euro) e i lavori, una volta individuata la ditta, dureranno 60 giorni. Mettiamo in sicurezza la palazzina e, quindi, diamo una risposta concreta ai residenti”.

Nella foto Alfredo Cremonese nell’edificio di via Nenni dopo la riparazione dell’ascensore




IL FUTURO È NELLA FORMAZIONE CONTINUA E NELLA CREATIVITÀ

Fondamentale lo stanziamento di risorse da Fondimpresa per le aziende ed i lavoratori e la sinergia con gli stakeholders -in primis con il Governo Regionale- per governare i cambiamenti.

L’Aquila, 6 dicembre 2024. Si è svolto a L’Aquila l’evento di Fondimpresa Abruzzo “Le professioni del futuro tra tech, creatività e soft skills”.

“Siamo molto soddisfatti dell’iniziativa – ha affermato Luciano De Remigis, Presidente di Fondimpresa Abruzzo- abbiamo voluto fortemente realizzare questa iniziativa a L’Aquila, in presenza, in una sala immersa nella bellezza e nella storia per parlare di futuro, in una città simbolo della resilienza, che anche grazie ad un progetto di rilancio socioeconomico a base culturale sarà “Capitale della cultura 2026”.

L’uomo, il capitale umano, rappresentano il fulcro di un percorso di sviluppo da costruire anche attraverso la formazione continua e le opportunità di Fondimpresa. Siamo stati lieti di accogliere i Vertici del Fondo a L’Aquila: Fulvio Bartolo -Vice Presidente di Fondimpresa e Raffaele Saccà -Componente del Comitato Direzione, Strategia e Sviluppo di Fondimpresa, che hanno illustrato le nuove opportunità ed i progetti speciali per affrontare le sfide che attendono aziende e lavoratori in un mercato in continua evoluzione, con uno stanziamento stimato a livello nazionale di circa 400milioni, tramite il rilascio di Avvisi pubblici – per l’accesso ai piani formativi – ai quali potranno rispondere gli Enti qualificati e le imprese aderenti.

L’impegno di Fondimpresa Abruzzo continuerà ad essere quello di affiancare le imprese aderenti nel loro percorso di crescita, garantendo che i lavoratori siano sempre più coinvolti e determinanti nei processi di cambiamento. Tutto questo richiede forte impegno: la cura delle relazioni attraverso un dialogo aperto e costruttivo con tutti i nostri interlocutori -a partire dal Governo Regionale-  e l’eccellenza dei servizi che ogni giorno continueremo a garantire con la nostra struttura tecnica”.

Nel corso dell’evento sono intervenute tre aziende abruzzesi leader -aderenti a Fondimpresa- che “costruiscono futuro”: Carlo Duronio HR azienda Almacis srl, Cinzia Di Zio CEO Blueitaly Industry srl e Mariagrazia Colotti  HR LFoundry srl. 

Storie di formazione condivise che hanno restituito un importante feedback sulle opportunità offerte da Fondimpresa, sulle significative ricadute della formazione finanziata sui processi aziendali e sulla valorizzazione del capitale umano, offrendo molti spunti di riflessione anche sulle professioni del futuro, sulle competenze necessarie in azienda che non sono proiettate solo verso la spinta tecnologica ma sono nutrite dalle abilità trasversali e conoscenze umanistiche, mantenendo sempre salde le radici in un saper fare “sartoriale” oltre ad un saper ESSERE.

Ha tracciato le conclusioni il Vicepresidente di Fondimpresa Abruzzo – Franco Spina- che ha condiviso il valore  della “bilateralità” del Fondo, mondo delle imprese e dei lavoratori fianco a fianco per promuovere una formazione continua efficace, capace di favorire la transizione verso un’economia digitale e sostenibile e promuovere l’inclusione lavorativa, con particolare attenzione ai lavoratori svantaggiati.

“In un contesto in continua evoluzione -ha affermato Spina- è fondamentale che le Istituzioni governino il cambiamento e ne siano parte attiva, rafforzando un dialogo aperto e costruttivo per poter raggiungere gli obiettivi sfidanti che attendono le nostre imprese ed i nostri lavoratori. Significativo quanto illustrato da Luca Lo Bianco -Istituto EURES- in merito ai Rapporti Territoriali di Fondimpresa con un focus sulla Regione che restituisce importantissimi dati sul ruolo, le potenzialità e gli spazi di miglioramento della formazione finanziata per sostenere l’evoluzione del lavoro in Abruzzo.

