TRA LE CENTO ECCELLENZE ITALIANE PER IL 2024

Cristina Collettini, Soprintendente archeologia, belle arti e paesaggio per le province di L’Aquila e Teramo, premiata a Montecitorio

L’Aquila, 7 dicembre 2024. La Soprintendente archeologia, belle arti e paesaggio per le province di L’Aquila e Teramo, Cristina Collettini, è stata premiata ieri, presso la Sala della Regina di Palazzo Montecitorio a Roma, tra le cento eccellenze italiane per il 2024. Il premio, promosso dall’associazione Liber, alla sua decima edizione e patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, si propone di riconoscere il contributo straordinario di personalità rappresentanti di aziende ed enti, che con il loro lavoro hanno migliorato e continuano a plasmare il futuro del Paese.

Un riconoscimento al lavoro di un singolo, che premia il lavoro di squadra, secondo l’Arch. Collettini: “È un premio che mi riempie di orgoglio, ma che mi sento di condividere con tutto il personale della SABAP L’Aquila – Teramo, che in questi anni ha lavorato con straordinaria flessibilità, spesso ben oltre gli orari ordinari di lavoro e su un territorio naturalmente complesso e vasto, su cui sono gravati e continuano a gravare gli importanti processi di ricostruzione post sisma. Mi sento poi di estendere questo ringraziamento a tutti gli uffici del MIC sul territorio che ho avuto l’onore di dirigere direttamente e con cui ho collaborato, che come la SABAP dell’Aquila – Teramo, dopo anni di sofferenze di organico, tornano ora ad avere dotazioni adeguate agli scopi istituzionali, segno di una presenza forte del Ministero sul territorio”.

Tra coloro che si sono distinti nei campi della ricerca, medicina, turismo, beni culturali, forze armate, forze dell’ordine, sicurezza, magistratura, sport, agroalimentare, enogastronomia, design, arredamento, edilizia, meccanica, ingegneria, domotica, cantieristica navale, automobile, scultura, pittura, fotografa, filosofia, poesia, diritto, economia, finanza, servizi, ambiente, sociale, musica, cinema, teatro, è stata premiata anche la Galleria Borghese, altro importante istituto del Ministero della Cultura.

Il premio, supervisionato da un comitato d’onore composto da rappresentanti del mondo istituzionale, imprenditoriale, accademico e culturale è stato presieduto quest’anno del Presidente Aggiunto della Corte dei Conti Tommaso Miele.




COSA DICE IL PIANO COMUNALE sulla Sicurezza Stradale?

Pescara, 7 dicembre 2024. Si chiama curb extension, ovvero cordolo allargato, quella estensione del marciapiede verso la strada che consente al pedone di essere più visibile nell’atto dell’attraversamento e soprattutto di poter percorrere meno strisce zebrate: il tutto si traduce in maggiore sicurezza.

Quando ho saputo dell’investimento, da parte di un automobilista a bordo della sua auto, un SUV, di una giovane ragazza sulle strisce pedonali lungo via Falcone Borsellino, dove vige il limite di 30 km/h, ho fatto mente locale per cercare di capire quale fosse il luogo della collisione in quel tratto di strada che faccio spesso, in bici.

Per togliermi ogni dubbio sono andato a vedere di persona. L’attraversamento pedonale si estende per oltre 14 metri, tutta la larghezza della careggiata: sul lato nord include una pista ciclabile in sede propria per un ingombro di 3 mt; sul lato opposto l’attraversamento pedonale ha inizio tra due posti auto, per una larghezza di 3 mt. Il resto sono due corsie divise per senso di marcia.

Chi attraversa rimane quindi allo “scoperto” per 8 metri, e chi si accinge a farlo, soprattutto sul lato sud, rimane “nascosto” dalle auto in sosta, con il rischio di non essere visto da chi sopraggiunge né al converso di vedere chiaramente veicoli in arrivo.

Per le utenze vulnerabili, si tratta evidentemente di una situazione altamente pericolosa, che andrebbe rivalutata e messa in sicurezza con alcuni accorgimenti, quali:

l’avanzamento del marciapiede (curb extension), fino al limite della corsia;

la riduzione della larghezza della corsia stessa, anche solo visivamente adottando accorgimenti segnaletici orizzontali, a 2,5 mt, vista la concomitanza del limite di 30 km/h;

la realizzazione quindi di un’isola salvagente a centro strada, idoneamente segnalata;

e sarebbe anche utile adottare un sistema salva-pedone “smart street”, ovvero un presidio di segnalamento visivo di allerta, soprattutto in condizioni di scarsa luminosità, che si attiva in caso di attraversamento.

Riducendo la larghezza delle corsie a 2,5 mt, franco banchine laterali per circa 1 m, si hanno ben 2 metri a disposizione per spezzare l’attraversamento pedonale.

Questo tipo di intervento tra l’altro esiste già, e si trova lungo via Tirino, all’incrocio con Via Musone, dove la carreggiata è larga solo 7 metri e dove le singole corsie sono state fisicamente e progressivamente ridotte a circa 2,5 m per una lunghezza di 70 m, con un salvagente di 1 metro abbondante all’altezza dell’attraversamento pedonale.

Identico ragionamento può essere fatto per le fermate degli autobus quando, sovente per via delle auto in sosta, diventa impossibile per i mezzi pubblici attraccare alla banchina per l’incarrozzamento a raso dei pedoni che, invece, devono fare alcuni metri per colmare la distanza tra il bus e il marciapiede, sia in fase di discesa che di salita, inconveniente che sarebbe semplice risolvere con l’adozione di banali banchine avanzate (due evidenti esempi sono visibili lungo Viale della Pineta).

Mi chiedo quante di situazioni simili a quelle di via Falcone e Borsellino siano all’attenzione del Piano Comunale di Sicurezza Stradale, che, lo dice il nome, dovrebbe rilevare e contemplare tutte le criticità presenti in città, affinché si possa procedere alla loro rimozione ed in tal modo prevenire situazioni di rischio, come quella in cui si è trovata la giovane 15 enne a cui non si può che augurare di tornare quanto prima a fare la studentessa.

Giancarlo Odoardi Esperto Promotore Mobilità Ciclistica (EPMC)

Ri-media – OSMOCI – Iscriviti al canale TELEGRAM




LE FESTE NELLA CASA DI BABBO NATALE

Con l’anteprima del 6 dicembre e l’accensione del grande albero di Natale in piazza sabato 7 è ufficialmente partito il cartellone delle festività 2024 a Fara San Martino

Fara San Martino, 7 dicembre 2024. Dall’opera al folk, dalla poesia alla natura, dalla danza ai giochi popolari, dai mercatini alla musica d’autore non mancherà nulla quest’anno per i residenti e i visitatori che vorranno immergersi nella nostra meravigliosa atmosfera, anche solo per un breve periodo.

Spiccano nel ricco programma, tra le tante proposte, l’esecuzione del GLORIA DI VIVALDI ad opera dell’Orchestra Benedetto Marcello nella Chiesa parrocchiale lunedì 23 dicembre, il CONCERTO DUET di Andrea Castelfranato previsto per il 3 gennaio e il SAGGIO della Scuola Civica “Alfonso Cipollone”.

Insieme a iniziative di Trekking e Visite Guidate, la Festa dell’Albero con l’Inaugurazione della nuova Fonte San Martino, i Mercatini e le Tombolate, le Screppellate e i Laboratori creativi, presentazioni culturali e incontri sui presepi, rivisitazione degli antichi mestieri e iniziative specifiche per i bambini, il Brindisi in alta quota e una nuova proposta prevista per il giorno di Santo Stefano nella Casa di Babbo Natale, allestita per tutto il periodo natalizio, con un pomeriggio dedicato alla scoperta e alla conoscenza della terra, con degustazione di vino e fine-food.




GIOCATTOLO SOSPESO

Babbo Natale in carrozzina per portare doni e felicità a tutti i bimbi più fragili

Pescara, 7 dicembre 2024. Torna l’iniziativa del giocattolo sospeso dell’Associazione Carrozzine Determinate, in collaborazione con il Bosco Incantato e con i partner l’organizzazione sindacale SLC Cgil Abruzzo e Molise, SportManiA Montesilvano a cui quest’anno si sono aggiunti la scuola Dharana Yoga di Marianna Loporcaro e la Skating Academy di Angela e Stella Cantelli.

Per contribuire al sorriso di tanti bimbi con disabilità, dei loro fratelli e sorelle con un gesto di solidarietà concreta per quelle famiglie che versano in condizioni economiche difficili, ma anche per i piccoli pazienti dei reparti pediatrici dell’ospedale di Pescara nonché per i bambini dell’Associazione Malattie Rare Abruzzo.

Anche quest’anno invitiamo tutti a partecipare per mettere in circolo solidarietà e amore, per dimostrare vicinanza autentica a chi sta affrontando un periodo di difficoltà in una fase della vita come quella dell’infanzia in cui gli ostacoli non dovrebbero esistere!

Partecipare è semplicissimo: basta acquistare un piccolo dono da lasciare nel negozio “Il Bosco Incantato” a Montesilvano in via D’annunzio 56.  All’atto della donazione sarà rilasciato uno scontrino cortesia ed il donatore, se lo vorrà, potrà scrivere il suo nome ed una dedica sul “Registro dei donatori”. Si può donare recandosi direttamente presso il negozio “Il Bosco Incantato” a Montesilvano in via D’annunzio 56, online sul sito www.ilboscoincantatoshop.it (scegliendo come modalità di spedizione DONAZIONE PER GIOCATTOLO SOSPESO) o visitando la pagina Facebook “Il Bosco Incantato Shop”, provvedendo al pagamento del dono scelto tramite Bonifico Bancario IBAN IT80O0306977341100000002921 (causale GIOCATTOLO SOSPESO conto intestato a Il Bosco Incantato) o Paypal.

Il Presidente Cav. Claudio Ferrante in veste di Babbo Natale si recherà personalmente a consegnare i doni all’interno dei reparti pediatrici e all’evento di Natale dell’Ass.Malattie Rare.

I bambini con disabilità potranno recarsi a ritirare il proprio dono dal 21 al 24 dicembre.

Per avere tutte le informazioni chiamare: 085 219 27 18 – 392 420 73 41

Vi aspettiamo numerosi!

Cav. Claudio Ferrante, Associazione Carrozzine Determinate




III° FORUM VITIVINICOLO CIA

L’Abruzzo del vino: uniti per tracciare un percorso unico verso il futuro

Città Sant’Angelo, 7 Dicembre 2024. Un evento dedicato alla valorizzazione del patrimonio vitivinicolo abruzzese, tra riflessioni sul passato e visioni per il futuro, ha riunito venerdì 6 dicembre 2024 esperti, istituzioni e imprenditori presso Rosarubra Zen, in occasione del III Forum Vitivinicolo dal titolo “L’Abruzzo del Vino: past, present, future”, organizzato da CIA Chieti-Pescara. La giornata ha messo al centro la qualità, la sostenibilità e le opportunità del mercato vitivinicolo e dell’enoturismo, tracciando le linee guida per il rilancio di uno dei settori chiave dell’economia regionale.

Ad aprire i lavori, il Direttore CIA Chieti-Pescara, Alfonso Ottaviano, ha ricordato il valore identitario del vino per l’Abruzzo, “È fondamentale preservare ciò che ci rende unici, ma al tempo stesso dobbiamo innovare per competere in un mercato globale.” Il Presidente CIA provinciale, Domenico Bomba, ha aggiunto, “Questa giornata è una straordinaria opportunità per costruire una visione condivisa, che unisca produttori, istituzioni e consumatori in un percorso di crescita comune”. Il Presidente provinciale ha avanzato alla platea alcune proposte per il settore vitivinicolo abruzzese come stabilire un criterio unico per le rese di uva per ettaro valido per tutte le regioni italiane, sostegno al mondo delle cooperative, sollecitare l’immediata erogazione dei fondi promessi per i danni da peronospora e elaborare un piano strategico per la gestione delle risorse idriche.

Parola poi a Domenico Mastrogiovanni, Responsabile Vitivinicolo CIA Nazionale, che ha sottolineato come il settore sia in una fase cruciale di transizione, “Dobbiamo affrontare con coraggio un cambiamento strutturale: il clima, i mercati e i consumatori stanno cambiando rapidamente. È necessario innovare la filiera, puntando su sostenibilità, diversificazione e promozione internazionale”. Tiziana Sarnari, analista di mercato del settore vitivinicolo per ISMEA, ha offerto una panoramica sulle tendenze attuali del mercato, “La domanda globale di vino è in evoluzione. Assistiamo a una crescente attenzione alla qualità e alla sostenibilità, ma anche a una polarizzazione dei consumi tra segmenti premium e di base. Le nuove generazioni si stanno allontanando dal vino tradizionale, richiedendo strategie di comunicazione e prodotti innovativi per riconquistare questi consumatori”.

La prima sessione, dedicata al tema “L’Abruzzo del Vino: passato, presente e futuro”, ha visto confrontarsi figure di spicco del settore come Alessandro Nicodemi, Presidente del Consorzio di Tutela Vini d’Abruzzo, che ha ribadito l’importanza della qualità, “Il nostro vino è già un’eccellenza, ma dobbiamo continuare a migliorarci e a raccontare al mondo la nostra storia”.

Camillo Zulli, di Orsogna Winery, ha posto l’accento sull’agricoltura biologica, “Il rispetto per l’ambiente è il vero valore aggiunto dei nostri vini”.

Luigi Bersano di ARGEA Group ha indicato nella digitalizzazione uno strumento chiave, “L’innovazione tecnologica è la strada per conquistare nuovi mercati e soddisfare consumatori sempre più attenti.”

