MaDRi Servizi sociali

Domani la presentazione del portale on line Lunedì, 4 novembre – ore 10, sala dei marmi della Provincia di Pescara

Pescara, 3 novembre 2024. Si scrive Madri e si legge Mappatura dinamica delle risorse, l’iniziativa del Comune di Pescara realizzata in coprogettazione con l’Università d’Annunzio, la Caritas e società Maiora. Un progetto innovativo che ha portato alla creazione di un portale on line (madri.comune.pescara.it) al cui interno si possono trovare tutte le informazioni utili sui servizi assistenziali, educativi, sociosanitari e aggregativi che offre la città: un modo nuovo, rapido ed immediato, per mettere i cittadini a conoscenza dei servizi esistenti e di tutte le realtà che li offrono, in modo da creare un contatto diretto tra erogatori dei servizi stessi e fruitori.

Il portale è stato preceduto, nei mesi scorsi, dalla pubblicazione della Carta dei servizi sociali, uno strumento cartaceo di 90 pagine, anch’esso contenente tutte le informazioni utili sui servizi sociali del Comune, messo a punto con gli stessi partner.

Per illustrare i contenuti di Madri ai rappresentanti del terzo settore e a tutti i cittadini interessati, è stato organizzato per lunedì 4 novembre, alle ore 10, nella sala Tinozzi della Provincia di Pescara (piazza Italia n. 30), un convegno che si aprirà con i saluti del sindaco Carlo Masci e dell’assessore alle Politiche sociali Adelchi Sulpizio, che ha puntato molto su questo progetto, per poi proseguire con gli interventi di Marco Molisani, dirigente comunale del settore Politiche per il cittadino, Roberta Pellegrino, responsabile del servizio Programmazione sociale e misure straordinarie per il Welfare, Mara Maretti, professoressa ordinaria di sociologia del dipartimento di Scienze giuridiche e sociali della d’Annunzio e Corrado De Dominicis, direttore della Caritas diocesana di Pescara-Penne.

Il convegno di lunedì sarà anche l’occasione per fare il punto sui servizi erogati dal Comune, anche attraverso il Terzo settore (molti servizi sono erogati in co-progettazione).

“I cittadini assistiti sono 22mila – dicono Masci e Sulpizio – mentre nel 2019, al nostro insediamento dopo la prima elezione, erano circa 9.000. Ogni anno destiniamo in media alle politiche sociali 18 milioni di euro, a fronte degli otto milioni annui del passato (la media di riferimento è 2014-2019, come annualità), il che vuol dire che l’attenzione è massima, declinata nelle varie aree di intervento.

Ora con questo strumento cerchiamo di ridurre ancora di più la distanza tra Comune e cittadini, mettendo a disposizione un capitale informativo indispensabile per fare in modo che chi ha bisogno di servizi sappia immediatamente a chi rivolgersi, attraverso pochi click. Un dialogo, quello con la città, che vogliamo sempre più diretto e che ora guarda al tempo reale grazie a questo progetto, per il quale ringraziamo tutti coloro che ci hanno lavorato”.

“Caritas – commenta il direttore Corrado De Dominicis – ha nel suo mandato di facilitare la costruzione della rete territoriale di ascolto e presa in carico delle persone più fragili e la scelta di coprogettare con il Comune questa iniziativa va proprio in questo senso. Comunicare bene e co-costruire questa rete insieme alle realtà del territorio vuole essere una possibilità in più per facilitare l’accesso ai servizi da parte del cittadino”, aggiunge De Dominicis.

“L’Università degli Studi G. d’Annunzio di Chieti-Pescara, tramite il Dipartimento di Scienze Giuridiche e Sociali, ha realizzato la mappatura delle risorse socio-assistenziali dell’ambito di Pescara – sottolinea Maretti – Dopo un censimento dettagliato delle associazioni attive nel sociale e la somministrazione di una scheda per la raccolta di dati e informazioni sui servizi offerti, abbiamo fornito le informazioni  necessarie per definire una mappa interattiva che consente ai cittadini un accesso immediato e chiaro ai servizi disponibili sul territorio. Questo progetto è un esempio concreto di come l’Università possa contribuire a rafforzare il tessuto sociale locale, in partnership con le associazioni e gli Enti del territorio, facilitando la connessione tra servizi e comunità e realizzando appieno gli obiettivi della Terza Missione”.

Goffredo Fonzi, amministratore di Maiora S.r.l., sottolinea che “l’azienda è molto sensibile ai temi del sociale e in parecchie occasioni ha dato supporto ad organizzazioni del terzo settore. Per questo motivo – aggiunge – abbiamo aderito molto volentieri al partenariato del progetto Madri occupandoci degli aspetti tecnologici legati alla realizzazione della piattaforma informatica che rende disponibili sul web le informazioni relative ai servizi”.




LA DESTRA E IL PIFFERAIO

di Domenico Galbiati

Globalist.it, 3 novembre 2024. Una cosa condividono destra e sinistra: l’incapacità di riaccendere la passione civile degli italiani. Il costante decremento di partecipazione al voto, per quanto da tempo abbia raggiunto livelli preoccupanti, è costante e addirittura cresce ad ogni appuntamento elettorale.

Per comprendere se vi sia – e dove – un punto di possibile inversione della tendenza, sarebbe necessario capire se la gamma di motivazioni che inducono a disertare le urne – sicuramente variegate e plurali, dal punto di vista soggettivo – siano, comunque, riconducibili ad una ragione strutturale di fondo che valga come una sorta di ultima istanza che tutte le accomuna o le apparenta. Si tratta di ignavia o di impotenza?

Oppure del reciproco alimentarsi di questi due atteggiamenti, sia pure asimmetrici, nel senso che è il secondo – l’impotenza – ad accendere il primo, cioè l’ignavia?

Il tutto rinvia ad un giudizio dell’ elettorato sprezzante nei confronti della politica, che va, decisamente, oltre il segno di quanto la politica lo meriti. Ciò nasce, del resto, dall’ inconcepibile, eppure reale, contraddizione introdotta da forze politiche che fanno dell’ “antipolitica” il cuore del loro progetto, almeno sul piano metodologico.

E poiché i germi di una tale postura sono stati sparsi, a larghe mai, nel nostro Paese, fin dalla metà degli anni ‘90, cioè da Silvio Berlusconi – cui hanno fatto seguito numerosi epigoni – non c’è da sorprendersi se, a trent’anni data, da quel primo seme, sia cresciuto un albero rigoglioso, come l’evangelico sicomoro.

In un tale contesto, neppure deve sorprendere che sia la destra a godere di uno scarto che le assicura un vantaggio relativo, pur nella complessiva depressione del quadro generale. In ogni caso, ciò avviene sullo sfondo di un più vasto sentimento che induce – sia pure in modo subliminale, senza che ci spendiamo troppo per portarlo alla luce della coscienza – a ritenere che la storia, come una sabbia sottile, si sia fatta inafferrabile e ci scivoli via tra le dita, per farsi da sola, se così si può dire.

La sensazione è che gli eventi succedano di per sé, senza che – vedi, ad esempio, la pandemia – sia possibile accertare se vi sia una catena causale – e quale – che ne dia conto oppure se, al contrario, siamo sovrastati da una sorta di destino beffardo. Ne consegue che non vale la pena di darsi pena ed arrabattarsi più di tanto. Meglio surfare sulla cresta dell’ onda, ricavarne quel poco di utilità marginale che si può ricavare senza preoccuparci dove l’onda vada a spiaggiare, per abbandonarci, infine, sul bagnasciuga di un lido inesplorato.

Senonché, nessuno è in grado di suggerire una traccia, di mostrare una mappa, sia pure embrionale, per avviare l’esplorazione di un nuovo territorio, talmente differente da apparire pericoloso ed infido. Meglio, dunque, trattenersi nel blocco d’ordine dei conservatori e dei prudenti. Allineati e coperti dietro l’uomo forte di turno, senza comprendere – o fingendo di non capire, se non a case fatte, quando è troppo tardi per porre rimedio – che, in effetti, si tratta di un pifferaio che suona e ripete un motivo stonato.

La destra e il pifferaio – di Domenico Galbiati – Politica Insieme




RAZZISMO, OMOFOBIA, ODIO E NON SOLO

Per amare davvero il prossimo dobbiamo riconoscere il marcio che c’è in noi

di don Rocco D’Ambrosio

Globalist.it, 3 novembre 2024. Come diceva Paolo VI: “Il vero motivo per amare gli altri è l’amore che Dio ha per tutti. Il vero motivo è dunque l’amore di Dio. Bisogna amare l’uomo a motivo di Dio”.

Il Vangelo odierno: In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”.

Non c’è altro comandamento più grande di questi». Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come sé stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici». Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo. (Mc 12, 28-34 – XXXI TO/B).

Il Covid non ci ha insegnato niente, o almeno ha insegnato qualcosa a pochi di noi. Il mondo – tra guerre, razzismo, omofobia, omicidi in famiglia, corruzione, intercettazioni illegali, sciacallaggio nei disastri naturali – è più o meno lo stesso. Se più o meno cattivo, rispetto al pre-Covid, è materia degli storici e dei sociologici.

La cattiveria c’è e si vede. E si soffre. Del resto, tutti quanti noi, quante esortazioni, omelie e riflessioni abbiamo ascoltato sul tema dell’amore per Dio e il prossimo?

Credo che il loro numero sia incalcolabile! Ma quante di esse ci sono rimaste nel cuore e nella mente, tanto da essere ancora oggi un punto di riferimento? E se hanno penetrato mente e cuore, perché?

Sono domande che mi faccio spesso e che oso fare anche a voi. Personalmente mi sono rimaste più impresse quelle pagine e testimonianze orali che facevano (e fanno) breccia con il loro radicalismo. Mi riferisco a quelle riflessioni che non lasciano scampo. È così, non può essere diversamente: amare Dio e il prossimo è tutto. E il radicalismo di queste parole emerge, a mio avviso, non tanto dal trovare motivazioni convincenti, né tantomeno da vuote considerazioni moralistiche, né da uno spiritualismo melenso e stucchevole. Il radicalismo lo si scopre nella misura in cui, come insegna Kierkegaard, si ammette che è “edificante aver sempre torto davanti a Dio”.

Per esempio, se siamo razzisti (o lo siamo diventati di più per la cultura imperante dei vari fascisti del momento), se siamo individualisti e avidi nel ricercare denaro e potere a tutti i costi, se siamo capaci di odiare a lungo e intensamente un parente, un ex amico o un collega di lavoro, dovremmo ammettere che abbiamo torto marcio, davanti a noi stessi, agli altri e al buon Dio. È così: prima ancora di parlare di amore, dovremmo riconoscere tutti i torti di sentimenti quali l’odio, l’antipatia, il rifiuto, il razzismo, l’omofobia, la misantropia, il maschilismo e via discorrendo.

Dal riconoscere il marcio che è in noi – e non solo negli altri – può partire un cammino verso l’amore autentico. Amare Dio con tutto se stessi e il prossimo come se stessi non è un comandamento, infatti, da discutere o da sottoporre a un’analisi di convenienza, confrontandolo con il marcio di cui sopra. È un puro atto di abbandono, quasi un atto di follia. Ci sono momenti della vita in cui ci sono pochissime ragioni per amare il prossimo e moltissime difficoltà nell’amare il buon Dio.

Allora che fare?

Cercare ragioni per “riprendere” ad amare?

Scriveva Paolo VI: “la vera ragione, la ragione innata, la ragione formale dell’amore, non è il prossimo in quanto prossimo, perché fra i miei prossimi ci sono dei concorrenti, degli avversari; come amarli quando constato la loro ostilità, i loro modi perversi, la loro astuzia?

Il vero motivo per amare gli altri è l’amore che Dio ha per tutti. Il vero motivo è dunque l’amore di Dio. Bisogna amare l’uomo a motivo di Dio. Se si distrugge l’amore di Dio, ci si accorge molto presto che non c’è amore dell’uomo per l’uomo”.

Significa che il tutto riporta all’amore di Dio per noi: è l’unica motivazione, è la forza di tutto, è la sorgente del radicalismo, è il sostegno nei momenti di scoraggiamento in cui vorrei mandare tutto al diavolo. Ammiro molto quegli amici e conoscenti, non credenti, che hanno una grande “forza” nell’amare e servire gli altri, nonostante le difficoltà di cui sopra. Per noi cristiani quella “forza” è il solo fatto che Dio mi ama. E solo questo amore basta e rinnova.




VENDITA DI PALAZZO DE’ MAYO

Il Comune: “l’edificio è storico e identitario, deve avere un futuro fatto di cultura e socialità. Indispensabile coinvolgere il territorio per trovarne la destinazione migliore”

Chieti, 3 novembre 2024. “Quando siamo venuti a conoscenza della decisione della Fondazione Banco di Napoli di mettere in vendita Palazzo de Mayo abbiamo provato un sincero dispiacere, ma ci siamo subito messi in moto perché l’edificio possa avere il futuro migliore e continuare la sua importante storia a servizio della comunità e del territorio, cosa a cui stiamo già lavorando”, così il sindaco Diego Ferrara e il vicesindaco e assessore alla Cultura Paolo De Cesare commentano la notizia della vendita.

