scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 15 Dicembre 2024
A Gioia dei Marsi Michele Placido
Gioia Dei Marsi, 15 dicembre 2024. Il 21 dicembre prossimo, il Centro Culturale Moretti di Gioia dei Marsi ospiterà l’evento dal titolo Amor y tango, manifestazione all’insegna della musica e della cultura. A partire dalle 21:30, il pubblico avrà l’opportunità di vivere una performance che vedrà come ospite l’attore e narratore Michele Placido, che interpreterà il ruolo di voce recitante.
“Sul palco, un ensemble di eccellenza formato da Davide Cavuti alla fisarmonica, Franco Finucci alla chitarra, e Antonio Scolletta al violino, darà vita a un’atmosfera coinvolgente e suggestiva. L’evento, promosso da Marsi’n Jazz, diretto artisticamente da Finucci, rappresenta un’occasione imperdibile”, ha sottolineato il primo cittadino di Gioia dei Marsi, Gianluca Alfonsi.
“Siamo sempre più convinti – ha concluso il sindaco Alfonsi – che la cultura rappresenti per Gioia dei Marsi un volano di sviluppo importante”.
LA SUSSIDIARIETÀ E L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 15 Dicembre 2024
Invito per Salotto culturale: convegno nazionale annuale di Prospettiva Persona: Mercoledì 18 dicembre 2024, ore 17 Aula Magna del Conservatorio G. Braga C.so Cerulli, 17 – Teramo
Teramo, 15 dicembre 2024. In occasione del Convegno Nazionale Annuale organizzato dal Centro di Ricerche Personaliste ETS, patrocinato dal Ministero della Cultura (MIC), dalla Provincia di Teramo, dal Comune di Teramo e dalla Fondazione Tercas, si celebrano i cinquant’anni della testata mensile online La Tenda e la presentazione dei due numeri 121 e 122 del 2024 della rivista Prospettiva Persona.
Il tema centrale del convegno sarà il ruolo della sussidiarietà e dell’autonomia differenziata, argomenti di grande attualità. Hanno assicurato la loro presenza il Vescovo di Teramo Atri mons. Lorenzo Leuzzi e il Prefetto di Teramo Stelo Dr. Fabrizio
Interverranno:
Prof. Cesare Mirabelli, ex Presidente della Corte Costituzionale, che terrà la relazione principale.
Prof. Flavio Felice (Università degli Studi del Molise), direttore editoriale di Prospettiva Persona, che introdurrà i lavori.
Prof.ssa Francesca Brezzi (Università Roma Tre) e Prof. Fabio Angelini (UniNettuno Roma) in qualità di discussants.
L’evento rappresenta un’importante occasione di confronto sui temi del personalismo, della sussidiarietà e dell’autonomia differenziata, offrendo una prospettiva culturale e giuridica cruciale per il futuro del Paese.
Approfondimento
L’autonomia differenziata e il principio di sussidiarietà sono due concetti centrali nel dibattito sull’organizzazione dello Stato italiano. L’autonomia differenziata, prevista dall’articolo 116, comma 3, della Costituzione, consente alle regioni di richiedere maggiori competenze legislative per rispondere meglio alle esigenze locali. Tuttavia, come ha evidenziato la Corte costituzionale (4.12.24) e in altre pronunce, questo processo deve rispettare i principi di uguaglianza e solidarietà, garantendo i livelli essenziali delle prestazioni (LEP) in tutto il territorio nazionale.
Il principio di sussidiarietà, sancito dall’articolo 118, attribuisce le funzioni amministrative all’ente più vicino ai cittadini, salvo nei casi in cui livelli superiori possano garantire maggiore efficacia. La Corte di cassazione (12.12.24) ha sottolineato la necessità di un equilibrio tra autonomia regionale e coesione nazionale, aprendo anche alla possibilità di referendum abrogativi per leggi che minano questo equilibrio. In questo contesto, il federalismo solidale emerge come soluzione per coniugare autonomia e unità.
Solo con una governance equilibrata e cooperativa, basata sui principi costituzionali, è possibile evitare il rischio di disuguaglianze territoriali e garantire uno sviluppo armonioso per l’intero Paese.