Riccardo Iacobone, CEO del Rosarubra Group, ha sottolineato l’importanza dell’innovazione e dell’apertura a nuovi mercati, “La nostra esperienza ci insegna che passione, dedizione alla qualità e apertura all’innovazione possono convergere nella creazione di progetti straordinari”. Enrico Marramiero, Presidente dell’Associazione Terre dei Vestini, ha sottolineato la necessità di un cambio di mentalità tra i produttori abruzzesi, “Il vero salto di qualità passa attraverso una maggiore coesione e l’ambizione di andare oltre le posizioni già conquistate.”

Nel 2023, la produzione delle aziende vitivinicole CIA è stata pari a 1,2 milioni di ettolitri, con una flessione del 70% rispetto agli anni precedenti. Questo risultato si colloca in un contesto più ampio di crisi produttiva nazionale: in Italia, la produzione complessiva è stata tra le più basse dal dopoguerra, con un calo del 23%, che ha portato alla perdita temporanea della leadership mondiale a favore della Francia. Tuttavia, il 2024 segna una ripresa con un incremento stimato del 7% per la produzione italiana.

In Abruzzo, il valore della produzione vitivinicola IG (Indicazione Geografica) è così ripartito nel 2023: 195,2 milioni di euro per i vini DOP; 75,4 milioni di euro per i vini IGP.

Il mercato mondiale del vino, dal canto suo, ha subito una contrazione, con cali in tutti i segmenti nel 2023, a causa di cambiamenti nei consumi globali e di sfide legate alla sostenibilità e alla competitività.

La seconda sessione ha esplorato il potenziale del turismo legato al vino. Elena Sico, Direttrice del Dipartimento Agricoltura della Regione Abruzzo, ha affermato, “L’enoturismo è il ponte tra i produttori e i visitatori, un modo per far vivere la nostra terra attraverso il calice”.

Nicola D’Auria, Presidente del Movimento Turismo del Vino Abruzzo, ha evidenziato l’importanza di creare esperienze uniche, “Non basta un buon vino, serve una storia che lo accompagni e che inviti le persone a tornare”. Vito Di Nunzio, rappresentante dell’azienda agricola La Vinarte, ha condiviso la filosofia aziendale incentrata sulla sostenibilità e la valorizzazione del territorio, “Abbiamo scelto di adottare tecniche agronomiche sostenibili, riducendo l’impatto ambientale e valorizzando la biodiversità. La nostra azienda non è solo un’attività commerciale, è un modo di vivere e di condividere con gli altri la bellezza della natura e dei suoi frutti”.

Angelo Radica, Presidente dell’Associazione Nazionale Città del Vino, ha evidenziato l’importanza di una gestione sostenibile e innovativa dei territori del vino, “Dobbiamo promuovere buone pratiche di gestione ambientale e sviluppare l’enoturismo attraverso la transizione digitale, per rendere le nostre città del vino sempre più attrattive e sostenibili.”

L’Assessore regionale Emanuele Imprudente ha sottolineato il supporto della Regione, “La crescita del vino abruzzese è anche la crescita dell’intero territorio. Faremo tutto il possibile per sostenere i produttori”.

Nelle sue conclusioni, Cristiano Fini, Presidente della CIA Nazionale,  ha evidenziato l’importanza della collaborazione, “Questo Forum ha dimostrato che l’Abruzzo è un modello di eccellenza. Lavorando insieme, possiamo fare la differenza”.

Il Forum si è concluso con un light lunch, occasione per proseguire il dialogo in un’atmosfera informale. La grande partecipazione e gli interventi di alto livello hanno dimostrato che il vino abruzzese è un patrimonio da preservare e valorizzare, simbolo di identità e innovazione.




CONTEMPORARY FEST 2024

Tornano gli appuntamenti a cura del Centro Adriatico di Produzione Musica Adrimusic: dal 6 all’8 dicembre dodici concerti al Florian Espace di Pescara

Pescara, 7 dicembre 2024. Dodici concerti e la presentazione di un libro, dal 6 all’8 dicembre, al Florian Espace di Pescara: è la nuova proposta del Contemporary Fest, rassegna diffusa dedicata alla ricerca e all’innovazione nel campo dei linguaggi musicali ed artistici contemporanei curata dal Centro Adriatico di Produzione Musica Adrimusic sotto la direzione artistica del Maestro Angelo Valori.

Nella prima giornata, quella di venerdì 6 dicembre scorso, sul palco del Florian Espace in via Valle Roveto 39 a Pescara, si sono esibiti: il Mammarella Mascetta Duo, la formazione composta da Daniele Mammarella e Christian Mascetta in cui due modi di suonare la chitarra si incontrano in un unico concerto; Soundscape’s Activity, il duo di musica elettronica composto da Marcello Malatesta e Marco Di Battista che si distingue per un’intricata fusione tra composizione e improvvisazione, sperimentazione sonora e tradizione jazzistica; il trio Terra Sonora, composto da tre musicisti di eccezionale talento e profonda sensibilità artistica (Daniele Mammarella alla chitarra, Pino Petraccia al kamalengoni e alle percussioni, Matar Mbaye ai tamburi africani) con il suo viaggio musicale tra culture, ritmi e melodie che evocano i suoni del mondo; Musica Migrante, il progetto di Marco Felicioni e Pino Petraccia in cui confluiscono le diverse esperienze musicali dei due artisti.

Sabato 7 dicembre alle 19:00 l’apertura è affidata a iBuca, gruppo it-pop con base a Pescara formato da William e Dario Buca; a seguire Irida Gjergji (ore 20:00), laureata in viola al Conservatorio di Musica “Luisa D’Annunzio” di Pescara, attiva sia nell’ambito classico che in quello contemporaneo (è autrice e interprete, tra le altre cose, di Sarabanda Post Comunista, un concerto-spettacolo che esplora e fonde il repertorio balcanico con sonorità moderne, e di Nostos, un progetto per viola, violoncello, voce ed elettronica dal vivo, incentrato sulla musica balcanica; Roberta Di Lorenzo (ore 21:00), cantautrice pugliese scoperta da Eugenuo Finardi che con il suo primo album, L’Occhio della Luna, ha vinto il “Premio Tenco” nella categoria Opere Prime e il “Premio Lunezia” per il valore musicale e letterario; Pianista Indie (ore 22:00), una delle novità musicali più interessanti degli ultimi anni.

Domenica 8 dicembre si inizia alle 18:00 con la presentazione del libro di Paolo Talanca Musica e parole. Breve storia della canzone d’autore in Italia, che sarà intervistato da Umberto palazzo in compagnia di Gaetano D’Aponte, fondatore e presidente del Premio Bianca d’Aponte, prestigioso concorso italiano dedicato alle cantautrici dedicato alla memoria di Bianca d’Aponte, giovane artista campana scomparsa prematuramente. Dopo il talk si esibiranno quattro delle finaliste dell’ultima edizione del premio: Irene Di Brino (ore 19:00), Sara Torraco (ore 19:00), Gama (ore 21:00) e la vincitrice Valentina Lupi (ore 22:00).

Ingresso 10 euro compresa prevendita (ridotto studenti 5 euro) sul circuito CiaoTickets, per info contattare il numero 320.1387331.

Il Centro Adriatico di Produzione Musica ETS – Adrimusic, diretto dal Maestro Angelo Valori, è dal 2022 uno dei sette centri di produzione musicale riconosciuti in Italia dal Ministero della Cultura attraverso il Fondo Nazionale Spettacolo del Vivo, l’unico in Italia a concentrarsi sulla Canzone d’Autore. Nasce per valorizzare la creatività contemporanea, soprattutto giovanile, con una forte identità artistica e un’autentica vocazione interdisciplinare. È un laboratorio culturale teso alla produzione e promozione di concerti e spettacoli caratterizzati da una pluralità di linguaggi musicali contemporanei, soprattutto del Jazz, dell’Elettronica e della Canzone d’Autore, con il patrocinio del Premio Tenco, l’Istituzione più prestigiosa nel campo della canzone d’autore a livello internazionale. Insieme alla valorizzazione dei giovani, ha prodotto in questi anni concerti con prestigiosi protagonisti di valore internazionale come Dee Dee Bridgewater, Manhattan Transfer, Take 6, Sergio Cammariere, Avion Travel, tutti spettacoli che hanno poi avuto repliche nei più importanti festival italiani.




GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA MONTAGNA

Al Cinema Zambra sul grande schermo c’è Pericolosamente Vicini

Ortona, 7 dicembre 2024. In occasione della Giornata Internazionale della Montagna 2024 prevista per l’11 Dicembre, Unaltroteatro propone sul grande schermo del Cinema Zambra di Ortona (Ch) il film “Pericolosamente vicini” alle ore 20:30 con il sostegno del CAI, sezione di Ortona con il Presidente regionale CAI, Francesco Sulpizio.

“Sono cresciuta nel CAI e grazie alla passione di mio padre Enzo Sorino (membro storico del CAI) che mi ha insegnato il valore della montagna, della natura, del rispetto, e della convivenza dell’essere umano con gli animali, ritengo importante che in questa giornata si approfitti per riflettere e dialogare grazie a questa proiezione, su ciò che proprio in questi tempi sta accadendo sulle nostre montagne” – spiega Lorenzo Sorino (Unaltroteatro).

“Pericolosamente vicini, vivere con gli orsi” è diretto da Andreas Pichler: si tratta di un documentario girato nel Trentino, vicino al Lago di Garda, un posto unico nel suo genere, dove esseri umani e orsi vivono a stretto contatto tra di loro.

Purtroppo con la crescita della popolazione di orsi, aumentano anche i possibili incontri pericolosi tra l’uomo e l’animale. Un gruppo di venti persone, tra cui ranger e veterinari, incaricati di proteggere persone e orsi, dovranno affrontare un compito davvero importante.

Ad Aprile del 2023, durante la Pasqua, è stato trovato morto il 26enne Andrea Papi e subito si fa breccia nelle menti degli abitanti del posto e degli agenti un sospetto: il giovane potrebbe essere stato ucciso da un orso, nello specifico da quello denominato JJ4. La morte di Andrea è la prima nella storia recente causata da un animale selvatico in Europa centrale. Mentre i forestali cercano JJ4 per catturarlo, si scatena una vera e propria battaglia tra gli attivisti per i diritti umani e gli oppositori dell’orso, che porta ben presto a formulare alcune domande basilari in questa storia: JJ4 deve essere ucciso? Quand’è che gli orsi diventano un problema? A chi appartengono la natura e la foresta?

A queste domande si tenterà di rispondere anche attraverso la competenza dei membri del CAI che saranno presenti in sala, nel frattempo a spiegare il perchè hanno deciso di aderire a questa giornata con la proiezione di questo film sono proprio Lorenza Sorino ed Arturo Scognamiglio (impresa Unaltroteatro): “pochi giorni fa, poichè classificato come pericoloso è stato abbattuto durante la notte l’orso M91: il terzo orso ucciso in Trentino in meno di un anno che ha chiaramente sollevato la protesta degli animalisti contro il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, che ha firmato l’ordine di abbattimento. Il rapporto tra uomo ed orso in Trentino sembra sempre più difficile ed è diventato anche un caso politico che in qualche modo spinge a riflessioni importanti che vanno condivise e la nostra intenzione è proprio quella di parlarne anche in Abruzzo in occasione di questa giornata particolare: certo è che l’idea che un orso (M91) venga ucciso durante il suo letargo solo perchè a primavera era entrato nel centro abitato, fa anche tanto preoccupare oltre che indignare”.




NON PIÙ PAROLE MA FATTI 

Noi del Delfico ci siamo: gli studenti, le famiglie e il personale tutto del Delfico ci sono e sono più uniti che mai! …

Teramo, 7 dicembre 2024.  … Siamo una comunità che non dimentica, siamo 1500 persone circa , una collettività equivalente ad un piccolo Comune d’Abruzzo. Eppure, sembra che il nostro destino non interessi a nessuno! A tre mesi quasi dal giorno in cui, di fretta, siamo dovuti uscire dalla nostra “casa”, in maniera traumatica, per il sequestro preventivo, ancora nessuna risposta certa da parte delle Amministrazioni sul nostro futuro.

Per questo abbiamo domande alle quali la Politica DEVE delle risposte serie e concrete. L’edificio ospitava il Convitto con una sezione maschile e una femminile, Scuole secondarie di secondo grado ( un liceo coreutico, un liceo scientifico, un liceo classico, un liceo classico europeo, un liceo musicale), una scuola secondaria di primo grado con 7 classi, una scuola primaria con ulteriori 7classi , Uffici amministrativi, diverse postazioni per i collaboratori scolastici, una cucina con relativo refettorio e relativo personale per la gestione della mensa (cuochi, addetti mensa e magazzino), un guardaroba gestito da guardarobieri , una lavanderia, una infermeria e 2 uffici delle Dirigenti.

A tutt’oggi scuole e servizi ospitati nel palazzo Delfico sono disgregati in città in diversi edifici. Annullate la sinergia e la verticalità tipiche dell’Istituto. Impossibile per motivi organizzativi replicare il servizio di semiconvitto con la mensa interna. Gli educatori continuano, nelle diverse sedi, a prestare la loro professionalità nel servizio di semiconvitto lavorando in continuità con gli insegnanti e progettando laboratori e attività extrascolastiche oltre al potenziamento nello svolgimento dei compiti pomeridiano. Nonostante crediamo sia inutile sottolineare la differenza tra una stanza di albergo e una stanza seppur multipla di un Convitto (alloggio residenziale per studenti), è importante ricordare che in hotel Convittori e Convittrici, seppur coccolati con servizi alberghieri di un certo livello, soffrono il disagio di non avere spazi per lo studio, lo svago e la socializzazione.

Gli stessi educatori in servizio vedono snaturata la loro professionalità in una situazione che è sicuramente differente da quella lasciata due mesi or sono. NOI ce la stiamo mettendo tutta, ora tocca a voi politici!

