CLUEDO ITINERANTE INFERNUM

La Consulta Giovanile di Ortona presenta Infernum, la settima edizione del Cluedo Itinerante dal vivo, che si terrà il 31 agosto alle ore 19

Ortona, 28 agosto 2024. L’evento, tenuto annualmente con temi diversi, è un’entusiasmante caccia al colpevole che quest’anno ha preso le sembianze del tema “Inferno”.

Tra Dante Alighieri e folklore, il gioco si svolgerà in vari punti suggestivi della nostra città, spingendo le squadre partecipanti a scovare l’assassino e scoprire i luoghi della nostra bellissima Ortona.

Le squadre dovranno seguire indizi sparsi per la città, incontrando personaggi enigmatici e scoprendo segreti nascosti, per arrivare alla soluzione finale; scoprire chi ha ucciso Minosse, il Giudice dell’Inferno.

Così recita una nota:

Sei curioso di scoprire chi è stato il colpevole? Iscrivi la tua squadra! Ogni squadra dovrà avere un numero di membri compreso tra 3 e 10. Per info e prenotazioni, scrivici sui nostri social: Instagram : @consultagiovanileortona

Facebook: Consulta Giovanile di Ortona




A SAN GIOVANNI IL PRIMO PALIO DELLE CONTRADE

Grande festa e tanta partecipazione domenica nel borgo di Montepagano

Roseto degli Abruzzi, 27 agosto 2024. È la squadra della contrada di San Giovanni ad aggiudicarsi la prima edizione del “Palio delle Contrade” di Roseto degli Abruzzi. Al termine di una serata entusiasmante, che ha visto la partecipazione di nove squadre in rappresentanza di altrettanti quartieri della città, è stata la compagine vestita di blu a sollevare al cielo, per la prima volta nella storia della città, l’ambito trofeo.

Quella andata in scena domenica nel borgo di Montepagano è stata una festa coinvolgente, che ha visto la partecipazione di centinaia di persone tra concorrenti e spettatori. La piazza del centro storico della frazione rosetana è stata animata, a partire dalle ore 19, prima dalla sfilata delle squadre e, successivamente, dalle sfide delle Contrade che si sono confrontate in diversi giochi organizzati dall’Asd Polisportiva Montepagano, con il prezioso contributo dell’Amministrazione Comunale di Roseto, del Centro Sportivo Italiano (rappresentato dal Presidente Angelo De Marcellis) e di Guido Campana, arbitro e anima della manifestazione. Il Palio rientra all’interno del progetto Adsu ProTer di cui il Comune di Roseto è partner per diverse iniziative che mirano alla valorizzazione del territorio.

A sfidarsi sono stati nove quartieri del Comune di Roseto degli Abruzzi: San Giovanni, Montepagano, Cologna Spiaggia, Cologna Paese, Roseto Sud, Roseto Nord, Roseto Centro, Santa Petronilla e Voltarrosto. A partecipare alla manifestazione, ognuno per le rispettive squadre di appartenenza, anche diversi Amministratori Comunali.

Tutte le compagini (contraddistinte ognuna da un colore specifico) hanno preso parte con entusiasmo ai tre giochi iniziali: il Gioco del Cucchiaio, il Gioco del Mattone e il Gioco della Spugna. Al gioco finale (il gioco della Scopa), valido per l’assegnazione del Trofeo “Palio delle Contrade”, hanno partecipato solo le prime quattro squadre in base alla classifica stilata sui primi tre giochi: San Giovanni, Montepagano, Cologna Spiaggia e Cologna Paese. Al termine dell’ultima sfida a spuntarla è stata la contrada di San Giovanni che ha condiviso il podio con Montepagano e Cologna Spiaggia e che ha ricevuto il Palio direttamente dalle mani del Sindaco Mario Nugnes.

Il Premio Miglior Tifo è stato assegnato alla squadra di Montepagano, mentre il Premio Migliore Sfilata è andato a Santa Petronilla.

“Quella di domenica è stata una festa di partecipazione e di comunità che ha visto il magnifico territorio di Roseto, con tutte le sue peculiarità, vivere un momento di gioia, divertimento e condivisione – afferma il Sindaco Mario Nugnes – Ancora una volta voglio ringraziare l’Asd Polisportiva Montepagano per aver concretizzato un’idea che sono certo diventerà una bella tradizione destinata a tramandarsi nel corso degli anni. È stato fantastico vedere una partecipazione così viva e convinta da parte dei cittadini e sono certo che, già dalla prossima edizione, si riuscirà a coinvolgere anche i pochi quartieri che quest’anno non sono riusciti a partecipare”.




IL CAMPUS SCOLASTICO MARCHITELLI

Edilizia scolastica provincia Chieti , presentata idea progettuale

Villa Santa Maria, 27 agosto 2024. L’idea progettuale è stata presentata questa mattina al termine di un sopralluogo nell’istituto scolastico del presidente della Provincia di Chieti Francesco Menna con il consigliere delegato all’Ipseoa Arturo Scopino, alla presenza della dirigente scolastica Barbara Bernardone, dei sindaci del territorio dell’Unione Montana dei Comuni del Sangro, che ha promosso l’incontro, del segretario generale Antonella Marra, dei dirigenti provinciali Nicola Pasquini (Edilizia scolastica) e Paola Campitelli (Patrimonio) e dell’architetto Cristian Bomba, incaricato di presentare l’idea progettuale del nuovo campus scolastico.

La nuova struttura è stata ideata nei pressi dello storico istituto alberghiero nel centro di Villa Santa Maria, in un’area dove si trovano due immobili che la Provincia di Chieti dovrà acquisire con fondi propri per realizzare i nuovi convitti maschili e femminili a servizio dell’istituto: importo complessivo stimato dell’intervento, circa 9 milioni di euro, di cui 2,5 milioni già impegnati dalla Provincia di Chieti per avviare il primo lotto di lavori e acquisire l’area dove si trovano gli immobili realizzati parzialmente da una società privata.

Inoltre, sull’istituto alberghiero sono stati già investiti ulteriori 4,3 milioni di euro da fondi Pnrr per la costruzione della nuova mensa scolastica (1,75 milioni di cui 1,25 fondi Pnrr e restanti 500.000 euro da fondi propri Provincia) e per l’adeguamento sismico dell’istituto (per 2,6 milioni di euro): interventi entrambi già affidati alle ditte aggiudicatarie, nel primo caso alla Cacedi srl di Giugliano (Napoli) e nel secondo caso alla Fossaceca srl di Roccaspinalveti (Chieti), che dovranno essere ultimati secondo cronoprogramma Pnrr entro il 2026.

“Questo studio consentirà all’amministrazione di fare le valutazioni opportune per dare convitti moderni e funzionali al Marchitelli di Villa Santa Maria, fiore all’occhiello della formazione per i servizi alla ristorazione, da cui escono professionisti che poi portano nel mondo la sapienza dell’enogastronomia italiana promuovendo un territorio, una nazione, un modo di vivere. Per questo saremo molto attenti e puntuali nelle opere, non solo scolastiche ma anche di potenziamento della viabilità, che contribuiranno a dare al Marchitelli e all’intero comprensorio che vi gravita intorno una nuova stagione di rilancio e successi”, sottolineano il presidente Francesco Menna e il consigliere delegato all’Ipseoa Marchitelli Arturo Scopino.




CULTURA E TRADIZIONE TRA LE SPONDE DEL TRONTO

Grande successo per la 6^ edizione. Domenica 25 agosto è calato il sipario che si conferma uno degli eventi culturali più interessanti e seguiti del calendario estivo

Martinsicuro, 27 agosto 2024. La grande partecipazione ai percorsi delle città d’arte  è stata uno dei punti di forza della manifestazione. I percorsi  hanno offerto l’opportunità di scoprire il ricco patrimonio storico e artistico di Atri e di Ripatransone,  due gioielli dell’Italia centrale, ricchi di storia, arte e paesaggi mozzafiato, ideali per chi cerca un turismo slow e autentico lontano dal caos delle grandi città, ma ricco di sorprese e meraviglie da scoprire.

Grande partecipazione anche per la  serata finale del 25 agosto presso la splendida corte esterna della Torre Carlo V.

Emozionante è stata l’interpretazione del canto dei pastori e la lettura della poesia “I Pastori“ di Gabriele D’Annunzio a cura del gruppo DisCanto che ha introdotto la serata e poi conclusasi con altri canti pastorali.

Dopo i saluti istituzionali del sindaco Massimo Vagnoni, del consigliere regionale Emiliano Di Matteo e del consigliere provinciale Luciano Giansante si è aperta  la tavola rotonda sul tema “la Transumanza, patrimonio culturale immateriale dell’Unesco: percorsi di ieri e di oggi”.

La tavola rotonda, a cui hanno partecipato autorevoli ed esperti relatori come la prof.ssa Consuelo Diodati (UniTe), il dott. Marco Di Francesco, la prof.ssa Maria Carla Frató, il dott.Nelson Gentili e il pres.del GAL Gran Sasso-Laga Carlo Matone, ha rappresentato un momento di confronto e riflessione su temi legati alla valorizzazione del patrimonio culturale, al turismo sostenibile e alla conservazione delle tradizioni. I relatori hanno spaziato dall’importanza della salvaguardia delle tradizioni locali all’implementazione di strategie per promuovere il territorio come meta turistica e culturale.

Interessanti sono stati anche gli interventi di Pasquale Cantoro presidente  del GAL Terreverdi Teramane, di Alessia Consorti dello Slow Food Piceno San Benedetto del Tronto-Valdaso e di Alessandra Orsini dello Slow Food Terre Teramane. L’incontro è stato magistralmente moderato dalla giornalista dr.ssa Carla Dragoni.

La tavola rotonda si è conclusa con il saluto del presidente della Camera di Commercio Gran Sasso (Te) dr.ssa Antonella Ballone e il saluto di ringraziamento della consigliera delegata alla cultura Giuseppina Camaioni.

“L’evento “Cultura e Tradizione sulle Sponde del Tronto” si è concluso, dichiarano il sindaco Massimo Vagnoni e la consigliera delegata alla cultura Giuseppina Camaioni, che ne ha curato anche la VI edizione – lasciando un segno profondo tra i partecipanti. Questa manifestazione ha offerto un’esperienza ricca di emozioni e, valorizzando il patrimonio culturale e le tradizioni delle regioni Abruzzo e Marche, ha dato vita a un evento partecipato, capace di fondere passato e presente in un’atmosfera di festa e condivisione. In sintesi, l’evento è stato un successo, riuscendo a trasmettere forti emozioni e a rinsaldare il legame tra la comunità e il suo territorio.”

La serata si è conclusa con una degustazione della “cena del pastore“ che può essere vista come un perfetto equilibrio tra la conservazione delle tradizioni antiche e l’apertura all’innovazione, in una continua ricerca di sapori che rispettano il passato, ma guardano anche al futuro.

Abbiamo così degustato il formaggio del pastore Vito Ricciotti accompagnato dal miele e dal pane con lievito madre dell’Agriturismo “Terre di Ea” la cui chef Margherita ci ha deliziati con la sua “mazzarella scomposta”.

A seguire abbiamo degustato le note “pallotte cacio e ove” della chef Patrizia Corradetti del Ristorante Zenobi e “l’agnello in salmi“ dello chef Daniele Citeroni dell’Osteria Ophis di Offida il tutto accompagnato dal “Rosso Bello”della cantina Le Caniette di Ripatransone e il Cerasuolo d’Abruzzo Conte Ripoli della cantina Marcocelli di Corropoli. A concludere la degustazione, il dolce alla ricotta delle nostre cuoche Anna e Piera.

