scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Gennaio 2024
Centinaia di fedeli e istituzioni per rendere omaggio al religioso
Giulianova, 10 gennaio 2024 – Centinaia di persone provenienti anche da Croazia, Slovenia, Serbia e Bosnia; alti rappresentanti delle istituzioni e autorità civili, militari e religiose arriveranno sabato mattina a Roseto degli Abruzzi per l’intitolazione del piazzale antistante il Cimitero Capoluogo di Roseto degli Abruzzi alla memoria di Padre Giacomo Raineri.
La cerimonia laica, organizzata dall’Amministrazione Comunale, si svolgerà in loco a partire dalle ore 10 e vedrà la partecipazione anche di una delegazione proveniente da Makarska, città gemellata con Roseto degli Abruzzi.
L’evento, moderato dal dottor Biagio Di Giuseppe, si aprirà con il saluto istituzionale del Sindaco Mario Nugnes e delle autorità presenti. A seguire, il ricordo di Eusebio Astiaso Garcia e Don Piergiorgio De Angelis, responsabile dell’equipe del Cammino neocatecumenale d’area. L’intitolazione sarà sancita dallo svelamento della stele realizzata per l’occasione dall’Amministrazione Comunale e, a concludere la cerimonia, sarà l’intervento del Vescovo della Diocesi di Teramo-Atri, S.E. Mons. Lorenzo Leuzzi. Prevista la presenza anche dei Parlamentari Giulio Cesare Sottanelli e Luciano D’Alfonso, del Prefetto di Teramo Fabrizio Stelo, del Presidente della Provincia Camillo D’Angelo e delle Autorità Militari.
Padre Giacomo Raineri è stato vice Parroco della Parrocchia “Sacro Cuore” dal 1970 e poi si è dedicato alla evangelizzazione dei territori martoriati dalla guerra dell’ex Jugoslavia di Tito, subendo anche ritorsioni e persecuzioni e lasciando in queste popolazioni un ricordo e un sentimento di gratitudine per l’operato svolto, molto forte tanto che la sua tomba, che si trova nel Cimitero di Roseto degli Abruzzi, è meta di centinaia e centinaia di fedeli provenienti anche da Croazia, Serbia, Bosnia e Slovenia. Nato a Palazzolo sull’Oglio ma rosetano d’adozione, padre Giacomo, che nella cittadina marittima aveva la sua comunità Neocatecumenale (la prima nata sulla costa adriatica), amava profondamente la Città delle Rose, tanto da tornarci ogni qualvolta gli era possibile.
“La cerimonia di intitolazione del Piazzale antistante il Cimitero Capoluogo di Roseto degli Abruzzi a Padre Giacomo Raineri è un evento importante per la comunità di Roseto degli Abruzzi e per tutti coloro che hanno lo hanno conosciuto e amato – affermano il Sindaco Mario Nugnes e la Presidente del Consiglio Comunale Gabriella Recchiuti – La partecipazione alla cerimonia è un modo per onorare la memoria di Padre Giacomo e per mostrare il proprio sostegno alla comunità di Roseto degli Abruzzi e ci piace sottolineare come, per l’occasione, sia prevista la presenza di tanti fedeli che arriveranno da tutta Europa per rendere omaggio alla missione che ha caratterizzato la sua vita. Padre Giacomo Raineri ha lasciato un segno indelebile nella comunità di Roseto degli Abruzzi e non solo. La sua vita e il suo lavoro sono stati un esempio di dedizione e amore per il prossimo e la sua memoria continuerà a vivere nei cuori di coloro che hanno avuto la fortuna di incontrarlo”.
PADEL PER LA RICERCA
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Gennaio 2024
Sport e divulgazione scientifica 13 e 14 gennaio 2024 – Circolo Padel Zero4, Torrevecchia Teatina
Chieti, 9 gennaio 2024. Si terrà il 13 e 14 gennaio prossimi, presso il “Circolo Padel Zero4” di Torrevecchia Teatina, un importante evento che coniuga sport e ricerca scientifica “Padel per la Ricerca”, infatti, è un evento di divulgazione scientifica legato al Progetto di Ricerca sulle Malattie Croniche Infiammatorie Intestinali (M.I.C.I.) promosso da Next generation EU.
Nell’occasione dell’evento sportivo, il 13 gennaio alle ore 9:00, sarà presentato il progetto “Novel-terpenoid prodrugs with antimicrobial and antinflammatory activities for the treatment of severe gastrointestinal diseases”, finanziato dall’Unione Europea e vinto dalle dottoresse Marilisa Pia Dimmito e Valentina Puca, ricercatrici presso il Dipartimento di Farmacia dell’Università degli Studi Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara. Interverrà il dottor Francesco Laterza, Responsabile dell’Unità Operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’Ospedale clinicizzato “SS. Annunziata” di Chieti.
Il programma sportivo che seguirà questa presentazione, organizzato per tutti i livelli di gioco, sarà aperto a quanti avranno fatto preventivamente la propria iscrizione. Questo è il programma sportivo previsto: 13 gennaio – ore 9.00 – Doppio maschile; 13 gennaio – ore 15:00 – Doppio femminile; 14 gennaio – ore 9:00 Doppio misto.
Questa nostra iniziativa – spiega la professoressa Ivana Cacciatore, docente di Chimica Farmaceutica nonché Presidente del Corso di Laurea in Tecnologie Eco-Sostenibili e Tossicologia Ambientale presso il Dipartimenti di Farmacia della d’Annunzio – ha come obiettivo la sensibilizzazione dell’opinione pubblica verso i fattori di rischio e i sintomi caratteristici delle Malattie Croniche Infiammatorie Intestinali (M.I.C.I.). Al contempo punta ad ampliare e consolidare il sostegno per la ricerca scientifica dedicata alla prevenzione ed al trattamento di tali patologie. Perciò una parte delle quote di iscrizione al torneo, che ci auguriamo siano davvero numerose – precisa la professoressa Cacciatore – sarà devoluta all’Associazione nazionale per le Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino (A.M.I.C.I. onlus).
Maurizio Adezio
LO SCHIACCIANOCI. Russian Classical Ballet
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Gennaio 2024
Musiche di P.I. Cajkovskij. Direttore Artistico M° Gaetano Di Bacco. Teatro Comunale Maria Caniglia lunedì 14 gennaio ore 17:30
Sulmona, 9 gennaio 2024. Terzo dei tre speciali appuntamenti natalizi della Camerata Musicale, dopo il pienone registrato per i Gospel e per il Concerto di Capodanno con l’Orchestra di Odessa, al Teatro Caniglia domenica 14 gennaio alle ore 17.30 è il momento della danza con il Russian Classical Ballet che presenta Lo Schiaccianoci su musiche di Cajkovskij e coreografie di Marius Petipa. Un’occasione imperdibile per rivivere una delle storie più celebri e amate di sempre in uno spettacolo indimenticabile, adatto a tutte le età, dai più grandi ai più piccini, un’occasione per tutti per immergersi nel regno della fantasia.
Fondato nel 2005 nella città di Mosca, il Russian Classical Ballet è composto da un cast di stelle del balletto russo. Con la direzione artistica di Evgeniya Bespalova, che firma anche i costumi di questo allestimento, si propone di conservare integralmente la tradizione del balletto classico russo.
Il Corpo di ballo è composto da 35 ballerini diplomati nelle più prestigiose scuole di Mosca, San Pietroburgo, Novosibirsk, Perm. Un ensemble dove preparazione accademica ed esperienze internazionali si sposano con la fantasia e l’innovazione di talenti emergenti nel panorama della danza classica moscovita.
Basato sulla fiaba di E.T.A. Hoffmann , Lo schiaccianoci e il re dei topi, il balletto (due atti di 45 minuti) racconta di una festa organizzata per la Vigilia di Natale. Tra addobbi e danze, un vecchio amico di famiglia intrattiene gli ospiti con giochi di prestigio, regali e pupazzi meccanici da lui stesso costruiti. Clara, figlia del padrone di casa, riceve in dono uno schiaccianoci con le fattezze di soldatino. Alla fine della serata si addormenta abbracciata al suo schiaccianoci, immaginando un mondo fantastico. Dopo aver combattuto contro il Re dei Topi e il suo esercito, annientandolo, rompe l’incantesimo e lo schiaccianoci diventa un bellissimo principe che la porta nel suo Regno dei Dolci, in cui le leccornie diventano personaggi e la Fata dello Zucchero fa felici i bambini che, come Clara, possono ancora sognare.
Lo Schiaccianoci è considerato un capolavoro immortale nato dal genio di Pyotr I. Tchaikovsky e brani come la “Danza dello zucchero fatato” e “Il valzer dei fiori” sono entrati nell’immaginario collettivo.
Il balletto fu commissionato dal direttore dei Teatri Imperiali Russi, Ivan Aleksandrovič Vsevoložskij. Il compositore compose le musiche tra il 1891 e 1892 seguendo minuziosamente le indicazioni del coreografo Marius Petipa. La prima rappresentazione ebbe luogo il 18 dicembre 1892 al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo.
Una novità in quest’opera è la presenza di uno strumento, la celesta, che Čajkovskij aveva visto a Parigi. Lo volle assolutamente inserire nell’organico strumentale e lo aggiunse nel secondo atto nelle scene della Danza della Fata Confetto. Lo schiaccianoci è uno dei soggetti più rappresentati oggi nelle scuole di ballo.
BORSACCHIO: DIBATTITO PUBBLICO
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Gennaio 2024
Anticipo al giovedì 11 gennaio ore 18:30 presso il Palazzo del Mare di Roseto degli Abruzzi
Giulianova, 9 gennaio 2024. Si comunica che l’evento di chiusura del Dibattito Pubblico sulla riserva del Borsacchio, già da noi convocato per venerdì 12 gennaio, per via della convocazione del Consiglio comunale straordinario sul Borsacchio nello stesso giorno alle ore 18:30, è stato anticipato a Giovedì 11 Gennaio alle ore 17:30, presso il Palazzo del Mare a Roseto.
Tale decisione è stata presa poiché si vorrebbe offrire all’assise civica maggiori elementi di riflessione e la nostra relazione conclusiva, derivante da un ampio e qualificato dibattito di merito, potrebbe rappresentare uno di essi.
Demos Associazione Culturale
IN CAMMINO CON GIORGIO LA PIRA CON I SEGNI DELLA PACE
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Gennaio 2024
Di Nino Giordano
Politicainsieme.com, 9 gennaio 2024. E se un giorno Giorgio La Pira – ritornando ad operare tra noi a 120 anni dalla sua nascita – decidesse di scrivere una lettera aperta al Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin.
Egregio sig. Vladimir Putin,
«dopo un lungo silenzio, sento ancora una volta il bisogno di intervenire in questo momento in cui, come me, tanta gente in tutti i continenti sta provando angoscia e dolore per le guerre in atto e in particolare per la guerra in Ucraina: un crudele paesaggio di distruzione e di cimiteri.
Fin dai tempi giovanili, a Messina – la città che è da sempre riconoscente nei confronti del popolo russo e di quegli eroici marinai russi che salvarono molte vite dopo il terremoto del 1908 – con Salvatore Quasimodo, il futuro premio Nobel per la letteratura, leggevo le opere di Dostoevskij e di altri scrittori russi. È così che mi sono sentito attratto, quasi affascinato, dall’anima russa, un mondo esteso quanto tutto l’infinito. Trovo infatti nell’anima del vostro popolo un’ansia di infinito che spinge verso un processo di resurrezione; la sola logica dell’anima russa è il bisogno della fraternità, del rinnovamento, dell’amore.
Mi permetta, anzitutto, di ricordarLe alcuni passi fatti durante il mio lungo impegno al servizio della pace e dei miei decennali sforzi per ristabilire i legami tra l’Est e l’Ovest, ai tempi ormai lontani della guerra fredda: una ferita nei rapporti Ovest-Est e che curata per anni si riapre oggi con pesanti conseguenze in altre aree geo-politiche ed anche tra i paesi del Terzo Mondo.
Ho sempre sperato in un’Europa unita con una presenza operativa della vostra Russia: l’importanza di una scelta della Russia verso l’Europa compare già intorno al 1600, con le scelte dello Zar Pietro il Grande e, più tardi, della Zarina Caterina la Grande, e che costruisce in San Pietroburgo, la prima grande porta verso l’Europa.
Ricordo sempre con affetto il mio incontro con il patriarca ortodosso di Mosca, nel ricordo di Massimo il greco compagno del nostro Gerolamo Savonarola, e uniti nella forza e nella divina ricchezza della fede cristiana; ho voluto e fatto realizzare a Firenze l’Università Europea. Tutta l’Europa: non solo il nord o l’ovest, ma anche l’est e il sud; ma non solo l’Europa ma Europa e l’Africa. Europa e l’Asia.
A Leningrado il 10 luglio 1970 parlai della necessità di unire le città per unire le nazioni; a Berlino nel giugno del 1969 di denuclearizzare l’Europa e il Mediterraneo: togliere dall’Europa e dal Mediterraneo le due tende del terrore (la Nato e il Patto di Varsavia) e piantare in essa- al servizio dei popoli del terzo mondo e di tutti i popoli della terra- la tenda della pace! La pace nella giustizia, nella sicurezza per tutti e nel rispetto della vita degli individui e dei popoli.
Sig. Presidente, oggi sono ritornati gli spettri della guerra fredda, con il pericolo nucleare più volte scongiurato. Già nel 1954 a Ginevra, in occasione dell’assemblea della Croce Rossa Internazionale parlai che dinanzi alla minaccia di una guerra nucleare “le generazioni attuali non hanno il diritto di distruggere una ricchezza che è stata loro affidata in vista delle generazioni future! Si tratta di beni che derivano dalle generazioni passate e di fronte ai quali le presenti rivestono la figura giuridica degli eredi fiduciari: i destinatari ultimi di questa eredità sono le generazioni successive (et ereditatem acquirent eam, Salmo 68). Ci troviamo di fronte ad un caso che i Romani definivano sostituzione fide-commissaria, cioè di un commesso di una famiglia destinato a perpetuare in seno al gruppo familiare l’esistenza di un determinato patrimonio”.