Siate Politici con la “P” maiuscola! Bisogna avere il coraggio di compiere delle scelte e di dare delle risposte e non solo a Noi del Delfico, ma anche alla Cittadinanza Intera, ruolo e competenza del Politico che amministra una Cittadina capoluogo di Provincia. Abbiate coraggio! I Convittori e le Convittrici, le cui famiglie hanno scelto Teramo per far studiare i propri figli, credendo nella bontà culturale e sociale che la nostra città potesse offrire loro, in questo preciso momento storico chiedono a lei Sindaco di avere una visione diversa, più coraggiosa ma non meno riqualificante per il CENTRO della nostra città.

PER RIFLETTERE INSIEME A VOI VI PONIAMO DUNQUE DELLE DOMANDE A CUI VI CHIEDIAMO DI RISPONDERE CON FATTI E NON PIU’ CON PAROLE.

1) Siamo arrivati alle porte delle vacanze Natalizie i Convittori e le Convittrici dovranno lasciare le stanze d’albergo ma a tutt’oggi non c’è nessuna sicurezza per il futuro prossimo. Quale sarà la destinazione del Convitto a gennaio?

2) Siamo in pieno orientamento e ormai le famiglie sono pronte ad iscrivere i loro figli. Il nostro dilemma: cosa diremo alle famiglie che vorrebbero iscriversi nelle nostre Scuole di eccellenza dove avranno la loro sede? Quali spazi dovremmo proporre alle famiglie della scuola Primaria e Secondaria di primo grado? Quanti decideranno di iscriversi a scatola chiusa ?

3)Pur di non perdere un’istituzione così importante per la città e per la provincia tutta, cosa siete pronti a sacrificare?

4) Siete consapevoli che Liceo Coreutico, Europeo e Musicale sono vere e proprie Eccellenze nel sistema scolastico non solo cittadino, ma provinciale? La loro scomparsa sarebbe un delitto storico di cui voi Amministratori vi marchiereste.

5) Siete consapevoli che tra il personale, oggi dislocato nelle varie sedi di emergenza, ci sono precari storici operatori e insegnanti, educatori che oggi hanno la terra che trema sotto i loro piedi e che a causa della precarietà a settembre probabilmente rimarranno senza nessuna opportunità di impiego?

6) AREA Ex Stadio quali sono i motivi che sussistono per la mancata possibilità di utilizzo ? Cosa significa riqualificazione urbana se non renderla fruibile a studenti, giovani e bambini individuando quell’area per la costruzione della nuova scuola?

Gentilissimo Sindaco, Amministrazione tutta per quanto esposto vi chiediamo di rispondere con i fatti alle nostre richieste, per la Nostra Teramo, per il Delfico tutto Aiutateci a RE-sistere! Il Personale Del Convitto Nazionale Delfico: Personale Educativo, Amministrativo, Cuochi, Guardarobiere, Addetti alla Portineria, Collaboratore tecnico, Collaboratori




INSIEME PER IL REPARTO DI PEDIATRIA DI CHIETI

Valtrigno Chieti ed Erga Omnes lanciano l’iniziativa:

Chieti, 7 dicembre 2024.  La Protezione Civile Valtrigno di Chieti e l’Associazione Erga Omnes  lanciano un appello a tutta la comunità: è il momento di mostrare solidarietà con una piccola grande azione!

Le due associazioni stanno raccogliendo materiale scolastico da donare ai bambini ricoverati nel reparto di Pediatria dell’Ospedale Clinicizzato SS. Annunziata di Chieti, per regalare loro un momento di svago e apprendimento durante il ricovero.

Risma di fogli A4, colla, porporina, pongo, pennarelli, colori, lego, carte da gioco e tutto ciò che può rendere più serena la loro giornata e stimolare la creatività anche in ospedale.

Ogni piccolo gesto conta. Puoi portare il materiale presso la sede operativa in Via Monte Grappa n. 176 a Chieti Scalo (ex centro sociale San Martino).




L’ASSEMBLEA GENERALE DELLA FILCTEM CGIL DI CHIETI

I temi del grave momento del medio e basso vastese

Chieti, 7 dicembre 2024.  Il giorno 06 dicembre 2024 si è riunita l’Assemblea Generale della Filctem Cgil di Chieti per discutere sul grave momento che sta attraversando l’area industriale del medio e basso vastese.

I temi trattati sono stati:

• la crisi del settore Automotive con particolare attenzione al gruppo Nsg;

• la situazione dell’indotto del gruppo Stellantis;

• la transizione energetica

L’Assemblea ha espresso forte preoccupazione sul futuro di questo territorio e soprattutto su quelle che potranno essere le ricadute a livello occupazionale, impegnando la politica locale e quella regionale a introdurre TUTTI gli strumenti necessari affinché si mettano in sicurezza tutte le lavoratrici e lavoratori.

Nel corso della stessa è stato eletto Segretario Generale della Filctem Cgil di Chieti il compagno Emilio Di Cola. Presenti Maurizio Di Martino della Cgil di Chieti e Ugo Cherubini della Filctem Nazionale. Un grosso ringraziamento va a Carlo Petaccia, che continuerà il suo ruolo di Coordinatore regionale della Filctem Cgil Abruzzo e Molise.

Filctem Cgil Chieti




STUDIO PSICOLOGI UNIVAQ su residenti Progetti Case e Map

All’aumentare dell’età cresce anche la percezione della qualità urbana e del benessere ambientale

L’Aquila, 7 dicembre 2024. Con l’aumentare dell’età, i residenti dei Map e dei Progetti Case tendono a percepire una gratificazione e un piacere maggiori nel vivere in quei luoghi; tendono a percepire una maggiore qualità urbana.

Sono queste le conclusioni a cui giunge uno studio realizzato da un team di ricercatori di psicologia dell’Università dell’Aquila – Danilo Bontempo e Matteo Perazzini (dipartimento di Medicina clinica, sanità pubblica, scienze della vita e dell’ambiente, MESVA), Marco Giancola (dipartimento di Scienze biotecnologiche e cliniche applicate, DISCAB) – e da ricercatrici indipendenti – Martina Bucci  e Rosanna Passaretti – coordinati da Enrico Perilli, professore di Psicologia dinamica al dipartimento di Medicina clinica, sanità pubblica, scienze della vita e dell’ambiente.

Il campione

Lo studio è stato pubblicato dalla prestigiosa rivista internazionale Cities and Health (qui il link) ed è stato condotto su un campione composto da cento persone. I partecipanti hanno compilato un breve questionario sociodemografico, il Perceived Residential Environment Quality e il World Health Organization Quality of Life Brief. I dati sono stati raccolti da febbraio a luglio 2023 e sono stati arruolati 100 abitanti dall’età media di 46 anni, di cui 65 donne e 35 maschi. Il campione è stato progettato per riflettere la popolazione generale del contesto italiano e la distribuzione del campione di ricerca si allinea con le statistiche demografiche nazionali (Italia media età = 46) e regionali (Abruzzo media età = 47) in cui gli adulti di mezza età rappresentano una porzione consistente della popolazione.

Scopo della ricerca era esplorare il ruolo dell’età nello spiegare le differenze individuali nel benessere ambientale, affrontando anche il potenziale coinvolgimento della qualità urbana percepita.

Lo studio

Il team di ricercatori, esaminando e analizzando le risposte date dai residenti compresi nel campione, ha scoperto che, sebbene i Map e i Progetti Case, concepiti specificamente per affrontare l’emergenza del recupero delle persone in tempi brevi,  manchino di alcuni servizi essenziali come scuole, farmacie, uffici postali, luoghi di culto e supermercati, nonché di punti di aggregazione volti a favorire la socialità, con l’avanzare dell’età, gli abitanti tendono a percepire il proprio quartiere di residenza come un luogo sicuro in cui vivere.

“Questo accade perché” spiega Danilo Bontempo, uno dei ricercatori che ha preso parte allo studio “all’aumentare dell’età, le persone che vivono in determinati luoghi hanno la tendenza a sviluppare un maggior legame con i luoghi stessi. Si creano delle piccole comunità di residenza e questo sopperisce anche all’isolamento sociale e alla carenza di alcuni servizi essenziali”.

Di conseguenza, conclude la ricerca, questa percezione di sicurezza contribuisce in modo significativo a sperimentare il benessere ambientale, favorendo un senso di comfort, stabilità e soddisfazione e desiderio di permanenza nei confronti della propria condizione di vita e dell’ambiente urbano.

Psicologia dei luoghi

“Da diversi anni” sottolinea il Prof. Enrico Perilli “siamo impegnati, come cattedra di psicologia dinamica, in una serie di ricerche sulla psicologia dei luoghi, in riferimento soprattutto alle aree interne. Nel 2019 abbiamo pubblicato un libro sul perturbante nell’espansione urbana, analizzando il fenomeno per cui, nei processi di grande espansione delle megalopoli, appare, a un certo punto, un elemento straniante e terrifico, che induce modificazioni psicologiche profonde nel vissuto delle città. Questo nuovo studio compiuto sui Progetti Case e sui Map, di natura psicologica e psicodinamica, rappresenta una novità perché, dopo il terremoto, era stata prodotta molta letteratura scientifica su queste soluzioni abitative ma di natura soprattutto socio-antropologica. Un altro studio che stiamo concludendo riguarda il supporto sociale nei paesi in via di spopolamento, ove per supporto sociale intendiamo la disponibilità di servizi sia materiali che immateriali, dai rapporti di reciprocità tipici del vicinato alla presenza di servizi quali ambulatori, supermercati ecc. Questi servizi materiali e immateriali vanno a creare, globalmente, una sensazione di supporto sociale. Siamo nella fase di analisi dati e a breve pubblicheremo il lavoro”.




ON A MISTY NIGHT

Domenica 8 dicembre  ore 17.30 Teatro Comunale M. Caniglia

Sulmona, 7 dicembre 2024.  Settimo appuntamento della stagione per la Camerata Musicale di Sulmona al Teatro “Maria Caniglia”, domenica 8 dicembre alle ore 17:30  per gli appassionati del jazz arriva la formazione “Stefano “Cocco”Cantini e Raffaele Pallozzi QUARTET”. Composto da Stefano Cantini  al sassofono soprano, Raffaele Pallozzi al pianoforte, Emanuele di Teodoro al contrabbasso e Roberto Desiderio alla batteria il quartetto si presenta con un concerto dedicato prevalentemente ai grandi autori del jazz degli anni ’50 e ’60.  È infatti un brano di Tadd Dameron (pianista e compositore di jazz dello scorso secolo) “On A Misty Night” (in una notte misteriosa), a dare il nome al progetto  del gruppo.

Di recente formazione il quartetto presenta standard jazz, composizioni originali, fino ad una elegante Norwegian Wood, trasformata in un raffinato veicolo improvvisativo.

Il progetto si apre su uno scenario sonoro vario, “The new” , una lenta e sinuoso even 8ths, “Kenny” una dolorosa, introspettiva e graffiante ballad dedicata a Wheeler, entrambe le composizioni attribuite alla creativa ecletticità di Stefano Cocco Cantini.

Con “One Hit Bar” Raffaele Pallozzi ci trasporta con il suo original dentro un mondo dalle venature hardbop e dal sapore mainstrem. La scaletta proposta dal quartetto annovera tra gli altri grandissimi artisti come Charlie Haden ed il capolavoro di equilibrio, sobrietà, profondità e poesia che è il brano Nightfall.

Spicca inoltre “Straight Life” una composizione 70’s del trombettista Freddy Hubbard qui presentata in una insolita veste swing.

Puntuali e solidi Di Teodoro e Desiderio supportano con la loro grande maestria le evoluzioni tematiche e improvvisative di sax e pianoforte, dando al quartetto un’ idea di assenza di tempo cronologico tanto da strappare gli standard dalle grinfie del tempo e proiettarli in una dimensione di nuova freschezza interpretativa nel rispetto della loro eternità.

Programma

On a misty night  Tadd Dameron

Strode rode  Sonny Rollins

The new  Stefano Cantini

One hit bar Raffaele Pallozzi

Moment’s notice  John Coltrane

Night fall  Charlie Haden

Valse hot  Sonny Rollins

It’s easy to remember Richard Rodgers

Kenny  Stefano Cantini

Norvegian wood  Beatles

Straight life  Freddie Hubbard




CONCORSO FILOMENA DELLI CASTELLI

Pubblicato il bando della XIV^ edizione rivolta agli Istituti Superiori italiani. Il tema di quest’anno, “Affettività, sessualità e corporeità nell’adolescenza: uso e abuso dei social”. Scadenza per la presentazione delle adesioni, il 14 gennaio 2025.

Teramo, 7 dicembre 2024.  È consultabile da ieri, sul sito istituzionale del Comune, il bando del XIV Concorso Filomena Delli Castelli,  indetto dalla Commissione Pari Opportunità e dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione e Pari Opportunità  con il patrocinio dell’Università degli Studi di Teramo e dei Comuni delle scuole partecipanti. L’iniziativa è inserita nel programma 2025 degli eventi promossi dalla Scuola di legalità e giustizia di UniTe, diretta dalla professoressa Fiammetta Ricci.

Il tema di quest’anno è “Affettività, sessualità e corporeità nell’adolescenza: uso e abuso dei social”. L’invito alla partecipazione  è rivolto agli Istituti Superiori abruzzesi e di tutta Italia. Le schede di adesione dovranno pervenire entro il 14 gennaio 2025.

I ragazzi saranno chiamati a  realizzare uno spot pubblicitario o un cortometraggio di massimo  5 minuti sul tema prescelto. Le classi o gli studenti partecipanti saranno inoltre invitati a partecipare ad un incontro formativo tenuto da esperti, docenti universitari, psichiatri e psicologi che forniranno informazioni e spunti di riflessione.  L’incontro è stato fissato presso l’Università degli Studi di Teramo, per il 28 febbraio 2025, dalle ore 9:30 alle 12:30. La premiazione si terrà invece il 22 maggio a palazzo Kursaal.

