LIFE CYCLE THINKING a supporto di modelli di produzione e di consumo sostenibili

XVIII Convegno dell’Associazione Rete Italiana LCA sul tema. Ex-Aurum e Aula 31 del Campus di Pescara – 3, 4 e 5 luglio 2024

Chieti, 2 luglio 2024. Si terrà presso l’ex-Aurum e poi nell’Aula 31 del Campus di Pescara dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio”, dal 3 al 5 luglio prossimi, il XVIII Convegno dell’Associazione Rete Italiana LCA (Life Cycle Assessment), che quest’anno verterà sul tema “Life Cycle Thinking a supporto di modelli di produzione e di consumo sostenibili”. Il Comitato organizzatore è presieduto dal professor Andrea Raggi, docente di Scienze merceologiche (Ecologia industriale) presso il Dipartimento di Economia della “d’Annunzio”, ed ha avuto il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, del MUR e del Comune di Pescara nonché l’alto patrocinio della Regione Abruzzo. I lavori verranno aperti, mercoledì 3 luglio, alle ore 14,15, dai saluti istituzionali del Rettore della “d’Annunzio”, Liborio Stuppia, dei professori Marialuisa Gambini e Alessandro Serra, del dott. Sergio Saporetti del Ministero dell’Ambiente, del Presidente dell’ANVUR Antonio Uricchio, di Alessandro Ruggeri, Presidente dell’Accademia Italiana di Scienze Merceologiche, dell’Assessore regionale Tiziana Magnacca e del Presidente dell’Associazione Rete Italiana LCA, Monica Lavagna. Le varie sessioni prevedono approfondimenti su: “Recenti sviluppi e potenziali avanzamenti del Life Cycle Thinking a supporto delle decisioni”, Circolarità e rifiuti”, “Agroalimentare”, “Banche dati LCA”, “Social LCA”, “Edilizia”, “Energia”, Chimica e materiali”, che saranno affidati a docenti, ricercatori ed esperti provenienti da tutta Italia. Nel corso dei lavori ci sarà anche l’Assemblea dell’Associazione Rete Italiana LCA e, nella stessa giornata del 4 luglio, la cerimonia di consegna del “Premio giovani ricercatori” istituita dalla Associazione Rete Italiana LCA.

“Il Campus di Pescara dell’Università Gabriele d’Annunziospiega il professor Andrea Raggi, Presidente del Comitato Organizzatore del Convegno – che ha già ospitato con successo nel 2008 il workshop nazionale della neocostituita Rete Italiana LCA (Life Cycle Assessment), ha l’onore di accogliere quest’anno accademici, ricercatori e professionisti provenienti da varie parti del nostro Paese per partecipare ai lavori del XVIII Convegno dell’Associazione Rete Italiana LCA. La scelta della nostra sede è un importante riconoscimento del costante impegno di un gruppo di docenti e di ricercatori del Dipartimento di Economia della d’Annunzio che, da decenni, approfondiscono nella propria attività didattica e di ricerca i temi legati agli approcci e ai metodi di gestione e di valutazione della sostenibilità. Il tema della sostenibilità dei sistemi di produzione e consumo, declinata nelle sue ormai consuete dimensioni ambientale, sociale ed economica, sebbene da tempo consolidato presso gli addetti ai lavori, ha raggiunto una crescente popolarità negli ultimi anni ed è divenuto di sempre maggiore attualità ed urgenza. Da qui – conclude il professor Raggi – l’importanza di metodi e strumenti che consentano di valutare in modo scientifico ed oggettivo l’intera filiera di un prodotto per supportare in modo affidabile le decisioni e le scelte a livello di policy, di impresa e come consumatori.”

Maurizio Adezio




GIORNATA DI SENSIBILIZZAZIONE CON  PASSEGGIATA EMPATICA

Comitato Pari Opportunità del Foro di Pescara in collaborazione con l’Associazione Carrozzine Determinate

Pescara, 2 luglio 2024. Un’occasione di riflessione e partecipazione per acquisire consapevolezza del principio per cui la disabilità non è malattia ma è condizione di vita in un ambiente sfavorevole.

Dopo amministratori, politici e sindaci il Cav. Ferrante – presidente dell’associazione – accompagnerà con una passeggiata empatica in carrozzina Avvocati e Magistrati del foro di Pescara alla scoperta delle sensazioni, frustrazioni e difficoltà del muoversi negli spazi del vivere quotidiano in presenza di barriere architettoniche.

L’appuntamento è per il 5 luglio alle ore 10:00 presso l’Aula Scoponi del Tribunale di Pescara, dopo una breve  introduzione a cura degli Avv.ti Marco Pellegrini e Mariangela Cilli, rispettivamente Presidente e componente CPO e del Cav. Ferrante, si darà l’avvio alla passeggiata empatica con partenza dal parcheggio antistante il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati.




CONCERTI AL TRAMONTO

Claudio Filippini e Matta Living orchestra il 3 luglio 2024, ore 19 | parco colle del telegrafo, strada colle marino

Pescara, 1° luglio 2024. Si apre alla musica con un evento di grande respiro artistico e pesaggistico Matta#Aperto 2024, la rassegna estiva promossa dalla rete Artisti per il Matta disseminata dentro e fuori dallo Spazio Matta, per connettere in un unico percorso multiculturale all’insegna del contemporaneo luoghi, spazi e ambienti diffusi lungo il territorio urbano della città di Pescara. Per la sezione Musica, a cura di Osvaldo Bianchi, in collaborazione e con il patrocinio del Conservatorio Luisa D’Annunzio di Pescara, arrivano i Concerti al tramonto, mercoledì 3 luglio, dalle ore 19, sul prato del Parco del Colle del Telegrafo, in strada Colle Marino 144, con ingresso gratuito.

Nel magnifico colpo d’occhio dall’alto sulla città di Pescara e il suo mare, saranno due i momenti musicali di questo evento: il primo alle 19, a cura di Matta Living Orchestra. A seguire, intorno alle 20.00, il secondo concerto, con il jazzista pescarese Claudio Filippini, uno dei più importanti pianisti italiani. La Matta Living Orchestra è un’orchestra inclusiva, di cui fanno parte persone senza fissa dimora del centro Train de Vie, giovani musicisti allievi del Conservatorio e musicisti professionisti e non di tutte le età. Diversa da un gruppo orchestrale, nella living orchestra, ogni musicista partecipante condivide e contribuisce con la propria esperienza, la propria provenienza, i propri brani e le proprie idee di musica a costruire e ad arricchire il repertorio.

L’idea nasce da un percorso avviato già da un anno dal musicista Osvaldo Bianchi con le persone senza fissa dimora che frequentano il Centro Train De Vie della stazione. Dai risultati positivi dell’esperienza avviata, si compie un passo in avanti coinvolgendo giovani musicisti allievi del Conservatorio per la creazione della Living Orchestra: un’orchestra aperta a tutti i generi musicali e alle diverse umanità.

FILIPPISMO ELECTRONIC SOLO LIVE non è un concerto ma un’esperienza sensoriale totale con Claudio Filippini alchimista del suono che crea un loop di melodie irresistibili, un labirinto di suoni dei più grandi artisti come Air, Sakamoto, Apparat, Thom Yorke, Prodigy, John Williams e Miles Davis, fondendoli insieme in un’esplosione di creatività e genialità. Claudio Filippini diplomato giovanissimo in pianoforte presso il Conservatorio “G.B.Pergolesi” di Fermo, ha frequentato diversi seminari e corsi di perfezionamento con maestri come Kenny Barron, George Cables, Barry Harris, Harold Battiste, Jimmy Owens, Joey Calderazzo, Enrico Pieranunzi, Franco D’Andrea, Otmaro Ruiz, Stefano Bollani, Stefano Battaglia. Nel corso degli anni ha avuto modo di esibirsi in numerosi club e festival di tutto il mondo Nel 2004 costituisce un trio con Luca Bulgarelli e Marcello Di Leonardo con i quali pubblica tre album. Dal 2010 al 2014 è il pianista della band di Mario Biondi e con lui si esibisce in numerosi tour in oltre 40 paesi. Nel 2015 viene invitato a tenere una masterclass di piano jazz ed armonia presso il Columbia College of Music di Chicago.

È docente di pianoforte jazz presso il Conservatorio di Musica “Luisa D’Annunzio” di Pescara. Nel 2022 pubblica nuovo lavoro discografico chiamato “FILIPPISMO” pubblicato dalla “Sun Village Records” (CD e vinile) che ottiene un enorme successo di critica. Nel 2023 fonda l’etichetta “Filippismo Music” con la quale pubblica due album: “FILIPPISMO live at THE SPHERES” e “ASGARD: The Music Of Angelo Canelli”. Per godersi al meglio lo spettacolo il pubblico è invitato, se desidera, a portare con sé tappetini, stuoie, teli mare, cibo e bevande.

Ingresso Gratuito




IL MUNDA A LUGLIO

Le iniziative della prima settimana

L’Aquila 1° luglio 2024. Il Museo Nazionale d’Abruzzo apre il  mese di luglio  con un susseguirsi di eventi:

– Mammut: martedì 2 luglio, fino al I settembre, iniziano le aperture quotidiane  dal martedì alla domenica. Orario 9.00/19.00, ultima entrata 18.30.

– Festival delle Città del Medioevo, aderendo al Festival,  organizzato dall’Università degli Studi e dal Comune dell’Aquila sul grande tema “Le città e l’acqua”,  da giovedì 4 a domenica 7 luglio il Mammut del Castello sarà aperto nelle quattro giornate anche nelle ore serali, 19.00/23.00, chiusura biglietteria alle 22.30. Biglietto 7 €, ridotto 2 €, gratuito al di sotto dei 18 anni

– “Da acqua e da Spirito. Significati e simbologie nelle opere del Museo Nazionale d’Abruzzo”  di Federica Zalabra.  Nell’ambito del Festival la direttrice del MuNDA terrà un intervento sabato 6 luglio alle ore 11.30 presso l’Auditorium del Parco. Entrata libera

– Domenica 7 luglio entrata gratuita per #domenicalmuseo nelle due sedi del Museo.

– Le opere restaurate tornate: al MuNDA, in via Tancredi da Pentima, sono tornati, dopo un accurato restauro, il dipinto su tavola di Saturnino Gatti Madonna in trono con bambino, seconda metà del XV sec., svolto dalla società Abacuc sas di Nicoletta Naldoni e l’olio su tavola di Cola dell’Amatrice  La Sacra Parentela del terzo decennio del XVI sec., Anna Borzomati restauratrice

Biglietto intero 7 €, ridotto 2, gratuito al di sotto dei 18 anni.

I biglietti di ingresso al Museo Nazionale d’Abruzzo possono essere acquistati direttamente nella biglietteria del Castello o sul portale e sull’app dei Musei italiani al link www.museiitaliani.it




NICOLÒ DI MATTIA CAMPIONE EUROPEO 2024

A soli 17 anni campione di organetto

Morro D’Oro, 1° luglio 2024. Nicolò Di Mattia, diciassettenne di Morro D’Oro, è stato proclamato Campione Europeo di Organetto 2024 il 30 giugno 2024 al 28° Campionato Europeo di Fisarmonica Diatonica e Organetto. La prestigiosa competizione, svoltasi ad Attimis, Udine – Italy , ha visto la partecipazione di oltre un centinaio di musicisti provenienti da tutta Europa.

Nicolò ha impressionato la giuria con la sua performance eccezionale, frutto di anni di studio sotto la guida del maestro Enzo Scacchia, campione del mondo di organetto, usufruendo la “Tecnica a Cinque Dita per Organetto©” inventata e legalmente depositata alla SIAE da Enzo Scacchia, composta da combinazioni che permettono di eseguire virtuosismi irrealizzabili con la tecnica di uso comune.

Nonostante la giovane età, Nicolò ha già vinto  numerosi riconoscimenti in gare, festival e concorsi nazionali e internazionali A.M.I.SA.D (associazione musicale Italiana strumenti ad Ancia). Fra i più importanti ricordiamo, il primo posto assoluto nella categoria E al Campionato Italiano di Organetto e Fisarmonica Diatonica A.M.I.SA.D. a Carsoli (AQ), inoltre, è stato proclamato Vincitore ai concorsi nazionali (A.M.I.SA.D) di Organetto svoltosi a Bisenti e Castilenti. Vincitore al “18° festival dell’Adriatico”, “6° festival Toscano dell’organetto diatonico, 2° festival del mantice” e “1° festival dell’organetto” (A.M.I.SA.D).

Attraverso il suo canale YouTube “Nicolò Di Mattia – Official Channel”, diffonde la sua passione per l’organetto, prendendo ispirazione dal suo noto maestro Enzo Scacchia e suo fratello Nicola Scacchia, noti come i FRATELLI SCACCHIA, il cui canale ha superato la soglia di oltre 124 MILIONI di visualizzazioni.

Oltre alla sua carriera musicale, Nicolò prosegue i suoi studi presso il liceo statale Saffo di Roseto degli Abruzzi.