In pace i figli seppelliscono i loro padri, ma in guerra sono i padri a seppellire i loro figli, diceva Erodoto. Perché non sperare?
Non sperare nella pace?
La speranza è, in certo senso, una avventura ed è un rischio: ma forse che, per il rischio di perdere la sementa, il contadino smette di seminare?
Proverei grande sollievo nel vedere cessare, una volta per tutte, la guerra fratricida tra due città a me tanto care: Kiev e Mosca. Mosca guardandola illuminata dall’aereo, mi ricordai di una visione della Gerusalemme celeste che ebbe sant’ Antonio di Kiev quando ammirando la bellezza di Mosca, riconobbe in essa l’immagine terrena della città di Dio, la Gerusalemme celeste; Kiev, gemellata con la mia Firenze e culla del cristianesimo russo: città dove andai in pellegrinaggio nelle antichissime grotte, dove si ritiravano in preghiera i primi eremiti cristiani russi. Ogni città è sacra. Perciò le città non vanno toccate, non vanno distrutte dalla guerra. Bisogna consegnarle, intatte ed arricchite, alle generazioni future.
Oggi con le bombe nucleari, che annienterebbero l’intera umanità, non si può fare la guerra, fisicamente essa è un’assurdità. L’interlocutore non è un nemico da uccidere in guerra, ma è un uomo con cui si deve competere nella pace.
Edificare la pace – o spezzare la pace- non è più opera che spetti a coloro che sono preposti alla direzione della vita politica degli Stati e delle nazioni. Consiste sempre più in un processo di edificazione che esige vaste analisi e tocca tutti gli interessi più vitali della comunità umana. La parola ultima, la più impegnativa e decisiva, spetta ormai direttamente, in certo senso, ai popoli.
I Popoli non possono e non devono più attendere il giudizio della storia su quanto è accaduto piangendo i propri cari di fronte alle loro tombe. Due guerre mondiali hanno già sconvolto il “vecchio continente” che oggi rischia di vederne nascere una Terza con il conflitto in essere tra la Federazione Russa e la Repubblica Ucraina e il possibile e incombente pericolo nucleare.
Di fronte al crinale apocalittico della storia, uno spartiacque tra la minaccia dello stermino e la pace perenne, è inevitabile il negoziato globale tra le forze in lotta.
Signor Presidente, perché non dare al mondo presente una prova che solo l’accordo, il negoziato, l’edificazione comune, l’azione e la missione comune per l’elevazione comune di tutti i popoli sono gli strumenti che la Provvidenza pone nelle mani degli uomini per costruire una storia nuova e una civiltà nuova? Perché non ripartire dalla Conferenza di Helsinki del 1975, che – insieme ad altri rappresentanti di tanti paesi del mondo – preparai con il presidente Aldo Moro e mons. Agostino Casaroli?
La conferenza di Helsinki fu il primo passo che doveva portare alla distensione, al negoziato, all’unità, al disarmo, alla giustizia, alla libertà e alla pace fra tutti i popoli della terra; la firma dell’Atto finale prefigurava una svolta nei rapporti e nelle relazioni tra Est ed Ovest, con sviluppi produttivi nei confronti delle popolazioni africane. La Conferenza di Helsinki, una cosa incredibile, non fu soltanto europea: l’Europa unita e con essa l’America, il Canada…tutto il mondo. E il capitano di questa conferenza europea fu il Papa Paolo VI. La pace universale.
Fu un rivoluzionario e pacifico coinvolgimento diretto degli Stati e -dal basso- di tutte le città “ come libri vivi della storia. Ciascuna città è legata a tutte le altre: formano tutte insieme un unico grandioso organismo portatrici di proposte di pace e non di afflizione, nella prospettiva storica del disarmo universale e della trasformazione dell’arsenale atomico in aiuti economici ai Paesi del Terzo Mondo.
È questa la strada per ricostruire insieme, Oriente ed Occidente, una casa comune in grado di reggere alle tempeste, una casa costruita che deve fondarsi sulla roccia come dice il vangelo di Matteo. E la roccia sono i santi che Occidente e Oriente venerano insieme: i santi Cirillo e Metodio, San Vladimiro, Sant’Antonio di Kiev, San Teodosio, San Sergio di Radonigi, San Nilo e tutti gli altri che sono il comune tessuto di santità della Chiesa d’Oriente e della Chiesa d’Occidente. In cammino con i segni della pace.
La pace è il sorriso di Dio».
Lettera a cura di Nino Giordano, a nome dell’Associazione Movimento Giorgio La Pira per il Mediterraneo, che – nata per volontà del compianto prof. Fabrizio Fabbrini – incentiva la conoscenza del pensiero e della testimonianza del Professor Giorgio La Pira, il sindaco santo della città di Firenze.
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Gennaio 2024
Consegnate 7mila firme. Berardinetti: la Marsica non può perdere questo servizio
Sante Marie, 9 gennaio 2024. C’erano anche gli amici a quattro zampe ieri mattina durante la consegna delle settemila firme alla Asl 1 Avezzano – Sulmona – L’Aquila per dire no alla chiusura del canile sanitario di Sante Marie. La struttura di proprietà dell’Unione dei Comuni Montagna Marsicana è stata aperta 13 anni fa e accoglie in media mille cani l’anno.
A fine 2023 l’azienda sanitaria locale ha deciso di pubblicare un bando per creare un nuovo canile sanitario all’Aquila – dove ce n’è già uno da 50 posti – con dei box dove poter ospitare i cani. L’apertura del secondo canile sanitario nel capoluogo comporterebbe la chiusura di quello di Sante Marie, strutturato e attivo da anni, dove arrivano cani non solo dalla Marsica ma anche dalla Valle Peligna e dell’Alto Sangro.
“In dieci giorni abbiamo raccolto settemila firme”, ha commentato Lorenzo Berardinetti, sindaco di Sante Marie e promotore della petizione, “proprio perché la Marsica non può perdere un altro servizio importante come questo. Ho consegnato personalmente la petizione all’ufficio protocollo della Asl chiedendo da subito di poter incontrare i vertici della Asl insieme agli amministratori locali e ai volontari che operano in modo egregio ogni giorno nel canile sanitario per lavorare a una nuova convenzione con l’obiettivo di contrastare ulteriormente il randagismo”.
Insieme a Berardinetti ieri mattina sono arrivati nella sede Asl di via XX Settembre ad Avezzano l’assessore del Comune di Avezzano, Cinzia Basilico, e i rappresentanti delle associazioni, come “Adotta anime randagi Trasacco” e “Associazioni volontari abruzzesi animali ambiente” che hanno a cuore il futuro del canile sanitario di Sante Marie.
BORSACCHIO, RIPRISTINARE IL PERIMETRO ORIGINARIO
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Gennaio 2024
La riserva del Borsacchio è uno dei luoghi più importanti per biodiversità e bellezza paesaggistica della costa abruzzese.
Pescara, 9 gennaio 2024. Dal 2005, anno della sua istituzione, la riserva è diventata patrimonio di escursionisti, scolaresche e cittadini che hanno a cuore la tutela dell’ambiente e la conservazione del territorio, necessaria per la qualità delle nostre vite e si può dire che essa abbia assunto anche un importante inestimabile valore sociale.
La riserva del Borsacchio è Bene Comune, ma la Giunta Regionale sembra non accorgersi di questo dato evidente e acquisito, preferendo dare sfogo agli appetiti di politici e cementificatori. Infatti, la riserva
è stata oggetto di vari tentativi di riduzione del suo habitat naturale dalle più svariate istituzioni pubbliche, come nel 2021 in occasione della modifica del piano di assetto naturalistico (PAN) giustamente criticata da tutte le associazioni ambientaliste.
Con un colpo di mano Il Presidente Sospiri mette ai voti l’emendamento regionale che azzera di fatto la Riserva naturale del Borsacchio e l’opposizione da prova di sé con un silenzio complice: 1.100 ettari di riserva ridotti a 24!
Noi di Potere al Popolo saremo nelle lotte a fianco delle guide naturalistiche, dei comitati cittadini, delle associazioni ambientalistiche, mobilitando gli attivisti e la popolazione locale, affinché questo emendamento votato in modo vigliacco venga ritirato.
Potere al Popolo Abruzzo
BILANCIO DI UN ANNO DI GOVERNO DELLA DESTRA
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Gennaio 2024
Maggioranza e opposizione chiamate entrambe ad affrontare le vere emergenze del Paese
di Angela Casilli
Agenziastampaitalia.it, 9 gennaio 2024. Le scelte che l’Italia si attende in questo 2024 dal governo sono molte, ma i buoni propositi e le speranze si scontrano inevitabilmente con la dura realtà di un mondo scosso da due terribili guerre i cui esiti, imprevedibili, ci lasciano sgomenti e preoccupati. A ciò si aggiunge un quadro economico incerto e dai risvolti non sempre chiari e una competizione tra superpotenze dagli esiti, anche questi, non quantificabili nella loro gravità.
In questo contesto l’Italia non si fa mancare nulla, anche se le quotidiane baruffe politiche sono all’ordine del giorno, alzano cortine fumogene sui reali problemi del Paese che vanno dalla crescita al rallentatore, al debito pubblico altissimo, alle disuguaglianze sociali che crescono sempre in tempo di crisi economica, agli investimenti del PNRR ancora da realizzare e quanto mai necessari ad un Paese come il nostro in perenne affanno.
Servirebbe una svolta che, per il momento, non c’è, anche perché le forze politiche anziché cercare una unità di intenti, continuano a contrapporsi praticamente su tutto. Il governo, per la prima volta guidato da una donna, dopo un anno, ha bisogno di fare un bilancio serio e onesto del suo operato. Molte delle promesse fatte in campagna elettorale sono state disattese, ma la chiara collocazione occidentale nelle due guerre in atto, tutt’altro che scontata per il filoputinismo di alcuni esponenti della coalizione governativa, è apprezzabile, come apprezzabili sono la prudenza nella gestione dei conti pubblici, la riformulazione di misure demagogiche come il reddito di cittadinanza, distribuito a pioggia e il superbonus edilizio del 110%.
Tuttavia, la prudenza non può essere il fine ultimo di un governo che vuole durare cinque anni e che presto dovrà vedersela con la campagna elettorale per le europee. Campagna elettorale partita con troppo anticipo, che può trasformarsi in un’arma di distrazione di massa, di propaganda, e nascondere così i veri problemi del Paese a vantaggio dei temi identitari che possono consentire una facile vittoria, senza dimenticare, però, che le rincorse propagandistiche non vanno mai molto lontano e le emergenze restano, se non si ha una chiara percezione dello stato dei fatti.
La riprova, di quanto finora detto, la si è avuta con la votazione in Parlamento contro il Mes, scelta dannosa come non mai, perché siamo stati l’unico Paese a non ratificare il trattato, dando così ragione a quanti in Europa, sottovoce o apertamente, ci considerano un Paese che fatica ad onorare i propri impegni europei e pretende, invece, di imporre a tutti gli altri Paesi le proprie decisioni.
Se la Premier vuole avere voce in capitolo, cioè pesare nella prossima maggioranza europea e nelle scelte su quella che sarà la futura Commissione, allora il voto contro il Mes è stato un errore e una scelta europeista coerente non è più rinviabile, in barba alla cavalcata a destra e alle pulsioni antisistema che caratterizzano la campagna elettorale del segretario della Lega, perlomeno per chi aspira a costruire uno schieramento conservatore moderno, sia in Italia che in Europa.
La presidenza italiana del G7, in questo 2024, è una formidabile occasione per operare scelte che vadano nella giusta direzione, come sarebbe importante che in questi mesi nascesse un’opposizione degna di questo nome, impegnata in Parlamento a far valere le proprie idee, anziché guerreggiare e polemizzare sul nulla. Elly Schlein nel contrapporsi alla Meloni, che da par suo ha accettato la sfida, cerca la consacrazione ad una leadership che nemmeno il suo partito le riconosce completamente, anche perché non è ancora chiaro cosa voglia farne.
Forse ha dimenticato che il PD è stato l’asse portante di tanti governi negli ultimi anni ed ha saputo esprimere una classe dirigente utile nei momenti più difficili che, nel nostro Paese, non mancano mai. Ma la competizione a sinistra riguarda anche Cinque Stelle, dove Giuseppe Conte vuole essere lui il leader federatore del centro-sinistra e, solo a questa condizione, dichiara di essere disponibile a trascinare il Movimento, per sua natura refrattario ad essere federato, in uno schieramento unico, alternativo al centro-destra, maggioranza di governo. La competizione durerà a lungo, sempre più lontana la possibilità di avere una Sinistra più unita e innovativa, con buona pace di chi prevedeva, brevi tempore, la caduta del governo e la disfatta della Destra.
LA CENA DEI TRE AMORI
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Gennaio 2024
Uno spettacolo e una cena dedicati alle tre tipologie di Amore che si confronteranno tra loro per averla vinta una, sulle altre …e il pubblico sarà chiamato a dire la sua! Venerdì 26 gennaio 2024, ore 20, 3 amori e 3 sapori in scena!
Pescara, 9 gennaio 2024. La Cena dei tre Amori è uno spettacolo teatrale in tre atti, messo in scena in un ristorante. È un viaggio curioso, inedito, originale, su che cosa ci spinge in amore, giocato sul doppio binario dei Sentimenti e della Cucina, sulla comune matrice che muove entrambi i mondi: tre punti di vista sull’amore/dell’amore, tre anime, tre ispirazioni, tre combinazioni, tre alchimie, tre attrazioni possibili.