La commissione giudicatrice, presieduta dalla professoressa Ricci, è composta dalla psicologa e psicoterapeuta Maria Cristina Barnabei, dallo psichiatra Domenico Di Sante e dall’assessore comunale alle Pari Opportunità Lidia Albani.

“Come recita il bando – sottolinea la presidente della Cpo Marilena Andreani – la finalità del concorso è stimolare i giovani a riflettere sulle tematiche di genere nel contesto culturale del nostro tempo, per promuovere percorsi diconsapevolezza  e confronto“.

“Il tema di quest’anno – aggiunge l’assessore Albani –  intende  richiamare l’attenzione degli  adolescenti sull’importanza di una corretta educazione alle emozioni e alle sane relazioni,  fondamentale per lo sviluppo armonico della personalità”.




FESTA DI COMPLEANNO DI NOTA FULGENS

Sabato 7 dicembre appuntamento al Kursaal con Elena D’Angelo e Renzo Ruggieri

Giulianova, 7 dicembre 2024. l’Associazione culturale Nota Fulgens compie cinque anni e sabato 7 dicembre, dalle ore 21, invita amici, collaboratori e cittadini al Kursaal di Giulianova per ripercorrere insieme le tappe importanti di questi primi anni di attività nel mondo dell’associazionismo culturale.

“Esprimo soddisfazione a nome del Direttivo dell’associazione culturale Nota Fulgens, per i traguardi raggiunti nel nostro comune percorso artistico” dice la presidente Susy Paola Rizzo.  “Siamo grati alla Città di Giulianova e all’ Amministrazione comunale per la vicinanza, per i consensi ricevuti e la grande partecipazione di pubblico, immancabile ad ogni nostro concerto”.

 “Auguro lunga vita a Nota Fulgens, un’associazione giovane che ha già espresso grandi potenzialità”, dice l’Assessore alla Cultura Nausicaa Cameli, “la Città ha bisogno di questa preziosa risorsa, per i giovani che amano la musica e per far crescere il tessuto culturale con iniziative ed eventi di qualità”. 

 La serata, patrocinata dal Comune di Giulianova, vedrà la partecipazione di ospiti d’eccezione, tra cui il Direttore artistico di Nota Fulgens Renzo Ruggieri, il soprano Elena D’Angelo della Compagnia delle Operette di Monza, reduce da grandi successi al Teatro Trianon di Napoli diretto da Marisa Laurito, e la Direzione dell’Istituto Superiore di Studi Musicali del Conservatorio ” G.Braga” di Teramo.

Tra le tante iniziative di questi anni ricordiamo la Rassegna Concertistica giuliese “Le Stagioni”, e il Concorso Musicisti in Herba.




NATALE CARTONERO a Zoo Art con Edicola Edizioni

Ortona, 7 dicembre 2024. Tra i tanti modi per avvicinarsi al Natale, Edicola Edizioni e Zoo Art ne propongono uno all’insegna della sostenibilità.

Sabato 14 dicembre, negli ambienti riscaldati e a tema natalizio di Zoo Art (Passeggiata Orientale, Ortona) si terrà il laboratorio Crea il tuo libro dei regali straordinari, ideato e condotto da Valentina Bassanese e pensato per bambini dai 4 ai 10 anni. L’attività si ispira all’editoria cartonera, una proposta culturale nata in Sudamerica e volta a produrre libri in modo artigianale utilizzando materiali di riciclo.

Per tutto il pomeriggio sarà inoltre attivo il Mercatino del Baratto, da un’idea di Marta Iurisici, nel quale bambini e bambine di ogni età potranno portare e scambiare i loro giocattoli. Il laboratorio ha una durata di 45 minuti e un costo di 5€. Si accede su prenotazione (347 956 2051), scegliendo uno degli orari disponibili:16:30, 17:30 o 18:30. Il mercatino è aperto a tutti. Vi aspettiamo!




AD ALVISE NODALE IL PREMIO AUGUSTO DAOLIO

Premio Città di Sulmona per cantautori emergenti recital di Edoardo de Angelis con “storie da raccontare – lella e altre storie” martedì 17 dicembre, ore 21, piccolo teatro Tony Del Monaco

Sulmona, 7 dicembre 2024. Il cantautore Alvise Nodale è il vincitore della XVII edizione del Premio Augusto Daolio – Città di Sulmona per cantautori emergenti. Lo ha stabilito la commissione artistica del premio, fondato a Sulmona nel 1999. Alvise Nodale sarà premiato nella serata in programma martedì 17 dicembre, alle ore 21, al Piccolo Teatro “Tony Del Monaco” di Sulmona (Via Giovanni Quatrario, 81) e che vedrà la presenza, in qualità di testimonial della serata del cantautore Edoardo De Angelis, che torna così al premio Daolio dove era stato in passato anche presidente di giuria.

La manifestazione è organizzata dall’associazione culturale Nomadi Fans Club “Un giorno insieme di Sulmona”. La serata è a ingresso libero con prenotazione del posto (per informazioni: tel. 389 9737620).

Il cantautore friulano Alvise Nodale di Sutrio (Udine) sarà premiato per il lavoro di ricerca svolto nell’ambito della canzone d’autore e nella riscoperta e valorizzazione della canzone in lingua friulana, come evidenziato dal suo recente album “Gotes”. Nodale presenterà sul palco del Piccolo Teatro “Tony Del Monaco” un estratto della sua produzione.

La serata proseguirà con il recital “Storie da raccontare – Lella e altre storie” del cantautore Edoardo De Angelis. Oggi le canzoni hanno vita breve e gambe corte, spesso si ascoltano per una stagione, e vengono poi dimenticate. Alcune canzoni invece entrano e abitano nella nostra memoria collettiva: è il caso di “Lella”, la ballata romana che ha già festeggiato il suo 50° compleanno. Scritta nel 1969 da due compagni di scuola, Edoardo e Stelio, la canzone fiorì per incanto dalle letture di Pasolini e Gadda, senza alcun riferimento a fatti di cronaca. Si fece conoscere e apprezzare nei piccoli locali del centro di Roma, e nel 1970, al Folkstudio, venne ascoltata dai discografici e successivamente pubblicata dall’etichetta Valiant. È il 1971.

“Lella” partecipa al Cantagiro / Cantamondo, si classifica al primo posto nella sezione “Giovani” ma viene bocciata dalla censura della Rai, e non può accedere alla serata televisiva. Poi, negli anni, viene interpretata da moltissimi artisti, ancor oggi cantata ogni sera in chissà quanti locali, e ogni domenica, in coro, dall’intero stadio Olimpico, a Roma. È entrata nel nostro patrimonio culturale, celebrata oggi anche dal cinema, nel premiatissimo cortometraggio “Lella” del regista Michele Capuano, e citata da Andrea Camilleri, per bocca di Montalbano, ne “Il ladro di merendine”.

Concluso il sodalizio artistico con Stelio, per Edoardo è iniziato un percorso lungo e articolato, che attraversa cinquant’anni di vita e di musica. Il grande successo popolare con la Schola Cantorum nei primi anni ‘70, poi, nel tempo, centinaia di concerti in Italia e in Europa, le più importanti manifestazioni di canzone d’autore (Premio Tenco, Musicultura, Folkest), oltre alle finali del Festivalbar (1984 con “Mia madre parla a raffica”) e di Un disco per l’estate (1992 con “Lettera per te”), e ventuno album da solo. Molte le collaborazioni con produttori, arrangiatori, musicisti di grande rilievo, e con un numero di artisti e colleghi difficile da tenere a memoria, tra i quali Giorgio Albertazzi, Andrea Camilleri, Mimmo Cuticchio, Neri Marcorè, Marco Paolini, e ancora Luca Barbarossa, Franco Battiato, Angelo Branduardi, Francesco Cafiso, Riccardo Cocciante, Lucio Dalla, Fabrizio De Andrè, Francesco De Gregori, Francesco Di Giacomo, Sergio Endrigo, Francesco Giunta, Mina, Amedeo Minghi, Ron, Antonella Ruggiero, Tosca, Paola Turci, Antonello Venditti ed Edoardo Vianello.

D’importanza fondamentale sono stati alcuni incontri, da quello con il giovanissimo Francesco De Gregori (del quale Edoardo è produttore artistico dei primi due album), a Piero Ciampi, a Fabrizio De Andrè, a Sergio Endrigo (vent’anni di amicizia e la produzione artistica di due album), fino a Neri Marcorè, che con Edoardo si avvicina alla musica e condivide un concerto di canzone d’autore. 

Questo racconta De Angelis nel suo concerto: in un’ora e mezza di musica e parole, di storie e canzoni, racconta la sua appassionata e lunga esperienza di cantautore, ma anche di produttore, operatore culturale, scrittore, in un emozionante diario di viaggio, pieno di amici e di avventure. Un recital che, oltre a Lella, raccoglie molti dei suoi brani più noti e amati, e molti tratti dai suoi più recenti album di inediti, “nuoveCanzoni” (Il Cantautore Necessario/Egea, 2018) e “Io volevo sognare più forte” (Il Cantautore Necessario/Egea, 2021), raccontati, è il caso di sottolinearlo, con voce e chitarra.

Una sorta di collana molto intima e personale, un evento unico e irripetibile, in quanto ogni volta diverso. Il racconto che nasce in questo particolare concerto si snoda tra canzoni, esperienze, incontri che hanno reso queste esperienze indimenticabili. Si aggiungono i brani più recenti, ma a un certo punto Lella viene sempre richiesta dal pubblico!

L’atmosfera intima e confidenziale del racconto in musica, offerto dalla voce calda e sentimentale del protagonista, viene di tanto in tanto scossa dalle ballate che portano, nell’ironia, nel ritmo, e nel rinnovato gusto popolare, il segno dichiarato dell’impegno civile e sociale dell’autore.

Nell’aria, nella musica che gira intorno, pensieri, ricordi, sogni che quasi sempre si identificano con quelli, più o meno consapevoli, di chi ascolta. Un recital assai semplice e diretto, facile da bere come un sorso d’acqua, che coltiva e fa germogliare in ognuno nuove costruzioni sentimentali.




CHIESE PATRIMONIO DEL FONDO EDIFICI DI CULTO

Riunione in Prefettura sullo stato di attuazione di interventi PNRR

Pescara, 6 dicembre 2024. Nella mattinata odierna il Prefetto Ferdani ha presieduto una riunione sul monitoraggio dello stato degli interventi finanziati con fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), in attuazione della Missione C3 – Investimento 2.4 “Sicurezza sismica nei luoghi di culto, restauro del patrimonio FEC e siti di ricovero per le opere d’arte restauro patrimoniale e culturale” e relativi alle Chiese del territorio della Provincia di Pescara, di proprietà del FEC.

All’incontro, alla presenza dell’ Arcivescovo di Pescara-Penne Mons. Valentinetti, hanno partecipato il Provveditorato Interregionale per le opere pubbliche per il Lazio, l’Abruzzo e la Sardegna, la Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara ed i Comuni di Bolognano, Città Sant’Angelo, Loreto Aprutino, Manoppello, Penne e Spoltore.

Durante la riunione è stato illustrato lo stato dei lavori già svolti che riguardano nove Chiese del FEC: la Chiesa di S. Francesco d’Assisi di Bolognano; la Chiesa di S. Antonio da Padova, già S. Bernardino dei Riformati e la Chiesa di S. Chiara, situate nel Comune di Città S. Angelo; la Chiesa di S. Francesco d’Assisi in Loreto Aprutino, la Chiesa di S. Michele Arcangelo Volto Santo di Manoppello; le Chiese di S. Domenico e di S. Giovanni Battista di Penne; la Chiesa di S. Panfilo fuori le mura di Spoltore e la Chiesa di S. Antonio da Padova ai Cappuccini, sita in Tocco da Casauria.

Per l’attuazione di tali interventi, l’Amministrazione del Fondo Edifici di Culto, facente capo al Ministero dell’Interno, in qualità di Soggetto Attuatore, ha affidato al Provveditorato le funzioni di Centrale di Committenza e le attività di Committenza ausiliarie.

Nell’ottica di assicurare il puntuale adempimento dei target europei per il raggiungimento degli obiettivi previsti mediante le risorse fornite dal PNRR a beneficio degli immobili del Fondo edifici di culto, l’incontro ha consentito il proficuo confronto tra gli Enti coinvolti dalle iniziative, attraverso l’analisi dello stato dell’arte degli interventi di restauro, che procedono nel rispetto delle tempistiche previste.

Sul punto il Prefetto ha evidenziato la necessità di operare con celerità nell’esecuzione dei lavori relativi ai progetti di restauro e di adeguamento, che consentiranno di restituire ai cittadini un patrimonio culturale e religioso di grande valore per la collettività.

L’incontro testimonia la fattiva sinergia interistituzionale, finalizzata non solo al recupero del patrimonio ecclesiastico di proprietà del FEC che insiste in provincia di Pescara, ma anche all’impegno per assicurare l’ottimale e tempestivo impiego delle risorse stanziate dal PNRR per finalità che favoriscono la valorizzazione del territorio.

Il Prefetto ha rivolto un sentito ringraziamento al Provveditorato alle Opere Pubbliche per il Lazio, l’Abruzzo e la Sardegna e alla Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara per il concreto ruolo svolto nell’attuazione dei progetti in parola, nonché ai Sindaci dei Comuni interessati dalle opere per l’impegno profuso nel supportare le attività di restauro che coinvolgono anche le comunità locali.




