Edoardo De Angelis al Premio Augusto Daolio. Premio ad Alvise Nodale martedì 17 dicembre, ore 21, piccolo teatro Tony Del Monaco
Sulmona, 15 dicembre 2024. Da “Lella” a “La casa di Hilde”, passando per “Una storia americana”, “Ramirez” e “Il dolore del mondo”. Riserva sorprese il recital che il cantautore Edoardo De Angelis, tra i protagonisti della scuola cantautorale romana, terrà a Sulmona martedì 17 dicembre, alle ore 21, al Teatro Tony Del Monaco (Via Giovanni Quatrario, 81) in occasione della XVII edizione del Premio Augusto Daolio – Città di Sulmona per cantautori emergenti. La serata sarà introdotta dall’esibizione del vincitore del premio, il giovane cantautore Alvise Nodale di Sutrio (Udine), che quest’anno ha pubblicato il nuovo album “Gotes” e ha ottenuto importanti riconoscimenti in manifestazioni come il Premio Andrea Parodi e il Premio Lunezia.
La manifestazione, dedicata all’indimenticabile cantante dei Nomadi scomparso nel 1992, è organizzata dall’associazione culturale Nomadi Fans Club “Un giorno insieme di Sulmona” (per informazioni: tel. 389 9737620). Con questo appuntamento prende il via il nuovo progetto di solidarietà nell’ambito del progetto “Una colonna sonora per la vita”. Questa volta è in favore del reparto di chirurgia degli ospedali di Sulmona e di Castel di Sangro per l’acquisto di un bisturi a getto d’acqua utile nella terapia chirurgia delle ulcere.
La serata proseguirà con il recital “Storie da raccontare – Lella e altre storie” del cantautore Edoardo De Angelis. Oggi le canzoni hanno vita breve e gambe corte, spesso si ascoltano per una stagione, e vengono poi dimenticate. Alcune canzoni invece entrano e abitano nella nostra memoria collettiva: è il caso di “Lella”, la ballata romana che ha già festeggiato il suo 50° compleanno. Scritta nel 1969 da due compagni di scuola, Edoardo e Stelio, la canzone fiorì per incanto dalle letture di Pasolini e Gadda, senza alcun riferimento a fatti di cronaca. Si fece conoscere e apprezzare nei piccoli locali del centro di Roma, e nel 1970, al Folkstudio, venne ascoltata dai discografici e successivamente pubblicata dall’etichetta Valiant.
È il 1971. “Lella” partecipa al Cantagiro / Cantamondo, si classifica al primo posto nella sezione “Giovani” ma viene bocciata dalla censura della Rai, e non può accedere alla serata televisiva. Poi, negli anni, viene interpretata da moltissimi artisti, ancor oggi cantata ogni sera in chissà quanti locali, e ogni domenica, in coro, dall’intero stadio Olimpico, a Roma.
È entrata nel nostro patrimonio culturale, celebrata oggi anche dal cinema, nel premiatissimo cortometraggio “Lella” del regista Michele Capuano, e citata da Andrea Camilleri, per bocca di Montalbano, ne “Il ladro di merendine”. Concluso il sodalizio artistico con Stelio, per Edoardo è iniziato un percorso lungo e articolato, che attraversa cinquant’anni di vita e di musica. Il grande successo popolare con la Schola Cantorum nei primi anni ‘70, poi, nel tempo, centinaia di concerti in Italia e in Europa, le più importanti manifestazioni di canzone d’autore (Premio Tenco, Musicultura, Folkest), oltre alle finali del Festivalbar (1984 con “Mia madre parla a raffica”) e di Un disco per l’estate (1992 con “Lettera per te”), e ventuno album da solo. Molte le collaborazioni con produttori, arrangiatori, musicisti di grande rilievo, e con un numero di artisti e colleghi difficile da tenere a memoria, tra i quali Giorgio Albertazzi, Andrea Camilleri, Mimmo Cuticchio, Neri Marcorè, Marco Paolini, e ancora Luca Barbarossa, Franco Battiato, Angelo Branduardi, Francesco Cafiso, Riccardo Cocciante, Lucio Dalla, Fabrizio De André, Francesco De Gregori, Francesco Di Giacomo, Sergio Endrigo, Francesco Giunta, Mina, Amedeo Minghi, Ron, Antonella Ruggiero, Tosca, Paola Turci, Antonello Venditti ed Edoardo Vianello.
D’importanza fondamentale sono stati alcuni incontri, da quello con il giovanissimo Francesco De Gregori (del quale Edoardo è produttore artistico dei primi due album), a Piero Ciampi, a Fabrizio De André, a Sergio Endrigo (vent’anni di amicizia e la produzione artistica di due album), fino a Neri Marcorè, che con Edoardo si avvicina alla musica e condivide un concerto di canzone d’autore. Questo racconta De Angelis nel suo concerto: in un’ora e mezza di musica e parole, di storie e canzoni, racconta la sua appassionata e lunga esperienza di cantautore, ma anche di produttore, operatore culturale, scrittore, in un emozionante diario di viaggio, pieno di amici e di avventure. Un recital che, oltre a Lella, raccoglie molti dei suoi brani più noti e amati, e molti tratti dai suoi più recenti album di inediti, “nuoveCanzoni” (Il Cantautore Necessario/Egea, 2018) e “Io volevo sognare più forte” (Il Cantautore Necessario/Egea, 2021), raccontati, è il caso di sottolinearlo, con voce e chitarra. Una sorta di collana molto intima e personale, un evento unico e irripetibile, in quanto ogni volta diverso. Il racconto che nasce in questo particolare concerto si snoda tra canzoni, esperienze, incontri che hanno reso queste esperienze indimenticabili. Si aggiungono i brani più recenti, ma a un certo punto Lella viene sempre richiesta dal pubblico! L’atmosfera intima e confidenziale del racconto in musica, offerto dalla voce calda e sentimentale del protagonista, viene di tanto in tanto scossa dalle ballate che portano, nell’ironia, nel ritmo, e nel rinnovato gusto popolare, il segno dichiarato dell’impegno civile e sociale dell’autore. Nell’aria, nella musica che gira intorno, pensieri, ricordi, sogni che quasi sempre si identificano con quelli, più o meno consapevoli, di chi ascolta. Un recital assai semplice e diretto, facile da bere come un sorso d’acqua, che coltiva e fa germogliare in ognuno nuove costruzioni sentimentali.
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