POVERTÀ E MARGINALITÀ SOCIALE
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 15 Dicembre 2024
Il Comune rafforza i servizi per le categorie più fragili. Parte il Piano Freddo per ospitare i senza fissa dimora
Pescara, 15 dicembre 2024. «Noi cerchiamo di dare una risposta a tutti: conosciamo le persone che sono per strada, una ad una». Ha esordito così, ieri mattina, il sindaco Carlo Masci, in occasione della conferenza stampa convocata per annunciare il rinnovo del Piano Freddo e le somme destinate ad alcuni interventi sul sociale, per le categorie più fragili.
«Sappiamo anche dove sono queste persone, come si muovono, di cosa hanno bisogno», ha aggiunto il primo cittadino nell’illustrare il monitoraggio capillare del Settore delle Politiche per il Cittadino del Comune. Il tutto, nell’ottica di un’azione sinergica con il Terzo settore per arginare la povertà e la marginalità sociale.
Proprio per far fronte alle necessità dei senza fissa dimora, dal 20 dicembre prossimo, per 88 giorni, 40 persone sprovviste di un’abitazione potranno trovare accoglienza nelle stanze dell’Hotel Holiday, un albergo situato sul Lungomare Cristoforo Colombo, con un costo totale di 91.261 euro. Lo prevede una delibera della Giunta comunale del 14 novembre scorso, proprio per far fronte ai rigori dell’inverno sempre più alle porte, in una città che conta 44 persone senza una casa, di cui 80% uomini e 20% donne.
«A Pescara una risposta c’è sempre – ha rimarcato il sindaco Masci nel suo intervento – anche in condizioni difficili. E questa risposta aumenta ogni volta. Nel settore, investiamo quasi 20 milioni di euro». Una solidarietà resa ancora più sensibile, in un periodo di festa. «A Natale il Comune – ha concluso Masci – non lascerà indietro nessuno».
Con il Piano povertà è stato anche rinnovato il servizio di Unità strada per tre uscite a settimana e reperibilità notturna, sempre di On the Road.
All’appuntamento di ieri con i giornalisti hanno preso parte l’assessore comunale con delega alle Politiche Sociali, Adelchi Sulpizio, il dirigente del Settore Politiche per il Cittadino, Marco Molisani, la responsabile del Servizio Programmazione sociale e Misure straordinarie per il Welfare, Roberta Pellegrino, e i rappresentanti delle associazioni coinvolte, e cioè Massimo Ippoliti, responsabile della Cooperativa On The Road, e Corrado De Dominicis, direttore della Caritas Pescara-Penne. Sulpizio si è soffermato sul progetto relativo alle case confiscate alla criminalità, assegnate poi ai senza fissa dimora.
«Noi abbiamo ospitato oltre 25 persone – ha fatto notare – che si aggiungono alle 19 iniziali, e di queste ben 16 hanno terminato il percorso di accoglienza e ben 8 hanno trovato anche un posto di lavoro. Si tratta di un dato emblematico».
Sulpizio ha rimarcato che il Comune «ha diverse modalità di azione. Una è quella dell’intervento rapido, immediato, come il Piano Freddo, la mensa e le docce, dunque per fronteggiare l’emergenza; un’altra è quella a più lungo termine, e penso al piano Abitare i Luoghi, per garantire una casa a chi non ce l’ha». Nell’ambito del soccorso al disagio sociale, inoltre, il Comune adotta una strategia che si adegua alle personali esigenze di ciascuno. «Se una persona non vuole essere aiutata – ha sottolineato Sulpizio – per via di una particolare problematica, noi interveniamo rispondendo alle sue esigenze specifiche».
Sulpizio ha anche fatto sapere che a breve sarà attuato un progetto, per circa 120 mila euro di investimenti, intitolato Abitare sociale. Le risorse che il Comune «ha messo in campo, ammontano a 335.000 euro» ha concluso Sulpizio.
Nel mettere in evidenza, inoltre, la personalizzazione del Comune nei confronti dei senza tetto, il dirigente del Settore, Molisani, ha ribadito che «noi conosciamo tutti i nomi dei senza fissa dimora», per seguirli uno ad uno.
A proposito dell’impegno del Comune nel settore delle Politiche per il Cittadino, Pellegrino ha rilevato che «il Comune di Pescara ha iniziato da diversi anni e c’è stata una crescita collettiva, non solo per le risposte che diamo, ma soprattutto in chiave di arricchimento istituzionale e inter-istituzionale».