LA RIVOLTA DELLE TABACCHINE

giovedì 4 luglio a lanciano la presentazione del nuovo romanzo di Graziano D’Angelo

Lanciano, 1° luglio 2024. È prevista giovedì 4 luglio prossimo alle 18,30 a Lanciano, nella sede della Biblioteca regionale “Pasquale Salvucci” (Palazzo De Crecchio), in via dei Frentani,30, la presentazione del nuovo romanzo di Graziano D’Angelo, giornalista e scrittore lancianese, intitolato La rivolta delle tabacchine, edito dalla Editrice Carabba. Il titolo evoca l’omonima vicenda accaduta a Lanciano nella primavera del 1968, alla quale l’opera si è ispirata. Dialogherà con l’autore Maria Saveria Borrelli, mentre Carlo D’Angelo leggerà alcune pagine. A moderare sarà Marilena Staniscia della Editrice Carabba.

La trama narrativa dell’opera è incentrata sull’importante vicenda storica avvenuta a Lanciano, città nella quale il romanzo è ambientato e teatro della rivolta. Della rivolta furono protagoniste le tabacchine, le operaie della manifattura tabacchi, da sempre angariate da una disumana condizione di lavoro e costrette a subire dispotiche e rigide regole, a fronte di un salario da fame. Per la prima volta nella storia, le tabacchine di Lanciano scesero in piazza, rivendicando i loro diritti, la loro dignità, un salario adeguato e una condizione di lavoro degna. La loro protesta fu lunga e faticosa, convinta e ferma, e sfociò in una vera e propria rivolta, passata alla storia della comunità locale come, appunto, la rivolta delle tabacchine.

Il movente letterario del romanzo ruota attorno alla protagonista. Marinella è una ragazza di ventuno anni, istruita e sensibile, che per un singolare susseguirsi di vicende e circostanze, si ritrova implicata nel destino delle operaie della manifattura. Marinella è animata da uno straordinario slancio interiore, da un desiderio tumultuoso di mettersi in gioco. Non è supportata da una personalità forte e decisa. È psicologicamente vulnerabile. Ma grazie a un intenso travaglio interiore e una volontà tenace, riesce a scalare gli ardui declivi della realtà. Dopo le alterne vicissitudini narrate nella prima parte del romanzo, Marinella diventerà la figura più importante della vicenda umana e sociale delle tabacchine. Sarà lei, infatti, a dettare i tempi, a trasformare lo sciopero e le manifestazioni in veri e propri atti di solidarietà e partecipazione. Diventerà la vera protagonista dello sciopero e della lotta, l’icona delle tabacchine, che a lei si affideranno senza alcuna riserva.

Il romanzo di Graziano D’Angelo si svolge lungo un percorso letterario insolitamente ricco di risvolti umani, di sentimenti e storie personali che prefigurano un vero e proprio “retroterra letterario”. Insieme alla protagonista, emergono figure di elevata statura umana e sociale. Tra le più importanti, Antonio Valentini, un ragazzo che muoverà i sentimenti di Marinella, Alberto Scarano, il suo più assiduo corteggiatore e amico dai tempi della scuola, Agostino Piacentini, l’anziano sindacalista che sarà il suo mentore, i genitori della ragazza, traviati da una mentalità provinciale e stantia, pervasa di paure e incertezze, che obbligherà Marinella a dar fondo a tutte le sue energie per affermare la sua personalità. Nel loro complesso, personaggi e vicende, costituiscono lo scenario di un finale sorprendente, che non mancherà di suscitare la riflessione e il coinvolgimento emotivo del lettore.

Graziano D’Angelo è giornalista pubblicista. È stato direttore di periodici d’informazione e ha svolto diversi incarichi di addetto stampa. Ha ideato e curato pubblicazioni culturali, di svago e divulgative. Nel 2018 ha pubblicato il romanzo L’aspro respiro della vita (Edizioni Tracce). Nel 2022 è stato semifinalista al Premio Letterario Nazionale “Città di Castello” e vincitore del Premio Speciale, settore giornalismo, della Fondazione Agnesi, con il saggio Viaggio letterario nella storia della pasta.




SCACCO D’ATTO 2024

La Scuola Forense di Teramo trionfa al torneo nazionale di retorica forense

Teramo, 1° luglio 2024. La Scuola Forense dell’Ordine degli Avvocati di Teramo si aggiudica l’ottava edizione del torneo nazionale di retorica forense “Scacco d’Atto 2024”. La competizione, svoltasi a Lucca dal 27 al 30 giugno, ha visto affermarsi le giovani allieve della scuola teramana Martina Mastrilli e Chiara Tribuiani, che hanno superato in finale le colleghe e i colleghi della Scuola Forense di Rovigo.

Dodici le scuole, suddivise in due gironi da sei quadre, che hanno animato il torneo nazionale riservato agli allievi delle scuole forensi che si preparano all’esercizio della professione di avvocato.

Davanti a una giuria di esperti presieduta dall’avvocato e docente Francesco Paolo Luiso, coordinatore del Comitato Scientifico della Fondazione Scuola Forense Alto Tirreno, le due tirocinanti teramane approdate in finale, dopo la impegnativa fase dei gironi, hanno dato prova di capacità oratorie e argomentative, discutendo con padronanza casi di diritto civile e penale. La loro vittoria rappresenta il coronamento di un percorso di formazione intenso, che ha visto le allieve confrontarsi con colleghi provenienti da diverse scuole forensi d’Italia.

La delegazione teramana presente al torneo era composta dalle due giovani allieve, dall’avvocata e direttrice della Scuola Forense di Teramo, Gabriella Zuccarini, e dai componenti del direttivo della Scuola, gli avvocati Luca D’Eugenio ed Elena Concordia.

“Questo traguardo rappresenta un motivo di grande orgoglio per la nostra scuola forense – commenta la direttrice della Scuola Forense di Teramo, Gabriella Zuccarini –. Un successo che premia l’impegno e la dedizione di Martina e Chiara ma anche l’intero lavoro di squadra che ha caratterizzato la preparazione al torneo. Il trofeo va sicuramente condiviso con gli allievi che hanno partecipato alle precedenti edizioni del torneo, Maura Sperandii e Deborah Irelli (Cosenza 2022), Davide Iachini e Pietro Galassi (Trento 2023), tutor nelle fasi finali della preparazione prima della partenza per Lucca e tutti gli allievi della nostra scuola che si sono allenati con le scacchiste nella discussione dei casi”.

“La partecipazione al Torneo “Scacco d’Atto” si inserisce all’interno di un più ampio progetto formativo volto a valorizzare le competenze oratorie e argomentative dei giovani avvocati – afferma il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Teramo, Antonio Lessiani -. Un obiettivo ambizioso che la Scuola Forense di Teramo persegue con tenacia, consapevole del ruolo fondamentale che la retorica riveste nell’esercizio della professione legale”. “Esprimo le mie più vive congratulazioni a Martina e Chiara per la loro brillante vittoria – aggiunge il Presidente Lessiani –. Un successo che riempie di orgoglio l’intero foro teramano perché il premio è un riconoscimento a livello nazionale del valore della nostra Scuola Forense e conferma la validità del percorso formativo proposto. Ringrazio i componenti del direttivo della scuola per il loro proficuo impegno e tutti i colleghi del foro e i magistrati che hanno partecipato alla preparazione delle giovani tirocinanti”.

Nella foto, da sinistra: Luca Di Eugenio, Martina Mastrilli, Gabriella Zuccarini, Chiara Tribuiani, Elena Concordia




ECCO CHI HA TRADITO L’ABRUZZO

Arcuri e Fars (Rifondazione) sull’autonomia differenziata

Pescara, 1° luglio 2024. “Ecco chi ha tradito l’Abruzzo: i senatori Liris e Sigismondi, i deputati Bagnai, Pagano, Roscani, Silvestri e Testa. Contrari solo Fina, Di Girolamo e Torto.” affermano, in una nota, Viola Arcuri e Marco Fars , co-segreteria Partito della Rifondazione Comunista Abruzzo.

“Dopo tanta retorica sulla patria e il tricolore, il governo di Giorgia Meloni ha dato il via libera alla frantumazione leghista dell’unità nazionale. Il voto sull’autonomia differenzia è lo zuccherino,  amarissimo per l’Abruzzo,  dato alla Lega per il via libera ad un’altra pessima controriforma: la legge sul premierato, ulteriore picconata alla Costituzione.”

“Il disastro della sanità abruzzese è sotto gli occhi di tutti: è il risultato di 21 sistemi sanitari regionalizzati con la riforma del Titolo V della Costituzione; con l’autonomia differenziata salteranno ulteriori vincoli e saranno regionalizzate ulteriori prerogative legislative nazionali come ad esempio l’istruzione. Curarsi o studiare sarà assai diverso da Sud a Nord.”

“La secessione dei ricchi, con in testa le regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, penalizzerà ulteriormente la nostra regione, sicuramente dal punto di vista finanziario, e di conseguenza si tradurrà in meno diritti e tutele per gli abruzzesi.”

“Chi sono i traditori dell’Abruzzo in Parlamento?

Ecco i nomi che andrebbero tenuti ben in mente quando, già oggi, ci sentiamo rispondere che non ci sono i soldi.

Hanno votato a favore del Ddl Calderoli i senatori di Fratelli d’Italia Guido Quintino Liris e  Etel Sigismondi. Non hanno fatto mancare il loro sostegno nella seduta definitiva di mercoledì 19 giugno 2024 alla Camera  i deputati: Alberto Bagnai per la Lega, Nazario Pagano per Forza Italia, Roscani Fabio, Rachele Silvestri e Guerino Testa per Fratelli d’Italia.

E il Presidente del Consiglio dei ministri eletta in Abruzzo Giorgia Meloni? Aveva impegni più importanti, era in missione per festeggiare i 50 anni de Il Giornale di Sallusti.”

“Gli unici voti contrari al Disegno di legge Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni sono arrivati da parte dei senatori Michele Fina (PD) e Gabriella Di Girolamo (M5S), e della deputata Daniela Torto (M5S), mentre Luciano D’Alfonso (PD) e Giulio Sottanelli (Azione) non hanno partecipato alla votazione finale, come Giorgia Meloni avranno avuto altri impegni.

“Ci auguriamo che ora tutte le opposizioni  siano coerenti e unite, confermando anche nei territori il loro No all’autonomia differenziata. Va ricordato che l’autonomia differenziata è stata resa possibile dalla modifica della Costituzione nel 2001 da parte del centrosinistra a cui solo noi di Rifondazione ci opponemmo. Ancora una volta la destra avanza sull’autostrada aperta dal centrosinistra.

In Abruzzo Rifondazione Comunista lotterà contro questo ennesimo scempio. Dai ricorsi alla Corte costituzionale, al blocco delle intese, fino al referendum bisogna impedire che si realizzi l’autonomia differenziata.

Impegniamoci da subito tutte e tutti per la crescita di un largo movimento unitario anche in Abruzzo  per salvare la Costituzione e scongiurare la disgregazione del nostro paese.”, concludono Arcuri e Fars.




LA SENSIBILIZZAZIONE SU CLIMA E TERRITORIO

Grande successo per escursione guidata UnivAQ alla scoperta delle sorgenti d’acqua della Valle del Chiarino

L’Aquila, 1° luglio 2024. Grande successo per l’escursione guidata alla scoperta delle sorgenti d’acqua della Valle del Chiarino svoltasi domenica 30 giugno 2024 e organizzata dall’Università dell’Aquila, con il contributo e la collaborazione della locale sezione del CAI (Club alpino italiano), della Gran Sasso Acqua, del reparto Biodiversità dei Carabinieri dell’Aquila e dell’Amministrazione separata degli usi civici di Arischia.

Oltre 150 persone hanno partecipato alla passeggiata partita dal Lago di Provvidenza e il cui punto d’arrivo è stato il rifugio Domenico Fioretti. Lungo il tragitto, professori UnivAQ, tecnici della Gran Sasso Acqua e carabinieri del reparto Biodiversità dell’Aquila hanno illustrato gli aspetti riguardanti la formazione e lo sfruttamento delle falde acquifere, la fauna e la flora del territorio, la produzione di energia elettrica. Gli escursionisti, inoltre, hanno potuto visitare anche il punto di captazione delle acque del Chiarino gestito dalla Gran Sasso Acqua.

L’escursione di ieri, inclusiva e aperta a tutti, è stato il secondo appuntamento, dopo la passeggiata sul Tratturo Magno del settembre 2023, del filone di iniziative promosse dall’Università dell’Aquila denominate “Clima e Territorio”, mirate a promuovere la scoperta e il recupero di elementi geografici, del tessuto produttivo, economico e sociale legati a o dipendenti da fattori climatici, al fine di diffondere la cultura della sostenibilità e creare le necessarie sinergie tra enti e istituzioni per una efficace pianificazione di adattamento climatico.

“Sono iniziative a cui il nostro ateneo tiene molto” spiega il direttore generale UnivAQ Pietro Di Benedetto “perché intercettano vari aspetti del nostro impegno in favore del territorio. C’è anzitutto la Terza Missione, ossia l’impegno dell’università a far crescere culturalmente il territorio circostante portando le proprie conoscenze e competenze fuori dal mondo accademico, a vantaggio e beneficio della cittadinanza. E poi c’è il tema della sostenibilità, che è un filo rosso che lega tutte le nostre attività. Siamo, secondo il ranking internazionale Green Metric, tra le prime università italiane per capacità e attenzione alla sostenibilità. Il prossimo appuntamento ci sarà dopo l’estate, con la riapertura e l’inaugurazione, in seguito alla fine dei lavori di ristrutturazione, del Giardino alpino di Campo Imperatore intitolato a Vincenzo Rivera”.