Ringraziamo di cuore a tutti coloro che hanno reso possibile il successo dell’evento “Cultura e Tradizione sulle Sponde del Tronto”. Un sentito grazie alla Presidenza del Consiglio Regionale che ha finanziato l’evento, grazie agli esperti Relatori, al GAL Terreverdi Teramane, al GAL Gran Sasso-Laga, allo Slow Food Terre Teramane allo Slow Food Piceno-SBT- Valdaso ,al Pastore Vito Riccetti al presidente del GAMA Arch.Lino Tucci, alle istituzioni tutte,ai dipendenti dell’area IV per  il loro impegno e dedizione.Grazie a tutti per il prezioso sostegno, e al pubblico che con la sua calorosa partecipazione ha reso l’evento indimenticabile.




SCAMBIO DI BUONE PRASSI

Una delegazione University for Continuing Education di Krems in visita a L’Aquila

L’Aquila 27 agosto 2024. Su iniziativa della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di L’Aquila e Teramo, lunedì 26 agosto, una delegazione della University for Continuing Education di Krems (Austria) ha visitato la città dell’Aquila, per avviare un percorso di scambio di buone prassi nell’ambito della ricostruzione del patrimonio culturale post sisma.

La Danube University Krems è infatti attiva da diversi anni nel territorio colpito dai terremoti del 2016 e in particolare nel Comune di Accumoli (RI), con attività di studio e ricerca a sostegno della ricostruzione fisica, sociale e culturale dei luoghi. La Soprintendenza ha ritenuto opportuno coinvolgere tanto l’università degli Studi dell’Aquila, quanto i due Uffici Speciali per la ricostruzione dell’Aquila e dei Comuni del Cratere (USRA e USRC), in considerazione del ruolo svolto sia in termini scientifici, che amministrativi e procedurali nell’ambito del difficile processo di ricostruzione.

La delegazione austriaca – composta dal Rettore dell’Università, il prof.  Friedrich Faulhammer e dal prof. Christian Hanus, Direttore scientifico del Research Lab Sustainable Cultural Heritage – ha visitato il cantiere di Palazzo Farinosi Branconi, dove sotto l’alta sorveglianza della SABAP Aq-Te è in corso una delicatissima operazione di restauro di affreschi murali notevolmente danneggiati dal sisma 2009. Successivamente la delegazione è stata ricevuta dal Magnifico Rettore dell’Università degli Studi dell’Aquila prof. Edoardo Alesse e dal personale docente del Dipartimento di Ingegneria Civile Edile Architettura e Ambientale (DICEAA) negli uffici del Rettorato UnivAQ a Palazzo Camponeschi.

Durante l’incontro, al quale erano presenti, oltre Rettore Edoardo Alesse e la Soprintendente Cristina Collettini, il Segretario Regionale del Ministero della Cultura Matteo Pisi e i direttori degli Uffici Speciali per la Ricostruzione, USRA e USRC, Salvatore Provenzano e Raffaello Fico, è stata illustrata agli ospiti la storia della ricostruzione post sisma della città dell’Aquila, dando conto dei sistemi di governance definiti e del percorso normativo attuato e di come l’esperienza del cratere aquilano possa essere considerata un modello per il futuro. L’incontro ha gettato le basi per future possibili collaborazioni tra enti e atenei coinvolti.




VIETATO ESISTERE

Nel mondo tutti si ergono a paladini della Libertà, della Democrazia, dei Diritti … della Civiltà

Torrevecchia Teatina, 27 agosto 2024. In questo angolo d’umanità, nel corso di ultimi cinquant’anni tanti sono stati gli interventi stranieri, dagli occidentali, ai sovietici agli orientali. Tante ingerenze, dunque, mai una finalizzata alla rimozione di queste vergogne.

In questi giorni registriamo ancora un altro passo verso l’inferno delle tribolazioni: “Vietato parlare e cantare: l’ultimo diktat dei talebani” … MANCHEREBBE SOLO IL DIVIETO DI RESPIRARE PER COMPLETARE L’OPERAZIONE INESISTENZA.

CHE ROBA VIVIAMO NEL MONDO ???

https://www.avvenire.it/mondo/pagine/afghane-non-possono-nemmeno-parlare

https://eurofocus.adnkronos.com/fatti/afghanistan-il-silenzio-delle-donne-e-legge-borrell-lue-e-sconvolta/#Echobox=1724754637



LARA MOLINO IN CONCERTO

La cantautrice a Montesilvano

Montesilvano, 27 agosto 2024. Giovedì, 29 agosto, la cantautrice abruzzese Lara Molino, terrà un concerto a Montesilvano. Reduce dagli importanti successi estivi, ricevuti alla Notte dei Serpenti, in cui è stata premiata con il Serpente d’oro, e in Belgio, a Marcinelle, in cui si è esibita il giorno dell’anniversario dell’incendio della miniera, Lara Molino canterà presso Largo Venezuela, alle ore 21:30. 

Durante il concerto, organizzato e voluto dal Comune di Montesilvano, si potrà ascoltare il repertorio della cantautrice, in italiano e dialetto abruzzese, con brani della tradizione completamente rivisitati e brani di sua composizione.

Sul palco, oltre Lara (chitarra, voce e armonica a bocca), due formidabili musicisti, Giuseppe Di Falco (fisarmonica) e M. Aurelia Del Casale (ukulele e percussioni). 

Dopo questa data abruzzese, il 31 agosto, Lara Molino si esibirà ad Agnone (IS), presso le Fonderie del Rame.




ALLA SCOPERTA DEL REGNO DELLA BIODIVERSITÀ [2]

Un libro di Maria Rosaria Grifone sull’Oasi WWF Riserva Naturale Regionale Guardiaregia-Campochiaro che per l’autrice è anche un ritorno ai luoghi selvaggi dell’infanzia e dell’adolescenza, che agli occhi di una bambina rappresentava un mondo meraviglioso e un po’ misterioso da esplorare. Maria Rosaria Grifone ci trasmette un’antica sensazione di libertà che ancora oggi riaffiora quando ci fa immergere nell’affascinante paesaggio del Matese attraverso le sue descrizioni

Vasto, 27 agosto 2024. È trascorso oltre un quarto di secolo dalla nascita dell’Oasi WWF di Guardiaregia, che successivamente si è trasformata nella Riserva Naturale Regionale Guardiaregia Campochiaro. In questo lungo lasso di tempo l’Associazione ambientalista, nata nel nostro Paese nel 1966 come filiale italiana del World Wildlife Fund, ha svolto numerose attività nell’area molisana, a partire dalla gestione del territorio fino all’educazione ambientale.

Uno dei fiori all’occhiello è rappresentato inoltre dall’attività scientifica, con la realizzazione di monitoraggi di flora e fauna svolti nell’ambito di progetti che hanno visto il coinvolgimento dell’Università del Molise e di altre istituzioni. Tutto ciò ha fatto emergere il valore di questo territorio, un vero scrigno di biodiversità: basti pensare alla presenza di oltre 40 diverse tipologie di orchidee selvatiche e di un numero superiore a 300 specie di farfalle diurne e notturne. Grazie all’Oasi molisana di Guardiaregia-Campochiaro è stato inoltre possibile il ritorno del cervo nel massiccio del Matese. Tutto questo e molto altro è raccontato nel libro “Alla scoperta del regno della biodiversità” in cui la giornalista Maria Rosaria Grifone ricostruisce tutta la storia dell’area protetta, a partire dall’impresa pionieristica di un gruppo di volontari che nel lontano 1997 ha voluto tenacemente la nascita dell’Oasi, resa possibile grazie ad un accordo con il Comune di Guardiaregia.

Con il successivo ampliamento al limitrofo Comune di Campochiaro l’area si colloca al secondo posto in Italia per estensione tra quelle tutelate dal WWF. La pubblicazione non è una semplice guida ma una lente d’ingrandimento, uno zoom su un pezzo di Molise che racchiude in sé tanti tesori di questa terra ancora incontaminata e selvaggia determinandone l’unicità. Con il suo libro Maria Rosaria Grifone sottolinea che un’attrattività estremamente ampia costituita da fattori ambientali, paesaggistici, storici, legati alla cultura materiale, all’agricoltura, all’allevamento e all’artigianato – tipici delle aree interne – può essere una carta vincente oggi, proponendo con la mobilità dolce e il turismo lento un modo diverso di visitare e frequentare il nostro Paese.

L’obiettivo dell’autrice è dunque mettere a disposizione tutte le informazioni relative ad una risorsa regionale da valorizzare ulteriormente fornendo un’agile guida, ricca di foto, sia al turista molisano che a chi proviene da più lontano. SINOSSI DELL’OPERA. La pubblicazione offre la possibilità al visitatore di orientarsi nel territorio della Riserva Naturale Regionale Guardiaregia-Campochiaro avendo a disposizione un inquadramento di carattere geografico-scientifico e storico e utili informazioni pratiche che lo condurranno alla scoperta delle bellezze dell’Oasi WWF.

Una parte fondamentale del libro è riservata alla descrizione dei sentieri che permettono di esplorare tutto il territorio dell’area protetta per poter ammirare, ad esempio, le spettacolari gole del torrente Quirino e la maestosa cascata di San Nicola, senza dimenticare il percorso che conduce ai faggi plurisecolari, ribattezzati i Tre Frati, e quello che arriva fin sulla cima di monte Mutria, e gli straordinari fenomeni ipogei degli abissi di natura carsica di Pozzo della Neve e di Cul di Bove che per profondità ed estensione sono tra i più imponenti d’Italia. Non meno importante è la descrizione della flora e della fauna di questo territorio.

Le differenze altimetriche e l’esposizione dei versanti favoriscono infatti una ricca varietà di vegetazione di cui fa parte anche la soldanella alpina, a testimonianza della particolarità dell’ecosistema all’interno dell’area protetta. Altrettanto varia e preziosa è la fauna: accanto alla presenza del lupo è fondamentale quella degli anfibi, come la salamandrina dagli occhiali, esempio di raro endemismo italiano e simbolo della Riserva, e tra gli insetti la rosalia alpina, un bellissimo coleottero dalla particolare colorazione nera e blu, anch’esso molto raro.

Informazioni pratiche sulle strutture create all’interno dell’area offrono inoltre ai lettori la possibilità di conoscere le modalità di visita e di partecipazione a escursioni guidate. Nel libro non poteva mancare infine uno spazio per le vicende storiche dei due borghi, Guardiaregia e Campochiaro, che sono parte integrante dell’Oasi e che con il loro patrimonio di tradizioni e la loro ricchezza di autenticità offrono ai visitatori un’esperienza emozionante tra natura incontaminata e vestigia del passato.

BIOGRAFIA DELL’AUTRICE.

Maria Rosaria Grifone, molisana doc, da decenni è trapiantata nella Capitale. Dopo la laurea in lettere all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha lavorato in RAI e successivamente ha svolto la sua attività all’interno dell’Ufficio Stampa SIAE. Giornalista, ha scritto per diverse riviste tra cui “Roma, ieri oggi e domani”, “L’informatore librario” e, “VivaVerdi”. È coautrice del libro “I quartieri di Roma” pubblicato dalla casa editrice Newton Compton. Un suo saggio è stato inserito inoltre all’interno del volume “Il cinema a Milano dal secondo dopoguerra ai primi anni Sessanta” edito dalla casa editrice Vita e Pensiero. Attualmente scrive per la rivista mensile “Leggere: tutti” e per alcune testate online, oltre a curare un suo blog.

Casa editrice: Edizioni Lampo Genere: saggistica/guida naturalistica Pagine: 212 Prezzo: 18 euro Codice ISBN: 979-12-81246-18-8 “Le aree protette rappresentano uno strumento fondamentale per la conservazione dell’equilibrio ambientale e la tutela della biodiversità. I parchi, veri e propri gioielli della natura gestiti dall’uomo, offrono diversi scenari paesaggistici abitati da una fauna e da una flora variegate. Questi luoghi svolgono una duplice funzione, preservando non solo la natura ma anche le tradizioni e l’artigianato locali e proteggendo le tipologie storiche di insediamento”.