Nello sviluppo di ciascuno dei tre atti, gli attori, smessi i panni della coppia, vestono i panni di tali amori, confrontandosi in scena tra loro, interrogandosi in modo acceso, provocatorio, contrapposto, divertente, profondo e realistico su qual è la vera natura dell’amore, giocando tra immagini e metafore enogastronomiche, sconfinando in un confronto sul rapporto tra cibo, vino e l’Amore. Come dice Carl Gustav Jung, «L’amore è un concetto estensibile che va dal cielo all’inferno, riunisce in sé il bene e il male, il sublime e l’infinito».
Sarà proprio questa dimensione così aperta e variegata a coinvolgere gli spettatori, impegnati a partecipare, a degustare, a scoprire le verità dell’amore per comprendere come ogni considerazione su una dimensione, ci apre dimensioni di comprensione e riflessione sull’altra.
La cena dei 3 Amori, ideata e prodotta dallo studio SELF bioenergetica dello psicoterapeuta e regista Marco Di Giovanni, con la partecipazione degli attori Chiara Di Maggio, Fabrizio Paluzzi, Stefania Zeoli (organizzazione e comunicazione a cura di cu_i comunicazione umanistica integrata), sarà messa in scena venerdì 26 gennaio 2024 presso il ristorante Hai Bin a Pescara. La cena è patrocinata dal sodalizio delle Lady Chef abruzzesi che presterà la supervisione dei piatti gourmet.
Lo sapevi che esistono 3 tipi di Amori possibili?
E che sono gli stessi tipi di combinazioni che sceglie uno chef per la Cucina? Nella commedia a cui assisterai, questi 3 amori lotteranno tra di loro per primeggiare l’uno contro l’altro, in una battaglia dialettica senza esclusioni di colpi! Chi vincerà? E tu quale sceglierai? Quale dei tre tipi di passione fa al caso tuo? In più, tra un atto e l’altro gusterai le pietanze ispirate a ciascuno dei tre amori e ai tre tipi di cucina! Non perdere quest’occasione! Cultura, divertimento e buona cucina, tutto insieme! Perché non approfittarne?
IN MUNICIPIO MICHELE POSTERINO E MARTINA DE CARLO
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Gennaio 2024
L’assessore Marco Di Carlo riceve i giovani atleti reduci dal Campionato Nazionale di Beach tennis di Cesena
Giulianova, 9 gennaio 2024. Questa mattina, l’assessore Marco Di Carlo ha ricevuto in sala consiliare Michele Posterino, 15 anni, studente dell’ Istituto Moretti di Roseto, e Martina De Carlo, 16 anni, iscritta invece al Liceo Saffo, anche questo a Roseto. I due ragazzi, entrambi giuliesi, sono tornati in municipio per ricevere le congratulazioni dell’ Amministrazione Comunale ed una pergamena ricordo per i brillanti risultati ottenuti al Campionato Nazionale di Beach Tennis che si è tenuto a Cesena dal 3 al 7 gennaio scorsi.
Michele Posterino, allenato a Pescara da Antonino Zapparata, si è laureato Campione italiano nella Categoria Under 16; Martina De Carlo, allenata da Gianluca Sarti e Filippo Recinella, è invece Vice Campionessa Italiana della stessa specialità, nella categoria Under 18. Il Campionato si è dunque concluso con il taglio di due traguardi eccezionali, due risultati che hanno premiato l’impegno dei ragazzi e la competenza degli allenatori.
“Era doveroso ringraziare questi giovanissimi giuliesi – sottolinea l’assessore Di Carlo – A loro auguriamo ulteriori soddisfazioni, nel segno della sana competitività e dei valori sportivi.”
LA MEMORIA DI RAFFAELE FRATICELLI
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Gennaio 2024
La giornata a lui dedicata nel centenario della nascita. Sindaco, De Cesare, Giannini: “Un genio che vogliamo ricordare e promuovere soprattutto fra i giovani”
Chieti, 9 gennaio 2024. Si svolgeranno domani, martedì 9 gennaio, al Teatro Marrucino, in vico della Porticella e all’Auditorium del Museo delle Scienze Biomediche le manifestazioni per il centenario della nascita di Raffaele Fraticelli. Tre tappe per ricordare il poeta, scrittore, artista eclettico scomparso nel 2021. Stamane la conferenza di presentazione della giornata, con il sindaco Diego Ferrara, io vicesindaco e assessore alla Cultura Paolo De Cesare, l’assessora Alberta Giannini e i figli del poeta, Marco e Paolo Fraticelli.
“Fraticelli è stato un teatino puro, oltre che un cittadino geniale, questo non solo per i suoi natali, ma anche per il suo attaccamento e senso di appartenenza alla città, tanto che possiamo usare il suo nome come un vero e proprio alter ego – così il sindaco Diego Ferrara – . È stato una figura chiave nella cultura abruzzese del XX secolo, che ha saputo esprimere con semplicità e autenticità l’anima della sua terra. Quello che vogliamo mettere in cammino, in occasione del centenario della sua nascita, è creare una serie di eventi in modo da rafforzarne, ove possibile, la figura, specie per le nuove generazioni, affinché anch’esse possano apprezzarne l’opera. A tale scopo istituiremo una borsa di studio, lo faremo attraverso le dovute procedure consiliari e soprattutto faremo una promozione della sua opera e di una storia davvero eccezionale nelle scuole, per far conoscere meglio questo autore teatino che ha anticipato tante tendenze e temi, promuovendo, al contempo, il valore delle proprie origini”.
“Teniamo moltissimo a questa celebrazione, perché Raffaele Fraticelli è un pilastro della cultura teatina e abruzzese e che noi ricordiamo con affetto – così il vicesindaco e assessore alla Cultura Paolo De Cesare – Abbiamo cominciato a celebrarlo sin da dopo la sua scomparsa, lo abbiamo fatto trasformando una frase di una sua celebre poesia dialettale di Natale in una delle luminarie delle Feste nel 2021, nonché scrivendo una missiva al Marrucino per chiedergli di istituire un premio all’interno della rassegna del teatro amatoriale proprio dedicata a Raffaele Fraticelli. Era molto legato al nostro teatro dove ha tenuto conferenze, eventi e recite e dove ha dato il meglio di sé, insegnandoci mille sfaccettature del dialetto, oltre a origini e parlata. Sarebbe una cosa bellissima, dunque, ricordarlo attraverso tutto il suo lascito culturale”.
“L’interesse di questa Amministrazione è sostanziale per Fraticelli, siamo stati fortunati ad averlo e dunque a mo’ di restituzione vogliamo celebrarlo con più di un evento – così l’assessora Alberta Giannini -. Stiamo onorando una mente eccelsa che è nostro patrimonio. Il percorso della commemorazione che comincerà domani è il primo e sostanziale atto verso il Maestro. L’istituzione di una borsa di studio di cui sono stata promotrice con una mozione passata all’unanimità in Consiglio, sarà il passo ulteriore. Sono felice che questo percorso abbia preso il via. Studieremo con la famiglia altre iniziative per onorare il nome, l’opera e anche le origini di questo genio teatino”.
“L’evento nasce da un passaparola fra l’associazione Chieti nuova 6 febbraio, Uni3, la Rai Abruzzo, nonché l’ex sindaco Francesco Ricci che è stato fra i motori delle iniziative di questo centenario – così Paolo Fraticelli, uno dei figli del poeta – . Si comincerà domattina con una prolusione della professoressa Eide Spedicato, profonda conoscitrice delle opere di nostro padre, a seguire ci sarà un tributo del regista Dino Viani che aveva in animo di costruire un film sulla sua vita ed ha cominciato ad acquisire registrazioni che diverranno un corto che vedremo la prima volta domani. Poi ci trasferiremo al Vico Porticella, per scoprire un’epigrafe in ricordo del luogo dove ha vissuto “bardascello” e nel pomeriggio ci sarà un ciclo di relazioni con vari testimoni, dal vescovo di Chieti, monsignor Bruno Forte, che racconterà il Fraticelli credente; alla professoressa Graziosi per l’aspetto popolare della sua opera e chiuderà Nino Germano sull’esperienza radiofonica di nostro padre, che ha prestato la sua voce non solo a trasmissioni, pubblicità, satira e narrazioni varie, ma anche a manifestazioni come il Presepe di Rivisondoli, oltre che la Processione del Venerdì Santo a cui ha dedicato una poesia che dal lontano 1953 va in onda in radio ogni anno. Con il Marrucino abbiamo contatti per far tornare sul palco alcune sue opere come la versione dialettale de la Figlia di Iorio, nonché Carminell di lu vent, piece di grande attualità sul fronte della lotta alla violenza di genere ed etnica. Siamo anche pronti a condividere con la Città le opere ereditate, mettendole in mostra e rendendole fruibili”.
Programma
TEATRO MARRUCINO. Ore 9.30
– Prolusione della Professoressa EIDE SPEDICATO-IENGO Università G. D’Annunzio
– Intervento musicale a cura del M° GIULIANO MAZZOCCANTE
– Cerimonia di inaugurazione dell’Epigrafe dedicata all’Artista in Vico Porticella – Zona Civitella
AUDITORIUM DEL MUSEO DELLE SCIENZE BIOMEDICHE – Piazza Trento e Trieste. Ore 17
Conversazioni su Raffaele Fraticelli Uomo e Poeta. Interverranno:
– S.E. Mons. Bruno Forte Arcivescovo Metropolita di Chieti-Vasto: “Il Poeta credente”
– Professoressa Maria Rosaria Grazioso, di Chieti Nuova 3 febbraio: “Il Narratore popolare”
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Gennaio 2024
Pubblicato il bando della 27ª edizione
Abbateggio, 9 Gennaio 2024. Il Premio Nazionale di letteratura naturalistica “Parco Majella” giunge alla sua 27ª edizione. Il Premio, che si svolge sotto l’egida del Centro Scuola e Cultura Italiana di Toronto, è strutturato nelle seguenti sezioni in concorso:
A) NARRATIVA edita
B) SAGGISTICA edita
C) POESIA edita
Non è prevista quota di partecipazione. Tutti i testi dovranno essere inviati entro e non oltre il 31 marzo 2024. La PREMIAZIONE avverrà nel corso di una cerimonia che si terrà ad Abbateggio (PE), alla presenza di autorità ed esponenti del mondo ambientale e culturale, il 20 LUGLIO 2024. Il bando è scaricabile dal sito del Comune di Abbateggio: https://www.comune.abbateggio.pe.it/Premio-Parco-Majella-1.htm
Le dichiarazioni di Antonio Di Marco, presidente del Premio Parco Majella: in occasione della 27ª edizione del Premio Parco Majella rinnovo i ringraziamenti ad ogni Amico del Premio che ha contribuito nel tempo alla realizzazione di questa iniziativa culturale. Il Premio ha reso Abbateggio presidio culturale della letteratura naturalistica italiana, punto di riferimento per la difesa dell’ambiente attraverso la cultura e la letteratura.
La valorizzazione della letteratura ambientale è lo strumento attraverso il quale si è cercato di indicare un modello formativo basato sul binomio cultura/ambiente, in grado di sovvertire la linea di sviluppo di un piccolo borgo che nel 1997 era stato candidato ad ospitare una grande discarica.
La scelta compiuta 26 anni fa, nata dalla considerazione delle risorse naturali e umane del nostro territorio, ha portato ai risultati sperati e ha prodotto nel corso degli anni una sempre maggiore attenzione alla letteratura ambientale, attirando diversi personaggi di rilievo a scoprire la realtà del borgo di Abbateggio e della nostra regione.
Il Premio Nazionale di Letteratura Naturalistica Parco Majella è un concorso letterario esplicitamente dedicato alla letteratura naturalistico – ambientale, per richiamare l’attenzione su opere nelle quali un ritrovato equilibrio tra uomo e natura apre un orizzonte nuovo, capace di valorizzare le nostre radici e indicare un modello culturale forte e denso di sviluppi e approfondimenti.
Il Premio Parco Majella si svolge nel mese di luglio in Abbateggio (PE), uno de I Borghi Più Belli d’Italia in Abruzzo ed è promosso dall’Associazione Alle falde della Majella in collaborazione con l’Amministrazione comunale.
JACOPO SIPARI DIRIGE JOHANNES BRAHMS
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Gennaio 2024
Variazioni su di un tema di Joseph Haydn in Si Bemolle maggiore op.56°. Anton Bruckner sinfonia n°4, in Mi Bemolle maggiore, “Romantica”. Hungarian National Symphony Orchestra. Enigma bruckneriano. Nemzeti Szìnhàz 9 gennaio 2024 ore 19:30
Szegedi, 8 gennaio 2024. Il Maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli inaugurerà l’anno celebrativo del bicentenario della nascita di Anton Bruckner alla testa della Hungarian National Symphony Orchestra, martedì 9 gennaio, presso Szegedi Nemzeti Szìnhàz. A completare il concerto, le Variazioni su di un tema di Joseph Haydn in Si Bemolle maggiore op.56° di Johannes Brahms
È il 1885 e Johannes Brahms scrive all’amico Hallmesberger che aveva a cuore la musica di Anton Bruckner: “Ogni cosa ha i suoi limiti. Bruckner sta al di là, delle sue cose non si può in nessun verso parlare”
Dell’organista di Sankt Florian, Brahms non amava niente. Eppure, quattro anni dopo aver scritto quella lettera, una sera di febbraio, Brahms e l’organista cenarono insieme a Vienna e fecero amicizia. Sarà Jacopo Sipari di Pescasseroli, alla testa della Hungarian National Symphony Orchestra, martedì 9 gennaio, Szegedi Nemzeti Szìnhàz, alle ore 19,30 ad aprire l’anno bruckneriano, nel bicentenario della sua nascita, con la IV sinfonia in Mi bemolle maggiore, accoppiata allo Johannes Brahms delle Variazioni su di un tema di Joseph Haydn in Si Bemolle maggiore op.56a. “L’esecuzione della IV sinfonia di Anton Bruckner rappresenta un assoluto debutto per me – ha rivelato il Maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli – cosa che mi accosta ad un compositore del quale conosco molto poco, ma rientra in ciò che è la mia concezione della musica, che è fondamentalmente “romantica” titolo che lo stesso compositore volle dare alla sua sinfonia, dopo aver aggiunto qualche richiamo che spazia da Tiecke Hoffmann, fino ai quadri di von Schwind, da Novalis al Medioevo dell gotico tedesco, fino al Lohengrin di Richard Wagner, al quale aveva dedicato la sinfonia precedente, inimicandosi, così i paladini di Brahms e su tutti il rigoroso e potente critico musicale Eduard Hanslick.