“Abbiamo a tale scopo già avviato contatti con i vertici della Fondazione nella persona del Presidente, il professor Orazio Abbamonte, al fine di attivare un confronto aperto e concreto con il territorio, per contribuire a costruire un’opzione di acquisto capace di assicurare al Palazzo un futuro solido e duraturo insieme a soggetti pubblici e privati, Università in primis. – rimarcano – Lo facciamo come istituzione mediatrice, perché il Comune non ha purtroppo la possibilità di acquisire l’edificio, ma come Ente di riferimento, può e deve contribuire a costruire il futuro migliore a questa importante alienazione.

Per tale ragione porteremo subito l’argomento al tavolo di coordinamento che Comune, Ateneo e Camera di Commercio hanno già istituito in merito a iniziative relative alla rivitalizzazione del centro storico. Lo faremo anche attraverso la consigliera generale della Fondazione designata proprio in rappresentanza del Comune, l’avvocato Chiara Fabrizi, non appena, definita formalmente la sua adesione, potrà intraprendere attivamente questo ruolo di rappresentanza. L’idea è quella di promuovere il maggior coinvolgimento possibile dei potenziali acquirenti, da parte privata abbiamo già avuto alcuni riscontri con importanti forze economiche del territorio, capaci di assicurare a tale Palazzo una destinazione degna del suo pregio e della storia che ne fa uno degli edifici più belli e importanti di Chieti”.




GIORNATA DELL’UNITÀ NAZIONALE E DELLE FORZE ARMATE

Le celebrazioni

Città Sant’Angelo, 3 novembre 2024. Sono diverse le iniziative organizzate dall’Amministrazione Comunale di Città Sant’Angelo in occasione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, prevista per domani, lunedì 4 novembre. Iniziative improntate a trasmettere ai più giovani il significato e il valore di tale ricorrenza, istituita per commemorare la fine della Prima Guerra Mondiale con la vittoria italiana.

Infatti, protagonisti dei vari appuntamenti sono gli studenti di tutte le scuole cittadine. Alle ore 10, all’interno del Teatro Comunale, il Sindaco Matteo Perazzetti e il Presidente del Consiglio Comunale Antonio Plevano incontreranno una delegazione degli istituti Spaventa, Giansante e Ritucci, oltre alla redazione de L’Angolino. Previsti in questa fase interventi istituzionali e dei rappresentanti degli studenti. Successivamente, il programma prevede prima un corteo per onorare i caduti della Prima Guerra Mondiale, con la sosta davanti alla lapide presente accanto alla chiesa di San Francesco, mentre successivamente si prosegue verso Largo Baiocchi, per la deposizione di una corona di fiori davanti al monumento che ricorda i caduti di tutte le guerre.

La Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate è un momento importate che ci teniamo a condividere con gli studenti angolani, spiega il Presidente del Consiglio Comunale Plevano. Rappresenta un passaggio importante della nostra storia che va insegnato e tramandato alle future generazioni. Per questo, come ogni anno, al centro delle celebrazioni abbiamo voluto mettere gli studenti di tutte le nostre scuole, affinché comprendano il valore di tale ricorrenza.




PRIMO BOTTINO PIENO

La Sieco batte 3 – 1 la Avimecc Modica

Ortona, 3 novembre 2024. Ci sono tante prime volte in questa quarta giornata di campionato. La Sieco Akea Ortona trova la prima vittoria da tre punti in campionato, che poi corrisponde alla prima vittoria fuori dalle mura amiche. C’è poi la prima volta in campo per l’opposto impavido Di Giulio che, per motivi burocratici, ha dovuto attendere tre giornate proprio come accadeva dall’altra parte della rete per l’opposto Padura Diaz, per essere iscritto a referto.

Proprio l’esordio del forte cubano William Padura Diaz rappresentava l’attesissima sfida nella sfida con il capitano ortonese Leonel Marshall anch’egli di Cuba. Alla fine l’ha spuntata il nostro Leo Marshall, che mette a segno 19 punti con il 58% di positività, contro i 13 (50%) del collega opposto. Meglio anche per quanto riguarda i muri punto 4 contro 1.

Nell’anticipo serale, la Sieco Service Akea Ortona trova dunque tre punti nella lunga trasferta in terra sicula. Una vittoria meritata, con l’Impavida capace di gestire e vincere agevolmente un primo set per poi incartarsi un po’ su sé stessa per un buon set e un quarto. I ragazzi di Coach Denora dimostrano una buona capacità in fase di muro/difesa così come la finalizzazione della ricostruzione di gioco. Gli avversari prendono le contromisure e cominciano a giocare d’astuzia, preferendo giocare di fino piuttosto che utilizzare la forza bruta. Il gioco della squadra ortonese ne risente e fatica ad affondare i colpi. Modica vince il secondo set e continua sugli stessi binari anche nella prima parte del terzo così che la Sieco Akea si ritrova sotto di tre punti sul 12-9. I padroni di casa sembrano intenzionati a ripetere la super-prestazione del precedente parziale ma invece la Sieco riesce a trovare un vaccino per la tattica ospite. Rossato (ottima la sua gara) aumenta la capacità di fuoco ben servito da Pinelli. Lo svantaggio si riduce e la pressione comincia a giocare brutti scherzi ai ragazzi di Modica. Marshall, è una saracinesca oltre che prolifico terminale di attacco e la situazione è ribaltata. Sul finale di set arriva prima l’aggancio e poi il sorpasso. I padroni di casa ci provano, accorciano di un punto ma è l’esperienza di Del Vecchio a trovare il mani-fuori del 2-1. Ortona è di nuovo padrona del campo con il contrattacco che riprende a funzionare in maniera ottimale proprio come accaduto nel primo set. I Ragazzi di Coach Denora, sul 16-22, vanno in controllo così da non rischiare di commettere ingenuità dovute alla fretta di voler chiudere il discorso. La Avimecc ne approfitta per rosicchiare qualche punto ma la gara è ormai segnata e arriva così il primo bottino pieno della stagione 2024/2025.

Coach De Nora: «Contentissimi di una vittoria contro una squadra in cerca della prima vittoria stagionale. Sapevamo che sarebbe stato complicato contro una squadra come Modica che può godere di una buona fase di cambio palla e che per giunta gioca davanti al pubblico amico. Siamo stati bravi nel terzo set a ritrovare ritmo nella fase di break, ritmo che poi ci siamo portati anche nel quarto parziale. Abbiamo lavorato molto in settimana per quanto riguarda le situazioni di contrattacco e devo dire che questa sera, il lavoro ha dato i suoi frutti. Siamo una squadra in perenne crescita e i numeri lo dimostrano. La sofferenza fa parte del gioco, ma una vittoria che arriva dopo una partita sofferta regala ancora più gioia a noi e ai nostri tifosi».

IN BREVE

Nel Primo Set Ortona trova subito il punto break, ma il gioco è condizionato dai tanti errori al servizio delle due squadre. La Sieco Akea Ortona riesce a trovare dei contrattacchi vincenti ma la tentata fuga è subito stoppata dal sestetto di casa. Quando si è alla metà del set Ortona può gestire un vantaggio di tre punti che poi, via via che il set arriva nella sua fase finale, andrà allargandosi. Funziona bene la fase di contrattacco della squadra di Denora così come il muro è bravo a smorzare gli attacchi del temibile Padura Diaz. Alla fine, i padroni di casa devono arrendersi 19-25.

Si ripresentano in campo più agguerriti i padroni di casa nel Secondo Set e all’avvio trovano il primo vantaggio della gara con Ortona che insegue. Padura Diaz impreciso dai nove metri ma efficace in attacco porta, a metà parziale,  la Avimecc Modica al doppio vantaggio. Modica intuisce la pericolosità del muro della Sieco Akea e comincia a giocare, con profitto, di pallonetto. Il gioco di Ortona si fa falloso ed impreciso così che i padroni di casa vanno in fuga. Ortona non riesce a reagire, con la copertura che salta, viene a mancare anche il contrattacco e la Avimecc Modica porta in parità la gara.

Partono meglio i padroni di casa nel terzo set sembrano aver aggiustato il fondamentale della difesa mentre Ortona non riesce a trovare continuità né in copertura, né a muro. La chiave del gioco è proprio questa. Non appena gli adriatici si riorganizzano in copertura il gap tra le due squadre si riduce, ma a metà set Ortona è ancora dietro di due punti. La Avimecc modica tende ancora a non forzare troppo in attacco provando a giocare palle piazzate o a sfruttare il muro di Ortona per trovare la via del punto. La tattica funziona ma la Sieco Akea stringe i denti e comincia a difendere meglio in un finale di parziale che si riapre sul 17-17. La Sieco Akea allunga nel finale che sembra andare in discesa. Un colpo di coda dei padroni di casa, però, mette i brividi ai tifosi ortonesi che alla fine possono esultare il primo punto conquistato con Del Vecchio.

Anche nella prima parte del quarto set la Sieco Akea Ortona ritrova una certa continuità nella fase muro/difesa e relativa ricostruzione. Modica va in sofferenza e Ortona trova un buon margine da gestire con un Rossato in gran forma. Reazione dei padroni di casa ma Ortona in gestione mantiene un vantaggio di tre punti quando ci si prepara allo sprint finale.

Nella prossima giornata di campionato la Sieco Akea Ortona affronterà la seconda trasferta consecutiva, questa volta la direzione sul navigatore è Lagonegro. Domenica 10 novembre alle ore 18.00

PUNTO A PUNTO

PRIMO SET

Padroni di casa che da questa gara possono sfruttare il super-rinforzo Padura Diaz che formerà la diagonale con il palleggiatore Putini. Gli schiacciatori di posto quattro sono quindi Chillemi e Capelli con Raso e Buzzi Centrali. Libero Nastasi.

Coach Denora, da parte sua, ripropone il sestetto vincente contro Gioia: Pinelli regista e Rossato opposto. Schiacciatori Capitan Marshall e Bertoli con al centro Arienti e Pasquali. Libero Broccatelli.

La prima palla è per l’Ortona che va al servizio con il centrale Pasquali. Fuori il primo attacco di Modica 0-1. Invasione di Chillemi 0-2. Il primo punto di Modica è proprio del neo arrivato Padura Diaz 1-2. Fuori il servizio di Rossato 2-3. Out anche la battuta di Marshall 3-4. Padura Diaz trova il pareggio 4-4. Out il servizio di Padura Diaz 5-6. Non si intendono Putini e Buzzi: 5-7. Ace per Pinelli 5-8. La coppia Putini/Buzzi si riprende e il centrale stampa a terra un forte pallone 6-8. Murata la pipe di Bertoli 7-8. Mani-Fuori per Marshall 8-11. Buon recupero di Broccatelli, Pinelli serve Rossato che va per il 10-13. Il Video Check conferma il tocco al muro dei siciliani 14-11. Capelli in pallonetto avvicina i padroni di casa 13-15. Buono il contrattacco di Buzzi 14-15. Murato Padura Diaz da Marshall 14-18. Contrattacca ancora Ortona, questa volta lo fa con Pasquali 20-14. Marshall ferma il neoentrato Barretta 16-23. Chillemi riesce a superare il muro di Arienti 17-23. Rossato strappa il primo di sette Set-Point. Entra per Ortona Di Giunta al posto di Rossato che si gode il meritato riposo. Ace per Modica con Chillemi 19-24. Al secondo tentativo il servizio di Chillemi finisce sulla rete e la Sieco Akea si aggiudica il primo set 19-25.

SECONDO SET

Chillemi serve ma la Sieco Akea conquista il primo set con un mani-fuori di Pasquali. 0-1. Capelli supera il muro avversario con un buon lungolinea 1-1. Bertoli fermato dal muro di casa: primo vantaggio dei siciliani 2-1. Ottimo diagonale di Marshall 3-3. Ace di Rossato su Chillemi 4-5. Fuori l’attacco di Bertoli 7-6. Gran botta di Rossato, la ricezione dei padroni di casa non può contenere 8-8. Doppio vantaggio per Modica, Capelli salta e intercetta una palla di ritorno 10-8. Sulla rete il servizio di Padura Diaz 11-10. Lunga la battuta di Rossato 13-11. Pallonetto di Raso 15-13. Punto anche per Del Vecchio, appena entrato al posto di Bertoli 15-14. Padura Diaz dalla seconda linea 18-15. Fischiata un’invasione aerea a Marshall 19-15. Giacomini, entrato al posto di Pasquali trova il punto del 19-16. Il video-check battezza dentro di poco il servizio di Modica 21-16. Ancora un videocheck chiamato, questa volta da Ortona e la palla è dentro 22-16. Muro di Arienti 22-17. Marshall ferma Padura Diaz 22-18. Rossato sbaglia il servizio 23-18. Fuori anche il servizio di Buzzi 23-19. Chillemi regala il primo set-point per Modica 24-19.