“Bisogna prendere coscienza del fatto che i cambiamenti climatici sono in atto e lo saranno nei prossimi decenni, a prescindere dagli sforzi che faremo per mitigarne le cause” spiega Gabriele Curci, professore di Fisica al dipartimento di Scienze fisiche e chimiche (DSFC) UnivAQ e scienziato del Cetemps “Questi cambiamenti avranno un impatto specifico per ciascun territorio perché ciò che ogni singolo territorio paga in termini di penalità climatiche non è legato solo alle variabili atmosferiche ma anche a fattori economici e sociali e alle tradizioni. Escursioni come quella nella Valle del Chiarino servono a questo, a mettere insieme realtà associative, enti, istituzioni e cittadini per creare consapevolezza e conoscenza intorno a queste tematiche”.




I 50 ANNI DI SAN PIETRO APOSTOLO

Celebrata dal Vescovo Leuzzi la Messa. Nella notte, l’Infiorata del Colibrì.

Giulianova, 1° luglio 2024. Sabato scorso, per  celebrare i 50 anni della dedicazione della chiesa di San Pietro Apostolo, il Vescovo Monsignor Lorenzo Leuzzi ha officiato la Messa in piazza Giovanni XXIII.

Erano presenti gli assessori Lidia Albani e Nausicaa Cameli,  i consiglieri Paolo Calafiore e Marialuigia Orfanelli, il consigliere regionale Marilena Rossi, il vicepresidente dell’Ente Porto Fabrizio Bonaduce, il direttore Fabio Di Serafino, il console onorario del Senegal in Ascoli Piceno Tullio Galluzzi.

I volontari del Colibrì  hanno realizzato, nella notte di venerdì, un tappeto artistico con la tecnica dell’ infiorata. Trenta bambini, di pomeriggio, hanno composto sei quadri di dimensioni minori.

Prima della benedizione, don Luca Torresi ha salutato tutti.




LA GIUSTIZIA DEL DUCE

Un libro di Luciano Di Tizio nel Palazzo della Provincia

Chieti, 1° luglio 2024. La Sala Consiliare della Provincia di Chieti ospita la presentazione del volume dell’autore Luciano Di Tizio, La giustizia del Duce, il Fascismo al potere tra violenze, sottovalutazioni e connivenza edito da Ianieri Edizioni: l’appuntamento è per venerdì 5 luglio alle ore 17.30, dialoga con l’autore lo Storico Marco Patricelli. Porteranno i saluti il Presidente della Provincia di Chieti, Francesco Menna e la Direttrice dell’Archivio di Stato, Maria Amicarelli. La prima presentazione di questo volume si è tenuta martedì 11 giugno presso la Sala Matteotti della Camera dei deputati a Roma.

Gli anni della presa del potere del fascismo, tra violenze nel territorio e progressivo asservimento dello Stato alla dittatura con, al centro, le vicende del rapimento e dell’assassinio di Giacomo Matteotti e il successivo processo-farsa agli autori materiali dell’aggressione. La narrazione prende le mosse dal contesto sociale, economico e ideologico negli anni della nascita e della crescita del fascismo tra connivenze, complicità e sottovalutazioni dalle drammatiche conseguenze, allargando il racconto ad altre aggressioni e ad altre vicende giudiziarie, alcune con conclusioni ben diverse.

Di Tizio nel 2006 ha pubblicato un volume “La giustizia negata. Dietro le quinte del processo Matteotti” interamente dedicato a quella vicenda giudiziaria ed oggi riprende il discorso ampliandolo con uno sguardo d’insieme sugli anni nei quali il fascismo con le sue violenze ha creato un regime dittatoriale grazie a circostanze favorevoli, connivenze più o meno dichiarate e a gravi sottovalutazioni.

Una visione a tutto campo nella quale il delitto e il processo Matteotti conservano un ruolo centrale, ma col discorso allargato ad altri vergognosi processi farsa e anche a vicende diverse nelle quali magistrati con la schiena dritta hanno difeso la Giustizia a dispetto delle pressioni del regime.

Luciano Di Tizio, laureato in storia e filosofia, dopo un’esperienza da docente nei Licei, ha operato per molti anni come giornalista professionista collaborando con quotidiani, radio e tv, nazionali e locali, e infine come caposervizio de “Il Tempo” in Abruzzo. Autore di alcuni saggi storici, si è sempre occupato di ambiente con numerose pubblicazioni scientifiche e divulgative. Nel 2022 è stato eletto presidente del WWF Italia.

La Provincia di Chieti si trova presso Corso Marrucino, 97 a Chieti. L’evento è in collaborazione con la Libreria De Luca. Per info sui social @ianieriedizioni.




IL FESTIVAL DELL’APPENNINO INCLUSIVO DI NATURA 2024

Torna in Abruzzo, sabato 6 luglio con Domenico Turchi e il concerto della band Burro e Salvia. Nel pomeriggio escursione, al rientro performance di Domenico Turchi con “I racconti di Vallonia” e a concludere la serata il concerto della band Burro e Salvia

Ascoli Piceno 1° luglio 2024. Per l’ottavo appuntamento il Festival dell’Appennino torna in Abruzzo sabato 6 luglio ai piedi dei Monti Gemelli, questa volta rivolti verso il massiccio del Gran Sasso, a Valle Piola di Torricella Sicura nella provincia di Teramo. Il pomeriggio inizierà con un’escursione fino ad Acquaratola e poi al rientro performance di Domenico Turchi con “I racconti di Vallonia” e a concludere la serata il concerto della band Burro e Salvia. In questa tappa vivremo un’esperienza unica, un viaggio nel tempo attraverso la storia di un borgo abbandonato che sta rinascendo grazie alla volontà di iniziative di valorizzazione, per portare gli amanti del turismo lento a scoprire questo lato dell’Appennino centrale. Questa edizione della manifestazione è caratterizzata da una “espansione” dei suoi tradizionali confini, promossa dal Commissario Straordinario Ricostruzione e Riparazione Sisma 2016, Guido Castelli e dal Bim Tronto. Per la prima volta, infatti, oltre alle Marche il Festival coinvolge anche l’Abruzzo, il Lazio e l’Umbria insieme alla collaborazione dei Bim Vomano-Tordino Teramo, Bim Nera-Velino Cascia e Bim Nera-Velino Rieti. L’obiettivo resta però invariato: dare vita a un evento dedicato al benessere, sostenibile ed esperienziale. Una manifestazione a vocazione turistica e culturale che unisce, in un fitto programma di appuntamenti diverse attività: escursioni, spettacoli, performance, concerti, incontri, presentazioni ed enogastronomia, favorendo un tipo di turismo esperienziale e accessibile. Il Commissario Straordinario al sisma 2016, Guido Castelli, ha dichiarato che “Quello di Torricella Sicura è un territorio sul quale la Struttura commissariale sta ponendo la massima attenzione. Lo conferma la recente approvazione da parte della Conferenza dei servizi del Piano straordinario di ricostruzione del Comune Teramano.

Un rilevante intervento per il tessuto urbano e sociale di Torricella Sicura che non solo consente di recuperare il danno da sisma, ma anche di migliorare e valorizzare infrastrutture e servizi come le scuole, gli impianti sportivi e il centro sociale polivalente. Luoghi fondamentali per tenere vivo e coeso il tessuto comunitario. Altro intervento che ci tengo a sottolineare è quello per il progetto di rigenerazione di Villa Celommi-Capuani, per il quale abbiamo portato il contributo a 1,4 milioni di euro. Si tratta di un punto di riferimento per Torricella Sicura che potrà così tornare a svolgere pienamente la sua funzione: un luogo attrattivo di memoria e di cultura. Un’opera di riparazione sociale ed economica, così come lo è il Festival dell’Appennino, che si inserisce proprio in questa strategia di valorizzazione delle bellezze, della storia e delle tradizioni dei nostri territori attraverso attività culturali e nella natura. Una manifestazione che vuole contribuire a far conoscere meglio l’Appennino centrale, e a incentivarne la fruizione turistica, resa possibile grazie all’impegno e alla collaborazione dei quattro Bim”.

Il Presidente del Consorzio BIM Vomano-Tordino di Teramo, Marco Di Nicola ha dichiarato: “L’appuntamento di Valle Piola, nel comune di Torricella Sicura, è la seconda tappa teramana e abruzzese del Festival dell’Appennino, per noi particolarmente significativa perché ambientata in un borgo un tempo abbandonato, che è stato oggetto di un rilevante intervento di recupero e valorizzazione.

Il Festival dell’Appennino, in questo senso, costituisce un veicolo culturale importante per contrastare lo spopolamento e favorire la conoscenza dei territori su cui si fonda la nostra identità. Il Consorzio BIM di Teramo ha voluto farsi parte attiva di questa iniziativa in sinergia con gli altri BIM del centro Italia, perché la ricostruzione non è solo un processo materiale ma passa anche e soprattutto attraverso la rigenerazione culturale e sociale delle nostre aree interne.”

Il ritrovo è alle ore 15.45 a Valle Piola, per poi partire per l’escursione alle ore 16.

IMPORTANTE: per raggiungere Valle Piola per chi viene dalla Piceno Aprutina non seguire assolutamente le indicazioni di Google Maps. Arrivare fino alla rotonda prima di Teramo, sul ponte Vezzola e svoltare a destra in direzione Castagneto. Da Castagneto seguire le frecce Festival dell’Appennino per Pastignano, poi Poggio Valle e Valle Piola, gli ultimi tre km sono su strada bianca.

L’escursione con partenza e ritorno a Valle Piola, ha una difficoltà E (Escursionistico per tutti) è lungo 5,4 km, con un dislivello di 185 mt e un tempo di percorrenza di circa 2 ore e trenta (andata e ritorno). Al rientro dall’escursione alle ore 19 per performance di Domenico Turchi con “I racconti di Vallonia”.

Alle ore 20 cena libera, per chi vuole sarà possibile cenare presso il punto ristoro al Rifugio del Pastore organizzato dalla Proloco di Torricella Sicura.

Il menù fisso a 15 euro prevede: mezzemaniche a ragù, pecora alla callara, acqua o bicchiere di vino. Inoltre, vi saranno a parte altri prodotti: panino con salsiccia, frittella farcita, panino con formaggio fritto.

Possibilità di piatti vegani o vegetariani su richiesta chiamando solo in questi orari 13.30-14.30/20.30-21.30 il numero 3332179561 entro e non oltre venerdì 5 luglio ore 21.30.

La serata proseguirà alle 21,30 con il concerto della band Burro e Salvia che con un repertorio di canzoni Italiane dagli anni ‘20 fino ai ‘50 ci faranno divertire e commuovere con brillanti motivetti e grandi sentimenti d’amore, attraverso la voce tenorile, condita con un poco di swing, di David Mazzoni. La partecipazione è gratuita ma è necessaria la prenotazione al fine di organizzare meglio l’evento, compilando il form nella data sul sito www.festivaldellappennino.it. Raccomandazioni:

• obbligatorio indossare scarpe da trekking

• avere con sè almeno un litro d’acqua

• portare felpa/kway e telo/stuoia

• consigliato un cambio completo da lasciare in auto

• consigliato portare lampada frontale o torcia per la sera

Festival dell’Appennino 2024, inclusivo di natura

Il Festival è promosso da Commissario Straordinario Ricostruzione Sisma 2016 e Bim Tronto, con la collaborazione di Bim Vomano-Todino Teramo, Bim Nera-Velino Cascia e Bim Nera-Velino Rieti, Regione Marche, Regione Umbria, Regione Abruzzo, Regione Lazio, Camera di Commercio delle Marche, Camera di Commercio dell’Umbria, Camere di Commercio Gran Sasso d’Italia, Camera di Commercio Rieti-Viterbo, in sinergia con i 23 Comuni dell’Appennino centrale, partner dell’evento, Accumoli, Acquasanta Terme, Amatrice, Arquata del Tronto, Ascoli Piceno, Civitella del Tronto, Colledara, Comunanza, Esanatoglia di Narco, Force, Leonessa, Montefortino, Montegallo, Montemonaco, Norcia, Pieve Torina, Rieti, Roccafluvione, Rotella, Sant’Anatolia di Narco, Torricella sicura, Ussita, Venarotta, con la direzione artistica dell’Associazione Culturale Appennino up e Mete Picene.




L’ARRIVO DI UN NUOVO MEZZO

Sabato di festa per il comitato della Croce Rossa Italiana. Festeggiati il nuovo direttivo, i volontari di lungo corso e l’arrivo del nuovo mezzo

Giulianova, 1° luglio 2024. Quella di sabato 29 giugno è stata una giornata importante per il comitato di Croce Rossa di Giulianova. Nella sede dell’ associazione di via dei Pioppi, è stato festeggiato l’insediamento del nuovo direttivo, presieduto da Danilo Di Giancamillo e sono stati consegnati gli attestati delle croci di anzianità per i 15 e 25 anni di servizio. Significativa, inoltre, l’  inaugurazione di un nuovo mezzo di trasporto per disabili.

All’ eccezionale appuntamento, segnato da una triplice motivazione, hanno preso parte l’assessore alle Politiche Sociali Lidia Albani, che ha portato i saluti istituzionali, ed il Prefetto Vicario di Teramo Alberto Di Gaetano.  Presenti, inoltre, il consigliere regionale Marilena Rossi, i consiglieri comunali Paolo Calafiore e Marialuigia Orfanelli. Tra le autorità militari, il Maggiore Nicolò Morandi, Comandante della Compagnia Carabinieri di Giulianova, ed il Tenente di Vascello Alessio Fiorentino, Comandante della Guardia Costiera di Giulianova.