È una partitura non di facile lettura ma in questo posso contare su di una orchestra con delle individualità d’assoluto valore, in particolare i corni, ma tutte le sezioni sono da premiare. Con loro ho già eseguito Rachmaninov e Shostacovich ed è riuscita sempre a regalarmi emozioni fortissime, grazie alla sinergia empatica che ho con tutti i suoi componenti. Opera preparatoria al debutto di Johannes Brahms nel mondo della sinfonia, sono proprio queste Variazioni su di un tema di Josph Haydn in Si Bemolle maggiore op.56°. Una pagina questa che mi porta indietro ai miei anni di studio con Marco Angius e le ampie discussioni sulla scelta dei tempi per le diverse variazioni, attraverso i cui rapporti salvaguardare l’equilibrio dell’intera composizione”.
Il concerto sarà inaugurato dalle Variazioni su di un tema di Joseph Haydn in Si Bemolle maggiore op. cinquantaseiesima, datate 1873 e situate, nel quadro delle opere orchestrali di Brahms, fra le sue Serenate e la Prima Sinfonia. In qualche modo esse anzi costituiscono l’ultima puntigliosa verifica prima del confronto con la grande forma sinfonica coinvolgendo radicalmente tanto la tecnica compositiva quanto quella orchestrale e raggiungendo un esito di straordinaria compiutezza artistica. Maestro della variazione Brahms aveva già al suo attivo i grandi cicli pianistici su temi di Schumann (op.9), Händel (op.24) e Paganini (op.35). Non volle derogare neanche in questo caso dalla sistematica meticolosità di progressione che contrassegnò tutta la prima fase della sua esistenza e dunque di queste Variazioni su un tema di Haydn egli, parallelamente a quella orchestrale, elaborò anche una versione per due pianoforti (op.56b) che tuttora rimane come un capolavoro di quel repertorio. Curiosamente il riferimento a Haydn subisce un doppio equivoco chiarito solo di recente: il tema utilizzato da Brahms, detto Corale di Sant’Antonio, non è in alcun modo di Haydn ma appartiene piuttosto al repertorio popolare dei pellegrini e anche il Divertimento settecentesco in cui esso è citato era stato attribuito ad Haydn erroneamente. Dopo l’esposizione del tema da parte dei legni e corni sui pizzicati degli archi gravi – un tema evidentemente ideale, nella sua formulazione armonica e ritmica, per essere elaborato – la successione delle variazioni comincia a snodarsi proprio sullo spunto delle ultime battute del tema. Cinque volte era risuonato il si bemolle a chiudere l’introduzione, cinque volte si propone ora mentre gli archi intrecciano un contrappunto doppio e speculare nel movimento fra l’acuto e il grave. La complessità della scrittura e del gioco di contrapposizione si fa via via più densa nella seconda variazione (sul piano dinamico e ritmico) nella terza (sul piano polifonico e armonico). Dalla quarta variazione comincia un percorso di progressivo allontanamento della fisionomia originaria del tema che tocca dapprima la sfera melodica, poi quella ritmica (l’ambigua scansione del 6/8 nella quinta variazione), poi quella espressiva (la perentoria vivacità e la flessibilità modulante della sesta) per raggiungere infine l’originalità assoluta nella sottigliezza del linguaggio armonico e nello squisito fascino del ritmo di siciliana della settima variazione.
L’austero e misterioso linguaggio contrappuntistico dell’ottava prepara degnamente la mirabile Passacaglia finale in cui il basso ostinato di cinque battute corrisponde a quello del tema d’apertura. In essa sono riconoscibili almeno cinque episodi che nel loro crescendo di intensità verso la grandiosa conclusione non ubbidiscono a una logica spettacolare, ma piuttosto all’oggettività di un disegno classico delineato magistralmente dalla mano di un autore romantico. Si passerà, quindi al clou del programma con l’esecuzione della IV sinfonia di Anton Bruckner con la quale, nel 1881, il compositore austriaco si affermò definitivamente, nella versione composta tra il 1878 e il 1880, considerata la versione definitiva, in cui Bruckner riscrisse interamente il terzo e il quarto movimento e con cui il M° Jacopo Sipari darà il via al suo anno bruckneriano da Szegedi. Hanslick in questi anni scriveva su Bruckner:” Dal punto di vista psicologico resta un enigma come quest’uomo, che è il più tranquillo e pacifico del mondo, quando compone diventa un anarchico che sacrifica senza pietà tutto quello che si chiama logica e chiarezza, unità della forma e tonalità. La sua musica si innalza come un’informe, infuocata colonna di fumo….”.
Quanto splendore oltre quella cortina di fumo, però. Bruckner era un uomo di fede. L’enigma cui allude Hanslick ha una sua verità. Quello strano organista che amava Wagner, seppe dare forma, in parallelo con Mahler, scantonando da un fatiscente Romanticismo e fra deliri pre-espressionisti, a magmatici presentimenti del moderno, ad un linguaggio fatto di forme dilatate, misteriose. Gran parte dei motivi della pagina, germina dal tema, insieme solenne e misterioso, esposto in apertura dal corno contro il tremolo degli archi. Più o meno riconoscibile nelle successive trasformazioni, il tema fondamentale si pone come garanzia di unitarietà di tutto lo sviluppo, solo apparentemente debordante, della sterminata Sinfonia. Primo movimento estroverso e poderoso, espressività intensa, alternata alle esplosioni sonore tipiche di Bruckner, nell’Andante (intitolato proprio così, in italiano), ritmica scalpitante nello Scherzo, con un’oasi più cantabile nel Trio, Finale solenne e movimentato, concludendo la partitura con perorazioni grandiose degli ottoni. Questa sinfonia sembra una balena che ha perduto la dritta del vento, eppure naviga sicura fra le onde che agitano, elegantissima e nonostante tutto, proprio come la balena in amore, leggerissima.
GENERAZIONE INSIEME
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Gennaio 2024
Si chiude il primo ciclo di incontri territoriali dei giovani per D’Amico
Teramo, 8 gennaio 2024. Si chiude il primo ciclo di incontri territoriali promosso da Generazione Insieme, il coordinamento giovanile delle forze partitiche, civiche e associative a sostegno della candidatura alla Presidenza della Regione di Luciano D’Amico. Dopo gli altri tre capoluoghi di provincia abruzzesi, dove si sono svolti confronti apprezzati e partecipati, è stata la volta di Teramo.
L’evento si è svolto presso il Castello Della Monica. Erano presenti circa 40 ragazze e ragazzi. Nelle oltre due ore di discussione sono state analizzate problematiche di particolare interesse per le giovani generazioni, di rilievo sia provinciale che regionale. Il sindaco Gianguido D’Alberto è intervenuto per un saluto.
Spazio all’ambiente, comprese le questioni della tutela del territorio (considerando anche il recente taglio del 98% della Riserva del Borsacchio), della sicurezza e della prevenzione. Poi il diritto allo studio con i tanti problemi mai risolti tra cui la mancata erogazione delle borse di studio universitarie, le difficoltà di apertura e modernizzazione della scuola e dell’offerta scolastica, e i trasporti, costosi e carenti in termini di mezzi e qualità del servizio. Tra i tanti altri temi è stato trattato quello della sanità, che vede, con l’approvazione della nuova rete sanitaria regionale, la provincia di Teramo fortemente danneggiata nonostante i gravi disagi, molto sentiti soprattutto nelle aree interne. Tutte questioni fondamentali anche per conseguire una maggiore attrattività dell’Abruzzo, che, ormai povero di opportunità, difficilmente riesce a contenere lo spopolamento, di cui soffrono molti territori.
I partecipanti agli incontri dei quattro territori provinciali si incontreranno nuovamente per proseguire nella discussione e nel confronto, anche alla presenza di D’Amico.
ANALISI AUTOSCOUT24 SULLA SICUREZZA STRADALE
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Gennaio 2024
L’Abruzzo è al 16° posto per numero di incidenti stradali e 14° rispetto alla popolazione residente
Il codice della strada promosso ma alla guida preoccupano le condizioni delle strade. Cresce la consapevolezza sull’uso del cellulare e sull’assunzione dell’alcol, ma c’è ancora chi ne giustifica l’uso.
Cattive condizioni stradali: oltre un quarto del campione ha causato o subito nella sua vita almeno un incidente, anche lieve.
Il 70% alla guida non rispetta i limiti di velocità e la distrazione è la prima causa di incidenti.
Tra le principali paure durante la guida, si segnalano gli altri guidatori e le buche.
Chi ha provocato un incidente lo ha fatto principalmente per distrazione (64%).
Pescara è prima per numero di incidenti mentre in relazione alla popolazione residente in testa c’è Teramo.
Milano, 8 gennaio 2024. In Abruzzo, secondo l’elaborazione del Centro Studi di AutoScout24 su base dati Istat, nel 2022 ci sono stati 2.824 incidenti stradali (+3,5% sul 2021), posizionando la regione al 16° posto in Italia [1]. Ma se si confronta il dato con la popolazione, la regione è al 14° posto con 221,9 incidenti ogni 100mila residenti. A livello provinciale, Pescara è prima per numero di incidenti (804), mentre in relazione alla popolazione in testa c’è Teramo (262,1 incidenti ogni 100mila residenti). Seguono Pescara (256,8), L’Aquila (189,4) e Chieti (185,4). Il tema della sicurezza è quindi prioritario e il nuovo codice stradale prevede, tra gli altri, l’inasprimento delle sanzioni per l’utilizzo del cellulare alla guida o per chi consuma alcol.
Secondo l’ultima ricerca del Centro Studi di AutoScout24, il principale portale di annunci auto in Italia e in Europa, se da un lato il codice della strada è giudicato positivamente in termini di sicurezza da quasi sei utenti su dieci, dall’altro c’è ancora un problema culturale [2]: il 14% del campione, infatti, continua a giustificare (in alcune occasioni) chi guida dopo aver assunto alcol, come ad esempio quando lo si “sopporta”, e il 12% chi usa il cellulare senza auricolare/vivavoce, come nel caso di una telefonata urgente. Nonostante questo, non è una bocciatura completa in quanto negli ultimi anni è cresciuta sensibilmente la consapevolezza su questi comportamenti, tanto che l’alcol e il cellulare sono ritenuti gli aspetti in assoluto più gravi.
Ma per ridurre gli incidenti, secondo gli utenti, non bisogna “lavorare” solo sui comportamenti errati, ma è fondamentale migliorare lo stato delle strade, giudicato negativamente da oltre metà degli intervistati. A causa delle cattive condizioni stradali, infatti, oltre un quarto del campione ha causato o subito nella sua vita almeno un incidente, anche lieve.
Cosa preoccupa principalmente gli utenti quando sono su strada? Sono proprio gli altri guidatori (per il 73%) e i pedoni (38%), ovvero tutto ciò che può avere a che fare con la distrazione di altre persone. Anche la presenza di buche si conferma una grande fonte di apprensione, indicata da oltre la metà del campione, ma per chi usa abitualmente la bici, sale la paura per i mezzi pesanti (per il 38%, contro una media del 15%). Al contrario, solo il 3% pensa che superare i limiti di velocità sia pericoloso, e infatti ben sette utenti su dieci dichiarano di eccedere a volte o spesso i limiti imposti a livello urbano o extra urbano.
Andando invece a indagare le motivazioni di chi ha provocato un incidente, si vede come la causa principale sia stata la distrazione alla guida (per il 64%), seguita da una mancata osservanza della segnaletica o delle norme di circolazione (18%).
Incidenti stradali. Il confronto tra le regioni
Considerando il 2022, anno in cui sono presenti i confronti regionali dell’Istat, al primo posto per numero di incidenti troviamo, ovviamente per una questione di dimensioni, la Lombardia (28.786), seguita dal Lazio (20.275) e dall’Emilia Romagna (16.679). Ma se confrontiamo il dato sulla popolazione residente, la situazione cambia nettamente: al primo posto si classifica la Liguria con 521,5 incidenti ogni 100mila residenti, un dato nettamente superiore alla media nazionale (281,2). Seguono, a distanza, la Toscana (412,6 incidenti ogni 100mila residenti), l’Emilia-Romagna (375,9) e il Lazio (354,4). Le più virtuose sono il Molise (152,1) e la Calabria (154,2).
Provincia
Incidenti 2022
Var. % incidenti 2022 / 2021
Num. Incidenti 2022 ogni 100mila residenti
PESCARA
804
7,9%
256,8
TERAMO
784
5,4%
262,1
CHIETI
691
2,8%
185,4
L’AQUILA
545
-4,0%
189,4
ABRUZZO
2.824
3,5%
221,9
Fonte: elaborazione del Centro Studi di AutoScout24 su base dati ACI-Istat
Regione
Incidenti 2022
Var. % incidenti 2022 / 2021
Num. Incidenti 2022 ogni 100mila residenti
LIGURIA
7.863
9,7%
521,5
TOSCANA
15.111
11,1%
412,6
EMILIA ROMAGNA
16.679
9,5%
375,9
LAZIO
20.275
15,9%
354,4
MARCHE
4.951
6,2%
333,6
TRENTINO-ALTO ADIGE
3.121
19,3%
289,7
LOMBARDIA
28.786
11,4%
288,5
FRIULI-VENEZIA GIULIA
3.265
9,9%
273,4
VENETO
13.220
6,6%
272,6
VALLE D’AOSTA
327
32,4%
265,6
UMBRIA
2.252
12,5%
263,0
PIEMONTE
10.148
4,0%
238,7
PUGLIA
9.286
2,2%
237,6
ABRUZZO
2.824
3,5%
221,9
SICILIA
10.444
5,0%
216,9
SARDEGNA
3.313
3,5%
209,9
CAMPANIA
9.821
9,0%
175,1
BASILICATA
914
-0,4%
170,0
CALABRIA
2.847
10,1%
154,2
MOLISE
442
5,0%
152,1
ITALIA
165.889
9,2%
281,2
Fonte: Elaborazione AutoScout24 su base dati Istat
A proposito di AutoScout24
AutoScout24 è il più grande marketplace automotive online a livello pan-europeo. Consente alle persone di scegliere l’auto dei propri sogni in modo semplice, efficace e stress-free. AutoScout24 permette a dealer e privati di vendere le proprie auto, nuove e usate, attraverso gli annunci pubblicati sul sito. Inoltre, AutoScout24 offre a concessionari, Case auto e altri attori del settore automotive, prodotti pubblicitari, come display advertising e lead generation.