NINNA NANNA PE NA’ STELLUCCE

Il maestro di Montesilvano Gianni Scannella è tra i vincitori della 27ª edizione del Concorso di poesie e canzoni dialettali abruzzesi Vernaprile 2024

Montesilvano, 6 dicembre 2024. Il brano Ninna nanna pe na’ stellucce scritto dalla poetessa Chiara Severini di Pescara e musicato dal Maestro Gianni Scannella di Montesilvano, è risultato vincitore – per la sezione riservata alla Canzone dialettale con testo in un vernacolo traduzione in lingua italiana e spartito musicale – della 27ª edizione del Concorso di poesie e canzoni dialettali abruzzesi Vernaprile 2024, bandito dall’Associazione culturale Fratellanza Artigiana di Teramo.

I premi ed i riconoscimenti sono stati assegnati da una giuria di esperti presieduta da Sonia Cameli. La proclamazione dei vincitori le tre sezioni in concorso si terrà nella storica sede in via del Baluardo 65 – Teramo domenica 8 dicembre alle ore 10.30, nel corso di una manifestazione pubblica di promozione della cultura e delle tradizioni.

La registrazione del brano finalizzata all’ascolto da parte del pubblico che parteciperà alla premiazione, è stata eseguita nel foyer del Palacongressi d’AbruzzoPala Dean Martin da Simona Capozucco (voce solista) e Gianni Scannella.




LA MAGIA DEL NATALE

I Mercatini 2024 a cura della Pro Loco

Magliano de’ Marsi, 6 dicembre 2024. La Pro Loco di Magliano de’ Marsi, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, invita residenti e visitatori a un evento imperdibile: i tradizionali Mercatini di Natale, che si terranno il 7 e l’8 dicembre 2024, a partire dalle ore 10:30, nella splendida cornice di Piazza San Luigi Orione.

Due giornate di festa, magia e tradizione, dove la piazza si trasformerà in un incantevole villaggio natalizio, offrendo a grandi e piccini un’atmosfera unica. Sarà possibile passeggiare tra gli stand di artigianato, prodotti tipici e idee regalo, mentre il cuore della piazza ospiterà numerose attrazioni che renderanno l’evento ancora più speciale.

Spettacoli per tutti i gusti: trampolieri, performance di fuoco, esibizioni natalizie e la presenza della Casa di  Babbo Natale che accoglierà i bambini per conservare le loro letterine. La magia del Natale si respirerà in ogni angolo, grazie anche agli stand gastronomici che proporranno piatti tipici e dolci natalizi, riscaldando il cuore e lo spirito dei partecipanti.

Il programma è pensato per regalare momenti di allegria a tutta la famiglia, con spettacoli, giochi e tante sorprese che renderanno il fine settimana davvero speciale.

La Pro Loco di Magliano de’ Marsi invita tutti a partecipare a questo evento che coniuga tradizione, cultura e divertimento, creando un’occasione per riscoprire la bellezza del nostro territorio in un’atmosfera natalizia.

“Non mancate! Vi aspettiamo in Piazza San Luigi Orione il 7 e l’8 dicembre per festeggiare insieme il Natale!” l’invito dell’Amministrazione comunale.




MEMORIA SULLA COLORAZIONE DELLE STOFFE TRATTA DAL CARTAMO INDIGENO

[Contributo di Cercone Franco pubblicatoin “Rivista Abruzzese”, Anno LXX – N.1, Lanciano 2017.]

Nell’Archivio di Stato di Chieti [Coll. Società Economica, Busta 1, Anno 1829], si conserva un documento esposto in occasione di una manifestazione svoltasi tempo fa a Lanciano e sul quale potemmo dare solo uno sguardo fugace.

Si tratta di una “Memoria sulla colorazione delle stoffe con i colori giallo e rosso tratti dal cartamo indigeno”. Il documento è corredato in parte anche di un Carteggio intercorso nel gennaio del 1828 fra il Reale Istituto di Incoraggiamento di Napoli (all’epoca organo, per così dire, di “Ricerca Scientifica”) e l’Intendenza della Provincia di Abruzzo Citeriore. Una breve comunicazione dell’Intendente di Chieti, Ufficio Affari Generali, datata 10 gennaio 1829, chiarisce subito l’Oggetto, o se si vuole il motivo di questo rapporto epistolare, da cui stralciamo solo le notizie essenziali che in tale sede interessano. L’Intendente di Chieti conferma al Presidente del Real Istituto di Napoli: “Ho il bene assicurarLa che in questa Provincia non vi sono fabriche per tingere il cotone filato in rosso fino”, procedimento questo che non incontrava invece difficoltà nella tintura della lana con la robbia, come ben sapevano i nostri ceti rurali.

Più interessante è la missiva del 30 dicembre 1828 rivolta al Presidente della Reale Società Economica della Provincia di Chieti, investita evidentemente dello stesso problema, il quale informa tuttavia che alcuni tentativi per la tintura  del cotone filato in rosso fino od in giallo, utilizzando il cartamo indigeno, erano stati effettuati con successo da Don Vinceslao De Sanctis, membro della Società Economica della Provincia, il quale informato del problema aveva trasmesso a Napoli alcuni campioni di tinte da lui eseguite con il  cartamo indigeno anche sulla seta e sul lino.

Il cartamo, come è noto, è una pianta erbacea delle “composite” (carthamus officinalis), detto come ci informa autorevolmente Aurelio Manzi tinctorius o zafferanone [i], con foglie spinose, fiori gialli a corolla e frutti simili a quelli del girasole. I fiori, dai quali si ricava una sostanza colorante, sono talvolta impiegati per sofisticare lo zafferano.

Secondo alcuni studiosi il nome cartamo deriva dal latino medievale carthamus e questo dall’arabo

Qurtùm. Il colore rosso ottenuto dal cartamo per le tinture risultava più persistente rispetto alla robbia, con cui specie le nostre genti di campagna tingevano di rosso le maglie di lana.

Nella sua citata Memoria sulla colorazione delle stoffe con i colori giallo e rosso, tratti dal cartamo indigeno, Vinceslao De Sanctis, socio ordinario della Società Economica della Provincia di Chieti, esordisce sottolineando quanto segue:

“Ho eseguito i Saggi di colorazione col cartamo coltivato (a Chieti) nel giardino della Società, onde conoscere il merito della parte colorante gialla e rossa…comparata col cartamo di levante…. Comunemente il colore giallo del cartamo è disprezzato e non viene impiegato nell’arte tintoria, forse o perché con poca spesa si ottiene da altre piante indigene, soprattutto dai fiori della ginestra o dal buftalmo (sic), nonché dal legno giallo esotico, o perché quello che si ottiene da questi è più bello e permanente di quello”.

Insomma ottenere il color rosso o giallo dalle piante era facile, ma il problema era quello di trovarne una che non stingesse i tessuti di lino e cotone, come avveniva per esempio con la robbia, assai in uso presso il mondo rurale abruzzese per la tintura della lana.

La Memoria sulla colorazione delle stoffe del Teatino Vinceslao De Sanctis ci offre pertanto la grande occasione di sintetizzare tutte le nostre conoscenze sulle erbe e piante tintorie citate in Abruzzo per lo più da Autori del XVIII e XIX secolo, tralasciando quelle contenute nella Storia Naturale di Plinio [Cap. XIII e sgg.].

E ci piace iniziare con l’opera di Giuseppe Maria Galanti, Della descrizione geografica e politica delle Sicilie,[ii] il quale sottolinea: “I monti dell’Abruzzo, specialmente la Maiella, sono pieni di erbe aromatiche e medicinali. Vi si trovano alcune erbe da tingere, delle quali fanno uso le genti povere. Coll’erba detta frondicella, che nasce sugli Appennini, tingono le stoffe a colore verde e giallo”.

Lo storico di Roccaraso, Vincenzo Giuliani, scrive[iii]nel 1788 “Nell’Aquilano si è cominciata ad introdurre la coltura del guado. Vi si coltiva anche qualche poco la robbia.

A tal riguardo giova ricordare quanto scrive il Viaggiatore tedesco Alfred Steinitzer nel Saggio Tre Settimane negli Abruzzi (1909): “Da l’Aquila la strada conduce verso il fertile bacino di Paganica … Tutti i campi sono ben seminati di tanto in tanto di rubia tinctorum, dalle cui radici si ricava una bella robbia rossa”, con cui gli Abruzzesi fino al secolo scorso hanno colorato di rosso i loro vestiti.

Chi ci ha lasciato tuttavia in modo inaspettato un Saggio omogeneo sulle tinture negli Abruzzi e non del tutto conosciuto dagli studiosi, è stato Antonio De Nino, il quale nel vol. II degli Usi Abruzzesi[iv],  ci ha lasciato un ampio e forse inaspettato capitolo sulle “Tinture domestiche” ed in particolar modo sulla robbia, l’erba tintoria che in tale sede particolarmente interessa. Egli esordisce chiedendo: “Chi è che non conosce l’uso del campeggio, sotto il nome di scotano, schiappo o legno?  Con il campeggio si tingono in nero gli abiti da uomo e da donna ad Introdacqua e Scanno”.

È questa l’occasione per ricordare tuttavia che il colore nero degli indumenti in montagna ha la specifica funzione di assorbire e trattenere il calore dei raggi del sole e quindi ha poco a che fare, come scrivono invece alcuni scrittori patrii, con lo stato vedovile. 

Nota comunque il De Nino:

“Nelle case civili già si conosce l’indaco, la cocciniglia e oggi l’anelina. Le vesti delle Scannesi non si recano già al tintore. Non c’è famiglia a Scanno, che non sappia tingere da sé. Si tinge prima con l’indaco la lana in fiocchi, e poi si fila e si tesse, e il tessuto si tinge con le foglie dell’ornello, per cui la stoffa piglia un colore verde-cupo, tale da non perdere mai d’intensità…A Pratola Peligna, Roccacasale e Prezza, c’è l’uso della tinta di robbia, pianta che chiamano roja, corruzione di robbia…. Le donne dei tre paesi su indicati portano sempre, in ogni stagione, il grembiule di lana rossa e nell’inverno poi, anche rossa, una camiciola di lana. La robbia nei nostri paesi cresce spontanea o vicina alle siepi o nei terreni inculti, o anche fra le vigne. Non pare che se ne faccia una coltivazione apposta. Certo è che la robbia, coltivata, sarebbe migliore, perché più polputa e fresca, e da preferire a quella di Levante che ci somministra il commercio. Ma le nostre donne si servono della robbia spontanea che abbia almeno tre anni di esistenza. Le radici non mature, o corrose dagli insetti, si sogliono rifiutare. Il colore delle buone radici deve essere giallo-rosso o ranciato, e l’odore grave e piacevole. Chi compra questa robbia, la paga più o meno cinque soldi al chilo; e nel farne uso, mette un chilo e un terzo (circa quattro libbre) in ogni terzo di chilo di lana da tingere. La prima operazione tintoria comincia con lavarsi la robbia, e lavata che è, si scotola e si fa sgocciolare ben bene; e si pesta in un mortaio di pietra o anche, un po’ per volta, sopra un tavolone. La pasta che ne risulta, si fa seccare all’aria libera; allora diventa gradatamente rossa. Le donne più diligenti bagnano con acqua questa pasta e la fanno asciugare, ripetendo la stessa operazione tre o quattro volte. Dicono che con questi ripetuti bagni, la pasta tintoria vada sempre più migliorando. La lana, in filo o in tessuto, quando è bene imbiancata, si fa bollire in un caldaio. Dentro, per ogni terzo di chilo di lana, ci si mettono due soldi di ‘allume di rocca’, con 648 grammi di tartaro polverizzato, detto qui la rascia, e lu rasciaro chi la va comprando per le fabbriche dei cremori. Fornita l’ebollizione, la lana si lava e si spande per farla asciuttare. Allora si mette di nuovo in un caldaio con la robbia ridotta in pasta, e vi si fa bollire un’ora o due, secondo che voglia un colore più o meno denso. Cavata la stoffa dal caldaio non ci vuole altro che una buona sciacquatura, e la tinta è fatta”.

Gli esperimenti sul cartamo effettuati a Chietida parte di Vinceslao De Sanctis, venivano a coincidere con gli interessi del Real Istituto di Incoraggiamento di Napoli, dove si compivano ricerche sulla tintura in rosso non della lana,  ma del “cotone”, che all’epoca  facilmente stingeva essendo restio ad ogni tentativo di conservazione del ‘color rosso’ e quindi, come è da ritenersi, non adatto alla commercializzazione; mentre il Real Istituto voleva lanciare questo prodotto sui mercati europei, soprattutto per creare concorrenza alle manifatture del cotone inglese.

Ora i tentativi fatti da Don Vinceslao De Sanctis sull’uso ottimale del cartamo indigeno, sono riassunti dallo studioso teatino alla fine del Saggio come segue e li riportiamo testualmente pur trattandosi di materia non facilmente comprensibile:

“I – Il color rosso del cartamo non è applicabile che al solo cotone ed alla seta cruda.

II – Gli acidi solforico e nitrico diradati nell’acqua, e l’acido del limone, agiscono nello stesso modo nel processo di colorazione, come vi agirebbe l’acido acetico, e l’acido assorbico.

III – La gradazione del rosso dall’oscuro sino al chiaro è dovuto alla maggiore o alla minore quantità di materia colorante, ossia dell’acido cartamico che precipita sulla stoffa.

IV- I bagni serviti per la colorazione in rosso non restano inutilizzati, dopo che essi possono valere a dare il colore di arancio alla seta cotta.

V- Il cartamo indigeno non è inferiore all’esotico”.

L’estroso studioso teatino illustra infine a mo’ di conclusione la possibilità di realizzare “varii belletti per uso delle donne galanti”, mediante appunto la polvere del cartamo nostrano, mettendo in luce così l’importanza delle indagini fatte da un ricercatore solitario, come appunto era Vinceslao de Sanctis. Ci appare giustificato pertanto il suo richiamo, quando a mo’ di chiusura del suo Saggio esclama: “Abitanti della Provincia di Chieti, scuotetevi e siate sensibili alle voci della Società!”.