Alla cerimonia è seguita una partecipata conviviale.




NUVOLE NELL’ANIMA di Lina Colacillo

Un libro che spinge a riflettere sulle fragilità della vita

Torino, 1° luglio 2024. È uscito il libro “Nuvole nell’anima” di Lina Colacillo, scrittrice torinese, pubblicato da Buckfast Edizioni (2024). Un libro introspettivo che, senza giudizi, vuole far riflettere il lettore sulla vita e su come si può cercare di migliorarla.

I protagonisti del libro sono Alessio, Angela e Divina. Alessio è un giovane ventenne che soffre della sindrome di hikikomori: da tempo ormai ha cominciato a chiudersi in sé stesso, a non voler vedere nessuno e a vivere una vita vuota e priva di significato. Nulla più lo entusiasma, nulla gli crea interesse. Dorme di giorno, tenta di vivacchiare nella notte, incollato a videogames e computer, rinchiuso nella sua camera buia, trascurando sé stesso e tutto ciò che gli sta intorno. Con il passare del tempo, inizia a fare gesti ossessivi, quando – all’apice della crisi – un mattino all’alba si butta dal sesto piano. Miracolosamente si salva, nonostante le gravi fratture riportate nel corpo e nell’anima.

Comincia così un percorso di recupero fisico e psicologico che viene raccontato dal punto di vista della madre, Angela, che è disperata. Si chiede dove ha sbagliato, cosa poteva fare e cosa non ha fatto. Dove, lei e il marito, hanno fallito. Un giorno come tanti, in palestra, Angela incontra Divina e presto tra le due donne nasce una bella amicizia. Cominciano a frequentarsi, a uscire insieme e a raccontarsi a vicenda, con le loro domande e le loro preoccupazioni, facendo lunghe chiacchierate tra le vie della città di Torino e le sale dei caffè storici.

Le due donne si confidano reciprocamente: Angela racconta della sofferenza del figlio, che lei non ha saputo comprendere, e delle fragilità del marito Felice, padre assente e poco responsabile, seppur uomo in carriera. Divina, a sua volta, confida ad Angela la delusione che vive con il marito Dylan, un imprenditore faccendiere abituato a frequentare altre donne e a sminuire la moglie.

Molte nuvole offuscano le loro anime, ma alla fine, ogni destino avrà il suo compimento.

Una scrittura snella e asciutta, a volte cruda, racconta con lucidità le debolezze e le fragilità di due donne e di un ragazzo che non vogliono darla vinta al destino, e che percorrono con coraggio un difficile sentiero di rinascita.

“Ho voluto raccontare una storia reale, come tante se ne sentono parlando con le persone – spiega l’autrice. – La sindrome dell’hikikomori è una piaga sociale che si sta velocemente diffondendo anche in Italia e colpisce i ragazzi molto più di quanto si possa pensare. Ho parlato con insegnanti di scuola superiore che mi hanno raccontato quanto questo sia un fenomeno diffuso tra i ragazzi d’oggi. Gradualmente, si chiudono in sé stessi, si isolano, cominciano a non uscire di casa e a vivere una vita che non può essere definita tale. Manifestano, con il tempo, gesti nervosi e scatti violenti. Gli stessi genitori, anche se attenti, possono non comprendere subito la gravità di questo atteggiamento: pensano che sia una crisi adolescenziale, che prima o poi passerà, e non intervengono. Quando se ne accorgono, è troppo tardi. Difficile è riuscire a riprendere in mano la vita di questi giovani che non hanno più stimoli, ne interessi. Nulla più li entusiasma”.

“Mi sono immedesimata nella madre. Una madre “normale”, che lavora, e che affronta la vita con le sue debolezze e le sue fragilità. All’inizio non comprende la gravità e la sofferenza del figlio. Quando poi Alessio compie il gesto più grave, lei si mette in discussione, si pone delle domande, ma percorre questo viaggio da sola. Accanto a lei, un marito inesistente, dedito al lavoro ma non interessato alle dinamiche della famiglia – ruolo a cui è relegata la moglie. È una figura totalmente assente: pensaci tu, risponde alla moglie quando ci sono discorsi delicati da affrontare. Sei pazza, le dice quando lei prova a lamentarsi, salvo poi colpevolizzarla quando le cose vanno male”.

“Un giorno Angela conosce Divina e le due donne diventano amiche – aggiunge ancora Lina Colacillo. – Si raccontano le loro rispettive vita, senza omettere le difficoltà e le fragilità dei loro rispettivi rapporti famigliari. Ho voluto ambientare queste lunghe chiacchierate tra le vie più note della città di Torino e all’interno dei caffè storici della città, come Baratti & Milano, Pepino, Platti, il Bicerin e altri. Un modo per raccontare anche la città che mi ha adottata ormai da molti anni”.

“La figura maschile, nel mio libro, ne esce sminuita: non è volutamente un attacco generalizzato agli uomini, ma è il frutto di tanti racconti veri di amiche e conoscenti. Ho semplicemente raccontato figure maschili che, a mia volta, mi sono state tratteggiate con queste caratteristiche da molte donne. Uomini anche colti e istruiti, con un bel lavoro, affermati nella loro carriera, ma totalmente assenti nelle dinamiche famigliari e convinti che la gestione della famiglia e l’educazione dei figli sia un ruolo che compete solo alle mogli/madri e, marginalmente, alla scuola”.




L’INTERNATIONAL IMAGO FILM FESTIVAL SI SPOSTA

Grandi nomi per la terza edizione dal 27 al 3 agosto. Record di opere iscritte, più di 1800

Teramo, 1° luglio 2024. Giunto alla sua terza edizione l’International IMAGO Film Festival con la Direzione artistica di Claudio Rossi Massimi e l’organizzazione di Lucia Macale, si appresta ad aprire le porte per una full immersion di otto giorni nel magico mondo del cinema a Teramo dal 27 luglio al 3 agosto e proprio grazie agli ottimi risultati ottenuti nelle scorse edizioni, si sposta nel capoluogo di provincia e si arricchisce di ospiti e appuntamenti evidenziando la sua crescita sia nei contenuti che nella partecipazione. Il festival sarà presentato a Roma durante un happening tra esperti ed appassionati del settore che saranno presenti presso la Casa del Cinema il prossimo 3 luglio ore 17.00.

Oltre alle proiezioni il festival offre anche una vasta quantità di spettacoli dal vivo e concerti: la kermesse, infatti, vedrà un calendario fitto di proiezioni, quelle pomeridiane in lingua originale provenienti da tutto il mondo dalle 16.00 alle 20.00 proiettati nella Sala L’arca di Teramo; tutte le sere in Piazza Martiri della Libertà ci saranno proiezioni di film in concorso precedute dagli ospiti. Sono oltre 2800, addirittura più dello scorso anno, le opere iscritte che prevedono un grande lavoro di giuria per assegnare a film italiani e stranieri gli ambiti 14 premi.

Nelle scorse due edizioni molti e noti sono stati i cineasti che, da tutto il mondo, hanno partecipato al festival che ha ottenuto anche il riconoscimento del Ministero della Cultura Direzione Cinema.

Presenta ed intrattiene il pubblico, anche per questa edizione, la coppia nel lavoro e nella vita formata da Federico Perrotta e Valentina Olla con gli ospiti che saranno diversi per ogni serata; tra i tanti si annoverano anche Antonio Catania, Demo Morselli e Marcello Cirillo, Maria Grazia Cucinotta, Maurizio Mattioli. Inoltre, il 2 agosto ci sarà il concerto del Maestro Enrico Pieranunzi con il suo trio jazz, mentre per il 3 agosto è prevista la serata di gala con assegnazione dei premi e ospite Antonella Attili.

Le proiezioni sono sempre ad ingresso libero sia nel pomeriggio sia in piazza a Teramo, per il cinema sotto le stelle dalle 21.30.

Cos’è IMAGO?

La realtà IMAGO è nata a Roma nel 2000 per iniziativa di professionisti con grande esperienza nei settori del cinema e della televisione.

Nel corso degli anni ha prodotto più di 50 documentari di vario genere, per la maggior parte dedicati alla cultura, al turismo, alla storia, all’archeologia, all’ambiente e alle tradizioni popolari. Oltre a sit com, cortometraggi e due lungometraggi.

Dal 2000 è fornitore RAI Radio Televisione Italiana. Le prestigiose collaborazioni che IMAGO ha avuto nel corso degli anni includono, tra gli altri: Il Messaggero, A.C.L.I. (Associazione Cristiana dei Lavoratori Italiani). Unicef, Banca d’Italia, Università Cattolica del Sacro Cuore, Policlinico Agostino Gemelli e molti Istituti di Cultura Italiana all’Estero. Nel 2015 IMAGO ha realizzato il lungometraggio La sindrome di Antonio, diretto da Claudio Rossi Massimi; il film è stato selezionato e proiettato in prima mondiale nella sezione KINO del Festival del Cinema di Roma. È stato inoltre selezionato tra i sei film italiani per N.I.C.E. Festival Internazionale del cinema di Mosca e San Pietroburgo; è stato finalista all’Oiff Turin Cinefest e, nell’aprile 2017, ha vinto il Festival Internazionale del Cinema di Imperia come Miglior film. La sindrome di Antonio ha anche ricevuto una menzione speciale all’Ariano Film Festival per i suoi dialoghi e la sceneggiatura.

Nel giugno 2017, IMAGO ha prodotto il documentario Papa Francesco, La mia idea di arte, un itinerario del Santo Padre nei Musei Vaticani, prima opera audiovisiva il cui soggetto è stato scritto da un Pontefice.

Nel 2021 IMAGO produce Il diritto alla felicità, girato tra Civitella del Tronto e Teramo. Il film, scritto e diretto da Claudio Rossi Massimi, riceve numerosi e importanti riconoscimenti internazionali. Ad oggi, infatti, ha ricevuto ben 44 premi da festival del cinema in Italia e nel mondo.

IMAGO organizza da anni l’Italian Film Days in collaborazione con gli Istituti di Cultura Italiana all’Estero.

In passato ha organizzato anche il Festival del Cinema Italo Azerbaigiano in Azerbaigian a Baku. In queste e altre sedi ha organizzato e organizza mostre dedicate alla storia del cinema.

Per info è possibile consultare il sito www.internationalimagofilmfestival.com, e seguire le pagine social alla voce @internationalimagofilmfestival.




SETTIMANA SOCIALE DEI CATTOLICI ITALIANI

Tre delegati a Trieste alla 50.ma  edizione

Sulmona, 1° luglio 2024. Con grande gioia la Diocesi di Sulmona-Valva annuncia la partecipazione di tre delegati alla 50^ Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, che si terrà a Trieste dal 3 al 7 luglio 2024.

Sotto il tema “Al cuore della democrazia”, la Settimana Sociale riunirà centinaia di cattolici da tutta Italia per riflettere sul ruolo della Chiesa nella costruzione di una società più giusta e partecipativa. Un ricco programma di incontri, dibattiti, tavole rotonde e testimonianze animerà i giorni a Trieste, con la partecipazione di esperti di scuola, sport, salute, famiglia e conversione ecologica.

“È un’occasione importante per la nostra Diocesi per confrontarci con altre realtà ecclesiali e approfondire il nostro impegno per il bene comune”, afferma Mons. Fusco, Vescovo di Sulmona-Valva. “In un tempo caratterizzato da sfide e incertezze, la Settimana Sociale ci invita a riscoprire la forza della democrazia come strumento per costruire una società più inclusiva e solidale”.

Oltre ai momenti di riflessione, la Settimana Sociale darà spazio anche alla presentazione e alla visita di “buone pratiche”, ovvero iniziative concrete di impegno sociale promosse da realtà locali. Un’occasione preziosa per conoscere esperienze virtuose e trarne ispirazione per il proprio impegno sul territorio.

“La partecipazione dei nostri delegati sarà un’occasione per la nostra Diocesi di arricchirsi e di portare il proprio contributo alla riflessione comune”, conclude Mons. Fusco. “Confido che questa esperienza possa essere un seme fecondo per un rinnovato impegno nella costruzione di una società più giusta e fraterna a partire dal nostro territorio”.

Programma e relatori

La Settimana Sociale vedrà la partecipazione di numerosi relatori di alto profilo, tra cui Andrea Lucchetta, Marta Cartabia, Silvio Brusaferro e Lorena Bianchetti. Non mancheranno momenti di spettacolo con artisti come Riccardo Cocciante, Roberto Vecchioni, i Tiromancino e Simone Cristicchi.

L’apertura ufficiale avverrà il pomeriggio di mercoledì 3 luglio con il saluto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. I lavori si concluderanno domenica mattina 7 luglio con la Celebrazione Eucaristica presieduta da Papa Francesco.

Per seguire la Settimana Sociale

È possibile seguire la 50^ Settimana Sociale dei Cattolici Italiani sul sito ufficiale: Al cuore della Democrazia – Settimane Sociali




CORRERE PER ESSERE

La corsa degli zingari a Pacentro

di Franco Cercone

[Articolo di Franco Cercone, pubblicato in Rivista “D’Abruzzo”, Anno VII, N 26 Ed. Menabò Ortona – CH 1994]

Pacentro è un pittoresco paese della provincia dell’Aquila, arroccato alle pendici settentrionali del Morrone. Il castello medioevale che sovrasta il centro abitato ci parla del suo illustre passato e delle lotte insorte tra i Cantelmo e i Caldora per assicurarsene il possesso. La poca gente rimasta vive per lo più di agricoltura. I giovani sono occupati nel terziario oppure nelle fabbriche del nucleo industriale di Sulmona. Rilevante è tuttora il numero dei diplomati senza impiego.