TERZO SET

Il servizio torna nelle mani della Sieco Akea con Del Vecchio ma il primo punto è di Capelli 1-0. Rossato 1-1. Padura Diaz serve forte, la ricezione di Ortona è lunga 3-1. Bravissimo Marshall a deviare con una piroetta la palla nel campo degli avversari 3-3. Il muro di Ortona va fuori 5-3. Fuori l’attacco di Arienti 7-4. Ace per Putini 9-5. Errore di Pinelli che spedisce fuori il suo servizio 10-6. Marshall salta alto per l’11-8. Rossato gioca a carambola con il muro 12-9. Rossato trova la punta delle dita del muro siciliano 12-11. Del Vecchio tira forte 14-13. Raso al centro 15-13. Il Bagher di Putini non è preciso e la palla va direttamente fuori 15-15. Rossato trova un gran lungo linea 19-19. Arienti 19-20. Ancora Arienti ma questa volta a muro 19-21. La Pipe Di Marshall trova le mani del muro, ma la palla finisce fuori 19-22. Poi Però lo stesso capitano sbaglia il servizio 20-22. Ancora una gran diagonale di Del Vecchio 20-23. Pallonetto di Chillemi 22-23. La Pipe di Marshall vale il primo set point 22-24. Pinelli auto-annulla il primo, servendo sulla rete 23-24. Ortona ricostruisce bene e con il mani fuori di Del Vecchio il set si chiude 23-25.

QUARTO SET

Torna a servire la Avimecc Modica con Putini. Il primo punto è però di Pasquali 0-1. Rossato va per lo 0-2. Lungo l’attacco di Marshall che non era in posizione ottimale 1-2. Capelli prova l’attacco ma è Arienti che lo ferma a muro. C’è un videocheck in corso e il challenge, per un presunto tocco a rete di Ortona, dà ragione agli abruzzesi 2-4. Lungo il servizio di Padura Diaz 3-5. Ottima copertura di Ortona e Rossato finalizza 3-6. Rossato aggiusta una palla difficilissima 5-8. Marshall non fa passare Padura Diaz e alza il muro 7-12. Ancora muro, stavolta di Pinelli 7-13. Rossato tira forte anche dalla seconda linea 8-14. Arienti passa tra muro e rete 9-15. Modica ricostruisce e rosicchia punti 12-16. Pasquali fermato a muro 13-16. Batti e ribatti ma alla fine è Marshall che chiude il 15-19. Sulla rete il servizio di Rossato 16-20. Mani fuori di Rossato 16-22. La Marshall di Marshall è dentro 17-23. Del Vecchio impatta sul muro di Putini 19-23. Finisce sulla rete il servizio di Capelli 19-24. Dall’altro lato invece Pinelli trova l’ace 19-25.

Avimecc Modica 1-3 Sieco Service Akea Ortona (19-25/25-19/23-25/19-25)

Durata Set: 25’ / 27’ / 30’ / 29’

Durata Totale: 1h 51’

Avimecc Modica: Barretta 2, Raso 10, Pappalardo (L) 71% pos. 21% perf., Capelli 19, Putini 2, Chillemi 12, Cipolloni Save, Buzzi 8, Matani 1, Padura Diaz 13, Nastasi (L) 55% Pos. 38% Perf, Tomasi n.e., Italia n.e. Allenatore: Distefano. Vice: Benassi

Muri Punto: 6, Aces: 4, Battute Errate: 13.

Sieco Service Akea Ortona: Pinelli 3, Pasquali 6, Broccatelli (L) 47% Pos. 29% Perf, Bertoli 1, Giacomini 1, Del Vecchio 5, Marshall 19, Di Tullio n.e Torosantucci n.e., Rossato 28, Di Giunta, Arienti 7, Alcantarini n.e., Di Giulio (L) n.e. Allenatore: Denora Caporusso. Vice: Di Pietro.

Muri Punto: 9, Aces: 3 , Battute Errate: 11. Arbitri: Pecoraro Sergio (Palermo) e Ciaccio Gio




GIORNATA DELL’UNITÀ NAZIONALE E DELLE FORZE ARMATE

Una commemorazione per ricordare chi ha dato tutto per il Paese

Paglieta, 3 novembre 2024. In occasione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, che ricorre lunedì 4 novembre, Paglieta celebrerà una cerimonia commemorativa in onore di chi ha servito il Paese con coraggio e dedizione. La manifestazione si aprirà alle ore 11:00 con il raduno dei partecipanti nel piazzale davanti alla sede municipale. Seguirà il corteo che, alle ore 11:15, procederà fino al monumento ai caduti in Piazza Martiri Lancianesi.

Lì, alle 11:30, si terrà la cerimonia ufficiale, che includerà l’alzabandiera, la deposizione di una corona d’alloro al monumento, la benedizione da parte di don Domenico Larcinese, e l’esecuzione dell’inno nazionale. Seguiranno i discorsi delle autorità presenti.

In rappresentanza del sindaco, Ernesto Graziani, interverrà il suo vice Michele Di Florio, che sottolinea il significato di questa giornata per la comunità: «La commemorazione dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate è un momento importante per onorare chi ha sacrificato tutto per il bene comune e per ricordare ai più giovani il valore dell’impegno per il proprio Paese. È fondamentale, specialmente oggi, riscoprire il senso di unità e appartenenza che ci lega e che rende forte la nostra comunità.»

Alla manifestazione parteciperanno gli assessori e i consiglieri comunali, i carabinieri della caserma locale, l’associazione degli alpini, la polizia municipale e altre associazioni del territorio. Sarà presente, inoltre, il sindaco del consiglio comunale dei ragazzi dell’Istituto Comprensivo “Benedetto Croce” e alcune rappresentanze delle scolaresche di Paglieta, testimoniando il coinvolgimento dei più giovani in questo momento di riflessione e memoria collettiva.




TORNA ALBA E NON ALBA

Un libro di Luigi Di Iacovo per Ianieri Edizioni. Prima presentazione ufficiale al Fla di Pescara

Pescara, 3 novembre 2024. “Mio padre Luigi Di Iacovo nacque a Petacciato il 27 gennaio del 1925, un paese che rimase in lui per tutto l’arco della vita, nei ricordi, nei romanzi che scriverà. Nonostante le sue esperienze di docenza, condotte ovunque nel mondo, continuerà a portare con sé ogni ricordo della sua terra, della vita della sua gente: ne racconterà nei romanzi e ne farà studi e approfondimenti fino all’ultimo dei suoi giorni”.

Introduce così Giovanni Di Iacovo, scrittore, docente, già Assessore alla Cultura per il Comune di Pescara, il romanzo (che torna a nuova vita) di suo padre Luigi Di Iacovo e le parole del figlio oggi suonano come un dolce ricordo.

Il libro di Luigi, Alba e Non Alba in uscita per Ianieri Edizioni (collana Notturni), racconta la storia di un luogo lontano nel tempo ma non nello spazio, il Meridione.

“A cento anni dalla nascita di mio padre Luigi – spiega Giovanni Di Iacovo – ristampiamo per Ianieri uno dei romanzi che pubblicò per Feltrinelli, Alba e Non Alba. Un viaggio poetico nel Meridione di un tempo, tra segreti, inganni e gelosie umane che hanno l’epicentro nella natura, e nell’ambiente che detta i ritmi della vita. Per me sarà molto emozionante tornare a vivere l’esperienza di queste storie con le quali ho iniziato, da bambino, ad amare la letteratura”. Sarà possibile assistere alla prima presentazione di questo libro in occasione del Fla, Il Festival di Libri e Altrecose di Pescara, domenica 10 novembre alle ore 19:00 presso la Sala Favetta del Museo delle Genti di Pescara (via delle Caserme 24); il Professor Ugo Perolino, Direttore del Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere dell’Università d’Annunzio di Pescara dialogherà con il figlio dell’autore.

In questo romanzo, sono narrate le vite di un tempo che furono e che oggi risuonano con una nostalgia intensa, insieme a una lingua vicina all’estinguersi. Al suo interno, i rapporti tra le persone che da quel luogo non riescono ad allontanarsi, e tra coloro che, seppure allontanatisi, vi hanno fatto ritorno o ci si sono ritrovati, come i confinati politici. Un luogo in cui è la natura, la montagna in particolare, a scandire i tempi della vita, dell’amore, anche di quello carnale, e della morte, se durante la stagione non piove. E dei segreti ivi celati, connaturati alle esistenze ristrette di quelle persone che tendono a mescolarsi creando un parentado allargato, una prossimità indesiderata eppure necessaria all’esistenza, al suo tramandarsi.

Si assiste alle gelosie create da un albero sconfinante in un territorio vicino, all’attesa spasmodica della pioggia, a conflittuali amori tra i cicli delle stagioni, tempi inesorabili come le credenze e le congiure di questo racconto corale di ciò che fu e poi mai più. Con un simbolismo recondito e con un linguaggio che fluisce tra il narrato in italiano e il parlato dialettale, le magistrali descrizioni paesaggistiche impongono il senso della natura al centro delle vicende umane.

Luigi Di Iacovo (Petacciato, 27 gennaio 1925 – Pescara, 16 aprile 2001) è stato un docente e scrittore italiano, profondamente legato alle sue radici contadine, che hanno ispirato gran parte della sua opera. Laureato in Lingue e Letterature Straniere a Napoli nel 1949, fu tra i primissimi docenti della facoltà di Lingue e Letterature Straniere di Pescara.

Il suo primo romanzo, Alba e Non Alba (Feltrinelli, 1962), racconta con intensità la vita rurale del Sud, ricevendo grande apprezzamento anche sulla rivista Menabò, diretta da Elio Vittorini.

Scrisse anche per l’infanzia, guadagnandosi il titolo di “Dylan Thomas del meridione” per la sua liricità. Figura riservata, Di Iacovo morì lasciando inedito il suo ultimo romanzo Il Ragno e la Candela.




LA FESTA DELL’UNITÀ NAZIONALE E DELLE FORZE ARMATE

Fossacesia celebra la medaglia d’argento al merito civile

Fossacesia, 2 novembre 2024. Anche quest’anno, la città di Fossacesia, insignita della Medaglia d’Argento al Merito Civile, si unisce alle celebrazioni nazionali per la Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. La giornata sarà caratterizzata da un evento commemorativo che coinvolgerà l’intera comunità.

Il programma della giornata del 4 novembre:

– Ore 11:30: Partenza del corteo da Piazza Fantini.

– Ore 11:45: Deposizione floreale al cippo che ricorda le vittime civili di guerra in Largo Castello, di fronte alla Chiesa Parrocchiale di San Donato.

– Ore 12:00: Corteo di ritorno verso il monumento in Piazza Fantini e deposizione di una corona d’alloro al monumento dei caduti della Prima e Seconda Guerra Mondiale.

– Ore 12:15: saluto del Sindaco Enrico Di Giuseppantonio e intervento dei ragazzi della quinta classe della Scuola Primaria di Fossacesia.

L’Amministrazione comunale ha invitato tutti i cittadini a partecipare a questa importante giornata di riflessione e ricordo, per onorare coloro che hanno sacrificato la propria vita per la nostra libertà. Durante la cerimonia, verrà reso omaggio anche alle Forze Armate, riconoscendo il loro impegno e sacrificio per la difesa della nazione.




LA RAGAZZA E IL PIPISTRELLO

Il dipinto di Valentina Di Campli San Vito al Civico20 RistorArtGallery

Roccascalegna, 2 novembre 2024. La ragazza col Pipistrello, di Valentina Di Campli San Vito, in esposizione straordinaria presso Civico 20 RistorArtGallery a Roccascalegna, dal 31 ottobre al 3 novembre.

L’artista Valentina Di Campli San Vito, diplomata maestra d’arte e di designer, è una pittrice abruzzese, e l’arte ha sempre fatto parte della sua vita, dipingendo fin dall’infanzia, scegliendo ciò che più le piaceva fare: dipingere. Le tematiche che la ispirano e le stanno a cuore sono presenti in molti suoi quadri: la difesa dell’ambiente, l’antiviolenza, l’essere contro ogni guerra e discriminazione.

I suoi quadri onirici e impalpabili rappresentano i sogni, le fiabe, l’amore. Col suo stile fiabesco, Valentina Di Campli San Vito rasenta il fantastico e il surreale, destando con le sue opere un interesse che va al di là dei curiosi fino a raggiungere la stima dell’amato pubblico, andando oltre, e ricevendo numerosi riconoscimenti da critici d’arte.

Valentina partecipa a varie estemporanee per gli inerpicati e suggestivi borghi d’Abruzzo, realizzando varie mostre a Pennadomo, Gessopalena, Montenerodomo e Torricella Peligna, nonché presso il Parco Archeologico di Monte Pallano. Al Polo Museale di Santo Spirito e all’Auditorium Diocleziano di Lanciano è stata protagonista con le sue testimonianze artistiche e a Pescara è stata ospite all’Aurum e al Circolo Aternino, oltre che a Palazzo Sirena e al Museo Michetti di Francavilla.

Nel dipinto La ragazza e il pipistrello (olio su tela) lascia quasi intravedere un autoritratto, una donna dallo sguardo profondo, persa nel mistero della notte che sembra accarezzare il volatile che le si avvicina senza alcun timore. Valentina Di Campli San Vito si allontana dall’amato Abruzzo, ma solo per poco; infatti, si sposta a Roma presso Galleria della Pigna, in Sardegna alla Foresta Burgos e a casa Gaudi di Barcellona. 

Tante altre numerose sono le testimonianze di Valentina che troviamo al Civico 20 RistorArtGallery di Roccascalegna (CH) che ci tiene a celebrarla in occasione del ponte di Ognissanti, nomenclandola tra tutti gli straordinari artisti che hanno avuto il piacere di esporre le loro opere condividendo l’arte e l’amore, i sogni e le fiabe, consacrando con il loro passaggio le mura di questo luogo magico, non a caso, sito di fronte alla torre di guardia del leggendario Castello Medievale di Roccascalegna.