Franco Cercone


[i] A. Manzi, Origine e storia delle piante coltivate in Abruzzo, p. 226; R. Barabba Ed., Lanciano 2006.

[ii] Tomo III, Libro X, Napoli 1794, p. 48°.

[iii] Ragguaglio istorico della Terra di Roccaraso e del Piano delle Cinque Miglia, p. 56; a cura di E. De Panfilis, Teramo       Edigrafital 1991. Le donne di Roccaraso chiamavano quest’erba tintoria “frondicella”.

[iv] P. 121 sgg., Barbera Ed. Firenze 1881.




LA VISITA DEL COMANDANTE CNA CARABINIERI

Presso la Capitaneria di porto di Ortona

Ortona, 6 dicembre 204.  Il Comandante del Centro Amministrativo Nazionale dell’Arma dei Carabinieri di Chieti, Generale di Brigata Baldassare Daidone ha visitato ieri (giovedì) la Capitaneria di porto di Ortona, dove è stato accolto dal Comandante, Capitano di Fregata Dario Ambrosino, e da tutto il suo equipaggio.

Durante la visita istituzionale, il Generale Daidone ha avuto modo di apprezzare l’organizzazione e le attività ordinarie che, quotidianamente, si svolgono nell’ambito di una Capitaneria di porto a tutela della sicurezza della navigazione, della salvaguardia dell’ambiente marino e per il rispetto della legalità lungo le coste ed in mare. L’incontro è stato poi l’occasione per presentare al Generale il porto di Ortona e le sue peculiarità, con le innumerevoli attività commerciali e industriali che vi si svolgono, ivi compresa l’attività di ricezione delle navi ONG per lo sbarco dei migranti, al cui regolare andamento la Guardia Costiera non fa mai mancare il suo fondamentale contributo in termini di supervisione e controllo.

Al termine della visita il Generale Daidone, che vanta “fiere” origini marinare, essendo originario di Trapani, ed appassionato di mare, ha espresso al Comandante Ambrosino un sentito apprezzamento per l’accoglienza dedicata, e soprattutto per il lodevole lavoro svolto dalle donne e dagli uomini della Capitaneria di porto al servizio della collettività.




LA DELICATA QUESTIONE TEKNE

Confindustria è impegnata

Pescara, 6 dicembre 2024. “La situazione della Tekne di Ortona è estremamente delicata: Confindustria Abruzzo Medio Adriatico è pienamente impegnata nel favorire il dialogo tra le parti coinvolte, sostenendo ogni possibile soluzione che possa salvaguardare i 200 posti di lavoro e rilanciare le attività di Tekne. L’incontro di oggi ha costituito un passo avanti, in cui abbiamo riconosciuto l’impegno di tutte le parti. In una situazione complessa, l’obiettivo è garantire la continuità necessaria, puntando a raggiungere la sostenibilità economica e finanziaria dell’azienda, sempre con attenzione alla dimensione sociale. Tekne, con il suo importante know-how nel settore tecnologico e industriale, rappresenta un patrimonio di competenze e innovazione che deve essere preservato e valorizzato per il futuro del territorio e dell’intero comparto”.

Luigi Di Giosaffatte

Direttore Generale di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico




CONTROLLO DI VICINATO

Protocollo d’Intesa con il Sindaco del Comune di Pianella nell’ambito del progetto ed iniziative di prevenzione e contrasto al fenomeno delle truffe agli anziani

Pescara, 6 dicembre 2024. Nella mattina odierna, presso il Palazzo del Governo di Pescara, in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica il Prefetto Flavio Ferdani unitamente al Sindaco di Pianella ed ai Vertici delle Forze di Polizia ha proceduto alla sottoscrizione del Protocollo d’Intesa inerente al Progetto “Controllo di Vicinato”.

Il documento anzidetto,  che si va ad aggiungere a quelli già sottoscritti con i Sindaci dei Comuni di Montesilvano, Spoltore, Abbateggio, Alanno, Cepagatti, Lettomanoppello, Loreto Aprutino, Manoppello, Roccamorice, Salle, Sant’Eufemia a Maiella, San Valentino in Abruzzo Citeriore, Scafa, Serramonacesca e Turrivalignani, mira a valorizzare le potenzialità insite nei modelli di “sicurezza partecipata” dei cittadini, in sinergia con le Forze dell’Ordine e le Polizie Locali, nella duplice direzione di veicolare un solido sentimento di fiducia verso le Istituzioni nonchè tutelare la sfera personale e patrimoniale non soltanto in relazione alle fattispecie penalmente rilevanti, ma anche in rapporto a manifestazioni di allarmante disagio e degrado dei comportamenti, tali da ingenerare allarme e senso di precarietà.

L’Atto pattizio è integrato da due brochure rivolte alla prevenzione ed al contrasto delle truffe nei confronti di persone anziane, condivisa a suo tempo in sede di Riunione Tecnica di Coordinamento delle Forze di Polizia, con la collaborazione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pescara e Poste Italiane.

Si tratta, nello specifico, di due volantini, di cui il primo illustra le cd. “truffe statiche”, ovvero “porta a porta”, telefoniche oltre che commesse per strada ed in prossimità di pubblici uffici; il secondo, altresì, espone le insidiose tipologie di artifizi e raggiri telematici, onde fornire suggerimenti per evitare di essere indotti in errore e subire danno con profitto dei malviventi.

Le brochure pubblicate sulla pagina internet di questa Prefettura sono state tramesse ai Comuni, alle Amministrazioni ed agli Enti territoriali, affinché provvedano alla loro divulgazione mediante adeguati canali di informazione e nei luoghi di maggiore affluenza dell’utenza esposta al pericolo di diventare vittima di simili condotte.




CITTÀ IN SCENA. Mecenate 90

Chieti a Roma al Festival della rigenerazione urbana. Edoardo Raimondi: “Con il progetto della Via dei conventi centriamo tutti gli obiettivi delle città medie. Abbiamo messo in cantiere un’opportunità imprendibile per il territorio cittadino”

Chieti, 6 dicembre 2024. Il Comune di Chieti ha preso parte ieri a Roma a “Città in Scena”, il festival della rigenerazione urbana in Italia, ideato e promosso dalla Fondazione Musica Per Roma, l’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) e l’Associazione Mecenate 90.

A rappresentare l’Amministrazione di Chieti, il consigliere comunale Edoardo Raimondi, referente per le attività intraprese con l’associazione Mecenate e il quale ha reso la sua testimonianza sul lavoro svolto sul tema in città, aggiungendosi alle voci degli architetti, paesaggisti, scienziati, imprenditori, operatori del settore, che si sono accese all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, per raccontare la forte capacità progettuale delle città italiane anche su inclusione, sostenibilità e resilienza.

“Chieti ha iniziato due anni fa il suo percorso delle Città intermedie – riferisce Edoardo Raimondi – ed è oggi una delle realtà comprese dalla rete che l’associazione Mecenate 90 sta costruendo, attraverso indagini su crescita e sviluppo urbani e portando avanti studi e proposte sulla qualità della vita, questo sia relativamente all’abitare e sia in ambito sociologico ed economico.

Chieti era ricompresa nella sezione dell’evento dedicata alla rigenerazione urbana e qualità dell’ambiente e come referente per l’Amministrazione sulle città intermedie ho raccontato il primo in ordine di tempo dall’insediamento del sindaco Ferrara e più importante progetto di rigenerazione urbana del centro storico, qual è la Via dei Conventi, descrivendo tecnicamente gli interventi resi possibili dai 15 milioni di fondi PINQUA legati alla qualità dell’abitare.

Il parcheggio di Piazza Garibaldi, l’ex convento delle Clarisse, l’istituto San Raffaele e tutta una serie di luoghi abbandonati da anni, ma portatori di storia sociale e culturale della città, saranno riqualificati e torneranno a una nuova vita come poli funzionali e con aree verdi e aperte al pubblico, affinché possano contribuire a un’azione più ampia, qual è quella del ripopolamento del centro storico. Alla fine del più grande intervento di rigenerazione mai messo in cantiere sul nostro territorio, avremo spazi per la città, per gli studenti, un parcheggio ipogeo, luoghi per fare fronte all’emergenza abitativa e sociale, un’azione, insomma, per contrastare il degrado urbano e sociale che parte da una zona che negli ultimi 15/20 anni ha perso migliaia di residenti.

Sono oltre 15.000 le persone trasferitesi altrove: in parte a Chieti Scalo, in parte in altri luoghi dell’area metropolitana, a cui anche Chieti deve guardare in quanto capoluogo di provincia, perché lì vive il 23 per cento di tutta la popolazione abruzzese.  Il ripopolamento è la chiave di volta delle città intermedie come la nostra, promuoverlo attraverso sinergie istituzionali, ad esempio quella con l’Università d’Annunzio che l’Amministrazione ha avviato proprio con questo progetto e potenziato ponendo le basi di un’intesa che dovrebbe portare a una maggiore presenza dell’Ateneo nel centro storico, proprio per fornire servizi e rendere più attrattiva la parte alta della città, è l’orizzonte a cui la manifestazione di ieri guarda, ma a cui guardano anche tutte le altre città intermedie, stando alle relazioni rese.

Una volta attuata, però, la rigenerazione di questa parte di città dovrà essere gestita; dunque, sarà importante trovare oltre a sinergie anche partnerariati strategici, per gestire in cooperazione con le associazioni e gli enti del terzo settore spazi che dovranno durare nel tempo e non dovranno divenire cattedrali nel deserto”.




UNA SFIDA TRA PASSATO E FUTURO

L’Abruzzo tra turismo delle radici e contrasto allo spopolamento

Roma, 6 dicembre 2024. Negli ultimi anni, il fenomeno dello spopolamento sta ridefinendo l’identità e il futuro dell’Abruzzo, una regione che da sempre vive un rapporto complesso con le migrazioni. Se in passato l’emigrazione di massa portava migliaia di abruzzesi oltreoceano alla ricerca di migliori condizioni di vita, oggi la mobilità si concentra principalmente verso le regioni del nord Italia e l’Europa, coinvolgendo in particolare i giovani, attirati da maggiori opportunità economiche.

A partire dalla fine del XIX secolo, l’emigrazione fu una necessità per moltissimi abruzzesi. La povertà rurale e le limitate prospettive lavorative spinsero intere famiglie a lasciare le montagne e le vallate per dirigersi verso Stati Uniti, Canada, Argentina e Australia. Tuttavia, nonostante la lontananza, gli emigranti mantennero un forte legame con la loro terra d’origine, espresso attraverso il sostegno economico inviato ai familiari rimasti e la conservazione delle tradizioni locali.

Oggi, i discendenti di questi emigranti tornano sempre più spesso in Abruzzo per riscoprire le loro radici culturali e familiari, sostenuti da iniziative come l’Anno del Turismo delle Radici, attraverso il progetto ITALEA*. Promosso dal governo italiano, mira a incoraggiare i discendenti degli emigrati a visitare i luoghi dei loro antenati, trasformando il passato migratorio in un’opportunità per il futuro.

Se il turismo delle radici rappresenta una possibilità di riscoperta e valorizzazione del territorio, la realtà delle aree interne abruzzesi rimane critica. La popolazione è in costante calo: dal 2019 al 2023, l’Abruzzo ha perso circa 30.000 abitanti, scendendo a meno di 1,3 milioni di residenti. Il fenomeno è particolarmente evidente nelle aree montane, dove i piccoli comuni affrontano una doppia sfida: invecchiamento della popolazione e riduzione delle nascite.

Nel 2021, l’Abruzzo aveva già superato il rapporto di 2 anziani per ogni giovane, un dato che il resto d’Italia ha raggiunto solo nel 2024. Nei comuni montani, 19 su 20 mostrano indici di vecchiaia tra i più alti della regione. Questo squilibrio demografico rende difficile mantenere servizi essenziali e opportunità lavorative, costringendo molte giovani famiglie ad abbandonare questi territori.

Per contrastare il declino demografico, la Regione Abruzzo ha da alcuni anni introdotto la LR 32/2021, che prevede incentivi economici per le famiglie che trasferiscono la residenza nei comuni di montagna, con l’obiettivo di stimolare la natalità e favorire la creazione di un tessuto economico più dinamico nelle aree marginali.

Tuttavia, l’efficacia di queste misure è ancora da valutare. Sebbene rappresentino un segnale importante, la loro capacità di invertire la tendenza allo spopolamento dipende dalla creazione di un contesto socioeconomico attrattivo, che garantisca infrastrutture, accesso ai servizi e opportunità di lavoro stabili.

L’Anno del Turismo delle Radici offre all’Abruzzo un’occasione unica per promuoversi come destinazione turistica, culturale e sostenibile. Il richiamo alle proprie origini non è solo un viaggio nella memoria, ma anche un’opportunità per immaginare nuovi scenari. La riscoperta delle radici può infatti diventare un volano per la rinascita economica e sociale del territorio, attirando visitatori e, potenzialmente, nuovi residenti.

Il futuro dell’Abruzzo dipenderà dalla capacità di coniugare tradizione e innovazione, valorizzando il proprio patrimonio culturale e naturale mentre si affrontano le sfide del presente. La storia migratoria della regione, da terra di partenza a luogo di ritorno simbolico, è un invito a riflettere sul valore della memoria e sull’importanza di rendere vivi e vitali i territori, non solo come custodi del passato, ma come spazi dove costruire il futuro.

ITALEA Abruzzo

Fonti

Abruzzo Openpolis – L’equilibrio giovani-anziani nell’Abruzzo montano e interno (14/12/2024)

TGR Abruzzo – I dati sulla popolazione abruzzese (18/9/2024)

*ITALEA, iniziativa del Ministero Italiano degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale rivolto alle comunità degli italiani nel mondo e di sostegno al turismo delle radici (il 2024 è stato proclamanto l'”Anno delle Radici Italiane nel Mondo”).