L’uomo è -e deve restare- al centro di un processo di sviluppo ancorato nelle radici e nella storia e allo stesso tempo proiettato verso il futuro, con conoscenza, competenze e consapevolezza di avere al suo servizio la tecnologia, l’IA, mai il contrario.

Una delle competenze decisive nel prossimo futuro -continua Spina- è certamente il pensiero creativo. In un mondo dove tutti hanno accesso alle informazioni, il carattere distintivo per le persone e le aziende è la capacità di pensare fuori dagli schemi e di non limitare lo sguardo a modelli predefiniti. Per le aziende ed i lavoratori che vogliono competere e rinnovarsi costantemente la creatività non è un lusso ma una stringente necessità, come emerso dalla brillante relazione di Giammaria de Paulis – Web e Social Media Manager, Imprenditore Digitale-  sulle professioni del futuro e sulla creatività digitale”.

Fondimpresa è il Fondo interprofessionale per la formazione continua di Confindustria, Cgil, Cisl e Uil. Nasce con l’Accordo Interconfederale del 2002 al fine di promuovere la formazione professionale continua, per il perseguimento della competitività delle imprese e dell’occupabilità dei lavoratori. Fondimpresa si avvale di una Rete costituita dalle Articolazioni Territoriali, attive con uno sportello dedicato alla prima informazione e assistenza rivolta a tutte le aziende del territorio di riferimento.

I numeri del Fondo

Fondimpresa in Italia: 211.842 aziende e 4.946.089 Lavoratori.

Fondimpresa in Abruzzo: 7.319 aziende e 129.214 lavoratori




EXTRA SCENA 2024

Pescara 6-13 dicembre rassegna di teatro, performance e nuove tecnologie

Pescara, 6 dicembre 2024. La scena teatrale pescarese si apre al teatro digitale. Arterie presenta EXTRA Scena, il primo festival di teatro che integra le nuove tecnologie, con il contributo della Regione Abruzzo e il patrocinio gratuito del Comune di Pescara e del CSV Abruzzo, in collaborazione con Spazio Matta e Fattiditeatro. Dal panorama culturale internazionale approda a Pescara, per la direzione artistica di Monica Ciarcelluti, un teatro che si intreccia con le più avanzate innovazioni digitali, per creare esperienze artistiche immersive e provocatorie.

In questa prima edizione il Festival esplorerà due tematiche legate alle sfide del contemporaneo: la connessione con sé stessi, con Marathon des sables, il 6 dicembre al Matta, e l’isolamento sociale, con Hikikomori, previsto il 13 dicembre nella stessa location. Ingresso 10 euro, 8 euro per studenti e tesserati ARCI. Prenotazione vivamente consigliata. Info e prenotazioni: tel. 338 757 7801 –  349 535 6491. Sotto Natale, inoltre, ci sarà una Sezione Off della Rassegna dedicata alla Silent dance, un evento collettivo unico per la prima volta nella nostra città: il 14 dicembre alla Fondazione La Rocca e il 29 dicembre a piazza Muzii, per la direzione di Maria Rita Salvi di Being in Motion.

Marathon des sables, lo spettacolo di venerdì 6 dicembre (ore 21.00 – Spazio Matta) è diretto da Andrea Santantonio. Si tratta di una Produzione IAC – Centro Arti Integrate di Matera, con il patrocinio della FIDAL-Federazione Italiana Atletica Leggera.

In scena Cosimo Frascella darà vita all’incredibile storia di Mauro Prosperi, un maratoneta che, durante una competizione nel deserto del Marocco nel 1994, si perse per dieci giorni. Lo spettacolo intreccia le vite di Mauro, campione di pentathlon moderno, e Cosimo, attore teatrale. Entrambi affrontano sfide personali: Mauro la sua lotta per la sopravvivenza nel deserto, Cosimo la passione inarrestabile per il teatro. La maratona diventa una metafora universale della vita: protagonista non l’impresa atletica, ma la prova umana. Riflessione sul perdersi e ritrovarsi, sulla solitudine e sulla ricerca di connessione con sé stessi e con il mondo.

Con Cosimo Frascella, regia Andrea Santantonio, aiuto regia Nadia Casamassima, disegno luci Joseph Geoffriau, creazione video Lorenzo Bruno, adattamento drammaturgico Cosimo Frascella e Andrea Santantonio.