MATTEOTTI NELLA STORIA E NELLE CARTE D’ARCHIVIO

Quello che l’archivistica può fare. Una tavola rotonda organizzata dall’Archivio di Stato di Chieti nel centenario dalla morte dell’On. Giacomo Matteotti. Sabato 14 settembre, dalle ore 9.00 alle 17.00 Auditorium “V. Cianfarani” – Museo archeologico nazionale La Civitella

Chieti, 27 agosto 2024.  Sabato 14 settembre 2024, dalle ore 9 alle 17, l’Archivio di Stato di Chieti organizza la tavola rotonda dal titolo “Quello che l’archivistica può fare: Matteotti nella storia e nelle carte d’Archivio” presso l’Auditorium “V. Cianfarani” – Museo archeologico nazionale La Civitella nell’ambito delle Celebrazioni per il centenario dalla morte dell’On. Giacomo Matteotti.

L’evento coinvolgerà archivisti di alto profilo del territorio nazionale e docenti universitari in un confronto sulle fonti documentarie inerenti al “Processo Matteotti” tenutosi a Chieti nel 1926 e all’archivio del Partito Nazionale Fascista della sezione di Chieti.

La tavola rotonda è stata resa possibile grazie al lavoro di digitalizzazione e inventariazione delle fonti avviato nel 2023 dal già Direttore Rosangela Guerra. L’Archivio di Stato di Chieti è uno dei 101 Archivi di Stato operanti sul territorio nazionale, uno per ogni capoluogo di provincia, e dipendenti dal Ministero della Cultura il cui scopo è di raccogliere, inventariare e conservare i documenti originali di interesse storico, assicurandone la consultazione per motivi di studio e ricerca.

Il 2024 ha sancito l’importante traguardo di un Protocollo d’Intesa di durata triennale (2024-2026) tra l’Archivio di Stato di Chieti e le università di Chieti, Teramo e L’Aquila con “lo scopo – afferma Rosangela Guerra – di creare un Sistema Abruzzo che affronti le tematiche storiografiche relative al ventennio fascista tutt’oggi poco esplorate a causa, da un lato della scarsità di documentazione superstite, e, dall’altro del pressoché inesistente lavoro archivistico fatto sulla stessa da un secolo a questa parte”. Il Protocollo d’Intesa incoraggerà, dunque, progetti di ricerca originali con una crescita del livello della qualità storiografica, a cui si aggiunge la rete a livello nazionale con i numerosi Archivi di Stato e i loro personale che contribuiranno alla condivisione delle competenze, delle metodologie e dei saperi.

L’evento fortemente voluto da Rosangela Guerra, oggi sostituita dalla collega Maria Amicarelli che ne raccoglie il testimone, rappresenta il primo tassello per fare dell’Archivio di Stato di Chieti il polo di riferimento a livello locale e nazionale non solo per gli studi sulla morte di Giacomo Matteotti, ma anche per quelli sul processo agli assassini dell’onorevole, che ricorrerà nel 2026, oltre che per gli approfondimenti sul ventennio fascista, vista la cospicua documentazione presente nell’archivio del PNF, sezione di Chieti, e si propone centro dell’attività archivistica e storiografica più in generale.

Maria Amicarelli aggiunge: “È un piacere contribuire a portare a compimento questo progetto per l’importanza del centenario della morte dell’onorevole Matteotti, nonché della documentazione conservata nell’Archivio di Stato di Chieti che dirigo”.

Conclude Rosangela Guerra dopo la fine del suo incarico del 25 marzo 2024: “La mia convinzione è che Chieti non sia la città della camomilla, così come denominata un secolo fa dal giornalista Alberto Maria Perbellini de Il Resto del Carlino di Bologna, e gli abruzzesi lo stanno dimostrando vista la risposta del territorio alle varie attività e iniziative. È una storia di solidarietà e di collaborazione, del pensare e realizzare progetti, perché un paese che non progetta è un paese che non cresce!”

L’evento è realizzato anche grazie al sostegno di EDOP srls, Cisia Progetti srl, Neomec srl, RSC Reale Safety Consulting e OPENeSSe srl.

PROGRAMMA DELLA GIORNATA

PRIMA SESSIONE

09:00    Apertura dei lavori

Saluti istituzionali

MASSIMO SERICOLA, Direttore dei Musei archeologici nazionali di Chieti, Direzione regionale musei nazionali dell’Abruzzo

MARIA AMICARELLI, Direttore dell’Archivio di Stato di Chieti

CARMINE CATENACCI, Prorettore vicario dell’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara

DINO MASTROCOLA, Rettore dell’Università degli Studi di Teramo

EDOARDO ALESSE, Rettore dell’Università degli Studi dell’Aquila

Introduce e modera

ROSANGELA GUERRA, già Direttore dell’Archivio di Stato di Chieti e rappresentante del Comitato tecnico scientifico e organizzativo del Protocollo d’Intesa fra l’Archivio di Stato di Chieti e le università abruzzesi

10:00   

Introduzione all’Amministrazione archivistica del Ministero della cultura

BENEDETTO LUIGI COMPAGNONI, già Direttore dell’Archivio di Stato di Milano e Soprintendente archivistico e bibliografico delle Marche

10:30   

Il profilo intellettuale e politico di Giacomo Matteotti

TITO FORCELLESE, professore associato di Storia delle Istituzioni Politiche presso la Facoltà di Scienze politiche dell’Università degli Studi di Teramo

11:00   

La digitalizzazione delle carte del processo Matteotti nell’Archivio di Stato di Chieti

STEFANO LALLI, archivista

11:30    Coffee break

12:00   

Memoria e futuro: la piattaforma “Archivio digitale”

MARIACHIARA ARBOLINO, archivista

SECONDA SESSIONE

12:30   

Il Partito Nazionale Fascista a Chieti

STEFANO TRINCHESE, professore ordinario di Storia contemporanea, nonché Direttore di Dipartimento di Lettere, Arti e Scienze sociali, presso la Facoltà di Lettere dell’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara

13:00

L’inventariazione del fondo archivistico del Partito Nazionale Fascista (P.N.F.), sezione di Chieti

DAVIDE CHIEREGATTI, Coordinatore servizi archivistici – Cooperativa CIDAS di Ferrara.

13:30    Pausa Pranzo

14:30   

Visita guidata al Museo Archeologico Nazionale “La Civitella” di Chieti, a cura di Mariangela Terrenzio

15:30   

Tavola rotonda fra i componenti del Gruppo di lavoro sul P.N.F. dei vari Archivi di Stato e i referenti delle Università abruzzesi aderenti al Protocollo d’Intesa per la presentazione di progetti di ricerca.

Partecipano:

SARA CAMBRINI (Direttore dell’Archivio di Stato di Pesaro-Urbino), MATTEO SISTI (archivista); DONATO PASCULLI (Direttore dell’Archivio di Stato di Lecce), MARIA ROMANA CAFORIO (Funzionario Archivista di Stato presso l’Archivio di Stato di Lecce); ANNAMARIA FERRAIOLI (Archivista presso l’Archivio di Stato di Frosinone); DEBORA PIROLI (Direttore dell’Archivio di Stato di Brescia); i docenti universitari MADDALENA CARLI (Dipartimento di Scienze politiche – Università degli Studi  di Teramo), PAOLO MARCHETTI (Dipartimento di Giurisprudenza – Università degli Studi di   Teramo); i dottorandi di ricerca JACOPO BASSETTA (Dipartimento di Scienze umane, giuridiche e   dell’economia – Università Telematica “Leonardo da Vinci”); RICCARDO DE ROBERTIS (Dipartimento di Scienze politiche – Università degli Studi di Teramo), MARCELLO GOUSSOT (Dipartimento di Scienze della Comunicazione – Università degli Studi di Teramo).

Modera ROSANGELA GUERRA, coordinatore del Gruppo di lavoro sul Partito Nazionale Fascista.

Dibattito con il pubblico

UFFICIO STAMPA RP/Press

Contatti: Marcella Russo – M. +39 349 3999037

www.rp-press.it | E. press@rp-press.it

SCHEDA TECNICA

Titolo: Quello che l’archivistica può fare: Matteotti nella storia e nelle carte d’Archivio

Data: 14 Settembre 2024, dalle ore 9.00 alle 17.00

Luogo: Auditorium “V. Cianfarani” – Museo Archeologico Nazionale “La Civitella”, Chieti

Organizzazione: Archivio di Stato di Chieti

Info: tel. (+39) 0871 348940 E: as-ch@cultura.gov.it

Ufficio Stampa: www.rp-press.it

Sponsor: EDOP srls, Cisia Progetti srl, Neomec srl, RSC Reale Safety Consulting e OPENeSSe srl.




ANNULLO FILATELICO PER IL 70° DEL RITROVAMENTO DEL MAMMUT

MuNDA – Museo Nazionale d’Abruzzo, L’Aquila. Venerdì 30 agosto, ore 10:15

L’Aquila, 27 agosto 2024. Nell’ambito degli eventi per il 70° anniversario dal ritrovamento del Mammut, il Museo Nazionale d’Abruzzo ha richiesto l’attivazione a Poste Italiane di un servizio filatelico temporaneo, con bollo speciale e cartolina, che sarà presentato alla stampa venerdì 30 agosto alle ore 10.15 nel Bastione Est del Castello Cinquecentesco dell’Aquila dove è ospitato dal 1960 l’importante fossile. Per la partecipazione alla conferenza stampa si richiede accredito ai giornalisti interessati all’indirizzo munda.ufficiostampa@cultura.gov.it

Nello stesso giorno sarà possibile timbrare con il bollo speciale le corrispondenze presentate allo stand di Poste Italiane, allestito dalle ore 11 alle 17 presso il portico del Castello Cinquecentesco. Per l’occasione è stata realizzata anche una speciale cartolina filatelica in edizione limitata che, unitamente al bollo, costituirà un pezzo da collezione. Il bollo è stato tratto dal logo che celebra il 70° anniversario ideato dall’architetto Francesca Condò della Direzione Generale Musei.

All’evento di presentazione ci sarà  Federica Zalabra direttrice del MuNDA, Fausta Bergamotto Sottosegretario per il MiMIT, il Sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi e Marco Di Nicola Responsabile commerciale Filatelia Poste Italiane.

Il timbro sarà poi disponibile dal 31 agosto per 60 giorni allo sportello filatelico di via della Crocetta, L’Aquila. Rispettivamente sabato 31 agosto e domenica 1° settembre ai primi 50 visitatori del Mammut al Bastione est del Castello Cinquecentesco sarà distribuita gratuitamente la cartolina con l’annullo filatelico. Il timbro sarà poi depositato presso il Museo Storico della Comunicazione di Roma per entrare a far parte della collezione della storia postale.




DISSERVIZI PER LE PERSONE CON DISABILITÀ

Dalla Asl di Chieti non solo notizie di chiusura e trasferimenti di reparti di eccellenza come l’odontostomatologia per pazienti con disabilità, ma anche diritti calpestati! E sempre per le persone con disabilità!

Chieti, 27 agosto 2024. Riceviamo la segnalazione della famiglia di una ragazza con disabilità gravissima residente a Vasto che chiameremo con nome di fantasia Alice. Nel 2020 come previsto dalla legge Regionale 29/2006 la famiglia di Alice acquista dei sussidi informatici presentando richiesta di rimborso all’Asl competente per residenza. Il rimborso di norma deve essere erogato l’anno successivo, quindi nel 2021.

Siamo nel 2024 sono trascorsi ben quattro anni e nonostante mail, solleciti, accessi di persona allo sportello il rimborso non è stato effettuato svuotando letteralmente di ogni significato i principi di integrazione sociale e i valori della legge 29/2006!

La stessa Alice il 4 settembre 2023 mentre si recava ad effettuare un’importante visita specialistica ha avuto una gravissima crisi con comportamenti autolesionistici determinati dal suo autismo e il papà che era con lei è stato costretto a riaccompagnarla a casa.

Nonostante la drammatica situazione il reparto interessato fu avvisato dell’impossibilità di svolgere la visita con comunicazione dell’accaduto.

Dopo un anno, è di questi giorni la richiesta dell’Asl di Chieti del recupero del ticket della prestazione disdetta. A nulla sono valse le comunicazioni effettuate dalla famiglia dell’accaduto, ritenendo la Asl necessaria per l’annullamento solo una giustificazione medica.