Ippoliti, responsabile della Cooperativa On The Road, ha ricordato le attività durante la recente pandemia. «Proprio durante i lockdown – ha osservato – ci siamo attivati per compensare un bisogno ancora più forte». Ad avviso di De Dominicis, direttore della Caritas Pescara-Penne, «la collaborazione tra pubblico e privato garantisce l’attivazione della cittadinanza attiva».
Queste le risorse destinate dal Comune ad ulteriori interventi della Caritas con una delibera dei giorni scorsi.
MENSA, DOCCE, UNITÀ DI STRADA (CARITAS)
Con Delibera del 12/12/2024 il Comune ha stanziato ulteriori fondi per il Servizio Docce all’interno della Casa dell’Inclusione, affidata alla Caritas nell’ambito del Bando Periferie. Sia le docce, sia l’Unità di strada della Caritas, in scadenza nel 2024, sono stati rifinanziati per due annualità (2025 e 2026), per un totale di 68.560 euro. Un contributo, poi, di 25.000 euro all’anno (per il 2024 e per il 2025) è stato assicurato alla mensa de La Cittadella della Carità della Caritas. Insomma, un sostegno sempre più solido, da parte del Comune, a supporto del disagio economico estremo, che ricomprende il Freddo, le Docce, L’Unità di strada e la Mensa.
GLI ALTRI SERVIZI
Il Comune opera in favore di 2.500 famiglie, attualmente titolari dell’Adi (Assegno di inclusione), con interventi di rilievo per quanto riguarda il Pis (Pronto Intervento Sociale) per un importo totale di 380mila euro l’anno.
ABRUZZO NEL MONDO
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 15 Dicembre 2024
Il progetto per rilanciare borghi, cultura e Made in Italy presentato alla Camera dei deputati. Tecnologia, tradizione e un network globale per fermare lo spopolamento e valorizzare l’Abruzzo come modello internazionale di sviluppo territoriale
Roma, 15 dicembre 2024. L’Abruzzo si candida a diventare un modello globale di promozione territoriale, culturale e turistica grazie al progetto “Abruzzo nel Mondo”, presentato ieri nella Sala Stampa della Camera dei deputati. Promosso da DIAMANTE e dalla FONDAZIONE PESCARABRUZZO, e distribuito in esclusiva su DIAMANTE TV, il progetto combina tradizione, tecnologia e storytelling per valorizzare i borghi come esperienze autentiche da vivere e non solo da visitare.
Al centro del progetto c’è il video-podcast, un format che unisce immagini, narrazione e interviste per raccontare le storie, le tradizioni e le bellezze dei borghi abruzzesi. Le prime dieci puntate, realizzate in co-produzione con la Fondazione Pescarabruzzo, offrono un viaggio immersivo tra cultura, paesaggi e autenticità.
A guidare il pubblico in questo percorso sono i conduttori Fabrizio Silvestri e Alessandra Brisotti, che con il loro carisma e la loro esperienza professionale trasportano lo spettatore alla scoperta delle eccellenze abruzzesi. (video
https://tv.diamante.live/collection?s=10343 )
Gianni Lattanzio, Segretario Generale dell’Istituto Cooperazione Paesi Esteri e moderatore della conferenza stampa, ha aperto l’evento dichiarando:
“Presentiamo un progetto molto importante, anche se rivolto a una regione italiana, nell’ambito della promozione del territorio nazionale: il progetto ‘Abruzzo nel Mondo’. Questo progetto promuove il territorio abruzzese coinvolgendo anche la realtà dell’emigrazione, perché molti sanno che l’Abruzzo è stato caratterizzato da una grande emigrazione. L’Abruzzo presenta un patrimonio culturale e paesaggistico interessante, che può essere fatto meglio conoscere sia all’estero che in Italia, ma per farlo è necessario innovare per essere al passo con i tempi. Ringrazio i parlamentari presenti: l’onorevole Irene Manzi, della Commissione Cultura, e l’onorevole Christian Di Sanzo, eletto all’estero nel Nord e Centro America, che rappresentano due dimensioni fondamentali: la cultura e l’emigrazione. Ricordo anche che l’Abruzzo ha dato importanti figure alla politica nordamericana e che il Presidente Carter ha origini abruzzesi, precisamente dalla provincia di Chieti. Questo progetto è stato promosso dalla Fondazione Pescarabruzzo, guidata dal professor Mattoscio, e da Adriano Ippoliti, presidente di DIAMANTE TV, un esempio di emigrazione di ritorno: vissuto all’estero in Svizzera, è tornato in Abruzzo con il desiderio di promuovere la sua terra natale, sfruttando la sua esperienza internazionale e competenze nel marketing”.