[1] Istat – Incidenti stradali in Italia e regionali; popolazione al 1° gennaio 2023
[2] Survey condotta da AutoScout24 online nel mese di dicembre 2023 su un campione di circa 850 utenti della community di AutoScout24 Italia
CONCLUSI I LAVORI
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Gennaio 2024
La ritinteggiatura delle aule dello Scientifico Einstein di via Sturzo
Teramo, 8 gennaio 2023. Terminati i lavori – eseguiti dalla Provincia di Teramo – di tinteggiatura delle aule del Liceo Scientifico A. Einstein nel plesso di via Sturzo a Teramo. Si tratta di lavori di manutenzione straordinaria portati avanti dagli uffici di via Capuani e dai consiglieri delegati all’edilizia scolastica.
“Un risultato importante dopo anni di attesa per il polo di via Sturzo – dichiarano i consiglieri Luca Lattanzi ed Enio Pavone – I lavori sono stati necessariamente eseguiti durante il periodo delle festività natalizie per non incidere sulla didattica, in questo modo gli alunni troveranno al loro rientro in aula spazi rinnovati e riqualificati”.
PREMIO SQUILIBRI
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Gennaio 2024
Ecco il bando per i Racconti lampo. Novità in giuria con Loretta Santini e Paolo Zardi
Francavilla al Mare, 8 gennaio 2024.Già dai primi giorni di questo 2024 si torna a parlare di “SquiLibri- Festival delle Narrazioni” ideato dallo scrittore e Direttore artistico Peppe Millanta, poiché la Scuola Macondo – l’Officina delle Storie di Pescara indice e rende nota la III edizione del Premio Letterario SquiLibri per “Racconti lampo”, rivolto a tutti i cittadini italiani e stranieri che abbiano compiuto la maggiore età in data 1°gennaio 2024.
Al concorso si partecipa inviando un unico racconto a tematica libera di propria produzione, edito o inedito, in lingua italiana, anche già premiato in altri concorsi, di massimo 5000 caratteri spazi inclusi e l’elaborato in forma anonima (non deve essere firmato e non deve contenere i dati dell’autore) va inviato all’indirizzo premiosquilibri@gmail.com entro le ore 24.00 del 14 maggio 2024.
Questi sono i premi previsti:
– primo classificato: Targa di Merito + 500 euro (al lordo delle imposte);
– secondo classificato: Targa di Merito;
– terzo classificato: Targa di Merito.
Inoltre, la Scuola Macondo – l’Officina delle Storie attribuirà inoltre a sua discrezione n. 2 borse di studio per i suoi corsi ai partecipanti ritenuti più meritevoli.
I finalisti e i vincitori saranno avvisati per tempo del giudizio della giuria. La presenza dei vincitori è obbligatoria e conditio sine qua non per l’attribuzione del premio; la cerimonia di premiazione si terrà in un fine settimana di giugno, nell’ambito del Festival SquiLibri organizzato dalla stessa Scuola Macondo – l’Officina delle Storie in collaborazione con il Comune di Francavilla al Mare (CH) grazie all’impegno del sindaco Luisa Russo e dell’assessore alla Cultura, Cristina Rapino.
La giuria, il cui giudizio sarà inappellabile e insindacabile è composta dagli scrittori Marco Marrucci, Kristine Maria Rapino, Giampaolo Rugo, Francesca Scotti
Loretta Santini, Direttrice Editoriale di Elliot che ha pubblicato “Come d’Aria” della amata ed indimenticabile Ada D’Adamo, libro vincitore del Premio Strega nella scorsa edizione e Paolo Zardi appena tornato sulla cresta dell’onda con una pubblicazione di racconti con la raccolta “La meccanica dei corpi” di Neo Edizioni.
Alessandra Renzetti
ESPLODE LA CITTADINANZA
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Gennaio 2024
Fila sotto la pioggia, 3500 firme raccolte in due giorni. Oltre 600 firme da Cologna. Associazione BB, Touring Club e una nota del Presidente dei periti agrari dipingono la Riserva Una opportunità
Roseto degli Abruzzi, 8 gennaio 2024. La cittadinanza di Roseto e Cologna ha dimostrato una straordinaria mobilitazione, affollando fisicamente il gazebo in soli due giorni e raccogliendo ben 3500 firme contro il taglio della riserva naturale del Borsacchio.
Oltre 600 residenti di Cologna hanno aderito alla causa, inclusi esercizi commerciali nel settore della ristorazione e imprenditoria turistica. Il sostegno si estende anche a importanti figure del turismo ecosostenibile, come il Touring Club, e vanta l’adesione dell’Associazione Regionale B&B d’Abruzzo, che vede nella riserva un’opportunità di sviluppo. Giusto a chiudere tutte le false notizie lanciate da gruppi di imprenditori edili travestiti da agricoltori.
Particolarmente significativa è la nota del Presidente del Collegio dei Periti Agrari Laureati, che evidenzia gli strumenti economici rilevanti riservati agli agricoltori e ai residenti, sottolineando l’importanza della riserva per la comunità locale.
Le falsità sono smentite dalle decine di messaggi quotidiani, post sui social dei veri residenti che contribuiscono a dissipare eventuali malintesi e a fornire informazioni accurate sulla situazione. Esplode di consensi il messaggio dell’agricoltore che inviando foto dei suoi terreni e degli ulivi potati e dei raccolti invita gli enti a svegliarsi ogni giorno nella Riserva Borsacchio.
L’adesione così massiccia dimostra il forte legame della comunità con la tutela dell’ambiente e l’importanza di preservare la riserva Borsacchio per le generazioni future perché da Cologna sono proprio i giovani a esser venuti a firmare in massa.
Vivere in una Riserva è creare armonia fra residenti, storia, natura e visitatori. Un equilibrio che crea sostenibilità e occupazione ovunque. Il PAN è stato terminato il 27/12/23 e nelle prime settimane di gennaio terminava iter lungo 18 anni che ha bloccato alcuni interventi. Casualmente il giorno dopo la caduta dei vincoli arriva il taglio. Su questa sequenza di eventi ci sarebbe da aprire una ampia riflessione. Se davvero i problemi erano i vincoli, il giorno prima sono stati superati. E’ evidente che il problema di chi ha mosso tutto non era un BB (che aderiscono in massa all’appello) ma le grandi opere edilizie che comunque nel PAN non si potevano fare.
Marco Borgatti
Presidente Guide Del Borsacchio – Guardia Ambientale – Direttivo WWF Teramo – Presidente FIAB Roseto
GESTIONE DEL VERDE PUBBLICO
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Gennaio 2024
Adozione del codice appalti
Pescara, 8 gennaio 2024. Nella giornata di giovedì 28 dicembre, alle ore 11:00, nell’ambito del Consiglio Comunale straordinario di fine anno, in particolare nello spazio del “Question Time del Cittadino”, ho illustrato l’interrogazione con oggetto: “Richiesta di partecipazione al Question Time ai sensi del Regolamento del Question Time del Cittadino – Patrimonio arboreo e arbustivo urbano: chiarimenti circa l’utilizzo ultimo della biomassa legnosa derivante da interventi di potatura ovvero di rimozione di alberi e arbusti per finalità plurime“.
A seguire la risposta, predisposta dalla Dirigente di settore, che l’Assessore al Verde Pubblico ha cortesemente provveduto a leggere.
“In riferimento all’interrogazione di cui in oggetto, si riscontra che la manutenzione del verde viene eseguita attraverso l’ausilio di numerosi operatori acquisiti in economia diretta, con Società partecipate o attraverso specifici affidamenti (giardinieri interni, soc. Ambiente e Multiservice, operatori economici terzi) che hanno tempi e modalità di esecuzione definiti e distinti. Per quanto sopra il quesito posto non è rivolto ad uno specifico atto o azione in essere bensì tende ad un’elaborazione quinquennale di dati derivanti da una miriade di progetti esecutivi svolti solo parzialmente dall’assessorato al Verde Pubblico, come nel caso citato nell’istanza per via Pantini. I dati richiesti richiederebbero un aggravio di elaborazioni e tempi abnormi per la pubblica amministrazione al solo fine del controllo generalizzato dell’operato di quest’ultima.
Tuttavia, come previsto dalla legge regionale n. 3 del 2014 Il sindaco, un mese prima della fine del suo mandato, deve rendere pubblici i dati aggregati del bilancio arboreo riferito al periodo di vigenza della consiliatura. Tali dati sono in corso di elaborazioni e forniranno, nei limiti di quanto stabilito dalla citata legge e dal relativo regolamento attuativo, le risposte richieste”.
Al di là dell’unico riferimento normativo, tra l’altro non esatto (a quanto pare per un refuso d’ufficio, cioè non la LR 3/2014 ma la L. 113/92 poi ripresa dalla L. 10/2013 – Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani), la risposta induce a fare alcune considerazioni in relazione agli obblighi procedurali che governano la materia trattata.
Giancarlo Odoardi
LA FERROVIA OLTRE TERAMO
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Gennaio 2024
Proposta di attivazione della linea ferroviaria Teramo – Montorio – Capitignano – L’Aquila. Un successo di partecipazione al convegno
Montorio, 8 gennaio 2024. Si è tenuto domenica 7 gennaio presso la sala convegni ex convento degli Zoccolanti, l’iniziativa pubblica di vision territoriale, organizzata dall’Associazione politico – culturale MaRea, dal titolo “La Ferrovia oltre Teramo: proposta di attivazione della linea ferroviaria Teramo – Montorio – Capitano – L’Aquila.”
La numerosa ed attenta platea ha accolto positivamente l’idea del progetto del “Treno dei Parchi Teramo – L’Aquila – Roma”, che prevede il ripristino della vecchia linea Capitignano – L’Aquila a binario unico ed il ricongiungimento per Montorio e Teramo.
Durante il dibattito, moderato dal Dottor Fiorenzo Catalini, il candidato alla Presidenza della Regione Abruzzo Prof. Luciano D’Amico ha sottolineato l’importanza della presenza nel proprio programma elettorale della così denominata “cura del ferro”, ovvero del potenziamento della rete dei collegamenti ferroviari proposto dal Presidente di MaRea Luciano Monticelli. È stata anche l’occasione, per il candidato Presidente, per rilanciare e spiegare il progetto per rendere gratuito il trasporto pubblico locale.
“Ringrazio il Prof. D’Amico per aver accolto le nostre proposte sull’interramento ferroviario e sull’attivazione della linea Teramo – Montorio – Capitignano – L’Aquila.” – dichiara Luciano Monticelli.
“Permettetemi di esprimere la mia riconoscenza a Paolo D’Incecco, coordinatore dell’idea progetto Treno dei Parchi Teramo – L’Aquila – Roma. Un sentito ringraziamento va, inoltre, a Gianni Di Centa, già Sindaco di Montorio con il quale iniziammo a studiare il percorso della ferrovia. Grazie, infine, all’amministrazione comunale che ci ha ospitato e che ci ha manifestato la propria disponibilità a lavorare insieme su questo progetto.” – continua il Presidente di MaRea.
“Quando si dibatte sulle idee e sulle proposte che possono portare benessere e sviluppo sul territorio, si svolge un grande servizio alla Comunità. È stata una bella mattinata di buona politica che ha visto una straordinaria partecipazione di cittadine e cittadini. Da troppo tempo la montagna teramana è rimasta ai margini dello sviluppo socioeconomico provinciale e regionale. Riteniamo che il Treno dei Parchi possa rappresentare una grande opportunità per la promozione del nostro territorio.” – conclude il Presidente dell’associazione MaRea Luciano Monticelli.
MOLTI NEMICI, MOLTO ONORE
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Gennaio 2024
Politicainsieme.com, 8 gennaio 2024. Ergersi vittima di ventilati complotti, evocati allusivamente, senza mai dire nulla di più nel merito, è una modalità costante nella comunicazione di Giorgia Meloni. Il che, provaci una volta e poi l’altra e poi l’ altra ancora, sa molto di retorico. E profuma di auto-compiacimento.
Per un verso la si può ritenere una postura di comodo, un modo per mettere le mani avanti ed additare, fin d’ora, sfuggenti, opachi e nebulosi nemici come causa di possibili défaillances dell’ azione di governo. Cosa che le permette, altresì, di atteggiarsi ad “amazzone senza macchia e senza paura”, osteggiata da poteri oscuri che non osano sfidare apertamente la sua autorità per cui strisciano viscidi nell’ ombra. Eppure, vittimismo e complottismo non sono – o almeno, non sono soltanto – costruzioni studiate ad arte per una determinata strategia comunicativa. In un certo senso, riecheggiano uno di quei motti che la liturgia della “mistica fascista” dipingeva sulle facciate degli edifici, come monito per il nuovo italiano spavaldo e guerriero che il regime preparava per l’ ardimentoso cimento della pugna: “Molti nemici, molto onore”.
Non che oggi, nessuno, tanto meno Giorgia Meloni, sia incline a pensare idiozie del genere. Eppure, ci sono sfumature che persistono nel sentimento di una determinata memoria storica e se, pur non vengono più espressamente concettualizzate in termini di cultura politica in un tempo che le troverebbe ridicole, restano lì appese nell’ immaginario collettivo di una certa tradizione, come la coda sfuocata di una cometa che, pur tramontata, lascia una traccia di sé nel cielo.