L’opera “La ragazza e il pipistrello” è esposta all’entrata del Civico20 RistorArtGallery dal 31 ottobre al 3 novembre. Ingresso libero.

C. Vignali




PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO primo tavolo per la provincia de L’Aquila

Presidente Caruso: “La sfida dei prossimi anni sarà disegnare la comunità del futuro, attraverso un modello che possa essere esportato sul piano nazionale”

L’Aquila, 2 novembre 2024. Fornire uno strumento utile al coordinamento delle pianificazioni comunali, realizzando un modello di crescita economica e sociale in grado di invertire la tendenza negativa dello spopolamento nelle aree interne, valorizzando le tradizioni locali e rilanciando i territori.

Questa la vision condivisa nel corso del primo tavolo per la redazione del nuovo Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp), che vede la Provincia dell’Aquila in prima linea con una task force composta da diverse professionalità. All’incontro, che si è tenuto giovedì scorso nella sala Celestino V di Palazzo Silone, all’Aquila, hanno partecipato il presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso, e i diversi partner dell’Ufficio di Piano provinciale.

Soddisfatto il presidente Caruso: “La sfida dei prossimi anni sarà cercare di far emergere le potenzialità inespresse dei territori, immaginando di disegnare la comunità del futuro, attraverso un modello che possa essere esportato sul piano nazionale. L’obiettivo comune è quello di impostare una ricognizione strategica e funzionale alle scelte da compiere, rinnovando il modo di pensare lo sviluppo e disegnando il nuovo Piano ragionando in prospettiva. La sfida a cui siamo chiamati oggi è di progettare uno strumento urbanistico che nasca dalla riscoperta dei valori identitari, accantonando i tradizionali schemi e considerando elementi innovativi”.

Fondamentale sarà una visione condivisa, che accompagnerà la squadra in tutte le fasi preliminari, considerate le più importanti perché finalizzate a individuare, attraverso mirate analisi multidisciplinari, le scelte politiche più opportune per la successiva redazione del Piano. La Provincia dell’Aquila, che coordinerà l’intero gruppo, riveste un ruolo centrale nella redazione del Piano.

I tre punti chiave del Piano saranno dunque territorio, ambiente e socialità.

Per l’Ente provinciale al tavolo hanno partecipato il direttore generale della Provincia, Paolo Collacciani, lo staff interno coordinato dal dirigente del settore Territorio ed Urbanistica, Andrea De Simone, e funzionari di alta specializzazione in materia urbanistica, ambientale e giuridica.

Il lavoro che ci attende ha l’obiettivo di gettare una valida ed efficace fondazione conoscitiva affinché la politica scelga abilmente le direzioni per lo sviluppo nei prossimi anni – ha aggiunto De Simone – Un buon piano di coordinamento per 108 comuni non può prescindere da una fotografia dello stato attuale, o meglio da una buona descrizione di ciò che è accaduto negli ultimi decenni. L’obiettivo finale, dunque, è l’approvazione di uno strumento dinamico nel tempo, in grado di mantenere la sua modernità anche a distanza”.

Tra i partner esterni, per gli aspetti connessi all’ambiente, fondamentale sarà il supporto del dipartimento di Ingegneria Civile, Edile-Architettura e Ambientale (DICEAA) dell’Università degli Studi dell’Aquila, rappresentato dal professor Marcello Di Risio. La squadra verrà coordinato dai professori Alessandro Marucci e Francesco Zullo. Nella task force c’è poi il gruppo del professor Paolo Veneri, direttore del dipartimento di Scienze Sociali del Gran Sasso Science Institute (Gssi), che si occuperà insieme al suo gruppo degli aspetti socioeconomici. Completa la squadra lo staff dell’ingegnere Giuseppe Magro, socio fondatore di Algebra Srl, azienda leader nell’analisi di impatti ambientali.




CARLO BERGONZI, tenore verdiano del secolo xx°

Salotto Culturale a cura di Emilia Perri

Teramo, 2 novembre 2024. Mercoledì 6 novembre, alle ore 18:15, presso la Sala Annunziata di via Nicola Palma 31 di Teramo, in occasione della riapertura del Salotto culturale, sessione autunnale del 2024 organizzato dal Centro di Ricerche Personaliste (patrocinio MIC, Comune di Teramo e Fondazione Tercas), verrà presentato il tema Carlo Bergonzi, tenore verdiano del secolo XX. A cura di Emilia Perri.

Approfondimento a cura di Emilia Perri

Carlo Bergonzi, tenore verdiano del secolo XX°. Bergonzi nasce a Vidalenzo, a pochi chilometri da Busseto. Inizia gli studi musicali a Parma, come baritono , ed esordisce nel 1947 come Figaro nel Barbiere di Siviglia e nella Butterfly. Non soddisfatto delle sue prestazioni, decide di reimpostare la sua voce nel registro di tenore, da autodidatta, ispirandosi a Gigli e Pertile. Inizia la sua carriera con Andrea Chenier a Bari, e successivamente è scritturato dalla RAI. Porta il suo repertorio di 71 opere nei maggiori teatri del mondo, in particolare si esibisce per molto anni a New York, Londra e Verona. La sua predilezione per le opere di Verdi gli è valso il riconoscimento di “miglior tenore verdiano del XX secolo”. Si è spento a Milano nel 2014.(E.P.)

Per i cultori della musica,  si segnala il concerto in Auditorium Santa Maria a Bitetto alle ore 21 del sabato 9 Novembre




MAMMUT  A FONTECCHIO con la danza delle Pantasime

Presidente Parco D’Amore: cultura nei territori, protagonismo comunità locali

L’Aquila, 2 novembre 2024. La danza  in piazza delle Pantasime del Bosco, figure mitiche interpretate con un laboratorio dall’artista Massimo Piunti, artigiano delle pupe pirotecniche, canti alchemici, intrecci della memoria, reading letterari.

Così domenica 3 novembre, Fontecchio, dalle 15:30, accoglierà il mammut di cartapesta a grandezza naturale realizzato nell’ambito del progetto Terre sonanti, che prosegue il suo infaticabile cammino nei comuni dell’Aquilano, con l’obiettivo di attivare le energie e i talenti dei territori, e favorire la conoscenza del fossile originale del Mammuthus Meridionalis Vestinus, conservato nel Munda dell’Aquila, risalente a 1.300.000 anni fa, tornato alla luce nel 1954, tra i meglio conservati di sempre, all’interno di una cava di argilla di Scoppito, capofila del progetto.

L’appuntamento è in piazza del Popolo, e si comincerà con il laboratorio “Intrecciamoci tra i fili della memoria” a cura di Salima Cure, con canti e musiche affidati ad Elena D’ Ascenzo e Davide Zanini. Ci sarà poi a seguire la restituzione del laboratorio di Canto libero alchemico, condotto dalla musicista napoletana Dera Sol e organizzato da La Kap, Casa di arte e natura, e il reading a cura di Valeria Pica, a tema animali preistorici. Gran finale con la danza delle “Pantasime del bosco”, ideate da Massimo Piunti, che assieme a oltre 70 persone ha già dato forma allo stesso Mammut.

Come sempre la narrazione teatrale sarà a cura dell’attore Alberto Santucci e sarà allestita la mostra delle opere realizzate dalla classe 3A del Liceo Artistico F. Muzi – L’ Aquila. La comunità offrirà un rinfresco e un buffet a tutti i partecipanti. Interverranno il Sindaco di Fontecchio, Sabrina Ciancone e la direttrice artistica di Terre sonanti, Silvia Di Gregorio.

Nelle precedenti tappe a San Demetrio Né Vestini, in piazza Garibaldi, tanta gente ad assistere al “Il tempo del sogno”, restituzione del laboratorio tenuto da Domenico Capanna e Luisa Vivio, con gli studenti della scuola secondaria di primo grado IC San Demetrio- Rocca di Mezzo, gli interventi musicali di “World Music a partire dal centro Abruzzo”, di Michele Avolio e Antonio Franciosa, “Mammut Rap” della scuola primaria IC San Demetrio – Rocca di Mezzo, con testo delle insegnanti Nadia Mastropietro e Dina Franchi e musica a cura di Rosella Pezzuti, canti della tradizione popolare a cura del “Coro Parrocchiale S. Demetrio”.

Ha commentato il sindaco Di Bartolomeo: “oggi è stata giornata speciale, San Demetrio ha confermato di essere una realtà viva, con tante associazioni attive, e anche in virtù delle nostre scuole, che hanno oltre 350 alunni, dal nido alla terza media, la nostra vera forza, e che sono stati coinvolti in pieno in questo progetto. Iniziative come quella di Terre sonanti, sono le benvenute, perché coinvolgono  le comunità locali, le rendono protagoniste”.

Nella tappa di Fagnano alto, nella frazione di Corbellino invece, il mammut ha fatto visita, nella chiesa seicentesca di San Sebastiano, oggi sconsacrata alla mostra d’arte Omni,Omnia Mutantur, Nihil Interit, ideata e organizzata dall’associazione 1Cona di San Demetrio ne’ Vestini, con canti e musiche a cura di Diego Sebastiani e Luca Sebastiani, e restituzione laboratorio di canto tenuto dallo stesso Diego Sebastiani con i residenti.

Ha commentato il sindaco di Fagnano alto e presidente del Parco Sirente velino Francesco D’Amore: “L’Aquila è una città territorio, e nel post sisma e in vista del 2026 quando il capoluogo d’Abruzzo sarà capitale italiana della cultura, è a maggior ragione importante coinvolgere tutti i comuni del territorio, per dare una risposta culturale, sociale e turistica. E questo progetto con la sua formula itinerante ha ben interpretato questa esigenza. Nel mio comune abbiamo restituito 45 aggregati, sono nate strutture ricettive, abbiamo realizzato una bellissima rete sentieristica che mette in rete le nostre dieci frazioni, come parco lavoriamo alla pista ciclabile con i lavori in corso, c’è il cammino di Celestino V, e abbiamo ottenuto fondi per riattivare cinque rifugi montani nell’area Parco”.

Il progetto Terre sonanti – il Mammut è finanziato dai fondi Restart, con capofila il Comune di Scoppito, e vede la collaborazione dell’Università dell’Aquila, del MAXXI L’Aquila, del Teatro stabile d’Abruzzo (Tsa), del Museo nazionale d’Abruzzo (Munda), dell’Accademia di belle arti dell’Aquila (Abaq), con il patrocinio dell’Ufficio speciale della ricostruzione dei comuni del cratere sismico 2009 (Usrc), nonchè con l’adesione di molte altre associazioni e altri 12 comuni dell’Aquilano. L’iniziativa è inserita anche nel cartellone delle attività culturali dell’Università dell’Aquila, e nello specifico del Festival di teatro “Aria”, supportata e sostenuta dall’Incubatore di creatività dell’Ateneo.

Queste le successive tappe: sabato 9 novembre Tione degli Abruzzi e domenica 10 novembre Acciano, sabato 16 novembre Villa S. Angelo, domenica 17 novembre Sant’Eusanio Forconese.

INFO PROGETTO “TERRE SONANTI – IL MAMMUT”

Il progetto è sostenuto con fondi Restart – Sviluppo delle potenzialità culturali ai sensi della  Delibera CIPE 10 agosto 2016, n. 49”  filone C annualità 2024 di cui è capofila il Comune di Scoppito, sito di  ritrovamento del Mammut,  e sono partner i Comuni di Acciano, Barisciano, Campotosto, Fagnano Alto, Fontecchio, Fossa, Ocre, Poggio Picenze, San Demetrio Ne’ Vestini, Sant’Eusanio Forconese, Tione Degli Abruzzi, Villa Sant’Angelo.

Il progetto vede la collaborazione di Univaq, MAXXI L’Aquila , Teatro Stabile D’Abruzzo, Museo Nazionale D’Abruzzo, Accademia di Belle Arti dell’Aquila, dell’Ente Parco Sirente Velino , della “Comunità 24 Luglio”, del centro socio-educativo Punto Luce L’Aquila, del Liceo Artistico Fulvio Muzi (IIS Bafile), degli Istituti Comprensivi scolastici di San Demetrio e Rocca di Mezzo, di Navelli e di Scoppito (plessi di Barisciano, Poggio Picenze, Fontecchio, San Demetrio, Fossa, Scoppito ed Ocre), delle associazioni Libera Pupazzeria Ets, La Kap – casa di arte e natura, di Appstart società cooperativa Onlus, dell’impresa scenotecnica L’Aquila Scena di Cavalletto d’Ocre, dell’impresa Catering 24 Luglio. È compreso nel “Festival di teatro Aria” ed è parte delle attività culturali di Ateneo. Gode del patrocinio dell’Ufficio speciale per la ricostruzione dei Comuni del cratere sismico 2009 (Usrc).




TORNA IL MATCHING DAY CHIETI

Lo Speed-Date Di Confartigianato. L’iniziativa il 12 novembre a Miglianico: iscrizioni aperte

Chieti, 2 novembre 2024. Torna a Chieti il MatchingDay, iniziativa finalizzata a creare nuove occasioni di business per le imprese ed i professionisti dando loro l’occasione di far crescere la propria rete di contatti e di collaborazioni. L’evento, pensato secondo lo schema del ‘business speed-dating’, cioè brevi incontri One-to-One della durata di 15 minuti, è promosso da Confartigianato Imprese Chieti L’Aquila. L’appuntamento è per martedì 12 novembre, alle ore 18:00, presso La Chiave bianca, a Miglianico. Le iscrizioni sono aperte (tutte le informazioni per partecipare sono disponibili alla pagina https://confartigianato.ch.it/matching-day-2024/).