L’8 settembre, in occasione dei festeggiamenti in onore della Madonna di Loreto, si svolge una singolare manifestazione che di anno in anno richiama un numero di spettatori sempre più numeroso

sia dall’Abruzzo che dalle regioni vicine.

Va subito chiarito che l’espressione zingari non deve trarre in inganno. Nel dialetto di Pacentro essa indica infatti chi cammina scalzo ed è stata coniata evidentemente in base all’osservazione costante che gli zingari andavano in giro con pochi indumenti addosso e soprattutto a piedi nudi, date le scarse possibilità che essi avevano in passato di poter acquistare delle scarpe.

Coloro che partecipano alla terribile gara sono contadini e operai del paese.

I figli delle persone benestanti e dei professionisti solitamente non si cimentano, anche se una delle ultime edizioni è stata vinta dal figlio del medico del paese che ha interrotto un secolare primato delle classi meno abbienti.

Il numero dei concorrenti non è mai rivelato dalla Confraternita della Madonna di Loreto che gestisce i festeggiamenti e diventa noto solo quando i giovani, verso le cinque del pomeriggio si radunano in località Pietra spaccata, un contrafforte roccioso di Colle Ardinghi, situato di fronte al paese e separato da quest’ultimo da una profonda gola in cui scorre il Vella, un torrente che scende precipitoso dalle falde della Maiella e che è ricordato da Ovidio nel terzo libro degli Amores.

Al primo rintocco di campana della chiesa della Madonna di Loreto gli zingari, a piedi nudi, e in pantaloncini e maglietta (indumenti forniti dalla stessa Confraternita), si gettano a capofitto lungo il ripido pendio del colle, cosparso ovunque di pietre, oltrepassando a valle il torrente Vella e puntando di nuovo a monte, in direzione di Pacentro, attraverso un sentiero che conduce direttamente alla chiesa.

Una folla enorme segue la corsa che si snoda lungo il tratto finale del percorso, lungo tre chilometri

circa. La maggior parte degli spettatori si accalca tuttavia attorno al sagrato di Santa Maria di Loreto, poiché l’altare della chiesa, il cui portale è lasciato aperto, costituisce il traguardo della emozionante gara.

Quando i concorrenti sono in prossimità della meta, gli spettatori (genitori e parenti, ma soprattutto le mamme), seguono passo passo, fino alla meta, gli zingarelli incitandoli a sopportare il dolore, spesso lancinante, dei piedi feriti, e cominciano ad oscillare, invasi da un crescente fermento, mentre

urla di entusiasmo si levano dalla folla allorché da una curva non lontana dalla chiesa si vede sbucare il primo concorrente. Con gli occhi dilatati dal dolore, provocato da un percorso quasi ordalico, il vincitore infila il portale e si inginocchia prima davanti all’altare, dopo di che si accascia stremato, seguito man mano dagli altri concorrenti che ripetono lo stesso cerimoniale.

A corsa ultimata viene chiuso il portale. Solo negli ultimi anni è stato permesso a studiosi e fotografi di restare nell’interno della chiesa e di assistere così ai momenti conclusivi della manifestazione.

La scena che si svolge assume a tratti toni drammatici e non facili da descrivere. Con i piedi cosparsi

di piaghe e sanguinanti, gli zingari giacciono sdraiati sul pavimento e si aiutano a vicenda, mentre il

dolore atroce dai piedi sembra propagarsi tutto sui loro volti. Un medico presta le prime cure alle ferite vistose, ma la sua azione è vanificata spesso dalle richieste di soccorso che si accavallano fra le grida concitate degli organizzatori impegnati ad accertarsi velocemente delle condizioni più o meno

gravi in cui versano gli zingari che hanno concluso la gara.

Sull’angusto piazzale antistante la chiesa la folla attende ansiosa che si riapra il portale e fa commenti sullo svolgimento della gara e sul vincitore.

Questi attimi di pausa ci permettono di aggiungere particolari importanti alla descrizione della manifestazione. La chiesa è dedicata, come si è detto, alla Madonna di Loreto ed un affresco eseguito nel tondo centrale raffigura, con una tecnica di esecuzione che ci ricorda quella degli ex-voto pittorici, la traslazione della Casa santa di Nazareth da Tersatto (Iugoslavia) a Loreto Marche. L’edificio sacro presenta caratteristiche tali da essere ascritto, come conferma un organo portativo coevo, al XVIII secolo e sorge in base a una tipica leggenda di fondazione dei santuari: una misteriosa donna, nella quale i fedeli riconosceranno in seguito la Madonna, si riposa proprio sul posto dove sarà eretta più tardi la chiesa.

La modesta facciata è movimentata da tre tondi a stucco e in quelli laterali sventolano fin dalla mattina della festa due tagli di stoffa avvolti a mo’, di bandiera su un’asta di legno. Tali stoffe sono di diverso colore e sufficienti a confezionare due vestiti da uomo.

Su ognuna di esse gli organizzatori appuntano un santino riproducente l’immagine della Madonna di Loreto. Questi tagli di stoffa costituiscono il cosiddetto palio, il premio cioè assegnato insieme a coppe, targhe ricordo e modeste somme di denaro, ai primi due classificati.

Durante la corsa i deputati alla festa sorvegliano affinché nessuno aiuti con spinte i partecipanti, a meno che per difficoltà sopravvenute durante il terribile percorso qualcuno di essi non dichiari espressamente di rinunciare alla gara. D’altro canto, una sorveglianza per così dire indiretta e reciproca viene effettuata dagli stessi tifosi appartenenti ai rioni in cui abitano i concorrenti, la cui contesa, alimentata da quei sentimenti intrattenibili che affiorano spesso nel blasone popolare, si esaurisce solo nell’ambito di una esperienza vissuta anche a livello ludico. Degna di nota al riguardo è la circostanza che a Pacentro non v’è un santo protettore ufficiale. Metà popolazione festeggia infatti la Madonna del Rosario e l’altra metà San Carlo Borromeo.

I “rosaristi” non fanno di conseguenza offerte per la festa di San Carlo e allo stesso modo si comportano i “carlisti” nella ricorrenza della Madonna del Rosario.

Fra le due fazioni si scatena così una gara per organizzare la festa più bella del paese e ad essa prendono parte, con cospicue rimesse, anche gli emigrati.

In passato, infatti, le rivalità esplodevano in modo violento durante la manifestazione e in una edizione della corsa svoltasi subito dopo la prima guerra mondiale, una persona venne accoltellata per aver aiutato, “con una spinta” nella parte finale della gara, un concorrente del proprio rione.

Ma torniamo, dopo questa necessaria parentesi, alla descrizione della corsa. Dai due tondi della facciata della chiesa vengono ammainati i palii, segno questo che sta per aver inizio la sfilata degli zingari. Si apre il portale. Il clamore crescente degli spettatori sommerge le note della marcia intonata dalla banda, mentre applausi ed espressioni di compiacimento fioccano sui primi due classificati che, seguiti come alfieri dal terzo e dal quarto, ricevono l’onore del trionfo. Portati a spalla da amici e parenti i quattro sfilano in ordine di arrivo lungo le strade principali del paese, preceduti dalla banda. Gli sguardi della folla sono puntati ovviamente sul vincitore della corsa. Sorreggendo l’asta su cui è avvolto il palio, egli viene portato a spalla dai suoi tifosi, seguito allo stesso modo dal secondo classificato. La sfilata termina nella casa del vincitore, dove si offre a tutti il vino attinto dalle caratteristiche conche di rame.

Non poche sono le considerazioni che suscita la corsa degli zingari, che secondo il giudizio dei vecchi del luogo si svolgerebbe da tempo immemorabile.

Come in altri episodi folcloristici, la ricerca delle origini non spiega però le funzioni del rito e l’elemento diacronico risulta il più delle volte sterile.

Per quanto concerne specificatamente l’area abruzzese, manifestazioni simili a quella di Pacentro dovevano svolgersi anche altrove, poiché si apprende da De Nino che: “a Rivisondoli, nelle feste principali, e a Pratola Peligna in San Rocco, è singolare la corsa dei ragazzi, dai sette ai dodici anni,

che nudi vanno a precipizio da un punto all’altro del paese per guadagnare un palio. E il piccolo vincitore poi, nudo, entra nella chiesa a ringraziare il santo”.

Analoga testimonianza è offerta da Tommolini per la festa della Madonna del fuoco nelle campagne di Pescara.

Benché le notizie siano insufficienti a stabilire utili raffronti, tuttavia occorre dire che anche in altre

località, in occasione di determinate ricorrenze religiose, si svolgono corse simili a quella degli zingari. Una notizia piuttosto vaga riguarda la corsa che i giovani eseguono ad Ottaviano di Napoli per la festa di San Sebastiano, o quella non competitiva che si svolge il 4 settembre a Cabras, in provincia di Oristano, nella vigilia della festa di San Salvatore in Sinis, dove i giovani del luogo, in tunica bianca, accompagnano “correndo scalzi” la statua del santo in una chiesetta campestre situata vicina al paese.

In passato partecipare alla corsa per conquistare il palio, cioè un vestito, doveva costituire certamente una motivazione non indifferente per gli zingari di Pacentro, appartenenti ai ceti sociali subalterni. Oggi le cose sono cambiate; questi giovani non camminano scalzi nei loro poderi coltivati con mezzi meccanici che essi stessi, con estrema perizia, guidano nei momenti della seminagione e dell’aratura.

Fra coloro che prendono parte alla competizione vi sono però anche operai che lavorano nel vicino nucleo industriale di Sulmona e che appena si staccano dalla catena di montaggio si riversano di nuovo sui campi per quell’insopprimibile esigenza di contatto con la terra che purifica e rigenera, poiché una tuta e un capannone non sono sufficienti di per sé a trasformare un contadino in operaio.

Altri concorrenti sono invece artigiani o persone che svolgono i più disparati mestieri, anche come emigranti all’estero. È il caso di Mario Raso vincitore negli anni passati di parecchie edizioni della corsa che ogni anno tornava da Berlino e rivelava con grande semplicità di non correre per una particolare forma di devozione verso la Madonna di Loreto, ma per una ragazza del paese di cui era innamorato. Le sue parole richiamano alla memoria il noto passo del Ramo d’oro, in cui Frazer descrive le gare di corsa per la sposa che, in altri tempi, si svolgevano un po’ ovunque in Europa. Si sa però con quanta circospezione vanno fatti tali accostamenti, poiché sotto il profilo antropologico si corre il rischio di assemblare episodi dalle funzioni diverse, sia sul piano sincronico che su quello diacronico.

Comunque, e ciò è veramente straordinario, c’è qualcuno in un angolo sperduto dell’Abruzzo che alle soglie del duemila “corre per amore” ed almeno in un giorno dell’anno offre una dimostrazione di forza e di vitalità nei confronti di altri giovani che non sono in grado, per costituzione fisica o per educazione, di cimentarsi in una incredibile corsa in cui gli zingari di Pacentro riscattano un anno di

anonimato, trascorso nel duro lavoro quotidiano. E ciò che è straordinario è che essi corrono non per avere, ma per essere.

Franco Cercone.




HO BISOGNO DI TE

Beniamino Cardines vince il Premio Letterario Nazionale Il silenzio uccide 2024 contro la violenza di ogni genere

Pescara, 1° luglio 2024. Sabato 29 giugno a Roseto degli Abruzzi presso la Villa Comunale, si è svolta la cerimonia di premiazione del Premio Letterario Nazionale “Il silenzio uccide 2024”. Premio organizzato dall’Associazione Il Guscio Aps, che sensibilizza contro la violenza di ogni genere.

Vince il primo premio assoluto lo scrittore e giornalista abruzzese Beniamino Cardines con il racconto “Ho bisogno di te”. Ricordiamo che l’autore pluripremiato, da anni al centro di una intensa programmazione tra letteratura sociale e scrittura creativa, è stato proclamato lo scorso anno da LFA Publisher (Italia-Spagna) “Autore dell’anno 2023” al Salone Internazionale del Libro di Torino. Inoltre, il suo ultimo libro “Sirena Bambina” pubblicato da ES/SanPino Edizioni di Torino è  stato inserito nel prestigioso catalogo della Diffusione San Paolo 2023. 

Andreina Moretti, presidente ass. Il Guscio: “La nostra Associazione è impegnata attivamente nella lotta alla violenza contro le donne e di ogni genere. Tra le attività di sensibilizzazione è nato il premio letterario, che offre la possibilità a chiunque di esprimere il proprio pensiero su questa dolorosa piaga sociale, in modo particolare i giovani. Vogliamo combattere anche con le parole, qualunque forma di violenza. Un concorso letterario quindi, che dà spazio, non solo agli scrittori affermati, ma anche a tutte quelle persone che vogliono raccontare una storia. È nata così l’antologia Il silenzio uccide giunta oggi alla quarta edizione.”