SETTEMILA FIRME
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Gennaio 2024
Per dire no alla chiusura del canile sanitario di Sante Marie, oggi la consegna alla Asl
Sante Marie, 8 gennaio 2024. Saranno consegnate questa mattina alle 10, all’ufficio protocollo della Asl 1 Avezzano – Sulmona – L’Aquila, di Avezzano, le 7 mila firme raccolte per dire no alla chiusura del canile sanitario di Sante Marie.
La struttura, che serve non solo la Marsica ma anche i comuni dell’Alto Sangro e della Valle Peligna, è da 13 anni un punto di riferimento. La Asl 1, bandendo una nuova gara, ha deciso di creare un secondo canile sanitario all’Aquila, dove ce n’è già uno con 50 posti, e di trasferire di conseguenza nel capoluogo la struttura di Sante Marie che così scomparirebbe.
Il sindaco di Sante Marie, Lorenzo Berardinetti, e l’Unione dei Comuni Montagna Marsicana, si sono opposti a questa scelta definita “scellerata” perché sottrae alla Marsica un servizio molto importante. Oltre alle richieste ufficiali di fare un passo indietro arrivate alla Asl dagli amministratori locali e dall’Unione, è stata promossa anche una raccolta firme contro la chiusura del canile sanitario di Sante Marie.
“Chiederemo a nome di tutti i firmatari di tenere in vita il canile sanitario di Sante Marie”, ha commentato Berardinetti, “e di approvare uno schema di convenzione tra Asl 1 e l’Unione dei Comuni Montagna Marsicana per disciplinare la gestione in modo efficiente, come è stato fatto fino a qualche giorno fa, evitando così la chiusura della struttura. Darò, fin da subito, la disponibilità a un incontro con una rappresentanza di amministratori e volontari che giornalmente seguono i cani per definire e rivedere la convenzione che fino ad ora ha consentito di contrastare il fenomeno del randagismo nella Marsica”.
Alla consegna delle firme prenderanno parte anche le associazioni di volontariato che lavorano quotidianamente nel canile sanitario per fare in modo che i cani abbandonati possano avere una famiglia.
SALOTTO CULTURALE PROSPETTIVA PERSONA
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Gennaio 2024
Riprende mercoledì 10 l’attività settimanale
Teramo, 8 gennaio 2024. Il prossimo 10 Gennaio 2024 alle 18,15 il Salotto culturale di Prospettiva persona 2024 (Patrocinio MIC e Fondazione Tercas) Teramo – via Nicola Palma, 33 , 64100- Teramo, riprende i suoi appuntamenti settimanali.
Il tema Riccardo III , il ritorno di un re sarà trattato da Luciana Pennelli.
Approfondimento
la Prof. Luciana Pennelli darà spazio alla conoscenza del rinvenimento sotto un parcheggio di Leicester, dove un tempo sorgeva un convento di Frati Francescani, dei resti di Riccardo III Plantageneta, re d’Inghilterra. Questi sono stati poi nuovamente interrati nella cattedrale della città dopo accurati esami genetici e archeologici.
La trattazione storica della prof. Pennelli comprende documenti video ad uso didattico.
LA SIECO NON CARBURA
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Gennaio 2024
Contro una Tinet in giornata finisce 0 a 3
Ortona, 7 gennaio 2024 La vittoria casalinga latita. Sotto la curva i giocatori della Sieco ci mettono la faccia, per questa sconfitta che lascia ancora a bocca asciutta i tifosi. Contro una Tinet che ha giocato bene, la trama è la solita: La Sieco attacca e l’avversario di turno difende anche quando la palla è a pochi millimetri da terra, ricostruisce una palla scomoda e fa punto. Ma Porto Viro non è solo difesa, è anche attacco, con un muro di Ortona che ha faticato a contenere i colpi degli avversari. Particolarmente ostico anche il servizio dei Veneti che hanno compromesso la costruzione del gioco degli impavidi, proprio come confermano le statistiche che vedono la percentuale di positività in attacco ferma al 38%.
Coach Lanci: «Abbiamo mostrato le stesse carenze che abbiamo dall’inizio della stagione ma molto del merito va a Porto Viro. Oggi gli avversari hanno giocato una partita concreta. Non ci hanno concesso la minima occasione e sono stati in grado di trasformare ogni contrattacco in punto. Mi ripeto, una prestazione opaca quella nostra ma gran merito va agli avversari che hanno in pratica annullato il nostro gioco. Peccato per l’occasione persa di muovere la classifica».
IN BREVE
Avvio speculare delle due squadre nel primo set. È la Sieco che per prima mostra grandi capacità difensive e di ricostruzione andando in vantaggio 3-0 e poi gli ospiti fanno lo stesso recuperando lo svantaggio. Alla lunga sono gli ospiti a trovare i fondamentali migliori per la prima fuga. La Sieco, sotto di sei punti è costretta ad inseguire quando si è alla metà del parziale. Da li in poi in campo rimane solo Porto Viro.
Non è brillante la Sieco nell’avvio di secondo set. La fase difensiva di Porto Viro funziona meglio di quella ortonese, che soffre il servizio degli ospiti. Ortona si lancia all’inseguimento ma il divario che gli ospiti hanno scavato all’inizio è troppo da colmare. Coach Nunzio Lanci prova ad adottare il doppio libero per difendere meglio ma c’è poco da fare. Porto Viro si aggiudica anche il secondo set.
Quando siamo al terzo set, la Sieco sembra avere trovato una migliore alchimia. Stavolta la partenza migliore è proprio quella degli abruzzesi che scavano un piccolo solco sugli avversari. Solco che viene colmato in una manciata di minuti grazie ad uno straordinario Sette al servizio, a molta attenzione e reattività nella difesa e anche ad un pizzico di fortuna con la palla che non riesce mai a cadere. Con un parziale di zero a otto, Porto Viro spegne i sogni di Ortona e riprende il controllo totale del match. Una piccola fiammella brucia ancora ma un errore al servizio di Bertoli e un’invasione di Marshall tagliano le gambe alle speranze. Vince Porto Viro
PRIMO SET
Il sestetto iniziale della Sieco vede scendere in campo il palleggiatore Dimitrov e l’opposto Cantagalli. Al centro ci sono Patriarca e Fabi. Schiacciatori di posto quattro Capitan Marshall e Matteo Bertoli. Libero Benedicenti.
Gli ospiti rispondono con Garnica in regia e Bellei opposto. Al centro ci sono Zamagni e Barone mentre attaccanti di posto quattro Tiozzo e Sette. Libero Lamprecht.
Il primo servizio dell’incontro è per la Sieco che va dai nove metri con Bertoli. La Sieco ricostruisce e va a punto con Marshall. Ancora una ricostruzione per Ortona e ancora Marshall 2-0. Ace di Bertoli, fortunato perché la palla è stoppata dal nastro ma pur sempre ACE 3-0. Stavolta è out il servizio dello schiacciatore. Subito il pareggio di Bellei 3-3. Mani fuori per Cantagalli 5-4. Sette non trova il palleggio giusto e la palla va in rete 7-7. In difficoltà la ricezione di Ortona sul servizio di sette tap-in di Garnica 7-9. Invasione di Cantagalli 8-11. Ancora Bellei 9-13. Fuori il servizio di Fabi 10-15. Ancora Sette a far male agli ex 11-17. Non passa l’attacco di Cantagalli 11-19. Passa invece il solito Marshall 12-19. Cantagalli, mani e fuori 13-20. Ace per sette 13-22. Bertoli fermato dal muro 13-23. Fuori il servizio di Sette 14-23. Dimitrov sbaglia il servizio e regala il primo dei 10 set point a Porto Viro 14-24. Fuori il servizio di Bertoli e il primo set va agli ospiti.
SECONDO SET
Doppio Bertoli, la Sieco parte sul 2-0. Fabi non riesce a superare il muro 2-2. Bellei ribalta il punteggio 2-3. Ace di Tiozzo 2-4. Quattro attacchi di seguito per la Sieco ma l’ultimo è murato 3-5. Ace per Bertoli 5-6. Ortona ancora in difficoltà in ricezione è facile per Porto Viro trovare il punto del 5-9. Ace anche per Fabi 7-9. Nessuno tocca la diagonale di Bellei, il punto è alla Sieco 8-9. Cantagalli serve sulla rete 9-12. La pipe di Sette fa mani-fuori 10-14. Troppo forte la botta di Cantagalli il muro la rimbalza fuori 12-15. Fuori il servizio di Tiozzo 13-16. Fabi per il 14-17. Bellei passa 15-21. Cantagalli serve lungo 16-22. Bravo Bertoli in pipe 17-22. Bertoli passa sul muro 19-23. La pipe di Sette vale il set-point 19-24. Fabi annulla il primo 20-24. Chiude Bellei 20-25.
TERZO SET
Primo punto per Bellei. 0-1. Non c’è tocco del muro ortonese su Bellei 2-1. Il tocco a muro di Marshall per il punto ospite 3-2. Fuori l’attacco su seconda palla di Tiozzo 4-3. Marshall non può essere difeso 5-4. Non passa la palla di Zamagni che si spegne in rete 6-4. Bertoli 8-5. Forte la diagonale di Cantagalli 10-7. Ace di Fabi 13-9. Pallonetto di Cantagalli 14-9. Finisce fuori il muro di Bertoli su Bellei 16-12. Patriarca serve sulla rete 17-14. Tenace Porto Viro, copre ogni centimetro del campo e ricostruisce alla perfezione 17-16. Bertoli murato 17-17. Fuori la pipe di Marshall 17-20. Fuori l’attacco di Bellei 20-20. Cantagalli passa attraverso il muro 21-21. Bertoli sbaglia il servizio 21-22. Invasione di Marshall 21-23. Arriva anche il Match point per gli ospiti che hanno ribaltato la Sieco. Bellei chiude 21-25.
Sieco Service Ortona: Fabi 5, Broccatelli (L) % –%, Bertoli 11, Benedicenti (L) 48% – 33% perfetta, Del Vecchio, Marshall 8, Falcone n.e., Tognoni n.e., Donatelli n.e., Di Giulio n.e, Dimitrov 2, Lanci E. n.e.
Coach: Lanci N. Vice: Di Pietro L.
Aces: 4 – Errori Al Servizio: 9 – Muri punto: 3
Delta Group Porto Viro: Zamagni 9, Zorzi n.e., Tiozzo 14, Pedro Henrique n.e., Sette 12, Lamprecht (L) n.e., Barone 4, Garnica 3, Bellei 16, Charalampidis n.e., Sperandio n.e., Morgese (L) 90% – perfetta 50%, Eccher n.e. Coach: Morato D. Vice: Mattioli M.
Aces: 2 – Errori Al Servizio: 2 – Muri punto: 7
Arbitri: Colucci Marco (Matera) Di Bari Pierpaolo (Fasano)
LA “VATTUTE DE CAPE D’ANNE” A CANSANO
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Gennaio 2024
… e residui della “festa degli innocenti” in abruzzo
[Pubblicato in “Rivista Abruzzese” Anno XXXIV N. 1 – 1981 Lanciano pg 81-83.]
Una notizia riferita da Emiliano Giancristofaro (“Totemaje” pg. 133, Lanciano 1979) ed uno scambio di idee avuto sullo stesso argomento con Alfonso Di Nola, mi hanno stimolato ad approfondire l’indagine su una costumanza ancora viva a Cansano (Aq.)[1] e di cui io stesso sono stato anche protagonista negli anni della mia adolescenza.
La sua semplice descrizione è stata accompagnata da alcune osservazioni di carattere antropologico che, è meglio dirlo subito, non hanno alcuna pretesa di essere esaurienti. Esse al contrario vanno integrate ed intese come prima fase di una ricerca, tendente ad individuare le funzioni che soprattutto in passato l’usanza svolgeva nell’ambito di una piccola comunità agro-pastorale, come appunto Cansano.
La mattina del primo gennaio, spentosi l’eco degli ultimi canti di questua iniziati da gruppi di giovani fin dalle prime ombre serali di S. Silvestro, molti ragazzi di Cansano si recano a sorprendere nel sonno parenti anziani, svegliati bruscamente a suon di “bastonate” ed al canto della seguente filastrocca:
Te vatte ‘n cape d’anne, te vatte tutte gli anne
lasse gli vizie viecchie e piglie chigli nuove!
Le bastonate ovviamente sono leggere, anche perché di solito si impugna una “bacchetta o canna” di piccole dimensioni. La persona svegliata, lungi dal protestare, mette mano al portafoglio e, come si dice in gergo, “sgancia il complimento”.
Ancora vent’anni fa circa gli anziani del luogo chiedevano nella serata di S. Silvestro ai loro giovani congiunti di recarsi nella mattina del primo gennaio a svegliarli nel modo descritto. Un mio parente, ancora vivente, mi rimproverò addirittura perché non mi ero recato a bastonarlo.
La stessa bastonatura simbolica, come vedremo fra breve, è effettuata da bambini nei confronti di persone adulte nella Germania meridionale ed in Austria nella mattinata del 28 dicembre, festa degli Innocenti, in cui si commemora appunto la nota strage eseguita su ordine di Erode.
Sembra quindi che il rito sia slittato da noi dal 28 dicembre al primo gennaio, assumendo valori lustrali in concomitanza dell’inizio dell’anno nuovo. La circostanza poi che siano bambini o ragazzi a compiere la ‘bastonatura’, viventi in uno stato di grazia e di innocenza, attribuisce al rito anche una funzione di “magia simpatica”, per cui questo loro status si trasmette anche nelle persone anziane, in una specie di clima di Festum fatuorum in cui i valori sembrano sovvertiti e chi di solito durante l’anno bastona (cioè l’anziano) subisce in tale giorno bastonature.