Ogni impresa potrà partecipare con massimo due persone. Prevista anche una cena finale, ulteriore occasione per approfondire i rapporti creati durante gli incontri. La domanda di iscrizione può essere effettuata sul sito di Confartigianato Chieti L’Aquila entro e non oltre il 4 novembre. Una volta chiuse le adesioni, scatta la seconda e più importante fase dell’attività organizzativa: gli iscritti avranno la possibilità, attraverso la piattaforma dedicata, di esprimere il proprio interesse verso gli altri partecipanti. In questo modo verrà elaborata l’agenda degli appuntamenti, indicativamente dieci per ogni azienda. Gli incontri, accuratamente programmati sulla base delle caratteristiche delle imprese, si succedono infatti a ritmo serrato (la durata è di 15 minuti), così da poter incontrare, in una sola giornata, molte persone e andare subito “al sodo”.

MatchingDay nasce nel 2009 a Udine da un’idea di Confartigianato. Per l’associazione Chieti L’Aquila si tratta della seconda edizione, dopo quella dello scorso anno.

“Dopo il successo registrato nel 2023 – afferma il presidente di Confartigianato Chieti L’Aquila, Camillo Saraullo – torna l’appuntamento con un evento molto atteso dalle imprese del territorio. L’idea di fondo è quella di offrire uno spazio in cui immaginare nuove prospettive, nuovi prodotti, nuovi mercati, nuove collaborazioni, in cui costruire relazioni con altri imprenditori e grazie al quale capire meglio il mercato nel quale si lavora. Nel corso dell’iniziativa non saranno importanti le dimensioni dell’azienda o il suo fatturato, ma al centro ci saranno solo le idee e i progetti che i partecipanti vorranno condividere. Le imprese, d’altronde, non vanno viste necessariamente come concorrenti, ma anche come parte di un mercato in cui la collaborazione è uno degli elementi determinanti per la crescita e lo sviluppo del territorio”.




ENNESIMO ATTO VANDALICO nella Riserva Naturale del Borsacchio

Tornano i criminali nella Riserva del Borsacchio: 52 episodi di vandalismo in due anni

Roseto degli Abruzzi, 2 novembre 2024 – Nella Riserva Naturale del Borsacchio si è consumato l’ennesimo atto vandalico. Nella giornata di mercoledì, i volontari impegnati nella salvaguardia dell’area hanno trovato nuovamente distrutti i cartelli informativi che illustrano la flora, la fauna e l’habitat dunale della riserva. Questo rappresenta il 52° episodio di vandalismo registrato in soli due anni, un dato preoccupante che evidenzia una difficoltà di protezione per un’area di straordinaria importanza ambientale.

I cartelli vandalizzati facevano parte di un progetto di sensibilizzazione e tutela autorizzato nel 2020, che aveva portato alla prima installazione di materiale informativo per il pubblico. Grazie all’impegno e all’autofinanziamento delle Guide del Borsacchio e del WWF, i cartelli sono stati sistematicamente ripristinati ogni volta che venivano distrutti. Questo progetto ha consentito, in soli quattro anni, di recuperare oltre 20 metri di arenile, creando spazi preziosi per la fauna e per i fruitori della spiaggia. La nidificazione di due tartarughe marine e oltre 10 nido di fratino.

Negli ultimi mesi, tuttavia, si sono intensificati i raid notturni con mezzi fuoristrada, i cui segni – impronte lasciate nelle vicinanze dei cartelli abbattuti – sono stati spesso rinvenuti dai volontari. Tali azioni vandaliche vengono addirittura documentate e pubblicate sui social, dimostrando un atteggiamento di sfida alle istituzioni e alla collettività. Il vandalismo ha portato alla devastazione di oltre 2,5 km di cartellonistica e alla distruzione di aree delimitate per la tutela dell’ambiente, per un danno complessivo di migliaia di euro. Questi atti rappresentano un grave affronto al volontariato e alla comunità locale, che ha donato cartelli, alberi e casette per gli impollinatori, tutte installazioni messe a rischio da tali atti criminali.

È doloroso ricordare che, fra gli alberi distrutti, vi sono anche quelli dedicati alla memoria di giovani donne tragicamente scomparse, un gesto vile che offende profondamente la memoria collettiva della città di Roseto.

Le Guide del Borsacchio, tuttavia, non si lasciano intimidire. Il giorno successivo ai danneggiamenti, i volontari hanno ripristinato e riacquistato i materiali necessari con i propri mezzi, dimostrando ancora una volta un grande spirito di resilienza e dedizione.

Con questo comunicato, lanciamo un appello alla Regione e al Comune di Roseto degli Abruzzi affinché intervengano con misure concrete. La scorsa stagione riproduttiva è stata estremamente povera in termini naturali, una situazione attribuibile proprio alla distruzione e ai vandalismi che si intensificano durante il prima e durante il periodo riproduttivo. È urgente proteggere la Riserva del Borsacchio, un bene comune che merita di essere preservato per le generazioni future.

Marco Borgatti

Presidente Guide Del Borsacchio – Guardia Ambientale – Direttivo WWF Teramo – Presidente FIAB Roseto




OLEA ET LABORA [Teatro Immediato]

Prossimo appuntamento con Franco Mannella e la Compagnia dell’aratro

Pescara, 2 novembre 2024. Il Direttore artistico Edoardo Oliva, attore e regista, ospita sul palco del Teatro Immediato, decima edizione, “Olea et labora” a cura della Compagnia dell’Aratro di Pianella (Pe), per la regia di Franco Mannella.

L’appuntamento è per domenica 10 novembre alle ore 18.00, nell’Immediato “Enzo Spirito”, di via Pietro Nenni 5 a Pescara. Sul palco ci saranno: Chiara Colangelo, Francesca Marchionno, Riccardo Pellegrini, Alessandro Rapattoni.

Questo sincero inno all’ulivo è diventato un emozionante spettacolo teatrale e come spiega Mannella: “anche Pescara potrà vederlo, finalmente, e dunque conoscere le nostre radici territoriali oltre che le nostre origini; ben conosciamo la sacralità di questa pianta, l’importanza del suo prodotto, su cui si fonda poi una lunga ed importante tradizione, ed ecco perchè per la nostra Compagnia questo impegno diventa necessario”.

Letteratura, poesia, canti della tradizione popolare e passione: questi gli ingredienti necessari per raccontare le gesta del longevo Ulivo, ossia l’elemento naturale che appartiene da sempre alla tradizione più remota e profonda dell’area Mediterranea.

Lavorando in stretta relazione con il proprio territorio, infatti, e ascoltando i suggerimenti del territorio stesso e di quanti lo vivono, non a caso Pianella è “Città dell’olio”, gli attori della Compagnia sentono il bisogno di ricordarsi da dove vengono, quali sono le loro radici, in che cosa identificarsi.

La presenza dell’ulivo nel Mediterraneo ha plasmato la vita delle persone e le loro tradizioni per secoli, rendendolo uno degli alberi più amati e venerati al mondo. D’Annunzio, Pascoli, Lorca, Neruda, Omero, sono solo alcuni dei letterati e poeti che contribuiscono alla narrazione, le loro parole si avvicendano e si accompagnano ai canti della tradizione e, attraverso le voci e i corpi degli attori, danno vita a un percorso narrativo originale e multisensoriale, che evoca un senso del sacro profondamente umano e terreno.

Con “Olea et labora” anche gli spettatori saranno trasportati in un viaggio senza tempo, alla ricerca di radici comuni e di suoni, colori e profumi che risveglieranno in loro sensazioni ed emozioni profonde ed ancestrali; tra parole, silenzi e un canto sempre presente e avvolgente il pubblico viene accompagnato in una passeggiata nella storia millenaria e nella valenza simbolica ed evocativa dell’ulivo.

Vocal coach dello spettacolo è Angela Crocetti, luci e fonica sono di Massimo Gobbo.




LA RG STAMPA FUTURA IN CERCA DI CONFERME

Le teramane domani sul parquet della capolista Cesena. L’opposto Chiara Coccoli: “La battistrada è una squadra di tutto rispetto”

Teramo, 2 novembre 2024. Dopo il successo di sabato scorso ottenuto a Ravenna, la RG Stampa Futura Teramo gioca nuovamente in trasferta. Questa volta le biancorosse affronteranno la capolista Cesena che nelle prime tre giornate di campionato, ha ottenuto tre vittorie. Le romagnole, play-off promozione lo scorso anno, si sono candidate nuovamente per il salto di categoria. Match importante per la squadra del Presidente Roberto Mazzagatti che in Romagna va a caccia di conferme. Sulla gara di domani, il pensiero dell’opposto Chiara Coccoli:

“Affrontiamo la capolista del girone, una squadra di tutto rispetto che lo scorso anno ha disputato la finale promozione per la serie A2. Ci siamo preparate – prosegue Coccoli – nel migliore dei modi e sono sicura che l’unità del nostro gruppo, ci aiuterà ad affrontare con la grinta giusta la partita. Sappiamo che il livello del campionato è molto alto e chiunque sia l’avversario, bisogna dare il massimo per poter portare a casa punti importanti”.

La sfida tra Cesena e la RG Futura Teramo si giocherà domani domenica con inizio alle ore 17:30 nel Mini Palazzetto di Via Fausto Coppi. A dirigere il match è stata designata la coppia Lorenzo Catena e Giulia Petterini.




IL CIVICO E IL POLITICO

di Domenico Galbiati

PolicaInsieme.com, 2 novembre 2024. Molti tra coloro che hanno commentato il recentissimo voto regionale in Liguria, hanno affermato che il candidato delle destre, Bucci, avrebbe prevalso su Orlando , anche perché è stato – o almeno così è apparso, in quanto manager di lungo corso – un candidato civico contrapposto ad un avversario politico, che, oltre a vantare una lunga militanza di partito nel PD, ha ricoperto importanti incarichi istituzionali, a livello ministeriale. In altri termini, si potrebbe dire che la politica è un lavoro usurante e chi la esercita diventa presto merce deperibile.

Prendiamola per buona, anche se, in effetti, la candidatura di Bucci pare risalga addirittura a Giorgia Meloni e, quindi, sia di forte caratura politica, piuttosto che espressione di un libero, autonomo, spontaneo sentimento locale. Prendiamola per buona soprattutto per farci su un ragionamento e non cadere nella tentazione di creare una contrapposizione fasulla, orientata a strumentalizzare il vero civismo, adottandolo come grimaldello funzionale a sgranare il discorso pubblico, ottunderne il merito espressamente politico, a favore dell’ invasione di campo da parte di poteri altri che vedono la politica, come una pietra d’ inciampo da rimuovere.

Le liste civiche si vanno fortunatamente diffondendo, al punto che ne nascono significative aggregazioni rappresentative di vaste aree del nostro Paese. Sono una risorsa di grande rilievo – soprattutto in una fase storica che vede le democrazie in debito di ossigeno – in quanto possono svolgere un ruolo fondamentale sul piano della partecipazione, della democrazia deliberativa, dell’ arruolamento di importanti settori della società civile in vista di obiettivi di interesse generale, in ordine ad una rivitalizzazione delle autonomie locali e della rinascita di una territorialità genuina delle politiche di settore. Insomma, possono concorrere efficacemente a portare la politica fuori dal Palazzo per poi rientrarvi dopo aver sciacquato i panni in un confronto diretto con i bisogni, colti nella loro immediatezza originaria e sostenuti nel processo di costituirsi come cosciente domanda sociale.

Detto altrimenti possono concorrere a sostenere ed arricchire quella dimensione della rappresentanza di cui anche il Parlamento ha bisogno per affermare la sua centralità. Ovviamente, le civiche autentiche non vanno confuse né con le liste indipendenti, comunque assertive di un preordinato schieramento e, tanto meno, con le liste di mero “supporto tattico” ad un candidato piuttosto che ad un altro.

Per parte nostra, ci auguriamo una fioritura ancora maggiore di liste civiche, purché non siano utilizzate come pretesto per asportare dal corpo vivo del Paese e dalla valenza politica del discorso pubblico, lembi di territorio che si vorrebbero consegnare ad una opinione indistinta. Gli interessi locali non possono essere assunti come un cappio oppure un alibi che chiami fuori dai temi più vitali della vita democratica del Paese. Del resto, civico è colui che – qualunque sia il suo orientamento – alla città appartiene e da essa trae ispirazione ed alimento.

Politico è chi concorre a disegnarne la fisionomia. Si tratta, dunque, di due versanti congruenti, per nulla alternativi o tali da escludersi a vicenda.




AFFIDI E CONSULENZE DEL COMUNE

di Simona Barba, consigliera comunale AVS-Radici in Comune

Pescara, 1° novembre 2024. Sulla questione degli affidi diretti e delle consulenze affrontata dalla dr.ssa Monaco, molto si è dibattuto in questi mesi nelle commissioni consiliari, perché è apparso chiaramente l’utilizzo dell’urgenza per gli affidi diretti, e che il principio di rotazione non viene sempre rispettato, in quanto non viene esaminato a livello dell’intero Ente Comunale, ma solo parzialmente a livello dei singoli settori.