Beniamino Cardines, scrittore: “Scrivo per tradurre in emozioni e forza la vita e le sue contraddizioni. Per accendere fari sugli angoli bui della realtà. Questo racconto è parte della raccolta pluripremiata Cleopatra o Meryl Streep? ancora inedita. Una storia senza nessuna pietà, tragica crudele dolorosa. Una storia ferita e senza cuore, in cui i protagonisti sembrano arrendersi alla sopraffazione della violenza e del dolore. Il mostro è assente, restano le sue mani a parlarci di strappi e di degrado umano. Un uomo violento nei confronti della moglie, della suocera, del figlio unica voce ad avere il coraggio della denuncia, della verità, del riscatto, dell’amore che guarisce. Impossibile restare indifferenti.”




TOLTA ANCHE LA SPIROMETRIA

Continua la spoliazione dell’Ospedale Val Vibrata,  Zunica – Italia Viva Val Vibrata

Sant’Omero, 1° luglio 2024. Sei un cittadino della Val Vibrata e hai bisogno di una Spirometria? Da qualche settimana all’Ospedale di S. Omero non la puoi fare più.

Ora, anche per questo semplice ma importante esame pneumologico, almeno per il momento, bisogna spostarsi dalla Val Vibrata ed andare ad Atri o a Teramo, con tutti gli inconvenienti del caso, a cominciare dalle liste di attesa. 

Tra l’altro, a scanso di equivoci, l’apparecchio a supporto della suddetta attività in dotazione da tempo all’ospedale vibratiano è stato trasferito, dicono temporaneamente, presso l’Ospedale di Atri.

Insomma, dopo la soppressione delle due Unità Operative Complesse di Chirurgia e Ostetricia – Ginecologia e quindi di quelli che una volta chiamavamo “Primari”, continua il lento ma inesorabile declino dell’Ospedale Val Vibrata

Come è possibile che un comprensorio come la Val Vibrata, che tra l’altro esprime l’Assessore regionale D’Annuntiis ed il consigliere regionale di maggioranza Di Matteo, venga trattato in una simile maniera, in un settore così importante quale quello della Sanità?

Nei fatti è evidente come i membri vibratiani di questa maggioranza regionale, dopo aver votato favorevolmente alla soppressione delle due unità operative complesse, continuino a non farsi carico di difendere il proprio territorio e quindi gli interessi e i diritti dei propri concittadini.

A tutto ciò si aggiunge il fatto che per il nostro Ospedale non si intravede nemmeno alcuna seria prospettiva per la carenza di personale, soprattutto medico, che, nei reparti di Cardiologia, Pediatria e Rianimazione, è grave. 

Italia Viva lancia un appello a tutta la politica e a tutti i cittadini vibratiani, affinchè si uniscano al nostro grido di sdegno e di protesta nei confronti di queste decisioni scellerate e drammatiche che continuano a penalizzare il nostro Ospedale e la nostra vallata.

“Dopo il declassamento dell’Ospedale di Sant’Omero, dopo il ridimensionamento della Riabilitazione Territoriale di Nereto, ora è la volta della Spirometria. Quelle che vengono chiamate razionalizzazioni sono in realtà tagli ai servizi sanitari per i cittadini della Val Vibrata, nell’assordante silenzio dei rappresentanti vibratiani dell’attuale maggioranza in Regione.” – conclude Elvezio Zunica membro del coordinamento di Italia Viva Val Vibrata.




UNALTROTEATRO: LA STAGIONE TEATRALE 2024/25

La presentazione per il Cinema Auditorium Zambra di Ortona

Ortona, 30 giugno 2024. Con il claim “Dove tutto è” la compagnia Unaltroteatro di Arturo Scognamiglio e Lorenza Sorino ha annunciato il programma della stagione teatrale 2024/25 con una conferenza stampa che si è rivelata più una festa, ieri sera, presso il Cinema Auditorium Zambra di Ortona (Ch): “per questa terza stagione – hanno spiegato – abbiamo scelto uno slogan che crediamo possa raccogliere in sé e restituire appieno il carattere multidisciplinare che Unaltroteatro è riuscito a imprimere nei primi due anni di lavoro quotidiano in un luogo che è partito da zero dal momento della restituzione alla cittadinanza. Teatro, Cinema, Formazione, eventi, mostre d’arte e fotografiche, presentazioni di libri e incontri con autori, registi, produttori, si sono avvicendati con grande naturalezza. Dopo una splendida e partecipata stagione teatrale ci auguriamo che anche quella che ci accingiamo ad accogliere possa piacere al pubblico, e anticipiamo che oltre agli spettacoli ci saranno tante altre attività che comunicheremo di volta in volta”.

La stagione teatrale, che si estenderà fino ad aprile 2024, taglierà il nastro il 26 Ottobre con “Azzurro – stralci di vita” tratto dall’omonimo libro di Curzio Maltese di Paola Conti con Antonio Catania, la scrittura di Maltese si sposa alla perfezione con la musica di Nicola Piovani; spettacolo di Viola Produzioni – Centro di produzione teatrale.

Il 9 novembre sarà la volta de “Il Dio del massacro” di Yasmina Reza, diretto e interpretato da Michele Cipriani, Arianna Gambaccini, Saba Salvemini, Annika Strøhm, realizzata con il supporto di TRAC_Centro di residenza teatrale pugliese e Tex_il Teatro dell’ExFadda oltre che con la collaborazione del Comune di Pergola e la compagnia teatrale Malalingua: un viaggio  nelle relazioni famigliari e sociali, fitte di contraddizioni e paradossi.

Il 15 dicembre è la volta de “La neve del Vesuvio” dall’omonimo romanzo di Raffaele La Capria con Andrea Renzi: produzione della Casa del Contemporaneo, Teatri Uniti, mTeatro Mercadante, Teatro Stabile di Napoli; una neve fugace e meravigliosa come l’infanzia, spinge con leggerezza verso un essenziale contatto con la parte  infantile delle persone, una rara esperienza di equilibrio tra grazia e ragione, tra fantasia e verità.

Il 22 febbraio sarà Elisa Di Eusanio, abruzzese nota soprattutto per DOC insieme a Luca Argentero con il suo “Club 27” a calcare la scena dell’Auditorium Zambra: voce, interpretazione e regia sono della stessa attrice che parte dai grandi artisti morti a ventisette anni per raccontare il dolore delle dipendenze, delle anime fragili e della paura che mangia vite.

Il 22 Marzo “ESAGERATE! Più che un aggettivo un’esortazione”, di e con Cinzia Spanò di Effimera Produzioni, porterà sul palco una Stand Up Comedy che, intrecciando numeri, dati, storia, sacro e profano, intende divertire, indignare e soprattutto “mettere i puntini sulle i” perché le vie dedicate alle donne sono solo il 4%, se ne esigono di più.

L’11 aprile 2025 si chiuderà la stagione teatrale con l’ode alla gioventù e alla vita “Io e tu” di Lauren Gunderson con Aurora Spreafico e Derli Do Rosario Soares di Viola Produzioni – Centro di Produzione Teatrale: al centro dello spettacolo i diciassettenni che s’interrogano sulla morte, sui misteri della vita, sull’eroismo della poesia e proprio con le armi della poesia, apparentemente noiosa, si svela un mistero molto più profondo che li unisce.

È possibile fare l’abbonamento: per info e prenotazioni chiamare il 3454367809 o mandare una mail a segreteria@cinemauditoriumzambra.com.




CENTO ANNI PER ELVIRA

La signora Marinucci ha festeggiato il 26 giugno scorso

Giulianova, 30 giugno 2024. Autonomia, perseveranza e una dieta varia, i punti di forza della sua longevità. Il Sindaco Jwan Costantini le ha portato gli auguri e l’abbraccio di Giulianova.

Un traguardo tagliato con gioia e in perfetta forma. La signora Elvira Marinucci ha compiuto 100 anni il 26 giugno e li ha festeggiati ieri, stretta dall’affetto dei familiari, dei tanti amici, dei vicini di casa. La sua casa,  in piazza Marà, un luogo che in serata è stato animato da una bella festa estiva e che, durante la settimana, da sempre, è spazio di serena attività quotidiana, di operosità e di incontro.

Ieri, il Sindaco Jwan Costantini le ha fatto visita, per salutarla, farle gli auguri e regalarle una pergamena che testimonia della stima e della simpatia dell’ Amministrazione Comunale e della Città.

Elvira Marinucci, sarta negli anni giovanili, è un modello straordinario di autosufficienza, determinazione  spirito di iniziativa. La signora conduce una vita in totale autonomia. La malattia l’ha sfiorata raramente. Anche il Covid, affacciatosi con sintomi lievi, è battuto in ritirata. Elvira cucina, si lava da sé, coltiva interessi ed  amicizie. Il suo piatto preferito, i peperoni in padella, che consuma abitualmente, spesso accompagnati da frittata. Non disdegna la carne, costolette comprese, mangiate a cuor leggero e senza togliere il grasso.

Un esempio, il suo, che farebbe arrossire il popolo dei salutisti, ma che conta e vale,  soprattutto,  per il messaggio di positività e vitalità che continua a trasmettere.




AL SINDACO DI PESCARA

Pescara, 30 giugno 2024. Le sottoscritte associazioni sono venute a conoscenza di un ordine di abbattimento per  61 alberi adulti in viali ed altri luoghi storici della città di Pescara che l’Amministrazione Comunale ha emanato già nel  dicembre 2023. Tale ordine sarebbe entrato nella fase attuativa con il contrassegno in loco degli esemplari da abbattere.

Le sottoscritte associazioni ritengono che ogni cautela debba essere assunta ed ogni ricerca di pratiche alternative vada esperita prima di arrivare a tagli  che impoveriscono l’intera città privandola di alberi storici, dispensatori di benessere urbano e significativa componente della sua immagine identitaria, oltre che della sua gradevolezza, decisiva anche per la sua attrattività turistica.

Come già in passato, attraverso consulenze tecniche e pareti di illustri cattedratici, le associazioni sono disponibili ad un confronto anche nel merito tecnico delle scelte comunali al fine di trovare una soluzione equilibrata che  circoscriva il taglio agli elementi irrecuperabili, per favorire, d’altra parte,  una consapevole conservazione dell’importante patrimonio vegetale cittadino.

A tal fine  le sottoscritte associazioni chiedono di essere convocate con i propri tecnici di fiducia per poter fornire il proprio contributo  attraverso il confronto con le istanze tecniche e politiche preposte sia nel merito della questione attuale, per la quale si ravvisano i caratteri dell’urgenza,  sia sul metodo col quale affrontare la manutenzione del sistema del verde urbano.

Tale istanza partecipativa è prevista anche dal vigente Regolamento comunale per il verde.
Un confronto come quello da noi proposto può inaugurare la consiliatura appena rinnovata con una diversa apertura all’associazionismo civico che,  a vario titolo, pone il tema dell’ambiente e della identità urbana.

Italia Nostra Sezione “L. Gorgoni” Pescara

Archeo Club d’Italia sede di Pescara

Touring Club Italiano Club di territorio di Pescara

Co.N.Al.Pa Delegazione Pescara-Chieti

Ville e Palazzi Dannunziani




RISOTTO CON CREMA DI ZUCCHINE E SOTTILETTE DI FORMAGGIO

Chieti, 30 giugno 2024. È un risotto vegetariano, facile da preparare, gustoso e cremoso, con l’aggiunta della sottiletta di formaggio.  La ZUCCHINA è un ortaggio generalmente verde e dalla forma allungata che si trova tutto l’anno. Le proprietà nutrizionali sono molte: proteine, carboidrati, lipidi, vitamine A/C/E/K e fibre, che aiutano a promuovere la regolarità intestinale, a ridurre il rischio di cancro al colon e, a controllare l’assorbimento di colesterolo e zuccheri.

INGREDIENTI PER DUE PERSONE

riso carnaroli 160 g

zucchine 200 g

Sottilette (fettine di formaggio fuso) al parmigiano 125 g

parmigiano grattugiato 20 g

burro 15 g

brodo vegetale 1/2 l

Olio extravergine di oliva 2 cucchiai -16 grammi

Timo q.b.

Pepe nero q.b.

Sale fino q.b.

PROCEDIMENTO

Preparare il brodo vegetale con i classici ingredienti. In un tegame antiaderente, far rosolare nell’olio extravergine di oliva per qualche minuto, le zucchine tagliate a rondelle. Successivamente toglierle dal tegame e frullare nel mixer, per creare la crema. Mettere però sei rondelle da parte per guarnire il piatto Tagliare finemente la cipolla e farla appassire lentamente nello stesso tegame, quindi tostare il riso per qualche minuto. Cucinarlo per circa 20 minuti e quando il liquido sarà assorbito, bagnarlo con un mestolo di brodo vegetale. A metà cottura, unire la CREMA di ZUCCHINE.   Quando il riso è cotto, spegnere la fiamma e mantecarlo, (operazione fondamentale, per renderlo cremoso e vellutato), per circa due minuti, nel tegame chiuso con il coperchio, con burro, metà del parmigiano grattugiato, sottilette, una macinata di pepe e timo, (se graditi). Quindi, mescolare energicamente il risotto, aggiungere l’altra metà del formaggio parmigiano grattugiato per insaporirlo ancora di più. Disporlo nei piatti, con le zucchine rosolate e buone da mangiare, come elementi decorativi, in modo che risulti gradevole alla vista.

Accompagnare con un vino bianco fresco.