D’altro canto sembra emergere un altro tassello di quel complesso mosaico che sono appunto le cosiddette “culture di colpa“, in quanto attraverso la finzione dell’espiazione fisica, necessaria per raggiungere uno stato di grazia e di pienezza vitale, si realizza anche una fittizia ridistribuzione della ricchezza, assicurata psicologicamente dall’elargizione di denaro a colui che compie la bastonatura ed appartenente ad un ceto economicamente inferiore.
Il quadro finora descritto offre tuttavia la possibilità di scorgere ulteriori contenuti, che prima di poter apparire sul proscenio delle scienze demologiche reclamano indagini più profonde e sicuri riscontri.
Docteur Cabanès, nella sua opera Les indiscretíons del’Historie (Vol. I, Paris Albin Michel, 1907), segnalatami al riguardo da Alfonso Di Nola, afferma che:
“de même que les processions de Flagellants, la fête des Innocents… ètait 1’occasion d’assez grossières plaisanteries. Presque partout on allait, ce jour-la, surprendre les paresseux dans leur lit, et on leur donnait le fouet. Cette cérémonie s’appellait bailler les innocens, donner les innocens, en un mot innocenter” (D. Cabanès, ivi, p. 166).
Più oltre lo stesso scrittore afferma che nell’ Alfabeto dell’Autore francese, che si trova alla fine delle opere di Rabelais, si fa menzione di un certo “Monseigneur du Ridan”, soprannominato “le fouetter”, che torna da lontano “pour fouetter” una signora di cui si era invaghito (ivi, pp. 167-68). Su questo importante particolare tornerò più avanti.
Come si è detto, la stessa festa è nota nel mondo tedesco con il nome di Unschuldíge-Kinder Tag, cioè la festa degli Innocenti.
Il “Woerterbuch der deutschen Volkskunde”[2] precisa sotto tale voce che traduco in italiano:
“Più che in Germania, questo giorno costituisce una festa della gioventù nei Paesi Bassi. In alcune nostre Regioni, come in Svevia, è un giorno in cui si fanno regali. Nella Germania meridionale ed in Austria, dove tale festa è assai popolare, essa è per i bambini Pfeffertag. Con rami verdi, bacchette o piccoli pali, essi percuotono gli adulti ripetendo un ritornello in cui viene chiesto del denaro come riscatto (Loesegeld), cioè come liberazione dalle bastonature (e anche dallo stato di non-innocenza):
Ecco, sono arrivato con la mia verde frusta,
con il mio fresco coraggio. Ti piace il Pfeffertag?”
Pfeffer significa letteralmente pepe, ma qui il sostantivo è in relazione con il verbo pfeffern, percuotere con la Labensrute, cioè con la verga della vita, dove Rute significa anche, e ciò è molto significativo, pene.
Sub voce Lebensrute , specifica inoltre l’ Handwoerterbuchder deutschen Volkskunden: “Questa espressione (cioè Lebensrute ) fu coniata dal mitologo Wilhlelm Mannhardt in riferimento ai verdi ramoscelli che apportano crescita, fortuna, fertilità, forza e salute. Nelle credenze religiose e negli usi di alcune feste (Natale, Anno Nuovo, Carnevale, Pasqua, Pentecoste, periodo del raccolto e delle sagre) è assai comune l’usanza di percuotere soprattutto donne e ragazze con bacchette di betulla, nocciuolo, ginepro” [3].
Uno dei verbi, se non il principale, con cui si indica in tedesco tale azione, è appunto pfeffern, letteralmente “pepare”, usato evidentemente in senso figurato nel seguente ritornello:
“Ich pfeffere euere junge Frau (Io percuoto la vostra giovane signora),
ich weiss, si hat das Pfeffern gern; (io so che a lei piace essere percossa);
ich pfeffere sie aus Herzensgrund, (io la percuoto con tutto il cuore),
Gott halte die junge Frau gesund”[4] (Dio protegga la giovane signora).
Tornando allora a ciò che afferma Docteur Cabanès si è visto come il Sig. du Ridan torni da lontano per “fouetter”, cioè percuotere la signora di cui egli si era invaghito; ma forse era desiderio della stessa donna quello di essere percossa, (ed a ciò allude chiaramente il ritornello sopra riferito) per sentirsi in una specie di stato di grazia e pienezza vitale, come dice lo stesso Mannhardt.
La parola Rute infatti, che forma il sostantivo composto ‘Lebensrute’, creato dal Mannhardt, significa verga e pene; in quest’ultimo senso si usa in Abruzzo ed altrove il termine significativo: “mazza”.
Tutto lascia supporre allora, per tornare al rito di Capodanno a Cansano, che il bastone con cui si percuote simbolicamente le persone anziane non sia altro che il mezzo con cui si estrinseca un atto di magia simpatica, diretto ad augurare lunga vita con qualcosa che sia simbolo della vita e sostituito da
una mazza di legno per affinità strutturali.
Solo così si spiega a mio avviso il vivo desiderio dei vecchi e delle donne di essere “battuti” in modo da proiettarsi in uno stato di pienezza vitale nell’incerto futuro della vita.
Certamente ci troviamo di fronte a tematiche complesse, che impongono la necessità di svolgere indagini più profonde sul ruolo che gli organi sessuali hanno svolto in riti e culti preposti alla fertilità, pur nella loro vasta trasfigurazione simbolica subita attraverso i secoli soprattutto in seguito all’azione interdittoria del cattolicesimo.
Per tale motivo questo breve studio non può considerarsi affatto esauriente ed esige ulteriori riscontri ed approfondimenti. Se però è riuscito ad attirare l’attenzione di altri autorevoli studiosi, stimolati da tale circostanza ad intense e più feconde indagini, esso ha raggiunto lo scopo che si era prefisso.
Franco Cercone
[1] Per quanto concerne l’area peligna, l’usanza in questione vigeva fino a qualche tempo fa a Pettorano ed Ateleta, dove veniva cantato lo stesso ritornello di Cansano.
[2] Stuttgard, A. Kroener Verlag, 1974. Cfr anche Handwoerterbuch des deutschen Aberglaubens, vol. VI, 1572, pubbl. a cura di E. Hoffmann-Krayer ed Hans Baechtold-Staeubli; Berlino 1942.
[3] Ivi, p. 503, sgg. Le percosse fatte oggi a Carnevale con manganelli di plastica costituiscono a mio avviso un residuo di quelle “bastonature simboliche” derivanti dai culti di cui parla il Mannhardt.
LA TOMBESI CHIUDE AL PRIMO POSTO IL GIRONE D’ANDATA
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Gennaio 2024
I gialloverdi dilagano 15-3 contro il Celano e tengono il passo dello Sporting Hornets, prossimo avversario a Caldari fra sette giorni. Sold out e intero incasso devoluto a favorte dell’Unicef. Massimo Morena: «Partita vera e tirata fino a metà secondo tempo. Sabato prossimo sarà una battaglia».
Ortona, 7 gennaio 2024 – La Tombesi riparte da dove ha lasciato: ottava vittoria consecutiva e primo posto confermato dopo il derby contro un Celano falcidiato da infortuni e squalifiche. Avanti 1-0 con Moragas, i gialloverdi hanno subito l’1-1 dell’indomabile Dustin Calvet, il migliore dei suoi, salvo poi prendere il largo fino al 5-1. Un calo di concentrazione dei padroni di casa, unito all’orgoglio e alle qualità dei marsicani, hanno permesso agli ospiti di accorciare sul 2-5, prima dell’intervallo (ancora Calvet), e poi sul 3-5, a inizio ripresa (gol di Lancia).
La situazione di quasi equilibrio è stata di nuovo rotta da un gran gol di Debetio, che oltre a portare il risultato sul 6-3 ha di fatto decretato la fine della partita: travolti dalla stanchezza e senza cambi, i giocatori del Celano non hanno più opposto resistenza, anche quando mister Morena ha svuotato la sua panchina facendo entrare i giovani Ammirati, Mejzini e Misci. Conto finale delle reti: quattro gol per Moragas, doppiette per Debetio, Scarinci, Ammirati e Misci, un gol a testa per Masi (rete strepitosa dopo aver saltato tutta la squadra avversaria), Zappacosta e Mejzini. In porta, Dario Dell’Oso ha giocato al posto dell’acciaccato Mambella.
La Tombesi chiude così il suo girone d’andata a quota 25 punti in dieci gare giocate, frutto di otto vittorie (consecutive), una sola sconfitta e un pareggio, ottenuto alla prima di campionato contro lo Sporting Hornets. Proprio i capitolini, che condividono con la Tombesi la testa della classifica, saranno i prossimi avversari dei gialloverdi sabato 13, in un big match che si spera riempirà di nuovo le tribune del PalaCaldari:
«Il pubblico presente è stato, per certi versi, la cosa migliore vista oggi – questo il commento a fine gara di mister Morena – Questa squadra e questa società meriterebbero sempre il “tutto esaurito”, ma sono contento che abbiamo raggiunto questo risultato proprio nella partita il cui incasso era destinato interamente all’Unicef. Faremo lo stesso anche sabato prossimo contro lo Sporting, una sfida che arriva troppo presto per essere decisiva ma che certamente è molto importante e può lasciare un segno per il resto della stagione. Tornando alla partita contro il Celano, dispiace per il risultato finale perché i nostri avversari non meritavano un passivo così pesante.
Ci hanno messo in difficoltà, soprattutto nel primo tempo, e nel secondo il risultato è rimasto aperto fino a metà frazione. Non avevano cambi, a un certo punto le loro energie sono finite ma io, più di introdurre tutti gli Under che avevo a disposizione, non potevo fare, né potevo impedire di correre a dei ragazzi che, giustamente dal canto loro, avevano entusiasmo e voglia di fare. Noi non avevamo approcciato bene, un po’ nervosi all’inizio, ma poi abbiamo rimesso le cose sui binari giusti. Prossima settimana, contro gli Hornets, sarà una battaglia: non credevo, lo dico sinceramente, che avrebbero vinto in modo così netto in casa dell’Eur, sono una grande squadra e certamente verranno a Ortona per vincere. Ma noi ci poniamo lo stesso obiettivo: siamo in buone condizioni, in fiducia, giocheremo in casa di fronte al nostro meraviglioso pubblico, insomma ce la giocheremo al massimo, dal primo all’ultimo minuto».
UFFICIO MUNDA – REPORT 2023
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Gennaio 2024
Eguagliata l’affluenza ante-sisma del 2008
L’Aquila, 7 gennaio 2024. Il 2023 segna un anno di grandi conferme per il Museo Nazionale d’Abruzzo. I numeri di affluenza del pubblico lo hanno posto più di una volta fra i 15 musei maggiormente visitati nella classifica ministeriale, con il record di oltre 1.700 presenze nella giornata del Lunedì dell’Angelo.
Il trend positivo ha visto nel mese di agosto la punta massima con 18.000 visitatori.
L’incremento di quest’anno, rispetto al 2022, è intorno al 40% per un totale di circa 57.000 visitatori. Un dato estremamente significativo e di grande soddisfazione, che ha eguagliato l’affluenza pre-sisma del 2008, conseguenza di un’azione museale ampliata e diversificata che ha consolidato il ruolo nel territorio attraverso importanti attività divulgative e formative.
MOSTRE E CATALOGHI
Le esposizioni sono state allestite con apparati multimediali e virtuali, QR Code, video animati per una narrazione dedicata ai bambini, app per indagare scientificamente le opere attraverso le indagini multispettrali, stampe tattili 3D, didascalie brevi, libro in braille e pannelli tattili per non vedenti e, per facilitare l’accesso ai contenuti, pannelli di sala e didascalie estese in italiano e inglese, disponibili sul sito web istituzionale anche in formato audio, accedendo ad essi anche tramite il QR Code.
Inoltre, è stata calendarizzata una serie di eventi collaterali, con incontri di approfondimento e visite inclusive e pubblicati i relativi cataloghi e pieghevoli.
– Il Maestro di Campo di Giove. Ricomporre un capolavoro, dal 25 maggio al 3 settembre, a cura di Federica Zalabra e Cristiana Pasqualetti.
Ha permesso di esporre le 13 tavolette recuperate dopo il furto del 1902 dall’omonimo paese e di ricomporre tutti i tasselli, finora rintracciati, che in origine componevano la Custodia realizzata dall’anonimo Maestro (Nicola Olivieri da Pietransieri?) intorno al 1370.
Catalogo della mostra a cura di Federica Zalabra e Cristiana Pasqualetti.Collana Note dal MuNDA 1, L’Erma di Bretschneider, Roma 2023; br., pp. 128, ill. col., 20 x 24 cm., testo in italiano.
-Nuove Acquisizioni, dal 23 settembre al 1° novembre.
Esposizione delle cinque opere acquistate fra il 2022 e 2023, scelte sia per il loro specifico valore all’interno delle collezioni del Museo che per la loro importanza nel panorama artistico regionale, con il grande capolavoro del Maestro di Beffi, la Dormitio Virginis, alta espressione dell’arte abruzzese di fine Trecento esposta, dopo mesi di restauro, in un “cantiere aperto” al pubblico per seguire le ultime operazioni, ormai concluse.
– Giulio Cesare e Francesco Bedeschini. Disegno e invenzione all’Aquila nel Seicento dal 1° dicembre al 3 marzo 2024, a cura di Michele Maccherini, Luca Pezzuto, Simonetta Prosperi Valenti Rodinò e Federica Zalabra.
Organizzata dal Museo Nazionale d’Abruzzo in collaborazione con l’Università degli Studi dell’Aquila e la Fondazione Carispaq, è il primo evento monografico dedicato in Italia ai due artisti e, dopo un progetto di ricerca pluriennale condiviso tra gli attori organizzatori, approfondisce temi capitali della cultura abruzzese del XVII secolo attraverso circa 70 opere provenienti dai principali musei di Londra, Monaco, Berlino, ma anche da Roma, Parma e ovviamente dall’Abruzzo.