Oltre al principio di rotazione andrebbe sempre adottata una politica di trasparenza cristallina verso la cittadinanza, che non sempre avviene. Mi riferisco per esempio al caso dell’arch. Lepore, portato da me in Consiglio Comunale il 27 agosto.

La separazione tra politica e parte tecnica è un pilastro dell’organizzazione amministrativa: alla politica appartiene il compito dell’indirizzo di governo che deve essere ben separato poi dalla realizzazione.

Ebbene l’Arch. Lepore, sebbene coordinatore politico della lista del Sindaco, e quindi in stretta collaborazione politica con lui, riveste anche la figura di consulente tecnico da anni su ambiti molto importanti per la progettazione della Città, rendendo così labile e molto vago il confine che dovrebbe invece essere netto tra l’indirizzo politico e la sua progettazione e realizzazione.

È opportuno che questo continui?

Inoltre, in risposta all’increscioso caso dei commenti veementi che il consulente ha rivolto ai manifestanti del sit-in del 6 agosto, https://www.facebook.com/share/p/aq9iZDqmw5WA7dHM/ contro il progetto del palazzo della regione e sistemazione area risulta, il Sindaco ha dichiarato, nel consiglio comunale del 27 agosto, che sebbene il comportamento del consulente fosse da stigmatizzare, comunque al momento dei fatti non aveva incarichi, facendo intendere, in modo pilatesco, che era ormai fuori dal suo campo.

Eppure, dopo appena 3 giorni, il 30 agosto, veniva accordato all’ architetto un nuovo incarico di consulenza, sebbene avesse pochi giorni prima apertamente violato il codice di comportamento dei dipendenti comunali.

Questa storia è un esempio di come spesso la macchina pubblica venga condotta sul filo del tecnicismo, al limite del consentito, al limite della trasparenza e del rispetto delle norme.

È opportuno continuare in questo modo?

È la domanda che, da consigliera comunale in rappresentanza delle cittadine e dei cittadini, io rivolgo a tutte le consigliere e i consiglieri di maggioranza, ricordando loro che l’etica nel governare deve essere la più ampia, e non dovrebbe accontentarsi di cavilli utilizzabili dalla normativa.




NUOVO SPORTELLO NELLA BIBLIOTECA COMUNALE

Sostenere i giovani nell’orientamento allo studio e per promuovere le loro idee imprenditoriali

Roseto degli Abruzzi, 1° novembre 2024. Un luogo dove favorire la microimprenditorialità giovanile, sostenere l’orientamento allo studio e dove promuovere l’occupazione, all’interno di una delle strutture più frequentate dai giovani di Roseto degli Abruzzi: la Biblioteca Comunale. L’Amministrazione Comunale di Roseto degli Abruzzi, attraverso il lavoro dell’Assessorato al Sociale, raggiunge uno degli obiettivi del suo mandato con la nascita di uno sportello di consulenza e orientamento che crea un collegamento diretto tra il mondo dello studio e quello del lavoro e che, allo stesso tempo, permette di ampliare l’offerta dei servizi a disposizione all’interno della Biblioteca Civica grazie alla presenza di professionisti del settore.

Lo sportello nasce grazie al progetto “ADSU Pro TER”, nato su iniziativa dell’ADSU di Teramo, con il prezioso contributo dell’Università degli Studi di Teramo e finanziato nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – NextGenerationEU. Progetto in cui la città di Roseto è stata individuata come uno dei tre Hub provinciali.

Le attività offerte dallo sportello, gestito dalla Cooperativa “Formatalenti” e dalla Cooperativa “I Colori”, sono già attive e includono il servizio di consulenza e orientamento presso la Biblioteca Comunale di Roseto. Qui, operatori esperti nell’orientamento affiancheranno quotidianamente i giovani nella pianificazione dei percorsi educativi e professionali, fornendo supporto personalizzato, risorse informative e opportunità di sviluppo attraverso tirocini e stage. Lo sportello è aperto con i seguenti orari: lunedì e mercoledì dalle 15.00 alle 18.00; martedì e giovedì dalle 9.30 alle 12.30; venerdì dalle 16.00 alle 18.00 e sabato dalle 9.30 alle 11.30.

Inoltre, a disposizione dei giovani rosetani presso la Biblioteca Civica è presente anche il servizio di orientamento e Consulenza sulle Opportunità con un esperto, a disposizione due volte a settimana (il mercoledì dalle 12.00 alle 15.00 e il venerdì dalle 13.00 alle 16.00), in grado di fornire una consulenza sulle opportunità offerte dall’Europa (mobilità internazionale; creazione d’impresa; progetto Erasmus ecc…).

Ulteriori servizi offerti a Roseto degli Abruzzi, in qualità di Hub del progetto ADSU Pro TER, saranno attivati nei prossimi mesi e riguardano la Palestra di progettazione; la Promozione del Servizio Civile Universale; il Tutoraggio individuale; i Laboratori ludico-ricreativi; il servizio per la valutazione delle competenze. Saranno inoltre organizzate nell’ambito degli altri lotti di progetto attività culturali, sportive, sostegno all’utenza svantaggiata, di animazione territoriale e di formazione per gli utenti.

“Ancora una volta siamo riusciti a raggiungere un obiettivo fondamentale per la nostra città grazie al grande lavoro di squadra e, nello specifico, dell’Assessore Francesco Luciani – dice il Sindaco Mario Nugnes – Sulla cultura e sul sociale tanto è stato fatto in questi tre anni di mandato e, grazie al coraggio di aprirsi al futuro e al nuovo senza tralasciare il nostro passato, siamo certi che raggiungeremo ulteriori importanti successi. Come sindaco che ha da subito cercato di creare relazioni e di entrare in rete con altre istituzioni e amministratori sono felice che tale progetto, in cui abbiamo creduto e scommesso insieme ad altri sindaci della provincia, oggi ci veda come una figura baricentrica nella gestione dei servizi”.

“Con questo progetto andiamo ad attivare quello che a tutti gli effetti è un collegamento diretto tra i nostri giovani studenti e il mondo lavorativo – afferma l’Assessore al Sociale Francesco Luciani – Grazie all’intercettazione dei fondi del PNRR non solo mettiamo a disposizione dei giovani rosetani tutta una serie di servizi fondamentali per il loro percorso formativo e lavorativo, ma andiamo anche a migliorare e diversificare le attività già presenti nella Biblioteca Comunale. I ragazzi e le ragazze di Roseto potranno usufruire di servizi di orientamento, di supporto e di stimolo alle loro idee imprenditoriali in un luogo già frequentato abitualmente, così da poter immaginare e costruire il loro futuro con un impatto di certo positivo anche sul tessuto produttivo della nostra città”.




LE DOMENICHE DELLE DONNE

Al via il 3 novembre in Comune la rassegna

Pescara, 1° novembre 2024. Prende il via in Comune la rassegna Le domeniche delle Donne, una iniziativa dedicata alle donne dell’Assessorato alle Pari Opportunità, guidato da Valeria Toppetti, che andrà avanti per tutto il mese di novembre. Gli incontri, che prenderanno il via domenica 3 novembre, si svolgeranno dalle ore 17 nella sala consiliare del Comune di Pescara. È l’assessore Toppetti a spiegare il senso della rassegna.

Nel mese dedicato alle donne, all’interno del quale la data del 25 novembre irradia una luce sulla priorità di interventi e prese di coscienza, ho pensato di proporre alla nostra città dei momenti di dialogo e confronto sereni e distensivi sulle tematiche che riguardano la nostra vita e i nostri obiettivi. Domenica iniziamo con il tema Le nostre fragilità e la nostra forza e dialogheremo con la coach Virginia Velasco per riflettere sui nostri percorsi di vita e raggiungere la consapevolezza di quanto grande sia il valore dell’empatia per noi donne, naturalmente dotate di una forza generatrice che ci permette di porre altri ed altro al centro rispetto a noi stesse, di dare tantissimo alle nostre comunità familiari e sociali ed anche di difendere i valori in cui crediamo.

Siamo accomunate da aree di fragilità ma altrettanto dotate di una grande forza che, soprattutto nel dialogo e nella condivisione, fonda le sue basi più solide. Saranno ospiti di questo incontro anche la giornalista Grazia Di Dio ed il dr. Stefano Volpe, medico cardiologo e Presidente del Premio Omnibus Salute Donna, riconoscimento conferito annualmente alle personalità femminili che si distinguono in campo professionale, di volontariato e di divulgazione scientifica.

Nelle domeniche successive ci occuperemo del tema I nostri figli (10 novembre), Il nostro lavoro (17 novembre) ed infine I nostri sogni ed obiettivi (24 novembre). Sono convinta che la creazione della rete umana di confronto e incontro tra le persone della città, affrontando questi temi importanti con esperti ma anche con gente comune, sia la strada migliore per contribuire alla realizzazione della svolta di mentalità, già in atto, che ci permetterà, a partire dalla comunità cittadina, fino ad arrivare alla comunità nazionale, di raggiungere a pieno l’integrazione del diritto umano e fondamentale rappresentato dal diritto alla Parità.

Invito tutta la cittadinanza a partecipare a questi appuntamenti che vogliono rappresentare, oltre a un momento di dialogo, una grande opportunità per chi partecipa di avere delle risposte dagli esperti e, per il Comune, una ottima base di confronto per realizzare nuovi progetti”.




IL PIANO DI RISANAMENTO ACUSTICO

La sperimentazione è una condanna senza appello. Apriamo un confronto vero su regole condivise per la movida

Pescara, 1° novembre 2024. Una sperimentazione che è una condanna. All’indomani della comunicazione, da parte dell’amministrazione comunale, di quella che nei fatti è una stretta fatale sui locali della movida nella zona di piazza Muzii le associazioni di categoria (Confartigianato, Confesercenti, Confcommercio e Cna) tornano a chiedere soluzioni condivise che garantiscano una giusta convivenza tra esercenti e residenti.

Pensare di far ritirare i tavolini all’esterno dei locali entro la mezzanotte, soprattutto nel fine settimana, significa non voler lasciare scampo a persone che hanno investito tempo e risorse nelle loro attività – sottolineano Giancarlo Di Blasio (Confartigianato) Marina Dolci (Confesercenti), Riccardo Padovano (Confcommercio) e Cristian Odoardi (Cna) – Predisporre una sperimentazione di questo genere in modo da coinvolgere l’intero periodo natalizio è, in più, un vero atto ostile nei confronti degli esercenti, che verranno di fatto colpiti nel periodo festivo che in questa stagione garantisce maggiore affluenza. Ci eravamo seduti al tavolo con la fiducia di chi vuole finalmente affrontare un percorso di confronto, ci siamo trovati di fronte a una comunicazione che non ha lasciato spazio a repliche.

Comprendiamo tutte le difficoltà, vorremmo però che fossero compresi anche i problemi di chi in quella zona lavora e si impegna per mantenerla ancora viva e specchio di una città che ambisce ad essere punto di riferimento dell’economia e del turismo. In tutti questi anni non vi è stata contrattazione sindacale datoriale con l’amministrazione, ma una mera presa d’atto delle scelte: se fossero stati creati momenti di ascolto e verifica reale, oggi avremmo già risolto, con il solo posizionamento di teli antirumore, buona parte dei disturbi, che peraltro non sono causati dai  locali”.

Le associazioni infatti avevano chiesto essenzialmente tre cose: una deroga per spettacoli musicali serali, per due sere al mese, in estate e nel periodo delle feste natalizie, l’allungamento dell’orario in cui poter tenere i tavolini all’aperto per almeno un’ora nel fine settimana, in modo da poter arrivare almeno alle 2, e la possibilità di verificare la progettazione di un sistema di teli fonoassorbenti, le cosiddette nuvole già utilizzate in altre città italiane per ammortizzare l’impatto dei rumori.

“La situazione attuale, soprattutto nei primi giorni della settimana, non è più da tempo quella che tutti ricordano – proseguono i rappresentanti delle associazioni – e anche gli studi dell’Arta evidenziano come non siano i locali a produrre i rumori, ma il cosiddetto carico antropico, cioè la presenza di persone che passano o si trattengono in strada e conversano tra di loro. Noi crediamo che una soluzione di mediazione sia ancora possibile e non è certo quella che ci è stata presentata dall’amministrazione.

La serie di determinazioni assunte fino ad oggi sta portando quell’area che è il cuore di Pescara all’impoverimento e alla chiusura. Manca una visione d’insieme, manca un progetto e il rischio è che si ripiombi nel degrado più totale, quello che da qualche anno a questa parte, con la presenza di locali e ristoranti, con le luci delle vetrine accese fino a tarda notte avevamo contribuito ad allontanare. Chiediamo che almeno nei fine settimana e nei prefestivi si deroghi a tanto rigore, consentendo ai pescaresi e a chi arriva da fuori città di poter tornare a godere di un divertimento sano e di una serata in compagnia senza limiti che, allo stato delle cose, non sono altro che anacronistici e dannosi”.




GLI STUDENTI DELL’UNIVERSITÀ RECLAMANO

Riduzione delle tasse, attenzione alle esigenze dei pendolari, più servizi e spazi aggregativi. Questi alcuni dei temi. Il prossimo 6 Novembre (dalle 9 alle 19) e 7 Novembre (dalle 9 alle 14) si svolgeranno le elezioni per il rinnovo delle Rappresentanze Studentesche negli Organismi di Ateneo.