Hikikomori, lo spettacolo di danza di venerdì 13 dicembre (ore 21.00 – Spazio Matta), è una produzione HUNT di Ancona, finalista al Premio Theodor Rawyler – Festival Tendance, realizzato con il sostegno di Alloggiando Art Fest – Teatro delle Logge | A Tutto Tondo Danza-residenze creative per artisti. A seguire è previsto il Postplay a cura di Simone Pacini del blog Fattiditeatro che incontrerà la Compagnia.

Si tratta di un lavoro dedicato a tutti quei giovani che rifiutano qualsiasi relazione fuori dalle mura domestiche, quasi 200 mila solo in Italia. La performance indaga i processi emotivi e psicologici che conducono all’isolamento sociale: il disagio e il dissenso in risposta a una società sempre più competitiva, conformista e pressante, sempre meno attenta alla dimensione umana.

Hikikomori è una parola giapponese che significa “stare da parte”. È composta da due termini: hiku “spingere” e komoru “fuggire”. Hikikomori è chi sceglie di sua volontà di fuggire dalla vita sociale perché non si sente in grado di affrontare o di sopportare la grande pressione alla quale è sottoposto.

Concept e coreografia di Leonardo Carletti, interpreti: Leonardo Carletti, Elisa Ricagni e Giosy Sampaolo. Sono previsti matinée per le scuole secondarie.

Gli spettacoli in programma non solo celebrano la forza narrativa del teatro, ma offrono un’occasione per discutere e riflettere su questioni urgenti come l’uguaglianza, la giustizia e i diritti umani. EXTRA Scena 2024 non è solo un evento di intrattenimento, ma un invito a partecipare attivamente al dialogo e al cambiamento sociale attraverso l’arte.




IL CAMPIONATO EUROPEO 2024 DI KETTLEBELL

Da oggi a domenica al palazzetto Ciro Quaranta Si sfidano 226 atleti in rappresentanza di 14 Paesi

Pescara, 6 dicembre 2024. Saranno 226 gli atleti, più 27 giudici, che parteciperanno al Campionato europeo 2024 di Kettlebell, organizzato a Pescara dall’Asd Life Sport, affiliata alla Federazione italiana di kettlebell sport (Fiks) e rappresentata da Cristian Di Santo. L’appuntamento sportivo si aprirà oggi e proseguirà fino a domenica al palazzetto dello sport Ciro Quaranta di via Elettra.

I partecipanti arriveranno, oltre che dall’Italia, da Irlanda, Germania, Ucraina, Svezia, Lituania, Portogallo, Finlandia, Svizzera, Repubblica Moldova, Ungheria, Polonia, Scozia e Inghilterra, come annunciato stamani in conferenza stampa da Cristian Di Santo, alla guida della Asd Life Sport di Pescara e da Oleh Ilika, presidente della World Kettlebell Sport Federation, alla presenza del sindaco Carlo Masci e dal consigliere comunale Adamo Scurti.

“In città accoglieremo circa 400 persone, provenienti da 14 Paesi”, ha sottolineato Masci, “il che conferma che la scelta dell’amministrazione comunale di puntare sullo sport è stata giusta, tanto più che la città si trova in una posizione ideale a livello geografico. E Pescara, ha concluso, continua ad essere scelta come luogo per gli eventi, segno che qui gli sportivi vengono volentieri. Noi ringraziamo chi crede nella nostra città”.

“Le tecniche usate per questa disciplina“, ha sottolineato Scurti, “sono le stesse utilizzate per gli allenamenti di altre discipline” e da qui si comprende la centralità del Kettlebell. “Il nostro auspicio è che Pescara continui ad ospitare eventi di questo tipo, e ringraziamo la Federazione per aver scelto il capoluogo adriatico, visto che arriveranno qui da tutta Europa“, ha detto sempre Scurti parlando del progetto legato a questo evento, nato qualche anno fa e che ha già portato a Pescara il campionato italiano. Ilika ha parlato di “un record di partecipazione per queste giornate, anche per quanto riguarda la presenza di 34 atleti junior” e ha sottolineato il “grande cuore della città” per l’accoglienza ricevuta.

Gli italiani saranno 71 e i pescaresi, tutti della Life Sport, sono Daniele Schiavone, Nicholas Di Blasio e Vincenzo Di Rosario. “Dopo il grande successo dei Campionati italiani“, ha detto Di Santo, “abbiamo puntato più in alto, con gli Europei, e Pescara ha risposto positivamente”.

Oggi, alle 17:45, la cerimonia ufficiale di apertura del Campionato.