Nonostante la certificazione prodotta inerente alla patologia aggravata da frequenti crisi di aggressività auto ed etero diretta, l’Asl ha ritenuto di procedere per il recupero delle 30 € per la mancata visita.

Questo cieco burocratismo anche di fronte alla certificazione della fragilità dove porta? Chi si preoccupa e si prende cura anche di questo papà disperato che con dignità e forza vive questa drammatica situazione?

Nessuno.  Visto che non esiste nessun riconoscimento della figura del caregiver.

Chiediamo all’assessore regionale alla sanità Nicoletta Verì di preoccuparsi delle situazioni reali, di far funzionare i servizi e di dare risposte alle persone con fragilità.

L’associazione Carrozzine Determinate è in attesa di una convocazione per la condizione in cui versa il reparto di odontostomatologia dell’Ospedale di Chieti, ormai di dominio pubblico.

Ma al momento nulla!

Annunciamo che le catene per difendere il servizio di odontostomatologia sono pronte e in assenza di certezze si avrà una protesta eclatante.

Claudio Ferrante

Presidente Associazione Carrozzine Determinate




LA FESTA DELLE NARRAZIONI POPOLARI

Grande successo per la seconda edizione

L’Aquila, 27 agosto 2024. Un lungo fiume di persone ha attraversato il piccolo borgo di Civitaretenga (Navelli – AQ) per ammirare i due nuovi murales realizzati in quello che sta diventando “Il Paese dei Francobolli”, donne e uomini accompagnati da Massimiliano d’Innocenzo della Cooperativa Oro Rosso hanno poi visitato il Ghetto ebraico del paese, un’esperienza unica nel suo genere.

Si è conclusa con questa e molte altre attività la Festa delle Narrazioni Popolari: manifestazione organizzata dalla rivista TerraNullius in collaborazione con le associazioni del territorio. Tantissimi spettatori, appassionati e coinvolti, hanno affollato il Convento di Sant’Antonio per assistere ai vari appuntamenti con scrittori, editori, artisti, musicisti e performer durante i quattro giorni dell’evento, completamente gratuito, volto a valorizzare le narrazioni popolari.

“Non ci occupiamo di turismo, non vendiamo arrosticini a Campo Imperatore o gite in canoa sul fiume Tirino. Siamo qui per tornare alle narrazioni come motore primo della vita collettiva”. Con queste parole ha aperto l’ultima giornata l’ideatore della manifestazione, lo scrittore originario di Civitaretenga Luca Moretti, che ha poi concluso: “tutto quello che vedrete ha qualcosa a che fare con la nostra memoria, vorrei citare Pascal D’Angelo – siamo abruzzesi, crediamo nei sogni”.

“Vorrei ringraziare TerraNullius e le altre associazioni, molte delle quali operano sul nostro territorio, per aver portato, per il secondo anno consecutivo, questa bellissima iniziativa a Civitaretenga, il comune di Navelli conferma il suo patrocinio a questa quattro giorni ricca di eventi, arte, e iniziative legate alla nostra terra e alle nostre genti. Vorrei dare sicuramente l’appuntamento a tutti voi al prossimo anno”. Queste alcune delle belle parole di apprezzamento del sindaco di Navelli Paolo Federico, intervenuto nella giornata di chiusura.

Grande successo, dunque, per la seconda edizione della manifestazione che, per quattro giorni consecutivi, ha illuminato il convento e il borgo di Civitaretenga.

Giovedì 22 ha aperto la giornata lo scrittore Roberto Mandracchia, che ha presentato il suo ultimo romanzo “L’Implosivo”, un viaggio fra grottesco e violenza che ci ha condotto nel profondo dell’animo umano. Quindi è stata la volta dello chef e scrittore “wild” Davide Nanni, che partendo dal suo libro “A Sentimento” ha unito con grazia la sapienza culinaria con il vissuto personale che lo ha riportato in Abruzzo dopo esperienze in giro per il mondo. La serata è proseguita con Tommaso Zanello aka Piotta, musicista e scrittore, che con il suo “Corso Trieste” ha restituito il ritratto di un quartiere e una generazione passando tra i ricordi personali e familiari e le svolte di una città attraversata dalla storia.

Oltre agli appuntamenti in cartellone il Convento ha ospitato una fiera dell’editoria indipendente e laboratori per i più piccoli di introduzione alla scrittura, al racconto e all’animazione cinematografica.

La seconda giornata di venerdì 23 ha concentrato la sua attenzione sul territorio regionale, sia grazie alla partecipazione del progetto di racconto orale de Il libraio di notte, “La corriera dei nonni lettori”, sia per gli interventi dedicati alla riscoperta di due importanti personaggi d’Abruzzo: il poeta e scrittore italo-americano Pascal D’Angelo, cantore di una terra selvaggia e ancestrale e, nel centenario della morte, il maestro e scrittore Umberto Postiglione, educatore appassionato e impegnato. La serata si è poi conclusa con un appassionato show case dei Radici nel cemento.

Nel bellissimo chiostro del convento hanno continuato ad alternarsi le presentazioni e i talk, e sabato 24 agosto Andrea Mattei ha raccontato i sentieri della lotta partigiana che attraversano l’Abruzzo nel suo “In cammino per la libertà”. Subito dopo Valeria Pica ha presentato in anteprima la “Autobiografia bugiarda” di Pino Zac, fumettista e artista geniale e ribelle. La serata si è poi conclusa con il concerto della polistrumentista Lavinia Mancusi, tratto dal suo ultimo lavoro “Revolucionaria”, con al centro la vita e le lotte di Violeta Parra, Mercedes Sosa e Chavela Vargas, che ha emozionato e commosso il numeroso pubblico presente.

Durante tutta la durata della manifestazione è inoltre proseguito il progetto “Paese dei francobolli”, che in questa edizione ha visto impegnati due importanti artisti italiani come Leonardo Crudi e Croma. Il risultato sono state due nuove opere murarie realizzate seguendo il format del francobollo gigante inaugurato nella passata edizione.

La giornata di domenica ha proposto poi altri appuntamenti legati dalla componente visiva, come la presentazione di due volumi illustrati, “Bestiario del Popolo della Terra” di Marcelo Escobar e “Fest’e fiera” di Michela Di Lanzo, a cui sono seguite le proiezioni di due documentari: “L’uomo più buono del mondo”, realizzato da Angelo Figorilli e Francesco Paolucci e che ha raccontato all’attento pubblico di Carlo Tresca, agitatore culturale e sindacalista abruzzese emigrato negli Stati Uniti; e “Una vita all’assalto”, firmato da Paolo Fazzini e Francesco Principini, che narra la storia della storica band italiana degli Assalti Frontali.

Tirando le somme di queste quattro giornate, intense e partecipate, TerraNullius vuole ancora una volta ringraziare il numeroso pubblico che ha risposto con calore ed entusiasmo a un appuntamento che si propone di diventare un punto fermo per rilanciare e rinnovare, anno dopo anno, il significato di narrazione popolare e di territorio.




CONTE DEMOCRISTIANO?

La Democrazia Cristiana aveva spalle robuste. Altrettante la sua memoria storica. Ne ha sopportate tante.

PoliticaInsieme.com, 27 agosto 2024. Ancora oggi può permettersi, perfino compatendo chi lo afferma e ridendoci su, che vi sia chi le apparenta quel poverino (politicamente, s’intende) di Giuseppe Conte. Pare, si legge, lo faccia – si aggiunge, in privato – Beppe Grillo. Il che, già di per sé, fa intendere molte cose: dà conto della totale incapacità dell’Elevato di comprendere il senso compiuto della vicenda democratica del nostro Paese, almeno dal dopoguerra in poi. A chi soffra di una tale vistosa carenza e voglia dire legittimamente la sua sul piano politico, non resta che il vaffa ed il populismo.

Quel che non si comprende è la montante ostilità – così si dice – di Grillo nei confronti di Conte, dal momento che quest’ultimo, a parte qualche questione di potere all’interno del Movimento, non fa altro che portare alle estreme conseguenze il populismo che il fondatore ha impresso, fin dalla sua prima origine, alla sua creatura, come tratto caratteristico e distintivo.

Movimento di cui Conte dispone, tutt’al più, in comodato d’uso.

In buona sostanza, il punto è, se mai, questo: un movimento populista, cioè regressivo sul piano della cultura democratica, è, per forza di cose, per quanto possa essere apparentemente ampia la sua agenda sociale, una forza di destra.

Sorprende che non lo intendano i teorici del cosiddetto Campo Largo, che insistono a ritenere che si possa costruire una proposta progressista con i mattoni della destra.

Quasi fossero mossi dalla forza della disperazione e costretti a far di conto di quel che passa il convento delle forze contrapposte in campo, senza saper ricercare nuove prospettive.




OPEN LO SPETTACOLO

Al Nino Centro Tennis il 27/08/2024 alle ore 21

L’Aquila, 26 agosto 2024. Domani, martedì 27 agosto alle ore 21, nell’ambito della 730ma Perdonanza Celestiniana, va in scena sui campi del Nino Centro Tennis de L’Aquila Open lo spettacolo. Dopo il successo ottenuto dallo spettacolo a Pescara e durante Atp Challenger di Francavilla al Mare torna a L’Aquila “Open”, la riscrittura originale che si ispira liberamente al carisma e alla biografia del tennista Andre Agassi e si interseca creando un interessante parallelismo con le esperienze di vita vissute dal regista stesso.

Valeri cresce in una famiglia di tennisti e ciò genera una profonda sensibilità nei confronti di Agassi, personaggio ribelle che nel tempo mette in discussione la sua stessa figura. “Open lo spettacolo” è una produzione dell’associazione culturale I Guastafeste nata dalla scrittura e regia di Marco Valeri e portato in scena con la formazione composta dai musicisti Giancarlo Tiboni in arte Inobeat, Stefano Valeri in arte Gas e dall’attore teatrale Marco Valeri.

La formazione del trio non è affatto casuale perché i tre protagonisti sono accomunati dalla stessa esperienza, sia in ambito sportivo sui campi da tennis che artistico.




UNA STRUTTURA DI MISSIONE

Cgil Abruzzo Molise: per aumentare i costi della sanità

Pescara, 26 agosto 2024. “Abbiamo chiesto un incontro con l’assessore Verì al fine di comprendere bene cosa sia la paventata Struttura di Missione per i controlli sulla spesa sanitaria delle Asl di cui hanno parlato i giornali. La nuova Struttura dovrebbe avere funzioni di controllo sull’operato delle ASL, di analisi dei conti e di verifica degli avanzamenti e risultati dei piani di razionalizzazione della spesa, con un costo stimato al 2026 fino a un milione di euro. In pratica una duplicazione e sovrapposizione di quelle che sono attualmente le funzioni del Dipartimento Sanità, che ha quale supporto tecnico l’Agenzia regionale della Sanità”. Lo affermano la Cgil Abruzzo Molise e la Fp Cgil Abruzzo Molise.

 “Basta vedere l’allegato 2 alla DGR n. 150/2020 dove sono elencate le competenze del citato Dipartimento – affermano il segretario generale del sindacato, Carmine Ranieri, e quello della Fp Cgil, Luca Fusari – per comprendere come tutte le attività di predisposizione degli obiettivi ai Direttori delle Asl, così come i compiti di verifica e controllo siano proprie del Dipartimento regionale. A questo si aggiungono i compiti di verifica e controllo della Commissione consiliare competente in materia che, da ultimo, esprime parere obbligatorio sulla appropriatezza dei Piani di razionalizzazione della spesa delle Asl”.

 “Non si comprende, perciò – aggiungono – la necessità di una ulteriore struttura che faccia quello che già fanno altri e con l’unica vera innovazione di un aumento di spesa, mentre si riducono servizi al cittadino per risparmiare. Un aumento di spesa che avviene mentre esponenti di maggioranza chiedono di riflettere sul mantenimento dei piccoli plessi sanitari perché occorre risparmiare. Un aumento di spesa quando si sente parlare addirittura di una tassa di scopo per ripianare il debito sanitario. A che serve, quindi, questa nuova struttura che andrebbe solo ad aumentare la filiera dei controlli e diluire le responsabilità connesse ad essi?”, si chiedono i segretari.