Pescara, 1° novembre 2024. Riconosciamo il merito: gli studenti della d’Annunzio gridano alle istituzioni.  Riduzione delle tasse, attenzione alle esigenze dei pendolari, più servizi e spazi aggregativi. Questi alcuni dei temi che animano il confronto tra Azione Universitaria e altri gruppi di studenti, per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. Sono giornate intense alla D’Annunzio, dove ci si prepara alle elezioni. Sarà semplice votare e lo si farà online mercoledì 6 novembre, dalle 9:00 alle 19:00 e giovedì 7 dalle 9:00 alle 14:00, utilizzando le proprie credenziali che consentono il normale accesso al sistema.

Si sceglierà per il Senato Accademico, il Consiglio di amministrazione, il Comitato Sportivo Universitario, il Comitato Regione Università, la Consulta, Consiglio di amministrazione ADSU (Azione per il Diritto allo Studio Universitario), oltre che per i vari consigli di corso e dipartimento – Sottolinea Andreana Colangelo, presidente di Azione Universitaria Chieti – Pescara. Secondo i dati del Ministero, la d’Annunzio conta più di 20 mila iscritti nell’anno 2022/2023 – Tanti studenti, ma poche aule. Si denunciano strutture inadeguate e poco capienti, con infiltrazioni d’acqua e servizi non performanti, con una rete internet instabile e carenze degli impianti.

Le incertezze sono tante e i giovani, nel momento della scelta della carriera universitaria non sempre riescono, al primo tentativo, ad iscriversi al percorso che sarà poi quello desiderato: tanti, infatti, iniziano a frequentare un corso di laurea, che poi abbandonano per intraprenderne un altro. A tutti loro è preclusa la borsa di studio. È un’ingiustizia che causa stress e difficolta economiche a molte famiglie. Ma anche il favorire lo studio non può essere una questione da trascurare: tutti dovremmo poter sostenere gli esami in tranquillità, non sovraccaricandoci con ansia e timore di non farcela. Per questo un numero maggiore di appelli potrebbe essere una soluzione.

I molti spazi verdi e tanti luoghi di ritrovo, con un sentiero immerso nella natura rendono il campus attraente e favoriscono l’aggregazione e la condivisione. Azione Universitaria, in questi anni, ha cercato di rendere la vita degli studenti più sostenibile, con l’organizzazione di molti eventi aperti alla cittadinanza: spettacoli, festival musicali, momenti di sensibilizzazione. Si batteranno prossimamente, per alimentare anche la vita sportiva tramite la ricostituzione del Centro Universitario Sportivo, fallito da diversi anni.

Per gli Organi studenteschi, saranno anche altri i nodi da sciogliere. L’Abruzzo è la sesta regione in Italia per il numero di comuni che si trovano nell’entroterra. Infatti, 1 comune su 3 è dislocato in zone lontane e difficilmente raggiungibili. concludono i candidati di Azione Universitaria. Si lavorerà attivamente per la realizzazione di attività commerciali e luoghi di ritrovo, per offrire sempre più servizi. Per di più, da anni era assente il bar, ma da qualche settimana, grazie allo sforzo instancabile dei rappresentanti di Azione, la comunità accademica ha riottenuto questo spazio. Il desiderio è quello di favorire, sempre più, un dialogo e una relazione tra il territorio e la “cittadella universitaria”.




GIORNATA DELL’UNITÀ NAZIONALE E DELLE FORZE ARMATE

Le celebrazioni del Comune

Sante Marie, 1° novembre 2024. Il prossimo 4 novembre, il Comune di Sante Marie organizza una serie di eventi per commemorare la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. La giornata prevede momenti di riflessione e celebrazione, coinvolgendo la comunità e le nuove generazioni in un’occasione di sensibilizzazione verso i valori dell’unità e del rispetto per chi ha servito la nazione.

Programma della giornata

Ore 10:00 – L’evento inizierà con un momento speciale: l’elezione del sindaco baby. Questo appuntamento, dedicato ai più piccoli, ha lo scopo di avvicinare i giovani al mondo delle istituzioni e al senso civico.

Ore 10:30 – I partecipanti si ritroveranno in Piazza Aldo Moro, punto di partenza per il corteo commemorativo.

Ore 10:45 – Il corteo percorrerà le strade del paese fino a raggiungere il monumento ai caduti, dove verrà deposta una corona d’alloro in omaggio a coloro che hanno sacrificato la propria vita per la patria.

Ore 11:45 – La giornata si concluderà con la cerimonia di insediamento del consiglio baby, un ulteriore passo simbolico che sottolinea l’importanza della partecipazione giovanile alla vita pubblica e istituzionale.

“Questa celebrazione rappresenta un momento significativo per l’intera comunità di Sante Marie, che si riunisce per ricordare e onorare i valori fondanti della Repubblica Italiana”, ha spiegato il sindaco Lorenzo Berardinetti, “il coinvolgimento dei più giovani, con l’elezione e l’insediamento del sindaco baby e del consiglio baby, vuole anche essere un segnale di speranza e continuità per il futuro. Tutti i cittadini sono invitati a partecipare e a condividere insieme questo momento di riflessione e patriottismo”.




LA STARTCUP ABRUZZO 2024 PREMIA I VINCITORI

Si prepara per la finale nazionale del Premio Nazionale per l’Innovazione (PNI)

Pescara, 1° novembre 2024. Si è conclusa con grande successo la sesta edizione della StartCup Abruzzo, evento promosso dalla Camera di Commercio di Chieti Pescara e dalla sua Agenzia di sviluppo, in collaborazione con Innovalley – Open Innovation che, anche quest’anno, ha riunito le startup più promettenti del territorio (14) in una giornata all’insegna dell’innovazione e della creatività. L’iniziativa, ospitata presso l’Auditorium Petruzzi del Museo delle Genti d’Abruzzo, ha premiato i migliori progetti in grado di rappresentare Abruzzo nella finale nazionale del PNI.

Si è aggiudicata il primo posto Loto Biotech Platform Srl; al secondo troviamo SpinLife; il terzo è andato, invece, a Myconic; il quarto posto è di Belt Monitoring.

Queste startup si sono distinte per la loro capacità di combinare innovazione e sostenibilità, conquistando l’accesso alla prestigiosa finale del Premio Nazionale per l’Innovazione, che si terrà il 5 e 6 dicembre 2024 presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. In questa sede, i gruppi abruzzesi avranno l’opportunità di competere con startup di tutta Italia per prestigiosi premi in denaro, supporto tecnico, e menzioni speciali, confrontandosi con un network di imprenditori, investitori e professionisti dell’innovazione.

Durante l’evento, il Presidente della Camera di Commercio di Chiei-Pescara, Gennaro Strever, ha inaugurato la giornata con un discorso di ispirazione per i giovani talenti, sottolineando il ruolo fondamentale delle idee nel progresso del territorio e dell’intero sistema economico: “L’innovazione e la crescita passano attraverso la forza delle idee e dei talenti che le portano avanti. Non sono le risorse economiche a mancare, ma spesso le idee audaci, quelle capaci di creare il cambiamento. La Camera di Commercio, con la sua Agenzia di sviluppo, si impegna ogni giorno come motore d’innovazione e crescita per il territorio, affiancando e supportando chi ha il coraggio di trasformare una visione in un progetto concreto e sostenibile.”

Il presidente Strever ha inoltre evidenziato il percorso della Camera di Commercio Chieti-Pescara a sostegno dell’ecosistema delle startup, ricordando la partecipazione all’ultima edizione di SMAU con ben otto startup innovative della regione e il prestigioso premio per l’innovazione SMAU che ha riportato a casa l’Abruzzo grazie ad un accordo tra la giovane Ulisses di Mattia Tartaglia e Trenord.

Federico Fioriti, direttore di Innovalley e coordinatore del Comitato organizzatore di Startcup Abruzzo 2024: “Quest’anno l’evento finale ha avuto come tema quello della ‘giungla interstellare – alla ricerca di nuove Stelle’ proprio per rimarcare il carattere assolutamente innovativo e la volontà di Innovalley di scovare i talenti nascosti del territorio.”




NELL’ANNO DELLE RADICI ITALIANE NEL MONDO

Due giorni con la rievocazione storica dell’800. Appuntamento il 2 e 3 novembre con l’iniziativa organizzata dal Comune dedicato ai compaesani che vivono in tutto il mondo

Caramanico Terme, 1° novembre 2024.  Due giorni dedicati alle radici e ai concittadini emigrati all’estero a Caramanico con “Echi del Passato: Rievocazione Storica di Caramanico Terme – 2024 – Anno delle Radici Italiane nel Mondo”, organizzato dall’Amministrazione comunale, con il sindaco Franco Parone. La manifestazione, dedicata ai compaesani nel mondo, riflette l’apertura e la vocazione turistica di questo borgo montano che, pur legato alle sue tradizioni, guarda con interesse e accoglienza oltre i propri confini.

Appuntamento il 2  e 3 novembre: alle ore 15 nella sala consiliare, si terrà il convegno “Brigantaggio e Miseria nei territori della Maiella”, moderato da Rita Silvaggi. Il programma include interventi di esperti come Giulio Tatasciore, che esplorerà l’immaginario romantico dei “Briganti d’Italia”, e Maurizio Monaco, che illustrerà il suggestivo Sentiero dei Briganti nel Parco della Maiella. Tra i relatori Nunzio Mezzanotte e Simone Angelucci, che tratteranno storie e vicende della società caramanichese dell’Ottocento.

All’evento sarà presente Luigi Maria Vignali, Direttore generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie del ministero degli affari esteri e della cooperazionei Internazionale. Alla conferenza parteciperà anche Maximiliano Manzo, coordinatore Regione Abruzzo del Progetto Pnrr “Turismo delle Radic”i, a sottolineare l’importanza del legame con le origini, oltre che  una delegazione dell’associazione La Visceglia, che gestisce il progetto Italea Abruzzo, attiva nella valorizzazione della storia e della cultura della regione.

Alle ore 18 le vie del centro storico ospiteranno una rievocazione narrata e cantata, un viaggio tra storie sui briganti della Majella che riporterà il pubblico indietro nel tempo. La serata si concluderà con una cena a tema nel convento delle Clarisse, per immergersi nei sapori locali e condividere le atmosfere autentiche del borgo. Questo evento rappresenta non solo un’occasione per rivivere il passato, ma anche un ponte tra Caramanico Terme e chi, pur lontano, mantiene vive le proprie radici italiane.




PRIMA LA LIBERTÀ poi la pace nel mondo

di Domenico Galbiati

PoliticaInsieme.com, 1° novembre 2024. “Prima la libertà, poi la pace nel mondo! La pretesa contraria (Prima la pace, poi la libertà!) è illusoria. Infatti, una pace esterna che duri momentaneamente grazie al caso o tramite il dispotismo, oppure mediante un’opportuna operazione militare, o ancora per la paura dei contendenti, non è una pace assicurata al fondo stesso dell’uomo. Essa riporterebbe subito alla guerra a causa della discordia che, di fatto, alligna quando manca la libertà per i singoli individui.”

Lo afferma Karl Jaspers, psichiatra e filosofo, uno dei padri dell’esistenzialismo, nel lontano 1958, in occasione del conferimento del Premio per la Pace, attribuitogli dall’ associazione dei librai tedeschi. Nella stessa occasione intervenne anche Hannah Arendt.

Le parole di Jaspers andrebbero lette e meditate, passo dopo passo, perché sono una profonda analisi del rapporto che corre tra libertà e democrazia, con particolare riguardo ai processi di involuzione che giungono a rovesciare quest’ ultima contro sé stessa. Sintetizza questo importante versante del suo pensiero con queste parole: “La democrazia esclusivamente formale genera il totalitarismo, cosicché a ragione Hitler poté dire trionfante: L’ho battuta con la sua stessa follia“.

Singolare figura di psichiatra che trae la sua riflessione filosofica dalla frequentazione quotidiana della psicopatologia – non a caso campo in cui, contrariamente ad un pregiudizio tenace e diffuso, si incontra davvero ciò che nella persona è più autenticamente umano – Jaspers ci dice, in buona sostanza, che chi difende la libertà promuove la pace.

Si tratta di un assunto su cui varrebbe la pena soffermarsi per meditarlo e scorgervi un ammonimento che vale anche per i nostri giorni tormentati da guerre, da rivalità e da diseguaglianze umilianti per chi le subisce e non meno per chi le osserva senza provare indignazione. C’è una guerra della quale, fors’anche perché sovrastata da un’altra, ci stiamo quasi dimenticando, a riprova – talvolta riprovevole, come in questo caso – della straordinaria capacità a “adattarsi” ad ogni situazione che l’ uomo possiede. Attitudine fondamentale per la stessa sopravvivenza dell’ umanità, eppure non da praticare in modo acritico.

La guerra mossa dal macellaio del Cremlino contro l’Ucraina è uno stillicidio quotidiano che, a questo punto, nulla ha a che vedere con la pretesa di ristabilire quel ruolo imperiale da superpotenza che la Russia ha ereditato dai Soviet e questi, a loro volta, dagli zar. Sotto questo profilo, l’operazione speciale è fallita. Avrebbe avuto successo se, puntando sulla capitale, quel 24 febbraio – quasi tre anni fa – Putin si fosse sbarazzato di Kiev, come forse riteneva, in un paio di settimane. Al contrario, a questo punto, anche il Cremlino è preso nel laccio di un conflitto da cui non può recedere; una guerra feroce, cinica e disumana che non può perdere, eppure non sa come vincere.