Luciano Pellegrini




IL BENE NON SI FA PER APPARIRE O PER TORNACONTO

Il bene si persegue nel silenzio, con umiltà e garbo

di don Rocco D’Ambrosio

Globalist.it, 30 giugno 2024. Noi ci agitiamo molto, facciamo molto rumore, vogliamo che i media amplifichino, da FB alla TV, quel poco di bene che realizziamo. Così non va: dobbiamo bandire i rumori

Il Vangelo odierno: In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giairo, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.

Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.

E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».

Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.

Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare (Mc 5,21-43 – XIII TO/B).

Mi ha sempre molto affascinato pensare a cosa sia successo in quei pochissimi secondi: una donna, che soffre di perdite di sangue, tocca Gesù, una forza esce da Lui e ferma il flusso di sangue, guarendola, Gesù vuole incontrare colei che lo ha toccato. Un miracolo potente e rapido; nella sua prima fase anonimo e silenzioso: la donna pensa tra sé e sé, vuole toccarlo nel caos della folla senza presentarsi a Lui, Gesù sente di essere toccato ma non la vede.

“Il bene non fa rumore e il rumore non fa bene” (“Good does not make noise, and noise does not do good”, diceva Louis Claude de Saint Martin) o nella saggezza cinese: “Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce” (frase attribuita a Lao Tzu, filosofo cinese del IV sec. a.C) Il bene non fa rumore, in questo è antipolitico, nel senso che la politica contemporanea fa molto rumore per quel poco di bene che realizza e ne fa ancor di più per il bene che promette e non realizza. Soprattutto quando, tra i leader di tutte le istituzioni, religiose e laiche, ci sono anche (non solo, grazie a Dio) commedianti spocchiosi e ignoranti, quanto incapaci. Il bene, quel flusso vitale da Gesù alla donna, non ha fatto nessun rumore, come anche non ha fatto rumore quando Gesù ha guarito la figlia di Giairo, rimproverando i presenti per il loro agitarsi e piangere.

Noi ci agitiamo molto, facciamo molto rumore, vogliamo che i media amplifichino, da FB alla TV, quel poco di bene che realizziamo. Così non va: dobbiamo bandire i rumori, lavorare contro l’inquinamento acustico (e non solo), riscoprire il valore del bene segreto, non suonare la tromba ogni volta che operiamo il bene, amare il segreto e il silenzio. “E il Padre tuo – dice Gesù – che vede nel segreto, ti ricompenserà” (Mt 5). Apprezzare sempre più il valore della riservatezza, segretezza, umiltà e garbo… E nel silenzio gioire del bene che facciamo!

E il problema, qui, non è politico ma interiore. Dipende dalla personale dedizione – commitment la chiamano gli inglesi – cioè dal come rispondiamo alla domanda: ma per chi o cosa faccio il bene? Per me? Per apparire? Perché parlino di me? Per un tornaconto economico? O per gli altri? Per il loro concreto bene? Per gloria di Dio? Perché gli altri vedano questo bene e rendano gloria al Padre che è nei Cieli (Mt 5)? Senza rumore. Senza chiasso. Senza social. ”Good does not make noise, and noise does not do good”.




UNA NUOVA STAGIONE DI PARTECIPAZIONE

Monsignor Renna alla cinquantesima  Settimana Sociale

PoliticaInsieme.com, 30 giugno 2024. Mancano pochi giorni all’inizio della 50esima Settimana Sociale dei cattolici in Italia, che ha scelto di affrontare il tema cruciale della partecipazione come strumento fondamentale per la costruzione di una società democratica, più giusta e solidale.

Il 3 luglio in Piazza Unità d’Italia a Trieste sarà il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ad aprire i lavori. Mille delegati da tutta la Penisola saranno impegnati in laboratori composti da gruppi di 20 persone che consentiranno di rielaborare esperienze e contenuti in vista di una prospettiva comune che aiuti tutti ad andare “Al cuore della democrazia” e a sviluppare la partecipazione. Ai laboratori della partecipazione si affiancheranno relazioni tematiche e opportunità offerte a tutti gli ospiti non delegati, come ad esempio la visita dei Villaggi delle Buone pratiche e le Piazze della Democrazia. A chiudere i lavori della Settimana sociale sarà Papa Francesco che, alle 10,30 del 7 luglio in Piazza Unità d’Italia, presiederà la concelebrazione eucaristica.

Il Comitato scientifico Organizzatore della Settimana sociale  è presieduto dall’arcivescovo di Catania mons. Luigi Renna, che ha risposto alle nostre domande. Mons. Renna, con la sua esperienza e profonda conoscenza delle dinamiche sociali, ci ha offerto una visione illuminante su come la partecipazione possa trasformare le nostre comunità e sul ruolo che ogni cittadino può giocare in questo processo, con un particolare focus sul mondo dei giovani.Tre parole pensando a Partecipazione: «Speranza, fatica, necessità.»

Ascoltiamo i giovani, sono il presente della nostra società

Quali ritiene possano essere le maggiori difficoltà che i giovani incontrano quando cercano di impegnarsi attivamente nella società e nella politica?

I giovani non incontrano una società che parla di meritocrazia o delle persone pronte a promuovere i loro talenti. A volte si cercano semplicemente dei giovani che siano disposti a condividere un progetto che altri hanno pensato per loro e questo naturalmente blocca la realtà e la ricchezza più grande che ha una persona: la sua fantasia, i suoi desideri, il desiderio di mettersi in gioco, anche di rischiare fino al sacrificio. Tante volte i giovani trovano il posto già occupato da chi vuole volare basso, da chi non vuol prendere il largo; allora incontrano purtroppo poca lungimiranza da parte di noi adulti. Se tutti quanti ci ricordassimo del grande insegnamento di Socrate, che parla di una maieutica che fa venir fuori il meglio di una persona, i giovani rigenererebbero la nostra società e si sentirebbero valorizzati».

I recenti dati sulle elezioni europee mostrano un alto tasso di astensionismo. Quali sono, secondo lei, le principali cause di questo fenomeno? Come si può intervenire per combattere questa apatia?

«I giovani sentono che le grandi narrazioni, che entusiasmano la vita e che entusiasmano i progetti, sono finite in mano di pochi e non osano pensare in maniera diversa il loro presente e il loro futuro. Vedono una grande distanza tra la loro vita quotidiana e le decisioni che si prendono nel Parlamento, in questo caso nel Parlamento Europeo. Invece dovrebbero comprendere che le decisioni li riguardano profondamente, perché alcune linee vengono proprio da Strasburgo, da Bruxelles. È molto importante che anche i politici stessi, una volta eletti, siano presenti nei territori e che tutti coloro che vogliono educare e che vivono già questo compito sollecitino i giovani a vedere quali legami e corrispondenze vi siano tra il loro presente, il loro futuro, la loro quotidianità e tutto ciò che riguarda la politica, che è un’organizzazione del bene e del futuro. Come fare? Parlarne, parlarne tanto, creare dei legami, provocare. Quando Papa Francesco dice ai giovani di fare rumore, non li invita alla sovversione, al caos; li invita a riprendere in mano il proprio posto perché loro non sono il futuro della società ma il presente. Bisogna far sì che i giovani facciano rumore, bisogna provocarli tanto e bisogna che essi stessi si affaccino nelle istituzioni. E noi dovremmo ascoltarli di più.»

Più volte lei, Eccellenza, è intervenuto sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale e la diocesi di Catania è stata sede di diverse importanti iniziative sul tema. Possono, e se sì come, le nuove tecnologie facilitare i processi di partecipazione?

«Il rischio della tecnologia può essere quello di isolare la persona, almeno isolarla in una relazione di prossimità, in un dialogo di prossimità che vada al di là del mezzo che si ha a disposizione. Per cui io credo che l’intelligenza artificiale e ogni altro mezzo di comunicazione vadano utilizzati in una cosiddetta modalità mista: cioè ci devono servire ma poi ci devono portare a incontrarci di persona, a confrontarci e a scontrarci, con molta educazione. È molto importante non sostituire con l’intelligenza artificiale e con i mezzi tipicamente tecnologici quello che è il rapporto personale, il rapporto con gli altri, con un gruppo, perché è questo che genera partecipazione ed esalta la nostra umanità permettendo ad essa di maturare».

Quali sono gli obiettivi principali di questa cinquantesima edizione delle Settimane Sociali?

«La Settimana Sociale vuole essere un laboratorio di discernimento. I cattolici di tutta Italia si incontrano, anzitutto, per dialogare e per dialogare su temi che li vedano già impegnati. Per questo non solo l’importanza delle grandi relazioni ma anche delle piazze della democrazia, dove ci si confronterà su quelle tematiche che ci appassionano ogni giorno e che ci interpellano perché siamo chiamati a dare il nostro contributo con grande umanità al bene comune. Spero semplicemente che rinasca una nuova stagione di partecipazione per la democrazia, superando da una parte le nostalgie del passato e dall’altra le paure per il momento presente».

Pubblicato su https://www.prospettive.eu/




COLIBRÌ ENSEMBLE: PRESENTATA LA STAGIONE 2024-2025

Solisti prestigiosi, concerti sinfonici e la novità di Opera e Balletto

Pescara, 30 giugno 2024. La dodicesima stagione dell’Orchestra da Camera di Pescara prevede 14 appuntamenti in cartellone, da ottobre ad aprile 2025. Il Colibrì Ensemble ha presentato la Stagione Concertistica 2024-2025, svelando il cartellone dei 14 appuntamenti in calendario, a partire da ottobre 2024, fino ad aprile 2025.

Una stagione con un’offerta oltremodo ampia e in grado di rivolgersi ad un pubblico eterogeneo, spaziando dalla musica sinfonica, a quella da camera, dal barocco, al Novecento, dal jazz, all’opera e al balletto.

Grande spazio viene riservato all’orchestra, che sarà sul palco in ben 13 occasioni, ma non mancano di certo ospiti di prestigio. Guardando dall’alto possiamo contare infatti oltre venti solisti, tra i quali spiccano, solo per citarne alcuni, il celebre pianista Alessandro Deljavan, il primo flauto dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia Andrea Oliva, il Premio Paganini Giuseppe Gibboni, il primo clarinetto del Teatro alla Scala Aron Chiesa, il pianista Leonardo Pierdomenico, il bandoneonista Massimiliano Pitocco.

Il cartellone propone diverse tipologie di concerti e spettacoli, indicati dai quattro colori della stagione: 9 sono gli appuntamenti Classical dedicati alla musica nella forma di concerto tradizionale, due di questi sono all’interno della Serie Beethoven “Beeth’up to nine”, ovvero l’integrale delle Sinfonie.

Si aggiungono quindi tre appuntamenti denominati Emmet Concert dal nome del Music Club (Emmet Club) inaugurato lo scorso anno, che ha già riscosso grande successo. Si tratta di concerti con un diverso sguardo e un’apertura ad altri generi e suoni volti a contaminare il format del concerto standard.

Gli eventi speciali della stagione sono racchiusi nei due appuntamenti che vedono in programma un balletto e un’opera.

L’opera e il balletto sono di fatto le grandi novità di questa edizione. La lirica sarà protagonista con il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini all’Auditorium Flaiano, mentre l’unico appuntamento che si svolgerà al Teatro Circus sarà il balletto Lo Schiaccianoci di Tchaikovsky. Per l’occasione il Colibrì inaugurerà una interessante collaborazione con il Centro Danza Art Nouveau de L’Aquila a cui si aggiungeranno solisti provenienti dal Teatro San Carlo di Napoli e dal Teatro Massimo di Palermo.

«Mettere in cartellone un’opera lirica è una richiesta che il nostro pubblico ci fa da diverso tempo – spiega il direttore artistico, Andrea Gallo-. L’opera sarà per noi un’esperienza nuova che abbiamo voluto unire a quella del balletto Lo Schiaccianoci dopo il grande successo riscosso dalla suite dello scorso anno».

Il genio di Tchaikovsky è presente non solo per via del balletto, ma anche per la sua meravigliosa musica sinfonica. Colonne portanti della stagione saranno infatti due suoi celeberrimi concerti per solista e orchestra: quello per pianoforte in apertura di stagione, affidato a Alessandro Deljavan, e quello per violino che vedrà il Premio Paganini Giuseppe Gibboni nuovamente insieme al Colibrì.

Scorrendo il cartellone ci si imbatte in musica di ogni epoca e di ogni genere.

«Il viaggio nel tempo è una delle tematiche di questa stagione» – spiega infatti il direttore artistico.

Ci si perderà “Nell’iride del Novecento”, concerto nel quale compaiono le più variegate forme, suoni, ritmi e contaminazioni che hanno segnato il secolo scorso con autori quali Stravinsky, Gulda, Cage e Berio. Ma il tempo è anche quello che attraverserà la storia del Tango, ne “Il tango fino a Piazzolla”.

«Con il concerto Brandebur… Gap avremo l’impressione di convivere in due epoche, – continua Gallo – di sovrapporre due frequenze come quando una volta si cercava una stazione della radio girando la manopola. Ne deriverà un salto nel tempo, un gap, pilotato dal suono della chitarra elettrica di Christian Mascetta che, come un booster, ci farà viaggiare più veloci della luce, per poi farci ritornare nel mondo di Bach».

Il concerto di chiusura, come sempre, è quello con l’organico più ampio e avrà in programma un capolavoro come Quadri di un’esposizione, composizione originariamente scritta da Mussorgsky per pianoforte e mirabilmente orchestrata dal genio di Ravel. Ma la perla di questa chiusura sarà la presenza di Andrea Oliva, uno dei musicisti italiani più prestigiosi al mondo, eccezionale flautista, primo flauto dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Suonerà il Concerto di Khachaturyan originale per violino che pochi flautisti al mondo hanno il coraggio di affrontare.