 “È nostra convinzione che si debba, invece, potenziare, nel rispetto dei limiti di spesa, il personale del Dipartimento Sanità i cui dipendenti lavorano con abnegazione e sottorganico tanto da avere difficoltà addirittura a poter fare le ferie. Occorre dare fiducia, sostegno e risorse a quella classe Dirigente che da tempo opera nel settore e che meglio conosce i problemi dalla sanità abruzzese. Non è facendo un nuovo centro di costo, che si avrà più efficienza ed efficacia nell’azione di verifica, monitoraggio e controllo sulla spesa sanitaria, ma investendo su ciò che già esiste – concludono – senza nuovi o ulteriori costi per la collettività”.




TOP 87 MEMORIAL FORMICONE-CALISSI

Conclusa la 6^ edizione del Trofeo

Castelnuovo Vomano, 26 agosto 2024. Si è conclusa ieri l’edizione numero 6 del Trofeo TOP 87, Memorial Formicone – Calissi, torneo che nasce dall’amicizia tra il campionissimo del mondo delle bocce Gianluca Formicone, il suo mentore bergamasco Danilo Calissi e l’amico di sempre Peppino De Berardiniis della azienda di abbigliamento sportivo della Val Vibrata TOP 87.

Questa edizione del torneo si è giocata sui campi del Circolo Bocciofilo di Castelnuovo Vomano, grazie alla collaborazione col presidente del circolo locale Silvino Odoardi, ottimamente supportato dal primo cittadino del comune di Castellalto Aniceto Rocci senza dimenticare la collaborazione organizzativa col circolo bocciofilo di Torricella del presidente Maurizio Iachini. Ancora una volta altissimo il livello competitivo di questa edizione che va in archivio con la consapevolezza di esser diventati un appuntamento tra i più importanti nel mondo nazionale delle bocce italiane.

Agli ordini del direttore del torneo Domenico Di Natale, e degli arbitri Valentina Sacchetti, Franco Tosti, Fabrizio Prosperi e Maurizio D’Alessandro i giocatori e le giocatrici hanno dato vita ad una avvincente serie di sfide fino ad arrivare alla fase finale di ieri sera dopo aver giocato le prime fasi del torneo su quasi tutti i campi della provincia di Teramo.

Questi i nomi dei vincitori: il torneo maschile è stato rivinto dal padrone di casa Gianluca Formicone che ha battuto in finale l’abruzzese Alfonso Nanni, suo compagno di squadra al Vigasio Villafranca di Verona; quello femminile invece da Gilda Franceschini del Città di Spoleto che ha avuto la meglio su Deborah Scicchitano della BR Pneumatici. Due vincitori che hanno già nel rispettivo carnet il titolo di Campione del Mondo con Formicone che con questa vittoria tocca quota 338 nel computo delle vittorie italiane: un numero impressionante, col campione di nuovo primo nel ranking nazionale specialità Raffa.

Tante le autorità presenti in queste giornate: per la Federazione Italiana Bocce c’erano il Presidente Marco Giunio De Sanctis, il vice Moreno Rosati, il Presidente regionale Gregorio Gregori, il delegato provinciale Bruno Rastelli, ed anche il Vicepresidente della Federazione Bocce USA Denny Passaglia, storico amico del torneo. Molto sentito il momento dell’inno nazionale, prima delle premiazioni finali, cantato da Alessia Sturzi Di Marcello, con le gare che sono andate in diretta streaming grazie all’impegno del canale Avelia HD, che hanno avuto il pregio del sapiente commento in diretta del “Signore delle Bocce” Renato Scacchioli, ben 12 alla fine le ore di diretta per lui. Il torneo “Lui e Lei” del sabato è stato invece vinto da Aaron Rocchetti del C.B. Castelfidardo insieme a Flavia Morelli della Bocciofila Lucrezia.

“Questa vittoria vale doppio rispetto ad ogni altra” ha detto a fine torneo Gianluca Formiconeabbracciato dal fratello Salvatore e da figli e nipoti, “grazie a tutti gli atleti arrivati da ogni parte d’Italia e a tutti quelli che hanno portato il loro aiuto in campo e fuori”.

“Stupenda la cornice di pubblico” ha aggiunto Danilo Calissi, esperto uomo delle bocce italiane “Per questo torneo che vediamo crescere in ogni edizione: un ottimo viatico per il futuro”.

La conclusione a Peppino De Berardiniis, instancabile motore della manifestazione: “Quest’anno mi son goduto ogni attimo. Abbiamo sentito la vicinanza della Federazione, degli atleti, e soprattutto dei tanti amici che ci son venuti a trovare. Una esperienza molto positiva che vogliamo replicare l’anno prossimo aggiungendo qualche novità”.

Nella foto podio del torneo femminile




INAUGURATI SPAZI MEDICI DI ULTIMA GENERAZIONE

Sant’Egidio alla Vibrata si Afferma come Nuovo Polo Sanitario

Sant’Egidio alla Vibrata, 26 agosto 2024. Con l’inaugurazione di una nuova struttura sanitaria a Sant’Egidio alla Vibrata, la Val Vibrata si prepara a diventare un importante hub per l’assistenza medica nella provincia di Teramo. La San Cilio S.r.l., azienda locale specializzata nella gestione di immobili per il settore sanitario, ha annunciato l’apertura di spazi medici all’avanguardia, progettati per rispondere alle crescenti esigenze della popolazione e per attrarre professionisti della salute da tutta la regione.

Questo progetto nasce in risposta all’aumento della domanda di servizi sanitari in un’area che, negli ultimi anni, ha visto una crescita demografica costante e un conseguente bisogno di infrastrutture adeguate. Secondo recenti dati dell’ISTAT, la popolazione della Val Vibrata è aumentata del 12% negli ultimi cinque anni, con un incremento particolare nelle fasce d’età più avanzate, tradizionalmente le più bisognose di cure mediche regolari.

La struttura, costruita secondo i più elevati standard qualitativi, offre spazi moderni e luminosi pensati per garantire il massimo comfort sia ai pazienti che ai professionisti della salute. Una delle caratteristiche distintive del centro è la formula all-inclusive proposta agli affittuari, che prevede un unico canone mensile comprensivo di tutte le utenze – elettricità, riscaldamento, raffreddamento – oltre a pulizie professionali quotidiane, manutenzione completa, e accesso gratuito al parcheggio per professionisti e pazienti.

“Abbiamo voluto creare un ambiente che risponda alle esigenze crescenti dei professionisti della salute, offrendo loro un luogo dove poter lavorare in serenità, senza doversi preoccupare della gestione logistica e operativa,”  ha dichiarato il Direttore Generale della San Cilio S.r.l.  “I nostri spazi sono pensati per favorire la creazione di sinergie tra i vari specialisti, contribuendo così al miglioramento complessivo dei servizi sanitari offerti alla comunità locale.”

Oltre ai servizi inclusi nel pacchetto, gli affittuari avranno a disposizione spazi comuni, come una sala d’attesa, bagni e un’area relax, con accesso garantito 24/7 per la massima flessibilità. Questa offerta, unica nel suo genere in Abruzzo, è pensata per facilitare il lavoro dei professionisti della salute, permettendo loro di concentrarsi esclusivamente sulla cura dei pazienti senza doversi preoccupare della gestione operativa dello studio.

La struttura è già operativa, e i professionisti del settore medico e affini che sono interessati ad affittare gli spazi possono contattare la società di gestione immobiliare San Cilio S.r.l. al numero 0861-1725831 per ricevere ulteriori dettagli o per fissare un appuntamento.




IL VIAGGIO PER RITROVARE SÉ STESSI

Mostra di pittura contemporanea e presentazione del libro From poison to home

SaveSoil.org.com, 26 agosto 2024. Sarà la suggestiva cornice di Palazzo Furii ad ospitare il prossimo evento del ciclo Dialoghi erranti della Pro Loco di Casalbordino, ultimo incontro del ciclo di quest’estate che ha registrato plauso, consenso e grande partecipazione ad ogni serata. Appuntamento martedì 27 agosto alle ore 21.

Il viaggio per ritrovare sé stessi è il titolo dell’incontro in cui, dopo i saluti istituzionali del sindaco Filippo Marinucci e l’introduzione del presidente della Pro Loco Andrea D’Aurizio, ci sarà  la presentazione del libro From poison to home con l’autrice Paola Righi e sarà possibile visitare la mostra di pittura contemporanea di opere della stessa Paola Righi.

Ingresso libero con rinfresco finale, durante l’evento sarà possibile tesserarsi alla Pro Loco.

«Si può dire che l’intera raccolta ha proprio nello scandaglio della psiche umana il suo punto centrale: l’emozione che ogni persona, infatti, prova nel profondo, quella più vera e onesta, cerca una voce, un modo per liberarsi dalle catene che la imprigionano alla ricerca di quella leggerezza che non è superficialità, ma essenza di vita» si legge nella prefazione di Pamela Michelis.

Pro Loco di Casalbordino




IL LEGAME TRA LA SALUTE UMANA E LA SALUTE DEL SUOLO

Movimento Salva il Suolo. Una nuova analisi rivela lo stretto legame

SaveSoil.org.com, 26 agosto 2024. Una nuova analisi comprensiva diffusa oggi dal movimento Salva il Suolo rivela le profonde connessioni tra la salute del suolo e il benessere fisico e mentale dell’uomo, sottolineando quanto sia urgente prestare attenzione al degrado del suolo a livello globale.

Il nuovo rapporto evidenzia le modalità dirette e indirette attraverso le quali la salute del suolo influenza vari aspetti della vita umana, tra cui la nutrizione, la salute mentale e la qualità generale della vita.

Salva il Suolo (una campagna di sensibilizzazione e consapevolezza  del movimento Conscious Planet) è sostenuta da UNEP, UNCCD, UNFAO, WFP e IUCN e chiede cambiamenti politici in Italia e nel mondo per garantire la salute del suolo.

In vista della COP29, il movimento chiede che la rigenerazione del suolo sia riconosciuta come una priorità per la salute pubblica.

Principali risultati del rapporto:

Qualità nutrizionale e malnutrizione: L’analisi rivela che un suolo ricco di materia organica porta a una maggiore resa dei raccolti e a una migliore qualità nutrizionale degli alimenti. Lo studio avverte che il continuo declino della salute del suolo contribuisce direttamente alla perdita nutrizionale degli alimenti (il contenuto proteico del grano è diminuito del 23% dal 1955 al 2016). Gli alimenti ricchi di nutrienti supportano anche il microbioma intestinale, che svolge un ruolo cruciale nella regolazione dell’umore, della funzione immunitaria e della salute fisica e mentale generale.

Il degrado del suolo sta quindi accelerando la malnutrizione globale, in particolare la “fame nascosta”, quando la qualità del cibo non soddisfa i requisiti nutrizionali. L’analisi evidenzia che la “fame nascosta” colpisce più del 50% dei bambini sotto i cinque anni e il 66% delle donne a livello globale.

Salute mentale: I terreni sani favoriscono la produzione di alimenti ricchi di nutrienti, essenziali per la salute mentale. Il rapporto sottolinea che la carenza di micronutrienti chiave come la vitamina D, la B12 e gli acidi grassi Omega-3 – spesso causata da una cattiva salute del suolo – è collegata a depressione, ansia e altri disturbi mentali. I risultati sottolineano l’importanza di mantenere un suolo sano per sostenere il benessere mentale attraverso una dieta equilibrata. Il legame tra il nostro bioma intestinale e la produzione di serotonina è ben noto.