Cosicché il prestigio del Golia post-sovietica ne soffre, per quanto sgomiti per uscire dall’isolamento. Peraltro, la guerra persiste perché Putin ne ha bisogno. Anzitutto, per premere il coperchio dell’ammonimento e della dissuasione, della minaccia, del controllo e della repressione nei confronti di una società che mostra qualche fermento di dissenso, quel tanto che basta a fargli temere un incendio, da prevenire ad ogni costo; e l’Ucraina diventa, secondo la più classica dottrina del capro espiatorio, il pretesto della narrazione complottara che Putin racconta ai suoi.

In secondo luogo, ne ha bisogno – anche per conto terzi – per mantenere una spina conficcata nel fianco dell’ Europa. In quanto all’Ucraina continua a combattere la sua legittima e giusta lotta di resistenza e di liberazione per la quale merita intera – oltre il sostegno armato – la nostra gratitudine.

L’Ucraina – per tornare ad Jaspers – in tanto ed in quanto difende la libertà, promuove la pace. Assai più di coloro che si spingono fino a suggerirle la resa in nome di un disegno di pace astratto e, in sé, contraddittorio.

Prima la libertà – di Domenico Galbiati – Politica Insieme




LA SANTITÀ È ANCHE FELICITÀ

Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati

di don Rocco D’Ambrosio

Globalist.it, 1° novembre 2024. Non c’è santità che non ci porta un po’ di serenità e felicità, certamente insieme a prove. Ma non lo facciamo per le prove, ma per essere sereni e felici in Dio. Nonostante tutto.

Il Vangelo odierno: In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:

«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.

Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati.

Beati i miti, perché avranno in eredità la terra.

Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.

Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.

Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.

Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.

Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.

Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli» (Mt 5,1-12).

Scriveva Pavel Evdokimov: Quando si parla di santità si opera una specie di blocco psicologico. Si pensa ai giganti di un tempo, eremiti e stiliti, gli uni sepolti nelle caverne, gli altri posti sulla loro colonna, tanto che questi “illuminati, uguali agli angeli”, non sembrano più di questo mondo. La santità sembra sorpassata, senza appartenere ad un mondo divenuto estraneo, inadattabile alle forme discontinue e al ritiro sincopato della vita moderna… il santo è visto come un essere inutile. 

Forse molto della festa odierna sta in questa affermazione del grande teologo orientale. Abbiamo un blocco psicologico nei confronti della santità. Alcune volte sembra quasi insormontabile: essere santi non è per me. Punto e basta. E, allora, che fare? Si potrebbero usare tante vie. Quella del Vangelo odierno sembra essere la beatitudine, ossia la felicità. Il termine “beato”, infatti, significa ossia “felice, sereno”.

Per comprendere l’approccio evangelico è necessario liberarci di alcuni condizionamenti, contemporanei, relativi alla felicità: ci riferiamo in particolare a quattro di essi: il ritenere la felicità uno stato della mente indipendente dalla nostra volontà, più o meno sottoposto al “caso”; uno stato svuotato di qualsiasi contenuto etico e spesso legato a percorsi di puro piacere;  uno stato che difficilmente supera i confini individuali, per cui parlare di una città o di una comunità  felice, sembra quasi senza senso; uno stato dipendente dalla disponibilità di risorse per lo più materiali.

Diversi economisti oggi mettono in dubbio l’idea che la felicità dipenda principalmente dal reddito disponibile. Essi lo ritengono valido solo per ristretti casi di reddito sotto una certa soglia, mentre, per la stragrande maggioranza dei casi, invitano a misurare la felicità partendo dagli aspetti relazionali della persona e della qualità della sua vita.

Quindi non sono felice perché sono ricco, mi sto divertendo, non ho problemi, tutto va per il verso giusto e così via. Tutt’al più queste situazioni possono contribuire alla mia felicità, a mo’ di corona di una sostanza che è altra. Sono felice, infatti, perché faccio del bene, in forma stabile, non perché ho dei beni. Questi aiutano la mia felicità ma non sono indispensabili. Solo in quest’ottica si può comprendere il brano delle beatitudini (Mt 5): Gesù proclama beati, felici (makàrioi) coloro che vivono situazioni difficili, anche in stato di privazione di beni fondamentali. Non c’è santità che non ci porta un po’ di serenità e felicità, certamente insieme a prove. Ma non lo facciamo per le prove, ma per essere sereni e felici in Dio. Nonostante tutto. La beatitudine, felicità deriva, infatti, dall’essere fedeli al Regno di Dio e al bene che si sta realizzando in noi e attorno a noi. Eccola la santità. Eccola, anche, la felicità!




TENERAMENTE VERSO UN’INFANZIA FELICE

Cala il sipario sul progetto che lascia in eredità un manuale per ascoltare i bisogni delle famiglie fragili

Pescara, 1° novembre 2024. Un manuale per ascoltare i bisogni delle famiglie fragili. È questo l’ultimo atto del progetto “TenerAmente verso un’infanzia felice” che, dopo tre anni di attività, volge al termine con un bilancio decisamente lusinghiero. L’iniziativa, coordinata da Fondazione CESVI e attivata a Pescara, Bari, Catania, Napoli e Bergamo, nella città adriatica ha visto protagonisti la cooperativa sociale Orizzonte e il Comune di Pescara che negli ultimi anni hanno attivato lo spazio tEssere in via Tavo n. 248, dove sono state organizzate una lunga serie di attività rivolte ai più piccoli, ma anche ai loro genitori.

Il progetto, selezionato dall’Impresa Sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, infatti, ha avuto l’obiettivo di prevenire e contrastare il maltrattamento infantile e sostenere le famiglie con bambini da 0 a 6 anni in condizione di vulnerabilità. Ed è proprio per questa ragione che l’evento conclusivo andato in scena nei giorni scorsi all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, oltre a illustrare i risultati finali del percorso triennale, ha rappresentato anche l’occasione per presentare un manuale utile ad ascoltare i bisogni delle famiglie fragili.

L’evento, al quale hanno partecipato, tra gli altri, Antonella Marchetti, direttrice del Dipartimento di Psicologia dell’Università Cattolica, Stefano Piziali, direttore generale di Cesvi, Maria Teresa Serranò, rappresentante dell’Impresa Sociale Con i Bambini, e le coordinatrici del progetto a Pescara, Claudia Vitelli ed Eleonora Silverii, si è aperto con la presentazione dell’Indice regionale sul maltrattamento e la cura all’infanzia in Italia, uno strumento statistico-quantitativo, che stima la vulnerabilità dei bambini al fenomeno del maltrattamento nei diversi territori italiani, curato da Cesvi e giunto alla sua sesta edizione.

Spazio, poi, ai risultati del progetto che ha coinvolto cinque territori italiani che, con le loro peculiarità socioculturali, hanno rappresentato un terreno fertile per la sperimentazione e l’adattamento del modello teorico proposto, che è stato progressivamente affinato grazie all’esperienza diretta sul campo portata avanti dalle équipe degli enti partner e al costante dialogo con le famiglie e le comunità locali. Attraverso laboratori, incontri, attività, consulenze psico-pedagogiche e percorsi di home visiting, sul territorio nazionale sono stati coinvolti oltre 500 beneficiari tra bambini e adulti di riferimento.

«I risultati sono stati più che positivi», commenta la coordinatrice Claudia Vitelli della cooperativa Orizzonte di Pescara, «in quanto abbiamo avuto tantissime famiglie che hanno beneficiato delle diverse azioni proposte dal progetto.  In particolare, sono circa 183 i destinatari intercettati e 108 i minorenni che sono stati presi in carico; i genitori coinvolti sono stati 118, mentre complessivamente quelli che hanno partecipato alle attività in generale, quindi a tutti i laboratori, sono stati 164. Un numero decisamente importante, reso ancora più significativo dal fatto che queste famiglie provengono da tutti i quartieri di Pescara e non soltanto da quello in cui si sono svolte le attività. I primi beneficiari siamo stati anche noi professionisti, perché tutti gli operatori coinvolti hanno aumentato le loro conoscenze, hanno avuto modo di conoscere strumenti nuovi e soprattutto hanno avuto la possibilità di confrontarsi con gli operatori delle altre città. Ringraziamo il Cesvi, per averci seguito in tutte le fasi del progetto e il Comune di Pescara senza la cui collaborazione e gli spazi concessi non sarebbe stato possibile offrire questo importante progetto alle famiglie del territorio».

«I numeri del progetto ci dicono che TenerAmente ha raggiunto non uno ma più obiettivi contemporaneamente», commenta l’assessore alle politiche sociali del Comune di Pescara, Adelchi Sulpizio. «I genitori hanno chiesto e ottenuto quel supporto di cui hanno bisogno, tant’è che il rapporto con gli operatori continua anche ora e non si è interrotto, e i bambini hanno partecipato ad attività laboratoriali arricchenti, il che vuol dire che sono state affrontate delle fragilità e sono stati colmati dei vuoti. Le famiglie, poi, hanno scoperto un luogo (in via Tavo) che prima era sconosciuto ai più, a Villa del fuoco. Quegli spazi sono diventati luogo di incontro e di condivisione, superando i tabù della periferia da evitare, per cui possiamo dire che l’obiettivo di riqualificazione delle periferie perseguito dalla giunta Masci continua ad arricchirsi di risultati».

Un importante risultato del progetto è stato, infine, il manuale operativo “TenerAmente: ascoltare i bisogni delle famiglie fragili e promuovere la resilienza assistita” che raccoglie tutte le buone pratiche del progetto e rappresenta una guida preziosa per tutti gli operatori e le realtà che intendono adottare approcci efficaci per prevenire e trattare il maltrattamento infantile.




LA LETTERA DI MONS. LEUZZI

Prepararsi alla Giornata Mondiale della Gioventù Domenica 24 novembre

Teramo, 1° novembre 2024.

Carissimi e carissime,

la lettera di novembre è un invito a prepararci alla prossima Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà in tutte le Diocesi del mondo Domenica 24 novembre.

Il tema che papa Francesco ci affida è una frase del profeta Isaia: “Quanti sperano nel Signore … camminano senza stancarsi” (Is 40,31).

È un tema che ci introduce al Giubileo 2025 aprendo orizzonti nuovi per la nostra vita personale e comunitaria.

È possibile camminare senza stancarsi?

Può sembrare una domanda contraddittoria. Non è difficile sentire tra di noi l’affermazione: sono stanco!

Il primo pensiero va alla stanchezza fisica.

Il nostro corpo, quando è sottoposto a sforzi oltre le proprie capacità, sente il bisogno di fermarsi. Ciò accade normalmente nella vita sportiva. Dopo gli allenamenti e le gare bisogna fermarsi perché si è stanchi.

C’è invece una stanchezza che non dipende dallo sforzo fisico, ma dal camminare, anzi dal correre, senza sapere perché e dove si va.

Il mondo moderno è tale in quanto ci offre la possibilità di correre, di non stare fermi.

A differenza del mondo preindustriale anche chi non vuole correre si sente trasportato.

Purtroppo, però, anche chi non vuole correre può sentirsi stanco!

È la stanchezza di chi o è travolto dal ritmo della vita o si sente fuori di essa.

Ecco perché le parole del Papa possono sembrare contradittorie!

Il mondo ci fa correre e provoca la stanchezza; invece, Lui ci invita, insieme al profeta Isaia, a camminare senza stancarsi.

Devo evitare di camminare?

No, cari amici,

possiamo camminare senza stancarci perché possiamo costruire!

La società moderna ci viene presentata come una corsa quando non si riesce a capire perché stiamo camminando con un ritmo accelerato.

In realtà anche se cammini lentamente ti puoi stancare!

Puoi camminare senza stancarti solo quando sei impegnato a costruire la comunità nella quale vivi, a cominciare da quella familiare.

Più ti impegni a costruire, più sei riposato.

Questo è il riposo di chi investe la sua vita per costruire e far crescere gli altri. Essere isolati per evitare la stanchezza significa non comprendere che abbiamo la grande possibilità di essere protagonisti.

Isolarsi è già stancarsi!

Nel giorno del Battesimo abbiamo ricevuto il grande dono di poter camminare senza stancarci, perché camminiamo con il Risorto che ci vuole costruttori e non spettatori.

Insieme condividiamo con i nostri amici la gioia di costruire e di saper ripartire per sempre verso nuove tappe.

Anche il riposo è necessario. Mentre il sonno è segno di paura e di delusione.

Riposare dopo aver camminato tanto!

Pensiamo ai nostri nonni: quando gli incontriamo, essi ci testimoniano che hanno camminato tanto, senza stancarsi. Nel loro volto e nel loro cuore c’è il frutto del loro riposo: desiderano camminare sempre!

Anche tu, come loro, non evitare le difficoltà e cammina!

Non sei solo. C’è il Signore che cammina con te e con tutta la Chiesa.

Vi aspetto alla prossima Giornata Mondiale della Gioventù per scoprire la vera gioia di camminare per costruire!

Vostro,

+ Lorenzo, vescovo

PROSSIMI APPUNTAMENTI:

Venerdì 8 novembre

pellegrinaggio ad Assisi dei maturandi e universitari

Sabato 23 novembre – Giornata Mondiale della Gioventù

ore 15.30: Raduno piazzale Madonna delle Grazie a Teramo