Tra i primi a intervenire, l’On. Irene Manzi, deputata del Partito Democratico, ha sottolineato l’importanza del progetto: “Sicuramente è un’opportunità molto interessante quella che questa mattina è stata presentata per valorizzare un territorio e soprattutto per offrirgli occasioni per farsi conoscere, ma anche occasioni per far rimanere, per attrarre non solo turisti ma persone, le generazioni più giovani soprattutto, che possano rimanere in questi piccoli comuni che caratterizzano un po’ tutto il territorio abruzzese. Sicuramente ogni iniziativa che va nel senso di favorire una conoscenza delle opportunità di valorizzazione di un territorio è sicuramente un’opportunità interessante che va colta e va promossa.”
Riferendosi al progetto, Manzi ha aggiunto: “Primo percorso inserito nel programma di sviluppo 2030 programmato da DIAMANTE TV.”
L’On. Christian Di Sanzo, deputato eletto in Nord e Centro America, ha evidenziato il valore internazionale del progetto: “L’Abruzzo come altre regioni italiane, soprattutto del Sud Italia, merita di più, merita di essere conosciuto nel mondo per le sue bellezze, i suoi paesaggi, ma anche la sua cultura o anche il futuro sviluppo economico alla vitalità che c’è in quell’area. E credo che nel mondo ci siano tante opportunità per far conoscere alcune delle nostre regioni che sono meno conosciute che almeno rilevanza internazionale come l’Abruzzo. Cercare di fare rete con le nostre comunità all’estero, la nostra comunità di emigrati, con il progetto che abbiamo presentato oggi alla Camera con DIAMANTE TV, ma anche attraverso la grande iniziativa del Ministero degli Esteri del Turismo delle radici credo che sia un grande modo per rivitalizzare le nostre comunità all’estero e anche usare la loro passione e il loro entusiasmo per la terra delle loro radici, nello stesso tempo portare lo sviluppo economico in certe zone del nostro paese, che è necessario, ma soprattutto potrebbe aiutare anche a far crescere il nostro paese nel mondo.”
Nicola Mattoscio, Presidente della Fondazione Pescarabruzzo, ha descritto il progetto come un esempio di innovazione e sostenibilità: “Questo progetto nasce da un virtuoso connubio tra una Fondazione che su questi temi è da lungo tempo impegnata e una piattaforma, che vuole essere di supporto a questa idea innovativa. Può essere un’esperienza pilota di frontiera che potrebbe costituire una cosiddetta in gergo ‘buona pratica’ anche per altre regioni.”
Subito dopo, è intervenuto Adriano Ippoliti, Fondatore e Presidente di DIAMANTE TV, che ha dichiarato: “Tra il 2014 e il 2024, la popolazione residente nelle aree interne italiane è diminuita del 5%. Questo significa 700.000 persone in meno nei borghi, nelle aree più autentiche e spesso più dimenticate del nostro Paese. Piccoli comuni dove la chiusura di una scuola non rappresenta solo la fine di un servizio, ma il segno tangibile di una comunità che rischia di scomparire. Abruzzo nel Mondo nasce proprio da questa consapevolezza: fermare questa emorragia di vita e valori. È il primo caso studio di un modello che aspira a unire passato e futuro per creare un nuovo presente.”
Ippoliti ha poi aggiunto: “Attraverso DIAMANTE TV vogliamo raccontare le storie, le tradizioni e le bellezze dei nostri borghi non come semplici luoghi da visitare, ma come esperienze da vivere. Un modello che valorizzi il patrimonio storico e culturale, capace di generare opportunità concrete: nuovi posti di lavoro, turismo sostenibile e investimenti. Oggi, invitiamo sindaci, giornalisti, cittadini e investitori a unirsi a noi per dare nuova vita ai borghi italiani e dimostrare che il cambiamento è possibile.”