MUSICA, LUCI, ANIMAZIONE E SPETTACOLI

Torna lo scintillante Natale sotto l’Albero

Luco dei Marsi, 6 dicembre 2024. Fervono i preparativi a Luco dei Marsi per le imminenti festività natalizie, che per il centro fucense si preannunciano più che mai scintillanti. Ad aprire ufficialmente le porte ai festeggiamenti, domenica, 8 dicembre, alle 18:45, l’accensione del grande albero di Natale in piazza Umberto I, che quest’anno sarà accompagnato da installazioni artistiche luminose, una novità proposta dall’Amministrazione comunale che abbellirà ancor più il centro cittadino, e l’accensione delle luminarie lungo viale Duca degli Abruzzi, a cura del Comitato Feste classe ’74.

Sabato, 14 dicembre, nella chiesa di San Giovanni Battista, alle 21, torna il “Concerto di Natale” a cura dell’Orchestra da Camera dell’Istituzione Musicale Abruzzese, con la direzione del M° Francesco Fina, un grande e attesissimo classico che in questa edizione, la settima, vedrà la partecipazione straordinaria del noto tenore Piero Mazzocchetti.

Belle note e canto ancora protagonisti domenica, 15 dicembre, con il concerto a tema “Maria Regina Coeli”, a cura della valente Corale MiraVox, presieduta da Cesidio Carusi, che con la direzione del M° Fabio Capriotti accompagnerà i partecipanti nell’ascolto delle più amate e suggestive melodie del periodo. Festa grande, sabato, 21 dicembre, in piazza Umberto I, per tutti i bambini, che saranno accolti in un Villaggio di Babbo Natale in edizione speciale: tra elfi, renne e casette da fiaba i più piccoli potranno consegnare le letterine dei desideri a Babbo Natale e ai suoi aiutanti e vivere un evento straordinario che includerà, con gli allestimenti scenografici, animazione, presenza delle Mascotte, laboratori creativi, giochi e sorprese. Nelle stesse ore sarà presente, in piazza Umberto I, il mercatino solidale a cura della scuola dell’infanzia “M.T: Fatato” delle Suore Trinitarie di Luco dei Marsi.

Suggestioni ammalianti con il MarsiCandle in Quintetto attendono i partecipanti all’evento, in programma per sabato, 22 dicembre, alle 21, nella chiesa di San Giovanni Battista, in piazza Umberto I. Tra una miriade di piccole fiammelle il concerto a tema: “Di Note e di Luce, l’incanto”, vedrà una selezione delle composizioni più amate, con l’omaggio a Puccini, e delle più note musiche natalizie, tra altre, interpretate da una formazione d’eccezione che vedrà alla ribalta Ilenia Lucci, soprano, Beatrice Ciofani, violino, Anna Marcanio, violino, Sara Angelini, viola, Sara Ciancone, violoncello, Mario Di Legge, pianoforte, con i contributi di Antonio Pellegrini, attore.

Lunedì, 6 gennaio, i bambini luchesi potranno festeggiare l’ingresso nel nuovo anno in compagnia della Befana, pronta a dispensare dolci sorprese, insieme ai personaggi più amati dai piccoli, da Masha e Orso ai super Pigiamini, con le voci e la verve dell’Allegra Compagnia dei Burattini. “Abbiamo voluto formulare la proposta degli eventi natalizi nel solco della tradizione, ma con delle novità che certamente renderanno le manifestazioni ancora più piacevoli da vivere”, spiega la sindaca Marivera De Rosa, “a partire dalle luci che abbiamo scelto per queste festività, con un nuovo albero di Natale e scenografiche installazioni, concerti in formulazioni inedite e suggestive, sempre con direzioni e interpreti di grande caratura. Attenzione speciale, come sempre, per i più piccoli, che troveranno negli eventi a loro dedicati una miriade di attività e sorprese avvincenti. Saranno felici occasioni per vivere il nostro bel paese, invito tutti a partecipare”. I concerti in programma sono a ingresso libero.




IL VILLAGGIO DI BABBO NATALE

Torna il 7 e l’8 dicembre

Martinsicuro, 6 dicembre 2024.  Il Villaggio di Babbo Natale alla Torre Carlo V  di Martinsicuro, arrivato alla VI edizione, è un evento natalizio suggestivo, apprezzato e tra i più attesi. La storica Torre Carlo V,  edificata nel 1547, e il suo giardino si trasformano, per l’occasione ,in un magico villaggio natalizio, ricco di luci, decorazioni, e attrazioni per grandi e piccini.

Il Villaggio di Babbo Natale, che quest’anno racconta il viaggio fantastico di Marco nello spazio, liberamente tratto da “Il pianeta degli alberi di Natale” di Gianni Rodari, è organizzato dal Comune di Martinsicuro-Cultura e Biblioteca- con la sceneggiatura di Sante De Pasquale, la regia di Maria Egle Spotorno della “ Compagnia Il Satiro” e l’allestimento di Greta Kovalenko

La scelta di portare in scena “Il pianeta degli alberi di Natale” risiede nei profondi messaggi universali e senza tempo che questa storia trasmette; valori profondi come la pace, la solidarietà, l’armonia tra gli esseri umani e il rispetto per l’ambiente.

Il pianeta dove è sempre Natale è un luogo immaginario e utopico in cui i valori positivi del Natale – gioia, generosità, condivisione e armonia non sono confinati a un solo giorno dell’anno, ma rappresentano il modo di vivere quotidiano.

Gli alberi sono perennemente addobbati con luci, palline e stelle, e l’atmosfera è di festa continua; tuttavia, non si tratta di un Natale consumistico, ma di una celebrazione dei valori umani e della solidarietà, che permeano ogni aspetto della vita.

Un mondo senza conflitti dove gli abitanti vivono in pace, senza guerre, o divisioni.

 Sul pianeta tutto è gratuito e abbondante. I giocattoli, le decorazioni e i regali sono disponibili per tutti senza limiti e senza denaro, eliminando così il concetto di proprietà esclusiva e invita a una riflessione sul superamento delle disuguaglianze, ogni azione poi è orientata a garantire la felicità collettiva. Non ci sono stress, obblighi o competizioni, ma solo un’attenzione sincera al benessere degli altri.

“È con grande orgoglio e entusiasmo che presentiamo la VI edizione del Villaggio di Babbo Natale, dichiarano la consigliera delegata alla cultura Giuseppina Camaioni e la consigliera delegata alla biblioteca Valentina Coccia, un appuntamento che è ormai diventato una tradizione imprescindibile per la nostra comunità. Questo evento non rappresenta solo un’occasione di festa, ma si pone anche come un momento di incontro, di riflessione e di valorizzazione delle nostre radici culturali e sociali.

Attraverso la narrazione de “Il pianeta degli alberi di Natale “abbiamo voluto proporre un’esperienza che sia sì magica e suggestiva, ma che sappia anche trasmettere un messaggio profondo: l’importanza di prendersi cura del nostro pianeta, di coltivare valori come la solidarietà, il rispetto per la natura e la speranza in un futuro migliore”-

All’interno del villaggio sarà possibile trovare la casa di Babbo Natale, dove i bimbi potranno incontrarlo e consegnare le loro letterine e sono previsti laboratori creativi per i più piccoli e spettacoli di animazione.

L’appuntamento è per il 7 e l’8 dicembre dalle ore 15:00 alle ore 19:30 alla Torre Carlo V a Martinsicuro per vivere insieme la bellezza di un Natale ispirato a sogni, cultura e sostenibilità.

Tutti gli spettacoli sono al coperto, l’ingresso è libero.




100 ANNI MATTEOTTI

Franco Corleone presenta “10 giugno 1924. Il fascismo uccide la democrazia”

Ortona, 6 dicembre 2024. Giovedì 12 dicembre alle 17:30 nel foyer del teatro Tosti di Ortona, Franco Corleone dialoga con Patrizio Marino e Sandro de Nobile. L’appuntamento, organizzato dalla locale sezione dell’ANPI in collaborazione con lo SPI-CGIL Chieti e la casa editrice Menabò, sarà l’occasione per ricordare figure fondamentali della storia dell’antifascismo come Giacomo Matteotti, a cento anni dal suo assassinio, grazie alla presentazione del testo curato da Corleone dal titolo 10 giugno 1924. Il fascismo uccide la democrazia.

Durante la serata, le parole di Carlo Rosselli e Piero Gobetti riprenderanno vita grazie alla lettura dell’attore Sebastiano Nardone. «A cento anni dall’assassinio di Giacomo Matteotti», si legge nella postfazione al testo curata da Davide Conti, «questa pubblicazione curata da Franco Corleone ha il grande merito di ricomporre quella che possiamo definire una vera e propria antologia dell’etica antifascista. Gli scritti che vi compaiono, infatti, rappresentano un viaggio all’interno della notte dittatoriale italiana entro cui il lettore viene accompagnato dagli scritti e dalle parole di grandi figure politiche del Paese: da Giovanni Amendola ad Antonio Gramsci, da Matteotti a Piero Gobetti».

Sarà dunque l’occasione per decodificare, attraverso le biografie di grandi personaggi politici che si intrecciano con la storia nazionale, il fenomeno del fascismo. «Un tema», prosegue Conti, «capace di parlare al presente liberandolo dalle retoriche celebrative che sempre soffocano l’osservazione del passato».

FRANCO CORLEONE: deputato e senatore per più legislature, è stato sottosegretario alla Giustizia dal 1996 al 2001. Si è occupato di diritti civili e sociali, di politica delle droghe, di carcere e di manicomi. È stato Commissario unico per la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari e Garante dei Diritti delle persone private della libertà personale della Regione Toscana e del Comune di Udine. Oltre all’impegno politico si è dedicato a ricerche sul Risorgimento e sulla storia politica del Novecento.

DAVIDE CONTI: storico, consulente della Procura di Bologna (inchiesta sulla strage del 2 agosto 1980), già consulente della Procura di Brescia (inchiesta sulla strage del 28 maggio 1974), è stato consulente dell’Archivio Storico del Senato della Repubblica. È autore della ricerca sulla Guerra di Liberazione a Roma 1943-1944 che ha determinato il conferimento della Medaglia d’oro al Valor Militare alla città di Roma da parte del Presidente della Repubblica.




SOTTOSCRITTA CONVENZIONE AICS IZS

Collaborano in ambito One Heatlth tra Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise G. Caporale

Teramo, 6 dicembre 2024.  Il Direttore di AICS, Marco Riccardo Rusconi, e il Direttore Generale dell’IZS, Nicola D’Alterio, hanno firmato a Teramo la Convenzione quadro che formalizza la collaborazione tra i due Enti in ambito One Health

La Convenzione, di durata triennale e rinnovabile per ulteriori 3 anni, sottoscritta questa mattina nella sede centrale dell’IZS di Teramo, pone al centro il paradigma “One Health, la Salute Unica e Globale”, riconoscendo che una stretta collaborazione tra AICS e IZS dell’Abruzzo e del Molise “consente una migliore realizzazione degli interventi di cooperazione internazionale per lo sviluppo, favorendo una crescita resiliente, sostenibile e inclusiva dei Paesi a basso e medio reddito in termini di promozione della salute umana, miglioramento della sanità animale e salvaguardia dell’ambiente”.

L’obiettivo è rafforzare l’azione congiunta tra AICS e IZS di Teramo, attraverso tutta una serie di attività come promuovere la formazione e l’assistenza tecnico-scientifica per accrescere le capacità di diagnosi e di sorveglianza delle malattie infettive e parassitarie degli animali ad alto impatto sul commercio, sull’economia e sulla salute umana; sviluppare piani di sorveglianza epidemiologica e modelli predittivi utilizzando anche dati climatici e ambientali, generati da osservazioni satellitari, funzionali allo sviluppo di sistemi di allerta precoce. E, ancora, elaborare programmi di sorveglianza lungo tutta la filiera produttiva degli alimenti, dalla produzione alla trasformazione e al commercio, fino alla somministrazione e al consumo; sostenere l’aumento della produttività agricola dei Paesi a basso e medio reddito, favorendo l’accrescimento della sicurezza alimentare al fine di ridurne la povertà rurale.

Molteplici le attività da introdurre nei progetti e programmi di cooperazione futuri, in particolare nei Paesi prioritari del “Piano Mattei con l’Africa”, tra le quali, ad esempio, lo sviluppo di sistemi informativi per la farmacosorveglianza e la ricetta elettronica, la realizzazione di piattaforme digitali di raccolta dati, anche attraverso l’utilizzo della IA, lo sviluppo di tecniche di sequenziamento genomico e analisi di bioinformatica.

“La firma di questa Convenzione rappresenta un’opportunità strategica per le nostre azioni di Cooperazione, per preservare e rafforzare il patrimonio zootecnico soprattutto dei Paesi partner, dove allevamento e pastorizia rappresentano una voce importante del settore primario, contribuendo così anche alla sicurezza alimentare, priorità della Cooperazione Italiana. Grazie alle avanzate competenze dell’IZS di Teramo e all’applicazione di tecnologie innovative, come i dati satellitari, potremo intervenire in modo significativo sulla salute globale, la sicurezza alimentare e la sostenibilità ambientale, soprattutto nei Paesi prioritari del Piano Mattei, favorendo anche formazione specifica in loco e trasferimento di know-how, elementi imprescindibili delle azioni AICS. L’intesa con IZS si inserisce nella strategia dell’Agenzia di accompagnamento e posizionamento degli istituti ed enti pubblici italiani di eccellenza sul terreno della cooperazione allo sviluppo, a servizio dei Paesi partner”. Ha sottolineato il Direttore AICS Marco Riccardo Rusconi.