Servizi ecosistemici e ambienti di vita: L’analisi sottolinea che i suoli sani sono fondamentali per mantenere aria e acqua pulite e climi stabili, tutti fattori che contribuiscono a migliorare gli ambienti di vita. Il degrado dei suoli porta a generare isole di calore urbane, scarsa qualità dell’aria e maggiore vulnerabilità ai disastri naturali, con un impatto diretto sulla resilienza delle comunità e sulla salute pubblica.

Benessere degli agricoltori: Il rapporto mette in luce la stretta connessione tra la salute del suolo e la salute mentale degli agricoltori, che spesso sono i più direttamente colpiti dal degrado del suolo. Con tassi di suicidio più elevati tra gli agricoltori a livello globale (studi condotti in India, Sri Lanka, Stati Uniti, Canada, Inghilterra e Australia mostrano tassi di suicidio maggiori rispetto alla popolazione generale), l’analisi di Salva il Suolo suggerisce che il miglioramento della salute del suolo può alleviare alcuni degli stress economici e ambientali che contribuiscono a questa crisi.

Chiamata all’azione

Praveena Sridhar, Responsabile Tecnico di Salva il Suolo e principale autore dell’analisi, ha dichiarato: “La salute dei nostri suoli è strettamente legata alla nostra salute fisica e mentale. Ignorare il degrado del suolo non è solo un problema ambientale, ma una minaccia diretta alla salute pubblica globale. La materia organica del suolo è fondamentale per la salute e la vita dei suoli e il suo ripristino deve essere un punto chiave dell’agenda della COP29 e della COP16”.

Il rapporto richiede un’azione immediata e coordinata da parte di governi, agricoltori e comunità di tutto il mondo per implementare pratiche di gestione sostenibile del suolo. Queste includono l’aumento della materia organica del suolo fino a un minimo del 3-6%, in base alle condizioni regionali, la riduzione dell’uso di sostanze chimiche e la promozione di un’agricoltura rigenerativa per garantire che i suoli rimangano fertili e favorevoli alla salute umana.

Rivolgendosi a Salva il Suolo, la dottoressa Uma Naidoo, psichiatra nutrizionista presso la facoltà di medicina di Harvard, ha dichiarato: “La biodiversità del suolo ha davvero un impatto sulla biodiversità del microbioma intestinale e la salute del microbioma è scientificamente correlata a cambiamenti salutari nel corpo e nel cervello. Prestare attenzione sugli alimenti che si mangiano può avere un impatto reale”.

https://consciousplanet.org/en/save-soil



LA SANITÀ COME BENE COMUNE ha bisogno del pubblico, del privato e del civile

PoliticaInsieme.com, 26 agosto 2024. Occorre un cambio di paradigma nella governance della sanità, a partire dalla sussidiarietà circolare che mette insieme il pubblico, il privato e il civile. Il Terzo settore? Fintanto che lo chiameremo “Terzo”, a questi soggetti al massimo arriveranno ogni tanto delle medaglie di riconoscimento del tipo “siete bravi ragazzi”

Un ragionamento a tutto tondo con affondo finale, quello che Stefano Zamagni, professore di Economia politica nell’Università di Bologna e presidente della Pontificia accademia delle scienze sociali-Pas, ha fatto dal palco del Meeting di Rimini, in questa edizione 2024 che va alla “ricerca dell’essenziale”.

Seduto nel panel “Diritto alla salute e carità” e ascoltati gli interventi di Sergio Daniotti, presidente di Banco farmaceutico, di Giorgio Bordin, presidente di Medicina e persona, di Domenico Giani, presidente della Confederazione nazionale delle Misericordie d’Italia e di Luca Pesenti, professore di Sociologia all’Università cattolica del Sacro cuore e coordinatore dell’Osservatorio sulla povertà sanitaria di Banco farmaceutico, Zamagni tira dritto verso un postulato fondamentale: nel ragionamento sulla salute e sulla sanità non si può prescindere da una differenza e da un passaggio storico.

La differenza è quella tra due termini: valetudo e salus, salute in senso fisico il primo, salvezza del corpo e dell’anima il secondo.

Il passaggio storico – che secondo Zamagni noi ancora dovremmo fare – parte da Cartesio e si ferma su una distinzione che ci stiamo portando avanti da secoli: quella tra cura della malattia e cura dell’ammalato ovvero la medicina umanistica. «Il problema oggi è come fare per raccogliere e per vincere la sfida per abbandonare il modello cartesiano e andare verso la medicina umanistica. A questa sfida sono chiamati tutti», ha detto stentoreo Zamagni.

La salute è un “bene comune”, quindi né pubblico né privato: la governance della salute deve essere di tipo “comunitario”.

Ma con una precisazione fondamentale: «Che la salute sia finalmente considerata e tutelata come “bene comune”, definizione che l’Organizzazione mondiale della sanità ha dato nel 2008 ma di cui nessuno parla mai. Questa è la delinquenza: che non si parla mai delle cose quando sono vere», dice Zamagni mentre ad una sala attonita. E dunque se la salute è un “bene comune”, vuol dire che non è né un bene pubblico né un bene privato e quindi per Zamagni «Le regole di governance della sanità non possono essere né solo di tipo pubblicistico né solo di tipo privatistico, ma ci deve essere un modello di governance di tipo comunitario».

I cinque fattori della salute

Il primo è certamente la sanità. Ma non solo. La nostra salute, dice Zamagni, dipende anche da altri quattro fattori: gli stili di vita, le condizioni di lavoro, l’ambiente naturale e, infine, la strutturazione sociale dentro la quale il fattore decisivo è la famiglia.

Questo per Zamagni è il passo decisivo: «Nessuno dice mai perché se noi carichiamo la salute solo sulla sanità non ci sarà mai niente da fare e continueremo a spendere sempre di più e le condizioni di vita peggioreranno sempre di più».

E qui il richiamo all’articolo 32 della Costituzione che non parla solo di “sanità” ma di tutela della “salute” e agli anni novanta del secolo scorso che hanno segnato un cambiamento di asset della sanità nazionale trasformata, in due decreti legislativi, in “aziende” sanitarie: «Nono è solo il cambiamento di un nome ma di “filosofia” di fondo: viene messo al centro il criterio dell’efficienza, dell’azienda. L’organizzazione sanitaria deve essere pensata in modo da minimizzare i costi di produzione dei servizi». Si chiama “efficienza”, ma quella richiamata da Zamagni e che parte dall’economista Vilfredo Pareto ha tutt’altra accezione rispetto alla deriva che essa ha poi preso nel settore sanitario, cioè taglio indiscriminato di servizi: «Si tratta di un errore teoretico: io posso applicare questo criterio se devo produrre i bulloni, ma non posso minimizzare i costi quando in gioco c’è la salute della persona», ha detto.

Altro punto dolente: per Zamagni è il modello tayloristico impiantato dentro ai nostri ospedali, col risultato della non flessibilità, della non scalabilità, la non modularità. Il Covid ce lo ha insegnato.

La ricetta? Quella di una sanità “plurale”, in cui si mettano in interazione fra di loro pubblico privato e civile, cioè il modello cosiddetto tripolare di ordine sociale pubblico-privato-civile: «Voi mi direte “perché non dici il Terzo settore”? Perché a me non piace! Il Terzo settore non l’abbiamo inventato noi, è stato inventato in America nel 1973, ma lì è ovvio che si chiami così perché viene dopo lo Stato e dopo il Mercato e arriva come una “croce rossa sociale” che aiuta. L’Italia invece ha inventato 850 anni fa quegli enti che si chiamano Organizzazioni a movente ideale-Omi. Quindi “terzo settore” non appartiene alla nostra radice, noi siamo legati alla “società civile”, ecco perché dobbiamo parlare di “settore civile” e non di terzo settore», sottolinea Zamagni.

Lo sforzo da fare è dunque di mettere in interazione il settore pubblico, il settore privato e il settore civile o, come ormai lo chiamiamo, il “Terzo settore”: «Però fintanto che lo chiameremo “Terzo” settore, a questi soggetti al massimo arriveranno ogni tanto delle medaglie di riconoscimento del tipo “siete bravi ragazzi”, invece mettere in interazione di questi tre vertici vuol dire prendere in considerazione il principio di “sussidiarietà circolare” in cui i tre ambiti pubblico-privato-civile devono interagire fra di loro perché si possa attuare la co-programmazione e poi la co-progettazione, come finalmente ha stabilito anche la sentenza 131/2020 della Corte costituzionale. Finalmente attorno al tavolo siedono il pubblico, il privato e il civile e si decidono le priorità e gli obiettivi utili da raggiungere, poi avviene la co-progettazione che vuol dire scrivere i progetti per attuare quanto è stato co-programmato. Con la sussidiarietà orizzontale, invece, al massimo si ottiene la co-progettazione che già qualcosa, ma non basta in un ambito come la sanità perché a decidere sui nostri bisogni sanitari non può essere soltanto un soggetto pubblico.

I bisogni in ambito sanitario li conoscono meglio i volontari, le associazioni di volontariato, le cooperative sociali che stanno in mezzo alla gente, sentono quello di cui c’è bisogno. Può decidere le priorità chi sta chiuso in un ufficio e sta in mezzo alla burocrazia?», chiarisce a tutti Zamagni

Gabriella Debora Giorgione

Pubblicato su www.vita.it




IMPORTANTE VITTORIA

Asl2 Lanciano-Vasto-Chieti condannata al pagamento del tempo vestizione e spese processuali

Pescara, 26 agosto 2024. Finalmente giunge al capolinea la vicenda giudiziaria iniziata nel 2021, in cui hanno fortemente creduto gli operatori sanitari iscritti all’Unione Sindacale di Base.

Si tratta di un’altra importante vittoria della nostra organizzazione sindacale, impegnata in una battaglia legale significativa riguardante la questione del tempo di vestizione degli operatori sanitari. La vicenda si inserisce in un contesto più ampio di lotte sindacali per il riconoscimento del tempo impiegato dai lavoratori per vestirsi e svestirsi come parte integrante del loro orario di lavoro e quindi come tempo retribuito.

USB ha sostenuto per anni (anche con altre vittoriose azioni legali) che il tempo necessario per indossare le divise e i dispositivi di protezione individuale (DPI) è un obbligo legato all’esecuzione delle mansioni lavorative e a ragioni di igiene e sicurezza sul lavoro e, pertanto, deve essere riconosciuto come parte dell’orario di lavoro. Riconoscere il tempo di vestizione come orario di lavoro significa non solo un aumento della retribuzione per i lavoratori sanitari, ma anche un rispetto maggiore per il loro tempo e le loro condizioni lavorative, soprattutto in un periodo di forte pressione sul sistema sanitario.

La battaglia legale della USB ha portato a una sentenza definitiva favorevole che riconosce questo diritto, risultato che avvantaggia tutti gli operatori sanitari dell’azienda e rafforza la posizione di  USB come sindacato impegnato nella tutela dei diritti dei lavoratori del settore sanitario.

Il Tribunale della Corte di Appello dell’Aquila, Sezione Lavoro, presieduta dal dott. Fabrizio Riga, con sentenza n. 456/2023 ha condannato definitivamente la ASL2 Abruzzo ed ha riconosciuto ai circa 50 ricorrenti, il diritto ad essere retribuiti per i tempi di vestizione, svestizione e passaggio di consegne per un totale di 10-15 min a seconda della mansione, per ogni singolo turno dal 01/01/2016 al 31/12/2018 per un totale di circa 1300 euro a testa, già corrisposti con il cedolino di agosto. Il procedimento instaurato davanti al tribunale del lavoro di Chieti nel 2021 per il tramite del legale Dott. Enrico Raimondi, dopo la sconfitta in primo grado, ha trovato il giusto riconoscimento nel secondo grado di giudizio.

I lavoratori e USB hanno dimostrato che non bisogna fermarsi al primo ostacolo, ma bisogna lottare con caparbietà fino a vedersi riconosciuti i diritti a lungo calpestati.