Il supporto internazionale e delle associazioni
Alberto Milani, Presidente della Italy America Chamber of Commerce NY, ha partecipato in collegamento video, dichiarando: “L’Abruzzo ha tutto: montagne, mare, cultura, storia e tradizioni. È importante trasferire oggi i nostri prodotti e le nostre offerte in modo moderno, con un linguaggio rilevante per le audience internazionali. Diamante TV è sicuramente un ottimo partner per portare un messaggio fresco e autentico nel mondo.”
Michael G. Polo, OSDIA National President USA, ha espresso il suo entusiasmo: “La comunità italo-americana è pronta a supportare iniziative che valorizzano le radici italiane e promuovono la cultura italiana nel mondo. Abruzzo nel Mondo è un progetto che unisce tradizione e innovazione, e siamo felici di contribuire a diffonderlo negli Stati Uniti.”
Adriana Apicella, Direttore Generale di Confassociazioni, ha aggiunto: “Voglio fare i complimenti al Presidente Adriano Ippoliti e al Professore Nicola Mattoscio per questa bellissima iniziativa che in quanto Confassociazioni abbiamo abbracciato sin dall’inizio con un protocollo affinché attraverso le nostre 8 branch internazionali si possa andare oltre. Il progetto pilota è molto valido, ho avuto la possibilità di collaborare con Adriano e apprezzare la logica della piattaforma OTT dedicata al Made in Italy.”
Carmelo Cutuli, Founder del First OSDIA Chapter in Italy, ha ricordato: “Attraverso il turismo delle radici i cittadini americani di discendenza italiana possono ripercorrere storia e tradizioni che li legano alle loro origini. Abruzzo nel Mondo è una grande opportunità per rafforzare questo legame e contribuire al rilancio dei borghi italiani.”
I Comuni aderenti. Ad oggi hanno aderito al progetto: Bussi sul Tirino (PE), Collecorvino (PE), Corfinio (AQ), Montefino (TE), Pescosansonesco (PE), Pietracamela (TE), Popoli Terme (PE), Monteferrante (CH), Cortino (TE), Civita d’Antino (AQ), Balsorano (AQ), Silvi (TE), Loreto Aprutino (PE) Pietraferrazzana (CH).
Abruzzo nel Mondo si propone come modello replicabile per lo sviluppo territoriale, combinando tradizione, tecnologia e promozione culturale.
GLI ANNI IMPOSSIBILI
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 15 Dicembre 2024
Esce in questi giorni il nuovo libro di Enrico Fagnano edizioni La Parola Abitata
Napoli, 15 dicembre 2024. In questo lavoro l’autore partenopeo racconta Napoli tra il 1976/77 e i primi anni Ottanta. Descrive il suo mondo culturale, la voglia di sperimentare dei suoi giovani artisti e il fermento che all’epoca animava ogni iniziativa nella città. In quegli anni a Napoli si respirava un’aria nuova e succedevano cose (quasi) incredibili, non solo nel mondo della ricerca e dell’avanguardia, ma anche tra quelli che decidevano i destini della città.
Al vertice delle varie amministrazioni, infatti, si incontrarono un gruppo di persone di diversa provenienza politica, in taluni casi addirittura opposta, che fecero fronte comune e decisero di far tornare nuovamente grande la capitale del Sud. Da quel momento non lavorarono per altro, dimenticandosi della propria carriera, del proprio interesse personale e di ogni altro interesse di parte. Fu così che per una volta l’impossibile divenne possibile. Da allora molto tempo è passato e molte cose sono successe.
E forse per questo oggi di quel breve periodo quasi nessuno se ne ricorda più. Quello che è successo una volta, però, può sempre succedere di nuovo. A quegli ANNI IMPOSSIBILI Enrico Fagnano ha dedicato il suo nuovo libro.
Enrico Fagnano, nato a Napoli, attivo sia come autore, sia come organizzatore culturale, ha costituito e diretto le riviste letterarie Brilliancity (1979), L’Erba (1986) e La parola abitata (1988). Redattore di Radio Spazio Popolare, ha collaborato con Radio Kiss Kiss, con Radio Città e con i quotidiani Il Mattino, Napoli Oggi e Il Roma. Nel 1984 è stato tra i fondatori del gruppo de I Poeti del Gambrinus e nel 1999 ha costituito l’associazione PARTENOPEversus, che fino al 2005 ha edito l’omonimo foglio e ha realizzato letture e rassegne.