Nel corso dell’anno, il Colibrì continuerà anche muoversi sul territorio con concerti e repliche previste in Abruzzo a L’Aquila, a Teramo presso la stagione de “La Riccitelli”, a Celano in “Celano Classica” e anche fuori regione nel cartellone di “Umbria Classica”.

«Nel corso della stagione il Colibrì sarà impegnato anche in alcuni progetti discografici – spiega la Presidente Gina Barlafante – uno dei quali per l’etichetta Brilliant con un programma interamente dedicato a Beethoven con la settima sinfonia e il quinto concerto per pianoforte con un’eccellenza del territorio, Leonardo Pierdomenico con il quale si è ormai instaurata una fortunata collaborazione».

L’orchestra può contare su un pubblico in grande ascesa, la campagna abbonamenti è già a buon punto e vede rinnovati ormai quasi tutti gli abbonamenti. È possibile effettuare l’acquisto online sul sito Diyticket.it o presso i punti vendita in città.

Virginia Gigante




CENTO MELE ROSSE E NOVE PERFORMERS

A Funambolika arriva “Smashed”, lo spettacolo cult applaudito in tutto il mondo.

Pescara, 30 giugno 2024. Lunedì 1° luglio, nell’unica data italiana, al Funambolika sarà la volta della compagnia Gandini Juggling, con il suo attesissimo spettacolo “Smashed”. La XVIII edizione del Festival Internazionale del Nuovo Circo ideato da Raffaele De Ritis e prodotto dall’Ente Manifestazioni Pescaresi, dopo aver ospitato in apertura lo spettacolo “Puccini Dance Circus Opera, per coro di corpi e strumenti”, si conferma ancora una volta come una delle rassegne più amate dal pubblico pescarese.

“Smashed”, spettacolo cult che si terrà al Teatro Massimo di Pescara con inizio alle ore 21.15, ha già superato le 4000 rappresentazioni in tutto il mondo e celebrerà il ventennale dalla fondazione della compagnia inglese Gandini Juggling, confermandosi come una delle realtà di circo contemporaneo più prestigiose al mondo.

In questo lavoro pionieristico, Sean Gandini ha messo insieme nove giocolieri internazionali tra i più talentuosi, trasformandoli in danzatori: Iñaki FERNANDEZ SASTRE, Tedros GIRMAYE, Doreen GROSSMANN, Jose TRIGUERO, Tom NEYRET, Harm VAN DER LAAN, Cecilia ZUCHETTI, Antoni (Antek) KLEMM e Niels SEIDEL. Lo spettacolo è un omaggio alla celebre coreografa Pina Bausch e al suo Tanztheater attraverso un Tanzjonglage con nove straordinari giocolieri che ricreano una serie di immagini dal sapore cinematografico ispirate alle coreografie della Bausch. Sean Gandini ha sempre riconosciuto il suo debito verso la grande coreografa tedesca, creatrice del teatro-danza.

Introdotto da un centinaio di mele che adornano il palco in una griglia attentamente formata, “Smashed” “gioca” al Tanztheater, alternando crudeltà, umorismo e senso dell’assurdo, per condividere con il pubblico un’esperienza di complicità e divertimento che celebra l’unione perfettamente riuscita tra giocoleria e danza. Sul palco, gesti quotidiani in perfetto unisono, ripetuti minuziosamente con precisione ipnotizzante, artisti che sfilano in parata, sedie, tacchi alti, momenti di arguzia e umorismo ironico.

“Smashed” nasce in concomitanza con la residenza della compagnia al National Theatre di Londra e rappresenta il culmine di una continua indagine di Sean Gandini sul rapporto tra giocoleria, danza e teatro, grazie anche alla lunga collaborazione con il coreografo Gill Clarke.

Sean Gandini è ampiamente riconosciuto come uno dei più formidabili “juggler” del mondo. Ha trascorso gli ultimi vent’anni nella ricerca, esplorando tutte le possibili funzioni della giocoleria, contaminandola felicemente con altre forme espressive come la danza e il mimo. Creatore originale e prolifico di materiale di “manipolazione”, il suo lavoro, grazie alla co-direzione artistica con Kati Yla-Hokkala, spazia dalla coreografia al virtuosismo, esplorando mille sfumature di quest’arte così spettacolare.

Gandini Juggling è da oltre due decenni una delle compagnie più creative del circo contemporaneo mondiale; ha spinto in avanti i confini artistici e tecnici dell’arte della giocoleria, dando vita a spettacoli che deliziano e stupiscono, sfidando ogni facile categorizzazione e cambiando la percezione di ciò che il “juggling” è e può essere.

Sotto la spinta dell’insaziabile sete di creare, comunicare e provocare di Sean Gandini, la compagnia ha collaborato con alcuni dei migliori coreografi, compositori, registi e performer del mondo. Negli ultimi 25 anni, ha creato oltre 30 lavori, si è esibita nei festival e nei teatri più prestigiosi del mondo, per un totale di oltre 5000 spettacoli in 50 paesi. Nel 2010 inizia la residenza al National Theatre di Londra per la creazione di “Smashed” e sviluppa prestigiose collaborazioni con la BBC, con il Cirque du Soleil e con l’Ecole Nationale de Cirque de Montréal, dove Sean e Kati sono chiamati ad insegnare.  L’ultima creazione, LIFE – A Love Letter to Merce Cunningham, in collaborazione con il Cunningham Trust di New York, ha debuttato a gennaio 2022. Il lavoro dei Gandini Juggling ha ottenuto sin qui prestigiosi riconoscimenti come: The Archangel Award (nel 2017) e l’Herald Award per “Smashed” (nel 2014) e “Sigma” (nel 2017), il Total Theater Award per il miglior spettacolo di teatro visivo, l’Arts Award per la miglior regia per “Sigma” (nel 2017) e un Olivier Award per la miglior nuova opera per “Akhnaten”, una produzione dell’English National Opera diretta da Phelim McDermott, con musiche di Philip Glass e coreografie di Sean Gandini.

I biglietti per “Smashed” sono divisi in quattro settori, tutti numerati. Sono previste riduzioni per i bambini e un conveniente carnet di abbonamento che include anche il Gran Gala du Cirque (prezzi per lo spettacolo a partire da 8 euro per i bambini e 10 euro per gli adulti). Sono disponibili sul circuito Ciaotickets (e relativi punti vendita) e presso il botteghino di Viale C. Colombo (Piazzale del Teatro d’Annunzio). La sera degli spettacoli, il botteghino sarà aperto anche al Teatro Massimo dalle ore 20. Ulteriori informazioni e curiosità sono disponibili sul sito www.funambolika.com e sulle pagine Facebook e Instagram.

Funambolika proseguirà il 4 e 5 luglio con il XVI GRAN GALA DU CIRQUE, lo spettacolo più atteso dell’anno, ricco di sorprendenti novità inedite dal mondo: i biglietti stanno come sempre andando a ruba.

Franca Terra




LA SACRA AMPOLLA

Si sono chiuse le celebrazioni solenni della sacra ampolla ad Ortona

Ortona, 29 giugno 2024. 458 anni sono trascorsi dal Miracolo del Sangue che sgorgò dal crocifisso presso l’Oratorio della Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria.

Un evento prodigioso che risale a quando i Turchi arrivarono ad Ortona nel 1566; per vendicarsi della disfatta di Lepanto attaccarono le coste adriatiche ed anche Ortona distruggendo quasi completamente la Basilica di San Tommaso ma inspiegabilmente non si avvicinarono alla Chiesa di S. Caterina né al Convento delle monache che pregando davanti al crocifisso assistettero al prodigio del sangue che sgorgò dalla ferita del Crocifisso.

Il Sangue fu raccolto da un prelato in due ampolle che nel 1570 portò con se a Venezia. Solo nel 1934, novant’anni fa, un’ampolla fu restituita alla città di Ortona.

Miracolo poco conosciuto alla massa ma molto profonda è la devozione di quel popolo che ogni venerdì pomeriggio è presente alle sante celebrazioni liturgiche presso l’Oratorio della chiesa di Santa Caterina d’Alessandria.

Ps. Sarebbe necessario e quanto meno doveroso che istituzioni preposte, devoti religiosi e studiosi del campo sia scientifico che spirituale iniziassero e portassero a termine analisi, studi e ricerche per accertamenti e per consegnare l’evento prodigioso nella sua bellezza ed autenticità, libero da ogni silenzioso ed oscuro mistero.

nm




SCENARIO FRUTTO SISTEMA MAGGIORITARIO

Con le ultime elezioni europee

Roma, 29 giugno 2024. “Con le ultime elezioni europee si è verificata la creazione naturale di uno scenario politico nazionale come se fosse il frutto di un sistema maggioritario, malgrado le elezioni si siano svolte attraverso il metodo proporzionale. Vedo positivamente questo scenario che da all’Italia solidità politica nazionale e che, speriamo, le consentirà di essere protagonista nella determinazione del futuro dell’Europa che verrà”. Lo ha affermato il presidente del Movimento Cristiano Lavoratori, Alfonso Luzzi, commentando il recente voto europei e i prossimi scenari legati all’Unione Europa.

“Credo che molto merito lo abbiano le donne. Meloni e Schlein hanno condotto una campagna elettorale pugnace, ma hanno avuto la capacità di esprimere, nella diversità, con chiarezza le loro posizioni e catalizzare i rispettivi consensi, oltreché hanno dato prova di maturità nella conduzione della vis politica. Ora inizia per il presidente del Consiglio Meloni il confronto con un’altra donna, che non è Ursula Von der Leyen, bensì è la regina Europa. Una regina burocratica e con tendenze assolutiste e un po’ libertine, con una corte piena di principi ambiziosi ma senza autorevolezza e cortigiani assetati, ma che, non dobbiamo dimenticare, da 80 anni, come mai nella sua storia, riesce a garantire la pace ai suoi sudditi e che per farli guarire dall’ultima epidemia li ha curati con duemila miliardi di euro. Una regina che però non può intendere la democrazia come uno strumento contabile necessario solo per ripartire il potere tra coloro che comandano il gioco e che hanno come obiettivo reale la difesa dei loro interessi nazionali, ma come uno strumento politico da utilizzare per la costruzione di una comunità popolare europea che abbia al centro della propria azione il raggiungimento del bene comune rappresentato dalla valorizzazione della persona umana e, quindi, in primis, la pace, il lavoro e la salute delle donne e degli uomini, la famiglia”.




FINANZIATO L’INTERVENTO PER LA FRANA DI BORRANO

Agevolazioni per chi deve delocalizzare

Roma, 29 giugno 2024. La Cabina di Coordinamento sisma presieduta dal Commissario alla Riparazione e Ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli ha raggiunto l’intesa su alcune modifiche all’Ordinanza speciale in deroga 66, dedicata alla ricostruzione di Borrano, frazione di Civitella del Tronto (Teramo).

È stato previsto un finanziamento di 5,5 milioni di euro per la mitigazione del movimento franoso di parte dell’area, oltre a una serie di misure per agevolare chi è sottoposto alla delocalizzazione obbligatoria. A Borrano il sisma, oltre ad aver reso inagibile una parte dell’abitato, ha anche accelerato un movimento franoso, all’esito degli studi sull’area, si è rivelata solo in parte mitigabile. Per questo motivo si è reso necessario delocalizzare una parte delle case, anche se agibili. Presente ai lavori della Cabina anche l’assessore della Regione Abruzzo Umberto D’Annuntiis.

Il Commissario Castelli ha inoltre incontrato i cittadini di Borrano ieri (28 giugno) insieme al sindaco Cristina Di Pietro, per illustrare le novità e il piano d’azione dei prossimi mesi. Il Commissario Castelli ha dichiarato: “La vicenda di Borrano ha da subito impegnato la Struttura commissariale, insieme alla Protezione Civile regionale, al Comune e all’Ufficio speciale ricostruzione, per impostare una strategia che desse certezze a questa popolazione.

Ad anni di distanza dal terremoto purtroppo gli studi hanno evidenziato la necessità di evacuare le case per gli effetti indotti dal sisma sulla tenuta idrogeologica dell’area. Un sacrificio necessario alla luce del principio di sicurezza che sta ispirando la ricostruzione. Una sicurezza che, per forza di cose, deve essere anche quella idrogeologica e statica dei versanti. Insieme al sindaco Di Pietro abbiamo ascoltato le preoccupazioni della comunità di Borrano, che ringrazio per il grande spirito di collaborazione e ribadisco che la Struttura commissariale continuerà ad assistere tutti i cittadini in questo momento difficile.

Ringrazio il Presidente Marsilio e il Direttore dell’Usr Vincenzo Rivera e il professor Sciarra dell’Università D’Annunzio, per aver lavorato insieme nel fornire risposte efficaci alla risoluzione di questa situazione, che teniamo costantemente monitorata”. Il sindaco Cristina Di Pietro dichiara: “Esprimo soddisfazione per i provvedimenti già adottati dal Commissario Castelli e dalla Struttura commissariale per affrontare la difficile situazione di Borrano. L’ordinanza speciale approvata nella cabina di coordinamento di mercoledì scorso tutela a pieno i diritti degli abitanti di Borrano, costretti ad abbandonare la loro abitazione riconoscendo loro il diritto alla costruzione di una nuova abitazione”.