RSU USB ASL2 Abruzzo Lanciano-Vasto-Chieti

USB Pubblico Impiego – Federazione Abruzzo e Molise




AUTONOMIA DIFFERENZIATA Raccolta firme referendum abrogativo

Domenica primo settembre banchetto in piazza a Sant’Egidio alla Vibrata

S. Egidio alla Vibrata, 26 agosto 2024. Domenica mattina primo settembre, nello spazio antistante la Chiesa Del Sacro Cuore in Piazza Umberto Primo, i rappresentanti locali del PD e di Italia Viva saranno presenti con un banchetto, dalle 9 alle 13, per la raccolta delle firme per il referendum abrogativo della legge sull’autonomia differenziata.

“Invitiamo le cittadine ed i cittadini santegidiesi a sostenere la compagna contro l’autonomia differenziata per abrogare la Legge Calderoli fermandosi domenica mattina al nostro banchetto e apponendo la propria firma al quesito referendario per dire Si all’Italia Unità Libera e Giusta” – dichiarano Alfonsi e Zunica rispettivamente coordinatrice locale del PD e Vicepresidente provinciale di Italia Viva.

Dall’autonomia differenziata 3,8 miliardi in meno ogni anno per la spesa pubblica abruzzese, queste le proiezioni di Ali (Autonomie locali italiane), una enormità che metterebbe in ginocchio comuni, servizi sanitari, scolastici, socioassistenziali, di trasporto e molte altre voci.

Conseguenze drammatiche, quindi, per il nostro Paese nel quale aumenteranno i divari territoriali, con un pericoloso allargamento della forbice delle disuguaglianze sociali.

“Impediamo con forza e determinazione che tutto questo si realizzi, vi aspettiamo domenica mattina in Piazza Umberto Primo.” – concludono Alfonsi e Zunica.




MARSICALAND il «Festival Diffuso dell’Agroalimentare»

Un grande evento-vetrina che si terrà nei giorni 6-7-8 settembre

Avezzano, 26 agosto 2024.  «Marsicaland – Festival Diffuso dell’Agroalimentare» nasce da un progetto proposto dalle principali associazioni di categoria di Avezzano e della Marsica, per dotare il territorio di un evento-vetrina capace di perseguire obiettivi utili allo sviluppo sostenibile e integrato dell’intero comprensorio.

La manifestazione si prefigge di raggiungere principalmente due risultati: il primo consiste nel promuovere e valorizzare il comparto agroalimentare collegandolo anche a una destinazione in chiave turistico-ricettiva; il secondo intende dotare le comunità di Avezzano, del Fucino e dell’intera Marsica di un importante avvenimento pubblico in grado di avviare un processo di accrescimento del senso di appartenenza e di intensificazione dell’identità territoriale.

Il programma del «Festival Diffuso dell’Agroalimentare» prevede il “Mercato diretto della terra e delle tipicità alimentari”, insieme a convegni, workshop, cooking show, degustazioni, parate in costume e spettacoli musicali. Il concerto di chiusura, previsto per le ore 18.30 di domenica 8 settembre, vedrà esibirsi, in Piazza Risorgimento ad Avezzano, «Il Tratturo», il quartetto di musica etnica abruzzese-molisana che vanta oltre 1800 concerti in tutte le regioni d’Italia, in molti Paesi europei e nelle due Americhe.

Il Festival di Avezzano è stato reso possibile grazie ai finanziamenti e ai contributi di Regione Abruzzo, Provincia dell’Aquila, Comune di Avezzano, Arap Abruzzo, Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale Leader, Psr 2014-2020, Gal Marsica, Confcommercio, Confartigianato, Confindustria, Ance L’Aquila, Confederazione italiana agricoltori, Istituto Argoli, Cna, IIS A. Serpieri, Consorzio patto territoriale Marsica, Consorzio di tutela IGP patata del Fucino.




QUANTO TEMPO ANCORA per ripensare una nuova Rancitelli?

Pescara, 25 agosto 2024.  Venerdì 23 agosto, il Comitato di Quartiere “Per una nuova Rancitelli” è tornato ad incontrarsi, anche alla presenza di molti membri dell’Ass. Radici in Comune come Simona Barba e Piero Rovigatti, e ha scelto per farlo l’area adiacente le Palazzine Clerico.

Il comitato si è riunito, per discutere delle azioni da intraprendere nei confronti dell’Ater per la mancata manutenzione delle abitazioni del quartiere, con tutte le pesanti problematiche derivanti. Tematica, quella delle aree ex Ferro di Cavallo e Palazzine Clerico, tornata all’attenzione della città anche a seguito dell’ultima sentenza del Tar, che chiede maggiore chiarezza nel coordinamento tecnico fra parte pubblica e privata per avviarsi celermente verso una risoluzione.

Le richieste degli intervenuti all’incontro di venerdì sera, sono state, come già avvenuto in passato, di affrontare i problemi del quartiere con una visione che metta al centro il diritto di tutte/i alla vivibilità, all’accoglienza, alla difesa e sviluppo del Bene Comune; ma ancora una volta gli Amministratori Comunali (si è notata la mancanza del Sindaco) hanno risposto con il già sentito “inviolabilità della proprietà privata”. Essere stati messi a conoscenza, dalle loro stesse bocche, della loro completa ignoranza del fatto che nel nostro stato di diritto, l’interesse pubblico sovrasta l’interesse privato, ha dato conferma a tutti i presenti dell’ignavia della loro azione passata.

Le proposte, avanzate ormai da tempo dal Comitato, riguardano l’utilizzo dell’area Palazzine Clerico a zona con finalità di interesse pubblico e collettivo, ma anche il ripensare alla destinazione dello spazio ex Ferro di Cavallo come luogo da destinare alla costruzione del Palazzo della Regione. A queste idee gli Amministratori presenti hanno ancora una volta abdicato al loro ruolo di Amministratori Pubblici, elencando le azioni degli ultimi anni che, secondo loro, hanno ridato dignità alla zona, che nulla hanno a che fare con la visione di una vera rigenerazione, nessuna attenzione, dimostrata dagli investimenti del PNRR sulle periferie, pari praticamente a zero.

L’associazione Radici in Comune è dalla parte di chi abita il quartiere e con il Comitato “Per una Nuova Rancitelli” che lotta e difende gli interessi di tutte/i, perché i problemi sollevati non interessano solo il quartiere, ma tutta la città, e vanno affrontati in maniera coerente.

La vivibilità, l’accoglienza, la difesa e lo sviluppo del Bene Comune di e per tutte/i sono valori da costruire con il tempo e soprattutto insieme alla comunità, senza calare dall’ alto decisioni forzate e senza confronto.

Radici inComune




CORSO UMBERTO: come mortificare gli alberi

Parte dell’intervento su corso Umberto verte sulla mitigazione del cambiamento climatico con l’utilizzo degli alberi.

Pescara, 25 agosto 2024. I 163 lecci circa sono stati sostituiti con nuovi 186 alberi di diverse specie. L’impianto quindi degli alberi, avendo fatto tabula rasa del precedente assetto, avrebbe dovuto seguire gli ultimi indirizzi in fatto di piantagione: spazio adeguato alla specie, un areale privo di interferenze, garantire cioè spazi adeguati con l’ applicazione  di tutte le regole affinché l’albero possa svilupparsi in salute, perché noi abbiamo un disperato bisogno che gli alberi estendano le loro chiome sulla città.

L’impianto a regola d’arte doveva essere quindi un fatto scontato per raggiungere l’obiettivo tanto cantato negli striscioni attaccati alla recinzione di cantiere.

Purtroppo, è sotto gli occhi di tutti quanto questo non sia stato curato né nella fase di progettazione, né nella fase di realizzazione:

–              Le aiuole sono inadeguate alla specie degli alberi, troppo piccole.

–              Gli alberi sono stati collocati spesso in modo decentrato, quasi attaccati alla pavimentazione.

–              I sottoservizi sono stati addirittura inseriti nelle aiuole, quando le regole dicono che l’areale non dovrebbe avere interferenze per un minimo raggio di circa 2 metri dal tronco.

–              Gli alberi sono stati maltrattati, alcuni hanno lesioni sui tronchi (possono essere fatali quando giovani) altri sono stati già capitozzati.

–              In più casi l’albero è stato posizionato tra 2 sottoservizi e la pavimentazione, lasciando libero solo un lato per lo sviluppo radicale.

–              I lampioni sono stati posizionati vicino agli alberi: non daranno l’illuminazione sufficiente mentre creeranno stress alla pianta.

Tutto questo comporterà che gli alberi hanno già minato il loro sviluppo futuro, avranno difficoltà nell’accrescimento, e molti deperiranno, e alcuni saranno instabili per le precarie condizioni di radicazione. Conseguenza di tali impianti comporterà che la loro futura manutenzione sarà costosa, mentre è risaputo che al contrario quando l’impianto di messa a dimora è adeguato al portamento della pianta, la manutenzione è praticamente nulla.

Alla fine, tante parole sulla mitigazione, sul verde in città, ma in pratica vediamo l’atteggiamento di sempre: gli alberi sono sempre trattati come arredo urbano, un gap culturale che questa città non riesce a togliersi di dosso.

E a suggellare tutto ciò, davanti al palazzetto della Fondazione PescarAbruzzo, gli alberi non sono stati inseriti, probabilmente perché valutati un “impedimento” a “quinte sceniche” e “visioni prospettiche”, codici manieristici datati che molto poco hanno a che fare con la nuova progettazione per la mitigazione dei cambiamenti climatici.

Simona Barba

Consigliera comunale AVS-Radici in Comune




I POLITICI CRISTIANI SIANO ESEMPIO di speranza per i giovani contro pessimismo e cinismo

di Angela Ambrogetti

PoliticaInsieme.com, 25 agosto 2024. Cosa significa essere un politico cristiano? La domanda che si pongono i membri dell’International Catholic Legislator Network trova risposta nelle parole di Papa Francesco che questa mattina ha ricevuto i partecipanti al quindicesimo incontro annuale dell’organizzazione. Patrono il Cardinale Christoph Schönborn  di Vienna e presidente Christiaan Alting von Geusau.

Il tema dell’incontro che si svolge a Frascati “Il mondo in guerra: crisi permanenti e conflitti – Cosa significa per noi?” offre a Papa Francesco l’occasione per proporre alcune idee a cominciare dalla rinuncia “alla guerra come mezzo per risolvere i conflitti e stabilire la giustizia”. Non più quindi “ingerenza umanitaria” come ai tempi Giovanni Paolo II anche perché “l’enorme capacità distruttiva degli armamenti contemporanei ha di fatto reso obsoleti i tradizionali criteri di limite della guerra”. Serve “vedere l’abisso di male che sta nel cuore della guerra e per decidere con ogni possibile mezzo di scegliere la pace”.

Una pace che si fonda sulla “perseveranza e pazienza” con “una rinnovata fiducia nelle strutture della cooperazione internazionale” che hanno però sempre bisogno di riforme per “sostenere il diritto umanitario internazionale” con “basi giuridiche sempre più solide”.

Ma è ovvio che la conflittualità nel mondo contemporaneo ha radici nella frammentazione e disgregazione della società che nascono dal “per de, ispirare altri, specialmente i giovani, a lavorare per un domani migliore”.

Tra i presenti anche il rappresentante delle vittime della esplosione al porto di Beirut del 2020.

Pubblicato su www.acistampa.it




SCANDALIZZARSI FA BENE, ma anche scandalizzare può essere utile

Scandalizzarsi, in un certo senso, fa bene: è segno di una vivacità di coscienza e può sempre essere l’inizio o la conferma di ciò in cui crediamo. Infatti, Gesù non fa niente per evitarlo

di don Rocco D’Ambrosio

Globalist.it, 25 agosto 2024. Il Vangelo odierno: In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?».

Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono».

Gesù, infatti, sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre».

Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui.

Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio» (Gv 6, 60-69).

Il discorso di Gesù è molto esigente; sono gli stessi discepoli ad ammetterlo: “Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?”. Il Signore lo sa bene e forse per questo evidenzia che la loro difficoltà sta nel sopportare lo scandalo; infatti dice loro: “Questo vi scandalizza?”. Ci aspetteremmo, a questo punto, che il Signore li aiuti ad accettare lo scandalo e a superarlo. Invece sembra rincarare la dose: “Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima?”. Evento promesso, che poi si realizzerà nell’Ascensione.