Enrico Fagnano ha pubblicato Avvistamenti (tam-tam, 2000), La bomba e il suo contrario (Cento Autori, 2007), Alternative (Società Dante Alighieri, 2009), La Storia dell’Italia Unita (Amazon, 2021), Contra Catilinam (Amazon, 2022), Piccione Johnny (Amazon, 2023) e Il Piemontesismo e la burocrazia in Italia dopo l’Unità (Il Sud dopo il 1860, 2023). Ha curato anche le antologie Poeti a Napoli (Hyria, 2002), Accenti (Società Dante Alighieri, 2010), La Parola Abitata (edizioni La parola abitata, 2012) e Dintorni (La parola abitata, 2015).
Inoltre, ha collaborato con i teatri napoletani Start e Spazio Libero di Vittorio Lucariello, per i quali ha organizzato letture, rassegne e spettacoli multimediali.
Vicepresidente della Società Dante Alighieri di Napoli fino al 2014, attualmente dirige la collana editoriale I sedicesimi ed è presidente dell’associazione culturale La parola abitata, che promuove incontri letterari e cura le attività del Laboratorio permanente di poesia.
Fa parte, inoltre, del Consiglio di amministrazione di Officina Mediterranea, associazione per la promozione del Mezzogiorno presieduta da Donato Rinaldi, e insieme a Edoardo Vitale e Gianni Turco cura il corso di cultura identitaria di Sud e Civiltà.
Nel 2023 con Salvatore Di Natale ha fondato l’Archivio Carlo Carrà letteratura e arte ed è stato tra gli organizzatori del Premio Gigante, promosso dal Wespace di Willy Santangelo.
Nel giugno dello stesso anno per le attività svolte ha ricevuto un premio dalla Biennale Internazionale Sicily Trinacria, presieduta dalla giornalista e grande organizzatrice culturale Chiara Fici.
Enrico Fagnano ha ricevuto anche nell’ottobre 2024 un premio dalla Biennale Internazionale Sicily Trinacria e nel novembre 2024 è entrato del Direttivo della stessa, del quale fanno parte monsignore Leone Petix, Maestro Generale dell’Ordine di San Giorgio, lo scrittore Beppe Giaconia di Migaido e il giornalista Mimmo Bessone, direttore di Ficarazzi Oggi.
Da oggi in vendita:
STORIE DA RACCONTARE – LELLA E ALTRE STORIE
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 15 Dicembre 2024
Edoardo De Angelis al Premio Augusto Daolio. Premio ad Alvise Nodale martedì 17 dicembre, ore 21, piccolo teatro Tony Del Monaco
Sulmona, 15 dicembre 2024. Da “Lella” a “La casa di Hilde”, passando per “Una storia americana”, “Ramirez” e “Il dolore del mondo”. Riserva sorprese il recital che il cantautore Edoardo De Angelis, tra i protagonisti della scuola cantautorale romana, terrà a Sulmona martedì 17 dicembre, alle ore 21, al Teatro Tony Del Monaco (Via Giovanni Quatrario, 81) in occasione della XVII edizione del Premio Augusto Daolio – Città di Sulmona per cantautori emergenti. La serata sarà introdotta dall’esibizione del vincitore del premio, il giovane cantautore Alvise Nodale di Sutrio (Udine), che quest’anno ha pubblicato il nuovo album “Gotes” e ha ottenuto importanti riconoscimenti in manifestazioni come il Premio Andrea Parodi e il Premio Lunezia.
La manifestazione, dedicata all’indimenticabile cantante dei Nomadi scomparso nel 1992, è organizzata dall’associazione culturale Nomadi Fans Club “Un giorno insieme di Sulmona” (per informazioni: tel. 389 9737620). Con questo appuntamento prende il via il nuovo progetto di solidarietà nell’ambito del progetto “Una colonna sonora per la vita”. Questa volta è in favore del reparto di chirurgia degli ospedali di Sulmona e di Castel di Sangro per l’acquisto di un bisturi a getto d’acqua utile nella terapia chirurgia delle ulcere.