“Il nostro Istituto può contare su 14 Laboratori e Centri di Riferimento internazionali designati da FAO, Organizzazione Mondiale della Sanità Animale e Unione Europea. Da molti anni siamo impegnati in iniziative di collaborazione e cooperazione scientifica, oggi finalizzate anche a sostenere il programma d’azione stabilito dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. La Convenzione sottoscritta questa mattina conferma la bontà della nostra strategia internazionale, incentrata sul corretto equilibrio del rapporto uomo-animale-ambiente e portata avanti con un approccio multidisciplinare, collaborativo, mai concorrenziale senza preclusioni di carattere culturale e sociale perché solo dialogando con tutti e in tutte le situazioni si può raggiungere la One Health”, ha dichiarato il DG dell’IZS di Teramo, Nicola D’Alterio. “La collaborazione con l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, che ringrazio pubblicamente nella figura del suo Direttore, ha già dato ottimi frutti: nel 2018 abbiamo avviato un progetto di gemellaggio con il Laboratorio Centrale Veterinario del Mozambico, finanziato da AICS, poi le attività sulle malattie trasmesse dai vettori in Ecuador, fino al progetto ‘Rete Mediterranea per una sola salute – MEDNET 4OH’ presentato il 22 ottobre 2024 nell’ufficio regionale di Tunisi dell’AICS che ci ha scelto come Ente scientifico esecutore”.

“Sono convinto che l’ufficializzazione di questo cammino insieme” ha concluso D’Alterio “sia fondamentale per promuovere, incoraggiare e soprattutto attivare collaborazioni multidisciplinari e intersettoriali in accordo con il principio di ‘Una sola salute’ nei Paesi a basso e medio reddito che ne hanno davvero bisogno”.




DEL RESTO Piotr Hanzelewicz

A cura di Emiliano Dante. Inaugurazione 13 dicembre 2024 ore 18.Fondazione Giorgio de Marchis Bonanni d’Ocre. Palazzo Cappa Cappelli. Fino al 26 gennaio 2025

L’Aquila, 6 dicembre 2024.  Venerdì 13 dicembre 2024 alle ore 18.00, presso la sede della Fondazione de Marchis, al primo piano di Palazzo Cappa Cappelli, la Fondazione Giorgio de Marchis Bonanni d’Ocre è lieta di ospitare la mostra Del resto di Piotr Hanzelewicz, a cura di Emiliano Dante, con i testi in catalogo di Emiliano Dante, Michela Becchis e Francesco Avolio, con il patrocinio e il contributo dell’Istituto Polacco a Roma.

Il progetto Del resto tratta la tematica del “denaro” e delle sue implicazioni, delle congetture che ne nascono intorno, di tutte le possibili declinazioni che esso assume ed ha assunto in passato nelle comunità umane, e costituisce il punto di arrivo di un percorso artistico, che fonde aspetti teorici e estetici, iniziato con la mostra Laborioso laborioso laborioso, presso l’Istituto Polacco di Roma nel 2013.

Il lavoro di Hanzelewicz fonda spesso sulla natura etimologica delle parole coinvolte nella sua ricerca artistica: lo stesso titolo della mostra è in realtà un gioco di parole riferito al termine “resto”. “Del resto” è una locuzione testuale di valore avversativo limitativo rispetto a quanto affermato in precedenza: così come dice l’Accademia della Crusca, sta ad intendere un “d’altronde”, “d’altra parte”. Tuttavia, se intendiamo il resto come la differenza in denaro che deve ricevere chi ha dato in pagamento una somma superiore alla spesa, ci troviamo di fronte ad un gioco di parole in cui quel “del” non è più parte della locuzione testuale ma diventa un retaggio linguistico, una derivazione latina che indica l’argomento di cui si tratta. In tal senso possiamo dire che il titolo della mostra riguarda “il resto” ovvero i soldi spicci, visto e considerato che le opere sono realizzate prendendo come spunto i tagli più piccoli delle monete e delle banconote euro. Guardando al territorio, alla storia sociale ed economica delle comunità, non è possibile non pensare, ad esempio, al termine “pecunia”, una parola latina che indica il denaro e che ha un legame specifico con le attività legate alla pastorizia (pecunia da pecus – pecora, bestiame). Il denaro ha, dunque, una eco universale ed al tempo stesso territoriale, proprio perchè incarnata dalle comunità umane nel loro farsi e trasformarsi continuo.

Come scrive il curatore, Emiliano Dante, nel testo critico: «Piotr sceglie per le sue opere la moneta da un centesimo perché è una moneta pressoché senza valore. Il suo unico fine è l’eufemismo mercantile – in effetti serve solo a dire che un prodotto non costa ben cinque euro, ma solo quattro euro e novantanove. È quindi una moneta fisica dal valore prettamente retorico. Piotr sottopone questa fisicità già intrisa di evanescenza al suo intruglio di acqua, sale e aceto. A questo, come  dice lui, ci aggiunge anche il tempo, inteso sia come passaggio delle ore che, talvolta, come passaggio delle nuvole e delle piogge. Attraverso questo processo di deterioramento, le monete non divengono semplicemente stampo e pigmento, ma subiscono anche una traslazione simbolica: diventano ombra, segno, memoria. Dove prima erano resto al supermercato, ora sono resto sulla tela – è una migrazione fisica che è anche una migrazione semantica. Durante questa migrazione, si sostituisce un valore convenzionale, quello economico, con un valore personale, quello estetico. […] Tra la sala delle ossidazioni e il ballatoio, in Fondazione abbiamo uno spazio che è sempre problematico negli allestimenti, vista la presenza di librerie, libri e di un transito a L che non è facilissimo da gestire. Qui Piotr ha deciso di mettere una piccola opera costituita da file di calchi in gesso ceramico bianco delle monete da un centesimo. Ai lati, due librerie colme di mucchi di altri calchi identici e altrettanto bianchi, divisi in sedici scaffali, mucchio per mucchio. Nella loro quantità opulenta, queste montagnole di monete ricordano un pochino i tesori dei film di pirati – il che è particolarmente ironico, considerando che, in luogo dell’oro, qui ci sono letteralmente pallide copie di monete già senza valore. Se le ossidazioni mostrano la memoria delle monete, questi mucchietti paiono esserne il fantasma.  A fare da contrappunto, nei sedici scaffali della libreria più lunga, Piotr ha disposto in modo piuttosto ordinato i resti di monetine ormai arrugginite e accartocciate, distrutte dall’acqua, dal sale, dall’aceto e, soprattutto, distrutte dal tempo. Dopo i fantasmi, quindi, questi che se ne stanno così allineati e decomposti devono essere i cadaveri. […] Nel ballatoio Piotr riprende l’idea di Paesaggio ideale, un’opera di enormi dimensioni che aveva realizzato sulla vetrata dell’Istituto Polacco di Cultura di Roma per Laborioso, Laborioso, Laborioso. Si tratta della riproduzione a matita su lucido del ponte che illustrava le prime banconote da 5 euro, realizzata site-specific per i vetri del ballatoio della Fondazione de Marchis. Se è vero che l’opera è fruibile tanto dall’interno, quanto dall’esterno dell’edificio, è anche vero che solo dall’interno si possono apprezzare i dettagli, mentre solo dall’esterno si può cogliere l’insieme.»

Durante il periodo della mostra, il 17 gennaio 2025, si svolgerà una conferenza di Francesco Avolio, docente di linguistica italiana dell’Università degli Studi dell’Aquila, il quale presenterà il denaro “parlato” attraverso motti, detti e proverbi nei dialetti di cinque comuni del Centro-Sud.

La Fondazione Giorgio de Marchis Bonanni d’Ocre viene istituita a L’Aquila nel 2004 allo scopo di conservare, tutelare e valorizzare il patrimonio documentario e librario raccolto dal professor Giorgio de Marchis nel corso della sua carriera di storico dell’arte. Manifesti, locandine, inviti e brossure sono solo alcuni esempi delle tipologie documentarie che caratterizzano l’archivio composto da quasi 200.000 pezzi. Cataloghi di mostre, monografie e saggi, che popolano la biblioteca, contribuiscono a restituire l’immagine di un periodo denso di cambiamenti non solo a livello sociale ma anche storico-artistico, quale gli anni Sessanta e Settanta in Europa. Dal 2018 abita gli spazi del primo piano del Palazzo Cappa Cappelli che apre costantemente per eventi, mostre e collaborazioni con artisti ed enti.

BIOGRAFIE

Piotr Hanzelewicz (Polonia, 1978) vive in Italia. Ha fatto esperienze diverse fra loro, studi, lavori. Ama il termine cosa/cose. Non ha un approccio scientifico ma si attesta su una curiosità utile a creare collegamenti tra discipline diverse, talvolta lontane fra loro. Questa è la griglia di partenza. Poi c’è tutto il resto, insomma, poi ci sono le cose. Nota curiosa: è nato lo stesso giorno in cui è morto Paolo VI, pertanto non è sbagliato affermare che uno come Piotr Hanzelewicz nasce ogni morte di papa. Tra le principali esposizioni personali: 2011 – “L’inquilino del terzo piano” a cura di Enzo de Leonibus con testi di Teresa Macrì e Marco Patricelli – Museolaboratorio Città S. Angelo (PE); 2013 “Laborioso laborioso laborioso” a cura di Franco Speroni con testi in catalogo di Alberto Abruzzese e Michela Becchis – Istituto Polacco (Roma); 2014 “All’ombra del pavone” a cura di Michela Becchis – Biblioteca del Senato (Roma); 2019 – “One hundred bucks and few cents” a cura di Fabio de Chirico e Giuseppe Capparelli, con testo in catalogo di Edoardo Marcenaro – Galleria Rosso20sette (Roma).

Emiliano Dante è nato a L’Aquila nel 1974. Come filmmaker, ha realizzato la trilogia di documentari sperimentali sul terremoto costituita da Into The Blue (2009), Habitat – Note Personali (2014) e Appennino (2017), e i film di finzione Limen (Omission) (2012) e The Coin (in postproduzione). Ha insegnato Cinema, Fotografia e Televisione alla Facoltà di Scienze della Formazione dell’Aquila, Storia dell’arte contemporanea nelle Università dell’Aquila e di Cassino, Regia al Centro sperimentale di cinematografia dell’Aquila. Attualmente insegna Pratica e cultura dello spettacolo all’Accademia di Belle Arti di Roma. Tra le sue pubblicazioni, Merda d’Artista (2005), Breve saggio sulla storia e la natura degli audiovisivi (2007) e Terremoto Zeronove (2009).

Michela Becchis nasce a Roma e qui si laurea in Storia dell’arte medievale. Storica e critica d’arte, ha insegnato nelle Università dell’Aquila, di Chieti, di Roma “Tor Vergata” e all’Istituto Universitario “Suor Orsola Benincasa” di Napoli. Ha collaborato con l’Istituto Universitario Internazionale di Fiesole, con la Scuola di Studi Superiori “Giacomo Leopardi” (Università di Macerata), con la sede italiana del RISD (Rhode Island School of Design). Ha sempre diviso i suoi studi e le sue ricerche tra l’arte medievale e quella contemporanea dando vita a un curriculum volutamente eterogeneo. Intesse rapporti con artiste e artisti che segue nel loro processo ideativo in modo continuo. In tutti casi nutre particolare interesse al rapporto tra arte, storia, genere e movimenti politici e alla circolazione dei modelli figurativi e linguistici inter e transculturali. Con l’Associazione Officina delle Culture vincendo i bandi per Estate Romana, Notte dei Musei, Contemporaneamente, Eureka!, cura rassegne che contaminano generi diversi e culture artistiche diverse unendo in sperimentazioni visive, teatrali, performative, musicali, artiste e artisti provenienti da diverse parti del mondo. È codirettrice, con Elisabetta Portoghese, del Festival Internazionale di Fotografia di Castelnuovo di Porto. Scrive per Il Manifesto, S-Definizioni e ArtAPart.

Francesco Avolio (Roma, 1963) insegna dal 1997 Linguistica italiana nell’Università degli studi dell’Aquila. Al centro dei suoi interessi sono le varietà dialettali dell’Italia centrale e meridionale, la teoria e i metodi della ricerca dialettologica e geolinguistica, i problemi della ricostruzione linguistica, i rapporti tra linguaggio ed esperienza (etnolinguistica). È membro di diverse società scientifiche, del Comitato scientifico della Rivista Italiana di Linguistica e di Dialettologia e di quello del Bollettino dell’Atlante Linguistico Italiano. Dirige, con Elisabetta Carpitelli e Matteo Rivoira, la collana Studi e testi di dialettologia e varia linguistica delle Edizioni dell’Orso di Alessandria. Suoi articoli sono apparsi su riviste e periodici specializzati italiani e stranieri. È autore di numerosi saggi, tra cui i volumi Bommèsprə. Profilo linguistico dell’Italia centro-meridionale (San Severo, 1995), Tra Abruzzo e Sabina (Alessandria, 2009) e Lingue e dialetti d’Italia (Roma, 2009), e dell’Atlante Linguistico ed Etnografico Informatizzato della Conca Aquilana (ALEICA, versione multimediale a cura di Giovanni De Gasperis).

INFO

Piotr Hanzelewicz

Del resto

A cura di Emiliano Dante

Testi in catalogo di Emiliano Dante, Michela Becchis, Francesco Avolio

Con il patrocinio e il contributo dell’Istituto Polacco a Roma

Documentazione fotografica: Giorgio Benni

Sponsor tecnico: Factory sound – L’Aquila

Inaugurazione 13 dicembre 2024 ore 18.00

Fino al 26 gennaio 2025

Orari: giovedì 11.00-13.00 / 16.30 – 19.00; venerdì e sabato 16.30 – 19.00; domenica 11.00-13.00 / 16.30 – 19.00 –  Ingresso libero