Catalogo della mostra a cura di Michele Maccherini, Luca Pezzuto, Simonetta Prosperi Valenti e Federica Zalabra. Editori Paparo, Napoli/Roma 2023; br., pp. 360, ill. col., 24 × 28 cm,testo in italiano e inglese.
COMUNICAZIONE
Sono state potenziate le campagne pubblicitarie sui mezzi urbani e nelle maggiori stazioni ferroviarie e di metropolitana anche in altre regioni e, per la prima volta, è stata realizzata -finalizzata alla vendita- una propria linea di gadget con materiali sostenibili.
Social media: è stata rafforzata la comunicazione social del MuNDA (collezioni, mostre e riallestimenti) e il contatto con la community; si è verificato un aumento dei contenuti sponsorizzati e, quindi, della visibilità sui social del MuNDA anche presso chi non segue ancora il museo.
Dati statistici:
Follower di Facebook: 7542 (nuovi mi piace: 832)
Follower di Instagram: 2777 (nuovi mi piace: 607)
Copertura di Facebook: 1.866.802 (+34,7% rispetto all’anno precedente)
Copertura di Instagram: 1.084.735 (+32,1% rispetto all’anno precedente)
Copertura a pagamento: 588.722 (+100% rispetto all’anno precedente)
Interazioni su scheda Google MyBusiness: 9083 (chiamate, indicazioni stradali, visite al sito web).
CASTELLO CINQUECENTESCO
Mammut: sono state effettuate circa 100 aperture durante l’anno, con continuità giornaliera nel mese di agosto e dicembre. Nuovi QR Code sono stati inseriti sui pannelli di sala nel Bastione Est per consentire approfondimenti tematici in italiano e in inglese fruibili anche con lettore audio e pubblicati sul sito web istituzionale del Museo.
Contromine: nei giorni di apertura straordinaria effettuati nei week end del mese di ottobre e nei primi giorni di novembre per la visita del percorso del sistema difensivo del Castello sono state realizzate audioguide, un efficace strumento di mediazione a disposizione del pubblico.
DIDATTICA
Più di 3.500 alunni, provenienti anche dal circuito extraregionale, hanno visitato il Museo e seguito le visite didattiche gratuite. L’attività è proseguita in collaborazione con l’Università per Univaq Street Science: la ricerca al centro e con la formazione degli alunni dell’Accademia di Belle Arti ed il Liceo Classico attraverso alcune lezioni in campo aperto e il disegno dal vero previste nell’ambito delle iniziative Festival del Disegno
TRASMISSIONI NAZIONALI
Le due sedi del Museo Nazionale d’Abruzzo sono state oggetto di interesse da parte di autori di programmi nazionali con riprese e interviste per le trasmissioni: Linea Bianca (Rai Uno), Origini (Rai2), Di là dal fiume e tra gli alberi (Rai 5), Bell’Italia in viaggio (La7), Borghi d’Italia – Capoluoghi (TV2000), oltre che nei passaggi sulle Radio Nazionali e nei mass media di ambito regionale.
PRIMA DELLA PROVA
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Gennaio 2024
Dall’Abruzzo a Roma con il regista e doppiatore Franco Mannella
Roma, 7 gennaio 2024. Il Cantiere Teatrale Accademia Giovanni Arnone di Roma (Circonvallazione Gianicolense, 307) ospita Prima della Prova, l’esperimento dell’attore, doppiatore, regista e formatore abruzzese Franco Mannella, fondatore di Arotron, associazione culturale che si occupa di Formazione Teatrale, Produzione di spettacoli e Organizzazione di Eventi.
L’appuntamento con la lettura del copione da parte del regista al cospetto degli attori è per domani, lunedì 8 Gennaio alle ore 21:30: ma cosa accade prima che inizino le prove vere e proprie?
È su questa fase che si concentra lo spettacolo e non è scontato che sia questa la prassi di ogni regista, anzi, si tratta di un rituale che sembra appartenere più a un passato teatrale, alla “vecchia scuola” di registi che, attraverso una personale lettura del copione ad alta voce, ritenevano di poter dare la prime indicazioni agli attori facendo ascoltare loro i ritmi, le sonorità, le atmosfere dell’opera e il carattere dei personaggi concepiti da una prima idea di regia.
“Nella mia messinscena del Riccardo Terzo Atto Primo – spiega Mannella – ho sentito la necessità di recuperare questa abitudine e, dopo aver letto il testo ai miei attori, ho pensato: chissà se la lettura del copione da parte del regista può essere coinvolgente anche per uno spettatore comune e se può addirittura restituire in parte la potenza evocativa ed emotiva del teatro?”.
“Alla mia riflessione – conclude – può dare un senso soltanto lo spettatore che fruirà dell’esperimento e che diventerà inevitabilmente parte di questo esperimento”.
Lo spettatore assisterà alla lettura del Primo Atto del Riccardo Terzo di William Shakespeare, con la traduzione in endecasillabi di Pino Colizzi.
La narrazione, dunque, riguarda soltanto il primo atto dell’ opera shakespeariana (in una versione integrale, con passaggi completamente inediti), come se fosse la prima puntata di una storia seriale.
Prima della prova è la rappresentazione di un rito normalmente riservato a pochi privilegiati, ma in questo caso, diventa un’occasione unica per lo spettatore comune che diventa parte della creazione di uno spettacolo teatrale e ne condivide le emozioni con colui che ne ispira e guida l’ideazione, ossia il regista.
Per info e prenotazioni i numeri sono: 06.51606790 o 347.7203195. La pagina social da seguire è alla voce @formazioneteatralearotron.
Franco Mannella, diplomatosi attore nel 1988 a Roma presso la scuola di teatro La Scaletta, sperimenta la sua vocazione con vari registi, tra cui Giuseppe Patroni Griffi, Franco Però, Massimo Cinque, Claudio Insegno, Corbucci e Marsili, Sergio Sivori. Assieme a Cristina Giordana e Sergio Sivori, nel 2005 fonda il Laboratorium Teatro, centro internazionale di ricerca e sperimentazione teatrale.
Da diversi anni si occupa di formazione teatrale e nel 2014 crea, a Pianella, nel suo Abruzzo, Arotron, associazione culturale che si occupa di Formazione Teatrale, Produzione di spettacoli e Organizzazione di Eventi.
Con Arotron, nel 2015, inventa la “Festa delle Arti”, trasformata dal 2017 in “Convivium Artis”, un vero e proprio convivio di artisti e artigiani del territorio abruzzese e di fama nazionale. Nel 2017 prende corpo anche l’esperienza del BARATTO, che diviene l’evento più rappresentativo del percorso creativo di Arotron. Questi gli spettacoli in cui cura la regia e in molti dei quali è anche interprete: “Lègo ergo…”, “Flaiano in 3D”, “E se D’Annunzio…”, “Per favore toglietevi le scarpe”, “Play Shakespeare”, “Olea et Labora”, “In Varietà vi dico”, “Se i personaggi in cerca di autore”, “Ovidio-suoni-parole-atmosfere”, “Abruzzo e Nuvole”, “Donne dagli occhi grandi”, “Per un Teatro Contadino”, “Due Atto Unico di Anton Cechov”, “Histoire du Soldat”, “Riccardo Terzo Atto Primo”.
Nel 2022 partecipa, come attore, a due diverse produzioni: “Destinatario Sconosciuto” e “Tutti parlano di Jamie”, versione italiana del musical “Everybody’s talking about Jamie”.
Nel 2023 porta in tournée “Tutti parlano di Jaime” e partecipa allo spettacolo “Stanlio e Ollio – Amici fino all’ultima risata” (Teatro Stabile d’Abruzzo e Uao Spettacoli) di e con Claudio Insegno, oltre a debuttare con il suo “Shakespeare da ascoltare – Prima della prova” a Pescara, per poi portarlo in scena anche a Roma e a Pianella.
Affermato doppiatore, è noto al grande pubblico come voce italiana di Roger l’alieno, in “American Dad”. Nei cartoni animati e film di animazione è la voce di Otto dei Simpson, di Soldato in I Pinguini di “Madagascar”, di Rantanplan in “I Dalton” e tanti altri. La sua voce è associata a quella di grandi attori in numerosi film cinema, come The Aviator, Giù al Nord, Chicago, A serious man, Spiderman, Beautiful Boy, Steel Life e nelle più importanti serie TV, tra cui Modern Family, Spartacus, Californication, Alias, Star Trek, Six feet under, Bones, Better Call Soul, Prodigal son.
In televisione spicca per le sue doti comiche al fianco di Flavio Insinna (Cotti e Mangiati), Neri Marcorè (Neri Poppins) e in vari show di Pippo Baudo, Nino Frassica, Milly Carlucci a partire dagli anni ‘90. Ha interpretato ruoli nelle fiction italiane “Distretto di polizia”, “La squadra”, “Gente di mare”, “Il paradiso delle signore”. Al cinema ha esordito con Pino Quartullo in “Le faremo tanto male”. È fra i protagonisti del film opera prima di Daniele Campea “Macbeth Neo Film Opera”.
Alessandra Renzetti
CREAZIONISMO PER UNA NUOVA ERA
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Gennaio 2024
Giovedì 4 gennaio al Teatro Cordova di Pescara è stato presentato il movimento letterario e artistico e il libro Oltre il conflitto: una nuova visione iniziativa della professoressa e scrittrice di Pescara Annalisa Potenza
Pescara, 7 gennaio 2024. L’evento è stato presentato dalla conduttrice TV Monica Campoli, che è anche un’autrice del libro, e presenziato dal Professore e critico letterario e artistico Massimo Pasqualone, che ne è anche l’editore. Nel libro sono descritti i metodi utili alla gestione dei conflitti e nasce con lo scopo di diffondere valori importanti come la pace, la solidarietà e la cooperazione, diffondere conoscenza e cultura.
La prima edizione del libro è andata tutta esaurita, è stata consegnata anche nelle mani di Vittorio Sgarbi ed è stato distribuito nelle scuole. All’evento è intervento l’Assessore alla Pubblica Istruzione, il Professore Gianni Santilli, e sono intervenuti alcuni degli autori del libro, provenienti da tutta Italia, che hanno letto i loro testi, le loro poesie, contenuti nel libro.
Tra questi: Sabrina Galli, Angelina Di Giovacchino, Nadia Taddeo, il giardiniere dell’anima, Lucia Zito, Paola Silvestri, Simona Elsa Tropea, Maria Gabriella Ciaffarini, Sonia Marziani e Carlo Giulio Pezzi. Alcune poesie sono state invece declamate dagli attori della compagnia Follemente teatro diretta da Stefano Giannascoli.
All’evento sono anche intervenuti : la Dottoressa Silvia di Luzio, medico specialista in cardiologia nonché autrice e mentale coach; il Professore Gabriele Centorame, Presidente del Premio letterario D’Annunzio; Patrizia Splendiani, Counselor relazionale mediacomunicativo, operatrice olistica e ricercatrice spirituale.
È stata presente anche Margherita Cordova, che gestisce proprio l’omonimo teatro. La presentazione è stata animata dalle musiche di Francesco Minniti, Claudio Spinosa e Franco Mascitelli, la lettura di poesie e la lettura di un pezzo teatrale di Aurelio Aceto.
I CATTOLICI IN POLITICA
scritto da Redazione Abruzzo Popolare | 10 Gennaio 2024
Una semplice proposta
PoliticaInisieme.com, 7 gennaio 2024. Nel leggere l’articolo a firma Angelo Picariello comparso su Avvenire il 4 u.s. sull’”Impegno dei Cristiani in Politica”, la prima impressione è quella di un “déjà-vu”: corretta analisi storica, aderente fotografia del presente, ma nessuna proposta concreta.
Allora proverò a farla io una proposta concreta, in parte già accennata in un mio precedente articolo. In quello scritto si prospettava, tra l’altro, la necessità di “Tornare a Camaldoli”, luogo ideale di un proficuo laboratorio politico, per poter così superare il persistere dell’irrilevanza e della frammentazione. Ecco allora la semplice proposta: un Convegno per una Nuova Camaldoli.
In una pubblica assemblea, ciascuno potrà portare il suo apporto di proposte, ma tutte dovrebbero essere indirizzate alla ricerca del minimo comune denominatore che permetta l’unificazione delle diversità e la possibilità di trovare un terreno comune di intervento. Da questo punto di vista possiamo considerare il fatto, ad esempio, di come il centro-destra abbia chiaramente dimostrato come si possa, pur nella diversità e spesso anche con contrasti duri, riuscire a trovare nell’unità la chiave per poter poi acquisire la rilevanza necessaria per portare avanti un‘agenda unitaria, e al contempo mantenere lo spazio per proporre una propria agenda.
Solo come esempio esplicativo, si potrebbe sottoporre al Convegno la proposta di creare un partito unificato sotto il nome di Partito della Pace, o Partito Popolare della Pace, cosa che avevo immaginato in due precedenti articoli, e nel dibattito successivo valutare assemblearmente la fattibilità di tale proposta. È solo un esempio: tutti avrebbero la possibilità di portare avanti le proposte in cui credono, e, con meccanismi da valutare, si potrebbe passare all’approvazione della proposta che avrà ottenuto il più ampio consenso. A organizzare il Convegno si dovrebbero chiamare personalità della cultura di ispirazione cristiana, intellettualmente oneste, capaci di visione e senza appartenenze politiche specifiche. I nominativi dovranno essere approvati in via preliminare dai partecipanti. Non essendoci nessun preambolo specifico, e nessun vincolo particolare, se non la ricerca dichiarata dell’unità dei cristiani, la partecipazione dovrebbe risultare molto ampia.
Per quel che riguarda poi l’obiezione riguardante la legge elettorale, intanto si dovrebbe iniziare con il partecipare alle Europee dove vige la proporzionalità, e in base al risultato raggiunto si potrà poi passare alle altre competizioni, ricordando che l’obbiettivo è quello di recuperare quel 50% di elettori che rimane a casa. Quindi pensare in grande per superare il freno negativo del bipolarismo.