La serata proseguirà con il recital “Storie da raccontare – Lella e altre storie” del cantautore Edoardo De Angelis. Oggi le canzoni hanno vita breve e gambe corte, spesso si ascoltano per una stagione, e vengono poi dimenticate. Alcune canzoni invece entrano e abitano nella nostra memoria collettiva: è il caso di “Lella”, la ballata romana che ha già festeggiato il suo 50° compleanno. Scritta nel 1969 da due compagni di scuola, Edoardo e Stelio, la canzone fiorì per incanto dalle letture di Pasolini e Gadda, senza alcun riferimento a fatti di cronaca. Si fece conoscere e apprezzare nei piccoli locali del centro di Roma, e nel 1970, al Folkstudio, venne ascoltata dai discografici e successivamente pubblicata dall’etichetta Valiant.
È il 1971. “Lella” partecipa al Cantagiro / Cantamondo, si classifica al primo posto nella sezione “Giovani” ma viene bocciata dalla censura della Rai, e non può accedere alla serata televisiva. Poi, negli anni, viene interpretata da moltissimi artisti, ancor oggi cantata ogni sera in chissà quanti locali, e ogni domenica, in coro, dall’intero stadio Olimpico, a Roma.
È entrata nel nostro patrimonio culturale, celebrata oggi anche dal cinema, nel premiatissimo cortometraggio “Lella” del regista Michele Capuano, e citata da Andrea Camilleri, per bocca di Montalbano, ne “Il ladro di merendine”. Concluso il sodalizio artistico con Stelio, per Edoardo è iniziato un percorso lungo e articolato, che attraversa cinquant’anni di vita e di musica. Il grande successo popolare con la Schola Cantorum nei primi anni ‘70, poi, nel tempo, centinaia di concerti in Italia e in Europa, le più importanti manifestazioni di canzone d’autore (Premio Tenco, Musicultura, Folkest), oltre alle finali del Festivalbar (1984 con “Mia madre parla a raffica”) e di Un disco per l’estate (1992 con “Lettera per te”), e ventuno album da solo. Molte le collaborazioni con produttori, arrangiatori, musicisti di grande rilievo, e con un numero di artisti e colleghi difficile da tenere a memoria, tra i quali Giorgio Albertazzi, Andrea Camilleri, Mimmo Cuticchio, Neri Marcorè, Marco Paolini, e ancora Luca Barbarossa, Franco Battiato, Angelo Branduardi, Francesco Cafiso, Riccardo Cocciante, Lucio Dalla, Fabrizio De André, Francesco De Gregori, Francesco Di Giacomo, Sergio Endrigo, Francesco Giunta, Mina, Amedeo Minghi, Ron, Antonella Ruggiero, Tosca, Paola Turci, Antonello Venditti ed Edoardo Vianello.
D’importanza fondamentale sono stati alcuni incontri, da quello con il giovanissimo Francesco De Gregori (del quale Edoardo è produttore artistico dei primi due album), a Piero Ciampi, a Fabrizio De André, a Sergio Endrigo (vent’anni di amicizia e la produzione artistica di due album), fino a Neri Marcorè, che con Edoardo si avvicina alla musica e condivide un concerto di canzone d’autore. Questo racconta De Angelis nel suo concerto: in un’ora e mezza di musica e parole, di storie e canzoni, racconta la sua appassionata e lunga esperienza di cantautore, ma anche di produttore, operatore culturale, scrittore, in un emozionante diario di viaggio, pieno di amici e di avventure. Un recital che, oltre a Lella, raccoglie molti dei suoi brani più noti e amati, e molti tratti dai suoi più recenti album di inediti, “nuoveCanzoni” (Il Cantautore Necessario/Egea, 2018) e “Io volevo sognare più forte” (Il Cantautore Necessario/Egea, 2021), raccontati, è il caso di sottolinearlo, con voce e chitarra. Una sorta di collana molto intima e personale, un evento unico e irripetibile, in quanto ogni volta diverso. Il racconto che nasce in questo particolare concerto si snoda tra canzoni, esperienze, incontri che hanno reso queste esperienze indimenticabili. Si aggiungono i brani più recenti, ma a un certo punto Lella viene sempre richiesta dal pubblico! L’atmosfera intima e confidenziale del racconto in musica, offerto dalla voce calda e sentimentale del protagonista, viene di tanto in tanto scossa dalle ballate che portano, nell’ironia, nel ritmo, e nel rinnovato gusto popolare, il segno dichiarato dell’impegno civile e sociale dell’autore. Nell’aria, nella musica che gira intorno, pensieri, ricordi, sogni che quasi sempre si identificano con quelli, più o meno consapevoli, di chi ascolta. Un recital assai semplice e diretto, facile da bere come un sorso d’acqua, che coltiva e fa germogliare in ognuno nuove costruzioni sentimentali.