Orbene lo scandalo non si può eliminare, anzi il Signore, in alcuni casi, sembra farsi conoscere solo attraverso scandali, come il corpo donato in cibo, la crocifissione, la morte, la resurrezione e l’ascensione.

Ma cos’è uno scandalo?

Il vocabolario italiano dice che stratta di un “turbamento della coscienza e della serenità altrui, provocato da azione, contegno, fatto o parola che offra esempio di colpa, di male o di malizia… Fatto o situazione che ha aspetti contrari ai principi morali o sociali correnti, e che desta l’interessamento dell’opinione pubblica o di un determinato ambiente” (Treccani). Sarebbe interessante formulare una mappa – a livello personale quanto sociale – di ciò che scandalizza, ovvero turba la nostra coscienza, la fa ribellare, per poi indignarci e scegliere strade incoerenti. Ci scandalizza più la prassi di Israele o di Hamas o entrambi, con le decine di guerre attive sparse nel mondo? 

Ci scandalizzano più i fatti di cronaca, specie femminicidi, violenti e diffusi, che migranti abbandonati a morire su una nave?

Ci scandalizza più il rubare o il tradire in famiglia, chi non rispetta alcune regole o chi, ipocritamente, fa finta di rispettarle?

In altri termini lo scandalizzarsi da solo non basta. Ci vuole riflessione, discernimento, valutazione per capire e poi scegliere di conseguenza.

Scandalizzarsi, in un certo senso, fa bene: è segno di una vivacità di coscienza e può sempre essere l’inizio o la conferma di ciò in cui crediamo. Infatti, Gesù non fa niente per evitarlo, anzi ne preannuncia di più grandi. Del resto, sono tanti i passi che parlano dello scandalo che le parole e i gesti di Gesù provocano; tanto da fargli dire: “beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!” (Mt 11,6). Ovviamente la considerazione nuda e cruda dello scandalo serve a ben poco.

Interessante notare come Gesù, una volta constatato il fatto che fossero scandalizzati dalla sua parola, abbia riportato tutto al rapporto con se stesso: “Volete andarvene anche voi?”.

Ci sono scandali che pongono una scelta radicale: rimanere o andar via?

Stando al brano evangelico l’accettazione dello scandalo fa coppia con la fede.

Allora – per quello che riesco a capire – è un bene che il buon Dio ci scandalizzi, ci sconvolga la vita, ci apra nuove prospettive, ci metta in crisi, ci indichi nuove strade. Il problema non è il peso dello scandalo – il Signore sa bene come e dove arrivare nello scandalizzarci – quanto la nostra scelta. Vogliamo andarcene perché lui ci scandalizza?

Vogliamo abbandonarlo perché non risponde al nostro modo di sentire e vedere il mondo e la vita?

 Vogliamo andarcene per questo Avremo il coraggio e la sincerità di Pietro?

È lui che detto, forse anche per noi: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio”.

Scandalizzarsi fa bene, ma anche scandalizzare può essere utile (globalist.it)




RELAZIONI PERICOLOSE: Italia fascista e Russia comunista

Presentazione dell’ultima fatica editoriale della prof.ssa Maria Teresa Giusti, lunedì, 26 agosto, ore 21:15, Terrazza Kursaal a Giulianova lido

Giulianova, 25 agosto 2024. Lunedì, 26 agosto, alle ore 21,15, sulla terrazza Kursaal di Giulianova lido, la prof.ssa Maria Teresa Giusti (docente all’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara) presenterà il saggio storico “Relazioni pericolose: Italia fascista e Russia comunista” edito dalla casa editrice bolognese Il Mulino per la collana “studi e ricerche”. La serata, presentata dal giornalista Walter De Berardinis, vedrà la presenza dell’Ing. Francesco Caruso junior, nipote dell’omonimo Ten. del Btg. Alpini sciatori “Monte Cervino” deceduto il 16 gennaio 1943 a Rossosch (Russia). Lidia Albani, assessore della Città di Giulianova e Gabriele Barcaroli, presidente dell’Associazione Arma Aeronautica sezione Teramo-Giulianova porteranno i saluti istituzionali. Il libro è tra i 5 finalisti al Premio Acqui Storia 2024 – 57^ edizione, sezione storico-scientifica che si svolgerà ad Acqui Terme (Alessandria) il 19 ottobre 2024.

Durante la presentazione verranno ricordati i 17 soldati giuliesi morti durante la campagna di guerra in Russia con il CSIR – Corpo di spedizione italiano in Russia e ARMIR-Armata italiana in Russia: Francesco Capone, Mario Capriotti, Alfonso De Ascaniis, Giuliano De Martiis, Pietro Dell’Ovo, Ottavio Di Bonaventura, Ferruccio Di Ferdinando, Guerino Felicioni, Giuseppe Lattanzi, Dino Marchetti, Antonio Mervisan, Cesare Nobili, Pasquale Pietrangeli, Giovanni Piovani, Aurelio Rosi, Giuseppe Ruggieri e Domenico Valentini.

Quali furono i rapporti che legarono l’Unione Sovietica e l’Italia fascista tra il 1924 e il 1941, anno d’inizio della campagna di Russia? A partire da fonti di archivio russe e italiane, Maria Teresa Giusti ricostruisce la storia poco conosciuta di queste relazioni, nell’intrecciarsi delle direttrici economiche e geopolitiche impostate dai governi liberali con quelle dettate dall’avvento al potere del fascismo. Mussolini dimostrò da subito interesse per la Russia con l’obiettivo di stipulare accordi commerciali per ottenere materie prime ed esportare i prodotti dell’industria italiana. Reinserire la Russia sovietica nella comunità internazionale avrebbe, inoltre, garantito un bilanciamento, a vantaggio dell’Italia, dell’influenza britannica e francese nei Balcani e nel Mediterraneo. Tra quanti agevolarono e promossero lo sviluppo di queste «relazioni pericolose» fra due totalitarismi antitetici, ma legati dal comune odio per le democrazie liberali, spiccano le figure iconiche di Italo Balbo, che al termine della trasvolata sul Mediterraneo orientale fu accolto con grandi onori a Odessa, e di Umberto Nobile, che collaborò attivamente allo sviluppo della dirigibilistica sovietica.

Maria Teresa Giusti insegna Storia sociale e Storia contemporanea nell’Università «Gabriele d’Annunzio» di Chieti-Pescara. Con il Mulino ha pubblicato anche «Una guerra a parte. I militari italiani nei Balcani, 1940-1945» (con Elena Aga Rossi, nuova ed. 2017), «La campagna di Russia» (2016; premio Friuli Storia) e «I prigionieri italiani in Russia» (Premio Cherasco-Storia nel 2005, nuova ed. 2019). Gli internati militari italiani: dai Balcani, in Germania e nell’URSS. 1943-1945 per Rodrigo editore, ed. 2019).




NUOVO SUCCESSO PER LA MOSTRA D’AUTO D’EPOCA

Oltre 130 modelli in esposizione sul lungomare centrale della città

Roseto degli Abruzzi, 25 agosto 2024 – Grande successo a grande partecipazione di pubblico per la settima mostra di auto e moto d’epoca “Sulle Strade delle Rose” che sabato scorso ha animato il Lungomare della Città dimostrando la capacità di continuare a crescere anno dopo anno.

L’evento, patrocinato dall’Amministrazione Comunale ed organizzato dall’Auto Moto Storico Picenum – Caspim (inserito nel calendario delle manifestazioni del Comune e in quello dell’ASI-Automotoclub Storico Italiano) ha visto mettere in esposizione, nella fantastica vetrina del lungomare cittadino, 130 auto e una decina di moto storiche di tutte le epoche: dalla nascita dell’automobile, con alcuni modelli della Ford, fino ad arrivare all’attualissima Alfa Romeo Giulia GTA con motori V6 da 532 cavalli.

Dopo la sistemazione delle auto sul Lungomare centrale della città adriatica, tutti gli equipaggi hanno ricevuto il saluto del Sindaco Mario Nugnes e del Consigliere Comunale e delegato alle frazioni, Vincenzo Addazii. Soddisfatti gli organizzatori dell’evento: Roberto Ruggieri, curatore dell’evento di Roseto; Roberto Ioannone, consigliere e consulente tecnico e Domenico Denti, Presidente del Caspim di Ascoli Piceno. Ospite della serata, in qualità di collezionista, il neopresidente della Fondazione Tercas, Piero Di Felice, originario di Roseto degli Abruzzi.

Immancabili i tantissimi curiosi e gli appassionati che hanno ammirato le auto d’epoca da vicino e che hanno scattato foto e selfie. Questa manifestazione non è solo un’esposizione di auto rare e preziose, ma rappresenta anche un momento di scambio culturale e di esperienze personali, dove ogni veicolo racconta una storia unica e ogni equipaggio porta con sé un pezzo la sua esperienza.

“Sulle Strade delle Rose rappresenta un’occasione unica per gli appassionati di veicoli d’epoca e da collezione, capace di offrire un’atmosfera magica e di animare il nostro lungomare – afferma il Sindaco Mario Nugnes – La crescita costante di questa manifestazione è la testimonianza dell’interesse e della passione che ruotano intorno al mondo delle auto storiche, un settore che non solo celebra il design e l’ingegneria del passato, ma crea anche una comunità di individui uniti da un interesse comune. L’attesa per l’ottava edizione nel 2025 è già palpabile, con la promessa di un evento ancora più grande e coinvolgente, che attirerà sicuramente un numero ancora maggiore di partecipanti e spettatori lungo il nostro Lungomare. A nome di tutta l’Amministrazione Comunale voglio ringraziare gli organizzatori che, ancora una volta, hanno dimostrato la capacità di creare eventi di livello, capaci di attirare migliaia di persone e di coinvolgere equipaggi provenienti da tutta Italia”.




ITINERA 2030 – Innovazione urbana sostenibile

Parco lineare di Castellamare – Settembre/Ottobre 2030

Pescara, 25 agosto 2025. Nell’ambito delle iniziative previste in concomitanza con la conclusione dell’Agenda 2030, la Sindaca di Nuova Pescara, Alessia Naldi, ha presentato il programma della prima edizione di ITINERA, dedicato al Parco Lineare Castellamare, con l’elenco delle attività che si terranno nelle sette cupole geodetiche realizzate nel corso degli ultimi anni lungo i 6 km dell’ex Strada Parco. Questo nuovo cuore verde pulsante della città è diventato un punto di incontro e di scoperta per i cittadini di tutte le età.

L’iniziativa, frutto di un dialogo continuo con la comunità, prevede sette settimane di eventi tematici che abbracciano diverse sfere della vita urbana e della sostenibilità. Ecco una panoramica degli eventi che prenderanno il via nel mese di settembre.

Prima settimana – Nuova Pescara Melody: 2-8 settembre 2030

Seconda settimana – Scienza e Innovazione: 9-15 settembre 2030

Terza settimana – Mobilità Sostenibile: 16-22 settembre 2030

Quarta settimana – Ambiente e sostenibilità: 23-29 settembre 2030

Quinta settimana – Futuro Digitale: 30 settembre – 6 ottobre 2030

Sesta settimana – Storia delle radici: 7-13 ottobre 2030

Settima settimana – Clima e Energia: ridurre l’impronta: 14-20 ottobre 2030

Le sette cupole geodetiche del Parco Lineare Castellamare non solo aggiungono un tocco estetico al corridoio verde della Nuova Pescara, ma offrono anche spazi multifunzionali per attività ricreative, culturali e educative.

Questi eventi, organizzati con la partecipazione attiva dei cittadini, riflettono le esigenze e i desideri della comunità, promuovendo un ambiente di condivisione e crescita per tutta la città.

Con un programma così ricco e diversificato, Nuova Pescara si prepara a vivere un autunno all’insegna della cultura, della scienza e della sostenibilità.

Giancarlo Odoardi – Project manager ITINERA