SCONGIURARE IL SISTEMA CULTURALE DI IDOLATRIA DEL GUADAGNO E DEL DENARO
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 15 Dicembre 2024
Perché occorre la misura? La vera misura non è nelle scelte egoiste e individualiste ma è rendersi conto di essere e di vivere per mezzo degli altri e con gli altri
di don Rocco D’Ambrosio
Globalist.it, 15 dicembre 2024. Il Vangelo odierno: In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».
Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato».
Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».
Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo (Lc 3, 10-18 – III Avvento C).
La domanda Che fare? – agli studiosi di politica – richiama immediatamente il libro di Lenin, pubblicatonel 1903, testo fondamentale del pensiero rivoluzionario sul tema del rapporto che intercorre tra il partito e la classe proletaria. La sua analisi ci porterebbe molto lontano dall’intento di queste riflessioni sul Vangelo odierno. Tuttavia, non va sottovalutato come la domanda Che fare? sia un pilastro di ogni vita umana e di ogni società. Per esempio, se si pensa alla crisi della politica italiana, sono in molti a chiedersi: che fare?
Donne e uomini di ogni cultura e sensibilità, filosofi, teologi, pensatori… ognuno di noi, molto spesso nella sua vita, si chiede che deve fare. Lo chiede a sé stesso, o a chi ama sinceramente, o a chi stima profondamente. Lo chiede. Certamente può anche non chiederlo e ripiegarsi in una sciocca sufficienza e pericolosa boria.
Le risposte di Giovanni alle tre domande (delle folle, dei pubblicani e dei soldati) Che cosa dobbiamo fare? sembrano contenere un richiamo implicito al senso della misura. Quello della misura non è solo un tema della Grecia classica, ma anche biblico. Del resto, anche nella nostra vita, molto spesso, quando chiediamo sul da farsi, ricerchiamo una misura, un’indicazione che ponga le persone e i fatti nella giusta prospettiva o posizione.
Il Che cosa devo fare? è una domanda che porta con sé diversi altri interrogativi: senso della vita, atteggiamenti verso sé stessi, gli altri, la natura e, per chi ci crede, il buon Dio. Ma vediamo le risposte di Giovanni: esse hanno molto da insegnare ai nostri Che cosa devo fare? E la misura sembra essere l’elemento costante nei tre riferimenti.
Alle folle Giovanni indica una misura di dono a chi non ha o ha meno. La vera misura non è nelle scelte egoiste e individualiste ma è rendersi conto di essere e di vivere per mezzo degli altri e con gli altri. Basterebbe il parametro della misura per giudicare i nostri politici attuali: hanno misura? E qual è? È individualista ed egoista? Oppure solidale e benefica per tutti?
Ai pubblicani Giovanni presenta una misura che è di fatto un “non esigere nulla di più di quanto vi è stato fissato”. Misura che non è solo il rispetto di regole (fissate) ma è anche il capire che i capricci e gli arbitrii non portano da nessuna parte, se non alla distruzione di ogni legame sociale.
Ai soldati offre una misura più composta: “non maltrattare, non estorcere e accontentarsi delle paghe”. Le prime due misure si comprendono molto facilmente. Anche la terza, ma essa è tanto compresa quanto ignorata. Non è assolutamente facile accontentarsi delle proprie paghe. Tra desideri personali di possesso e un sistema culturale di idolatria del guadagno e del denaro, non è facile accontentarsi.
Dobbiamo rifare e attuare diverse misure con noi stessi, con gli altri, con la natura e con il buon Dio. E’ un modo di prendere sul serio la nostra vita; altrimenti questa diventa paglia. E se il Cristo che viene trova paglia, rischiamo di essere spazzati e bruciati nel fuoco inestinguibile. Certo il nostro Natale, spesso fatto di consumati sentimentalismi, stride con richiami alla misura e rischia di perderla e di perdersi in tanti fuochi distruttivi; rischia di essere “fuoco di paglia”. Ma il Natale autentico è sempre altrove… In una giusta misura.